Mattina presto, sulla Sunny.., Zoro x Sanji

Zoro

Erano da poco passate le 7:00, quando Zoro cominciò ad avvertire i primi morsi della fame tra un esercizio e l'altro.
Tirava una leggera brezza lì sul ponte, dove era solito allenarsi ogni mattina presto, mentre sul resto della nave addormentata regnava ancora il silenzio.. beh, ancora per poco.
Quella era l'ora in cui il cuoco, il suo adorabile e detestabile cuoco, cominciava a preparare la colazione.. dunque era anche l'ora in cui a ruota si svegliavano gli altri membri della ciurma, a partire da Nami, Robin, Usopp.. e tutti gli altri.
"Tsk.."
Zoro fece una smorfia pensando alle adulazioni che Sanji avrebbe rivolto alle due ragazze... detestava dover assistere a quelle scene. Ma ancora quel momento non era così vicino da doversene preoccupare, mancavano almeno altri 20 minuti..
..Venti lunghi minuti in cui avrebbe avuto Sanji solo per sè.

Ripose le spade con cui si stava allenando, assicurandole alla vita, poi raggiunse la cucina della nave.
Spinse la porta e diede una rapida rapida occhiata alla stanza: non c'era nessuno, a parte, ovviamente, la persona che più gli interessava..

<< Buongiorno cuoco >> lo salutò con più che una punta di malizia nella voce << ..cosa c'è per colazione oggi? >>

Zoro

Si avvicinò a passi lenti verso l'interno della stanza, con la scusa di osservare la colazione ancora da terminare.. sembrava già allettante, ma mai come lo sguardo celato di Sanji su di lui.

<< Si direbbe che non deludi le aspettative.. >>
Raggiunse allora da dietro il compagno che stava apparecchiando la tavola e gli cinse la vita, stringendolo a sé.
<< ..ma vorrei avere un assaggio del piatto portante.. >> sussurrò con le labbra quasi poggiate ad un orecchio del biondo.
Neanche il piatto più prelibato, infatti, avrebbe potuto equiparare per lui i baci di quell'uomo..

Zoro

Quando Sanji si voltò, ancora stretto nel suo abbraccio, Zoro rimase immobile ad assaporare ogni istante di quel silenzio, perso nei tratti perfetti del viso di lui e nel suo profumo, così dannatamente sensuale. Poi, finalmente, quelle labbra che bramava furono sue.. forse anche Sanji non aspettava altro quella mattina? Il solo pensiero rendeva lo spadaccino entusiasta.
Si chinò leggermente sul biondo e continuò a baciarlo, dando vita ad un intreccio di lingue dapprima lento, poi sempre più passionale.. capace di svuotargli la testa da ogni ragione e far prevalere soltanto l'istinto.
Se fosse entrato qualcuno nella stanza, in un momento del genere, non gli sarebbe affatto importato.

<< Sì.. questo è senz'altro il tuo piatto migliore.. >> sussurrò staccandosi solo un momento dalle labbra di Sanji.
"..un piatto esclusivamente mio" precisò nella sua mente.

Zoro

Proprio quando stava per concedersi il bis di quel piatto sublime, Sanji si staccò da lui senza preavviso, lasciandolo interdetto.


Zoro non sapeva se essere più entusiasta del fatto che Sanji avesse "proclamato" ad alta voce il loro amore o più infastidito da quella sua insulsa preoccupazione volta a tutelare il quieto vivere nella ciurma.
Vide allora il biondo voltarsi e ricominciare a preparare la colazione per gli altri, come se niente fosse.
Quel piccolo gesto ebbe il potere di decidere quale delle due parti dello spadaccino sarebbe prevalsa.

<< Ohi, cuoco.. >> si spostò leggermente e gli prese il mento tra il pollice e l'indice, costringendolo a girare la testa per guardarlo in viso << ..non si alzerà nessuno prima di mezz'ora almeno, e anche quando fosse, ci metterei un attimo a tramortirli.. >>
Il suo broncio si trasformò in un sorriso carico di malizia, mentre si riavvicinava alle labbra del biondo.
<< Perciò adesso, rilassati e fatti assaggiare per bene... >>

Zoro

Le labbra del biondo che si scontravano con le sue, accompagnate dalla perfetta adesione tra i loro corpi, furono capaci di mandare in visibilio i sensi dello spadaccino in un solo istante. Era sempre stato così tra loro: un piccolo gesto, un solo sguardo, una mezza parola al momento giusto bastava ad incendiare gli animi di entrambi, senza alcun preavviso. E Zoro adorava il brivido dell'imprevisto.

Catturò la bocca del suo cuoco, con ardore crescente, mentre le mani s'insinuavano sotto la camicia di lui, a percorrergli avidamente ogni fibra di quel corpo tonico, che sembrava scolpito apposta per farlo impazzire.
Quindi notò di sfuggita la sua espressione, schiudendo appena le palpebre nel mezzo del loro bacio. Sanji sembrava pensieroso.

<< Non ci starai ancora pensando, vero? >> soffiò, posandogli le labbra ad un lato del collo e intrappolandogli a tratti la pelle chiara tra i denti. Avrebbe voluto marchiarlo, quasi a firmare su di lui un contratto di proprietà, ma per il momento almeno era meglio che nessuno nella ciurma notasse niente di insolito..

Zoro


Rimase attonito per qualche secondo a quelle parole: erano molto più di quanto si aspettasse e fin'ora non gliele aveva mai sentite pronunciare con tanta fermezza se non nei suoi sogni, durante qualche sonnellino pomeridiano. Ma adesso erano reali e suonavano meglio di qualunque fantasia nella testa dello spadaccino.
Avvertì allora la stretta rafforzarsi, il corpo di Sanji stringersi a lui come a reclamare una risposta.
Dio, se lo amava. E se avesse voluto urlarlo al mondo con lui...
Ma per Zoro sarebbe stato probabilmente più facile morire e resuscitare che ammettere ad alta voce, davanti al diretto interessato, che amava quel dannato cuoco più di sé stesso e di chiunque altro nei sette mari.

<< A me basta che quegli smidollati rispettino la mia proprietà privata... >> fece, baciando di nuovo il cuoco come se stesse precisando dove iniziasse quella proprietà.
D'un tratto, poi, quel rumore a pochi passi dall'ingresso della cucina: Zoro fece appena in tempo a separarsi da Sanji che la porta si aprì, per rivelare la presenza della loro navigatrice.

<< Buongiorno Sanji, buongiorno.. Zoro..? >> domandò, stranita dalla presenza dello spadaccino (che solitamente si faceva trovare sul ponte, ad un orario più tardo).
Sembrava ancora assonnata e indossava una magliettina a bratelline sottili -neanche a dirlo, la rendeva tremendamente sexy-, di quelle che metteva per dormire, segno inconfondibile che s'era appena svegliata.
Accidenti.. perché così presto!?

<< Che ci fai a quest'ora in piedi? >> chiese accigliata << Stai male? >>

<< Certo che no! >> sbuffò Zoro (per la serie: Trovi che sia un miracolo che anch'io riesca a svegliarmi presto la mattina?!) << Avevo solo fame >>
Si mise le mani in tasca e fece qualche passo allontanandosi dal cuoco, senza guardarlo in volto.. aveva già una vaga idea dell'accoglienza che avrebbe riserbato all'attraente compagna, come sempre, nonostante i loro rapporti.

Zoro

Assistette alla scena con lo sguardo fisso, impietrito, guardando i due quasi senza lasciar trapelare alcuna emozione dal suo volto.. quasi, appunto. Perché al primo "tesoro", a quel "qualsiasi cosa tu voglia l'avrai amore mio", tutti i visceri dello spadaccino si contorsero, ogni muscolo si contrasse, in preda ad un fastidio che rapidamente evolveva in rabbia, riversandosi nei suoi occhi scuri.

"Stupido. Stupido idiota cascamorto di un cuoco..."
Serrò i pugni cercando di controllarsi e resistere alla tentazione di prenderlo lì, davanti a Nami, sbatterlo contro un muro e ricordandogli a chi apparteneva il suo cuore, il suo corpo, ogni cosa di lui. Ricordarglielo a parole sì, ma soprattutto coi fatti (così Franky e Brook avrebbero tragicamente scoperto di non essere i più pervertiti della ciurma).
Però il suo buon proposito di darsi un contegno era messo -specie dopo i discorsi fatti poco prima con Sanji- fin troppo a dura prova per quanto lo riguardava.
Lo spadaccino si diresse verso l'uscita della cucina a passi lenti, forse per tentare di nascondere la rabbia incalzante all'ennesimo vezzeggiamento rivolto a Nami, quando la stessa ragazza lo richiamò.


Lui arrestò il passo, ma si voltò solo quando Sanji, sì, proprio il suo dannatissimo Sanji, aggiunse.


Zoro lo fulminò con lo sguardo.

"...Per favore..?

Per favore?

....

PER FAVORE?? "

Pensò, delirante di una gelosia che non sarebbe mai riuscito a gestire né a nascondere, sebbene si ostinasse sempre a rinnegarla.
"Per favore un cazzo!" sbottò dentro di lui.
Non sarebbe rimasto lì, immobile, a ingoiare un altro"Nami cuore mio" o "Nami, tesoro" facendogliela passare liscia solo per il suo incerto e rammaricato per favore, che tanto somigliava ad una scusa.

<< Mi è passata la fame >> rispose quindi alla rossa. E avrebbe voluto aggiungere "grazie a quelle smancerie che mi sono andate di traverso", ma non lo fece. Non era da lui.

<< Continua pure a servire la tua colazione.. idiota di un cuoco... >>

In accordo con le due ruolanti, dichiaro la role conclusa.

Zoro e Sanji tornano ad assere PG liberi!
Chiudo^^