Ho scelto te., ZoroxRufy.

Monkey D Rufy

Lo spadaccino si era voltato per guardarlo, e Rufy aveva potuto notare un'espressione alquanto perplessa.

Il maggiore si era fermato a squadrarlo e il giovane Capitano si sarebbe anche potuto sentire in imbarazzo sotto quegli occhi inquisitori, peccato che 'vergogna' e 'Rufy' non potessero stare nella stessa frase.

Rufy corrucciò le sopracciglia, gonfiando leggermente le guance.
Zoro stava ridendo come un pazzo, appoggiato al tronco di un albero.

Sembrava davvero divertito all'idea che il minore potesse pensare, e ancor di più all'idea che potesse essersi offeso.
Rufy sporse il labbro superiore "Certo che penso" disse, con tono infantile "Sei tu che non lo capisci!".
E quella era senza dubbio il più grande insulto che Rufy potesse elaborare nei confronti dello spadaccino.
'Tu non capisci'.
Anche se a ben pensarci, era così falsa come cosa, che non ci avrebbero creduto neanche le pietre di quella strana isola.

Monkey D Rufy

Lo spadaccino aveva smesso di ridere di colpo.
Rufy capì che forse l'aveva detta grossa.
Non c'era davvero nessuno che lo capisse quanto Zoro.
Incondizionatamente.

Per fortuna il maggiore era un po' più maturo del suo Capitano - un bel po', a dirla tutta - e non si offendeva per così poco.
Rufy incassò il capo tra le spalle, quando Zoro gli scompigliò i capelli, mettendo su un'aria da bambino deliziosa, da spupazzare di coccole.

Zoro non sorrideva.
Non di solito, almeno.
Al minore s'illuminarono gli occhi e, già dimentico di tutto, prese a saltellare "Andiamo!!!!" ordinò, riprendendo spedito il cammino senza meta precisa, solo per giocare, per divertirsi.

Monkey D Rufy

Il minore, totalmente inconsapevole di ciò che pensava l'altro, camminava allegramente con passi lunghi, quasi avesse fretta - di arrivare dove, poi, non lo sapeva neanche lui.
Come un bambino, si infilava in ogni cosa che trovava interessante.
Era fin troppo logico che si sarebbero persi, talmente logico che Rufy non si preoccupò neanche un po', non riconoscendo il luogo dove si trovava.
"Questa foresta è tutta uguale!" disse, osservando Zoro che continuava a seguirlo.
Finché lo spadaccino era dietro di sé, comunque, il minore rimaneva rilassato.
< Se c'è Zoro va tutto bene > pensò, allargando il sorriso.

"Non si sbagliavano. C'è una nave pirata al porto".
"Una nave pirata? Hai riconosciuto la bandiera?".
"È il simbolo di 'Mugiwara no Rufy'. Un tipo pericoloso. La sua taglia è di 300.00.00 di berry. Ho sentito dire che ha raso al suolo Alabasta".
"Il paese della sabbia?".
"Proprio quello. Mi hanno detto anche che ha dichiarato guerra al Governo Mondiale. Cosa facciamo?".
"Teniamoci pronti. Qualsiasi cosa succeda, oggi è quel giorno".

Rufy si fermò di scatto, battendo gli occhi, osservando davanti a sé.
Il bosco finiva di scatto e vi era una città totalmente deserta, vuota.
Sembrava priva di vita.
"Zoro, guarda che strano" disse, puntando il dito di fronte a sé.

Monkey D Rufy

Zoro l'aveva raggiunto, guardando anche lui la cittadina deserta.
Non volava una mosca, neanche le classiche balle di fieno da fil western.
Pareva una città fantasma.
Le case chiuse, le strade vuote, i mercati abbandonati con tutte le merci esposte e i negozi lasciati aperti, come se gli abitanti fossero andati via in fretta e furia.

Rufy si guardò ancora un attimo intorno.
Zoro era particolarmente teso, come se un pericolo fosse dietro l'angolo.
"Andiamo" decise, avanzando.
Quella città era inquietante, ma non voleva tornare indietro, il suo intuito gridava che lì c'era qualcosa.

"Ehi, lasciatemi!" Sanji capitombolò a terra, legato come un salame.
"Sanji-kun!" Nami, anche lei legata insieme a Usop, spalancò gli occhi nel vedere il cuoco conciato decisamente male.
"Nami-san!" disse questi, strisciando verso la donna "Stai bene Nami-san?" chiese, preoccupato.
"Sì" annuì lei, nonostante fosse ferita "Ma Robin non c'è da nessuna parte".
"Hanno preso anche Robin-chan?!" chiese il biondo, preoccupato.
"Sì" rispose Usop, al posto di Nami "Ci hanno presi appena ci siamo divisi" spiegò.
"Dannazione!" sputò Sanji "Dov'è Robin-chan?! Cosa le avete fatto?!" gridò.
Una risata si levò dall'ombra "Questo è quello che meritate voi pirati" disse una voce profonda e inquietante.
Nami, Usop e Sanji si guardarono, preoccupati.
< Rufy...> pensò la navigatrice, impaurita < Capitano...aiutaci! >.

Monkey D Rufy

Erano avanzati, ma di poco, con cautela.
Zoro aveva la mano sulla sua katana bianca e Rufy sapeva che significava pericolo.
Infatti un uomo aveva attaccato il giovane spadaccino.

Un uomo che sapeva chi stava attaccando, a quanto pareva.

Rufy, vedendo il compagno guardarlo, annuì e gli si mise accanto, pronto già alla lotta.

Annuì a quella frase, ne era sicuro anche lui.
Infatti un gruppo ben folto di uomini li attaccò.

Il giovane Capitano indurì lo sguardo "Cosa avete fatto ai miei compagni?" chiese pericoloso, osservando il folto numero di cacciatori.
Era impossibile che fossero riusciti a sopraffare Sanji, anche se erano tanti.
Sicuramente dovevano essere molto forti, o usare trucchi strani.
Rufy guardò Zoro, come per fargli capire quella sua 'intuizione'.
Dovevano stare molto attenti.

Monkey D Rufy

Il giovane dal cappello di paglia aveva un'aria scura e seria come di rado, nell'osservare i cacciatori che li avevano totalmente circondati.
Non che fosse preoccupato - era con Zoro, quindi andava tutto bene - però si chiedeva come stessero i suoi compagni.
Se gli avevano torto solo un capello, se ne sarebbero pentiti.
Molto amaramente.

Rufy guardò un solo secondo Zoro e poi sogghignò deciso.
Battere loro due? Insieme? Non era decisamente concepibile.

Robin si guardava intorno con gli occhi azzurro ghiaccio stretti.
La stanza era buia e sicuramente impregnata d'algamatolite.
Si sentiva debole come mai in vita sua e soprattutto era sola.
Non che fosse mai stato un problema, ma da quando era nella ciurma di Rufy aveva quasi dimenticato quanto fosse...triste.
Lì però non c'era niente e nessuno.
O almeno, niente e nessuno di visibile.
Fece qualche passo incerto, non sapendo in che direzione andare.
La stanza sembrava infinita, ma era un'effetto dovuto al buio, lo sapeva bene.
Notò finalmente una finestra e si affacciò.
Usop, Nami e Sanji erano dall'altra parte.
Sembravano conciati parecchio male.
Aguzzò l'udito, cercando di sentire cosa stessero dicendo.
"Magari riuscissero a far fuori quel marimo" sbuffò Sanji.
"Non dirlo neanche per scherzo!" esclamò scandalizzato Usop.
"Perché ce l'avete tanto con noi?!" sbottò una più spaventata Nami.
"Voi...fate parte della ciurma di 'quel' ragazzino" ringhiò una voce, dall'ombra "Mugiwara No Rufy".
Tutti i ragazzi rimasero con il fiato sospeso.
Chi poteva avercela così tanto con il loro Capitano?

Rufy ruzzolò a terra per l'ennesima volta, sbucciandosi le ginocchia.
Sangue che si aggiunse ad altro che già lo macchiava.
Erano più forti di quello che avrebbe mai immaginato, ed erano tanti.
< La cosa puzza > pensò, perché ok essere ingenui, ma chiunque si sarebbe accorto che qualcosa non quadrava.
"Gear..." si rialzò velocemente, sparendo "Second!" allungò la gamba, per colpire gli assalitori, ma dì che era in aria, dì che si trovò sbattuto nuovamente sul terreno, con il fiato corto.
Il giovane lanciò un'occhiata a Zoro, per assicurarsi di come se la stesse invece cavando lui.

Monkey D Rufy

Rufy ansimò appena, leggermente ripiegato sul terreno.
Guardando aveva notato che tutto sommato, Zoro se la stava cavando, ed era quello l'importante.
Che Zoro stesse bene.
< Infondo sono armati > pensò, cercando di non allarmarsi inutilmente.
Lui era abituato a combattere a mani nude e usando solo il suo frutto del diavolo.
Solitamente a chi utilizzava armi ci pensavano i suoi compagni, mentre il loro Capitano puntava al più forte.
Era i migliori che Rufy voleva sfidare, niente di meno.

A quanto pareva però lo spadaccino, quella situazione, non la considerava affatto normale.
Si era addirittura premurato di difendere il minore da un attacco che Rufy avrebbe tranquillamente potuto schivare.
Ma se Zoro era preoccupato, voleva dire che c'era qualcosa di serio sotto.

Il giovane Capitano scosse il capo, negando.
No, se avessero usato l'algamatolite lui non sarebbe stato in grado di muoversi, figurarsi di combattere.
"Dobbiamo..sbrigarci" decise "Per riprendere..Sanji e gli altri".
La cosa più importante era difendere i suoi compagni.
Non gli importava chi fossero quei tipi, che volessero da loro o perché.
Rufy avrebbe semplicemente ripreso i suoi compagni.

"Ahi" si lamentò Chopper.
La stanza era buia e umida, impregnata d'algamatolite.
Il medico era ferito, il pelo impolverato e graffiato.
Non capiva dove fosse, finché non si sentì chiamare.
"Medico-san".
"Robin!" riconobbe, zampettando nell'acqua, anche se debolmente "Dove siamo? Che ci fai qui?" le domandò, guardandosi intorno.
Nonostante i suoi sensi animali non riusciva a percepire nulla che non fosse il frusciare dell'acqua.
C'era una finestra, ma era troppo alta e non vedeva cosa ci fosse oltre, anche se gli pareva di sentire la voce di...
"Nami?" chiese perplesso, aguzzando l'udito.
"La Navigatrice-san è oltre questo muro" spiegò l'archeologa, indicando la finestra "C'è anche Cuoco-san e Nasone-kun".
"Dove sono Zoro e Rufy?" chiese preoccupata la renna.
La donna scosse il capo "Non lo so" ammise.
Chopperò si avvicinò al muro e cercò di arrampicarsi.
Robin lo sollevò, poggiandolo sul piccolo davanzale.
"Sono legati" mormorò la renna "E sembrano malconci" aggiunse.

"Voi siete i pirati di 'Mugiwara no Rufy' ".
Sanji strinse gli occhi pericolosamente, Usop fece un'espressione perplessa e Nami parecchio spaventata.
"Fatti vedere bastardo!" sbottò il cuoco.
La voce rise "Le vostre teste valgono parecchio.." iniziò.
"C...cacciatori di taglie?!" chiese Usop, spalancando gli occhi.
"Non possono essere solo questo" mormorò Nami.
"La vostra Navigatrice ha ragione. Noi non siamo volgari cacciatori di taglie".
"E allora che diamine siete?!" sbottò Sanji.
La risposta fu una lunga risata, seguita poi dal nero.

Monkey D Rufy

La situazione era critica.
Zoro aveva alzato un dito, indicando dietro le spalle dei Marine.

Rufy osservò il punto, perplesso.
Lui non vedeva niente e perciò rimase sorpreso quando Zoro se lo caricò in spalla e lo trascinò via.

Il Capitano batté gli occhi, ancora sulle spalle dello spadaccino.
"Dobbiamo trovare subito gli altri" disse, non ammettendo repliche.
I suoi compagni erano più importanti del resto.