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| Portgas D. Ace
A Ace non era uno che stava molto a pensare alle cose. Quel ragazzo lo incuriosiva, era vero, e lo attirava il modo in cui gli ricordava Sabo. Però non aveva mai voluto essere invadente e il modo in cui se n'era andato lo aveva un po' lasciato interndetto. Per cui recuperò il suo cappello arancione, che aveva appoggiato sul tavolo, e si decise a seguirlo. Fortunatamente non era andato troppo lontano, per cui lo raggiunse in fretta. "Ehi, tu" lo chiamò. "Mi dispiace, non volevo metterti a disagio e farti scappare" gli disse. Solo che quello che era scappato senza pagare come al solito era lui (anche se stranamente non l'aveva fatto proprio di proposito), per cui un attimo dopo si sentirono le urla del proprietario della locanca, intenzionato a inseguirlo con un coltellaccio. "Ops. Sarà meglio filare!" esclamò, rivolgendo allo sconosciuto un grande sorriso.
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