Family, Marco x Ace

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Akemichan
view post Posted on 5/2/2011, 23:02 by: Akemichan
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Portgas D. Ace


CITAZIONE
"Vuoi attaccarmi? non so quanto ti convenga. Anche se riuscissi a sconfiggermi, e lo dubito fortemente, siamo su una nave in mezzo all'oceano. Per te sarebbe impossibile sfuggire, ragazzino"

"E allora non scapperò. Io non scappo mai!" disse, mentre si concentrava al massimo per sprigionare le fiamme dalla mano. Usare il suo colpo migliore in quello spazio stretto sarebbe stato da pazzi, ma la temperatura del suo pugno doveva essere sufficiente a lasciare una bella bruciatura. Certo, avrebbe preferito riuscire a colpirlo in faccia, ma la mano era sempre meglio di niente... E poi spalancò gli occhi a vedere le fiamme azzurrine che circondavano l'ustione e la guarivano in un attimo.


CITAZIONE
"Mi sono dimenticato di dirti che anche io possiedo un frutto del diavolo, sono una fenice, e come questi uccelli leggendari rigenero le mie ferite."

"Ti rigeneri?" Ace fece un sorrisetto. "Anche da una ferita mortale?" Ma quando provò a rialzare il braccio per un secondo attacco, lo sentì pesante, con la mano che tremava: averlo sbattuto contro l'altro aveva avuto ripercussioni su tutte le ferite del suo corpo ancora martoriato. Inoltre, non mangiava da giorni, non era in condizioni di sostenere uno scontro,nemmeno corto.
Ora che gli veniva in mente, però, aveva sentito parlare di un certo "Marco la Fenice", il comandante della prima flotta! E se era davvero il vice di Barbabianca, un combattimento con lui non sarebbe stato uno scherzo nemmeno se le sue condizioni fossero state ottimali. Ammetterlo era snervante ed umiliante, ma in quella situazione era completamente impotente. Iniziò ad inspirare con forza, ricambiando lo sguardo, perché era l'unica cosa che poteva fare.

CITAZIONE
"Ascolta, sei ancora debole dopo lo scontro con il babbbo; hai dormito per tre giorni e
sarai affamto, suppongo. perchè non rimandiamo ad un altra volta?"
" permettermi di accompagnarti in cucina per mettere qualcosa sotto i denti."

Ace si accasciò con il fianco lungo il muro. Era da tempo che non si sentiva così male, così... impotente. Era dai tempi della sua infanzia, quando non aveva nessuno tranne persone che gli dicevano che non meritava di vivere. Sperava di essersi lasciato finalmente tutto alle spalle... "Non voglio niente da te!" gridò. Ma la realtà è che non poteva continuare senza mettere qualcosa sotto i denti,e in fondo in fondo, ma proprio in fondo, le cose che quel tizio aveva detto non erano nemmeno troppo sbagliate... Era stato gentile, in un certo senso, anche se Ace non riusciva a non sentirsi umiliato.
Strinse i denti, poi si rimise in piedi e, lentamente, iniziò a seguirlo, ad una distanza di sicurezza ragionevole.

Fortunatamente la cucina non era molto distante, perché Ace non sapeva quanto le gambe gli avrebbero retto, ed invece era riuscito ad arrivarci abbastanza agilmente; tuttavia, quell'enorme stanza era piena di persone affaccendate intorno ai fornelli, e lui non aveva per niente voglia di farsi vedere in quello stato da altre persone. Uno era già più che sufficente. Rimase quindi fermo a qualche metro dalla soglia, studiando la situazione, fino a notare che in fondo alla cucina c'erano delle porte, da cui ogni tanto i cuochi uscivano carichi di provviste. Doveva trattarsi delle dispense.
Raccogliendo le ultime energie, scattò in avanti, attraversò la stanza di corsa e si barricò in una di quelle stanze. Finalmente! sospirò di sollievo, infilandosi il primo boccone di cibo in bocca.
"E quello cos'era?!" chiese a Marco uno dei cuochi.

SPOILER (click to view)
Non so tu, ma io mi sono divertendo tantissimo XD Ho aggiunto il pezzo della cucina perché mi dispiaceva fare il posto solo di rispste alle tue frasi ^^
 
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