Monkey D. RufyRufy aveva continuato a lamentarsi, urlando a squarciagola finché aveva avuto un po' di fiato nei polmoni.
Aveva fame, voleva mangiare, e voleva i suoi dannatissimi cosciotti di carne per infilarseli in bocca e mandarli giù – magari senza nemmeno masticarli.
“Ho faaaaaaaaaaaame! Ciiibo! Voglio la carne!” Strillò di nuovo, avvinghiandosi alle coperte e sbuffando sonoramente.
<uffa, stupidissime ferite. Non riesco a muovere nemmeno un muscolo. Mi fa male praticamente ovunque, sento le ossa tutte rotte.>
Quando la porta della sua stanza si spalancò di colpo, Rufy vide una massa di capelli lisci e rossi che ricadevano ai lati del viso del suo caro amico Shanks.
Era Shanks, detto il Rosso.
Rufy non poteva crederci: si stropicciò gli occhi, strizzandoli più volte per mettere a fuoco la figura.
CITAZIONE
"Tieni, ora smettila di lamentarti!"
"S-S-Shanks!" Urlò Rufy poco dopo, sgranando gli occhi e scattando verso di lui come una molla.
Quello era
davvero Shanks, ed era lì, di fronte a lui, così come lo ricordava.
Ed era bellissimo.
Molto bene, dai. Sono più rilassata.