Revolutionary Brothers, [VM 18] AcexSabo

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Akemichan
view post Posted on 31/5/2011, 13:51 by: Akemichan
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Sabo

Sabo era rimasto un attimo interdetto. Perché mai Ace credeva che fosse morto? Era vero che non si era fatto più sentire dopo l'unica lettera che gli aveva mandato per assicurarsi che fossero sopravvissuti all'incendio e per salutarli, ma da lì a darlo già per spacciato... Poi si ricordò che la sua partenza da Goa non era stata delle migliori. E se... E se qualcuno della famiglia Dadan l'avesse visto? Oh mio Dio... Sabo iniziò a capire cosa potesse essere successo e la consapevolezza gli diede la nausea. Per tutto questo tempo aveva lasciato che i suoi fratelli lo credessero morto... Sabo conosceva quella terribile sensazione di panico, l'aveva provata lui stesso dopo l'incendio al Grey Terminal, quando non poteva sapere cosa fosse successo ad Ace e Rufy, ed era qualcosa di angosciante, che ti divorava dall'interno. Poi però il gabbiano aveva consegnato la lettera, e aveva avuto la conferma che erano sani e salvi. Era stata una sensazione orribile, ma non era certo durata dieci anni come la loro... Se solo l'avesse saputo prima, avrebbe mandato gli ordini di Dragon a quel paese per avvertirli ben prima!

CITAZIONE
“Sabo”

Ace lo chiamò - di nuovo con il suo nome. Ormai anche se avesse negato, non ci avrebbe più creduto, e comunque non poteva più farlo, non dopo quello che aveva capito.
Dopo averlo sentito ancora pronunciare il suo nome, si stava anche chiedendo come aveva fatto a resistere fino a quel momento; probabilmente era per questo che aveva cercato di andarsene il più velocemente possibile, altro che missione. Rivedere Ace aveva fatto riaffiorare tutta una serie di sensazioni che, in quanto rivoluzionario, aveva dovuto nascondere a lungo, compreso un senso di colpa grosso come Dadan.

CITAZIONE
“non so cosa tu debba fare ma.. credo tu mi debba almeno delle spiegazioni. Non credere di potertene andare così come se niente fosse...”

Sabo saettò un attimo lo sguardo sulla mano infuocata di Ace, prima di riportarlo sul suo volto, ormai di fronte al suo. Era ancora più alto di lui, accidenti! Era arrabbiato, lo poteva capire benissimo e non solo dalle fiamme, e aveva tutte le ragioni del mondo per esserlo. Non era decisamente così che si immaginava di rincontrarlo. Avrebbe voluto spiegargli così tante cose, era il tempo che mancava.
Andarsene così, senza una spiegazione, era però fuori discussione. E poi, se Ace non era cambiato da quando era bambino, non gliel'avrebbe nemmeno permesso.

CITAZIONE
“Se davvero hai tutta questa fretta di andare a fare questa cosa così importante” “allora sbrigati a parlare. Oppure verrò con te. A te la scelta”.

A Dragon non sarebbe piaciuto per niente, ma almeno Sabo avrebbe comunque completato la sua missione e forse, con un po' di fortuna, non si sarebbe nemmeno fatto scoprire. Con tutte le cose che aveva da dire, adesso non poteva liquidare Ace con qualche parola, ma se si fosse trattenuto più a lungo avrebbe perso il momento giusto.
"Va bene," acconsentì alla fine. "Puoi venire con me. Dopo, te lo prometto, ti spiegherò tutto."
Sperò vivamente che ad Ace, per il momento, quella promessa bastasse. Era la sua parola, dopotutto: ma sarebbe ancora riuscito a credergli?
"Andiamo," aggiunse voltandosi e facendogli cenno di seguirlo. Sabo sorrise dentro di sé. Diciamo la verità, quanto gli era pesato non avere più Ace come compagno di avventure? Per quanto il suo carattere non fosse proprio conforme alle regole tipiche dei rivoluzionari.

Sabo ripercorse la strada al contrario, riemergendo nel vicolo buio. Oramai si era fatto buio, e le strade avevano iniziato ad essere pattugliate dalle guardie reali. Sabo si appoggiò contro il muro, molto vicino all'imboccatura della strada in una di dimensioni maggiori, e fece cenno ad Ace di fare silenzio, mentre estraeva dalla tasca tre piccoli bastoni che con uno scatto si unirono a formarne uno più lungo.
Rimase in attesa finché una delle guardie non passò per la strada principale, quindi scattò come un gatto, la atterrò con un colpo di bastone secco alla nuca e la trascinò nel vicolo, dove iniziò a spogliarla dei vestiti.
"Se vuoi venire con me, devi procurarti anche tu una divisa," disse ad Ace. "A mezzanotte precisa al palazzo arriva il rifornimento di viveri per il sovrano, ovviamente protetto da una scorta. Noi dovremo inserirci senza essere notati per riuscire ad entrare a palazzo," gli spiegò mentre terminava di prepararsi. "Una volta dentro... Io dovrò uccidere il re."
Sabo aveva tentennato prima di dire l'ultima frase, ma era necessario che Ace capisse precisamente cosa dovevano andare a fare, anche se per il momento aveva evitato di spiegare le ragioni. Non era diventato un assassino, perciò sperava che il fratello aspettasse di sapere tutta la storia prima di giudicare. Quello che lui e Rufy pensavano era la cosa che importava di più al mondo.

Secondo me te la stai cavando alla grande! *.*


 
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