Città di San Popula, [VM 18] il CP9 dopo Enies Lobby...

Rob Lucci

All’ospedale di San Popula si respirava un’aria tranquilla, quella mattina, mentre il sole s’ergeva luminoso sulle abitazioni della città ed i gabbiani si lasciavano trasportare in alto dalle correnti, sfruttando anche i più deboli aliti di vento.
Un piccione bianco volò fino alla finestra aperta, posandosi sul davanzale della stanza che ormai da settimane ospitava Rob Lucci, ex capo esecutivo del CP9, entrato in coma a seguito dello scontro con Cappello di paglia.
Malgrado le gravi condizioni, i medici erano ottimisti sulle sue possibilità di ripresa dopo le cure prestategli, ed i fatti dimostrarono che avevano ragione: come destato da un sonno che pareva eterno, infatti, Lucci aprì lentamente gli occhi... e si svegliò.
Dopo giorni di interminabile oscurità, la luce tornò a posarsi sulle iridi dorate dell'uomo, costringendo le pupille a ridursi a due sottili fessure, come quelle di un felino.
Riprendendo coscienza di sé, Lucci si mise a sedere sul letto. Dalle bende che gli ricoprivano il corpo e la flebo accanto al lettino, non ci volle molto ad immaginare che fosse in ospedale.. sebbene non ricordasse affatto come v’era arrivato.
Il piccione bianco, che sembrava entusiasta del suo risveglio, svolazzò fino a posarsi sulla sua spalla, tubando rumorosamente.

<< Hattori.. >> mormorò l’uomo, apparentemente privo di emozioni, ma infondo lieto di rivedere il suo peculiare assistente alato.
"Come ci sono arrivato qui?" sembrò chiedere con uno sguardo all’animale. Non ricordava nulla dopo la deplorevole sconfitta con Cappello di paglia...

<< Oh, signor Lucci, si è svegliato! >> esclamò di colpo un’infermiera dal corridoio, fermandosi davanti alla porta della camera aperta << Corro immediatamente ad avvertire il medico ed i suoi compagni! >>
<< Compagni? >> fece Lucci, più sorpreso di quanto apparisse.
<< Sì! I ragazzi che l’hanno portata qui, signore... anche se lei non può ricordarlo, era veramente ridotto male! >>
Lucci restò perplesso. Potevano essere solo i membri del CP9 (o meglio, gli ex membri del CP9, considerando il fallimento della loro missione).. ma per quale ragione aiutarlo? Ordini del Governo, forse?
<< Sa, hanno lavorato parecchio in città per raccogliere i soldi necessari agli interventi e alle cure mediche.. si sono inventati i lavori più disparati, ma alla fine i loro sforzi sono stati premiati, lei è uscito dal coma..! Oh come saranno felici di rivederla!>>
L’infermiera sembrava lì lì per commuoversi mentre raccontava gli sforzi del gruppo, ma l’ex capo del CP9 non fece una piega, limitandosi ad ascoltare in silenzio. Solo quando lei si allontanò per avvertire gli altri, sul viso di Lucci si delineò qualcosa di simile ad un sorriso.
<< Quei babbei... >> disse rivolto al volatile << invece di pensare a sé stessi, hanno perso tempo con me.. >>
Non prestò attenzione alla reazione di Hattori, in quel momento aveva in testa solo i suoi compagni. Visto che il Governo non aveva finanziato le spese mediche e probabilmente li riteneva ormai fuori dall’organizzazione, avevano agito di loro iniziativa.. il ché, in altre parole, significava che doveva loro la vita.

Pensieroso si mise in piedi, ignorando i fastidi delle ferite ancora in via di guarigione, ma si rese conto che le gambe, fin'ora rimaste immobili sotto gessi e fasciature, non lo avrebbero sorretto per molto.
Forse era meglio aspettarli lì, dopotutto.

Edited by Akemichan - 7/4/2012, 20:48

Rob Lucci

Stava ancora in piedi quando vide entrare il gruppo al completo nella stanza: c’erano tutti e, a giudicare dai loro soliti modi di fare, stavano benone. Lucci ne fu sollevato (ovviamente senza dare a vederlo), considerando la forza e la superiorità dimostrata dalla ciurma di Cappello di paglia, era quasi un miracolo che fossero tutti rimasti vivi.
Guardò Kaku, che l’aveva salutato per primo.. assurdamente pensò che gli sarebbe dispiaciuto non sentire più la sua voce o non rivedere il suo buffo naso! Ma forse era soltanto felice di essersi risvegliato...
Senza dover dire mezza parola, Fukuro, Kumadori e Jabura iniziarono a travolgerlo di chiacchiere e a far casino nella stanza, il primo sparlottando dei lavori part-time di ciascuno di loro, il secondo ringraziando chissà quale madre defunta per la “rinascita” di Lucci, il terzo attribuendosi meriti su meriti.
Di sceneggiate come quelle, Lucci ne aveva viste anche troppe, eppure per la prima volta trovò piacevole assistere al teatrino degli idioti, insieme a tre silenziosi, ma sereni, Kaku, Califa e Blueno.


Alle parole di Kaku, Lucci spostò lo sguardo sulla sua spalla destra, dove se ne stava appollaiato felice Hattori.

<< E' vero >> rispose, delineando un leggero sorriso ad Hattori, ma non per Hattori << probabilmente è per questo che ci si sorprende tanto quando gli esseri umani dimostrano fedeltà... >>
Una frase che non necessitava spiegazioni. Un “grazie” che non aveva bisogno di essere pronunciato...
Vedendo l’espressione di Califa, Lucci ebbe la conferma che, almeno qualcuno, avesse capito.

Si poggiò al letto per alleviare il peso sulle gambe, sempre senza sedersi, poi domandò al gruppo cosa fosse successo dopo Enies Lobby e che rapporti avessero adesso col Governo mondiale.

Rob Lucci

Prese la lettera offertagli dalla mano di Califa ed iniziò a leggerla, fino ad arrivare al punto cruciale proprio nel momento in cui Jabura sentenziò quel “Siamo ricercati”.
Fu come un fulmine a ciel sereno. Non tanto per l’accusa in sé, ma per chi li aveva accusati: Spandam, proprio l’imbecille che aveva chiamato un Buster Call e determinato la distruzione di Enies Lobby.
Gli prudevano le mani solo a pensare a quante volte avevano dovuto obbedire e proteggere quell’inutile essere, astenendosi dal massacrarlo di botte... col risultato di vedersi spalare fango addosso alla prima difficoltà.

<< Quel verme.. >> pensò Lucci ad alta voce << non sa ancora con chi ha a che fare… >>
Alzò gli occhi bramosi di vendetta, puntandoli prima su Califa e chiedendole di procurare un lumacofono, poi sul resto del gruppo.
Kaku aveva ragione, dovevano andarsene il prima possibile da lì.. ma era ancora troppo presto per regolare i conti con Spandam.

<< Per prima cosa bisogna trovare un mezzo >> disse Lucci, ricordando di aver visto il porto dalla finestra << via mare ci sposteremo più rapidamente. Ma fino a quel momento sarà meglio non dare nell’occhio in città.. >>
Guardò Fukuro e Kumadori, scettico e tacitamente divertito.
<< ..per quanto sia possibile passare inosservati con voi due >>

Jabura sghignazzò, indicando Kaku, e rincarò la dose.
<< Perché, vogliamo parlare di lui?! >>

Edited by VegetaGirl - 1/8/2010, 16:17

Rob Lucci

Osservò Kaku pizzicarsi col lupastro -come spesso accadeva da quando avevano rilevato la propria forza in termini di Douriki- trovando deliziosa l'espressione imbronciata sul suo volto. Capitava così raramente che perdesse il controllo di sè.. ma per diletto di Lucci, Jabura lo sfidava ogni volta.

D'un tratto sentì Kaku chiedergli:

Doveva aver notato la sua postura un po' incerta.
<< Non ancora credo >> rispose Lucci, ritenendola una cosa di poco conto (anche se piuttosto scomoda, con tutto quello che avevano da fare!), abbassò gli occhi sulle gambe, coperte da dei pantaloni leggeri forniti, probabilmente, dall'ospedale e continuò << Ma uno o due giorni al massimo basteranno.. >>

In quel momento entrò il medico, seguito da tre giovani infermiere in abitini succinti, con un'espressione raggiante in volto, che si tramutò in frenesia pura vedendo Lucci in piedi.

<< Signor Lucci..! M-ma che fa in piedi...!? >> in realtà non sapeva se essere più stupito o agitato << Deve stare a letto e riposare, si è appena rimesso da condizioni gravissime!
Eh? Ma.. quel piccione ha una cravatta!!? o__O >>
Mentre il medico fissava un fiero Hattori ad ali conserte, le infermiere attorniarono Lucci, commentando le sue straordinarie capacità di ripresa e dando qualche palpatina qui e lì, su braccia e torace, per assicurarsi che le ferite sotto le bende si stessero risanando (cosa che non sfuggì allo sguardo truce ed invidioso di Jabura).

Poi il primario si voltò verso Kaku, ricordando che anche lui era arrivato all'ospedale qualche settimana prima, coperto da ferite per nulla indifferenti.
<< Signor Kaku, la trovo in gran forma! Ma sta riposando a dovere come le ho raccomandato? >>

Rob Lucci

Alle parole di Kaku, Lucci si voltò leggermente verso la finestra.. non si sbagliava, era una nave pirata e anche piuttosto grande.
Certo, non erano in un momento ideale per partire, nè tantomeno per creare caos in città, ma quando sarebbe capitata un'occasione migliore? Anche se avessero lavorato sodo, difficilmente avrebbero potuto permettersi una nave del genere in tempi brevi...

Dopo una rapida valutazione (e dopo aver visto, svogliato, quell'orrore di infermiera in foto -del resto, che altro si ci poteva aspettare dai gusti di un lupastro!?-), Lucci si rivolse ai suoi.

<< ..Suppongo che dovremo fare un piccolo strappo alla regola >> disse, con un ghigno che la diceva lunga sulle sue intenzioni di "non dare nell'occhio" << del resto siamo già nemici per quelli del Governo >>
In quel momento rientrò in stanza Califa con un piccolo lumacofono tra le mani.
<< C'è stato un cambio di programma >> la informò Blueno << salpiamo adesso.. sta per attraccare una nave pirata al porto >>
Lucci annuì e lei ripose il lumacofono nella borsetta, pronta all'imminente scontro.
Le infermiere rimaste accanto al paziente, intanto, si guardavano attonite senza capirci un tubo della situazione.

<< Gentili signorine >> parlò Hattori con cordialità << vorreste ringraziare il dottore per il suo ottimo lavoro? Io ed i miei amici, purtroppo, dobbiamo partire immediatamente >>
Loro strabuzzarono gli occhi, spostando lo sguardo da Lucci ad Hattori, solo una infine si decise a chiedere:
<< Ma lei.. cioè il suo amico.. si è appena ripreso, insomma... deve ancora trascorrere un periodo di convalescenza! >>

Lucci chiuse gli occhi, sembrava che non stesse più nella pelle di fare un po' d'esercizio dopo lungo tempo, anche se non sapeva ancora come avrebbe risposto il suo corpo..
<< La convalescenza? La inizierò tra dieci minuti al massimo >>
Quando riaprì gli occhi, le sue palpebre scoprirono due iridi dorate che non avevano nulla -o quasi- di umano, al contempo anche il suo aspetto mutò rapidamente diventando un ibrido tra uomo e felino.
Con tutta probabilità non avrebbe retto a lungo la trasformazione, ma aveva sufficiente forza per muoversi e stendere qualche pirata assieme algli altri...

Rob Lucci

Complici l’effetto della trasformazione e la voglia di sbaragliare dei nuovi avversari, Lucci si sentì subito meglio, come se l’adrenalina che lo pervadeva stesse cancellando ogni dolore o fastidio procuratogli dalle ferite.
Non vedeva l’ora di uccidere quei pirati.. poi quel bastardo di Spandam e... E dopo? Cos’avrebbe fatto quando la sua vendetta sarebbe stata compiuta? Adesso che il CP9 non esisteva più (almeno in via ufficiale), doveva ben guardarsi dal compiere stermini ingiustificati.. senza contare che, essendo già un ricercato, avrebbe peggiorato le accuse contro di lui e convinto tutti che fosse davvero il responsabile (assieme al resto del gruppo) della fine di Enies Lobby.
Ma d’altro canto, Lucci era nato per uccidere e cresciuto per perfezionare tale attitudine, pensare di smettere era inconcepibile.. a meno che...
“Sciocchezze” si disse subito “e comunque non ha senso pensarci ora”
Stava per uscire dalla stanza, quando Kaku lo fermò, informandolo di una scorciatoia per il porto.

<< Benissimo >> sorrise anche lui, entusiasta dello spirito d'osservazione del compagno << allora facci strada, Kaku.. >>

Rob Lucci

Seguì Kaku fuori dall’ospedale, aumentando la velocità del passo quando finalmente furono all’aria aperta, seppure lungo un vicolo della città. Guardò la figura slanciata del ragazzo correre davanti a sé e pensò a quante volte aveva dimostrato di essere un elemento fondamentale per il gruppo: era dotato di forza, intelletto, senso di responsabilità ed autocontrollo, un mix di caratteristiche che lo avevano distinto dagli altri membri del CP9 e che erano ancora più straordinarie se considerata la sua giovane età.
Già.. la sua età. Kaku non la dimostrava affatto, probabilmente proprio a causa dell’addestramento che gli era stato impartito (ed il felino ne sapeva qualcosa, essendo entrato nel CP9 a soli 13 anni). Gli unici, rari momenti in cui Lucci l’aveva visto ridere e quasi divertirsi erano stati durante i cinque anni alla Galley-la.
Sicuramente parte del buonumore e della spensieratezza di Kaku, in quel periodo, rientravano nella loro recita sotto copertura, ma quando lo vedeva spiccare un balzo dai cantieri per raggiungere le navi da revisionare sulla costa, nel momento in cui sorvolava Water Seven come se stesse volando.. non c’era recita che tenesse... sembrava davvero felice. Felice come non l’aveva mai visto quando esercitavano la loro reale “professione”... a differenza di Lucci, che godeva nel vedere il sangue scorrere dai corpi delle sue vittime, nel sentirne l’odore, nel vivere la frenesia e la furia di ogni scontro, fino alla resa finale del nemico.. al suo inerte accasciarsi al suolo senza vita.
Tutto ciò lo fece riflettere sul destino dei suoi compagni, su cosa fosse stato meglio per loro in futuro. Non era affatto detto che una vita da assassini (non retribuiti, peraltro) andasse ancora bene a tutti.. si stava dunque avvicinando l’ora degli addii..?

Dovette arrestare di colpo i suoi pensieri quando realizzò che Kaku, poco più avanti, si era fermato. Frenò bruscamente a sua volta, evitando di sbattere contro Jabura, ma prima di chiedersi il perché d’una mossa così improvvisa da parte di Kaku, notò che questi era stato quasi investito dal lupastro.
Quella vicinanza tra i due, per qualche ignoto motivo, gli diede particolarmente sui nervi.

<< Jabura.. smettila di stargli appiccicato, sembri la sua ombra >> lo ammonì Lucci, passandogli davanti e piazzandosi accanto a Kaku.
Che strano.. la trasformazione doveva aver abbassato la sua soglia di tolleranza a zero, anche se riconosceva che in quel caso Jabura non avesse fatto niente!

Rob Lucci

Usciti dal vicolo vide proprio davanti a loro il porto.. e l'obbiettivo per cui si erano mossi, la nave pirata.
Kaku aveva fatto un ottimo lavoro, prendendo quella scorciatoia erano arrivati prima dello sbarco dei pirati, e questo avrebbe semplificato di gran lunga la partenza: avrebbero ucciso tutti sulla nave, senza creare disordini in città.
Il felino stette per girarsi verso il compagno, ma prima di proferir parola, notò che il suo sguardo stava fissando un punto lontano, verso l'orizzonte: Water Seven.
Guardando l'isola, Lucci capì che i suoi pensieri su Kaku erano fondati.. e chissà che anche gli altri membri del gruppo non rimpiangessero la loro vecchia vita.. la loro "altra identità".
Poi Kaku indicò il porto e Lucci tornò ben volentieri a concentrarsi sulla questione più imminente... perché sapeva esattamente cosa fare e come comportarsi in quella situazione.

<< Il piano è semplice >> disse, rivolgendosi ai suoi come faceva di solito prima di un attacco organizzato << saltiamo sulla nave appena si avvicinano, precedendo lo sbarco. Allora chiederemo loro di sgomberare la nave senza fare storie... >>
Sul suo viso si dipinse un sorriso sadico ed a tratti inquietante: era ovvio che i pirati non avrebbero lasciato la nave così facilmente.. ed era proprio questo che, infondo, Lucci voleva.
<< ..se non accetteranno di andarsene, sapete cosa fare. Non ci servono prigionieri e non ci servono sopravvissuti che possano raccontare in giro cos'è successo. Ricordate che la gente di questa città deve notarci il meno possibile, perciò restate sulla nave >>
Fece una pausa, chiedendosi fino a che punto il Governo mondiale si sarebbe spinto per trovarli, e quanto fossero vicini a loro in questo momento.. ma non avendo alcuna informazione a riguardo, l'unica precauzione che poteva adottare era prendere in fretta il largo.
<< Se non ci sono domande.. possiamo iniziare >>