KakuCITAZIONE
«Ti amo... Kaku...»
-Anch'io ti amo...- sussurrò appena prima che gli occhi di Lucci si chiudessero per sempre.
Kaku restò immobile, con gli occhi spalancati a fissare il punto in cui, solo pochi attimi prima, c'erano quelli dell'amato. Smise di respirare e non udì Hattori urlare. Ma TBone lo udì eccome.
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«Mi dispiace, ragazzo...»
Le lacrime gli rigarono le guance mentre ancora incredulo metteva insieme il significato di quelle parole. Lo sapeva, sapeva che stava per morire e tuttavia ciò non gli fu di nessuna consolazione. Forse perché in fondo al cuore aveva sperato in un miracolo.
Lentamente, si prese il viso fra le mani e con la schiena curva, raccolto su se stesso, pianse tutte le ultime lacrime che gli erano rimaste.
Lacrime salate e roventi di dolore.
Pianse ancora, finché non fu il momento di dire addio agli amabili resti del suo amato.
Kaku gli baciò le labbra gelide e gli sussurrò -Te lo prometto.-
Avrebbe continuato a vivere perché quella vita che Lucci gli aveva restituito non andasse sprecata. Avrebbe vissuto portandolo nel suo cuore finché la sua ora non fosse giunta.
Nel suo letto, al caldo, circondato dalle persone che lo amavano.
Guardò Marco.
Adesso aveva qualcuno su cui poter contare. Chissà se avrebbe rivisto sua madre...
Poco prima che Lucci venisse lasciato andare sulla superficie scura dell'oceano, gli prese la mano e la baciò con dolcezza.
-Ti amo, Lucci...- mormorò.
Dovette far violenza ad ogni cellula, ad ogni fibra del suo corpo per lasciarlo affondare. Avrebbe voluto portarlo con sé a Water Seven e donargli una vera tomba, ma non poteva.
E il mare era lo scrigno perfetto per custodire la memoria del loro amore.
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«Addio, Rob Lucci...» recitò solenne «Artista lodevole. Miscredente di Ener. Gatto idrofobo... Marito devoto. Possa il tuo pelo leopardato librarsi per i cieli del paradiso!»
«...Insegnerai agli angeli a sputazzaganare!!» singhiozzò Hattori, distrutto, cercando conforto sulla spalla di Kaku.
Accarezzò Hattori con l'indice.
-Addio, amore mio.- disse con un filo di voce.
Dopo non seppe dire quanto tempo ci volle per arrivare sulla Moby Dick, perché rimase sdraiato sul fondo della scialuppa con gli occhi gonfi di pianto che fissavano il cielo stellato. Una stella cadente lasciò la volta. Sicuramente era Lucci che insegnava agli angeli a sputazzganare. Fece un debole sorriso, poi si addormentò, forse solo per pochi istanti, forse per tutta la notte.
Più di millecinquecento persone finirono in mare quando il Titanic ne fu inghiottito. Delle venti scialuppe nelle vicinanze, solo una tornò indietro.
Solo una.
Sei persone e furono salvate dalle acque, di queste sei, una era Kaku e un'altra era Lucci.
Le settecento persone che si erano salvate provavano sentimenti diversi nei loro cuori. C'era chi attendeva di tornare a vivere, chi di morire, c'era chi sperava di rivedere i suoi cari e chi li piangeva. Chi come Tilestone e Lulu sperava in un perdono che non sarebbe mai arrivato. Altri come Spandam si resero conto di essere solo esseri umani, uguali gli uni con gli altri. Con umiltà ringraziò l'uomo che gli porse da bere. La bambina che aveva salvato, smise di mandarlo a quel paese, in segno di minima gratitudine nei suoi confronti. Kokoro strinse a sé Califa che incredula continuava ad osservare il mare e a mormorare il nome di suo figlio.
Kaku rinnovò a sua promessa al cielo stellato che guardava rapito per scorgere altre stelle cadenti, altri segni che Lucci era vivo lassù in cielo. Un lampo verde attirò la sua attenzione verso TBone che segnalava la loro posizione.
La Moby era vicina, ma prima che potessero raggiungerla, sorse l'alba rosa di un nuovo giorno che non era pronto ad affrontare.
Edward Newgate accolse i naufraghi come meglio poté, ansioso fra l'altro di trovare fra quelli i suoi figli.
Li trovò tremanti nel ponte di terza classe, con le pettinature ancora cristallizzate e un marinaio a dirgli che purtroppo sarebbero rimasti così. L'uomo si lasciò sfuggire una risata isterica di divertimento mista al sollievo per avere i due ancora vivi e vegeti. Anche quella testa calda di Ace era vivo, nonostante avesse un febbrone da cavallo. Strinse i tre a sé quasi spezzando loro le ossa.
-Papà! Papà! Lasciami, ci vuoi uccidere?!-
-Non sono pronto a morire di nuovo!- urlò Satch.
Quando furono liberi, Marco fece per presentare all'uomo a cui doveva tutto e che chiamava padre il suo figlio ritrovato, ma Kaku era sparito. Solo quando vide Spandam avventurarsi silenzioso laggiù capì il perché e sospirò.
Spandam era convinto che, se Kaku si fosse salvato, doveva trovarsi là con quel verme immondo di Rob Lucci. Lo cercò con lo sguardo fra i disperati che venivano visitati, rifocillati e ascoltati dall'equipaggio della Moby. Erano quasi tutte donne, eccetto pochi uomini e molti transformati. La maggior parte chiedeva dei propri cari.
Fra essi, ma Spandam non li riconobbe, c'erano Namizou e Robio che avevano appena riacquistato i loro aspetti mascolini. Robio continuava a ridere con quella sua strana risata, quel -Dereshishishi- carico di dolore che solo Namizou capiva. Il suo amato gli cinse le spalle per consolarlo almeno un poco col suo abbraccio.
Vide Iva, con la testa enorme mezza congelata venire ripescata dall'oceano e una fiumana di gente strana e gaia piangere come una fontana la loro Reginetta.
-BVVVV... ve... l-l'ho detto che... ce l'avVe-avVei fatta, zzzzzuc-ccheVini...- balbettò battendo i denti.
-Signore.- lo raggiunse uno dei marinari -Non credo che troverà parenti o amici quaggiù, sono tutti di terza classe.-
Spandam lo ignorò. Neppure in prima classe aveva trovato amici, perché l'unico che potesse essere considerato tale era Jabura, ma non era nella lista dei sopravvissuti e questo un poco gli dispiaque. La persona che cercava era convinto si trovasse lì, in terza classe.
Fra le persone che contano (secondo lui) aveva trovato Donquixote e il suo consorte sfregiato in compagnia del commodoro Smoker e dei suoi due amici. Aveva visto, in un impeto di rabbia il contrammiraglio Drake scagliare in mare un mazzo di carte strappate dalle mani del biondo, ma non seppe perché, non gli era mai importato nulla di nessuno.
-Secondo me pioverà a Water- -Basta portare iella, dannazione!-
Basil Hawkins vide le sue carte superare il parapetto della Moby e con occhi sgranati le fissò spargersi al vento, perdute per sempre. Con aria assassina si voltò verso Drake,
-Hai appena firmato la tua condanna a morte.- disse a denti stretti. La cosa non turbò Drake, era troppo irritato per preoccuparsi di una fattura che gli sarebbe comunque piovuta fra capo e collo. Spandam li superò mentre si guardavano in cagnesco e Smoker si accendeva l'ultimo sigaro rimasto.
Vide il dottor Trafalgar ricevere un pugno in faccia dal suo dolce consorte. Insieme a loro c'erano un orso, le due tate del chirurgo e lo stangone imbranato che l'aveva "aiutato" sulle scialuppe. Ridevano, perché si erano riuniti. La faccia di Law rideva un po' meno, ma poteva sopravvivere.
Spandam non rideva. Perché cercava Kaku e non lo trovava.
Kaku era suo, gli apparteneva di diritto. Era sopravvissuto a quella vicenda per poter continuare a vivere esattamente come prima, come se quella brutta faccenda non l'avesse scalfito, come se nulla fosse.
Che fosse un amore che neppure lui capiva o solo possesso, non l'avrebbe mai saputo, né se lo chiese mai. Dovette alla fine rassegnarsi a lasciare quel ponte col pensiero che Kaku era morto insieme a Rob Lucci.
Aveva scelto quello straccione e perciò aveva firmato la sua condanna a morte, peggio per lui.
Amareggiato, tornò in prima classe, senza accorgersi che alle sue spalle, Kaku lo osservava di sottecchi da sotto una coperta, insieme ad Hattori. Non lo rividero più.
In seguito seppero che si era sposato e aveva ereditato un mucchio di soldi. Aveva anche adottato la bambina che aveva salvato sul Titanic e di ciò ne rimasero sopresi. Non restarono sorpresi del fatto che finì protagonista di un bizzarro incidente e finì ricoverato in ospedale dopo l'aggressione di un leopardo allo zoo. La piccola Sugar che era con lui avrebbe dichiarato che si era sporto un po' troppo a tirare sassi all'animale e che era caduto, ma alcuni testimoni avrebbero riferito di aver sentito la piccola dirgli -Sei brutto, muori.- prima della caduta.
Basil Hawkins pensò fosse dotata di doti sovrannaturali e andò da lei per addestrarla a conoscere l'Occhio interiore. Questo Hattori lo seppe da Hancock, con la quale teneva una stretta corrispondenza. Seppe anche che Smoker e Drake si lasciarono poco tempo dopo il naufragio. Eustass Kidd partorì una bambina di nome Lamie, il come non si capì perché il dottor Trafalgar ci teneva a restare l'unico sulla piazza nel campo dei parti maschili. La bambina ereditò i capelli rossi e gli occhi argento dei genitori, ma per qualche strano motivo riusciva a farsi male da sola come lo zio Rocinante. Seppe anche che una delle tate se la faceva con un pericoloso serial killer, imbarcato anche lui sul Titanic e sopravissuto alla tragedia.
Shanks e il suo macabro amante si erano salvati dal disastro contro tutte le aspettative e nonostante la pessima esperienza nel mare gelido, dopo essersi scambiati i voti matrimoniali, erano partiti alla volta dei mari del sud con una nuova imbarcazione lugubre, sfidando il destino.
Queste e altre indiscrezioni furono utili racconti per ricostruire le vicende dei sopravvissuti a quella tragedia in futuro, ma tornando al presente, alla tragedia personale di Kaku, il giovane aveva appena dato addio definitivamente alla sua vecchia vita.
Non ritrovò sua madre sulla Moby, fra tutta quella gente.
-Se vuoi, puoi venire a vivere con noi.- gli propose Marco.
Kaku annuì.
Non era sicuro, ma una sistemazione momentanea gli avrebbe fatto comodo. Poi chissà...
Rob KakuLa Moby Dick entrò nel porto di Water Seven quella notte, con la pioggia che cadeva fitta dal cielo nero e nascondeva le stelle. Osservò la maestosa fontana della città avvicinarsi rapidamente. Era arrivato alla fine di quel terribile viaggio. Era arrivato alla meta che non voleva raggiungere, ma che ora rappresentava oltre che la fine un nuovo inizio. Con questo pensiero nel cuore, non ebbe dubbi quando un uomo lo raggiunse per registrarlo e gli domandò: -Mi scusi, mi può dire il suo nome, per favore?-
-Rob.- rispose -Rob Kaku.-
Hattori dormicchiava sulla sua spalla. Glielo aveva detto: vai con la tua Boa. Ma lui gli era voluto rimanere a fianco. Kaku ne fu grato. In quel momento si rese conto di un oggetto che teneva nella tasca del cappotto. L'unica cosa che aveva accettato da quello Spanda.
Estrasse il contenuto.
Era il prezioso monile. Il Cuore dell'Oceano che tintinnò appena. Un tintinnio debole che però fu sufficiente a risvegliare Hattori.
-COS'È STATO?- tubò.
-Rob Kaku?- domandò una voce. Kaku rimise in tasca il gioiello e si voltò per vedere il dottor Trafalgar e il suo mogliero ancora incinto stretti sotto un ombrello, mentre Hattori si guardava intorno con circospezione.
-Salve.-
Law parve cercare qualcuno con lo sguardo.
-Lucci è morto.- disse Kaku, ma ancora non poté dare a quella parola il suo vero significato.
-Mi dispiace.- rispose sincero il medico.
-Ci siamo sposati sulla scialuppa di salvataggio prima che... insomma... la ringrazio per il suo aiuto, dottore.-
Law alzò le spalle.
-Di nulla. Ho sentito che le piacevano le mie ricerche. Ho apprezzato i suoi interventi durante le cene, le dirò, lei mi piace come persona, Kaku.-
-È che ha un debole per i rossi.- bisbigliò Rocinante alle sue spalle, prima di venir fulminato dall'occhiataccia del suo pupillo.
-A proposito.- fece Kaku e s'infilò la mano in tasca. Con immenso stupore dei presenti, porse a Law il Cuore dell'Oceano.
-È il... il... dia-diamante...- gli occhietti di Hattori tornarono quelli spiritati di solo pochi giorni prima. -Ehi, giraffa, non vorrai...?-
-Per ringraziarla del suo aiuto e patrocinarle i suoi studi.- rispose ignorandolo.
-Non posso accettarlo...-
-Voglio essere aggiornato sulle scoperte.- rincarò la dose lui -Accetti, per favore, Lucci lo vorrebbe.-
Non sapeva perché, ma probabilmente Lucci avrebbe voluto liberarsi di qualsiasi regalo Spandam gli avesse fatto. E per lui quel monile non aveva importanza.
Law alla fine accettò l'offerta e si congedò da Kaku promettendogli tutta la fortuna del mondo, nonché nuovi mirabolanti saggi scientifici. Hattori ululò come uno spiritato invocando il diamante perduto ed imprecando.
-Maledetto! Torna qua!-
Il rosso lo afferrò in tempo prima che potesse raggiungere i due sposi e ucciderli col suo stesso becco.
-Maledetto Trafalgar! Pirata del Cuore disgraziato!!-
-Hattori, stai calmo...- lo redarguì lui con voce gentile. Invano.
Oh beh, almeno avrebbe avuto una distrazione fintanto che la ferita del suo cuore si rimarginava. Ci sarebbe voluto del tempo, ma lui aveva promesso. Non si sarebbe mai più arreso alla vita, mai più.
-Grazie, Lucci.- disse, col viso rivolto al cielo notturno che era tornato sereno.
Cadde una stella.
Gli angeli avevano imparato a sputtazzganare, non c'erano dubbi.
E' stato un onore sparare pirlate con te Q^Q
Ora torniamo serie, moglia!! xD
Edited by kymyit - 24/5/2016, 19:36