SOTTOMARINO DEI PIRATI HEART, [VM 18]

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Trafalgar Law

-Mi stupri tu...?- chiese divertito Law seguendolo. I due capitani si avvicinarono ai loro uomini.
-Bene, portate i feriti dentro... per un pò li ospiteremo da noi...-.
I suoi compagni lo guardarono un pò perplessi ma non dissero nulla, dopotutto non si discute agli ordini del capitano.
Law iniziò a camminare poi si fermò e guardò Eustass con un ghigno.
-Sbaglio, o dovevi riprenderti qualcosa?- disse piano con voce sensuale.
Si voltò poi e si avviò verso la sua imbarcazione. Era davvero un folle...

Edited by Akemichan - 7/4/2012, 19:58

Eustass Kidd

Era davvero un inguaribile cretino.
Eustass lo seguì, assicurandosi poi che tutti i compagni fossero lì.
Erano ufficialmente di nuovo in debito con la ciurma del Cuore e questo lo seccava, tanto per cambiare, ma lasciò perdere. Aveva i nervi a pezzi a causa di un certo fenicottero rosa e perciò desiderava solo andare a farsi una doccia e dormire.
E magari acchiappare un certo fondoschiena che aveva scoperto confortevole e seducente.
E anche ottimo antistress.
Ad ogni modo, i compagni feriti gravemente non erano in pericolo di vita e furono trasferiti in infermeria.
I tre ufficiali si ripresero abbastanza in fretta, erano degni del loro nome e Killer stava discutendo con Bepo di qualcosa. Un argomento da vicecapitani, suppose.
Era da diversi minuti che si trovava dentro il sottomarino, ma si era concentrato su diversi particolari (chiappe e Killer) per rendersi veramente conto di dove si trovasse.
Il sottomarino aveva lisce pareti metalliche, fredde e vicine. Lunghi corridoi da claustrofobia si diramavano percorsi da tubi e interrotti da porte in ferro.
Deglutì.
Non era da lui stare in un posto simile.
Era freddo, la voce rimbombava e per di più era angosciante stare sepolti la sotto, lontani dal sole e da tutto...
-Anche questa bagnarola ha bisogno del rivestimento?- sbottò, d'improvviso.

Edited by kymyit - 12/9/2010, 00:03

Trafalgar Law

-No, noi l'abbiamo già rivestita.- disse sorridendo, ben lieto di mostrare in tutto e per tutto la "bellezza" della sua amata imbarcazione.
Solo un folle, avrebbe voluto navigare sotto l'oceano dentro a quell'enorme affare, lontano dal sole e dal vento. E lui lo era, e come. Considerando poi che aveva mangiato pure il Frutto Del Diavolo... davvero un folle.
-Cosa c'è Mr. Eustass? Ti vedo agitato... hai forse paura...?-. Ora era apparso un enorme ghigno compiaciuto sulle sue labbra. Oh, il comportamento dell'altro pirata lo divertiva, e molto anche.
-Se rivuoi i tuoi soldi, chiedi pure a Bepo... io ho bisogno di riposo...- detto ciò si dileguò nell'ombra, sistemandosi meglio cappello e con una lentezza da mettere i brividi. Si poteva soltanto udire il rumore dei suoi tacchi avanzare inesorabile verso l'oscurità di quei corridoi.
Lentamente si diresse nella sua stanza e chiuse la porta a chiave. Aveva bisogno di una bella doccia, per lavare via il ricordo di quel Doflamingo su di lui. Tremò al solo pensiero di quello che sarebbe potuto capitargli, ma non voleva assolutamente pensarci. Era tutto finito ormai, inutile rimuginarci sopra.
Si spogliò lentamente e si infilò, poi, sotto l'acqua tiepida con la testa rivolta verso l'alto e gli occhi chiusi assaporando quella bellissima sensazione di fresco e pulito che gli invadeva il corpo....

Edited by Ale_Mau - 12/9/2010, 11:25

Eustass Kidd

Kidd rimase immobile qualche secondo, pensando al da farsi. Lasciò che il medico se ne andasse per i fattacci suoi e andò a riscuotere i soldi dal suo vice.
Si perse un po' fra i corridoi e Penguin fu costretto aguidarlo, ma non ci furono discussioni fra loro.
Il ragazzo gli disse semplicemente di seguirlo e lui lo seguì.
Si cheise cosa avesse visto di preciso, ma era anche conscio che a lui non avrebbe detto nulla. Anzi, che avrebbe tenuto la bocca cucita anhe sotto tortura nel caso avesse visto qualcosa.
E se Trafalgar non voleva che si sapesse del sesso, come lui d'altronde, Penguin non avrebbe parlato.
Forse lo sopravvalutò troppo, perché con quel suo camminare silenzioso e quasi indifferente, Penguino, o come diavolo si chiamava, dava proprio l'idea di essere una persona affidabile.
Ad ogni modo, riuscì a rintracciare Bepo, che ancora parlava con Killer, ma lui li interruppe.
-Ehi, orso, il tuo capitano mi deve dei soldi.- gli disse, papale papale.
Killer rimase fermo, in attesa.

Trafalgar Law

La doccia lo aveva risanato del tutto, più o meno. Ora si sentiva di sicuro meglio eppure ancora riusciva a percepire le gigantesche mani del flottaro sul suo corpo. Quella dannata sensazione di... non sapeva neanche lui come definirla, non gli era affatto piaciuta però.
Fece una smorfia rabbrividendo, ma non disse assolutamente nulla. Si abbandonò sul letto a peso morto, soltanto con l'asciugamano adosso che lo copriva dal bacino in giù. Copriva... più o meno, dato che non era molto lungo. Guardò per un attimo il comodino e sbuffò.
-Che palle...-
Il suo portafoglio non lo aveva Bepo, ma lo aveva semplicemente lasciato lì, nella sua stanza. Immaginava che Eustass sarebbe montato su tutte le furie. Eppure Law era così stanco che voleva soltanto riposarsi. Solo quello.
-Oh, al diavolo Eustass...-disse poi alzandosi. Velocemente si cambiò e prese delle banconote. Uscì dalla stanza, sbadigliando senza però portare con sè la katana. Iniziò a girovagare per i corridoi alla ricerca degli altri ed infine lì trovò.
Si fermò così dietro il rosso che stava chiedendo spiegazioni al suo vice e Killer che guardava la scena con tutta l'indifferenza possibile.
-Eustass...- disse flebilmente. - ... ecco tieni...- disse porgendogli le banconote. Le aveva contate e sapeva che NON erano tutte. Aveva voglia di stuzzicarlo un pò. Gli sorrise, come suo solito e poi mentre si incamminava di nuovo verso la sua stanza si fermò di colpo.
-Ah... dimenticavo...- fece una breve pausa.-... quei soldi non sono tutti...-. Detto ciò, continuò a camminare. Il suo era un invito bello e buono a seguirlo e sicuramente Kidd avrebbe capito...

Eustass Kidd

Aveva capito già dal momento in cui aveva preso in mano le banconotte, che non erano tutte.
Anzi, dal momento in cui Trafalgar si era fatto vivo col suo viso straffottente fresco e pulito come una mammola.
-Trafalgaaaar...- disse con un'inquietante voce "suadente" chiamando l'altro che spariva nel buio, svoltando a destra.
Grugnì pesantemente e Killer scosse le spalle, alzando appena la testa al soffitto. Poi guardò Bepo con aria di scusa, anche se non si vedevano i suoi occhi o altri suoi tratti somatici.
Il rosso marciò dietro a Trafalgar a passo veloce, ma si era di nuovo perso. Quel sottomarino era una trappola e se non imparava presto ad orientarsi, in mano ai pirati del cuore sarebbe stato in pericolo. Lui e i suoi uomini.
Ringhiò sommessamente.
"Ma dove cazzo è finito?!"
C'era una porta.
L'apri e un lungo e acuto strillo femminile gli suggerì che là non c'era il chirurgo della morte.
-Bastardo, sparisci!- una scarpa col tacco gli arrivò in faccia, per fortuna senza danni permanenti, giusto un taglietto sul sopracciglio rasato.
-Dove diavolo sei, chirurgo del mio cazzo?!- urlò dopo un pococ furente e stufo di girare in tondo come una gallina.

Trafalgar Law

Oddio... Eustass era davvero uno spasso. Law sorrise divertito. Sospirò poi pensando che Kidd era un caso perso. Arrivatogli da dietro, lo prese per mano e iniziò a camminare.
-Non ti preoccupare, non ci vede nessuno...- disse subito. -E poi se non ti guido io, ti perdi...-. concluse con una lieve risata.
Lo portò infine in camera sua e si chiuse la porta alle spalle. Lo guardò un attimo negli occhi.
-Il resto dei soldi è lì...- disse indicando il comodino accanto al suo letto.
-Se vuoi farti una doccia, il bagno è là...- rimase per un pò in silenzio e per un attimo tremò.
-Kidd...- si zittì. Doveva forse dirglielo che era ancora un pò scosso per quello che era successo con Doflamingo? No, forse era meglio di no...
-... se vuoi stanotte puoi dormire qua... io andrò da un'altra parte...- si, aveva fatto di certo la cosa giusta a non parlargli dei suoi timori. Dopotutto, Eustass era pur sempre un nemico. Cioè... Law cercava di sforzarsi nel vederlo tale.
-Bene... ci si vede....- si mise le mani in tasca e si avviò lento verso la porta per andarsene....

Eustass Kidd

Prese i soldi che Law gli indicò e si li ficcò nella tasca della pelliccia. Aprì la porta del bagno del chirurgo, per curiosità e scoprì con piacere che era un bagno normalissimo.
Conoscendo il tipo, si aspettava un qualche laboratorio degli orrori fatto a gabinetto, ma c'era solo una doccia, una vasca da bagno, un lavabo e il water. Tutti rigorosamente bianchi e puliti. Si respirava un'aria strana lì dentro. Un profumo che non conosceva.
La voce di Law lo riportò alla realtà.

Si voltò.
Il chirurgo rimase zitto un poco e poi riprese
-Trafalgar.- gli disse, avanzando alle sue spalle e bloccando la porta con una mano sola -Non ho intenzione di dormire nella tua cabina, ma coi miei uomini.-

Trafalgar Law

-Difatti,- iniziò Law calmo.-ho detto "se vuoi", non mi pare di averti obbligato o altro. Volevo soltanto essere... ospitale...- si bloccò per un attimo.- ... cioè, in fondo mi hai salvato il culo anche tu...- rimase in silenzio. Era davvero difficile dire semplicemente, "grazie".
-Ohh, lascia stare...- concluse infine. Non si era mai voltato, aveva ascoltato in silenzio quello che l'altro pirata gli aveva detto e lui aveva risposto, semplicemente. Non voleva affrontare quegli occhi, temeva che Eustass avrebbe potuto capire molte cose. Sopratutto in quel suo momento di fragilità. Kidd non era affatto stupido e Law lo sapeva benissimo. Poteva fingere quanto voleva ma ormai il medico aveva di certo capito com'era Eustass... ed era appunto per questo che non volle voltarsi e guardarlo negli occhi. Eppure non si mosse da lì. Voleva la vicinanza del rosso eppure quella situazione lo stava mettendo a disagio, fin troppo... forse era davvero meglio andarsene e rimanere un pò da solo, per fatti suoi a riflettere...

Eustass Kidd

Non si mosse da quella posizione, rimanendo in silenzio per quache interminabile secondo.
Il chirurgo più impertinente e scassaballe dei sette mari, era troppo silenzioso per i suoi gusti.
Vederlo così era più deprimente di averlo alle costole con le sue battutine sarcastiche e i suoi insulti mirati.
Però certo non avrebbe chiesto che cos'aveva. Lo immaginava e lo comprendeva. Ma non era certo suo amico. Solo un nemico con cui aveva avuto degli attimi d'effimero piacere ecc ecc...
Il suo stomaco gli diede un aiutino, facendo sentire i suoi gorgoglii affamati.

Trafalgar law

Dei gorgogli indistinti provenirono dallo stomaco di Eustass e fecero per un'attimo dimenticare a Law delle sue paranoie. Guardò per un attimo perplesso il rosso e poi sorrise maliziosamente.
-Hai davvero così tanta fame...?-
Non gli diede il tempo di rispondere, che con un calcio chiuse la porta alla sue spalle e iniziò a baciare l'altro con molta passione, cingendogli il collo con le braccia. Nonostante i suoi tacchi Eustass era sempre molto più alto di lui, il che lo costrinse ad alzarsi un poco sulle punte.
Adorava quella dannata bocca sottile sempre dipinta da quello stupido rossetto bordeoux, e quella lingua, così calda e liscia che giocava con la sua. Era stufo ormai, aveva aspettato troppo tempo. Si sarebbe accontentato solo di quel bacio, per il momento...

Eustass Kidd

Volle uccidere se stesso e il suo stomaco in quel momento.

Fece per rispondere, ma Law si appiccicò alla sua bocca come la carta moschicida, costringendolo a cibarsi della sua lingua. E se non fosse dannatamente piacevole quella battaglia orale, la lingua del moro sarebbe già finita nello stomaco del rosso.
Kidd gli portò la mano sulle natiche e le strinse voglioso di andare ancora oltre.
Ma allo stomaco non si comanda, purtroppo.
E il suo era stato fin troppo paziente.
-Merda...- si staccò frustrato da Law.

Trafalgar Law

Rimase un pò deluso quando Eustass si staccò da lui. Sospirò, quasi dispiaciuto ma non disse nulla. In effetti anche lui iniziava ad avere fame, eppure... eppure, un pò di ginnastica potevano pure farla.
-Anche io inizio ad avere fame...- disse poi con non curanza, per rompere quel dannato silenzio d'imbarazzo. -Ti consiglio di seguirmi, a meno che tu non voglia perderti di nuovo...- rise per un attimo e aprì la porta. Sul corridoio sembrava non esserci nessuno, meglio così. Iniziò a camminare.
-Ah... se vuoi... più tardi ti aiuto a ....!!!-
SBAM!
Ora il culo di Law si ritrovava a terra. Dio che male... era scivolato su qualcosa. Si guardò intorno e poco lontano da lui vide una siringa. Chi cazzo ce l'aveva messa lì?! Controllò che tutto fosse a posto ma ovviamente non poteva essere, difatti avvertì una fitta alla caviglia sinistra. Benissimo! Era proprio quello che ci voleva per completare in bellezza la giornata. Si alzò lentamente e un pò zippicante si appoggiò alla parete.
-Se ridi Eustass ti ammazzo!-

Eustass Kidd

Gli stava scappando seriamente da ridere, ma si diede contegno, perché il viso dell'altro non ammetteva repliche. Law c'era rimasto male.
E lui doveva assolutamente mettere sotto i denti qualcosa.
Raccolse la siringa e la porse all'altro.
-Farò finta di non aver visto nulla, ma dovrai offrirmi molto rhum.- disse, serio, come se stesse minacciando di morte qualcuno. E per rendere la cosa più realistica, puntò l'ago sotto la gola del chirurgo.
-Spero che ne abbia in questo cesso. O vai a sciroppi per la tosse?- chiese, non riuscendo a trattenersi ed in qualche modo vendicandosi della presa in giro di poco prima.

Trafalgar Law

Gli ghignò in faccia e con un gesto brusco gli spostò il braccio facendogli cadere la siringa dalla mano.
Il dolore alla caviglia diventò un leggero fastidio, aveva preso solo una storta, nulla di grave. Guardò per un attimo Eustass.
-Andiamo... e stammi dietro... se ti perdi non ti vengo a cercare...- disse poi ricominciando a camminare. Durante il tragitto non si dissero nulla. Arrivarono infine nella cucina, dove Penguin era intento a preparare qualcosa. Law sorridendo lo salutò con una pacca sulle spalle.
-Ehy, hai qualcosa che questo qua rompe?- gli chiese indicando Eustass.
Quello annuì e senza dire nulla porse al pirata un piatto di carne con del pane. Law prese una sedia e si sedette accanto al compagno che intanto continuava cucinare, fissandolo. Poi iniziò a parlare del più e del meno. Penguin era ottimo ogni qual volta avevi bisogno di sfogarti, anche per parlare delle cazzate, lui semplicemente ti ascoltava in silenzio.
D'improvviso il ragazzo porse un piatto a Law, anche quello con della carne. Il moro gli sorrise e iniziò a mangiare di gusto, rimanendo sempre seduto accanto a lui. Poi ad un tratto entrò Bepo che iniziò a portare i piatti anche agli altri componenti della ciurma e agli uomini di Eustass, che si erano uniti al banchetto con fare allegro.
-Cosa c'è Capitano? La cena non è gradita?- chiese poi voltandosi verso Eustass...