Benn BeckmanShanks aveva riso, scuotendo il capo quasi trovasse il tutto particolarmente divertente.
CITAZIONE
"Primo: Cercava di far rispettare le usanze di questo posto. E' solo un ragazzino, non penso l'abbia deciso lui. Secondo: Oh, andiamo, stava giocando. Non ti sarai sentito attaccato da lui solo perché mi ha incasinato i capelli! Dovresti difendermi quando mi chiama piccoletto, invece, quello si che è fastidioso. Terzo...non posso obbiettare!"
Benn sbuffò ma accettò quelle rassicurazioni così com'erano, sicuro che il Rosso avesse comunque recepito il messaggio chiaro e forte, quindi avrebbe evitato di far uccidere Abe.
CITAZIONE
"Spero nessuna delle due. Rapire bambini non fa per te, e non mi piacerebbe dover fare una strage in un paesello sperduto"
Shanks aveva accettato le condizioni – non che il maggiore fosse molto democratico, a dire il vero: O così, o così. Le vie di mezzo erano sconosciute, a quanto pareva.
Quando Abe tornò con la chiave, il Rosso non esitò a trascinarlo con sé portandolo per la maglia.
Benn sperò sinceramente che l'isolano si strozzasse, per quanto sapeva che non sarebbe purtroppo successo.
Mezz'ora; aveva un'intera mezz'ora da trascorrere come gli pareva.
Rimase qualche minuto al tavolo, osservando il cibo rimasto per un po'.
Non mangiava quanto Shanks, lui.
L'oste dopo poco passò a ritirarlo, così Benn decise che forse era meglio uscire di lì.
Contando i secondi di certo Shanks non sarebbe tornato prima.
Vagabondava per le strade del villaggio da un bel po', con le mani in tasca e l'aria irritata.
Il fucile che portava sulla schiena gli liberava il passaggio, permettendogli di avanzare spedito anche se non aveva una direzione.
Uno scintillio lo attrasse e Benn si avvicinò cautamente, perché l'avrebbe riconosciuto tra mille uguali e voleva sapere
che diamine ci facesse lì.
Si poggiò all'albero, sbuffando per quella dannata messa in scena che sapeva di telefilm “Che cazzo ci fai qui?” ringhiò sottovoce.
Mihawk sorrise appena, sistemandosi al collo il crocifisso dorato usato per attirare il maggiore “Potrei farti la stessa domanda Benn. Hai mollato Akagami?”.
L'altro ringhiò, sfilandosi il lungo sigaro di bocca quasi fosse una minaccia verso lo spadaccino “E tu hai smesso di scodinzolare per il Governo?” sputò di rimando.
“Vuoi dire che Shanks è qui?” Drakul parve decisamente sorpreso, sporgendosi appena “Nel Nuovo Mondo c'è in corso una guerra” commentò, come non gli interessasse.
Era evidente trovasse strano che il Rosso fosse in un'isola sperduta della Grand Line con l'apocalisse in corso.
Comunque, Benn non poteva certo andare a dirgli 'No, guarda, Shanks è stato così imbecille da farsi trasformare in adolescente da una mocciosa che abbiamo salvato da Akainu'.
Non era stata esattamente una cosa di cui essere orgogliosi.
“Grazie, c'eravamo anche noi a Marineford” Benn non parlava, ringhiava “Ci sono i ragazzi lì”.
“Da quando Akagami molla i suoi?”.
“E tu da quando vieni a trovarmi?”.
“Lo sai che sono il messaggero ufficiale del tuo Capitano. Ormai non vivo se non gli porto le taglie del vostro moccioso”.
“Smettila di prendermi per il culo, Taka no me”.
Mihawk afferrò Benn per un polso, attirandolo a sé, spingendo il maggiore con la schiena contro il tronco dell'albero, incastrandolo tra esso e il suo corpo da spadaccino.
“Io non ti prendo
mai in giro” sussurrò, suadente.
Lo lasciò, ghignando “E chiamami per nome. Ci conosciamo da quando avevi dieci anni”.
“Preferisco impiccarmi”.
“Volevi rimanere schiavo?” la domanda fu molto innocente, ma Mihawk si beccò lo stesso una pallottola ad un soffio “Ok, ok, me la sono cercata” sogghignò lo spadaccino, alzando ironicamente le mani “Posa quel fucile, porto sul serio solo notizie del vostro moccioso”.
Benn ringhiò, riponendo l'arma al suo posto “Abbiamo visto Rufy l'altro ieri. Che può aver combinato in una giornata e mezza?” sbottò.
“Aver guadagnato una taglia di 400.000.000 di berry per essere tornato al QG senza farsi beccare solo per fare il funerale ai due defunti e suonare il gong sedici volte” Occhi di falco lo disse come parlasse di una passeggiata al parco giochi con il sole a spaccare le pietre.
Il Vice del Rosso batté gli occhi, due volte, prima d'immagazzinare quelle parole.
“È figlio illegittimo di Shanks, ne sono certo” borbottò.
Occhi di falco inarcò un sopracciglio, ma a dire il vero gli interessava ben poco.
Portava quel tipo di informazioni al Rosso a tempo perso, forse perché l'aveva ammirato come rivale e non gli andava di perdere i contatti.
“Comunque, noi non siamo nel Nuovo Mondo, ma nemmeno tu. Come mai?” s'informò sospettoso il maggiore, squadrando lo spadaccino davanti a lui.
“Io amo la tranquillità. Non ho alcuna voglia di discutere con dei bambini per le terre di Barbabianca” scrollò le spalle il membro della Flotta dei sette, pacato come sempre.
“Bravo, auguri. Ora, se permetti, Taka no me...” Benn fece per andar via, ma il minore lo bloccò, inchiodandolo nuovamente al suo posto.
“Drakul” sussurrò, scandendo il proprio nome con lentezza “Benn, non vorrai farmi credere che mi tieni
ancora il broncio?”.
Il maggiore non si dimenò, perché di certo non aveva intenzione di fare la parte della ragazzina starnazzante idiota, però a ringhiare, ringhiava e come.
“Io non ti tengo il broncio. Io ti ho mollato e declassato a essere da uccidere lentamente e dolorosamente con le mie mani!”.
“Senti, io non...”.
“Me ne frego, sono passati trent'anni, non provare ad accampare scuse o ti sparo!”.
“Hai le mani bloccate, Benn”.
“Ti tiro il sigaro in testa” lo faceva, con gli avversari, divertendosi a umiliarli con quello.
“Non fare il bambino”.
“Sei tu che stai facendo l'idiota!”.
“Troppo tempo con Akagami”.
Benn meditò seriamente di morderlo a sangue “Io ti ammazzo!”.
“State insieme?”.
“Cazzi miei”.
“Non essere volgare”.
“E tu non fare la maestrina, nobile del cazzo!”.
“Ti ho detto e ripetuto che..”.
“Non me ne frega un cavolo!”.
Mihawk sospirò, poggiando il capo sulla spalla di Benn.
“Quante volte ti devo chiedere scusa esattamente?”.
“E quante volte ti dovrò ripetere che non è stato per
quello che ti ho mollato?”.
“Non mi hai mollato per averti praticamente violentato?” Mihawk sembrava sinceramente ironico, non ci credeva nemmeno un po'.
“Togli la testa da lì, cretino”.
“Lo devo prendere per un no?”.
“Prendilo per quello che ti pare, ma molla la spalla. È slogata, deficiente!”.
“Hai una spalla slogata?”.
“Anche il polso”.
“Cosa?”.
“Sono cazzi miei”.
“Akagami?”.
“Se aspetti che applauda, mi sa che camperai cent'anni”.
“Come ha fatto a slogarti spalla e polso?”.
“Gli ho fatto una scenata perché un certo 'qualcuno' l'ha baciato”.
“Qualcuno ha baciato Akagami?”.
“Tu, idiota!”.
“Benn, non so se l'hai notato, ma io guardavo te”.
“Guarda che per me tu puoi baciare tutto l'equipaggio della Red, me ne fotto!”.
“E Akagami era ubriaco. Nessuno dei due sarebbe mai andato oltre nemmeno per sbaglio”.
“Perché tu e quell'idiota dite le stesse cose?” sbuffò Benn.
“Allora, mi dici perché mi hai mollato?”.
“Dopo trent'anni?”.
“Tanto ormai stai con Akagami, no?”.
“Che diamine c'entra?!”.
“Niente”.
Benn ringhiò.
Mihawk aveva una dannatissima faccia da schiaffi.
“Levati dalla mia spalla!”.
Lo spadaccino sbuffò, alzando il capo, solo per poggiarlo dall'altro lato.
Il maggiore decise che ucciderlo era troppo poco.
“Mi spieghi cosa non mi hai perdonato di preciso?”.
“Il tradimento”.
“Era la mia famiglia. Dovevo farlo e dovevo tenerti lontano. Se finivi nelle mani del Governo, altro che schiavo, ti ammazzavano. Scusa tanto se ti volevo vivo”.
“Me lo potevi dire”.
“Certo. 'Benn, ti tratto da schifo altrimenti il Governo ti ammazza. Non ti dispiace, vero?'. Stupendo, sul serio”.
“Smettila di ironizzare, bastardo”.
“Me le cavi di bocca”.
“Stronzo”.
“Mi meraviglia a volte la tua finezza”.
“Sta zitto. Dimmi che cavolo vuoi e poi sparisci, ho da fare”.
“Tipo?”.
“Il mio Capitano mi aspetta”.
“Secondo me nemmeno si ricorda che sei andato via”.
“Ti do tre secondi per toglierti da lì, Taka no me”.
“E al quarto secondo?”.
“Ti faccio tagliare la testa da Capitano”.
“Drastico come sempre neh, Benn?”.
Il Vice di Shanks ringhiò ancora, per nulla intenzionato ad assecondare lo spadaccino un secondo di più “Spostati”.
“Va bene” Mihawk si scostò, osservando il maggiore “Mi dispiace”.
“Dispiaciti altrove. Sparisci”.
Lo spadaccino sorrise, baciando di scatto il Vice di Shanks con impeto.
Prima che Benn potesse
pensare di ucciderlo, però, era già andato via.