Isola Istukushima., [VM 18] Benn x Shanks.

Inizia da In the Red Force

Benn Beckman

Al Vice di Shanks i brusii che si erano creati sulla Red davano sempre enormemente fastidio.
Sapeva che i ragazzi si fidavano del Rosso, che lo rispettavano e via discorrendo, ma lo stesso non sopportava si rivolgessero a lui quasi improvvisamente la sua opinione contasse più di quella dell'Imperatore.
Vero era che se riguardava strettamente il minore era sempre meglio chiedere a Benn, visto quanto Shanks si preoccupava per se stesso, ma al maggiore pareva quasi mancassero di rispetto al Capitano, facendolo sentire ancora più in colpa, sia per aver perso il braccio, sia ora per essere tornato adolescente.
Che poi Benn non facesse altro che ricordare che era il Rosso a comandare era un altro paio di maniche.

Il maggiore osservò tutti guardarsi un poco perplessi, come non fossero troppo convinti dell'idea.
Semplicemente lasciare Shanks gli sembrava quasi tradimento.

Benn sospirò, roteando gli occhi.
Rimase affianco a Shanks tutto il tempo, anche più del solito, sebbene non volesse ammettere nemmeno a se stesso quanto vederlo adolescente senza un braccio lo preoccupasse.
Appena arrivarono, Benn scese dalla nave con un enorme zaino sulle spalle.
Guardò Yasop e Lucky.
"Se vengo minimamente a sapere che avete fatto danni, vi ammazzo" annunciò, serissimo, peccato che sapessero tutti che non l'avrebbe mai fatto, o si sarebbero anche potuti spaventare vista l'aria solenne del maggiore.
"Tranquillo Benn. Ci pensiamo noi" sorrise Yasop.
"Bada al Boss" si raccomandò Lucky.
"Non stiamo andando in guerra, ci state andando voi, idioti!" sbottò il Vice Capitano.
La ciurma si guardò un po', per poi scoppiare in una risata generale di chi non è minimamente preoccupato.
La Red, senza Capitano e Vice, prese nuovamente il largo.

Benn sospirò, poggiando a terra l'enorme bagaglio in cui vi era tutto ciò che serviva ai due per rimanere su quell'isola almeno un po'.
Si era fatto lasciare una piccola nave, in modo che poi potessero raggiungere i loro compagni nel Nuovo Mondo.
Infondo loro due non avrebbero avuto problemi di nessun tipo ad attraversare quelle acque, anche fossero stati da soli.
Erano esperti, non certo pivellini come li considerava Akainu.
Non sapeva se l'isola fosse o meno abitata, per questo aveva portato tende e tendaggi, ma anche denaro nel caso ci fossero locande ed alberghi.
Infondo erano pirati per bene che non amavano terrorizzare la popolazione o saccheggiarla, visto che già erano impoveriti dai Draghi Celesti che abusavano di tutte le terre sotto il loro controllo.
"Vuoi andare a vedere se ci sono locande?" chiese al suo Capitano, osservandolo cercando di non mostrare l'eccessiva preoccupazione.
A dire la verità temeva che Shanks potesse ammalarsi rimanendo esposto alle intemperie, sebbene fosse praticamente impossibile che il Rosso si influenzasse fin da quando era bambino.



Edited by Akemichan - 7/4/2012, 20:26

Shanks il Rosso


Arrivati sull'isola erano scesi, con Benn che portava uno zaino enorme piano della roba per entrambi, si erano portati davvero di tutto, anche nell'evenienza che l'isola non fosse abitata visto che non potevano saperlo non essendo mai attraccati lì.

Shanks rise insieme agli altri, anche se in realtà era preoccupato di lasciarli andare via da soli. Non che non si fidasse di Yasopp, Lucky e gli altri, nient'affatto, più che altro però preferiva sempre stare insieme a loro soprattutto visto che stavano andando incontro ad un sicuro caos. Però non poteva farci niente, se non maledirsi per essere tornato adolescente e per essere stato così stupido, quindi non c'era niente da fare.
"Noi vi raggiungeremo appena possibile, cercate di non fare affondare la Red Force nel frattempo" rise insieme agli altri, ma era un modo per dire a tutti di stare attenti perché li voleva ritrovare tutti e tutti interi al loro ritorno.
Fissò la Red allontanarsi e scrollò le spalla, voltandosi verso l'isola.
Non c'erano mai stati, quindi non sapevano nemmeno se fosse o meno abitata, ma comunque anche avessero dormito fuori non sarebbe stato un problema per lui, visto che non si ammalava praticamente mai. Anzi, non si era mai ammalato, se non da ragazzino ma niente più che un raffreddore.
Beh, era un ragazzino adesso, ma non lo era davvero, quindi...quindi non poteva sapere come funzionava il frutto sul suo fisico, quindi non poteva saperlo.
Comunque non aveva intenzione di ammalarsi, quindi non si sarebbe ammalato. Semplice.
Guardò Benn poggiare a terra l'enorme zaino. Avrebbe voluto portare qualcosa anche lui invece di lasciare un bagaglio enorme come quello solo a Benn. Sperava che almeno ci fosse un villaggio e un posto dove dormire così non si sarebbero dovuto portare tutto dietro.
E sarebbero stati al sicuro dalle intemperie. Non si era sicuramente dimenticato che Benn era stato molto male solo due giorni prima, quindi era meglio evitare di dormire all'aperto almeno.

Il maggiore sembrava preoccupato per lui anche se non voleva darlo a vedere. Probabilmente vederlo quindicenne e senza un braccio non doveva essere bello. Sembrava davvero così bisognoso di preoccupazione e aiuto? Eppure anche a quindici anni a suo tempo era forte e sapeva sempre cavarsela da solo.
Non c'era bisogno che il maggiore stesse in ansia per lui, anche se non sembrava sapeva cavarsela ancora benissimo da solo. C'era solo da abituarsi e poi sarebbe anche tornato ad utilizzare spada e Haki come prima.
Anche se sperava vivamente non ce ne fosse bisogno, di tornare grande prima, insomma.
Così non ci poteva proprio stare, doveva sbrigarsi a tornare adulto e raggiungere gli altri.
"Sì. Vediamo se ci sono villaggi e cerchiamo un posto per stanotte" affermò, incamminandosi. Poi si bloccò e si voltò verso il maggiore, sogghignando "E non farti tanti problemi, Benn, sei solo molto più alto di me adesso" disse, in un tentativo di rassicurarlo forse, incamminandosi di nuovo senza una meta precisa nella speranza di trovare un villaggio per la strada.

Benn Beckman

Il maggiore aveva osservato Shanks guardare la Red allontanarsi.
Sicuramente il Rosso era preoccupato, non perché non si fidasse dei suoi ragazzi, ma perché il caos nel Nuovo Mondo doveva essere di dimensioni apocalittiche.
Era decisamente un bene cercare un posto all'asciutto e al coperto, sperando che l'effetto di quel frutto finisse al più presto.
Benn infondo era stato malissimo poco tempo prima e nonostante tutto non era sicuro che Shanks fosse immune alle malattie.
Non sottovalutava il suo Capitano, ma ne era comunque preoccupato.

Lo vide incamminarsi, così riprese in spalla l'enorme zaino che pesava forse il doppio di lui e sicuramente il quadruplo dell'adolescente che si era intanto bloccato.

L'uomo sogghignò, sbuffando una nuvoletta di fumo dal sigaro, seguendo come sempre il suo Capitano.

Come isola era abbastanza vasta, ma la natura pareva intoccata, come nessuno vi fosse mai sbarcato in vita sua.
Gli animali di strane specie, comuni comunque nella Grand Line, neanche facevano caso ai due nuovi arrivati nel loro territorio, quasi non gli interessasse e anzi fossero ben disposti ad accoglierli, se non li disturbavano.
Nonostante stessero camminando da un bel po', non vi era traccia di città.
C'erano foreste, praterie, colline e pianure ma nessun villaggio o casa all'orizzonte.
Il sole si apprestava a tramontare, così Benn si fermò.
"Ci conviene continuare domani" disse, al minore.
Non attese una risposta fin troppo scontata, iniziando a tirare fuori le tende e tutto ciò che occorreva per piantarle.

Shanks il Rosso


Avevano camminato a lungo, ma a parte la natura incontaminata non sembrava esserci anima viva lì nei paraggi. Avevano scelto davvero un'ottima isola in cui fermarsi, a quanto pareva. Deserta, non fosse per gli animali più bizzarri tipici della Grand Line, che comunque non li avevano disturbati affatto.
Avevano camminato tutto il giorno, tanto che al calar del sole il maggiore si era fermato poggiando nuovamente a terra lo zaino. Shanks immaginava dovesse essere pesantissimo, visto che c'era dentro praticamente di tutto, ma lui non sarebbe riuscito a portarlo anche se avrebbe preferito fare un po' per uno con Benn, visto che mancava poco che fosse anche più grosso di lui.

Non aveva nemmeno aspettato una sua risposta che aveva iniziato a tirare fuori tende e quant'altro per la notte. Non gli piaceva l'idea di rimanere lì fuori, anche perché il clima era umido, sempre sperando non fosse scoppiato un temporale, visto che era davvero l'ultima cosa che occorreva loro.
Annuì comunque, perché col buio che stava giungendo non c'era altro da fare, e aiutò il maggiore a piantare il tendaggio e a sistemare tutto.
"Impossibile che su quest'isola non ci sia nemmeno un'anima viva" borbottò quando la tenda fu sistemata, sedendosi davanti all'entrata a gambe incrociate.
La notte era calata e le prime stelle stavano facendo capolino. C'era una vista stupenda del cielo stellato da lì, forse perché anche la natura immacolata intorno a loro faceva la sua parte. Non che avesse mai avuto problemi, poche volte gli era capitato di scorgere il cielo offuscato da quando era pirata, ma forse era la completa assenza di villaggi o persone in generale in circolazione.
O forse era perché erano solo lui e Benn e lui era adolescente e tutta quella situazione sapeva già così tanto di assurdo che quel cielo stellato e luminoso era rassicurante.
Quando si accorse di star fissando la volta stellata con il naso all'insù, scosse la testa, ridacchiando. Ci mancava solo si mettesse a fare anche pensieri romantici davvero come un adolescente al momento.
Entrò nella tenda e si stese sul sacco a pelo senza entrarci comunque dentro "Sì, meglio aspettare domani tanto ormai è troppo tardi" poi si voltò verso il maggiore, sogghignando "Tu che vuoi fare, dormire?" lo disse così, con l'aria un po' maliziosa, senza ripensare affatto che adesso aveva un corpo da quindicenne e non era affatto come avere quarant'anni agli occhi di Benn.

Benn Beckman

Shanks aveva annuito, iniziando ad aiutare il suo Vice con tende e varie.
Il maggiore si era premurato di stendere i sacchi a pelo dentro e mettere la plastica sulla loro abitazione provvisoria, in modo che in caso di temporale non si bagnasse troppo.
Vide il Rosso mettersi a gambe incrociate a terra, davanti la tenda,

Era parecchio assurdo, in effetti, ma a quanto pareva era così.
Benn scrollò le spalle come non gli interessasse e mentre l'Imperatore era impegnato a guardare il cielo davvero come un bambino, il maggiore accese il fuoco in modo che l'umidità della notte non fosse eccessivamente dannosa per entrambi.

Forse, a quella domanda, Shanks si aspettava un sì.
Benn era quasi certo di essersi immaginato il tono appena malizioso e provocatore.
Aveva davanti un adolescente con gli ormoni in subbuglio, poteva essere anche se lo fosse sognato, visto quando lo voleva.
Non poté comunque evitare di attirare a sé quel corpicino delizioso e baciarlo ardentemente, proprio come assaporava le labbra dell'adulto ora si concentrava su quelle del ragazzo.
Come non cambiasse nulla.
Lo fece stendere sulla coperta che aveva messo fuori, perché aveva tutte le intenzioni di rimanere a fare la guardia finché avesse potuto e lo guardò dall'alto.
"Quanto ti conviene provocarmi, Shanks?" sussurrò, prendendo l'unica mano del Rosso tra la sua.
Quella del minore si perdeva, come una rosa bianca in un prato di margherite.
"Siete così piccolo, Capitano" mormorò ancora, per poi baciarlo di nuovo, come non l'avesse detto, come non contasse, ed era così, infondo.

Shanks il Rosso


Probabilmente Benn non l'aveva preso affatto sul serio, e ricordandosi che aveva l'aspetto di un ragazzino adesso la cosa gli parve logica. Poi però il maggiore l'aveva afferrato e stretto a sé baciandolo come non fosse cambiato niente.
Beh, le labbra erano sempre le sue, ma immaginava che tutto il resto stonasse un po' con il solito. Comunque ricambiò quel bacio con lo stesso ardore lasciando poi che lo facesse stendere sotto di sé. Mentre lo guardava dall'alto, Shanks si rese conto che il maggiore sembrava davvero molto più grande, dal suo nuovo punto di vista. Non era poi tanto sbagliato dire che era alto un metro e uno sbuffo in confronto a lui, adesso.
Voleva crescere di nuovo il più velocemente possibile.

Sogghignò in risposta, lasciando che gli prendesse la mano fra la sua "Dipende da te, immagino".
Guardò la sua mano in quella del più grande, davvero troppo più piccola dell'altra per i suoi gusti.

Shanks sbuffò a quell'affermazione.
Non era tanto piccolo, alla fine, era un normale quindicenne. Ovviamente, però, se paragonato al maggiore e a com'era da trentasettenne sì, era molto piccolo.
Non fece in tempo a rispondere niente, però, perché il maggiore l'aveva baciato di nuovo nonostante le precedenti parole potessero sembrare che non volesse toccarlo finché era così piccolo.
Ma probabilmente non contava affatto, dopotutto era sempre Shanks, un po' più basso.
O forse invece sì.
Si tirò su a sedere dopo aver fatto spostare il maggiore e stendendo le gambe sulla coperta che il maggiore aveva sistemato fuori dalla tenta, probabilmente per rimanere a fare la guardia, cosa di cui Shanks non era d'accordo. Non aveva sonno, e visto che quel posto non era parso affatto pericoloso poteva benissimo rimanere lui e lasciar riposare Benn.
Tanto il messaggio che gli era giunto era abbastanza chiaro, probabilmente non l'avrebbe preso sul serio in considerazione finché era ancora un moccioso, e lo capiva perfettamente.
"Rimango io a fare la guardia, tu vatti a riposare" annunciò quindi, sistemandosi li seduto e lasciando che il fuoco scacciasse in parte l'umidità di quel posto "Tanto non c'è assolutamente niente di pericoloso in questo posto e non ho affatto sonno"

Benn Beckman

Shanks si era offeso.
Al maggiore fu perfettamente chiaro quando il Rosso lo scostò, per mettersi seduto su quella coperta che probabilmente aveva notato solo in quel momento.
Benn si diede dello stupido, per aver fatto notare chiaramente al Capitano quanto fosse piccolo ma infondo l'aveva fatto per dargli la possibilità di tirarsi indietro.
Invece Shanks si era offeso.

Benn decise di ignorarlo e, se il minore voleva fermarlo, tanto l'altro pirata si sarebbe bloccato anche per un respiro del suo Capitano.
Scivolò ai margini della coperta, come volesse davvero alzarsi e andar via, ma non lo fece.
C'era invece una cosa che desiderava follemente.
Sfilò delicatamente i sandali ai piedini di Shanks e iniziò a baciarli, sfiorando con le labbra il dorso, leccando l'osso che sporgeva sul fianco, giocando con la caviglia sottile.
Pareva star adorandolo, saggiando quella pelle sottile e delicata.

Shanks il Rosso


Non è che si fosse offeso, come pareva star pensando il maggiore guardandolo, più che altro non gli piaceva gli facesse notare che era tornato piccolo e lo trattasse in modo diverso per quello. Insomma, okay, era stato davvero stupido e adesso era un ragazzino, ma non è che le cose cambiassero molto dopotutto.
Ecco, ma non era offeso, in fin dei conti. Non è che se la fosse presa perché il maggiore l'aveva praticamente scacciato, però non gli andava lo trattasse in modo diverso.
In pratica quindi si poteva dire fosse offeso, sì.
Sbuffò, mentre il maggiore faceva come aveva detto e si apprestava ad alzarsi.
O almeno, aveva pensato così vedendolo muovere verso il bordo della coperta, invece l'altro si era semplicemente piegato sui suoi piedi, privandoli dei sandali e iniziando a baciarli.
Shanks rimase perplesso a fissarlo mentre li baciava, sfiorando l'osso e leccandolo per poi risalire sulla caviglia, quasi lo stesse assaggiando. O, adorando forse sarebbe stata la parola giusta.
"Benn?" lo chiamò, mugugnando quando si fermò a saggiare un po' di più la pelle delicata della caviglia.
Teoricamente avrebbe dovuto fermarlo o ritirare il piede, anche solo perché avevano camminato tutto il giorno e non dovevano essere molti puliti i suoi visto che indossava sempre i sandali, praticamente però non aveva voglia di farlo.
Invece voleva che risalisse, che continuasse quello che stava facendo, in definitiva.
"Che fai, hai cambiato idea?" lo provocò di nuovo,con lo stesso tono di prima, giusto per capire se aveva deciso di lavargli i piedi o altro. E se era altro, di certo non sarebbe stato lui a scacciarlo di nuovo o fermarlo in alcun modo.

Benn Beckman

Il minore fissava perplesso l'altro pirata, che comunque continuava il suo lavoro come nulla fosse, quasi incantato.

Il Vice di Shanks sogghignò, sentendo il Rosso mugugnare per quel trattamento.

Benn salì sulla coscia, sollevandola un poco, riempiendo quella pelle nuda di baci, succhiandola appena per poi rilasciarla, formando segni rossi.
I pantaloncini di Shanks arrivavano fino al ginocchio, ma il maggiore non aveva alcuna fretta di risalire.
"No" sussurrò, in risposta al Capitano, mordendo appena la pelle "Sono sempre stato dell'idea di volerti" aggiunse, leccando il bordo del ginocchio.

Shanks il Rosso


Risaliva piano sul polpaccio e succhiando la pelle fino a lasciare evidenti segni rossi un po' qui un po' lì.
Sembrava non avere fretta di risalire oltre il ginocchio, che mordicchiava e laccava sul bordo e intorno all'osso.

Shanks abbassò un po' lo sguardo per osservarlo mentre continuava il suo operato, incantato e concentrato nel suo lavoro.

Sogghignò a quella frase. Era contento e soddisfatto di quell'idea, nonostante quanto successo, perché significava che prima aveva preso un abbaglio e non poteva che far piacere.
Lasciò che Benn continuasse quello che stava facendo, tenendosi sollevato sul braccio teso, continuando a guardarlo e decidendo che quella visione e quella concentrazione che metteva in quello che stava piacendo decisamente gli piaceva.
"Ah, davvero?" borbottò "Ed è solo un'idea?" gli chiese poi, stuzzicandolo divertito.

Benn Beckman

Sentì Shanks sogghignare, mentre lasciava che il maggiore continuasse a baciare la coscia, senza fretta nel salire.

Benn ghignò, sfiorando con le dita i pantaloncini corti del Capitano, per tirarli giù in maniera delicata, attento a non essere frettoloso ora che il minore pareva pià piccolo e delicato che mai, sicuramente più di quanto era o fosse mai stato.
"Certo che no" rispose divertito, leccandosi le labbra.
Iniziò ad accarezzare con la lingua l'intimità del minore, piano, con la delicatezza che si ha per chi è alla prima volta e ha bisogno di tutte le attenzioni.

Shanks il Rosso


Senza aggiungere altro, gli sfilò delicatamente i pantaloncini, come se fosse più delicato di quanto lo fosse mai stato, forse davvero quel corpicino che si ritrovava adesso doveva fare molta impressione ed esprimere una fragilità che comunque non gli era affatto consona.

Gli disse divertito leccandosi le labbra, prima di passare quella stessa lingua biricchina sulla sua intimità, con una delicatezza che però a Shanks risultò strana, ma non ci fece molto caso dopotutto.
Sospirò invece, appena appena, sogghignando in direzione del maggiore al suo stesso modo.
"No? E come?" mormorò provocatorio, cercando di mantenere il contatto visivo col maggiore, anche se la risposta era abbastanza scontata, ovviamente.

Benn Beckman

Forse quell'eccessiva delicatezza a Shanks stonava, o almeno questo fu quello che il maggiore intuì quando incontrò quegli occhi neri che parevano due gemme d'ossidiana purissima.
Eppure, anche se sapeva che non era fragile e delicato, Benn non poteva che essere attento a come sfiorava quel corpicino, quasi fosse da venerare e adorare, quello di una divinità stupenda.

Il maggiore evitò di rispondere, ma la bocca l'aprì comunque, solo per prendere tra le labbra quell'intimità d'adolescente in crescita che comunque era decisamente ben formata.
Con dolcezza iniziò a succhiare, piano, attento che Shanks sentisse bene le labbra sulla pelle che in piena crisi ormonale doveva essere ancora più sensibile del solito.

Shanks il Rosso


Benn non gli rispose, come aveva immaginato, ma non ce ne fu bisogno. Trovò un modo ben più esplicativo per farglielo capire.
Quando sentì le labbra sulla sua intimità, Shanks si lasciò scappare un gemito strozzato seguito da un sospiro. Forse era perché era tornato adolescente e quindi risultava davvero più delicato, in quel senso, del solito, sta di fatto che le sensazioni gli sembravano quasi amplificate e fu costretto a piegare un po' il gomito per il braccio che tremava a causa del piacere che Benn gli stava facendo provare.
Se quello era la conseguenza dell'essere tornato adolescente, in quel frangente doveva ammettere che dopotutto non poteva dispiacergli più di tanto.
Si stese di schiena così da avere la mano libera per poi passarla fra i capelli del maggiore stringendoli appena, alzando un po' il capo per poter guardare il maggiore negli occhi e sogghignare appena, sospirando.
No, decisamente non gli dispiaceva affatto.

Benn Beckman

Il minore si era poggiato sul braccio appena tremante, a causa del piacere.
Benn sospettava che a Shanks tutto dovesse sembrare più intenso e la cosa non poteva che far piacere al maggiore, che leccava e succhiava con cura, magistralmente, quasi volesse dare ancora di più a quella pelle delicata e sensibile più che mai.
Gli occhi neri dell'Imperatore avevano poi cercato quelli del suo Vice e Benn aveva trovato che il Rosso fosse stupendo, steso sulla schiena con la mano nei capelli argentei.
Non lasciò perciò che gli sguardi si slacciassero, continuando il suo lavoro su quell'eccitazione adolescenziale così deliziosa.
Era decisamente stimolante ed eccitante vedere Shanks già in quelle condizioni.