Nami la Gatta LadraIl clima del paese era caldo ed arido, secco come doveva essere quello caratteristico di un deserto, ma ancor di più a causa della pioggia che non scendeva più da anni.
Cibo ed acqua scarseggiavano, i turisti erano mal visti e soprattutto i pirati, che derubavano quel poco che c'era.
Nami sbuffò, massaggiandosi teatralmente la fronte "Voi..idioti.." domandò, con tono molto calmo "MI SPIEGATE COSA SIGNIFICA QUESTO?!" urlò poi di scatto, indicando la Merry ancorata con molta tranquillità in bella vista.
Rufy la osservò con aria perplessa, mentre Chopper si nascondeva dietro Zoro insieme ad Usop.
"Ecco! Spiegate questa cosa a Nami-san, idioti!" sbottò Sanji, in difesa della Navigatrice.
Bibi osservava la scena con una gocciolina di sudore alla fronte "Nami-chan, non credo che...".
La Navigatrice aveva ignorato tutto e tutti, prendendo a pugni Capitano e Vice "VOLETE FARCI SCOPRIRE, RAZZA DI IDIOTI?!".
"Ma Nami!" si lamentò Rufy, con la maglia rossa nelle mani della giovane "Ormai tanto ci avranno sentiti comunque!" fece notare.
"Eh?" la Gatta Ladra alzò lo sguardo e vide che tutti li stavano osservando, nella città.
"IDIOTI!" sbottò, prendendoli nuovamente a pugni.
"Nami-san è così bella quando si arrabbia!" mormorò Sanji, con gli occhi a cuoricino ed un bernoccolo sul capo.
La Principessa di Alabasta li osservava poco convinta.
Si erano offerti di aiutarla, ma sembravano davvero poco affidabili, in quel momento.
Rufy si rialzò sorridendo, scrollando i vestiti "Beh, va bene così" disse, come nulla fosse, incrociando le braccia dietro la testa "Io ho fame! Andiamo a mangiare?" domandò.
Nami scosse il capo, e Bibi pensò per un attimo che il giovane sarebbe stato di nuovo mal menato.
Fortunatamente invece, il gruppo entrò in un locanda.
Praticamente vuota, nessuno notò il ragazzo al bancone che stava chiedendo informazioni.
CITAZIONE
"Sicuro allora di non avere visto nessuno dei due?"
Nel loro fracasso, il gruppetto non aveva neanche sentito quella domanda, presi da loro stessi e le loro risate, quasi non importasse il deserto o la carestia.
Il barista, invece, per fortuna aveva sentito benissimo.
Osservò gli avvisi.
"Il primo no" disse semplicemente "Ma lui..." indicò il secondo avviso di taglia e poi alzò lo sguardo rivolgendolo a Rufy, che si era seduto circondato dai suoi compagni e continuava a chiamare cibo.