I hate you, idiot!, [VM18] Zoro/Sanji

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view post Posted on 19/4/2016, 23:39
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Sanji

La ciurma di Cappello di Paglia, da alcuni giorni, era ripartita da Thriller Bark con un nuovo membro in più che deliziava tutti con la sua musica; mentre per la Sunny il suono del violino si propagava, Franky ed Usopp parlavano sulle migliorie da portare alla Mini Merry, Chopper era vicino al cecchino intento ad ascoltare adorante le numerose proposte dei due, Robin leggeva un libro con la brezza che le muoveva leggermente i capelli e Nami sedeva accanto a lei a controllare preoccupata il Log Pose, il quale continuava a puntare verso il basso... Tutti erano ammaccati dall'ultimo scontro, solo Rufy era completamente in piene forze, infatti cantava a squarciagola "Binks no Sake" non stando mai fermo.
Sanji, in cucina, ultimava il pranzo con più impegno del solito, dandosi da fare per appagare le papille gustative delle sue dee: riusciva a comprenderle, erano spossate da quell'avventura e lui doveva fare in modo di rilassarle, e cosa c'era di meglio di un pranzo coi fiocchi?
-È pronto!- disse il cuoco a lavoro ultimato, uscendo sul ponte per avvisare tutti.
A quel richiamo, gli altri si diressero nella sala da pranzo trattenendo alla bell'e meglio Rufy; appena si misero seduti, il biondo volteggiò verso le sue muse posando davanti ad entrambe un piatto invintante e, con un enorme sorriso, pronunciò:
-Ecco, mie adorate... Spero possiate gradire, c'ho messo tutto il mio cuore.
-Grazie, Sanji-kun!- gli sorrise Nami.
-Gentile da parte tua, cook-san.- Robin gli lanciò un'occhiata serena.
-Awwww!- Sanji si portò le mani sulle guance, entusiasta per quei due sorrisi -È stato un piacere! Per voi questo ed altro!
-Sanji-san?- lo chiamò Brook.
-A noi?- domandò Usopp.
-Io ho fame.- si lamentò Rufy, imbronciandosi.
Risvegliato dal suo sogno ad occhi aperti, in cui si trovava su una spiaggia bianca a rincorrere le sue piratesse del cuore, Sanji fulminò i ragazzi e posò sotto i loro nasi diversi piatti.
-Ingozzatevi!- berciò, guardandoli schifato uno per uno nel vederli fiondarsi sulle pietanze che aveva preparato.
-Rogozzi, mo Zoro?- domandò, ad un tratto, il capitano con la bocca piena.
-Ancora niente.- rispose il medico, chinando il capo.
-Si può sopere coso gli è...- tentava di dire, mentre un pezzo di carne gli pendeva dalla bocca.
-Piantala di parlare con la bocca piena!- gli urlò la navigatrice, assestandogli un pugno in testa.
-È ancora indebolito per le ferite che ha riportato: inoltre non mangia, gli faccio delle iniezioni e gli cambio la flebo, ma deve svegliarsi, altrimenti...- al solo pensiero di quello che poteva accadere, la renna s'intristì.
-Si riprenderà.- lo rincuorò la mora.
-Ma sì, in fondo è di Zoro che stiamo parlando.- aggiunse Usopp.
Nel mentre gli altri cercavano di tirar su di morale il dottore, Sanji cominciò a riempire un piatto con diversi alimenti.
Il decelebrato non mangia, eh? Adesso gli faccio vedere io!, pensò e, fregandosene degli altri, si diresse verso la porta.
-Dove vai, fratello?- domandò Franky.
-A soffocare quella testa di muschio.- gli rispose, per poi dirigersi in infermeria.
Adesso ci mancava pure che gli portasse anche il pranzo, quel maledetto! Gliel'avrebbe fatta pagare, non appena si sarebbe rimesso! Con in mente innumerevoli piani per ucciderlo, Sanji spalancò la porta senza troppe cerimonie.
-Sarebbe il caso che ti riprenda, dannato marimo!
Entrò completamente, senza staccare lo sguardo carico d'astio: al solo ripensare a cosa aveva fatto quell'essere senza cervello su quell'isola, gli veniva il voltastomaco... Non riuscì a trattenersi nel sussurrare un
-Idiota.
Perché solo un idiota poteva sacrificare la sua vita senza pensare alle conseguenze.

Ommioddio! O.O perdonami, credo d'essermi dilungata troppo beh, lancio la palla a te, e buona role! (non so se si dice xD prima o poi ci prenderò mano)


Edited by Kira. - 22/4/2016, 00:46
 
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Zoro Roronoa

La stanza era deserta quando Zoro si svegliò, intontito, dolorante e col peggior mal di testa della storia.
Gli ci vollero uno o due minuti per riuscire a mettere a fuoco, ma la luce che filtrava dall'oblò, oscurato appositamente perché il sole del mezzogiorno non lo disturbasse, lo aiutò a riconoscere dettagli familiari intorno a lui: una lavagna disseminata di appunti; mensole cariche di flaconi medicinali; pestelli e mortai di varie dimensioni e grossi volumi dall'aria complicata a invadere l'intero ripiano dello scrittoio. Mancava solo una renna dal naso blu all'appello, per il resto l'infermeria della Sunny era come la ricordava.
Bene. Se si trovava lì, poteva essere abbastanza sicuro di non essere morto.
Notò poi un'altra cosa, meno essenziale ma comunque utile a completare il quadro: il mare rumoreggiava sotto lo scafo, con un'infrangersi ritmico di onde... la nave si stava muovendo.
Erano dunque ripartiti alla volta del Nuovo Mondo?
Probabile, anche se di questo non poteva esserne certo.
Zoro non ricordava un accidente dopo l'incontro troppo ravvicinato avuto con Orso Bartholomew, l'altro membro della Flotta dei Sette spuntato a Thriller Bark come in un incubo senza fine.
L'ultima, vaga immagine che aveva in testa era la faccia sconvolta del cuoco che gli chiedeva cosa gli fosse capitato, perché stesse grondando di sangue; dopodiché, il nulla.
Non aveva nemmeno idea di come fosse tornato a bordo, se in infermeria ci fosse arrivato sulle sue gambe oppure no.
Ma che importanza aveva? Gli altri stavano bene -almeno a giudicare dalle voci spensierate al di là della porta- e lui era sopravvissuto: in pratica, era andata a tutti di lusso. Un pensiero che si sarebbe ben guardato dal condividere col suo capitano.
Fece per tirarsi su a sedere, pronto ad ignorare il fastidio che le ferite gli avrebbero provocato, ma rimase bloccato sul materasso. Aveva il busto troppo rigido, avvolto nella morsa soffocante di chissà quanti metri di bende. Ce le aveva persino attorno alla testa.
Diavolo, perché Chopper si ostinava a fasciarlo come un salame?!
Mosse il braccio per constatare l'operato del dottore sui suoi arti superiori e sentì sbatacchiare qualcosa alla sua sinistra. Voltò la testa. Un tubicino trasparente pendeva dall'alto, oscillando contro l'asta metallica che sosteneva la flebo, e finiva da qualche parte nel suo avambraccio. Ma Zoro non se ne curò; piuttosto, si soffermò a contemplare il foglietto attaccato sul tubo, strategicamente all'altezza della sua faccia. Le poche righe scarabocchiate sopra con la calligrafia di Chopper recitavano:

Sei gravemente ferito. Aspettami e
NON MUOVERTI DAL LETTO


Poi, come se non vi fosse cosa più giusta e sensata al mondo, riprovò ad alzarsi.
Stavolta vinse l'ostacolo del bendaggio, ma subito una fitta lancinante lo investì, trafiggendogli il torace con un dolore che non si aspettava.
Zoro strizzò le palpebre, serrò la mandibola per non imprecare ad alta voce e ricadde con la testa sul cuscino.
In quel preciso istante, quasi il fato volesse rincarare la punizione, la porta dell'infermeria si spalancò e una voce fin troppo nota gli giunse alle orecchie.

CITAZIONE
-Sarebbe il caso che ti riprenda, dannato marimo!

Lo spadaccino riaprì gli occhi per trovarsi davanti un Sanji molto, molto incazzato.
Normale amministrazione, si disse. O forse no?
Forse, quella volta, lo sguardo del cuoco era addirittura più truce del solito.
«Oi, torciglio», salutò (sempre che quello potesse definirsi un saluto), ignorando deliberatamente la sua espressione omicida e soprassedendo all'idiota gratuito. «Siamo già partiti?»
In effetti, la domanda più corretta era un'altra.
Quanto cavolo aveva dormito?


Anche a te! Spero che ruolare ti piaccia^^


Edited by Vegethia - 21/4/2016, 19:39
 
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Sanji

Oh, povero: aveva, per caso, disturbato il suo dolce e lungo riposino? Tanto meglio!!! Sanji si trattenne dal prenderlo a calci, ma solo ed esclusivamente perché si trovavano in infermeria: Chopper non c'entrava nulla in tutto questo e non voleva mettergli a soqquadro il suo regno solo per inculcare un po' di buon senso in quella zucca vuota, così represse l'istinto omicida nel momento in cui quello lì gli affibbiò quel maledetto nomignolo, ripromettendosi che, alla prima occasione, si sarebbe vendicato.
CITAZIONE
«Siamo già partiti?»

Una vena sulla tempia iniziò a pulsare minacciosa a quella domanda completamente senza senso.
No, aspettavamo che ti risvegliassi dal letargo, idiota..., gli venne da pensare, ma s'impose che non era il momento adatto: chiuse gli occhi nel tentativo di calmarsi, piegando leggermente la sigaretta... Tuttavia, rispondendogli, non poteva trattenere una nota sarcastica nella voce:
-Non ti sei divertito abbastanza? Se avessimo aspettato i tuoi comodi, saremmo diventati tutti come Brook...
Alzò la mano sinistra e, col pollice, gli indicò la sala da pranzo dove si sentiva uno ~Yohohoh~ e il suono di un violino; il biondo fece trascorrere qualche secondo, giusto per dare il tempo a quel decelebrato di fare mente locale, poi gli disse semplicemente
-Una settimana.- immaginandosi che Zoro si stesse chiedendo quant'era passato dall'incontro con quel tizio della Flotta dei Sette.
-Ora. Hai intenzione di rimanere lì per il resto della tua vita. Oppure ti decidi ad alzare quel tuo culo maledetto?!
Gli dava tremendamente fastidio che lo spadaccino si trovasse su quel letto completamente ricoperto di bende e con una flebo attaccata al braccio, e nemmeno tentava di nasconderlo - maledizione: il Marimo con cui aveva avuto sempre a che fare si sarebbe alzato subito! - nonostante ciò, l'obiettivo che s'era prefissato pochi minuti prima lo fece desistere dal sparargli altre frecciatine ed appoggiò il piatto, che teneva ancora in mano, su un comodino vicino al rivale.
-Strozzati: prima lo farai e prima Rufy smetterà di chiedere.
Infatti, se Brook e Robin, che sapevano la verità, alle domande insistenti del capitano rimanevano calmi come se fossero all'oscuro di tutto, lui doveva impegnare corpo e mente in altre attività per rimanere tranquillo sennò i ricordi dove uno Zoro grondante di sangue - dopo avergli blaterato che non era successo niente in mezzo a quel mucchio di macerie - gli cadeva a peso morto tra le braccia, facendogli quasi venire un colpo, gli ritornavano con una prepotenza inaudita e lui non voleva assolutamente ricordare.
Scosse leggermente la testa, riscuotendosi da quei pensieri - ironia della sorte: c'aveva ripensato ancora una volta - il cuoco si rese conto che il suo compito era concluso, così Sanji non fece altro che fare dietrofront e dirigersi verso la porta, desideroso di tornare alla sala da pranzo; si fermò giusto un secondo sulla soglia della porta, semplicemente per girarsi e sfotterlo un po'.
-Se pensi che t'imbocchi, puoi togliertelo dalla testa, Marimo.
Una piccola soddisfazione poteva togliersela, no?
Devo giusto farmi l'abitudine, ma come inizio non è affatto male :green: Vedrò d'essere anche il più dettagliata possibile! ^^
Manuale del buon paziente, made by Zoro: non dare retta a quello che scrive il dottore :crazy:


Edited by Kira. - 22/4/2016, 23:41
 
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Zoro Roronoa

La vena pulsante sulla tempia del cuoco e il sarcasmo nella sua voce suggerivano a Zoro che non s'era sbagliato, ma prima che potesse interrogarsi sui motivi di tanta ostilità, l'altro gli fece notare la presenza di una nuova voce a bordo. Una voce accompagnata dal suono di un violino. Dunque lo scheletro si era unito alla ciurma, infine. Non ne fu particolarmente sorpreso, anzi, accettò subito l'idea; dopotutto Brook li aveva aiutati senza risparmiarsi a Thriller Bark, combattendo al loro fianco anche contro Odr e Moria.
Era stato più difficile accettare Robin, a suo tempo.
Poi il torciglio aggiunse un'altra informazione e stavolta, come la elaborò, i suoi occhi sussultarono per lo sgomento.
Zoro scattò su a sedere, dimenticandosi del dolore e dell'emicrania.
Una settimana, diavolo!
Aveva dormito più di quanto pensasse e infinitamente più di quanto ne avesse intenzione. Non che non amasse i riposini, chiaro, specie quelli che seguivano i pasti e le bevute, ma sette lunghi giorni di pausa dagli allenamenti erano davvero troppi.

CITAZIONE
-Ora. Hai intenzione di rimanere lì per il resto della tua vita. Oppure ti decidi ad alzare quel tuo culo maledetto?!

Zoro inarcò un sopracciglio e gli scoccò un'occhiata torva. Non pensava neanche alla lontana che il malumore di Sanji potesse dipendere da lui o dalle sue condizioni.
«Che problemi hai, idiota di un cuoco? Ti hanno sputato sui fornelli?»
Certo di cose potevano esserne successe parecchie, in una settimana.
Magari Rufy aveva trovato il modo di aprire il lucchetto della dispensa e aveva dimezzato le provviste di un mese in un'ora. O magari Chopper gli aveva proibito di fumare durante la convalescenza gettando le sue dannate sigarette in pasto ai pesci. Poteva anche avere a che fare col nuovo arrivato, Brook, nel caso fosse riuscito ad accaparrarsi una visione esclusiva di Nami o Robin in intimo. No, d'accordo, l'ultima ipotesi era da escludersi: in quel caso Zoro dubitava che l'avrebbe sentito chiacchierare con gli altri; il suo frutto del diavolo non dava la possibilità di risorgere una seconda volta.
Ad ogni modo, lui non c'entrava nulla. Per una settimana intera aveva lasciato il torciglio con una bocca in meno da sfamare (anche se, in teoria, la presenza del musicista compensava la sua assenza, per quanto potesse mangiare un mucchio d'ossa), perciò, perché cavolo veniva a rompergli le palle se aveva solo la luna storta?!
La risposta non tardò troppo ad arrivare.
Sanji posò un piatto sul comodino di fianco a lui e lo esortò a mangiare con una frase che gli accese la classica lampadina in testa.

CITAZIONE
-Strozzati: prima lo farai e prima Rufy smetterà di chiedere.

Oh, già.
Tra le possibili ipotesi doveva annoverare il fatto che, magari, al cuoco bruciava ancora d'essere stato tramortito da lui, o di non aver saputo cosa fosse successo con Orso Bartholomew in seguito.
Beh, se era così, che sbottasse pure quanto volesse: a Thriller Bark, tutto era andato esattamente come doveva andare e per Zoro non c'era nulla da discutere al riguardo.
L'odore invitante del cibo, seguito da un borbottio sommesso dello stomaco, lo riportò a bisogni più urgenti. Come uno squalo assuefatto dal sapore del sangue, lo spadaccino puntò le pietanze -non erano avanzi, incredibile ma vero: gli aveva portato un pranzo completo- e sentì subito venirgli l'acquolina in bocca. Dormiva da una settimana, ma in quel momento gli sembrò di non mangiare da mesi.
Senza curarsi del cuoco che si apprestava a uscire, allungò le mani sul piatto, indeciso se cominciare dagli onigiri o dai sashimi (sfortunatamente non poteva ingurgitarli tutti in una volta, non aveva le guance estensibili come la gomma, lui). La voce del biondo allora lo raggiunse di nuovo, carica di sfottenza.

CITAZIONE
-Se pensi che t'imbocchi, puoi togliertelo dalla testa, Marimo.

Zoro sollevò su Sanji lo sguardo, privato di una qualsivoglia espressione.
Per un tempo piccolissimo, molto meno di un istante, la sua mente fu invasa dall'immagine del maledetto cuoco che raccoglieva un boccone dal piatto e glielo infilava in bocca con le dita. E per un lasso di tempo ancor più infinitesimo, quasi evanescente, eppure nitidissimo, Zoro desiderò che lo facesse. Desiderò che lo stramaledetto cuoco lo imboccasse davvero, di propria mano, con le sue pietanze stramaledettamente buone.
Oh. Merda.
Quel bastardo della Flotta dei Sette lo aveva conciato proprio tanto male. Stava delirando!
Respingendo il pensiero con una furia inaudita, Zoro decise che il cuocastro lo aveva provocato fin troppo e si sentì in dovere di restituirgli il colpo.
«Mm... già, meglio di no. Ho fame. Se poi ti staccassi un dito a morsi sarebbe un bel problema» replicò, stirando le labbra in un ghigno. «Sai che seccatura dover cercare un altro cuoco?»


Tu mi provochi il marimo e poi a lui vengono sti pensieri, non mi assumo la responsabilità xD
Comunque tranquilla, vai benissimo così!**
 
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view post Posted on 26/4/2016, 22:38
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Sanji

Al Baratie venivano tantissimi clienti di ogni ceto sociale: ricchi, pescatori, pirati, della Marina, mercanti... Insomma, la clientela era molto varia, ma tra questi Sanji ricordava un vecchio pazzo che andava urlando la folle teoria dell'esistenza di diversi mondi, in cui loro stessi conducevano la propria vita, con un'infinita possibilità di fare scelte diverse, senza tener conto di ciò che avrebbe potuto scegliere l'altro sé stesso... Il biondo pensava di aver rimosso certe cavolate, ma dovette ricredersi nel momento in cui Zoro alzò gli occhi su di lui... E così, per un istante, si ritrovò ad immaginare un altro sé stesso, completamente diverso, che imboccava quella zazzera verde.

-Forza, Marimo-kun, apri la boccuccia e di' "Ahhhh"

Oddio!!!, al cuoco venne la pelle d'oca al solo pensiero che potesse esistere un deficiente con le sue sembianze che poteva rivolgersi così a quel troglodita.

-Stronzo di un Marimo!- gli sferra un calcio in faccia -Apri questa cazzo di bocca!

Andava decisamente meglio, per quanto lo stesso Sanji si diede del cretino per aver anche lontanamente immaginato di poterlo imboccare, tuttavia la risposta che ricevette ottenne l'effetto di fargli ribollire il sangue nelle vene.
CITAZIONE
«Mm... già, meglio di no. Ho fame. Se poi ti staccassi un dito a morsi sarebbe un bel problema»

E ghignava pure, il bastardo, nel tentativo di provocare l'orgoglio del cuoco... In un primo momento c'era anche riuscito... Se solo non fosse intervenuta una particolare vena che di solito entrava in azione quando c'erano di mezzo le sue adorate Nami-swan e Robin-chwan... Invece, involontariamente, quella vena cominciò ad agire da sola, senza il suo controllo, a causa di quella frase pronunciata.
Staccare... Un dito... A morsi... Ma, esattamente, si rendeva conto di ciò che aveva appena insinuato quel... Decelebrato?! No, quello quando apriva bocca non collegava proprio il cervello - ammesso e concesso che ne avesse uno! - fine della storia! E perché diavolo l'immagine schifosa e raccapricciante dello spadaccino che si portava alla bocca altro di ben più ingombrante di due semplici dita gli si piazzò, prepotente, davanti gli occhi?!
CITAZIONE
«Sai che seccatura cercare un altro cuoco?»

L'orgoglio lo richiamò sull'attenti, facendo svanire quella scena ed ordinandogli di rispondere alla provocazione com'era solito fare: infatti, Sanji parlò, sicuro di sé, con una luce di sfida ad illuminargli gli occhi.
-Trovare un nuovo spadaccino sarebbe una passeggiata, invece.
Gli restituì il ghigno, consapevole d'avere la vittoria in tasca...
-Specialmente uno che non pensa a mordere dita, sognando d'avere tutt'altro in bocca.
Non aspettò una sua possibile reazione che si diresse dagli altri, pregustandosi la soave visione delle sue dee, così arrivò nella sala dove tutti stavano ancora ridendo e scherzando.

-Guardatemi, sono il famigerato Capitan Usopp!- Rufy, allungandosi il naso, attirò l'attenzione di tutti i presenti, facendoli ridere di gusto.
-Guarda che il mio naso non è così lungo.- si lamentò il cecchino.
Brook s'asciugò una lacrima per il troppo ridere - per quanto uno scheletro potesse piangere - ed iniziò a parlare.
-Rufy-san, sei troppo divertente! A furia di ridere così morirò... Anche se, beh... Io sono già morto, Yohohohoh~
-Tutt'ossa.- Franky s'abbassò gli occhiali, guardando serio lo scheletro -Dobbiamo fare qualcosa per le tue battute. Ne conosco alcune che sono davvero SUUPEEER!- gridò il cyborg, assumendo la sua posa preferita.
Tra le risate generali, Chopper fu il primo a notare la presenza del cuoco che era rimasto appoggiato allo stipite della porta per osservarli; nel notare che non aveva il piatto con sé, la renna iniziò a dedurre che Zoro avesse riaperto gli occhi, allora con un sorriso sempre più largo lo chiamò.
-Sanji...?
Tutti si voltarono, vedendolo lì che sorrideva impercettibilmente; dall'altra parte, il biondo portò una mano alla bocca per togliersi la sigaretta ed espirare un po' di fumo (il tutto con una lentezza ben studiata) e poi parlò come se la cosa non lo riguardasse.
-Il Marimo s'è svegliato.
A quella notizia, Rufy, Chopper ed Usopp, seguiti dagli altri, si fiondarono in infermeria - quasi lo travolsero - felici più che mai che lo spadaccino si fosse ripreso dopo una lunga settimana... Il ragazzo rimase lì, cominciando poi a sistemare i numerosi piatti completamente vuoti.
Nonostante la rabbia per la sua stupidità e nel vederlo inerme su un letto, a Sanji non dispiaceva che quella testa d'alga si fosse ripresa: anche se la vita sulla Sunny poteva essere un tantino più tranquilla senza la sua presenza irritante, sapere che poteva riprendere molto presto la sua attività preferita (sfotterlo e prenderlo a calci) era un buon motivo per concedersi un sorriso strafottente sul volto, tutto questo prima di ripensare alla frase che gli aveva rivolto lo spadaccino, facendogli ritornare alla mente ancora quell'immagine... No, scosse la testa con rabbia, poteva essere un pervertito, immaginarsi le sue muse in costumi succinti o dentro la doccia, ma pensare a cos'era in grado di fare o no Zoro con quella boccaccia non erano assolutamente affari suoi! Merda!!!

Fortuna per lui che, dall'infermeria, una voce sovrastò le altre, facendolo ritornare sulla retta via.
-TI AVEVO SCRITTO DI NON MUOVERTI DAL LETTO!!!
Qua la situazione non è migliore, te l'assicuro: il marimo non può parlare di morsi e dita quando, dall'altra parte, c'è un ero-cook ad ascoltare xD che poi è un attimo a fare certi paragoni :lool:


Edited by Kira. - 28/4/2016, 15:26
 
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Zoro Roronoa

Non fece in tempo a metabolizzare l'insolenza della prima risposta che il cuoco se ne uscì con qualcosa di gran lunga peggiore.

CITAZIONE
-Specialmente uno che non pensa a mordere dita, sognando d'avere tutt'altro in bocca

Zoro era così sconcertato che, sulle prime, pensò di essersi sbagliato. Doveva aver capito male, certo.
Ma il ghigno del biondo e la sua indole notoriamente depravata gli dicevano che invece aveva capito benissimo.
In un moto di orrore misto a offesa, la mascella dello spadaccino s'irrigidì.
Avere. Tutt'altro. In bocca!??
Non poteva essere reale. No. Non esisteva che una persona sana di mente e con un minimo di amor proprio dicesse cose del genere ad alta voce, a lui.
Eppure Sanji era lì, cazzo, più reale che mai. Sentiva il profumo delle pietanze sul piatto, l'odore acre del fumo di sigaretta nell'aria, il rumore di passi sulle assi di legno...
Strabuzzò gli occhi.
Rumore di passi?
Ma quel maledetto idiota se ne stava andando così, dopo avergli arrecato un simile affronto!?
«Dove scappi, dannato pervertito!» Ringhiò Zoro con rabbia.
L'avrebbe ucciso, stavolta, parola sua!
L'avrebbe tagliato a fettine così piccole che Chopper non avrebbe saputo da dove cominciare per rimetterlo insieme!
Tutt'altro in bocca.
Più ci pensava, più stentava a credere che avesse potuto muovere un'insinuazione così perversa, trasformando un'immagine che avrebbe dovuto essere terrificante in uno scenario a dir poco raccapricciante per lui.
E però... Però.
Il volto di Zoro si distese, continuando a fissare l'uscio ormai vuoto. La smorfia di sdegno tra le sue labbra si deformò in un sorriso appena accennato, che non prometteva niente di buono.
Magari a te non dispiacerebbe se tenessi tutt'altro in bocca, pervertito di un cuoco.
...Okay.
Questo era troppo.
Zoro scosse la testa e si costrinse a distogliere lo sguardo dalla porta, come se solo facendolo potesse prendere le distanze dai suoi pensieri.
Si avventò sul piatto colmo di cibo e cominciò a mangiare, quasi aggredendo le portate.
Non aveva la minima intenzione di affrontare quella parte di lui che pretendeva spiegazioni. Sapeva che se anche gliele avesse date, se anche avesse scaricato la colpa su Bartholomew e sulle conseguenze dello scontro, non si sarebbe accontentata. Gli avrebbe fatto notare, piuttosto, che non era la prima volta che dei pensieri deviati sul cuoco gli facevano capolino in mente, e che non c'erano sempre stati gravi traumi fisici o lotte estenuanti a giustificarli.
Molto meglio ignorare la questione: se poteva farlo col dolore, poteva farlo con qualsiasi altro fattore di disturbo.


Quando sentì altri passi sopraggiungere dal corridoio, Zoro aveva già finito di mangiare e si era rimesso in piedi. Non aveva più le bende intorno alla testa, troppo fastidiose (come le altre, ma per toglierle tutte avrebbe fatto prima a tagliarle), né la flebo attaccata al braccio. Sentiva le gambe indolenzite, ma nulla che una camminata non potesse risolvere.
«Zoro!» Lo salutò la voce squillante di Rufy, accompagnata da un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro.
«Finalmente sveglio!» Esclamò Usopp. «Chopper cominciava a preo...»
«TI AVEVO SCRITTO DI NON MUOVERTI DAL LETTO!!!»
«Per l'appunto...»
Al medico di bordo sembrarono spuntare degli insoliti denti aguzzi per l'arrabbiatura mentre scavalcava il cecchino, si lanciava verso di lui e osservava, sgomento, le bende strappate impietosamente e la flebo penzolante dal suo supporto.
Zoro alzò le spalle con noncuranza. «Ho dormito abbastanza.» E poi, siccome un certo idiota era venuto a punzecchiarlo sull'argomento: «Comunque il ricciolo ha detto che potevo.»
«Sanji non lo avrebbe mai detto!!»
Zoro sorrise sarcastico, lasciando che Chopper, nel frattempo, gli estraesse l'ago dal braccio. «Forse sperava che schiattassi provandoci.»
«Non scherzare!» Protestò il medico, la sua espressione s'era rabbuiata di colpo. «Avresti dovuto vederlo quando ti ha portato da me in quelle condizioni...»
«Già, ci siamo spaventati a morte! Anche se, in effetti, io ero già morto... Yohohoh~»
Zoro si voltò verso il nuovo arrivato, più interessato alle parole di Chopper, in realtà, ma Rufy non gli diede modo di replicare.
«Oh, è vero! Zoro, che è successo con quel tizio dei Sette?»
Di certo non era l'unico a chiederselo, perché all'improvviso si sentì gli occhi dei restanti membri dell'equipaggio puntati addosso, in attesa di una risposta. Zoro li ignorò, limitandosi a sostenere lo sguardo del capitano.
«Niente. L'ho solo convinto ad andarsene.»
In un certo senso, era la verità. Non gli andava di mentire a Rufy, per quanto non fosse disposto a raccontare l'accaduto.
Stranamente, e forse non proprio per caso, Robin intervenne a cambiare argomento. «Capitano, il nostro spadaccino non ha ancora avuto modo di dare il benvenuto al nostro nuovo compagno.»
«Già, ti sei perso un banchetto super, fratello! Musica, cibo e fiumi di cola ovunque.»
«Giusto!! Facciamo un'altra festa!» Proruppe Rufy con le stelline agli occhi, ma prima che potesse urlare a Sanji di preparare montagne di carne alla griglia, Nami si prodigò a salvare la situazione.
«Non se ne parla! Siamo appena salpati e le nostre scorte non sono infinite.» Tirò con forza una guancia di Rufy, che nel tornare al suo posto schioccò come un elastico. «Però possiamo fare un brindisi tutti insieme!»
«Ottima idea!» Convenne Usopp, sostenuto dal resto del gruppo.
Zoro annuì a sua volta e, poco dopo, li vide uscire uno dopo l'altro dall'infermeria con Rufy a capitanare la fila, gridando a squarciagola: «OOOOOHI! Sanji!! Dov'è il liquore?»
Chopper, in coda agli altri, sospirò con un'aria sconsolata.
«Non dovresti bere nelle tue condizioni, hai perso molto sangue. Ma... beh, cerca almeno di non esagerare!»

Come deciso, la ciurma si ritrovò sul ponte della Sunny per un brindisi al gran completo.
Zoro passò dalla cabina, indossò il primo indumento che riconobbe suo sulla branda -una camicia blu scuro- e assicurò le spade al suo fianco destro, per poi raggiungere i compagni all'aria aperta, in attesa che i boccali venissero riempiti.


Ok, confesso che speravo facesse certe associazioni :rotfl: Sono stata accontentata xD
 
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view post Posted on 4/5/2016, 01:29
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Sanji

Ormai il cuoco era talmente abituato a pulire il casino che combinava la ciurma ad ogni pasto che impiegava poco tempo a mettere in ordine; tolse una sedia da sotto il tavolo e si mise a sedere, infilando le mani dentro le tasche dei pantaloni e puntò gli occhi al soffitto, cercando d'immaginarsi quello che stava succedendo in infermeria.
Per l'urlo che aveva dato Chopper, probabilmente il Marimo aveva fatto di testa sua, alzandosi dal letto e fregandosene altamente delle ferite che aveva riportato... Che imbecille! Al cuoco venne da ridere, immaginandosi la scena di uno Zoro che veniva nuovamente bendato come una mummia e costretto ancora una volta a stare a letto; no, quello non era il tipo da stare a poltrire più del dovuto, la sua reazione nell'aver saputo che era passata una settimana dall'incontro con quell'energumeno della Flotta dei Sette era stata abbastanza eloquente: dal momento in cui lo spadaccino aveva ripreso conoscenza, avrebbe fatto qualsiasi cosa per riprendere al più presto gli allenamenti, c'avrebbe scommesso qualsiasi cosa.

I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce del capitano che urlava un euforico:
-OOOOOHI! Sanji!! Dov'è il liquore?
Una domanda del genere, da Rufy, non se l'aspettava - solitamente chiedeva carne, ma liquore... Era qualcun altro di ben più idiota a fare una richiesta del genere!
Sanji s'alzò dalla sedia, sentendo che dei passi concitati s'avvicinavano sempre di più, poi le teste del cecchino e del moro fecero capolino.
-Allora, dov'è?- chiese ancora una volta Rufy, con un enorme sorriso stampato in viso.
-Al sicuro.- gli rispose con noncuranza, non capendo a cosa gli servisse -Cosa dovete farci?
-Abbiamo intenzione di fare un brindisi a Brook con Zoro presente...
-... Visto che s'è perso la festa.- continuò Usopp, emozionato quanto il capitano.
Il biondo li guardò entrambi, convinto d'avere davanti due bambini sui tre anni, si tolse la sigaretta e, dopo aver sbuffato un po' di fumo, fece spallucce e disse.
-Peggio per il Marimo.- rispose, categorico.
-Eddaiiiii!- si lamentò Cappello di Paglia.
-Io non spreco del prezioso liquore per...
-Mmm, ho proprio voglia d'assaggiare quel sake che c'ha regalato Laura.
-Ha detto che è uno dei migliori.
Proprio in quel momento, passarono Nami e Robin seguite dagli altri per dirigersi sul ponte, rimanendo all'oscuro che in cucina il cuoco stava facendo storie; tuttavia, dopo che le sue orecchie avevano udito le voci soavi delle sue principesse, Sanji assunse un'espressione raggiante e cominciò a vorticare in cucina, preparando i boccali.
-Sanji?
-Andate intanto sul ponte, io arriverò in un secondo... Non posso far aspettare le mie carissime dee, esaudirò il loro desiderio e servirò uno dei migliori liquori che abbiamo~♥
I due pirati si guardarono, interdetti, per poi raggiungere gli altri.
Il ragazzo impiegò veramente pochissimo tempo a riempire i nove boccali col sake che Laura aveva regalato, in segno di riconoscimento, così uscì dalla cucina volteggiando in un mare di cuori e si diresse per ultimo al ponte, dove tutti lo aspettavano, Zoro compreso; gli lanciò una sola occhiata di scherno, ripensando alla frase con cui l'aveva lasciato solo in infermeria, tuttavia la presenza delle sue amate lo distolse da qualsiasi frase o insulto che poteva rivolgere al rivale.
-Nee, Nami-swan, Robin-chwan!~♥- cantilenò, porgendo loro uno dei due vassoi, inchinandosi leggermente -Domando scusa per avervi fatto aspettare.
Robin prese il boccale, sorridendogli per ringraziarlo, mentre Nami gli rispose.
-Per questa volta, sei perdonato, Sanji-kun.- scherzò la navigatrice, ammiccandogli.
-Awwww~♥ Siete stupende quando sorridete in questo modo!
-Oi! Sanji!- lo richiamò Usopp, in trepida attesa di fare il brindisi.
Richiamato all'attenzione, il cuoco passò a tutti i boccali, e per ultimo si lasciò la zazzera verde.
-Spero sia di tuo gradimento il cianuro che t'ho versato, Marimo.- sorrise diabolico, facendo attenzione che nessun altro all'infuori dell'idiota lo sentisse.
Si pregustava già la reazione, quando Rufy iniziò a parlare.
-Adesso che c'è anche Zoro...
-Ancora per poco.- sussurrò Sanji, posizionandosi alla sinistra dello spadaccino per chiudere il cerchio e prendendo anche lui il boccale.
-Possiamo veramente brindare al nostro nuovo compagno d'avventure, Brook. KAMPAI!!!
Se Zoro non si fosse fatto problemi a bere del normale liquore (magari avesse avuto a disposizione un simile veleno...), Sanji si sarebbe divertito ancora un po' con quella testa vuota, nel momento in cui era impegnato a gustarsi il contenuto del boccale... Il cuoco alzò il suo di boccale, urlando anche lui sorridente un KAMPAI, e se lo portò alla bocca mentre osservava con la coda dell'occhio la prossima mossa della testa d'alga...

Edited by Kira. - 4/5/2016, 17:10
 
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Zoro Roronoa

«È sempre il solito» borbottò Usopp, uscendo con Rufy sul ponte della Sunny, «se chiediamo noi fa un sacco di storie, ma per Nami e Robin tira fuori il miglior liquore che abbiamo, manco fosse acqua...»
«Shishishi! Non dovevamo dirgli che era per Zoro!»
No, doveva andarci lui di persona a prenderselo, si disse lo spadaccino, ascoltando con apparente disinteresse i compagni.
La rabbia per le parole di congedo del cuoco l'aveva in parte allontanata, ma la voglia di vendicarsi no di certo. Inoltre, trovava un che di divertente nel varcare la soglia della cucina, invadere il suo territorio indiscusso e fargli comparire in faccia quella stupida espressione tutta sua, quella che oscillava tra lo scioccato ed il furibondo quando qualcuno sgarrava alle regole sulle provviste.
Poggiò la schiena contro la parete del cassero di poppa e incrociò le braccia al petto, mentre anche Nami e Robin raggiungevano il resto del gruppo. Le guardò chiacchierare tra loro chiedendosi che cosa, esattamente, delle donne facesse rincoglionire il cuoco tanto da causargli cambi di personalità repentini. Al punto da portarlo a sacrificare volentieri un costoso liquore in una giornata qualunque, o da fargli indossare una stupidissima palla in testa.
Probabilmente non l'avrebbe mai capito.

Il torciglio arrivò sul ponte pochi minuti dopo e Zoro captò il suo sguardo beffardo per un istante, non sufficiente a restituirgli un'occhiataccia. Come da copione, lo vide correre a offrire il liquore alle ragazze, ma non certo in modo normale o col trattamento riservato in genere a lui e al resto della ciurma ("Affogatevi, bastardi", "Spero ti vada di traverso", eccetera eccetera):

CITAZIONE
-Nee, Nami-swan, Robin-chwan!~♥ Domando scusa per avervi fatto aspettare.
-Per questa volta, sei perdonato, Sanji-kun.-
-Awwww~♥ Siete stupende quando sorridete in questo modo!

Quante inutili moine... era così irritante!
Ecco un'altra cosa che Zoro non avrebbe mai capito e a cui non si sarebbe mai abituato, anche se assisteva a quel patetico spettacolo praticamente ogni giorno, più volte al giorno, della sua vita nei pirati di Cappello di Paglia.
«...Tsk.»
Distolse lo sguardo e lo puntò in direzione opposta, oltre la balaustra. Osservò le onde smosse dal vento in attesa di concludere il brindisi in fretta: non voleva far altro che contare flessioni e serie di addominali per il resto della giornata.
Avrebbe, forse, anche potuto rimandare la faccenda della vendetta, se lo stucchevole idiota pervertito non gli si fosse avvicinato a porgergli il boccale, avvisandolo della presenza di un veleno mortale al suo interno. Serrò le nocche sull'impugnatura di legno, fissando Sanji.
La voglia di prendere e vuotargli quel fottuto liquore in faccia fu una tentazione concreta, persino più forte dello strapparsi le fasciature di dosso. Ma allora Rufy iniziò a parlare e gli ricordò che se erano tutti lì riuniti era principalmente per lui: per festeggiare il nuovo compagno in sua presenza. E la ciurma veniva prima delle scaramucce personali di chiunque, anche delle sue.

CITAZIONE
-Adesso che c'è anche Zoro...
-Ancora per poco.-

Lanciò al vicino un'occhiata tagliente, quindi alzò il calice verso Brook e si unì al brindisi con moderato entusiasmo.
Prima di toccare l'orlo del boccale con le labbra, Zoro si domandò se fosse davvero saggio ignorare la minaccia -per nulla velata- del cuoco. Non faticò a trovare la risposta e, senza ulteriori indugi, tracannò il liquore in onore dello scheletro canterino.
In fondo, Sanji aveva già avuto la sua occasione di ucciderlo (o meglio, di lasciarlo morire) in quella radura oltre la villa di Hogback. Ma aveva scelto di sprecarla.
 
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Nel vedere che Zoro stava bevendo nonostante quella piccola minaccia, Sanji sorrise leggermente: al solo pensiero di non avere più tra le palle una testa d'alga con cui azzuffarsi ogni volta che capitava, si sentiva come se una colonna portante della sua vita crollasse, devastandolo più di quanto potesse immaginare... Nel momento in cui la sua mente s'era tuffata ancora una volta in quei pensieri paranoici - nei confronti, poi, di quel coglione?! - ritornò coi piedi per terra, sulla Sunny, dove osservava il suo rivale tracannare il liquore, tuttavia il suo sguardo fu catturato da una goccia di sake che era sfuggita allo spadaccino e in quell'istante stava attraversando senza problemi la sua mandibola, da lì i suoi occhi continuarono a vagare lungo il pomo d'Adamo del suo avversario che si muoveva per fargli ingoiare il liquore, scivolando poi sul suo corpo mezzo fasciato... Avrebbe vagato anche più giù se non si fosse reso conto di un piccolissimo, minuscolo, insignificante particolare: che cazzo stava facendo?!

Proprio per dimostrare a sè stesso che non aveva affatto osservato il corpo del Marimo, Sanji si tolse la sigaretta, ma prima d'assaggiare il sake doveva lanciargli la frecciata che aveva in mente fin dall'inizio, altrimenti non si sarebbe divertito: guardò il contenuto del proprio boccale ed iniziò a parlare.
-Chissà se questo placherà le tendenze malsane di qualcuno...- ghignò per il probabile effetto di quella frase e poi iniziò finalmente a bere.
Come s'era detto prima in infermeria, doveva recuperare una settimana in cui non aveva potuto sfogare la sua mania di attaccare briga con Zoro, ma adesso era sveglio, si reggeva in piedi, non esisteva più alcun ostacolo che lo potesse fermare!
Il biondo, mentre si gustava quel sake, iniziò a contare i secondi che sarebbero trascorsi, prima che quella testa vuota capisse.
... Uno...

Scusami per la poca lunghezza del post, ma intanto mi godo il sake, prima di morire per mano di Zoro :lool:


Edited by Kira. - 15/5/2016, 19:54
 
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Si accorse del tono provocatorio di Sanji, ma non colse subito il significato delle sue parole. Abbassò il bicchiere ormai vuoto e lo fissò in cagnesco, asciugandosi il mento con l'avambraccio. Anche se non aveva afferrato, Zoro ci avrebbe scommesso la testa che quell'idiota stava ancora cercando di minare la sua pazienza. E, suo malgrado, ci stava riuscendo.
«Placare cosa? Parla come Rufy mangia!» Ma poi non ci fu bisogno di chiarimenti: bastò il ricordo della conversazione passata a spiegare cosa il cuoco intendesse.
Le tempie di Zoro pulsarono minacciose. In uno scatto rabbioso mollò il boccale, afferrò il biondo per il colletto della felpa e lo tirò a sé, infischiandosene se il sake gli si fosse rovesciato addosso o gli fosse andato di traverso. Era pronto a riempirlo di botte di lì alla fine del mondo!
«La sola tendenza malsana è il tuo continuare a cercare rogne...» sibilò, così vicino alla faccia dell'altro che i loro nasi quasi si sfioravano.

Forse richiamata dal guizzo improvviso dello spadaccino o dal clangore del suo boccale che rotolava per terra, l'intera ciurma si voltò a fissare i due.
«Sanji! Zoro! State già ricominciando a litigare!?» si allarmò Chopper.
Rufy, invece, se la rideva di gusto: «Bene! Significa che Zoro si è ripreso. Diamogli altro liquore!»
«Non dire scemenze!! Quante volte dobbiamo dirti che non guarisce più in fretta con l'alcol!?» lo sgridò Usopp, assecondato da Nami che si schiaffava una mano sulla fronte, sospirando.
«Prego, lasciate fare a me: placherò le loro ostilità con una meravigliosa canzone sull'amicizia! Yohohoho!»
E prima che qualcuno potesse muovere obiezioni o fargli presente che era inutile, Brook inforcò il violino e iniziò a suonare (x) dinnanzi ai due rivali, a mo' di serenata:
«Keep smiling, keep shining ♪ Knowing you can always count on me, for sure ♪ That's what friends are for! ♫»
«Piantala o ti uccido prima di lui!!» Ruggì Zoro, offeso e più irritato di prima.
Franky, Chopper e Usopp, di contro, si crogiolavano commossi nel ricordo di amicizie lontane.
Fu allora che Nami scuoté il capo, aggirò il trio dai lacrimoni facili, e si avvicinò a Zoro per mollargli uno scapellotto sulla nuca. «Datti una calmata! Ti sembra modo di rivolgerti al nuovo arrivato?»
Brook si arrestò dal cantare all'istante. «Yohohoh~! In effetti, Nami-san, mi sentirei meglio se potessi vedere le tue mutand...»
Non riuscì a terminare la frase perché il pugno della navigatrice lo stese sul ponte con insospettabile potenza.
«...Perché abbiamo preso questo scemo pervertito in ciurma?!»
Zoro sbuffò, tornando a guardare Sanji (che ancora tratteneva per la felpa) con aria sarcastica.
«Perché uno non era abbastanza.»

Scusami tu, cercavo un espediente per salvare Sanji ma forse è uscita una cosa un po' demenziale xD
 
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Sanji

CITAZIONE
«Placare cosa? Parla come Rufy mangia!»

No, non aveva ancora capito. Peccato, però: sperava che il sake andasse di traverso a quel deficiente... Continuò a gustarsi il sake, arrivando a contare fino a sei quando venne afferrato per il colletto e lo strattone improvviso gli fece rovesciare un po' di liquore sulla felpa, trovandosi con il viso a pochi centimetri dalla faccia orrenda del suo rivale, resa ancora più brutta per le due vene pulsanti sulle tempie e lo sguardo che non prometteva niente di buono.
-Ma che cazz...- abbassò di poco gli occhi per vedere la macchia che si stava formando sulla felpa -Guarda che cazzo hai combinato, razza d'imbecille!- gli urlò, tornando a guardarlo minaccioso.
Tuttavia, la testa di muschio parve fregarsene altamente, sembrava che non l'avesse neanche sentito, tanto era furioso. Che ci fosse arrivato?
CITAZIONE
«La sola tendenza malsana è il tuo continuare a cercare rogne...»

Oh, povero Zoro... Aveva, per caso, toccato un tasto dolente?
Il sangue iniziò a ribollirgli nelle vene per la rabbia di quello spreco di sake, così non ci pensò due volte a rispondergli per le rime.
-Vogliamo parlare della tua?!- s'avvicinò di poco allo spadaccino, sostenendo lo sguardo -Toglimi le mani di dosso, prima che ti riduca in poltiglia!!!- lo minacciò.
L'avrebbe fatto senza farsi troppi problemi, tuttavia intervenne Chopper per sedare gli animi, da bravo dottore.
CITAZIONE
«Sanji! Zoro! State già ricominciando a litigare!?»

Questa frase servì un poco a calmare il biondo, che rilassò leggermente lo sguardo, tornando a respirare con più calma e dando ragione alla razione d'emergenza: erano usciti tutti da due combattimenti estenuanti, quella mezza cartuccia s'era da poco ripresa dallo scontro con Orso Bartolomeo, forse non era il caso d'andarci subito pesante.
-La prossima volta, ti sfondo il culo a suon di calci!- lo intimidì, fulminandolo con gli occhi.
Non sentì quello che stavano dicendo Rufy ed Usopp - poteva immaginare: sicuramente qualche idiozia - quando il suono di un violino si propagò per la Sunny e la voce dello scheletro iniziò ad intonare una canzone...
CITAZIONE
«Keep smiling, keep shining ♪ Knowing you can always count on me, for sure ♪ That's what friends are for! ♫»

Come un fulmine, l'immagine di lui che trasportava Zoro lontano da quella zona del castello ricoperta di sangue o che urlava alla renna di fare il più in fretta possibile per curarlo tornarono a prendersi gioco di lui... No, non doveva permetterlo di nuovo!
-Smettila di dire cazzare, Brook!- si girò verso il musicista.
In contemporanea, anche Zoro riprese lo scheletro.
CITAZIONE
«Piantala o ti uccido prima di lui!!»

-Chi vorresti uccidere, Marimo di merda?!- tornò a rivolgersi allo spadaccino, dandosi del coglione per essersi trattenuto poco prima dal mollargli un calcio.
-Beh, in realtà sono già morto, Zoro-san. Yohohoh~- continuò a suonare, Brook, dopo aver fatto uno dei suoi Skull Joke.
Nonostante i singhiozzi dei tre più emotivi, Sanji avvertì la sua Nami-san mormorare a Robin-chwan un qualcosa del tipo "Sono un branco d'idioti..." per poi avviarsi verso loro due.
-Adesso basta, tutti quanti!- disse in generale, prima di dare uno scapellotto a Zoro, ordinandogli di darsi una calmata col musicista. Se quel troglodita avesse osato ribattere, rispondendole in malo modo, doveva fare i conti con lui!
-Lo stesso vale per te, Sanji-kun.- lo guardò severa.
-Ma... Nami-san...
Tuttavia intervenne lo scheletro canterino con una delle sue solite proposte su mutandine, fortunatamente venne steso quasi subito sul ponte dal pugno della navigatrice; Sanji la vide andar via ancora più sconsolata, ma sempre bella, per il comportamento del musicista.
-... Perché abbiamo preso questo scemo pervertito in ciurma?!
Uno sbuffo alla sua destra lo fece ritornare coi piedi per terra, e il cuoco vide la testa d'alga che lo guardava sarcastico.
CITAZIONE
«Perché uno non era abbastanza.»

-Facciamo gli spiritosi, eh?- gli domandò beffardo.
Adesso era troppo anche per lui - aveva sopportato abbastanza! - così saldò bene il piede sinistro per terra e, nel tentativo di non far cadere il boccale a terra, girò il tallone ed alzò la gamba destra per assestargli un calcio, fregandosene altamente delle condizioni del rivale.
-Vediamo se ci riproverai di nuovo dopo che t'avrò cambiato i connotati!
Un movimento sbagliato della spalla sinistra, però, gli provocò inaspettatamente un dolore acuto dietro la schiena da fargli stringere i denti per un paio di secondi... Che diavolo...?

-Oh oh!- sussurrò il cecchino -Qui si mette male!
-Ma no.- disse Rufy, godendosi la scenetta -È tutto sotto controllo.
-Io non ne sono così sicuro.- parlò il dottore, preoccupato per le condizioni di entrambi, Zoro in primis...

Spero tu stia scherzando, quella canzone è stata un vero colpo di genio


Edited by Kira. - 23/5/2016, 18:35
 
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Rispose alla mossa di Sanji sguainando con stizza la Shusui. Peggio per lui, se l'era proprio cercata.
Si preparò a incassare il calcio e a restituire il colpo, sordo a tutte le proteste e alle precedenti raccomandazioni di Chopper. Ma proprio quando stava per colpire il cuoco al fianco sinistro, si accorse della smorfia di dolore improvvisamente apparsa sul suo volto.
Fu un attimo. Un solo, incomprensibile attimo di esitazione, sufficiente a fargli bloccare la spada a mezz'aria, il dorso della lama fermo a pochi millimetri dal corpo del rivale.
Zoro si ritrovò a fissare Sanji coi muscoli contratti e le ferite formicolanti, senza più nessuna voglia di levare di nuovo l'arma.
...Stupido idiota.
«Lasciamo perdere» borbottò, rinfoderando la katana e dandogli le spalle.
Usopp e Rufy sbatterono le palpebre, perplessi.
«Eh?!»
«Mh? Ohi, Zoro, non ti senti bene?»
Il capitano sembrava sinceramente preoccupato per la mancata zuffa. In effetti, la situazione era strana anche per lo spadaccino, che si sentì in dovere di assicurare (forse più a sé stesso che al cuoco) «Più tardi regoliamo i conti, torciglio.»
Raccolse il boccale da terra e si avviò con tutta calma verso la porta che dava accesso ai corridoi sottocoperta della nave.
«Dove vai?» gli chiese Chopper, sospettoso.
Zoro ci pensò un attimo, poi rispose con un'alzata di spalle: «A strapparmi queste odiose bende di dosso. Fa troppo caldo.»
Scomparve dentro il corridoio e, come voleva, ottenne di farsi seguire dal medico in fretta e furia.
«Non ti azzardare!» esclamò quello, per l'appunto, mentre la porta sbatacchiava dietro di lui schermando le loro voci alle orecchie dei compagni rimasti sul ponte «È ancora troppo presto, ti ho detto che non devi assolutamente toglier...»
«Che ha lo stupido cuoco?»
Chopper ammutolì, interdetto. «Come...?»
«Lo stupido cuoco» ripeté Zoro, indicando fuori con un cenno del capo «Non ha una bella cera. Non dovresti bendare anche lui o rifilargli qualche pastiglia schifosa, o cose del genere...?»

Menomale xD
Ok, ero indecisa se farli azzuffare o meno, ma alla fine non ho avuto il cuore di colpire cook-san dolorante!
 
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view post Posted on 4/6/2016, 14:44
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Sanji

CITAZIONE
«Lo stupido cuoco non ha una bella cera. Non dovresti bendare anche lui o rifilargli qualche pastiglia schifosa, o cose del genere...?»

Chopper guardò un attimo perplesso lo spadaccino, non aspettandosi una domanda del genere.
-Le sue ferite dovrebbero essere quasi del tutto guarite, giusto quella dietro alla schiena c'impiegherà un po' di più, ma m'ha assicurato che ci sarebbe stato attento... Perché me lo chiedi?
Era strano, per la piccola renna, vedere come Zoro e Sanji - che s'azzuffavano il più delle volte - in certe situazioni si preoccupavano per l'altro, per poi ricominciare a discutere come se niente fosse; certo, dava per scontato che tra i due ci fosse una profonda stima, ma perché nasconderla? Anche se aveva mangiato il frutto Homo Homo, non avrebbe mai capito fin'in fondo gli esseri umani.
-Comunque, gli darò un'occhiata.- tentò di rassicurarlo, prima di cambiare espressione ed assumendo persino la sua forma umanoide per non farlo scappare -Prima, però, devo assicurarmi che tu non ti tolga quelle bende!

-Io ho fame.- si lamentò Rufy, seduto sul parapetto con una canna da pesca in mano.
-Ma se abbiamo finito da poco di mangiare.- Usopp, seduto al fianco del capitano anche lui con una canna da pesca, gli diede uno scapellotto sulla spalla, traballando un secondo per la troppa verve usata e rischiando di cadere in mare, fortuna che all'ultimo aveva ripreso l'equilibrio.
-Sanjiii, quanto manca per la cena?
-Direi un bel po', quindi smettila di lamentarti.
Il capitano mugugnò qualcosa d'incomprensibile, per poi ritornare a fissare il mare sotto di sé nella speranza che qualche pesce enorme o, ancor meglio, un Re del Mare abboccasse. Intanto, sempre sul ponte, Franky stava spiegando al nuovo mugiwara come togliersi quell'aria da vecchietto e ringiovanire i suoi modi troppo passati.
-... E poi dovresti fare una suuuper mossa del genere, così!
Si mosse a ritmo di una musica che canticchiava, sotto lo sguardo attento di Brook.
-Franky-san, devo ammettere che ti muovi davvero bene.
-Diglielo pure...- mormorò Sanji, mentre riprendeva i loro boccali ormai vuoti.
-Allora, Tutt'ossa, che ne dici? Hai mai visto niente del genere?
Lo scheletro annuì, prima d'aggiungere:
-Credo, però, che non faccia per me. Sono desolato, Franky-san.
-Figurati, se hai bisogno di qualche consiglio, chiedi pure al sottoscritto!- s'indicò, sorridendogli affabile.
-Desiderate altro, mie adorate?- domandò contemporaneamente il cuoco alle sue dee, le quali stavano leggendo una un libro e l'altra il giornale del giorno.
-Al momento no, Sanji-kun.
-Un caffè, cook-san.
Sanji, con i vassoi sulle mani, sorrise alle due e si diresse in cucina, così da poter iniziare a preparare il caffè per la sua regina dai capelli neri ed andare poi a cambiarsi: era un gentiluomo in primis, ma non poteva andare in giro con la felpa macchiata; quindi posò i vassoi vicino al lavello - più tardi li avrebbe lavati - e si mise all'opera, destreggiandosi sempre con maestria tra i fornelli tuttavia, nell'alzare il braccio sinistro per prendere una tazza pulita, la fitta alla schiena si fece sentire di nuovo. Istintivamente, si portò la mano destra sul punto che sentiva dolorante, tastandolo con cautela... Diamine, ci mancava solo che quel maledetto Marimo lo istigasse a tal punto di volerlo attaccare: quando Chopper l'aveva curato, gli aveva promesso che ci sarebbe stato attento, e invece...
Il biondo, per non rischiare ulteriormente, afferrò la tazza con la mano destra e, mentre avrebbe aspettato che la bevanda fosse pronta, si concesse qualche minuto di pace con la sua amata ed immancabile sigaretta; appoggiato sul bancone, ripensò allo spadaccino che - per qualche motivo - s'era bloccato dal colpirlo, rinviando in un secondo momento la loro resa dei conti... Che avesse notato quella velocissima smorfia di dolore che gli era sfuggita? ... Nooo, figuriamoci: quella testa d'alga non coglieva nemmeno la differenza tra un "Vai sempre dritto" e un "Gira a destra", poteva accorgersi di un misero particolare come quello? Era in una botte di ferro e se avesse ripreso a fare attenzione a non fare movimenti bruschi - ed alzare troppo il braccio sinistro, aggiunse mentalmente - la faccenda non sarebbe esistita. Altrimenti, chi l'avrebbe sentita la loro renna dal naso blu? Lui non di certo, anzi lasciava ben volentieri questo privilegio a quella zazzera verde.
Gli aveva detto "Più tardi regoliamo i conti, torciglio." al quale aveva risposto con un'occhiata truce... Se pensava d'incutergli timore, si sbagliava di grosso, e ben presto gliel'avrebbe dimostrato.
Appena l'odore di caffè cominciò ad espandersi per la cucina, Sanji iniziò a versare il caffè nella tazza, lasciandosi trasportare dall'amore per la sua Robin-chan, e preparò anche un piattino con delle prelibatezze solo per le sue amate.
-Arrivo, Robin-chan, scusami se ti ho fatto attendere così tanto.- si disse, mentre s'immaginava di ricevere un bacio dall'archeologa.
La solita espressione adorante fece capolino sul suo viso nell'istante in cui uscì dalla cucina per fluttuare verso il ponte, grato di poter condividere quella nave con due donne stupende come Nami-san e Robin-chan.
-Robin, mia adorata, ecco il tuo caffè.- le disse, inchinandosi leggermente per posare su un tavolino la tazza ed anche il piattino -Mi sono permesso di prepararvi questo piattino, se vi venisse fame.
-Grazie.
-È un piacere servirvi. Nami-san, sicura che non vuoi qualcosa?
-Sicura, se cambio idea ti farò sapere.
-Allora vado.- sorrise alle due, girandosi poi verso il resto della ciurma, cambiando completamente sguardo -Osate disturbarle e dovrete vedervela col sottoscritto.- s'indicò col pollice.
-Ce lo dici ogni giorno.- gli rispose Usopp.
Intuendo che il messaggio era stato afferrato, Sanji cominciò a dirigersi nella cabina dei ragazzi; arrivato e vedendo che non c'era nessuno, iniziò a togliersi la felpa con movimenti non troppo difficili da effettuare per il braccio sinistro, rimanendo a torso nudo con l'unica fasciatura che il medico di bordo ancora non gli aveva tolto.
Il ragazzo guardò un secondo la macchia, stringendo poi la sigaretta tra i denti per il "bel" lavoro compiuto dal rivale... Che bastardo fargli sprecare così del prezioso sake, la prossima volta l'avrebbe massacrato di calci.

Avranno modo d'azzuffarsi :green:


Edited by Kira. - 5/6/2016, 19:52
 
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Zoro Roronoa

CITAZIONE
-Le sue ferite dovrebbero essere quasi del tutto guarite, giusto quella dietro alla schiena c'impiegherà un po' di più, ma m'ha assicurato che ci sarebbe stato attento... Perché me lo chiedi?

Zoro restò in silenzio.
Già... perché glielo chiedeva? In realtà, lui stesso era convinto che non fossero affar suoi, che non avrebbe dovuto interessarsene e che, tra l'altro, era assurdo farsi degli scrupoli a colpire chi aveva osato provocarlo per primo. Eppure non poté non trovare rassicuranti le parole di Chopper.

CITAZIONE
-Comunque, gli darò un'occhiata. Prima, però, devo assicurarmi che tu non ti tolga quelle bende!-

«M'impacciano i movimenti» borbottò.
Il medico non voleva sentire ragioni. «Te le ho messe proprio per evitare che ti muovessi!»
Zoro sbuffò con fare scettico: come se dopo una settimana di assoluta immobilità qualcuno o qualcosa potesse impedirgli di riprendere gli allenamenti! «Sto bene, pensa alla ferita del cuoco. Non mi pare affatto che ci sia stato attento...»
«Se tu non lo avessi attaccato non avrebbe reagito così...»
«È stato lui a cominciare!»
«Perché, che cosa ti ha detto?»
Di nuovo, lo spadaccino non sapeva come replicare. Certo, avrebbe potuto riferire a Chopper le esatte parole di Sanji, quelle che gli aveva sussurrato in modo che solo lui potesse sentire, ma poi come avrebbe spiegato la sua provocazione? Il solo pensiero lo metteva a disagio, senza contare che Chopper era l'ultimo con cui avrebbe voluto intrattenere una conversazione del genere!
«Lasciamo perdere» grugnì, pensando al maledetto cuoco che ancora una volta la stava passando liscia. «Io comunque queste bende non le sopporto» e se ne tirò via una malamente.
«Smettila subito, Zoro!!»


Ci mise un po' a liberarsi di Chopper. Il medico sapeva essere molto ostinato quando si trattava di pazienti e prescrizioni da rispettare durante la convalescenza, ma alla fine, dopo un confusionario inseguimento per i corridoi della nave, desistette: forse si era reso conto che era un caso perso in partenza.
Zoro comunque le bende non se le tolse, non subito almeno. Cominciò a fare qualche esercizio sul ponte di prua della Sunny, lanciando di tanto in tanto uno sguardo su ciò che accadeva in quello inferiore: Rufy e Usopp pescavano -o meglio, ci provavano, perché il capitano parlava e rideva così forte da spaventare tutti i pesci-, Franky conversava con Brook di cose che non gli interessava ascoltare, mentre Nami e Robin leggevano sedute sulle sedie sdraio. Qualche minuto più tardi comparve anche Sanji: tazza e piattino in mano e la solita espressione da adulatore scemo stampata in faccia. Non era difficile immaginare per chi avesse portato il caffè e il cibo.
Se ha male alla schiena perché va fluttuando in quel modo idiota?!
Domanda retorica. E poi da che pulpito, sembrarono suggerigli all'istante le sue ferite, facendolo imprecare dal dolore mentre si piegava in avanti per eseguire la serie di addominali.
«Merda...» mormorò Zoro a denti stretti. Una macchia rossa era appena comparsa sulle fasciature che gli coprivano il torace e si stava spandendo a vista d'occhio. Adesso Chopper chi lo sentiva?
Completò la serie (mica poteva lasciar perdere in corso d'opera) e si risolse a togliere le bende e asciugare la ferita riaperta prima che il medico potesse accorgersene e magari decidere d'ingessarlo, stavolta. Abbottonò la camicia, quindi scese sul ponte inferiore -rifiutando la cola che Franky gli offriva e l'invito di Rufy di unirsi a loro nel pescare spaventare i pesci- e si diresse alla cabina che condivideva con gli altri ragazzi. Era così intento ad evitare d'incappare nel medico di bordo che non si accorse dell'assenza del cuocastro sul ponte, e quando se lo ritrovò davanti, dentro la cabina, rimase un po' interdetto. Non che non avesse il diritto di starci, ma nella mente di Zoro, Sanji praticamente viveva in cucina (e ronzava attorno alle ragazze per il resto del tempo).
«Che ci fai tu qui?»
Notò allora che il biondo era a torso nudo, con un'unica fasciatura che spiccava sul suo corpo e gli copriva parte della schiena.
Deglutì, sentendosi la gola secca; quella situazione lo innervosiva più di quanto non accadesse normalmente quando era costretto a restare da solo con l'altro o a collaborarci per il bene comune della ciurma.
«Hai visto Chopper?» domandò, guardando ancora il bendaggio di Sanji.
 
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view post Posted on 29/6/2016, 18:26
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Sanji

Sentì dei passi avvicinarsi, maledizione, lui non aveva nemmeno chiuso la porta! Tuttavia, la voce - alquanto irritante - fece credere al cuoco che qualcuno, lassù, si stava divertendo parecchio a prendersi gioco di lui.
CITAZIONE
«Che ci fai tu qui?»

Con un sospiro rassegnato e gli occhi rivolti al cielo, Sanji si voltò appena per vedere lo spadaccino fermo sulla porta che lo fissava con la solita espressione, non sembrava intenzionato a fare a botte.
-Potrei farti la stessa domanda.- gli rispose con lo stesso tono usato dall'altro, tornando poi a rivolgergli nuovamente le spalle e dando un'ultima occhiata alla felpa.
-Per colpa di una lattuga decelebrata, che m'ha fatto rovesciare del sakè sulla felpa, sono dovuto venire qui a cambiarmi.- gli rinfacciò, lanciando l'indumento ormai inutilizzabile sulla propria branda e portò la mano sinistra nella tasca posteriore dei pantaloni e con l'altra s'accarezzò il mento, pensando a cosa poteva indossare per far colpo sui suoi due bellissimi angeli, ignorando completamente il rivale alle sue spalle.
CITAZIONE
«Hai visto Chopper?»

Si girò per la seconda volta, visibilmente irritato, e si tolse la sigaretta per soffiare un po' di fumo: ma che accidenti gli prendeva?!
-Cos'è successo? Ti sei perso mentre lo seguivi?
L'immagine di uno Zoro che vagava sperduto per la Sunny alla ricerca del dottore era assai divertente e il biondo non riuscì a trattenere un sorriso di scherno, che non scomparve nemmeno quando s'incamminò verso il compare, completamente incurante d'essere ancora a torso nudo.
-Non ho la minima idea di dove sia. Hai bisogno che t'accompagni in infermeria, Marimo?
Seriamente: lo spadaccino aveva seri problemi ad orientarsi, l'unico a non essersene accorto era, appunto, la persona che Sanji stava fissando.
Arrivato ad una distanza più che giusta dal verde, il cuoco decise d'avvicinarsi ulteriormente, sfidandolo con lo sguardo, sfilò la mano sinistra dalla tasca e l'appoggiò allo stipite della porta mentre con l'altra si tolse la sigaretta dalle labbra con studiata naturalezza e, prima di parlargli, espirò tutto il fumo che aveva accumulato sul viso dell'altro, in un velato - non proprio, forse - tentativo di irritarlo.
-Però, non sarebbe male l'idea di lasciarti girovagare per la nave e vedere se riesci a trovare la nostra razione d'emergenza. Sarebbe una piccola, ma pur sempre gradita, vendetta per il sakè andato sprecato.- gli disse con estrema e falsa tranquillità, abbassando di poco la testa pur mantenendo il contatto visivo con l'altro...

Intanto, seduto sul parapetto, Usopp fissava le onde sotto di lui, nell'attesa di pescare qualcosa, Rufy s'era posizionato sulla polena a guardare l'orizzonte, immaginandosi come sarebbe stata l'isola dei pesci, quando un urlo del cecchino gli fece perdere interesse per la prossima meta.
-Venite... Presto...- gemette il ragazzo, faticando a tenere la presa sulla canna da pesca.
Il capitano, insieme a Chopper (ritornato da poco dall'infermeria), accorse subito, tenendosi il cappello e sorridendo a trentadue denti.
-Sarà enorme.- disse la sua, il dottore.
-Voglio un Re del Mare!
-Datemi una mano, piuttosto.- disse Usopp, che s'era messo quasi in parallelo al ponte, con i piedi che facevano forza sul parapetto per non perdere la preda.
-Caspita, Usopp-san, devi farmi vedere come fai a stare in quel modo.- Brook raggiunse il gruppo.
-Occhio, Naso Lungo, a non rompere il parapetto.- lo minacciò Franky, riprendendo a scolarsi una bottiglia di Coca.
-Avanti, io voglio mangiare un Re del Mare, stasera! Certo, che sei lento, Usopp!
-Già, sei lento!- gli fece eco Chopper.
-VOLETE AIUTARMI, INVECE DI STARE LÌ A NON FARE NULLA!!!
-Sempre i soliti bambini...- si lamentò la navigatrice, dopo un sospiro, guardandoli dall'altra parte del ponte.
-Si divertono con poco.- l'archeologa, invece, sorrise, trovando la situazione abbastanza comica dal suo punto di vista.

Edited by Kira. - 17/8/2016, 22:24
 
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