A difficult change, Marco x Ace

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Akemichan
view post Posted on 15/10/2015, 17:19 by: Akemichan
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Marco

Marco aveva ripreso a camminare, ormai tranquillo del fatto che Ace lo stesse seguendo.

CITAZIONE
"Quel tipo sarà uno dei primi a morire dopo che avrò fatto fuori Barbabianca."

"Be', allora sono tranquillo" ridacchiò. "Non è qualcosa che succederà in questa vita."
Da persona più o meno responsabile, Marco avrebbe dovuto sapere che prenderlo in giro non era la maniera migliore di guadagnarsi la sua fiducia, ma non riusciva a resistere. Ace era così arrabbiato che la situazione era davvero troppo comica.
Non aggiunse altro e si affrettò a raggiungere l'infermeria: comprendeva che Ace fosse preoccupato per la sua ciurma e non poteva biasimarlo. Con 'stare bene' Marco non aveva esplicitato 'seza ferite', ma era indubbio che non era stato esattamente facile fermarli senza danneggiarli seriamente. Marco si sentiva soddisfatto del risultato.
Quando aprì la porta dell'infermeria e entrò, gli sguardi di tutti si concentrarono su di lui, e poté notare il misto di emozioni che quegli uomini stavano provando: irritazione, preoccupazione, prudenza.
"Vi ho portato una persona" sorrise rassicurante, o almeno così gli sembrò. Poté comunque notare il totale cambiamento sul loro viso, che passò immediatamente al sollievo.
Curie batté la penna sulla scrivania dov'era seduta per attirare la sua attenzione. "Il Babbo ti cerca" gli comunicò, una volta che si fu avvicinato. "Lo trovi al solito posto" Il che significava sulla sua grande poltrona sul ponte principale.
"A me?" Marco scoccò un'occhiata ad Ace, però poi alzò le spalle. Per quanto quel ragazzo lo interessasse, aveva già dato dimostrazione che al momento non apprezzava molto la loro compagnia, e Marco non era certo pagato per fare il baby-sitter. Già gli toccava farlo per mezza ciurma. "Va bene, vado."
"Non così in fretta" lo fermò Curie. "Di loro cosa ne facciamo?" E indicò l'intero gruppo dei Pirati di Picche che ancora occupava l'infermeria. "Considerando la decisione del Babbo, dubito che la risposta sia i buttarli fuori bordo, ma non possono stare qui per tutto il tempo. Ho del lavoro da mandare avanti, io."
Marco alzò leggermente le sopracciglia: non era una cosa che avevano previsto e sinceramente non ne aveva idea. Curie alzò gli occhi al cielo e mormorò un 'uomini!' perfettamente udibile, per cui Marco si sforzò di trovare una soluzione prima di essere tacciato di incompentenza. "Mi pare che ci siano ancora dei posti letto liberi nella camerata della seconda flotta" disse infine. "Manderò Teach a controllare, eventualmente Fossa può costruire delle brande provvisorie. Ti faccio sapere il prima possibile" le assicurò, per tenerla buona. "Ora vado dal Babbo."
Si voltò verso Ace: gli aveva già detto che non apprezzava essere osservato, ma certe volte era davvero difficile togliergli gli occhi di dosso, specialmente quando si poteva vedere una rara occasione di calma. "Ehi, Ace" lo chiamò. Per quanto non apprezzasse parlare con lui, doveva almeno accettare la situazione per quella che era. Se Ace non era stupido - e Marco non credeva lo fosse - lo avrebbe ascoltato. "Il log pose è settato sull'isola di San Sebastian, a tre settimane di navigazione da qui. Personalmente vi suggerisco di approfittare dell'ospitalità." E prima che Ace suggerisse che quell'ospitalità poteva ficcarsela dove non batteva il sole (per lo meno, questa era l'ipotesi più probabile che Marco aveva in mente) uscì dall'infermeria con un'ultima frase: "benvenuti sulla Moby Dick."
 
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