[NSFW] Tutto ciò che sei, Sanji/Zoro Rating rosso

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NonnaPapera!
view post Posted on 17/8/2010, 08:03




ok ne aprirò uno a breve sulla Sunny così parliamo più comodamente
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 17/8/2010, 15:45




Cap 5


 


Si risvegliò con un senso di confusione totale.


Il ricordare determinati spicchi di vita si stava rivelando al quanto doloroso.


Ora ricordava di essere un pirata, ma a dire il vero non capiva come ciò potesse essere.


Non gli sovveniva nessuna qualità od attitudine che lo potesse collocare con onore all’interno di una ciurma di bucanieri.


Quelle tre spade, abbandonate solitarie in un angolo poco luminoso della stanza, continuavano a non dirgli niente- semmai gli incutevano un poco timore.


Zoro sbuffò, la situazione si stava facendo dolorosa e estenuante… voleva certezze.


Un leggero bussare gli fece voltare lo sguardo scuro verso la porta chiusa.


-Avanti-


All’invito la porta si dischiuse mostrando il sorriso del cuoco.


Sanji attraversò la stanza tenendo in equilibrio su un vassoio ogni sorta di leccornia.


Il verde fissò famelico i piatti- tutti decorati divinamente- e senti lo stomaco brontolargli scontento.


-E’ da più di un giorno che non tocchi cibo, ho pensato avessi fame- disse il biondo tirando una boccata alla sua sigaretta.


-Grazie, sembra tutto molto buono-


-Sai io sono il cuoco di bordo, generalmente quasi tutti apprezzano le mie vivande- concluse però la frase con un sorriso mesto ed un po’ malinconico.


Zoro lo fissò di sottecchi ma non disse nulla.


Sanji lo guardò addentare le brioche calde che aveva preparato, con voracità- se avesse sputo che generalmente era lui a contestare tutti i suoi piatti, chissà come avrebbe reagito- pensò tra se Sanji.


La colazione venne consumata tutta in brevissimo tempo, intervallata da lodi per la maestria del cuoco.


Tutti quei complimenti misero in serio imbarazzo il povero Sanji.


Non era abituato a vedere Zoro mangiare senza brontolare, figurarsi l’essere riempito di complimenti.


Tutta questa faccenda stava prendendo una piega ben strana.


Era veramente bello riuscire a conversare pacificamente senza zuffe ed insulti, però il vecchio Zoro gli mancava terribilmente.


Zoro si rivestì velocemente e indirizzando un sorriso sghembo alla volta del compagno chiese.


-Che si fa?-


-Avremmo dovuto levare le tende oggi… però viste le tue condizioni, si è deciso di rimanere ancora un po’-


Zoro annuì, effettivamente quegli strani personaggi che –a quanto pareva- erano i sui compagni di ventura, si preoccupavano per lui e questo lo rincuorava.


- A proposito degli altri… - Sanji esitò leggermente nervoso, non sapendo come affrontare lo spinoso argomento.


Come avrebbe reagito Zoro alla rivelazione di essere un pirata?


Eppure, sapeva bene che non poteva mantenere la bugia a lungo, Ruffy non glielo avrebbe concesso.


-Si lo so, sono… siamo pirati- mormorò sommessamente il verde.


Il cuore di Sanji fece un salto.


-Ricordi?-


-Bhè , vi ho sentito parlare ieri ed i ricordi hanno cominciato a riaffiorare… prima che tu me lo chieda, no, non c’è altro, questa è l’unica cosa che mi è tornata alla mente-


Sanji annuì affermativo, evidentemente parlare dell’amnesia non aiutava certo il compagno.


Probabilmente il modo migliore per fargli tornare la memoria era quello di distrarlo.


-Ti va di fare un giro per il paese con me?-


Quella sembrava l’idea più felice che gli potesse venire alla mente.


Avrebbe potuto tenere sott’occhio Zoro, evitare che si mettesse nei guai ed allo stesso tempo passare degli attimi preziosi in sua compagnia, senza l’ingombrante-e pericolosa- presenza dei restanti membri della ciurma.


-Si certo-


Senza attendere altro imboccò l’uscita seguito subito da Sanji che si richiuse la porta alle spalle e lo raggiunse in corridoio.


Sulle scale il biondo lo oltrepassò arrivando per primo al piano terra, dove si trovava l’osteria –e dove erano riuniti anche gli altri-.


-Noi usciamo- disse lapidariamente, sospingendo Zoro il più velocemente possibile verso l’uscita.


Il verde non poté far altro che salutare sommariamente gli altri che si ritrovò già all’aria aperta.


Prima che il compagno si richiudesse frettolosamente la porta alle spalle, poté lanciare uno sguardo fugace hai membri dell’equipaggio.


Ci furono due cose che notò immediatamente ed alla prima diede subito voce.


-C’era una renna seduta al tavolo?- domandò incredulo.


-Si quello è Chopper, il medico di bordo-


Sanji non riuscì a reprimere un ghigno vedendo la faccia allucinata dell’altro.


-Ma ne sei certo?-


-Fino a prova contraria sei tu lo smemorato non io… certo che ne sono certo! Tra l’altro è anche molto in gamba, ti ha strappato alla morte svariate volte- dicendo quelle ultime parole la voce del biondo scese di un’intonazione ed il suo sguardo si incupì.


-Fare i pirati è molto pericoloso, vero?- domandò notando il cambiamento d’umore del cuoco.


-Si, però diciamo che tu molto spesso te le vai a cercare, incurante del dolore che provochi a chi ti vuole bene- borbottò ormai completamente preso in tetri ricordi.


Zoro fissò spaesato il partner.


Poi spinto solo dall’istinto si avvicinò al volto del biondo, lo incorniciò tra le mani e sussurrò, fissandolo negli occhi.


-Scusa-


Infine posò un bacio a fior di labbra su quelle tese e strette- per i tristi ricordi -di Sanji.


Quando si staccò, il biondo -nel tentativo di darsi un contegno- si allontanò di qualche passo e quasi inciampò nei suoi stessi piedi.


Non era facile gestire uno Zoro così diverso dal solito.


I sui modi lo lasciavano del tutto spiazzato e privo di difese.


Erano delle sorprese piacevoli, ma una volta passate, lasciavano l’amaro in bocca al cuoco.


Gli mancava terribilmente la strafottenza e l’arroganza del solito Zoro.


Scosse la testa deciso a non pensarci.


-Andiamo?-


Chiese incamminandosi per le colorate vie del paesello.


La mattinata così come il pomeriggio trascorsero veloci e piacevoli.


Sanji era sempre al fianco di Zoro, pronto ad aiutarlo, sollecito e gentile.


Gli aveva parlato un po’ della ciurma, dei loro compagni e delle loro avventure.


Sorridendo ogni volta che incrociava lo sguardo sbalordito del verde.


Quando nel tardo pomeriggio il vento aveva iniziato ad alzarsi, si era sfilato la giacca e con gesto incerto l’aveva passata attorno alle spalle dello spadaccino.


Era strano doversi prendere cura così di Zoro, ma era anche piacevole.


-Vuoi rientrare? Hai freddo?- domandò sollecito


-No sto bene grazie-


Mentre camminavano -consci uno della presenza dell’altro- in un distensivo silenzio, passarono davanti ad un banchetto che vendeva sushi.


Zoro si fermò con sguardo affamato.


Senza attendere la richiesta Sanji si portò davanti alla venditrice ed ordinò due tazze.


Si sedettero poi a poca distanza su di un vecchio tronco ormai morto.


Mangiarono in silenzio per alcuni istanti, poi Zoro disse:


-E’ molto buono… ma sono certo che tu lo faresti meglio!-


Sanji sorrise a quel complimento spontaneo un poco imbarazzato.


No proprio non ci riusciva ad abituarsi alla situazione.


Fissò Zoro in volto e poi avvicinò le bacchette al viso di quest’ultimo.


Con abilità afferrò, tra le piccole stecche di legno, un chicco di riso che era misto sulla guancia di Zoro e glielo portò alle labbra.


Il verde lo accolse in bocca fissando lo sguardo nel suo ed a Sanji si asciugò la salivazione.


Lo desiderava moltissimo, ma sapeva bene di non potere… non così non in quelle condizioni.


Il biondo sbuffò leggermente a questi suoi pensieri -che scacciò- per poi sorridere e scendere sulle labbra del compagno, in un casto bacio.


La gentilezza e le attenzioni di Sanji mozzavano il fiato a Zoro, che si crogiolava in quella giornata così perfetta.


Poi un pensiero lo colse.


Chissà quante altre giornate così belle avevano trascorso, e lui se le era scordate.


Cercò di rincorrere nella sua mente pensieri che però non riusciva ad afferrare.


Dopo un po’ rinunciò all’intento, rimanendo però con un nuovo ed alquanto strano senso di inquietudine.


Perché non gli ritornavano alla mente i bei momenti passati con Sanji?


Infondo, erano bastate poche parole dette da persone sconosciute –almeno al momento- per ricordargli che era un pirata!


Allora perché con il suo compagno questo non accadeva?


Un dubbio inquietante quanto sibillino si affacciò ai suoi pensieri.


E ricordò la seconda cosa che quella mattina presto lo aveva colpito.


Le facce spaesate dei sui compagni quando la mattina erano usciti insieme, facce allucinate e sorprese… come se vederli insieme fosse una cosa fuori dal mondo


Il mal di testa si rifece vivo, insopportabile e pulsante.


Fu un attimo… e di nuovo tutto tornò ad essere nero.


Sanji allungò le braccia, appena in tempo, per afferrare il corpo svenuto del compagno.


 


PICCOLO SPAZIO PRIVATO:


Ok ora si entra nel vivo della cosa (era anche ora direte voi), questo capitolo è stato scritto apposta per soddisfare le richieste di  hachiko87, ovvero, Sanji che fa un sacco di gesti romantici nei confronti di Zoro


Nella speranza che la cosa non vi abbia stomacato per come è stata impostata!


Allora cosa ve ne pare di questo ennesimo capitolo?


Zoro avrà ricordato qualche cosa?


Alla prossima

 
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Roronoa_Angela_90
view post Posted on 17/8/2010, 16:39




zoro è così dolce! :*.*:
in effetti è stranissimo vederlo così... chissà quanto ci rimane male quando capisce che di giornate così non ne ha mai passate perchè con il cuoco ha sempre e solo litigato...
però dopo hanno tutto il tempo per sperimentare queste nuove sensazioni :shifty:
 
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Anrashomonna
view post Posted on 17/8/2010, 21:11




Il cuoco è proprio un romanticone, ma è comprensibile che si comporti così, dopotutto non capita tutti i giorni che uno zuccone come Zoro diventi affettuoso come un cucciolo di panda! Chissà cosa gli dirà zoro quando ricorderà le loro litigate........ farà magari una scenata piena di bacini coccole e carezze?? Io ci spero tanto! Buon lavoro nonna!!
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 18/8/2010, 13:20




Cap 6


 


La prima cosa che vide fu la faccia di un animale con un buffo cappello.


-Evviva si sta riprendendo- urlò quella buffa palla di pelo voltandosi indietro.


Zoro segui lo sguardo di Chopper e notò tutti i membri dell’equipaggio radunati nella piccola stanza.


-Come ti senti spadaccino?- domandò una voce di donna calma e pacata.


Il verde la fissò un po’ stranito… parlava con lui?


-Bene, ho solo mal di testa- si azzardò a risponderle.


-Ok allora si paaaarte!-


Il ragazzo di gomma si era messo a saltellare entusiasta per il poco spazio della camera.


Sanji vedendo sul viso di Zoro un’espressione straniata, si affrettò a spiegargli.


-Prima sei svenuto, ti ho riportato alla locanda! Mentre aspettavamo che ti riprendessi ci hanno informato dell’arrivo di una nave della marina… è il caso di tirare gli ormeggi, soprattutto viste le tue condizioni- concluse con un’alzata di spalle.


Era strano, il biondo sembrava distante, che razza di cambiamento dopo una giornata passata insieme!


Zoro però attribuì il tutto al suo mal di testa pulsante.


-Ok- disse semplicemente alzandosi e seguendo gli altri al porto.


Arrivati alla nave salirono tutti uno dopo l’altro ed appena furono tutti a bordo Nami –si ricordava i nomi dopo le spiegazioni di Sanji sugli altri membri dell’equipaggio-, iniziò ad impartire ordini ai vari membri.


Poi, rivolto a lui disse.


-Tu stattene qui buono e non combinare guai-


Che caratterino simpatico, pensò il verde tra se mentre annuiva in silenzio.


Si sedette sul parquet della nave e rimase ad osservare.


Quello che vide però lo sconvolse.


La piccola renna –tanto carina- si trasformò in un bestione enorme e si diresse verso il timone.


Alla ragazza mora spuntarono mani da tutte le parti mentre si accingeva a legare le corde dell’albero maestro.


Il tizio con la camicia hawaiana… si aprì uno sportellino sulla pancia e ne tirò fuori della cola!


In ultimo la ragazza prepotente estrasse un bastone azzurro e creò del vento dal nulla.


Era troppo!


Quelli erano dei mostri, non delle persone.


Si alzò e corse, senza che gli altri lo notassero –presi com’erano dalle loro mansioni- verso le cabine, con la speranza di trovare un luogo sicuro nel quale rifugiarsi.


Camminando con il cuore in gola per il corridoio, si lasciò guidare solo dall’istinto e apri una porta rifugiandosi all’interno della stanza.


Si raggomitolò sul letto e lì rimase per un tempo che non riuscì ad identificare.


Di colpo la porta si spalancò ed apparve Sanji, completamente bagnato, con solo un asciugamano ad avvolgergli i fianchi candidi.


-Ma allora sei qui?! Ti stanno cercando tutti, Rubber era convinto che fossi caduto in mare e stava per tuffarsi a salvarti…-


Zoro non disse nulla, la visione del corpo seminudo di Sanji gli aveva tolto ogni paura ed ogni voglia di conversare.


Il biondo continuò imperterrito.


-Mi hanno chiamato che ero sotto la doccia… corro nella mia cabina per rivestirmi in fretta e furia, per aiutarli a cercarti e tu sei qui! Perché non hai avvertito che ti allontanavi?-


Senza attendere risposta si affacciò all’uscio della camera e urlò.


-E’ QUI, TUTTO OK, L’HO TOVATO!-


-Sono dei mostri…- mormorò il verde in un bisbiglio.


Il cuoco arcuò un sopracciglio intuendo a cosa l’altro si riferisse.


-Ognuno di loro sarebbe pronto a dare la vita per te!-


Il tono di Sanji fu volutamente duro nel dire quella frase.


Andava bene la perdita di memoria e la paura, ma Zoro doveva capire che loro erano una famiglia, -per quanto scosso- non si poteva permettere di chiamarli mostri.


Il verde lo fissò negli occhi e vi lesse molte cose che gli riportarono alla mente brevi flash.


Visi sudati, stanchi, stremati e sanguinanti dei membri dell’equipaggio, si affacciarono dai suoi ricordi.


Tutti determinati, tutti pronti a non mollare.


Era vero, Sanji aveva ragione.


- Ora ricordo…-


Il volto del cuoco perse di colore a quelle parole.


-C-cosa ricordi?- balbettò.


-Le battaglie, le sfide… però i ricordi sono confusi-


Il biondo tirò un silente sospiro di sollievo.


Si avvicinò al letto e si sedette.


Voleva godersi quei pochi momenti che gli restavano con Zoro.


Una volta acquistata la memoria non sarebbe più stato possibile.


Il volto di Zoro era così vicino al suo, che non riuscì a resistere alla tentazione e lo baciò.


Un bacio umido, struggente e sofferto – di chi vuole molto di più ma sa di non potere- .


Zoro però non pareva di quell’avviso, infatti lo trascinò con se sul letto ed iniziò ad esplorarlo con le mani.


Un ansito sfuggì dalle labbra del cuoco a quel tocco delicato e curioso.


Non così… così sarebbe stato sbagliato.


Raccolse tutta la forza di volontà che aveva ed allontanò le mani dello spadaccino.


-Non è il caso…-


Mormorò senza convinzione.


Zoro alzò il viso per fissarlo.


-Perché?- domando guardandolo dritto negli occhi.


Ciò che vi lesse –o credette di leggerci- era rabbia.


-Tu… non mi ami- disse in un soffio troppo sconvolto per aggiungere altro.


-Che stai dicendo? Certo che ti amo, siamo compagni!- replicò Zoro senza esitazione.


Sanji era furioso, perché sapeva che la bugia che aveva imbastito prima o dopo l’avrebbe fatto soffrire… ed ora era giunto il dopo.


-Ti ho mentito, noi non stiamo insieme… tu non mi ami!- ripeté digrignando i denti.


Il dolore era troppo forte.


Lo desiderava, lo amava, ma era sempre stato cosciente del fatto di non essere ricambiato da Zoro-perlomeno da quello provvisto di tutti i suoi ricordi-.


Appunto perché lo amava e lo rispettava non sarebbe mai stato in grado di compiere una simile bassezza ai danni del marimo.


Avrebbe dato anche entrambe le mani, per avere Zoro compiacente disteso accanto a se.


Però voleva lo Zoro sano, quello completamente cosciente delle sue azioni-ma questo non era possibile-.


La mano dello spadaccino tentò di accarezzargli il viso e Sanji la respinse brutalmente.


-…ma…-


-SPARISCI ESCI, DI QUI!- urlò esasperato il biondo.


A quelle parole fece seguire un poderoso calcio che si andò a conficcare nello stomaco di Zoro.


In circostanze normali il vice-capitano avrebbe incassato il colpo senza fare una piega, ma quelle non lo erano.


Il corpo di Zoro fu scagliato lontano ed andò a sbattere contro la parete, facendogli picchiare violentemente la testa.


Zoro ricadde come un vuoto sacco di patate a terra, del tutto privo di sensi.


 


 


PICCOLO SPAZIO PRIVATO:


Ancora due al massimo tre chappy  :D poi la storia si concludera.


Mi sento molto Dante che scrive la divina commedia… ad ogni fine capitolo Zoro sviene!


Sperando che anche questa vi sia piaciuta1


Alla prossima.


p.s. parte di questo cappy nasce su idea di Anrashomonna
 
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Anrashomonna
view post Posted on 18/8/2010, 13:59




Parte da una mia idea???!! Quale onore!!! (gioisce, tira fuori uno striscione e i coriandoli) trala la tralala ....ehm scusa torno seria: Solo più due o tre capitoli, che peccato a me piaceva tanto! Chissà cosa farà il nostro marimo (io ero già pronta per la scena lemon :asd: ma a quanto pare tu hai altre idee! Non vedo l'ora di sapere cosa succede)
oggi salto tra le tue fan fic! Ma hai davvero l'influenza? Mi dispiace è proprio una sfiga cuccarsela in estate! Spero che tu guarisca presto!!
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 18/8/2010, 14:04




Umm si lo spero anche io, anche perchè sabato parto per le ferie... spero di non attaccarla anche a mia figlia altrimenti son cazzi amari in montagna :s
Però così riesco a concludere questo parto di fanfic prima di partire... il che è buona cosa! :P
 
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Roronoa_Angela_90
view post Posted on 18/8/2010, 14:35




che bello questo nuovo cap! :*.*:
sanji ha detto la verità e sta peggio di prima, zoro ha di nuovo picchiato la testa e gli altri si sono fatti venire un mezzo infarto per cercarlo...
non vedo l'ora di leggere i prossimi cap!
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 18/8/2010, 16:17




Cap 7


 


Zoro si sveglio nell’infermeria della nave.


Si guardò intorno spazientito.


Che cavolo ci faceva lì?


Si alzò e si portò una mano al fianco.


Senza attendere un istante corse fuori dalla camera urlando.


-DOVE DIAVOLO SONO LE MIE KATANE?-


Tutti i membri dell’equipaggio che erano riuniti in cucina corsero fuori a quelle urla.


-Zoro tutto bene?- domandò Chopper preoccupato.


-Io sto bene! Ma se non mi ridate subito le mie spade, sarete voi a star male!-


-Evviva sei di nuovo tra noi! Vedi Nami non c’era bisogno di arrabbiarsi tanto con Sanji perché lo aveva preso a calci… in fondo è servito-


Rubber era entusiasta e continuava a saltellare intorno a Zoro tutto contento.


-Di che diavolo state parlando? Sanji mi ha preso a calci?... io quel cuoco da trattoria lo faccio a fette!-


Tutti lo fissarono con occhi contenti, Zoro era ritornato se stesso.


Nico-Robin utilizzando il suo frutto del diavolo, prese le spade dello spadaccino, dalla cabina di quest’ultimo, e gliele porse.


Usopp si assunse l’onere di riassumere al vice-capitano quanto accaduto in quegli ultimi due giorni.


Infatti, Zoro ricordava tutto, eccezion fatta per il periodo in cui era stato smemorato.


Quando il cecchino ebbe terminato, il verde si limitò ad alzare le spalle ed a sbuffare.


-Che vuoi che mi sia successo in due giorni? Anche se non li ricordo non fa nulla!-


Rispose indifferente all’affermazione del dottore, che poco prima gli aveva confessato i suoi timori, affermando che probabilmente per la sua mente quei due giorni erano andati irrimediabilmente perduti.


L’indifferenza di Zoro scavava profonde ferite nel cuore del cuoco, che tuttavia si costrinse a non dire nulla.


Infondo era meglio così.


Passarono diversi giorni, nei quali tutto tornò come era sempre stato.


Solo una cosa appariva strana.


Sanji non rispondeva più alle sue provocazioni.


Il cuoco stranamente non voleva più litigare con lui.


La cosa stava facendo andare il verde su tutte le furie.


Non gli avrebbe permesso di ignorarlo.


Fino ad ora era riuscito a mascherare i suoi sentimenti nei confronti del biondo, solo grazie a quelle loro litigate.


Seppure pesto e dolorante, dopo quelle scazzottate, Zoro si sentiva incredibilmente bene.


Voleva che tutto tornasse esattamente com’era prima… visto che non osava neppure sperare in un salto di qualità dei loro rapporti.


Quella sera decise che lo avrebbe provocato tanto da farlo reagire.


Davanti a tutte le leccornie che preparò Sanji, Zoro fece inizialmente una faccia schifata.


Poi una volta assaggiato il –delizioso- cibo, lo sputò.


-Che schifo… che diavolo rimani qui a fare se non sei nemmeno capace di cucinare?-


La reazione di Sanji però lo lasciò –come del resto tutti i componenti della ciurma- senza parole.


Il biondo aveva afferrato il piatto del vice-capitano e lo aveva scagliato, ancora ricolmo, con violenza contro la parete della cambusa.


Poi lo aveva guardato in un misto di odio e di dolore, ringhiando:


- Ti preferivo di gran lunga senza memoria!-


Senza attendere repliche se ne era andato sbattendo la porta della cucina.


Zoro era allibito!


Certo ci aveva messo un po’ ad arrivarci, però ora era certo che fosse successo qualcosa di importante in quei due giorni che aveva di vuoto.


DOVEVA ricordare!


Quando tutti se ne furono tornati nelle loro stanze per la notte, lo spadaccino si diresse con passo felpato ma deciso nella stanza del dottore.


La luce era ancora accesa, segno che Chopper non stava dormendo.


Bussò con forza alla porta.


Dopo pochi istanti il muso sorpreso di Chopper si affacciò all’uscio.


-Zoro! Ci sono problemi?- domandò allarmato.


-Ti devo parlare-


La renna lo fece entrare ed accomodare.


-Dimmi ti ascolto-


-Devo ricordare quei due giorni-


Chopper scosse il capo in segno di diniego.


-Io devo…è importante-


-E’ per Sanji?-


Lo spadaccino saltò sulla sedia dalla sorpresa.


Il medico sorrise


-Sono una renna è vero… ma sono anche un medico! Ho studiato anche un po’ di psicologia oltre all’anatomia-


Lo disse nel tono più naturale del mondo e questo distese, un poco, i muscoli, contratti per la tensione, di Zoro.


-Si – si limitò a confermare.


- Ci sarebbe una soluzione che ho ideato quando eri completamente senza ricordi… però non te l’avevo proposta perché non ero sicuro delle conseguenze… Potrebbe essere pericoloso!-


Chopper stava camminando meditabondo per la stanza.


Zoro lo fissava in attesa, pendendo dalle sue labbra.


Se avesse detto di no sarebbe stata la fine.


Infatti, si potevano dire molte cose di Chopper, ma non che fosse un medico superficiale o poco scrupoloso.


Se il verdetto fosse stato negativo, neppure sotto la minaccia delle sue katane la renna avrebbe ceduto!


- Chopper… devo sapere!-


Insistette Zoro nel tentativo estremo di convincerlo.


- D’accordo! Infondo i ricordi che devono riaffiorare sono solo di due giorni… una vita intera ti avrebbe sconvolto la mente… ma settantadue ore direi che è un rischio minimo!-


Si diresse verso un armadietto e ne estrasse una boccetta contenente un liquido incolore.


- Ad una condizione1- disse ritirando la boccetta prima che il verde l’afferrasse.


Zoro mosse la testa in segno affermativo.


-Per i prossimi tre giorni resterai in infermeria-


Così dicendo gli porse la fiala.


-Bevila, poi ti accompagno in ambulatorio-


Zoro la ingurgitò senza esitazione.


Non gli importava se era pericoloso… ne sarebbe valsa la pena, di questo era certo.


 


 


PICCOLO SPAZIO PRIVATO:


Lo so che volete la lemmon… tranquille sarà lunga e molto dettagliata, ancora un po’ di pazienza!


Non fatevi scrupoli a dirmi cosa ne pensate!


Alla prosima

 
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Anrashomonna
view post Posted on 18/8/2010, 16:46




Lemmon lemmon lemmon lemmon no dai sto scherzando, più tempo ci metti più dev'essere bella! Sono convinta che valga la pena aspettare! non male l'idea dell'intruglio per riaccquistare la memoria, davvero originale complimenti!!
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 18/8/2010, 16:53




Cap 8


 


Il giorno successivo Sanji lo passò nel tentativo –peraltro riuscito- di evitare tutti.


Il suo comportamento era stato disdicevole e violento -sprecare così del cibo-.


Si vergognava ed in più non voleva che gli fossero rivolte delle domande imbarazzanti, soprattutto da quella testa di verza!


Perciò cucinò, ad un orario improbabile, dei piatti freddi che lasciò in cucina… gli altri si sarebbero arrangiati.


Trascorsero così colazione, pranzo, cena e poi di nuovo colazione e pranzo.


Nel pomeriggio del secondo giorno si riscosse, mica poteva passare il resto della vita a nascondersi dai suoi compagni!


Entrò in cucina e cominciò a cucinare secondo il suo stile rimanendo per servire il pranzo a tutti.


Quando la cucina fu affollata di gente e tutti si furono seduti notò un’assordante mancanza.


-Dove il marimo?- si sforzò di domandare alla prima persona che gli capitava a tiro.


Chopper lo guardò con sguardo mesto.


Lo portò in un angolo di modo che gli altri non sentissero e mormorò.


-Due giorni fa è venuto da me per chiedermi di fargli ricordare il periodo passato sull’isola…-


-Perché ti sei fermato? Continua- lo incitò Sanji presagendo catastrofi.


-Io avevo ideato una speciale medicina, che però ritenevo troppo pericolosa da somministrare… lui ha così insistito che gliel’ho data… Mi dispiace-


Chopper sembrava voler trattenere le lacrime.


-Che è successo?- il tono di Sanji si era fatto soffocato per la preoccupazione-


-Mi ha detto di non dirlo a nessuno… non vuole che gli altri lo sappiano!Però sta molto male non credo che arriverà a domani…-


Le parole del dottore si infilarono come aghi accumunati prima nel suo cuore e poi nel suo cervello.


No, Zoro.


Fu l’unica cosa che pensò, mentre correva fuori e si dirigeva verso l’infermeria.


-Dottore che aveva Sanji?- domandò Nico-Robin fissandolo attentamente.


-Oh nulla, solo un po’ di mal di pancia, niente di che! Mangiamo?- disse Chopper stofinandosi le mani soddisfatto.


Infondo, se non gli avesse dato una spinta, di sicuro quelle quattro gocce d’acqua distillata che aveva dato da bere a Zoro non sarebbero servite a molto.


C’era un solo rimedio per l’amnesia di Zoro… però se lo avesse rivelato allo spadaccino non sarebbe stato efficace.


Per questo motivo aveva imbastito tutta quella sceneggiata.


Sanji gli avrebbe sicuramente procurato emozioni forti –Ed erano solo queste che avrebbero smosso i ricordi assopiti del verde-.


Chopper si sedette soddisfatto a tavola, cominciando a mangiare di gusto.


Si gli studi di psicologia si erano rivelati molto utili in questo caso!


 


PICCOLO SPAZIO PRIVATO:


Ho sempre pensato che il povero Chopper fosse di gran lunga sottovalutato!


Questo cappy serve per rendergli un po’  di gloria!


Il prossimo capitolo sarà di un bel rosso ciliegia… non perdetevelo!


Alla prossima

 
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Anrashomonna
view post Posted on 18/8/2010, 17:00




Ma dai!!! Mi hai davvero colpito di sorpresa non me pensavo mai più ad una cosa del genere!! è bravo il nostro dottore!!
(lemmon lemmon lemmon lemmonlemmon...)
 
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Roronoa_Angela_90
view post Posted on 18/8/2010, 22:09




CITAZIONE (Anrashomonna @ 18/8/2010, 18:00)
Ma dai!!! Mi hai davvero colpito di sorpresa non me pensavo mai più ad una cosa del genere!! è bravo il nostro dottore!!
(lemmon lemmon lemmon lemmonlemmon...)


facciamo i complimenti a chopper :asd:
senza di lui non ci sarebbe la lemmon :shifty: :asd:
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 19/8/2010, 10:54




 


Cap 9


 


Il cuore di Sanji martellava furiosamente, rimbombandogli nella testa.


Le mani fredde erano sudate e gli mancava il fiato, mentre correva alla volta dell’infermeria.


No!


Non poteva perderlo così.


La colpa era tutta sua, se non avesse reagito così alle provocazioni di Zoro, lui non si sarebbe incuriosito e tutto questo non sarebbe successo.


Era colpa sua, non avrebbe dovuto mentirgli fin dall’inizio…


… era solo colpa sua…


Sanji stava tremando ed era mortalmente pallido quando afferrò la maniglia per spalancare la porta.


Quello che vide lo lasciò sconvolto.


Zoro… si stava allenando!


Era chino sul pavimento che faceva una serie di flessioni e, a giudicare dal sudore e dalla sua conta, era da molto che era impegnato negli allenamenti.


Zoro lo fissò senza interrompersi.


Il biondo dopo un primo momento di smarrimento gli corse incontro e gli si inginocchiò al fianco.


-Che stai facendo… nelle tue condizioni…- mormorò sconnesso.


-Torciglio che vai blaterando?-


Il verde lo fissava spaesato, cosa caspita era preso a quel cuocastro?


Non gli erano ancora tornati alla mente quei due giorni fatidici ed in più il comportamento del cuoco si faceva di giorno in giorno sempre più assurdo.


-E’ tutta colpa mia… mi dispiace sono un idiota, come faccio senza di te…- Sanji continuava a parlare sconvolto e Zoro cominciò a preoccuparsi.


Gli afferrò il viso tra le mani e lo guardò.


-Ti vuoi calmare? Che ti succede?-


Per tutta risposta il cuoco si sfilò la giacca e gliela fece passare attorno alle spalle.


-Copriti rischi di prendere freddo e aggravare le tue condizioni! Ora ti rimetto a letto…-


Quel gesto!


Quella giacca passata attorno alle sue spalle…


I ricordi di Zoro presero a fluire nitidi e chiari nella sua testa, ricordò tutto.


Per questo non si accorse che alle parole il cuoco aveva fatto seguire i gesti.


Quando si riprese dalla valanga di ricordi, si rese conto che era sollevato a mezz’aria.


Sanji lo aveva preso in braccio e lo stava rimettendo a letto.


In situazioni normali lo avrebbe fatto a fette ma ora ricordava, e quel gesto gli parve alquanto naturale perciò, anche se in mortale imbarazzo, lo lasciò fare.


Quando il biondo l’ebbe posato delicatamente sul letto, iniziò a guardarsi intorno frenetico.


-Una coperta, dove le avrà messe Chopper… un asciugamano ti devi asciugare…-


Zoro lo fissò stranito.


Sanji era di un pallore impressionante e sembrava sconvolto, preoccupato e spaventato.


Allora con una mossa agile scattò a sedere, gli artigliò un polso e lo costrinse a sedersi accanto a se.


-Ora basta. Datti una calmata!-


Sanji lo guardò con occhi persi.


-..l-lo so che stai male…la medicina… Chopper ha detto…-


Uno lampo e Zoro si mise a ridere sommessamente.


Chopper, quella renna stava diventando troppo furba per i suoi gusti.


Però c’era da dargliene atto, se Sanji ora era così vicino lo doveva solo al dottore.


-Guardami, sto bene! Non ho nulla… Chopper ti ha detto una piccola bugia!-


Sanji lo guardò incerto, non fidandosi.


Iniziò a tastargli il corpo in cerca di qualcosa di tangibile.


Un graffio, un ematoma, delle bolle, qualcosa che confermasse le sue tetre paure.


Zoro lo lasciò fare anche questa volta, tra lo stupito e il divertito.


Quando alla fine, la ricerca di Sanji si rivelò –fortunatamente- infruttuosa, il biondo rimase per alcuni istanti muto, come annichilito.


Sollevò la testa lentamente incrociando gli occhi ancora divertiti dello spadaccino.


Un mortale imbarazzò si fece largo nella sua mente.


Aveva fatto una figura da idiota.


-I.O L’A.M.M.A.Z.Z.O. –


Urlò Sanji digrignando i denti e stringendo i pugni.


Stava per alzarsi, per corre fuori e perpetrare la sua vendetta ma, la mano del verde lo trattenne.


-Ricordo tutto- disse solamente con tono piatto.


Sanji si bloccò di colpo a quelle poche parole.


Si girò come al rallentatore, rispecchiandosi in due occhi imperscrutabili.


Non riuscendo a capire quali fossero i pensieri di Zoro, Sanji si innervosì ulteriormente.


Era arrabbiato, lo compativa, gli faceva schifo, lo divertiva?... lo ricambiava?


L’ultimo pensiero fece scattare in Sanji una risata isterica.


Essere ricambiato dal marimo… ora aveva toccato veramente il fondo!


A quella reazione Zoro si infastidì, fraintendendola.


-Piantala di ridere! Non ricordavo nulla e tu mi hai mentito… mi sono semplicemente fidato di quello che mi avevi detto ed ho agito di conseguenza- ringhiò nel tentativo di recuperare un po’ d’orgoglio, -dato che pensava che l’altro ridesse di lui-.


Le parole del vice capitano ebbero l’effetto di calmare il biondo e riportarlo alla triste realtà.


Zoro non l’amava… questo era tutto!


Lo sguardo si fece spento e lentamente si alzò dal letto.


-Mi dispiace, non era mia intenzione mentirti, volevo dirtelo però…- la frase gli si strozzò in gola.


Zoro non voleva che se ne andasse ora era il momento di chiarire tutto.


-Ok, vorrà dire che conserverò quei due giorni nella mia testa e non ti infastidirò più- disse di rimando senza riflettere.


Sanji alzò il volto di scatto spalancando gli occhi.


-Non ti dà fastidio?- domandò guardandolo con trepidazione.


Il verde scosse lentamente il capo e poi disse:


-Tu mi piaci da molto tempo… anni…Ma tranquillo non ti infastidirò più, so che tu non ricambi, si insomma eri innamorato dell’altro me…-


Le parole uscirono incespicando dalla sua bocca, il vice capitano stava facendo uno sforzo sovrumano per esprimere i suoi sentimenti a parole.


La testa piegata, si fissava intensamente la punta delle scarpe.


Per questo non si accorse che il cuoco gli si era avvicinato così tanto.


-Anche tu mi piaci… amo tutto ciò che sei! Con o senza memoria- sussurrò lentamente nell’orecchio del compagno.


Zoro, preso alla sprovvista, non poté far altro che arrossire.


Però lo smarrimento durò pochissimo, perché una folle passione prese il sopravvento su entrambi.


Il bacio che seguì subito dopo fu quanto di più eccitante avessero sperimentato fino a quel momento.


Un bacio bagnato, pretenzioso, profondo e furioso.


Non era il momento della dolcezza, l’impulso ora, era solo quello di sentirsi, fin anche a farsi male.


I denti bianchi del cuoco affondarono dispettosi nel labbro inferiore di Zoro.


Lo spadaccino mugolò di dolore e di eccitazione, inarcando il bacino.


Questo movimento portò in contatto la loro eccitazione che, seppur stretta tra le stoffe degli abiti, era pulsante e gonfia per entrambi.


Le mani di Zoro corsero frenetiche alla camicia del biondo.


Non c’erano né il tempo né la voglia di aprire a uno a uno quei bottoni infernali.


Lo strappo venne coperto dai loro respiri tesi ed eccitati.


I piccoli bottoni rotolarono tintinnando per terra, mentre loro caracollavano sul letto dell’infermeria.


Zoro si liberò a sua volta dalla maglietta, aiutato da Sanji che gli stava seduto sul bacino.


Con un movimento fluido il biondo sfilò in un solo colpo pantaloni e boxer al compagno steso sotto di lui.


Il sesso di Zoro svettò alto tra le sue gambe, abbronzate dal sole e forgiate dagli allenamenti.


Il cuoco si concesse alcuni istanti di pura ammirazione, sfiorando delicatamente, quasi senza toccare, l’intimità del verde.


Dalla bocca dello spadaccino usci un sospiro di puro piacere.


Poi si riscosse, facendo correre la mano attraverso i pantaloni di Sanji.


Così, senza slacciarglieli o calarli iniziò a massaggiare la virilità del biondo.


La testa di Sanji calò sulla sua spalla, mentre cercava di recuperare fiato, per la sorpresa e il piacere dovuti a quel massaggio.


La mano bianca e curata del cuoco si attaccò al bottone dei suoi stessi pantaloni, andando a finire il lavoro che Zoro aveva deliberatamente ignorato.


A quel gesto lo spadaccino portò anche l’altra mano a fare compagnia alla precedente, iniziando a manipolare i testicoli del partner.


Un ansito strozzato sfuggì da Sanji, che seppur intrappolato da quella miriade di sensazioni cominciò a ricambiare il compagno con la stessa moneta.


Infatti le mani del biondo cominciarono a danzare sull’eccitazione del verde come ballerine.


Passarono così alcuni interminabili attimi in un misto di lingue, baci infuocati e sospiri eccitati.


Poi come se si fossero letti nel pensiero si staccarono, fissandosi negli occhi.


-Guardo nell’armadietto di Chopper… magari c’è qualcosa che ci può tornare utile- disse Sanji a mezza bocca.


Zoro si limitò ad annuire stringendo, con una presa molto più forte delle altre, la virilità del biondo prima di lasciarlo alzare.


Quell’ultimo gesto aveva completamente scombussolato la mente del cuoco che si mise a cercare freneticamente in mezzo ai medicinali, facendo perlopiù cadere boccette e garze.


Pochi istanti e si voltò con sguardo trionfante in direzione di Zoro, con in mano un tubetto di vasellina.


Fissandolo negli occhi gli lanciò il piccolo oggetto e si riavvicinò al letto.


-Scegli tu! A me va bene tutto- disse distendendosi di nuovo al fianco del vice-capitano che lo fissava sorpreso dal gesto.


Sul viso di Zoro si dipinse un ghigno ed assentì, ricominciando poi a baciare il cuoco con foga.


Sanji era certo che sarebbe stato lui ad accogliere lo spadaccino.


Certo gli sarebbe piaciuto anche sperimentare il contrario… però il verde non era il genere d’uomo che si facesse fare certe cose –almeno non all’inizio-


Così quando Zoro strizzò il tubetto, non fece neppure caso alle sue azioni, continuando a mordicchiargli e leccargli il collo.


Quasi saltò dalla sorpresa quando sentì qualcosa di freddo e scivoloso venire a contatto con la sua virilità tesa.


Alzò lo sguardo smarrito fissandolo negli occhi del compagno.


Zoro ghigno, poi le labbra lentamente si piegarono in un sorriso più dolce.


Il vice-capitano, senza dire una parola, prese la mano destra di Sanji e lì vi versò dell’altra vasellina.


Vedendo però che l’altro lo guardava, come se la cosa fosse assurda, si decise a mormorare.


-Un piccolo premio per aver aspettato e per avermi respinto quando ero senza memoria!-


Poi avvicinò le labbra all’orecchio del biondo e aggiunse.


-Qui non ci disturberà nessuno… abbiamo tutto il tempo del mondo-


Ad intendere che anche lui poi avrebbe avuto la sua parte.


Sanji sorrise per la sorpresa -alquanto gradita- e senza più esitare portò la mano all’apertura del verde.


Iniziò prima con delicatezza infilando l’indice.


Poi, visto che Zoro non dava segni di fastidio, anzi si tendeva per un maggiore contatto, iniziò a muovere le dita con forza avanti ed indietro, penetrando ed allargando quanto più possibile.


Il fiato dello spadaccino era corto e strozzato, le dita del biondo gli stavano procurando un piacere inaspettato.


Sanji continuò così per alcuni attimi, finché il verde, quasi al limite lo fermò.


-Vieni- disse semplicemente.


Il cuoco non se lo fece ripetere due volte.


Con un movimento fluido ma delicato e attento, fu dentro al compagno in un attimo.


La strettezza di Zoro si contrasse leggermente per l’intrusione e Sanji rimase fermo in attesa.


Pochi secondi e Zoro con un ghigno dipinto sul volto iniziò a muovere il bacino.


Quel gesto diede il via al biondo, da quel momento inarrestabile, nella foga della sua passione.


Le spinte si facevano sempre più forti, mentre il sesso di Sanji scavava sempre più in profondità, l’intimità stretta e calda di Zoro.


Ansiti di piacere uscivano dalle loro bocche, ormai erano un’unica cosa, così profondamente uniti in quell’amplesso di fuoco.


I respiri erano una sincronia di melodie ed i movimenti parevano una strana –ma affascinante- danza ancestrale.


Senza interrompere minimamente il contatto il biondo alzò lievemente la testa  verso il verde, in una tacita domanda.


-Ri…mani- riuscì solo ad ansimare Zoro, che subito dopo si sciolse nella calda mano del compagno.


Contemporaneamente Sanji lo inondò con il suo liquido caldo, riempiendogli la strettezza con il suo sperma.


Si baciarono un’ultima volta, con le lingue che si cercavano e si rincorrevano –mentre Sanji era ancora piantato a fondo nell’ano del compagno-


Poi lentamente si staccarono ansimando –prima le bocche, infine i corpi-


Sanji uscì lentamente da Zoro e gli si distese sopra, poggiando la testa sul suo petto.


Attesero entrambi di riprendere fiato in un silenzio di pace.


-Dopo ricordami che devo uccidere Chopper- mormorò Sanji poco dopo.


-Ucciderlo? Io piuttosto direi che gli devi fare un regalo- ribatte l’altro ridendo sommessamente.


Si fissarono negli occhi e la passione poco prima soddisfatta si riaccese infuocata.


Sanji alzò le spalle, tuffandosi nuovamente sulle labbra di Zoro.


…Chopper poteva aspettare.


 


End


PICCOLO SPAZIO PRIVATO:


 


Ed ecco la tanto sospirata lemon… accidenti, spero che sia stata di vostro gradimento!(se così non fosse ditemelo altrimenti come faccio a migliorarmi?)


Ringrazio tutti quelli che hanno letto questa mia ennesima uscita di testa.


Un grazie particolare a tutti quelli che si sono presi la briga di seguirmi con le loro recensioni, dandomi suggerimenti ed incoraggiamenti1


Ora vi saluto, chiedendovi un ultimo sforzo per recensire e commentare anche quest’ultimo capitolo!


Alla prossima


 


 

 
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Roronoa_Angela_90
view post Posted on 19/8/2010, 13:23




eh eh la aspettavo da un po' questa lemmon! :asd:
però devo dire che ne è valsa la pena, meno male che sei riuscita a finire la fanfiction così presto, non so quanto sarei riuscita a resistere ancora :asd:
spero solo che sanji non voglia cucinare renna al forno per cena... però in fondo è tutto merito suo!
alla prossima!
 
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29 replies since 2/8/2010, 16:36   199 views
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