In sogno sul Titanic..., [VM 18] la demenza infinita dei sogni di Lucci e Kaku

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view post Posted on 27/10/2015, 22:34
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kaku
Kaku


CITAZIONE
«Guarda, la tua giraffa è qui accanto a te!!»

-Lucci, sono qui!- esclamò con un sospiro, avvicinandosi a lui quanto il suo corpo gli consentiva. -Sei... vivo...-
Non poteva descrivere il sollievo che provava, per un attimo aveva creduto di perderlo per sempre. Forse avrebbero davvero potuto vivere insieme, dopotutto. Forse ad Eneru bastava così, forse aveva esaudito le sue preghiere. Gli carezzò il viso gelato con le mani tremanti. Se solo avesse potuto sentire il suo calore.
-Non farmi prendere più certi spaventi, palla di pelo!- lo colpì Hattori con l'aluccia.
Kaku si trattenne a stento dal colpirlo anche lui, perché aveva certamente subito troppe emozioni per quella notte. Tra un affondamento e un bacio non proprio paradisiaco che aveva rischiato di uccidere lui stesso solo a vederlo, immaginava che fosse troppo spossato per muovere un solo muscolo o reagire.
Il biondo lo baciò sulle labbra.
-Siamo in salvo, Lucci. Fra poco arriverà la Moby Dick e ci porterà a Water Seven.- tirò su col naso -Andrà tutto bene, vedrai.-
Tutt'intorno si era creato un religioso silenzio, nessuno voleva disturbare i due amanti, neppure i due fratelli chiassosi, persino l'aria gelida parve cessare di muoversi e ghiacciarli coi suoi soffi gelati.
-Lucci...- Kaku lo baciò nuovamente. Solo allora si accorse che c'era un problema. -Lucci.-
Trattenendo il respiro, si chinò su di lui per sentire il suo cuore e temette il peggio quando non lo sentì.
Tu-tum.
Un battito debole.
Troppo debole e lento.
-Ragazzo, fammi dare un'occhiata.- disse TBone, spostandolo con delicatezza.
Kaku obbedì.
Per un attimo aveva pensato che fosse tutto finito. La disperazione lo riavvolse fra le sue gelide spire.
-Non... non lasciarmi...- balbettò. -Promettimelo tu, Lucci!- urlò poi, con quanto fiato aveva in gola, anche se la voce lo tradì nuovamente.
Marco gli mise un braccio intorno alle spalle e lo strinse a sé.
-Non lasciarmi, Lucci...- mormorò Kaku con un soffio di voce.


scusa il post corto, ma qui urge interazione donna u.u
 
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view post Posted on 28/10/2015, 17:25
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Rob Lucci

CITAZIONE
-Lucci, sono qui! Sei... vivo...-

A discapito di ciò che aveva appena passato, Lucci cominciò a capire che non era ancora sulla via per l'inferno. La sola presenza di Kaku ne era la prova, ma a dargliene conferma furono proprio le sue parole, pronunciate da due labbra ancora livide dal freddo.
Sei vivo, aveva detto.
Dunque erano ancora nel bel mezzo dell'oceano atlantico, a lottare tra la vita e la morte.
Kaku gli accarezzava il viso: Lucci vedeva le sue mani tremare, ma non le sentiva.
Lo baciava, e lui ne avvertiva appena il tocco.
Una terribile consapevolezza prese ad insinuarsi in lui.

CITAZIONE
-Siamo in salvo, Lucci. Fra poco arriverà la Moby Dick e ci porterà a Water Seven. Andrà tutto bene, vedrai.-

Gli occhi di Lucci si velarono un poco, mentre il suo cuore scandiva battiti sempre più lenti e aritmici.
Non sarebbe mai arrivato a vedere Water Seven con Kaku. Probabilmente, non avrebbe nemmeno visto il magnifico galeone di capitan Newgate soccorrere i sopravvissuti, perché quella lotta per la sopravvivenza non lo riguardava più.
Stava morendo.
Lo leggeva in faccia a tutti i presenti, eccetto che in Kaku: lui non lo vedeva ancora, o se lo vedeva, si rifiutava di accettarlo.

CITAZIONE
-Lucci... Lucci.-

Di nuovo, avvertì a stento il suo bacio, sentendosi frustrato come poche volte nella vita.
Non era giusto! Non poteva morire così, adesso che le scialuppe erano tornate, e soprattutto senza poter nemmeno sentire un'altra volta il calore di Kaku sulla pelle.
La mummia si calò ad osservarlo. Lucci gli lanciò uno sguardo accorato, sperando assurdamente che potesse fare qualcosa; avrebbe perfino sopportato una seconda rianimazione pur di salvarsi.
«Non contarci.» lo stroncò Eneru, sogghignando dentro di lui «Morirai stanotte. Se non sarà il freddo, ci penserò io personalmente!»
Addio sogni di gloria.
...Addio al sogno di sposare Kaku e trascorrere il resto della vita con lui.

CITAZIONE
-Non... non lasciarmi... Promettimelo tu, Lucci!-

Quelle urla gli spezzarono il cuore. Gli facevano così male che, sulle prime, Lucci non riuscì a guardare Kaku negli occhi.
E come poteva?
Come poteva fargli quella promessa, sapendo di non poterla mantenere?
Non era un bugiardo. Non gli aveva mentito sul furto del diamante e non gli avrebbe mentito di certo adesso, in punto di morte.
Levò lo sguardo alle stelle, interrogandole, chiedendo loro se vi fosse una via d'uscita, un modo per ricucire la ferita che a breve avrebbe inferto a Kaku.
Gli tornò in mente il sogno di poco prima: la musica, l'orologio, Kaku che saliva le scale... che lo baciava, lo stringeva.
Che diventava suo marito...
Un'immagine così vivida e definita da poterla quasi toccare, una realtà che sembrava in grado di prendere forma da un momento all'altro. Tanto era forte il loro amore...

CITAZIONE
-Non lasciarmi, Lucci...-

...Più forte della morte stessa.
Lucci guardò Kaku con occhi tristi, ma allo stesso tempo brillanti di chi aveva trovato la risposta che cercava.
«Non lo farò.» sussurrò «Ci sarò ogni giorno della tua vita, Kaku... anche se tu non potrai vedermi. Ma...»
Le scale, l'orologio, la musica...
Sorrise.
«..Ma io ti aspetterò... ogni notte, quando ti addormenterai.. Davanti all'orologio...»
La voce gli s'incrinò, ma lui non smise di sorridere.
«..non ti lascerò mai, Kaku. Te lo prometto!»

Satch si portò una mano al volto, gli occhi gonfi e traboccanti di lacrime, cominciando a bisbigliare: «Io non piangerò. Io non piangerò. Io non sto piangendo!». Non era molto credibile, ma si dava comunque più contegno di Rufy che si sbrodolava tra i singhiozzi.
«Maledetto piccionaio! Perché devi morire..!?»
«Zitto, Rufy! L-L'importante è che stia morendo senza rimpianti!!»
TBone scosse greve il capo: «Se solo potessi fare qualcosa per alleviare le tue pene, sfortunato giovine!»
La mummia all'improvviso divenne interessante per Lucci: era il capitano di quella scialuppa.
«A dire il vero.. una cosa c'è...» fece il moro allo stremo delle forze, ma ancora dotato di sufficiente lucidità.
Il fiammiferaio aveva ragione: doveva morire senza rimpianti. E per farlo, non poteva lasciare che la realtà di quel sogno, seppure estremamente fervida, rimanesse una finzione.
TBone si chinò ad ascoltare la sua richiesta, pronunziata troppo piano per essere udita dagli altri. Commosso, annuì e sollevò la schiena di Lucci dal fondo della scialuppa, come gli aveva chiesto, mettendolo a sedere. Prese la sua mano e la unì con la destra di Kaku.
Lucci la strinse con ogni briciolo di forza a disposizione.
«Sperando di avere la tua benedizione...» iniziò, rivolgendosi a Marco (giusto perché tra Ener e Basil Hawkins ne aveva avute fin troppe di iettature), per poi spostare trepidante lo sguardo su Kaku e scandire la fatidica domanda:
«..Kaku, vorresti farmi l'onore... di sposarmi?»


moglie, questo finale mi distrugge T^T
 
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view post Posted on 29/10/2015, 17:09
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kaku
Kaku


CITAZIONE
«Non lo farò.» sussurrò «Ci sarò ogni giorno della tua vita, Kaku... anche se tu non potrai vedermi. Ma...»

-Non dire così...- pianse stringendogli la mano. -Non dirlo come se fosse facile.-
Strinse la presa e chiuse gli occhi per arginare le lacrime, mentre il dolore gli scoppiava in petto premendo per uscire. I muscoli del viso erano contratti nello sforzo e anche quelli gli facevano male. Era come se tutto il suo essere volesse esplodere e l'avrebbe anche preferito, piuttosto che vedere Lucci morire, dopo quello che avevano fatto, dopo quell'attimo di gioia e speranza.
-Ti prego, sono sicuro che sulla Moby ti cureranno.-
Ma Lucci continuava a sorridere dolcemente e quel sorriso ebbe il potere di spezzarlo.
Scoppiò in lacrime senza ritegno.
-Non voglio vivere senza di te...-
CITAZIONE
«..Ma io ti aspetterò... ogni notte, quando ti addormenterai.. Davanti all'orologio...»

-Io voglio averti con me davvero!- urlò con voce roca e debole.
CITAZIONE
«..non ti lascerò mai, Kaku. Te lo prometto!»

-Non farlo, ti prego...-
Kaku si portò la mano di Lucci al petto e poi alla bocca. Lo baciò ripetutamente, lasciando che le lacrime calde cadessero su di essa e sul suo amato.
CITAZIONE
«Io non piangerò. Io non piangerò. Io non sto piangendo!». Non era molto credibile, ma si dava comunque più contegno di Rufy che si sbrodolava tra i singhiozzi.
«Maledetto piccionaio! Perché devi morire..!?»
«Zitto, Rufy! L-L'importante è che stia morendo senza rimpianti!!»
TBone scosse greve il capo: «Se solo potessi fare qualcosa per alleviare le tue pene, sfortunato giovine!»

-Non... non sta morendo!- protestò -Lucci, devi resistere, ti scongiuro!- urlò strattonandogli la mano, ma invano. Sembrava che tutti fossero d'accordo che Lucci volesse morire, nessuno voleva sperare con lui, nessuno voleva che lui vivesse. -Smettetela!-
Persino Lucci...
Marco lo strinse a sé per consolarlo e lui si lasciò andare al pianto dirotto, come fosse un bambino. Ironico, come il destino gli avesse restituito la speranza e un padre ma gli stesse portando via la vita stessa.
CITAZIONE
«A dire il vero.. una cosa c'è...»

Tirò su col naso, mentre TBone si chinò su Lucci.
Marco lo staccò delicatamente da sé e allora vide TBone commosso annuire e sollevare la schiena di Lucci dal fondo della scialuppa, mettendolo a sedere. L'ufficiale prese la sua mano e la unì con la destra di Kaku.
CITAZIONE
«Sperando di avere la tua benedizione...»

iniziò quello rivolgendosi a Marco per poi continuare una volta che l'altro ebbe annuito.
CITAZIONE
«..Kaku, vorresti farmi l'onore... di sposarmi?»

Kaku tirò su col naso con forza e sollevò il viso esponendo al cielo gli occhi gonfi di lacrime. Trattenne a stento un grosso singhiozzo.
-Io...- strinse la mano di Lucci. -Sì... lo voglio. LO VOGLIO!- esclamò.
A quel punto Satch, Rufy ed Ace scoppiarono in un pianto commosso (e sbrodolato), TBone stesso non riuscì a trattenere le lacrime e Marco, lui si trattenne a stento.
Ciò che trattenne Eneru dal finire Lucci, fu solo la pietà che ebbe di Kaku. Pietà che comunque, non gli impedì di gustarsi la morte del suo bestemmiatore accanito.
-Lo voglio...- mormorò ancora Kaku.
-Allora...- iniziò TBone, tirando su con le narici -Coi poteri a me concessimi, io vi dichiaro marito e marito.-


Felicitazioni moglie Q^Q
 
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view post Posted on 31/10/2015, 13:30
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Rob Lucci

CITAZIONE
-Io... Sì... lo voglio. LO VOGLIO!-

-Lo voglio...-
-Allora...- iniziò TBone, tirando su con le narici -Coi poteri a me concessimi, io vi dichiaro marito e marito.-

Lucci non dubitava che sarebbe arrivata una risposta affermativa da Kaku, ma ciò non rese il momento meno emozionante. Nella loro solennità, quelle parole ebbero il potere di scuoterlo nel profondo, com'era riuscito a fare solo il Titanic fino a quel momento, e solo per un attimo, al culmine della sua tragedia.
Ma adesso era diverso. Era un misto di gioia e dolore, di commozione e sconfinata amarezza. E per quanta pena stesse arrecando a Kaku, per quanto avesse voluto stringerlo a sé e tenerlo abbracciato per tutta la notte, finché non gli avesse asciugato ogni singola lacrima con un bacio chiedendogli di perdonarlo, non poteva fare a meno di sentirsi felice. Egoisticamente felice.
Le sue labbra si corrucciarono. Dagli occhi, lente e silenziose, gli scesero due lacrime.
Chissà se Kaku ne aveva idea... chissà se sapeva che con quelle due semplici parole l'aveva reso l'uomo più fortunato del mondo.
Adesso si appartenevano davvero, a tutti gli effetti; un'emozione che regnava su tutte le altre, allontanando perfino la paura della morte. Perché nemmeno la morte poteva spezzare il loro legame, e presto o tardi, Lucci era certo che li avrebbe fatti ritrovare.
Il suo cuore saltò due battiti. Le forze lo stavano abbandonando.
Lucci guardò ancora Marco: era felice che si fosse ricongiunto a suo figlio, perché almeno Kaku avrebbe avuto un sostegno (d'accordo, c'era Hattori, ma non era proprio la stessa cosa). Poi sorrise nuovamente al suo sposo.
Avrebbe voluto dirgli un milione di cose, ma sapeva che non sarebbero state abbastanza, e comunque non ci sarebbe riuscito. Ormai era al limite. Scelse di ricordargli la cosa più importante col suo ultimo respiro, così non l'avrebbe mai dimenticata.
«Ti amo... Kaku...»


Rob Lucci

La mano di Lucci scivolò via da quella di Kaku. La schiena dell'uomo ricadde indietro, priva di vita, ma sostenuta prontamente da TBone prima che potesse toccare le assi.
Sul suo viso pallido ed infreddolito solo il solco ghiacciato delle lacrime ed il sorriso che neanche nella morte lo aveva abbandonato.
Satch, Marco ed i fratelli D. trattennero il fiato. Al capitano della scialuppa non rimase che constatare, premendo le dita sul polso di Lucci, che non c'era più battito. Scosse la testa piano, e cercò gli occhi di Kaku carico di rammarico e tristezza.
«Mi dispiace, ragazzo...»
«Rob!! No! Non puoi fare sul serio!!» esplose Hattori, abbandonandosi ad un pianto incontenibile, mentre si stringeva alla camicia di Lucci con ambo le ali.
Dopo qualche minuto di rispettoso compianto, TBone si risolse di continuare il suo giro di salvataggio per mare (malgrado le speranze di trovare sopravvissuti fossero infime), e di comune accordo coi presenti, calò con delicatezza il corpo di Lucci fuori dalla scialuppa.
«Addio, Rob Lucci...» recitò solenne «Artista lodevole. Miscredente di Ener. Gatto idrofobo... Marito devoto. Possa il tuo pelo leopardato librarsi per i cieli del paradiso!»
«...Insegnerai agli angeli a sputazzaganare!!» singhiozzò Hattori, distrutto, cercando conforto sulla spalla di Kaku.


Felicitazioni T^T
Se gli angeli sputazzagano saprai il perché!
 
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view post Posted on 3/11/2015, 21:42
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kaku
Kaku

CITAZIONE
«Ti amo... Kaku...»

-Anch'io ti amo...- sussurrò appena prima che gli occhi di Lucci si chiudessero per sempre.
Kaku restò immobile, con gli occhi spalancati a fissare il punto in cui, solo pochi attimi prima, c'erano quelli dell'amato. Smise di respirare e non udì Hattori urlare. Ma TBone lo udì eccome.
CITAZIONE
«Mi dispiace, ragazzo...»

Le lacrime gli rigarono le guance mentre ancora incredulo metteva insieme il significato di quelle parole. Lo sapeva, sapeva che stava per morire e tuttavia ciò non gli fu di nessuna consolazione. Forse perché in fondo al cuore aveva sperato in un miracolo.
Lentamente, si prese il viso fra le mani e con la schiena curva, raccolto su se stesso, pianse tutte le ultime lacrime che gli erano rimaste.
Lacrime salate e roventi di dolore.
Pianse ancora, finché non fu il momento di dire addio agli amabili resti del suo amato.
Kaku gli baciò le labbra gelide e gli sussurrò -Te lo prometto.-
Avrebbe continuato a vivere perché quella vita che Lucci gli aveva restituito non andasse sprecata. Avrebbe vissuto portandolo nel suo cuore finché la sua ora non fosse giunta.
Nel suo letto, al caldo, circondato dalle persone che lo amavano.
Guardò Marco.
Adesso aveva qualcuno su cui poter contare. Chissà se avrebbe rivisto sua madre...
Poco prima che Lucci venisse lasciato andare sulla superficie scura dell'oceano, gli prese la mano e la baciò con dolcezza.
-Ti amo, Lucci...- mormorò.
Dovette far violenza ad ogni cellula, ad ogni fibra del suo corpo per lasciarlo affondare. Avrebbe voluto portarlo con sé a Water Seven e donargli una vera tomba, ma non poteva.
E il mare era lo scrigno perfetto per custodire la memoria del loro amore.
CITAZIONE
«Addio, Rob Lucci...» recitò solenne «Artista lodevole. Miscredente di Ener. Gatto idrofobo... Marito devoto. Possa il tuo pelo leopardato librarsi per i cieli del paradiso!»
«...Insegnerai agli angeli a sputazzaganare!!» singhiozzò Hattori, distrutto, cercando conforto sulla spalla di Kaku.

Accarezzò Hattori con l'indice.
-Addio, amore mio.- disse con un filo di voce.
Dopo non seppe dire quanto tempo ci volle per arrivare sulla Moby Dick, perché rimase sdraiato sul fondo della scialuppa con gli occhi gonfi di pianto che fissavano il cielo stellato. Una stella cadente lasciò la volta. Sicuramente era Lucci che insegnava agli angeli a sputazzganare. Fece un debole sorriso, poi si addormentò, forse solo per pochi istanti, forse per tutta la notte.
Più di millecinquecento persone finirono in mare quando il Titanic ne fu inghiottito. Delle venti scialuppe nelle vicinanze, solo una tornò indietro.
Solo una.
Sei persone e furono salvate dalle acque, di queste sei, una era Kaku e un'altra era Lucci.
Le settecento persone che si erano salvate provavano sentimenti diversi nei loro cuori. C'era chi attendeva di tornare a vivere, chi di morire, c'era chi sperava di rivedere i suoi cari e chi li piangeva. Chi come Tilestone e Lulu sperava in un perdono che non sarebbe mai arrivato. Altri come Spandam si resero conto di essere solo esseri umani, uguali gli uni con gli altri. Con umiltà ringraziò l'uomo che gli porse da bere. La bambina che aveva salvato, smise di mandarlo a quel paese, in segno di minima gratitudine nei suoi confronti. Kokoro strinse a sé Califa che incredula continuava ad osservare il mare e a mormorare il nome di suo figlio.
Kaku rinnovò a sua promessa al cielo stellato che guardava rapito per scorgere altre stelle cadenti, altri segni che Lucci era vivo lassù in cielo. Un lampo verde attirò la sua attenzione verso TBone che segnalava la loro posizione.
La Moby era vicina, ma prima che potessero raggiungerla, sorse l'alba rosa di un nuovo giorno che non era pronto ad affrontare.

Edward Newgate accolse i naufraghi come meglio poté, ansioso fra l'altro di trovare fra quelli i suoi figli.
Li trovò tremanti nel ponte di terza classe, con le pettinature ancora cristallizzate e un marinaio a dirgli che purtroppo sarebbero rimasti così. L'uomo si lasciò sfuggire una risata isterica di divertimento mista al sollievo per avere i due ancora vivi e vegeti. Anche quella testa calda di Ace era vivo, nonostante avesse un febbrone da cavallo. Strinse i tre a sé quasi spezzando loro le ossa.
-Papà! Papà! Lasciami, ci vuoi uccidere?!-
-Non sono pronto a morire di nuovo!- urlò Satch.
Quando furono liberi, Marco fece per presentare all'uomo a cui doveva tutto e che chiamava padre il suo figlio ritrovato, ma Kaku era sparito. Solo quando vide Spandam avventurarsi silenzioso laggiù capì il perché e sospirò.
Spandam era convinto che, se Kaku si fosse salvato, doveva trovarsi là con quel verme immondo di Rob Lucci. Lo cercò con lo sguardo fra i disperati che venivano visitati, rifocillati e ascoltati dall'equipaggio della Moby. Erano quasi tutte donne, eccetto pochi uomini e molti transformati. La maggior parte chiedeva dei propri cari.
Fra essi, ma Spandam non li riconobbe, c'erano Namizou e Robio che avevano appena riacquistato i loro aspetti mascolini. Robio continuava a ridere con quella sua strana risata, quel -Dereshishishi- carico di dolore che solo Namizou capiva. Il suo amato gli cinse le spalle per consolarlo almeno un poco col suo abbraccio.
Vide Iva, con la testa enorme mezza congelata venire ripescata dall'oceano e una fiumana di gente strana e gaia piangere come una fontana la loro Reginetta.
-BVVVV... ve... l-l'ho detto che... ce l'avVe-avVei fatta, zzzzzuc-ccheVini...- balbettò battendo i denti.
-Signore.- lo raggiunse uno dei marinari -Non credo che troverà parenti o amici quaggiù, sono tutti di terza classe.-
Spandam lo ignorò. Neppure in prima classe aveva trovato amici, perché l'unico che potesse essere considerato tale era Jabura, ma non era nella lista dei sopravvissuti e questo un poco gli dispiaque. La persona che cercava era convinto si trovasse lì, in terza classe.
Fra le persone che contano (secondo lui) aveva trovato Donquixote e il suo consorte sfregiato in compagnia del commodoro Smoker e dei suoi due amici. Aveva visto, in un impeto di rabbia il contrammiraglio Drake scagliare in mare un mazzo di carte strappate dalle mani del biondo, ma non seppe perché, non gli era mai importato nulla di nessuno.
-Secondo me pioverà a Water- -Basta portare iella, dannazione!-
Basil Hawkins vide le sue carte superare il parapetto della Moby e con occhi sgranati le fissò spargersi al vento, perdute per sempre. Con aria assassina si voltò verso Drake,
-Hai appena firmato la tua condanna a morte.- disse a denti stretti. La cosa non turbò Drake, era troppo irritato per preoccuparsi di una fattura che gli sarebbe comunque piovuta fra capo e collo. Spandam li superò mentre si guardavano in cagnesco e Smoker si accendeva l'ultimo sigaro rimasto.
Vide il dottor Trafalgar ricevere un pugno in faccia dal suo dolce consorte. Insieme a loro c'erano un orso, le due tate del chirurgo e lo stangone imbranato che l'aveva "aiutato" sulle scialuppe. Ridevano, perché si erano riuniti. La faccia di Law rideva un po' meno, ma poteva sopravvivere.
Spandam non rideva. Perché cercava Kaku e non lo trovava.
Kaku era suo, gli apparteneva di diritto. Era sopravvissuto a quella vicenda per poter continuare a vivere esattamente come prima, come se quella brutta faccenda non l'avesse scalfito, come se nulla fosse.
Che fosse un amore che neppure lui capiva o solo possesso, non l'avrebbe mai saputo, né se lo chiese mai. Dovette alla fine rassegnarsi a lasciare quel ponte col pensiero che Kaku era morto insieme a Rob Lucci.
Aveva scelto quello straccione e perciò aveva firmato la sua condanna a morte, peggio per lui.
Amareggiato, tornò in prima classe, senza accorgersi che alle sue spalle, Kaku lo osservava di sottecchi da sotto una coperta, insieme ad Hattori. Non lo rividero più.
In seguito seppero che si era sposato e aveva ereditato un mucchio di soldi. Aveva anche adottato la bambina che aveva salvato sul Titanic e di ciò ne rimasero sopresi. Non restarono sorpresi del fatto che finì protagonista di un bizzarro incidente e finì ricoverato in ospedale dopo l'aggressione di un leopardo allo zoo. La piccola Sugar che era con lui avrebbe dichiarato che si era sporto un po' troppo a tirare sassi all'animale e che era caduto, ma alcuni testimoni avrebbero riferito di aver sentito la piccola dirgli -Sei brutto, muori.- prima della caduta.
Basil Hawkins pensò fosse dotata di doti sovrannaturali e andò da lei per addestrarla a conoscere l'Occhio interiore. Questo Hattori lo seppe da Hancock, con la quale teneva una stretta corrispondenza. Seppe anche che Smoker e Drake si lasciarono poco tempo dopo il naufragio. Eustass Kidd partorì una bambina di nome Lamie, il come non si capì perché il dottor Trafalgar ci teneva a restare l'unico sulla piazza nel campo dei parti maschili. La bambina ereditò i capelli rossi e gli occhi argento dei genitori, ma per qualche strano motivo riusciva a farsi male da sola come lo zio Rocinante. Seppe anche che una delle tate se la faceva con un pericoloso serial killer, imbarcato anche lui sul Titanic e sopravissuto alla tragedia.
Shanks e il suo macabro amante si erano salvati dal disastro contro tutte le aspettative e nonostante la pessima esperienza nel mare gelido, dopo essersi scambiati i voti matrimoniali, erano partiti alla volta dei mari del sud con una nuova imbarcazione lugubre, sfidando il destino.
Queste e altre indiscrezioni furono utili racconti per ricostruire le vicende dei sopravvissuti a quella tragedia in futuro, ma tornando al presente, alla tragedia personale di Kaku, il giovane aveva appena dato addio definitivamente alla sua vecchia vita.
Non ritrovò sua madre sulla Moby, fra tutta quella gente.
-Se vuoi, puoi venire a vivere con noi.- gli propose Marco.
Kaku annuì.
Non era sicuro, ma una sistemazione momentanea gli avrebbe fatto comodo. Poi chissà...

kaku
Rob Kaku


La Moby Dick entrò nel porto di Water Seven quella notte, con la pioggia che cadeva fitta dal cielo nero e nascondeva le stelle. Osservò la maestosa fontana della città avvicinarsi rapidamente. Era arrivato alla fine di quel terribile viaggio. Era arrivato alla meta che non voleva raggiungere, ma che ora rappresentava oltre che la fine un nuovo inizio. Con questo pensiero nel cuore, non ebbe dubbi quando un uomo lo raggiunse per registrarlo e gli domandò: -Mi scusi, mi può dire il suo nome, per favore?-
-Rob.- rispose -Rob Kaku.-
Hattori dormicchiava sulla sua spalla. Glielo aveva detto: vai con la tua Boa. Ma lui gli era voluto rimanere a fianco. Kaku ne fu grato. In quel momento si rese conto di un oggetto che teneva nella tasca del cappotto. L'unica cosa che aveva accettato da quello Spanda.
Estrasse il contenuto.
Era il prezioso monile. Il Cuore dell'Oceano che tintinnò appena. Un tintinnio debole che però fu sufficiente a risvegliare Hattori.
-COS'È STATO?- tubò.
-Rob Kaku?- domandò una voce. Kaku rimise in tasca il gioiello e si voltò per vedere il dottor Trafalgar e il suo mogliero ancora incinto stretti sotto un ombrello, mentre Hattori si guardava intorno con circospezione.
-Salve.-
Law parve cercare qualcuno con lo sguardo.
-Lucci è morto.- disse Kaku, ma ancora non poté dare a quella parola il suo vero significato.
-Mi dispiace.- rispose sincero il medico.
-Ci siamo sposati sulla scialuppa di salvataggio prima che... insomma... la ringrazio per il suo aiuto, dottore.-
Law alzò le spalle.
-Di nulla. Ho sentito che le piacevano le mie ricerche. Ho apprezzato i suoi interventi durante le cene, le dirò, lei mi piace come persona, Kaku.-
-È che ha un debole per i rossi.- bisbigliò Rocinante alle sue spalle, prima di venir fulminato dall'occhiataccia del suo pupillo.
-A proposito.- fece Kaku e s'infilò la mano in tasca. Con immenso stupore dei presenti, porse a Law il Cuore dell'Oceano.
-È il... il... dia-diamante...- gli occhietti di Hattori tornarono quelli spiritati di solo pochi giorni prima. -Ehi, giraffa, non vorrai...?-
-Per ringraziarla del suo aiuto e patrocinarle i suoi studi.- rispose ignorandolo.
-Non posso accettarlo...-
-Voglio essere aggiornato sulle scoperte.- rincarò la dose lui -Accetti, per favore, Lucci lo vorrebbe.-
Non sapeva perché, ma probabilmente Lucci avrebbe voluto liberarsi di qualsiasi regalo Spandam gli avesse fatto. E per lui quel monile non aveva importanza.
Law alla fine accettò l'offerta e si congedò da Kaku promettendogli tutta la fortuna del mondo, nonché nuovi mirabolanti saggi scientifici. Hattori ululò come uno spiritato invocando il diamante perduto ed imprecando.
-Maledetto! Torna qua!-
Il rosso lo afferrò in tempo prima che potesse raggiungere i due sposi e ucciderli col suo stesso becco.
-Maledetto Trafalgar! Pirata del Cuore disgraziato!!-
-Hattori, stai calmo...- lo redarguì lui con voce gentile. Invano.
Oh beh, almeno avrebbe avuto una distrazione fintanto che la ferita del suo cuore si rimarginava. Ci sarebbe voluto del tempo, ma lui aveva promesso. Non si sarebbe mai più arreso alla vita, mai più.
-Grazie, Lucci.- disse, col viso rivolto al cielo notturno che era tornato sereno.

Cadde una stella.
Gli angeli avevano imparato a sputtazzganare, non c'erano dubbi.








E' stato un onore sparare pirlate con te Q^Q
Ora torniamo serie, moglia!! xD


Edited by kymyit - 24/5/2016, 19:36
 
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