Revolutionary Brothers, [VM 18] AcexSabo

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Akemichan
view post Posted on 31/5/2011, 18:22 by: Akemichan
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Sabo

CITAZIONE
"D'accordo"

Fortunatamente, Ace non fece una piega, anzi, acconsentì senza alcuna domanda. Meglio così. Forse suo fratello aveva ancora fiducia in lui.
Immaginava che fosse disorientato, specialmente se per tutto quel tempo aveva pensato che fosse morto, ma anche perché Sabo si stava comportando in maniera palesemente distaccata, come se non gli importasse. Non era vero, ovviamente, stava solamente cercando di mantenersi lucido per la missione, cosa che non avrebbe sicuramente potuto fare se si fosse lasciato andare ai sentimenti fortissimi che provava. Ne aveva avuto la prova, pur non avendone bisogno, quando Ace l'aveva abbracciato: in quel momento, sentendolo respirare dietro di sé, aveva rischiato di perdere il controllo. Era un contatto fisico che aveva completamente dimenticato: gli altri rivoluzionari erano suoi nakama, ma per quanto forte avesse stretto dei legami, non erano paragonabili a quelli che aveva col fratello.
E aveva rischiato di perdere il controllo una seconda volta quando lui ed Ace si erano cambiati per travestirsi da guardie: Ace era cresciuto, lo sapeva, ma ritrovarselo improvvisamente davanti e verificare di persona quanto quello che era stato un bambino scheletrico era diventato adulto era stato uno shock particolarmente forte. Ace era parecchio più muscoloso di lui (oltre ad essere più alto, cosa parecchio seccante), ma senza alcuna esagerazione: le spalle ampie, i pettorali modellati, i muscoli tesi delle cosce, ogni singola parte del suo corpo sembrava essere stata scolpita dalle mani di uno scultore che ricercava la perfezione.
Capendo che si stava avventurando su sentieri ben poco fraterni, Sabo aveva concentrato lo sguardo sul tatuaggio ampio che copriva la schiena (perfetta) di Ace. Doveva ammettere che, conoscendolo, non si sarebbe mai aspettato di vederlo sottostare a qualche altro capitano, nemmeno ad uno conosciuto come Barbabianca. Avrebbe decisamente voluto sapere com'era successo. Forse anche Ace era cambiato, in tutti quegli anni, era diventato una persona diversa da quella che conosceva, e la prospettiva lo terrorizzava. Sapere che i suoi fratelli stavano bene era l'unica cosa che gli desse sollievo, e pensare che...
Si asciugò le mani sudate sui pantaloni. Concentrazione, Sabo, concentrazione si disse, tentando di non pensare a quanto stesse bene ad Ace quella divisa.

In qualche maniera, il piano che aveva ideato funzionò, e i due fratelli riuscirono ad accedere al palazzo reale. Tuttavia, la guardia a capo delle operazioni, iniziò a dare gli ordini più disparati.

CITAZIONE
"Voialtri, portate quel vino nelle cantine, voi laggiù il pesce nella cella frigorifera".

ordinò a Sabo e a tutti quelli nelle vicinanze, mentre ad Ace

CITAZIONE
"e voi portare l'olio, la farina e il sale nella dispensa dietro le cucine, svelti! Non fate rumore, il sovrano sta riposando e se viene disturbato vi farà fucilare sicuramente!".

Sabo la maledisse mentalmente. Era assurdo: si erano ritrovati da poco e già venivano separati, era chiaro che il mondo intero complottava contro di loro. Si avvicinò a lui quanto più possibile fingendo di dover prendere del carico e gli sussurrò: "occupati delle guardie con te appena puoi. Ci vediamo là in cima." Ed accennò con la testa ad una scalinata a chiocciola presente in un angolo della cucina.
Poi si separò a malavoglia e si avviò con il suo gruppo verso la cella frigorifera, che era grande all'incirca come un campo da calcio. Una volta dentro, Sabo finse di attardarsi ad entrare, in realtà ne approfittò per uscire non appena tutti gli altri erano distratti e chiuderli dentro a chiave. La porta era in ferro massiccio, prima che qualcuno li sentisse avrebbe avuto tutto il tempo di scappare, e loro non sarebbero morti.
Si precipitò di nuovo verso la cucina, dov'era rimasta solo la guardia capo con alcuni dei suoi uomini; Sabo estrasse di nuovo il suo bastone e si preparò allo scontro. Atterrò la prima con un colpo secco, poi, prima che le altre potessero reagire, spostò prima orizzontalmente il bastone per colpirne un'altra, quindi lo usò come perno per saltare, atterrare dietro altre due e buttarle a terra spingendo il bastone contro le loro gambe.
Le altre avevano fatto in tempo ad estrarre le pistole, ma Sabo usò il suo bastone per parare i colpi, precipitandosi contemporaneamente contro di loro, colpendole una dopo l'altra. Quand'ebbe finito, le radunò in fretta dentro una delle stanze laterali e chiuse la porta, per poi precipitarsi in tutta fretta su per le scale.
Ace non era ancora arrivato. Sabo trattenne la delusione di dover essere di nuovo lontano da lui pensando che non c'era di che preoccuparsi, aveva totale fiducia nel fatto che avrebbe sistemato il resto delle guardie icon facilità, perciò, nel frattempo, si dedicò alla serratura della porta blindata che separava la cucina e gli appartamenti dei servi da quelli destinati alla nobiltà: aveva studiato la planimetria ma non sapeva se ci fossero oppure no guardie all'altra estremità, perciò era meglio andare cauti. Estrasse da sotto il mantello uno dei suoi attrezzi ed iniziò a lavorare alla serratura per farla aprire.

Hai fatto benissimo, non preoccuparti ^^


 
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