Come cane e gatto, [VM18] Jabura x Lucci

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Yellow Canadair
view post Posted on 5/1/2017, 16:48 by: Yellow Canadair
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2rr1bft ~ Jabura

« Oh! » si commosse l’infermiera « Anche io ho una sorella, e immagino come ti sei sentito, con tuo fratello ricoverato in queste condizioni! Se a lei succedesse qualcosa… non mi darei pace! » disse a Jabura tenendosi la sua mano contro il petto.
Jabura non la seguiva molto perché “il petto” comprendeva due tettone formato famiglia, e per di più la donna aveva qualche tratto somatico in comune con la sua ex, Gatherine. Però i neuroni gli si risvegliarono alla frase della donna: « Su, non essere timido… puoi finalmente riabbracciarlo! »
Lo trascinò ballonzolando al capezzale di Rob Lucci.
I due ex agenti si scambiarono reciprocamente uno sguardo teso. O almeno, quello di Lucci sembrava teso, quello di Jabura virava verso il panico assoluto.
Cazzo, pensò Jabura, perché le bugie gli si ritorcevano contro spesso e volentieri?!
Il dottore lo salvò in calcio d’angolo: « Infermiera, non stressi il paziente inutilmente. » poi guardò verso il visitatore. « Gli rimanga vicino, giovanotto. Gli fa bene avere un familiare accanto, in questo momento. »
Jabura si sedette sulla seggiola a disposizione per le visite, avendo cura di non rimanere troppo vicino al letto. Da quel donnone si aspettava quasi di essere preso e spinto in braccio al gattaccio a tradimento, e la guardava sospettoso. Certo, avrebbe potuto cavarsi d’impaccio con qualche tecnica, il Kami-e era fatto apposta per situazioni simili, però loro erano alla macchia, e Kaku aveva esortato tutti a non esporsi usando le Tecniche che li avrebbero resi facilmente riconoscibili.
Certo, come se fare gli artisti di strada trasformati in lupi e giraffe fosse “stare in incognito”! Coglione di Kaku.

“Ma il mio Frutto del Diavolo non lo conosce nessuno” aveva detto l’ex carpentiere “E tu, da quando siamo a San Popula, sembri più un cane che un lupo” e poi era partita una rissa perché “cane” a lui non lo doveva dire nessuno! Era un lupo! Se l’era persino tatuato in petto! Il fatto che si trasformasse in maniera diversa, meno minacciosa, non lo rendeva meno lupo!

L’infermiera, però, distolse la sua attenzione da Jabura e liberò Rob Lucci dal respiratore, stando bene attenta se il paziente avesse difficoltà a respirare senza.
Intanto il medico si sedette su un’altra sedia, dall’altra parte del letto, e cominciò a parlare: « Rob Lucci, è questo il suo nome? È fuori pericolo. Lo hanno portato qui i suoi familiari » indicò Jabura, il quale fece cenno di sì con la testa con un sorriso (falso come la mappa del One Piece in omaggio con il quotidiano del giorno a 4,99 Berry). « Era in codice rosso, condizioni molto critiche; l’abbiamo operata e in questo momento è ancora sotto l’effetto dei sedativi, per questo può avere difficoltà a muoversi. Ricorda qualcosa dell'assedio? »
« È stata la prima cosa che gli ho chiesto. » intervenne Jabura. Non sia mai che Lucci, rispondendo in buona fede, dicesse qualcosa in contrasto con quello che avevano raccontato loro! Perché certo non potevano raccontare di Monkey D. Rufy, di Spandam, di Enies Lobby e del Buster Call! « Lo ricorda. I dettagli sono un po’ fumosi, ma non è confuso al riguardo. »
Il dottore lo guardò con sospetto, ma poi la prese per buona. « Per favore » disse duro « Sono d’accordo che i familiari stiano con i loro cari, soprattutto in queste circostanze, ma cerchi di non stressare suo fratello. »
Poi tornò a rivolgersi a Lucci, molto seriamente. «L’abbiamo tenuto in stato di coma farmacologico per tre giorni. Non potevamo fare altro, viste le sue condizioni. Ma il semplice fatto che stia avvenendo questa conversazione vuol dire che il suo recupero è rapido e sta rispondendo bene alle cure. E ora » sorrise « La lascio in compagnia di suo fratello. Il resto del teatro itinerante oggi non viene? » domandò all’ospite.
« La tournée sta andando alla grande e oggi il pubblico ha chiesto dei bis. Per questo faranno più tardi. » rispose pronto Jabura.
« Oh, che amori! » squittì l’infermiera. « Ma non siate timidi! Tenetevi la mano, state vicini! Non badate a noi! »
« Infermiera, credo che… » protestò il primario.
Ma prima che qualcuno potesse protestare, la donna prese la mano di Jabura e la serrò su quella di Rob Lucci.
Jabura divenne paonazzo e gli partì il Tekkai, rapido e istintivo.
COME VENIVA IN MENTE A QUELLA CRETINA DI FARE UNA COSA SIMILE?!? E doveva anche starsi zitto perché… erano fratelli (detto con un corteo di puttini, trombe angeliche e petali di fiori). CHE SCHIFO!!! CHE SCHIFO! CHE COSA DA FROCI!!! Però com’era fredda la mano di Lucci, PAGAVANO UN FRACASSO DI SOLDI PER FARLO GHIACCIARE?!
« Infermiera, lasciamogli la loro intimità, avranno molto da dirsi. » il primario quasi la prese di peso e la portò fuori.
I due sparirono nel corridoio e chiusero la porta.
« BLEEEEAH!!! IO SPERO CHE TU ABBIA L’ANTIRABBICA!!! » saltò via Jabura allontanandosi dal letto e incollandosi alla parete di fronte. « MALEDETTA MESSINSCENA! » e si pulì con forza la mano sui suoi pantaloni.
Calmatosi (anche se era una parolona), tornò verso il letto, e strada facendo aprì di nuovo la finestra ad Hattori, che volò felice vicino a Lucci.
« Senti » disse accovacciandosi vicino a Rob e parlando con tono da cospiratore « Non è il momento buono per parlartene, e non me ne frega niente. Non so quanto tempo ci lasceranno soli. Siamo a San Popula. La Marina ci sta cercando, ma per ora non qui. Abbiamo raccontato che siamo tutti fratelli, altrimenti non ci avrebbero fatti entrare. In caso di emergenza, fuggiamo tutti con l’Air Door di Blueno, e devi essere pronto anche tu in qualsiasi momento. Se sei ancora un vegetale, prendiamo anche il letto. Ok? Ok. »
Informazioni base. Fanculo il “non stressarlo”, era un agente segreto? Si comportasse come tale.

Edited by Yellow Canadair - 5/1/2017, 20:36
 
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