Bagy il ClownCITAZIONE
“Abbiamo tutto il tempo di cui hai bisogno e io voglio d'avvero sentire ciò che hai da dirmi, pagliaccio !”
Affermò convinto il rosso, mentre si accoccolava tra le sue gambe e si permetteva di schiacciargli il naso, dopo avergli anche dato un soprannome alquanto stupido.
- Bada a come parli -, lo minacciò Bagy, anche se con il sorriso sulle labbra sapeva di non essere convincente; Shanks stava tentando di alleggerire la tensione e gli era grato per questo.
CITAZIONE
“Rilassati, d'accordo ? Se non ci riesci puoi fermarti !”
Lo rassicurò poi, accarezzandogli il viso. Trattenne per un attimo quella mano sulla sua guancia, baciandone il dorso prima di lasciarla e aspettare che il suo proprietario si mettesse più comodo.
- Credo che non mi sarà possibile farlo, una volta che avrò cominciato… -, mormorò con un sospiro rassegnato, continuando a pettinarsi e lasciando vagare la mente tra quei ricordi lontani…
Iniziò a raccontare: - Questi fatti risalgono più o meno a due anni fa. Allora avevo 16 anni e vivevo ancora con i miei genitori, anche se rubavo alla gente di Summer Island a loro insaputa. Il fatto era che mentre io desideravo diventare un pirata, loro volevano che io fossi un Marine, e quindi se avessero saputo delle mie scorribande, sicuramente non me l’avrebbero fatta passare liscia.
- Ricordi quando ti dissi che ero stato tradito da persone di cui mi fidavo? Beh, diciamo che un po’ ho mentito: non si trattava di più persone, ma di una sola. Era un ragazzo della mia età, biondo, con gli occhi castani e proveniva da una famiglia agiata, ma gli piaceva cacciarsi nei guai. Eravamo diventati amici per caso, ed eravamo inseparabili.
- Capitò che i suoi genitori partirono e lui ebbe la stragrande idea di rubare addirittura in casa loro! Io naturalmente non volli aiutarlo; conoscevo suo padre e sua madre, erano brave persone, non avrei mai osato far loro un oltraggio simile!
- Ma Eric, così si chiamava, non volle sapere ragioni e decise di fare comunque il furto, senza di me… ma venne scoperto e imprigionato, anche se riuscì a nascondere il bottino prima di essere cattuarto.
- Quando i suoi genitori lo vennero a sapere, andarono su tutte le furie! Lo riportarono a casa e là lo rinchiusero. Io dovetti andare a trovarlo di nascosto, di notte, perché non facevano avvicinare nessuno alla sua stanza; ma quando lo rividi, lui mi cacciò via, promettendomi che me l’avrebbe fatta pagare molto cara! Fu un duro colpo per me, visto che pensavo di aver perso un amico -.
Bagy si fermò un attimo, inspirando ed espirando profondamente, chiudendo gli occhi; si stava avvicinando la parte cruciale e voleva cercare di restare il più tranquillo possibile.
Ricominciò dunque a narrare: - Passarono giorni, settimane, e alla fine i genitori di Eric decisero di lasciarlo uscire e indovina un po’ quello chi andò a trovare? Me. Inizialmente non volli incontrarlo, ricordandomi delle sue minacce, ma lui seppe convincermi che era acqua passata, che non voleva ferirmi, che quelle parole gli erano uscite in un momento di rabbia e così via… Che grandissimo bugiardo!
- Mi disse che si era ravveduto e che era tornato sulla retta via, ma che voleva farsi perdonare per le cose che aveva detto, aiutandomi a fare il colpo del secolo, quello che mi avrebbe aiutato finalmente a comperarmi una nave per salpare dall’isola! E io gli credetti come un ingenuo!
- Nonostante avessi un brutto presentimento, accettai di recarmi presso una villa abbandonata, dove mi disse di aver trovato un tesoro inestimabile! Non l’avessi mai fatto! -.
Bagy si bloccò di nuovo, riprendendo fiato, cercando dentro di sé la forza per andare avanti e finire quella maledetta storia!
- Quando arrivai lì, il tesoro lo trovai e fu allora che mi resi conto che si trattava della refurtiva di Eric. Sai Shanks -, e qui rivolse gli occhi verso il compagno, indicandogli il pettinino, - Questo ne faceva parte. Apparteneva alla madre di Eric -, se lo rigirò tra le mani, sorridendo triste, - Fu grazie a questo che riconobbi i veri proprietari del “tesoro”. E’ l’unica cosa che mi è rimasta da quel giorno, l’unico spettatore di una tragedia… la mia tragedia… il giorno più brutto della mia intera esistenza… -, gemette con voce strozzata, trattenendo a stento una lacrima.
- Scusa -, disse poi, asciugandosela, - Sarà meglio che finisca di raccontare, prima di scoppiare in lacrime no? Altrimenti poi non capisci più niente. Già sei tardo di tuo! -, rise leggermente, cercando di scaricare un po’ della tensione accumulata, poi continuò, rifiutandosi di fermarsi nonostante l’insistenza del rosso; una volta arrivati a quel punto, non voleva tornare indietro, non poteva…
- Quella notte, Eric aveva ben pensato di informare dei Marine dove fosse nascosta la refurtiva e che ci sarebbe stato sicuramente qualcuno a tentare di rubarla. Tentai varie volte di spiegare a quei tre energumeni che io non c’entravo niente, ma loro insistevano nel volermi portare in prigione… finchè uno di loro, quello più grosso e maligno, non ebbe un’idea migliore…. Ricordo ancora le sue parole: “Facciamo così ragazzo. Noi facciamo finta di niente, ma tu ci paghi il nostro silenzio con qualcosa di… altrettanto di valore…”-.
Il giovane si fermò per l’ennesima volta, per poi continuare: - Beh, non ti descrivo quello che successe dopo, ma immagino tu possa capirlo da solo no? Ti basti sapere che un dolore simile, sia nel corpo che nel mio orgoglio non l’avevo provato mai. Perché si, accettai di fare quello scambio. E ancora oggi, me ne vergogno profondamente…. Pensavo che nessuno sarebbe mai venuto a saperlo… per questo decisi di acconsentire… il mio corpo per il loro silenzio… uno scambio davvero equo -, ridacchiò -, Peccato che le mie previsioni erano completamente sbagliate.
- Quando arrivai a casa, conciato peggio di come eri conciato tu oggi pomeriggio, Eric era già lì, trionfante, ed aveva avvisato i miei genitori di quanto era accaduto. Non potrò mai dimenticare il viso sconvolto di mia madre, in lacrime per la vergogna, e la rabbia di mio padre, che “aveva permesso che suo figlio diventasse la cagna di feccia qualunque”… era evidente che Eric avesse aggiunto qualche dettaglio più “colorito” alla storia…
- Fatto sta che mi cacciarono di casa, e io trovai il mio rifugio nella casa abbandonata sulla scogliera che hai già visto. Da allora in poi ho continuato a rubare, più per necessità che per altro, e a coltivare il mio sogno di diventare pirata per potermi finalmente allontanare da quell’isola che era stata spettatrice de quella notte -, concluse, sospirando e rigirandosi ancora tra le mani il pettinino di madreperla.
- Sai perché ci tengo tanto a questo? -, disse, sventolandolo davanti al viso del rosso, - E’ come un monito per me. Un avvertimento che dice di non fidarsi delle persone alla prima impressione. Stranamente però, con te è stato diverso -, disse a Shanks, chinandosi fino a sfiorargli la fronte,
- Non riesco a capire perché, ma a quanto pare questo pettine con te non funziona -, glielo batté leggermente sulla fronte, - E’ come una specie di segnale che mi avvisa che stanno arrivando cattive compagnie, ma con te caro il mio rossino non ha emesso nemmeno una vibrazione negativa. E francamente -, aggiunse, - Spero vivamente che non lo faccia mai… -, arrossì leggermente, rendendosi conto di aver detto un po’ troppo e voltò il viso per non guardarlo.
- Sei l’unico che abbia mai ascoltato questa storia, e sappi che significa che mi fido ciecamente di te -, disse a un tratto e senza più riuscire a trattenersi, gli gettò le braccia al collo, supplicandolo in lacrime: - Shanks ti prego, non voglio soffrire ancora! Promettimi che non mi deluderai! -.
per farmi perdonare della mia prossima assenza, ti lascio questo post lungolungolungo sul passato di Bagy! ti giuro, alla fine mi sono messa a piangere come una scema, quasi non ce la facevo a finirlo di scrivere! POVERO BAGY!!!!!