Come cane e gatto, [VM18] Jabura x Lucci

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Yellow Canadair
view post Posted on 1/1/2017, 23:31 by: Yellow Canadair
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~ Jabura

Jabura serrò le mani sulla sponda ai piedi del letto e strinse i denti: se l’era sognato? O era un “riflesso qualcosa”, come dicevano le infermiere?

Era già capitato nei giorni scorsi che lo scemo si fosse mosso di qualche millimetro durante le loro visite (senza svegliarsi, troppo onore), e fosse scoppiato il finimondo: Fukuro si era messo a ballare, aveva urtato Califa e lei aveva cominciato a blaterare di molestie sessuali; Kumadori si era inginocchiato in mezzo alla stanza declamando un ringraziamento alla mamma per aver “restituito Rob Lucci”; Kaku sarebbe andato a chiamare le infermiere, ma quelle già stavano marciando verso la loro stanza con i badili e li avevano cacciati tutti, e il giorno dopo per punizione non avevano fatto entrare nessuno.
Meno male che almeno lui e Blueno avevano conservato un minimo di decenza. Grazie al frutto di Blueno poi Kaku, la sera successiva, era andato in gran segreto a sorvegliare il leader, e a riportare a tutti notizie confortanti: nulla di nuovo, ma per Hattori era importante sapere che il suo amico era vivo, al sicuro, e amorevolmente accudito dalle infermiere.

Ma adesso c’era qualcosa di diverso: non solo gli sembrava di aver intravisto un movimento del volto e delle dita, ma anche Hattori aveva cambiato umore: il piccolo aveva lasciato andare la ciocca di capelli che aveva nel becco e zampettava sul cuscino, e gli occhietti scintillavano.
E poi, come a confermare quei pensieri, gli occhi di Lucci si schiusero, e delle pupille nere e lucide fissarono Jabura, infastidite e sprezzanti.
« Ehi? Ti sei deciso? » lo apostrofò l’agente, ma non con la convinzione che avrebbe voluto. Maledetto gatto idrofobo, lo faceva apposta, a svegliarsi quando c’era lui solo!?
Sentì un mormorio da sotto al respiratore: « …mero tre… …cille… » riuscì a cogliere.
« ALLORA STAVI ASCOLTANDO, PEZZO DI MERDA??? » esplose Jabura facendo sobbalzare Hattori. « “Tre”?? In questo momento sei fuori classifica, non puoi permetterti di parlare! È merito del sottoscritto se non hai ancora l’arpa in mano!! » s’inviperì.
Era sveglio e si stava anche permettendo di ignorarlo!
Jabura si trattenne dal pestaggio e decise cercare il tasto per chiamare le infermiere. Mentre era impegnato a cercarlo nei paraggi del letto, sentì un’altra frase, un po’ più chiara, anche se soffocata dalla debolezza e dal respiratore.
« …il CP9 è sciolto »
Jabura sospese la ricerca. Espirò lentamente e poi si issò a sedere sulla sedia che stava al capezzale del letto.
« Con la testaccia che hai, credevo ci mettessi di più, a capirlo. » considerò infine. « E pensa, tu sei anche stato licenziato dal tuo capo, Iceburg. » aggiunse, ironico.
Accidenti, lui non era la persona adatta per affrontare l’argomento… se Lucci si fosse svegliato anche solo mezz’ora più tardi, probabilmente ci sarebbero stati anche gli altri, e sarebbero stati Califa o Kaku a parlargli della loro situazione attuale.
« Adesso basta scambiarci convenevoli… ti chiamo un’infermiera. Anche se avrei preferito il becchino. »
Avanzò verso la porta della stanza, si affacciò sul corridoio e, notando una donna in camice che camminava verso le scale in fondo al reparto, chiamò: « Ehi! Infermiera! »
La donna si voltò.
« Si è svegliato! Venga subito! »
Essendo il reparto di rianimazione, quel “si è svegliato” fu preso subito molto seriamente, e la donna si diresse nella sua direzione.
Jabura non la aspettò sulla soglia, tornò dentro la stanza e guardò Rob Lucci. E gli venne in mente un problema atroce: Hattori non doveva essere lì!
« Hattori, esci! » disse in fretta spalancando la finestra.
Hattori si ritrasse e si addossò alla testa di Lucci, affondando leggermente fra i capelli sporchi.
« Non mi interessa! Dai! Fuori! »
Hattori con caparbietà ritirò le zampette e si sedette lì dov’era.
Jabura ringhiò. Tale padrone, tale uccello!!
La porta della stanza si aprì ed entrò l’infermiera. Si avvicinò a Rob Lucci e poi si voltò verso Jabura. « Non l’ha svegliato lei, vero? » chiese preoccupatissima, come prima cosa.
« Ha fatto tutto da solo. » replicò Jabura con un aplomb perfetto, spalle dritte e mani dietro la schiena che trattenevano un Hattori decisamente furioso.
L’infermiera si avvicinò al degente. « Buongiorno, Rob » sorrise dolcissima vedendo gli occhi aperti. Gli infilò con delicatezza lo sfigmomanometro e poi, a Jabura: « Ha detto qualcosa? L’ha riconosciuta? »
« Non saprei… » ghignò Jabura alle spalle della donna, fissando ilare Lucci. « Ha farfugliato cose senza senso! »
« Vado a chiamare il primario. » avvisò la donna con un velo di preoccupazione sul volto. « Lei rimanga qui, e chiami subito una collega se ci sono problemi. » fece dietro-front sulle sue ciabattine di gomma bianche e se ne andò in tutta fretta.
« Maledetto piccione del cazzo!!! » esplose Jabura lasciando Hattori, che stavolta prima di posarsi accanto a Lucci fece un ampio giro per la stanza. « E tu non guardarmi così, pensi che la dottoressa sarebbe stata più delicata, con lui? » incrociò le braccia sul petto e squadrò l’agente nel letto. « Mi tocca pure farti la guardia, adesso. »

Edited by Yellow Canadair - 3/1/2017, 20:34
 
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