I hate you, idiot!, [VM18] Zoro/Sanji

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Vegethia
view post Posted on 21/4/2016, 15:45 by: Vegethia
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The storm is approaching

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Zoro Roronoa

La stanza era deserta quando Zoro si svegliò, intontito, dolorante e col peggior mal di testa della storia.
Gli ci vollero uno o due minuti per riuscire a mettere a fuoco, ma la luce che filtrava dall'oblò, oscurato appositamente perché il sole del mezzogiorno non lo disturbasse, lo aiutò a riconoscere dettagli familiari intorno a lui: una lavagna disseminata di appunti; mensole cariche di flaconi medicinali; pestelli e mortai di varie dimensioni e grossi volumi dall'aria complicata a invadere l'intero ripiano dello scrittoio. Mancava solo una renna dal naso blu all'appello, per il resto l'infermeria della Sunny era come la ricordava.
Bene. Se si trovava lì, poteva essere abbastanza sicuro di non essere morto.
Notò poi un'altra cosa, meno essenziale ma comunque utile a completare il quadro: il mare rumoreggiava sotto lo scafo, con un'infrangersi ritmico di onde... la nave si stava muovendo.
Erano dunque ripartiti alla volta del Nuovo Mondo?
Probabile, anche se di questo non poteva esserne certo.
Zoro non ricordava un accidente dopo l'incontro troppo ravvicinato avuto con Orso Bartholomew, l'altro membro della Flotta dei Sette spuntato a Thriller Bark come in un incubo senza fine.
L'ultima, vaga immagine che aveva in testa era la faccia sconvolta del cuoco che gli chiedeva cosa gli fosse capitato, perché stesse grondando di sangue; dopodiché, il nulla.
Non aveva nemmeno idea di come fosse tornato a bordo, se in infermeria ci fosse arrivato sulle sue gambe oppure no.
Ma che importanza aveva? Gli altri stavano bene -almeno a giudicare dalle voci spensierate al di là della porta- e lui era sopravvissuto: in pratica, era andata a tutti di lusso. Un pensiero che si sarebbe ben guardato dal condividere col suo capitano.
Fece per tirarsi su a sedere, pronto ad ignorare il fastidio che le ferite gli avrebbero provocato, ma rimase bloccato sul materasso. Aveva il busto troppo rigido, avvolto nella morsa soffocante di chissà quanti metri di bende. Ce le aveva persino attorno alla testa.
Diavolo, perché Chopper si ostinava a fasciarlo come un salame?!
Mosse il braccio per constatare l'operato del dottore sui suoi arti superiori e sentì sbatacchiare qualcosa alla sua sinistra. Voltò la testa. Un tubicino trasparente pendeva dall'alto, oscillando contro l'asta metallica che sosteneva la flebo, e finiva da qualche parte nel suo avambraccio. Ma Zoro non se ne curò; piuttosto, si soffermò a contemplare il foglietto attaccato sul tubo, strategicamente all'altezza della sua faccia. Le poche righe scarabocchiate sopra con la calligrafia di Chopper recitavano:

Sei gravemente ferito. Aspettami e
NON MUOVERTI DAL LETTO


Poi, come se non vi fosse cosa più giusta e sensata al mondo, riprovò ad alzarsi.
Stavolta vinse l'ostacolo del bendaggio, ma subito una fitta lancinante lo investì, trafiggendogli il torace con un dolore che non si aspettava.
Zoro strizzò le palpebre, serrò la mandibola per non imprecare ad alta voce e ricadde con la testa sul cuscino.
In quel preciso istante, quasi il fato volesse rincarare la punizione, la porta dell'infermeria si spalancò e una voce fin troppo nota gli giunse alle orecchie.

CITAZIONE
-Sarebbe il caso che ti riprenda, dannato marimo!

Lo spadaccino riaprì gli occhi per trovarsi davanti un Sanji molto, molto incazzato.
Normale amministrazione, si disse. O forse no?
Forse, quella volta, lo sguardo del cuoco era addirittura più truce del solito.
«Oi, torciglio», salutò (sempre che quello potesse definirsi un saluto), ignorando deliberatamente la sua espressione omicida e soprassedendo all'idiota gratuito. «Siamo già partiti?»
In effetti, la domanda più corretta era un'altra.
Quanto cavolo aveva dormito?


Anche a te! Spero che ruolare ti piaccia^^


Edited by Vegethia - 21/4/2016, 19:39
 
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