SaboCITAZIONE
"Quella sua spada... ne voglio una anche io così, non si potrebbe avere per caso, vero?"
Sabo scoccò un'occhiata curiosa al fratello: immaginava volesse lamentarsi ancora per il comportamento di Iulo e invece... "Dipende, se ti procuri una spada e gli fai mangiare un frutto del diavolo Dog-Dog, puoi averla. Però il modello 'lupo' è già occupato," sorrise accennando nella direzione di Iulo. "Oppure puoi sempre rubargliela," scherzò, anche se si rese conto un secondo dopo aver pronunciato quella frase che forse - forse! - il fratello avrebbe potuto anche prenderlo sul serio.
Intanto che anche Iulo emergeva in superficie, Sabo ne approfittò per darsi un'occhiata intorno. La villa della Galley-la era poco distante, e stranamente silenziosa, il che lo preoccupò. Silenzio e Rufy erano due parole che non andavano mai accoppiate. Poi sentì la voce del fratello e si voltò, anche se non era riferita a lui.
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"Dite quello che volete adesso, ma io vado a lavarmi laggiù e tu prova a fermarmi se ne hai il coraggio"
Iulo alzò le mani in segno di resa, mantenendo sempre il sorriso sul volto. "Più che il coraggio, è la voglia che manca... Occhio a non affogare nel frattempo!"
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"E già che ci sei potresi pulirti un po' anche tu, che non sei proprio un bouquet"
Iulo replicò sorridendo: "ti ringrazio molto per esserti preoccupato del mio aspetto fisico, si vede che ci tieni."
Sabo scosse la testa.
Che bello essere ignorati... pensò.
Insomma, sono io il protagonista, autrice! Ma anche se Ace non aveva commenti sul suo stato attuale, pensò che non sarebbe stata una cattiva idea lavare anche le sue, di scarpe, approfittando dell'acqua e dell'assenza di curiosi in giro. Il tempo di farlo e di voltarsi che... "Ma ti sei cambiato?!" esclamò.
"Certo," rispose Iulo, mentre ficcava i vestiti sporchi nello zaino. "Mica potevo andare in giro conciato così." E già che c'era si spruzzò anche un po' di profumo.
Sabo allargò le braccia in un gesto che chiaramente indicava 'non voglio saperne niente' e ritornò vicino al fratello.
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"Bene, direi di andare"
Non ci misero molto a raggiungere l'edificio della Galley-la, ma quando furono davanti Sabo sentì qualcosa finirgli davanti agli occhi. Ci mise un attimo a capire che doveva essere il cappuccio del suo mantello.
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"Metti questo, non voglio che Rufy ti veda appena entri.. lasciamo che prima si sfoghi per la mia comparsata, altrimenti se vede prima te poi mi snobba"
Sabo si aggiustò il cappuccio in modo che gli coprisse gli occhi ma non abbastanza da farlo diventare ceco. Alla frase di Ace, fece un leggero sorriso. Il fratello sembrava tenerci molto a questa storia, era già la seconda volta che ripeteva qualcosa di simile. D'altronde, che si aspettava? Era Rufy che gli aveva tenuto compagnia per quegli anni, mica lui che era in giro a farsi i fatti suoi... Con Iulo, tra l'altro.
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"Sei pronto, andiamo?"
Pronto era una parola grossa, ma ormai non poteva certo tirarsi indietro. Così bussò leggermente alla porta di legno e poi la aprì entrando nella stanza. Non sapeva bene che scusa inventare per la sua presenza - anche perché conciato così non aveva proprio un aspetto rassicurante - ma per fortuna non ce ne fu bisogno perché sia il ragazzo biondo (che se non ricordava male era il cuoco) che la ragazza dai capelli arancione (la navigatrice gnocca, evidentemente) riconobbero all'istante il fratello.
"Ace?"
"Ma che bella sorpresa!"
Iulo era entrato dopo di loro e aveva chiuso la porta, poi aveva guardato Nami e aveva fatto finta di svenire. "Scusa, ho avuto un mancamento, sei semplicemente troppo figa. Hai impegni stasera?"
"E' impegnatissima!" intervenne immediatamente Sanji. "E poi chi diavolo sei?"
"E' amico tuo?" chiese Nami (a cui comunque i complimenti facevano sempre piacere) ad Ace.
Non volendo essere coinvolto in tutto quello che sarebbe successo, Sabo lasciò perdere per esplorare con gli occhi il resto della stanza, nella speranza di avvistare il fratello minore, anche se gli sembrava parecchio strano che non fosse ancora saltato addosso ad Ace com'era solito fare da bambino. Ma la risposta arrivò poco dopo quando, seduto al tavolo, vide...
"N-Non sta facendo quello che penso stia facendo, vero..?" mormorò sottovoce, per cercare di capire se stava sognando oppure no.
"Se stai pensando che stia mangiando mentre dorme, allora sì," gli rispose un'anziana signora che se non ricordava male era la guardiana del Treno Marino, Kokoro.
Sabo si batté la mano sulla fronte: era preparato a qualsiasi stramberia la Rotta Maggiore potesse tirare fuori, ma a quello che poteva combinare il fratellino decisamente no!
Ora però il problema era un altro: come fare a svegliarlo se non ci riusciva nemmeno il cibo?!
Va bene, Sabo si appunterà di non portarcelo mai più ù.ù Invece Iulo cercherà di rifarlo più spesso che può XD