Come cane e gatto, [VM18] Jabura x Lucci

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Yellow Canadair
view post Posted on 6/4/2017, 13:08 by: Yellow Canadair
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2rr1bft ~ Jabura

CITAZIONE
«Che ci fai qui?» soffiò Lucci, distaccandosi in fretta da Jabura.

« Ero venuto a rimetterti a cuccia nel caso avessi avuto la malsana idea di andartene in giro! » imprecò indietreggiando.

Maledetto cretino!, pensò iroso Jabura, portandosi istintivamente una mano al fianco. Non si era fatto male per così poco, ovvio, e per di più aveva attivato il Tekkai, però anche lui a Enies Lobby non si era risparmiato e ogni tanto le costole glielo facevano notare.

Ed era in piedi?! In piedi, con un’ascia in mano e le braccia piene di sangue! Cosa credeva, che gli infermieri lì lavorassero gratis?
Jabura poi ricordava benissimo, oltre alle parcelle, tutto quello che le infermiere dicevano loro quando lo andavano a controllare, una tiritera infinita di dosi di farmaci dai nomi assurdi e dagli effetti devastanti.

“È normale che… che ancora non si alzi dal letto?” Kaku era sempre quello che si preoccupava di più.
“L’infermiera ha chiaramente detto che è tutto nella norma. E che presto diminuiranno le dosi degli antidolorifici.” Califa era una macchina, lui sospettava che a sera invece di dormire si attaccasse a una presa di corrente. Se non fosse che nel buco dove dormivano l’elettricità non c’era…
“YOOOOYOIIIIII!!! Giorni e notti trascorsi nella sofferenza… ore piovose vissute al gelo per qualche spicciolo dal buon cuore della gente… la mia povera madre veglia dall’Alto al capezzale di Rob Lucci e alla sua pietà è affidato il nostro collega!” Kumadori li aveva fatti cacciare dall’ospedale due volte, per queste sceneggiate indecenti!
“È stato un duello duro… dategli tempo.” Blueno era tardo, ma almeno diceva cose sensate.
“Chapapa… però ieri era parecchio stanco… l’infermiera infatti è corsa a dargli un sedativo, quando ce ne siamo andati…” quel ficcanaso di Fukuro, altro che zip, bisognava incollargliela, la bocca! Che poi quand’è che diceva queste cose? La sera! Quando avevano spento le luci! Buonanotte a tutti col sorriso, eh! Deficiente! Califa poi non riusciva quasi a dormirci!



L’immagine di Califa che si alzava a sedere sul suo materasso con il cuore fuori dal petto per qualche incubo lo riscosse. « Muovi il culo. Stanotte dormi con noi. » perché col cavolo che sarebbe rimasto lì, quello era poco ma sicuro.

Parlando, si tolse la treccia scompigliata dai pettorali sudati, mandandola con un gesto secco a penzolare dietro le spalle.
Ma la treccia urtò qualcosa che si trovava a pochi centimetri al di sopra della spalla destra di Jabura, ripiombando sul suo petto.
« Soru! » Jabura saltò via, materializzandosi in mezzo alla stanza, tra Rob Lucci e un enorme fiore cremisi che si stagliava tra loro e la porta d’uscita, accompagnato da altri rampicanti verdi e bitorzoluti.
Chapapa… attenti ai baccelli scarlatti, sparano dardi avvelenati!” la frase popolare che ripeteva Fukuro.
Soffiò aria dalle narici. Non era facile usare il Soru con le costole incrinate e col pavimento bagnato, ma non si sarebbe certo lamentato. Aveva combattuto nemici molto più ostili in condizioni ben peggiori.
« Gli faccio il Rankyaku. » ringhiò. « Appena lo lancio, corri nella zona del bar, ci trovi Blueno e Fukuro. »
 
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