Destinazione Alabasta, Nami x Bibi

Nami

La giovane navigatrice si svegliò di buon ora quel giorno.
Il sole era già alto nel cielo e il profumo della salsedine marina le inondava le narici, proprio come le piaceva.
L'unico che era sveglio a quell'ora della mattina era Sanji, che nella sua cucina era intento a preparare la colazione per tutti, in modo da stupire anche la nuova arrivata.
Si stiracchiò beandosi dei tiepidi raggi del sole che le inondavano la pelle delle braccia scoperte, e decise di andare a sedersi tra i le sue amate piante di mandarini.
Strappò uno dei frutti da un alberello e cominciò a gustarsi il succoso frutto.
Era felice di avere una compagna donna, probabilmente non sarebbe stato per l'intero viaggio, ma almeno per un breve periodo qualche altra ragazza con cui confidarsi le sarebbe sicuramente piaciuto, in fondo poi, quella giovane ragazza oltre che essere molto affascinante pareva anche simpatica.
Erano salpati da Wiskey Peak la sera precedente e, secondo il suo Log Pose, l'isola successiva non sarebbe stata lontana.
Si sdraiò tra i bassi alberelli di mandarini con le gambe affusolate al sole e il corpo nascosto all'ombra delle basse fronde.
I suoi pensieri vagavano al pensiero dell'avventura che avrebbero affrontato e anche alla giovane principessa dai capelli cerulei.

Nefertari Bibi

Nell'aria c'era odore di sole, di calore e di salsedine: la Going Merry solcava il mare; le acque si increspavano e zampillavano vivacemente.
Bibi lanciò una serie di occhiate vispe in direzione del sole che splendeva alto nel cielo come una sfera infuocata, illuminando il sorriso e i capelli azzurri della principessa di Alabasta.
Poi si voltò, e l'albero di mandarini - con il suo invitante profumo - richiamò subito la sua attenzione.
Si avvicinò lentamente, osservando quei frutti dall'aria succosa: sembravano davvero buonissimi, e il loro colore acceso ricordava alla principessa i capelli della navigatrice, di Nami.

Nami

Il profumo fresco delle pianticelle la rendeva pacifica e tranquilla; tra quel piccolo frutteto si sentiva come se fosse a casa e quando chiudeva gli occhi si immaginava la sua infanzia felice trascorsa con la sorella Nojiko e Bellemere, colei che l'aveva cresciuta e le aveva voluto bene arrivando addirittura a sacrificarsi per lei.
Udì dei leggeri passi non lontano dalla sua postazione.
I suoi elevati sensi, raffinati durante le incursioni sulle altre navi pirati, le avevano fatto dedurre che si trattava di una fanciulla, quindi di conseguenza non poteva essere altro che Bibi.
I passi si avvicinavano sempre di più.
Si mise a sedere e la sua testa ramata spuntò da sopra gli alberelli, pareva quasi si confondesse con i frutti che erano cresciuti.

Nefertari Bibi

Il vento smuoveva l'aria pian piano, con raffiche fresche che si abbattevano contro i rami dell'albero di mandarini, mentre l'odore della salsedine e del calore del sole si spargeva ovunque, intrecciandosi e rimanendo invischiato tra i capelli azzurri della principessa di Alabasta.
Una manciata di raggi caldi e lucenti bruciavano sulla pelle nuda delle spalle di Bibi, illuminando gli occhi della principessa e la carne banca e scoperta.
C'era un mandarino dall'aspetto appetitoso, e Bibi allungò la punta dell'indice, sfiorandolo appena: il frutto era tinto di color arancio, di un arancione acceso e sfolgorante, pieno e succoso.
Quel colore le ricordava tanto i capelli ramati della navigatrice.
Poi Bibi ritirò la mano, e arrossì, perché intravide la sagoma di Nami; di quella ragazza che vagava alla deriva tra i suoi pensieri, lampeggiando forte come un fulmine.
"Sei tu, Nami?" Domandò, lanciando un'occhiata verso la testa rossa e abbozzando un sorriso.

Nami

-Si, sono io!- rispose la navigatrice scostandosi dalle basse fronde delle pianticelle per guardare la principessa mentre le parlava.
La vide in quella posizione, con una mano lievemente stesa come se stesse per afferrare qualcosa, e quel qualcosa era sicuramente uno dei suoi preziosi ed amati frutto arancio.
-Che stai facendo?- le domandò con una punta di rimprovero nella voce.
Odiava il fatto che qualcuno toccasse i suoi mandarini e soprattutto senza suo permesso; per di più si trattava di una sconosciuta.
Era da nemmeno un giorno sulla nave e già si prendeva tutte quelle libertà.
Storse il naso a quei pensieri.
Era bastata una notte, e già quell'impertinente principessina non le andava troppo a genio, ma era pur sempre l'unica presenza femminile sulla nave oltre a lei.

Nefertari Bibi


"...Niente, niente, niente! Non sto facendo nulla!" Rispose Bibi, ritirando in fretta la mano e arrossendo lievemente su entrambe guance - che di conseguenza presero il colore dei capelli della navigatrice, diventando simili a due succosi mandarini arancioni.
"Questo alberello è davvero ben tenuto, e i frutti sembrano maturi al punto giusto: hanno l'aria di essere così buoni." Aggiunse poco dopo, abbozzando un timido sorriso; il suo viso era illuminato dai caldi raggi del sole.

Nami

Si sdraiò nuovamente tra le ancor basse pianticelle che tanto amava e che accudiva come se fossero le sue piccole bambine che avrebbe desiderato tanto avere.
Ma in fondo era presto per tali pensieri.
-Se ne vuoi uno, prendilo pure- le disse.
-Immagino che ad Alabasta non ci siano i mandarini o sbaglio?- se il suo intuito brillante non le era nemico aveva capito che nella regione della principessa non c'erano quei frutti, e l'aveva compreso da come li osservava, avida e curiosa.
Socchiuse gli occhi lasciandosi accarezzare la pelle candida dal dolce soffiare del vento, e rimase ad udire il frusciare delle foglie che le sussurravano sensuali parole che solo lei comprendeva.

Nefertari Bibi


"Grazie, Nami-chan, sei gentile."
Bibi aveva afferrato un mandarino - uno color arancio acceso, dall'aria davvero succosa - e aveva iniziato a sbucciarlo, mentre il delizioso profumo di quel frutto le inondava completemente le narici.


"No, purtroppo, non ce ne sono. Questi sembrano così buoni, così ben tenuti." Aveva risposto la principessa, assaggiandone un pezzo di quello che teneva stretto tra le mani.
Aveva un sapore dolce a contatto con la lingua.

Poi si era seduta accanto alla navigatrice, rivolgendole un timido sorriso.

"Ti dispiace se rimango qui, con te?" Aveva domandato, lanciandole un'occhiata.

Nami


-Fai come preferisci, la nave non è mia, ma i mandarini sì!- le rispose con sufficienza.
Il comportamento apparentemente infantile della ragazzina dai capelli turchini la infastidiva; si comportava come una vera e propria bambina.
Quegli enormi occhi castani la fissavano.
Quello sguardo la turbava.
Non era abituata ad essere osservata in quel modo da una ragazza ed era visibilmente in imbarazzo; di solito gli uomini le riservavano sguardi per il suo corpo conturbante, ma che lo facesse una ragazza era davvero troppo anche per lei.
Voltò la testa dal lato opposto rispetto dove era seduta la principessina per nascondere le guance imporporate dall'imbarazzo.

Nefertari Bibi



Bibi aveva abbozzato un sorriso timido, ridacchiando, mentre si gustava l'ultima fetta di quel delizioso mandarino color arancio acceso, che assomigliava molto ad una mezzaluna in miniatura tra le sue dita candide.
La navigatrice poi si era voltata di scatto, e gli occhi di Bibi avevano fissato - per appena una manciata di secondi - quella testa ramata, quei capelli corti che le davano un'aria sbarazzina.
"Qualcosa non va, Nami?"
Le mani e le labbra di Bibi sapevano di mandarino; quell'odore era rimasto invischiato tra le pieghe della sua bocca.
La Going Merry, nel frattempo, veleggiava, spingendosi tra le acque illuminate dai caldissimi raggi del sole che splendeva alto nel cielo azzurrino.

Nami


-No!! Tutto bene!- le aveva risposto decisamente in malo modo, come per mettersi sulla difensiva.
Sentiva il profumo di mandarini proferire dalle sottili labbra della giovane principessa; il suo desiderio più forte era quello di avventarsi su di lei e assaporare quell'ardente e piacevole sapore che tanto amava: quello dei mandarini, che uscendo da quella bocca si faceva ancor più sensuale ed era un vero e proprio richiamo per i propri sensi.
Si mise a sedere lentamente, respirando profonde boccate di aria fresca.
Prese ad osservare Bibi indecisa sul da farsi.
-Nami-swaaaaan! Bibi-chaaan!- la voce di Sanji si stava avvicinando, evidentemente aveva terminato di preparare la colazione e fortunatamente l'aveva fatta rivenire da quei pensieri particolarmente strani.

Nefertari Bibi



Bibi aveva abbozzato un altro piccolo sorriso, anche se la navigatrice, durante quella calda mattinata, appariva come una sorta di vecchia strega scorbutica.
Gli occhi grandi della principessa si erano illuminati mentre la fissava, squadrando di nuovo il taglio particolare dei suoi capelli, il colore che le ricordava così tanto gli squisiti mandarini che crescevano su quella nave, sulla Going Merry, aggrappati a quel alberello.


Poi la voce di Sanji, il cuoco di bordo, le aveva riempito le orecchie: la colazione era pronta!
"Vieni, Nami, andiamo a mangiare!" Aveva esclamato Bibi, tendendole la mano.

Nami

Afferrò quella mano soffice e delicata che l'altra le porgeva, poi con un deciso ma elegante balzo scese dal livello soprelevato sul quale crescevano indomite e graziose le sue pianticelle.
Quel contatto con quella pelle morbida la fece imbarazzare.
Nuove sensazioni si diramavano nel suo cervello e lei non riusciva a comprendere il motivo di cotanto imbarazzo.
Cercò di sviare per l'ennesima volta i suoi pensieri
-Sanji, che hai preparato di buono stamattina?- domandò al biondo cuoco inclinando leggermente la testa e regalandogli uno splendido sorriso.
La reazione di Sanji non si fece attendere, cominciò a volteggiare attorno a loro due sprizzando cuoricini da tutti i pori, ed elencò gli interi dolci che avrebbe servito a colazione.
Nami lo osservava e fingeva di ascoltarlo, ma i suoi pensieri erano sempre rivolti alla nuova arrivata.

Nefertari Bibi

Quando la navigatrice aveva afferrato la sua mano dalla pelle candida e profumata di mandarino, la principessa Bibi aveva sorriso, di uno di quei sorrisi allegri, felici, ed era arrossita lievemente sulle guance che si erano imporporate come due fragole mature.
Aveva ricambiato la stretta, intrecciando le dita tra quelle di Nami.
"Sanji, questa colazione ha un aspetto davvero fantastico!" Aveva esclamato Bibi, soffocando a stento una risata quando il cuoco biondo aveva cominciato a volteggiare come una trottola e a spargere cuoricini ovunque, attorno a loro due.
Nami la stava osservando: Bibi, che si era accorta dello sguardo della testa ramata puntato su di sé, le aveva lanciato un'occhiata rapida, abbozzando un altro dei suoi timidi sorrisi.

Nami

La vide.
Questa volta le sorrideva.
Ma che aveva intenzione di fare?
Lasciò la presa della principessa e le voltò in modo alquanto maleducato le spalle, poi si dedicò alle moine che Sanji le stava facendo.
Nel frattempo anche il resto della ciurma era sopraggiunta, svegliata dagli strilli di Sanji che continuava a volteggiare in modo stupido.
Decise che avrebbe dovuto parlare una volta per tutte con la principessa, dopo la colazione avrebbe chiarito una volta per tutte la situazione.