Impel Down, [VM 18] aspettando l'esecuzione a Marineford...

Ace D. Portuguese


Mancavano ormai meno di trentatré ore all'esecuzione, ma il tempo ad Impel Down sembrava essersi arrestato da giorni.

Pareti di pietra impregnate di umidità, viscido muschio cresciuto un po' dovunque, sbarre di ferro arrugginite furono le uniche cose che vide dal primo momento in cui l'avevano rinchiuso; sospiri, gemiti, lamenti, gli unici rumori che udì nella penombra di quella cella.
Persino adesso, dopo il caos ed il clamore provocato dall'inattesa visita di Magellan e di Boa Hancock, erano tornati a regnare buio e silenzio.
..Ma qualcosa era cambiato negli occhi di Ace, in seguito al breve colloquio con l'imperatrice pirata. Qualcosa di così profondo da restar celato agli sguardi altrui.

<< Quel Cappello di paglia di cui parli sempre.. sarebbe qui...? Ma è assurdo! >> esclamò Jinbe.

Ace fissò un punto imprecisato davanti a sé, sul pavimento, con la mente tuttavia lontana dalla pietra e dalle catene intrise di sangue scuro.
Rufy.. il suo fratellino.. si era spinto davvero fin laggiù per liberarlo? Era sceso in quell'inferno solo per lui?
Domande retoriche.

<< Quello stupido.. fa sempre cose assurde >> rispose a Jinbe e senza rendersene conto, pur con tutta la preoccupazione ed il disappunto che potesse avere un fratello maggiore in tali circostanze, sorrise.
Sorrise perché era impossibile non farlo, pensando a lui.

L'uomo pesce restò a guardare il pirata perplesso: la sua faccia diceva "Si è scavato la tomba con le sue mani venendo qui", ma non gli sembrava il caso di sottolineare una cosa tanto ovvia quanto allarmante ad Ace. Aveva già abbastanza peso sulla coscienza.
<< Spero che abbia il buonsenso di non farsi scovare >> commentò allora.
Il figlio di Roger scosse debolmente la testa, per poi guardare oltre le sbarre, pensieroso.. fatalmente indeciso tra il sentirsi arrabbiato, felice, o spaventato all'idea che Rufy fosse lì, a qualche metro dalla sua prigione.

<< Se lo avesse comincerei a dubitare che sia lui, Jinbe... >>
"..e forse sarebbe anche meglio così.." concluse tra sé.





Edited by Akemichan - 7/4/2012, 19:34

Ace D. Portuguese

L'attesa in quel silenzio si faceva di minuto in minuto sempre più angosciosa, insopportabile, ed Ace, malgrado stravolto sia fisicamente che mentalmente, se ne stava immobile a cercare di captare un rumore, un segnale, qualunque cosa dai piani superiori di Impel Down che potesse rincuorarlo sullo stato del suo scellerato fratellino.
Ma era assolutamente inutile, lo sapeva bene. Seppure l'avesse avvertito, non avrebbe ottenuto alcuna certezza.

<< Pensare.. che gli avevo dato quella vivrecard per assicurarmi che non si mettesse in qualche casino.. che ci saremmo rivisti nel Nuovo Mondo...
..Avrei dovuto proteggerlo, non spingerlo in questa follia..! >>
Strinse i pugni, il suo corpo tremò rispondendo alla rabbia che provava verso sé stesso. Già, perché anche se non aveva chiesto di essere salvato, né da Rufy né da nessun altro, si sentiva tremendamente responsabile per ciò che stava accadendo.. o che sarebbe potuto accadere.
<< Se gli capitasse qualcosa non potrei mai perdonarmelo! >>

Jinbe lo guardò con occhi amareggiati, non esenti da un velo di stupore, di curiosità. Certamente Ace doveva essere preoccupato anche per Barbabianca e per la guerra pressoché annunciata tra la sua ciurma e la marina, ma quando parlava del fratello sembrava che nel suo cuore venissero sfiorate le corde più profonde.. come se si trattasse di un tesoro così inestimabile e prezioso per lui da sfuggire alla comprensione degli altri, per quanto palpabile fosse, nelle sue parole, l'affetto che nutriva.

<< Pensarci non ti farà stare meglio.. >> gli disse, tentando di calmarlo << e per quanto ne sappiamo da qui, potrebbe essere successa qualsiasi cosa, come potrebbe non essere successo nulla >>
<< Tsk, uno che entra in questo inferno per salvare te, Pugno di fuoco, non è normale... sarà sicuramente già schiattato da un pezzo! >> ghignò un detenuto di fronte alla sua cella.
Ace lo fulminò con lo sguardo.
<< Chiudi il becco brutto bastardo! >>
<< Lascia perdere Ace, non dargli retta, non ne vale la pena! >> intervenne di nuovo l'uomo pesce e, augurandosi che quel Rufy fosse degno della sua fama, aggiunse << Speriamo piuttosto che tuo fratello arrivi in tempo.. prima del trasferimento... >>

Ace D. Portuguese

Per un solo istante sembrò che tutta quella concentrazione volta a cogliere dei segnali dall’esterno venisse premiata. Seppur attenuato dalle pesanti pareti di pietra, infatti, si udì un boato assordante, simile al rumore di un portone che si chiudeva con violenza.

<< Hai sentito?! >>
<< Che è successo?>>
<< Chi è stato!?>>

Le voci dei malcapitati prigionieri del sesto livello di Impel Down si sovrapposero, generando un borbottio generale di eccitazione: non succedeva mai nulla del genere là dentro e la più piccola anomalia diventava presto fonte di curiosità ed irrequietezza.

<< Potrebbe essere lui, Ace... >> disse piano Jinbe, non voleva che quegli scalmanati si gasassero ancor più del solito.
Ace rimase in silenzio, ma il suo volto tradiva l’agitazione incalzante.
"Rufy.. non venire stupido!" gridò dentro di sé, consapevole comunque che ormai fosse tardi. Lo conosceva troppo bene, una volta arrivato lì non avrebbe mollato per nulla al mondo...
D’un tratto apparvero nella penombra un paio di guardie che s’appostarono davanti alla cella: avevano il volto impassibile ma davano l’impressione di essere alquanto nervosi.

<< Ditemi la verità.. che sta succedendo là sopra? >> domandò Ace.
Quegli idioti probabilmente pensavano che volesse pianificare la fuga in base ai movimenti di suo fratello, invece proprio l’evasione era l’ultimo dei suoi interessi in quel momento... Figurarsi però se gli avrebbero creduto.

<<...Niente >> rispose la guardia, dopo averci pensato qualche secondo.
<< Stronzate! Abbiamo sentito un rumore! >> protestò qualcuno a gran voce.
<< Fate silenzio! Avete le allucinazioni babbei, non è successo proprio un bel niente!! >>
Il fatto che insistessero così era già conferma di guai inaspettati..

Ace D. Portuguese

Lo scontro tra le due parti non tardò ad arrivare e malgrado Rufy ed Ivankov con tutti gli uomini (si fa per dire) al loro seguito avessero già affrontato innumerevoli pericoli, diedero del filo da torcere ai famigerati Custodi.
L'irruenza della lotta fu tale da far tremare le mura dell'ultimo livello di Impel Down, contro cui le onde d'urto prodotte dai colpi andavano irrimediabilmente a schiantarsi.
..E proprio ad un passo da lì, oltre il pesante portone, i detenuti si godevano quelle vibrazioni di pura adrenalina.
<< Wooow!! Sembra che stia succedendo il finimondo là fuori!!!! >>
<< Sentite che zuffa!!! >>
<< Se le stanno dando di brutto! >>
<< Fateci uscire! Potremmo dare man forte ai Custodi... >>
<< ..Come no, bwahahaha!! >>
Ormai erano fuori controllo, del tutto esagitati, e a nulla servivano i richiami delle due guardie di fronte alle celle.
"E' lui.. è senz'altro lui!" si disse Ace, il cuore che gli pulsava in gola sempre più forte. Adesso, in quell'inferno di ansia e sensi di colpa che la sua mente si era costruita, faceva capolino una luce, una sorta di speranza.. l'idea di una salvezza a cui stava, forse, inconsapevolmente rinunciando col passare dei giorni.
Anche Jinbe aveva accolto quel tumulto con gioia immensa, seppur non manifesta, e spronava Cappello di paglia a non mollare tra i suoi pensieri.. quel ragazzo, anticipando i tempi su tutto e tutti, avrebbe potuto non solo salvare Ace ma impedire la guerra contro Barbabianca e la marina... sembrava un sogno ad occhi aperti.

Allora una delle due guardie estrasse dalla divisa il piccolo radio-lumacofono utilizzato per comunicare con l'esterno: stava squillando ma non si sentiva per via del baccano. Non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che le urla (probabilmente da parte d'un superiore) lo travolsero.
<< Ordine immediato dal direttore Magellan! Prepararsi al trasferimento di Portuguese D. Ace!! >>
<< Cosa..?! Ma.. manca ancora del tempo prima di.. >>
<< Fa' come ti ho detto!! Il direttore scenderà a prendervi con l'ascensore, sarà meglio che vi troviate lì al suo arrivo... >>
La conversazione fu disturbata da altri boati provenienti dalla sala accanto ed i sventurati secondini, che già sudavano freddo da un bel pezzo, alzavano la voce disperatamente chiedendo spiegazioni.
Spiegazioni che arrivarono forti e chiare:

<< Come sarebbe "perché anticipiamo i tempi" idioti!?! VOLETE CAPIRLO O NO CHE QUEL DANNATISSIMO CAPPELLO DI PAGLIA CI STA ALLE COSTOLE!? >>

Il baccano nella stanza si arrestò di colpo: se le guardie rischiarono il collasso per la fifa, Ace insieme all'orda di detenuti lo rischiò per l'emozione. Poi un nuovo clamore si levò dalle loro celle, più forte che mai, costringendo alla lucidità i due sottoposti di Magellan.
<< Ricevuto, portiamo Pugno di fuoco davanti all'ascensore in attesa del direttore! >>
<< NO!! Non ve lo permetterò! >> tuonò Jinbe. Non potevano portarselo via proprio ora!
L'uomo pesce tentò di svincolarsi dalle catene, ma senza risultato ancora una volta, ottenendo solo un paio di frustate isteriche dalla guardia.
<< Smettila Jinbe, lo sai che non puoi muoverti! >> lo richiamò Ace, ignorando le guardie che lo sganciavano dalla parete della prigione con tutte le manette di algamatolite.
...Sarebbe finita così? L'intervento di Rufy era dunque stato inutile, persino arrivato a così pochi metri da lui?
Ace strinse i pugni e s'impose di pensare che non c'era mai stata la possibilità di farlo evadere da Impel Down, in realtà, anche se fino a poco prima aveva avuto un barlume di speranza.

<< Ascoltami Jinbe! Qualunque cosa succeda.. >> lo stavano già trascinando fuori dalle sbarre, verso la porta del grande ascensore << ..ti prego, proteggi tu mio fratello! Aiutalo ad uscire di qui! >>
<< Sta' zitto Pugno di fuoco, cammina! >>
Sentì la guardia strattonarlo e spingere in avanti, costringendolo a distogliere lo sguardo da Jinbe, che intanto sbraitava loro di fermarsi. Ace serrò le palpebre, come se volesse impedirsi di ascoltare quelle urla accorate.
"Mi dispiace, fratellino.. dopo tutto non sono neanche riuscito a vederti" pensò "ma almeno so che con Jinbe ce la farai.. vai via di qui e torna nel mare aperto con la tua ciurma!"

Ace D. Portuguese

Quell'urlo lo investì come una folata di vento rovente, più caldo di quello di Alabasta, più impetuoso del corso d'acqua della Reverse Mountain che dava accesso alla rotta maggiore, spazzando via ogni pensiero nella mente del pirata.
Era lì. Non importava come o perché, non importava se non avesse fatto in tempo a liberarlo.. il suo fratellino era lì. Ed Ace non desiderava altro che vederlo, almeno un'ultima volta.
Si voltò di scatto, proprio quando le sbarre stavano ormai per chiudersi, riuscendo appena ad intravedere un cappello di paglia con la coda dell’occhio.

<< RUFY!!! >>

Urlò d'istinto il suo nome, con una punta di disperazione. Non voleva vederlo per tentare di evadere, voleva vederlo e basta.
Voleva solo poterlo immortalare nei suoi ricordi, nel caso in cui la sua vita si fosse davvero conclusa a Marineford.
Cosa c'era di maledettamente sbagliato in questo? Perché non poteva averne il diritto?

<< Rufy...! >> ripetè, mollando una debole capocciata alle sbarre.
Era troppo tardi, lo sapeva bene. Eppure erano stati così vicini...
<< Non agitarti Portgas! >> lo richiamò una guardia, facendogli fare un passo indietro dalle porte dell'ascensore << Tra poco sarà tutto finito.. il tuo fratellino prenderà il tuo posto qui a Impel Down, mentre a te aspetta Marineford! >>
Ace neanche ascoltò, un po' per com'era preso dal rammarico, un po' per la fiducia incondizionata che nutriva per Jinbe.

Jinbe che, proprio in quel momento, si apprestava a compiere la volontà dell'amico ex rivale, seppur con qualche sottile variazione.. avrebbe difeso sì Cappello di paglia, ma con lui avrebbe lottato fino alla morte pur di liberare Ace.

<< Tu devi essere Rufy! >> esclamò l'uomo pesce ancora incatenato in cella, guardando il ragazzo e il gruppo di peculiari aiutanti che s'era portato dietro << Io sono Jinbe.. sono un amico di tuo fratello e voglio la sua libertà quanto te.. Se ci sbrighiamo forse riusciremo a bloccare l'ascensore ad un piano intermedio, prima che portino Ace fuori da Impel Down! Permettimi di darti una mano! >>

Un ghigno sommesso, proveniente dalle sbarre di ferro dietro Rufy e gli altri, seguì la sua voce.
<< Vi servirà più che un aiuto, per uscire fuori di qui.. ed io faccio proprio al caso vostro >> disse l'uomo con una grande cicatrice orizzontale sul volto, rigirando lentamente l'uncino dorato che aveva al posto della mano destra << Che ne dici, cappello di paglia..? >>

Ace D. Portuguese

Crocodile strinse la mano del pirata accettandone l'accordo -doveva essere proprio disperato- e quando ebbe liberato insieme a lui sia Jinbe che un inquietante Mr One, tutto il gruppo intraprese la scalata verso i piani alti di Impel Down, in una nuova lotta contro il tempo.

<< Non ho visto Magellan salire con le guardie >> fece Jinbe tramortendo l'ennesimo ostacolo umano che incontrava su per le scale << E' probabile che si fermino per dargli un passaggio.. Dovrà scortare Ace fino a Marineford >>

<< Quindi.. >> dedusse l'ex membro della flotta dei sette, che stava già fumando due sigari (procuratisi non si sa come) << Troviamo Magellan e troviamo l’ascensore con Pugno di fuoco.. >>

Proprio in quell’istante, il direttore di Impel Down attendeva impazientemente l'arrivo dei suoi uomini al quarto livello, nell'inferno rovente. Ancora non si capacitava di come quel Rufy fosse sopravvissuto al loro scontro, eppure i rapporti delle guardie non lasciavano spazio ai dubbi: era vivo, ed era così determinato a salvare suo fratello che aveva messo in ginocchio tutte (o quasi) le forze carcerarie della sua inespugnabile prigione pur di raggiungere l'obbiettivo.
La sola idea lo mandava su tutte le furie, se solo il trasferimento di Portgas non avesse avuto la precedenza, al momento, non avrebbe esitato ad attendere Cappello di paglia per impartirgli una seconda lezione.

<< Direttore.. >> lo chiamò timidamente la voce di un sottoposto.
<< Cosa c’è? >>
<< S-Si tratta di Capello di paglia.. pare che all’ultimo livello abbia liberato degli altri detenuti.. e che si sia coalizzato con loro per venire qui.. >>
<< Mossa prevedibile, da parte sua. Chi sono i detenuti? >>
<< Beh.. ehm.. non sappiamo di preciso i nomi di tutti ma.. con lui ci sono Crocodile e Jinbe, ex membri della flotta dei sette... >>

Andava sempre peggio, ma Magellan si costrinse a mantenere la calma: infondo avevano un bel po' di vantaggio su di loro, e considerando il loro stato fisico, senza troppa fatica sarebbero riusciti a placare la rivolta dopo il trasferimento..

<< C’è un'altra cosa, signore... non riusciamo più a contattare le guardie al primo livello.. sembra che qualcuno si sia.. ecco, come dire.. entrato nella prigione senza autorizzazione... >>
Era l'ultima goccia per il direttore dalla pazienza già provata.

<< E me lo dici così tranquillamente!!? Nessuno può entrare nella mia prigione senza esplicito permesso! Che si sono fumati i tuoi colleghi?? Insisti a contattarli, devo sapere cosa succede là sopra il prima possibile! >>
La guardia annuì e si allontanò immediatamente alla ricerca di informazioni, aveva un brutto, bruttissimo presentimento...

Ace D. Portuguese

Il figlio di Roger rialzò lo sguardo attento dinnanzi a sé, sorpreso dal buio improvviso appena calato nell'abitacolo e da quel repentino ammutolirsi di ingranaggi sopra di loro. Erano fermi, nell'oscurità più totale, incastrati tra il quinto ed il quarto livello di Impel Down.

<< Che succede?! Perché l'ascensore si è bloccato?? >>
<< C'è un black out a quanto sembra... >>
Presero a commentare le due guardie, la prima delle quali sembrava fortemente scossa e inquietata dall'oscurità che li aveva divorati.
<< P-prendi la torcia! Non si vede niente!! Dove siamo? >>
<< Sta' calmo idiota >> rispose il secondo iniziando probabilmente a frugarsi nelle tasche << siamo poco sopra il quinto livello, arrivati al quarto potremo lavarcene le mani... Ma dove accidenti ho messo quell'affare!? >>
<< Se mi togli queste manette, ti faccio luce io... >> suggerì Ace alla guardia impaurita con un sorriso beffardo. Il poveraccio, forse annebbiato da qualche trauma infantile non del tutto superato, fu entusiasta all'idea.
<< Già..! Lui ci può illuminare col fuoco!! >>
Ace non lo vide, ma sentì distintamente la sberla dell'altro secondino impattare sulla capa del collega.
<< Ma cosa sei scemo!? >> sbraitò facendo rimbombare la sua voce dentro la colonna dell'ascensore << Vuoi direttamente riportarlo a Barbabianca, già che ci sei!? Non dire idiozie, questo ci brucia in un rogo se lo liberiamo! >>
La piccola luce di una lampadina tascabile si accese tra le mani dell'uomo, che continuò:
<< ..e comunque non abbiamo le chiavi delle manette di Portgas, quindi mettiti l'anima in pace >>
La faccia impaurita diventò ora mortificata, ora minacciosa guardando Ace, come ad accusarlo per la figuraccia appena fatta. Il pirata non rispose, era troppo impegnato a chiedersi se quel black out improvviso non fosse l'ennesima trovata di Rufy.. e, anche se così non fosse stato, in che modo poteva tornargli utile.
Guardò le sbarre dell'ascensore davanti a sé, praticamente aderenti alle pareti di pietra divisorie dei due piani: se le guardie dicevano il vero, com'era sicuro che fosse, tra non molto l'avrebbero consegnato a Magellan... e allora sarebbe stata davvero la fine della corsa, almeno per lui.
Se ne sarebbe andato a Marineford, sarebbe stato giustiziato, senza aver potuto neanche riabbracciare suo fratello...
<< Moriremo asfissiati se questo coso non si muove! >> arrivò la voce tremolante di uno dei suoi accompagnatori a distrarlo << Moriremo, ti dico, non c'è abbastanza aria per tre persone!! >>
I due iniziarono nuovamente a battibeccare, fin quando non si risolsero di andare a controllare la sala comandi, dove si trovava il generatore di corrente che comandava l'intera prigione (mai avrebbero pensato infatti che un pugno di pirati scellerati potessero aver pianificato di far saltare la corrente ad Impel Down).

<< Tu resta qui con Portgas e non fare niente di stupido! >> intimò la guardia che teneva la torcia, aprendo una botola dal fondo dell'abitacolo e calandosi giù, grazie ad una vecchia scala d'emergenza arrugginita << Entrerò dal condotto dell'aria alla sala comandi, poi cercherò di contattare anche il direttore! >>
Già, perché la radio dentro la cabina in metallo dell'ascensore, fortunatamente per Ace ed i suoi aspiranti salvatori, non funzionava.
Mentre dunque il pirata attendeva con la guardia tremolante, il più coraggioso secondino trovò lo sbocco del condotto d'areazione e vi entrò (un po' a fatica, visto il passaggio stretto), andando inconsapevolmente incontro alla combriccola di detenuti al seguito di Rufy.
Combriccola che, in quel momento, stava giusto guardandosi attorno nel buio.

<< Perfetto, Ivankov.. >> aveva commentato sarcastico Crocodile, alla timida luce del suo sigaro << adesso sì che possiamo agire nell'ombra. Peccato che questo rallenti anche noi, oltre all'ascensore >>
Iva-san fece per rispondere, ma Jinbe li interruppe.
<< Ehi, non sentite anche voi un rumore? >> chiese, tendendo l'orecchio << Come.. qualcosa sopra di noi.. >>
Nel buio indirizzò lo sguardo verso alcune feritoie in alluminio che permettevano il passaggio dell'aria, da dove filtrava un poco la luce della torcia che la malcapitata guardia teneva con sé.

Ace D. Portuguese

<< Chi è là!? >> domandò la guardia sentendo qualcuno venirgli incontro nel condotto, la luce della torcia tremava nella sua mano.
Deglutì e restò immobile fin quando non intravide emergere dal buio il volto del noto pirata col cappello di paglia.
Lanciò un grido di puro terrore (e non sapeva se fosse più per l'incontro in sé, o per quello che avrebbe potuto combinare Magellan se avesse saputo in che guaio s'erano cacciati da soli), che arrivò fino all'ascensore.

<< CAPPELLO DI PAGLIAAA!! >>

L'altro secondino s'intirizzì di colpo, come se la voce del collega fosse stata accompagnata da una ventata d'aria gelida, in grado di congelarlo all'istante. Ace, al contrario, si sentì animare così tanto che se non avesse avuto quelle manette di algamatolite il suo corpo avrebbe preso fuoco.
<< CAPPELLO DI PAGLIA IN AVVICINAMENTO! >> ripetè la voce della guardia, rimbombando prima nel condotto, poi nella colonna dell'ascensore.

<< RUFY! QUI SOPRA!! >> gridò Ace vicino alla botola. Pur non approvando il rischio che Rufy si ostinava a correre nel tentativo di salvarlo, sapeva bene che un'occasione migliore di quella non si sarebbe più ripetuta. Valeva la pena giocarsela fino infondo.
<< S-sta' zitto Portgas...!! >> fece isterica la guardia, colpendolo ad una tempia con l'impugnatura della torcia che stringeva in mano: Ace sentì appena un rivolo di sangue colargli lungo lo zigomo << Non arriverà mai qui sopra.. n-non lo permetterò! >>
Ma il tono tradiva quella finta sicurezza. Prese a smanettare coi comandi dell'ascensore, ovviamente senza risultato, mentre la guardia più vicina a Rufy cercava disperatamente di accendere la radio dalla sua scomoda posizione.