Family, Marco x Ace

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view post Posted on 24/2/2011, 22:01
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Marco

Marco poteva dire con assoluta certezza di essere stato ripagato di quei giorno di silenzio, nei milgiori dei modi.
Nonsotante rimasero parecchio tempo nel loro paradiso personale, la serata non era ancora finita.
"Che dici di farci un gior alla festa? siamo ancora in tempo per i fuochi d'artificio."
Si rivestirono e marco trascinò il moro alla festa, fralle bacarelle piene di dolciumi, e suovenir vari.
Gurdarno i fuoci di artificio, insime abbraccaoti (perchè Ace no voleva saperne di staccarsi da Marco.
"Ace...va tutto bene, vero?"
Era dubbioso se fare quella domanda o meno, ma per lui era importante che Ace stesse bene.
"L'ultima volta, ti ho visto turbato...qualsiasi cosa sia, parlane con il babbo. lui capisce sempre.
Gli paciò la foronte, e tornò ad osservare i fuochi, sperando che Ace capisse da sè ciò che volesse dire.
"psssss...marco!"
Il biondo si voltò e vide Izou e haruta accanto a lui.
"Che c'è ragazzi?"
"Lavoro staordinario, sta sera!"
Che voleva dire? i suoi compagni gli fecero un sengo che equiivaleva a dire "ne riparliamo dopo".
Ciò significava che il babbo avrebbe dato gli ordini e spiegato il problema dopo la festa e per lui sinificava una notte di lavoro.
"neanche una piccola anticipazione?"
"Beh, domani Jimbei viene a farci visita."
SPOILER (click to view)
la tua scena lemon è venuta molto bene ho pensato che bisognava far accadere qualcosa...ci aggiorniamo via mp ok?
 
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view post Posted on 25/2/2011, 16:48
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Portgas D. Ace

CITAZIONE
"Ace...va tutto bene, vero?""L'ultima volta, ti ho visto turbato...qualsiasi cosa sia, parlane con il babbo. lui capisce sempre.

"Ma no, va tutto benissimo!" rispose Ace. "Non preoccuparti." Ormai si era completamente ripreso, e dato che Marco non sembrava aver capito che la cosa c'entrasse con suo padre, poteva anche mentire spudoratamente sulla situazione (e vista la serata, andava effettivamente tutto benissimo). E comunque il babbo sarebbe l'ultima persona a cui dirlo, in questo caso..!
Poi furono interrotti dall'arrivo di Izou ed Haruta, a quanto pare con informazioni riservate.
Ace si rese conto che, in fondo, sulla nave di Barbabianca non era altro che una tra tutte quelle 1600 persone che formavano l'equipaggio, non era più il capitano a cui tutti si rivolgevano e che risolveva i problemi. E nonostante adorasse la sua ciurma, quella cosa non gli piaceva per niente: aveva giurato di farsi un nome noto per l'intero mondo, e ci sarebbe riuscito. E poi, che cavolo, la marina conosce tutti i dettagli della mia vita sessuale e non ha nemmeno tempo di alzarmi la taglia?! Cos'hanno nel cervello, criceti?! Ma dopotutto, cosa si poteva aspettare da quelli che erano i colleghi di suo nonno?

CITAZIONE
"neanche una piccola anticipazione?"
"Beh, domani Jimbei viene a farci visita."

Il nome di Jinbe aveva attirato la sua attenzione. Certo, l'ultima volta che si erano incontrati non era certo stato per prendere un té, ma aveva già capito che tra l'uomo pesce e Barbabianca doveva esserci una relazione stretta, legata probabilmente a quelli che erano i problemi sull'isola delle sirene. Ed Ace pensava che ci sarebbe stato da divertirsi.
Con Marco aveva fatto finta di nulla, dicendogli di non preoccuparsi (aveva già avuto un anticipo di quella che avrebbe dovuto essere la nottata) e che lo avrebbe aspettato in camera sua fino alla fine della riunione dei comandanti; quindi aveva recuperato Stefan e lo aveva mandato nella stanza con uno dei lumacofonini per le intercettazioni, in maniera da ascoltare con comodità tutta la conversazione.
Era strano come la distanza con Marco sembrava essersi allungata in quel momento: non ci aveva mai fatto caso fino a quel momento, forse perché erano diventati amici in una maniera particolare, ma Marco, Satch e tutti gli altri erano i comandanti, gli uomini più influenti su quella nave. Ed Ace non era ancora nessuno.

"Mi ha chiamato Jinbe," iniziò la riunione Barbabianca. "Negli ultimi tempi ci sono state numerose sparizioni di sirene sull'isola."
"Pirati o cacciatori che vogliono venderle all'arcipelago Shabaody?" domandò Haruta.
"La cosa strana è questa: sembra che nessuna delle sirene scomparse sia stata venduta."
"Una compravendita privata?" si stupì Izou.
"Oppure c'è qualcos'altro dietro?" domandò Rakuyo.
"Tu cosa ne pensi, babbo?" domandò semplicemente Jaws.
"La cosa non mi piace," rispose Barbabianca dopo averci riflettuto un attimo. "Jinbe mi ha anche parlato di alcune voci di dissenso che ci sono ultimamente su di noi."
"Ma certo," capì Vista. "Se le sirene continuano a sparire anche se l'isola è sotto la nostra protezione, vuol dire che siamo in grado di proteggerli e quindi che non hanno bisogno di noi."
"Ci sono effettivamente molte persone che la pensano così sull'isola," confermò Namur. "Odiano gli umani."
"Quindi, potrebbero essere sia dei pirati che pensano di essere talmente in gamba da poterci provocare," concluse Satch, "oppure degli stessi uomini pesce che vogliono trovare un pretesto per liberarsi di noi. Quando si parte per andare a trovare le sirennette?"
"Non ho ancora deciso se valga la pena andare con la Moby Dick," commentò Barbabianca. "Deciderò dopo aver parlato con Jinbe domani. Namur, tu comunque tieni pronta la tua flotta, nel caso la missione sarà tua."
Non va per niente bene! pensò Ace a quel punto. Namur era l'uomo pesce comandante dell'ottava flotta, e lui aveva avuto finora pochissimi rapporti sia con lui sia con il resto del suo gruppo. Devo assolutamente trovare un sistema per partire con loro... Poi rifletté sul fatto che aveva un mezzo proprio a disposizione, e che sarebbe arrivato all'isola degli uomini pesce prima di chiunque altro: non aveva veramente bisogno di chiedere un passaggio a qualcuno...
Però sarebbe partito il giorno dopo: lui e Marco si erano appena chiariti dopo giorni di isolamento ed Ace non aveva intenzione di deluderlo ancora scomparendo nel bel mezzo della notte. Sarebbe partito subito dopo aver sentito anche la versione di Jinbe: il che voleva dire che a Marco avrebbe fatto fare gli straordinari.

SPOILER (click to view)
Volevo mettere qualche nome di qualche altro comandante perché mi sembrava assurdo far parlare solo i più noti... ^^ Il resto via mp
 
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view post Posted on 25/2/2011, 23:45
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Marco

La riunione fìnì tardissimo poichè il problema della Fiaher isalnd non era la sola questione su cui dovevano parlare.
Visto che sarebbe stato namir ad occuprasi della facenda, non si poteva lasciare le altre flotte senz far nulla.
"marco! questi sono alcuni avvisi di taglia di pirati di cui ci si deve eliminare, dividili tu fra le altre flotte, e il restante andarà caccia di fondi."
"Sì, babbo!"
Per "Fondi" sìintendeva trovare i berry per sopravvivere,(come sfamavano Ace atrimenti?), grazie a tesori trovati, arrembaggi ai pirati, o sacheggi. Anche le isole che proteggivano alle volte, come ricompensa davano scorte di cibo.
mentre gli altri gli agurarono la buona notte, rimase alzato preprando il lavoro per il girono dopo.
Era da circa un ora che lavorava, quando si ricordò che Axe lo stava ancora aspettando.
Avrebbe fatto una pausa e sarebbe andato a dire ad Ace di non aspettarlo sveglio perchè avrebbe fatto nottata, nonsotante che, conoscindolo, a quell'ora sarebbe caduto addormentato da un pezzo.
set' un ostacolo passaglli sotto le gambe, e farlo quasi farlo cadere a faccia in avanti,ma perfortuna riuscì a trovare un appoggiò e a ribilnciare il peso del corpo.
"Stefen! che ci fai tu qui?"
"bau,bau!" abbiaiò il cane scodinzolando in vena di coccole.
Si sisedette davanti a marco, alzando le zampe in alto, aspettando felice la sua ricompensa, fu in quel momento che marco si accorse del lumacofonino che aveva attacato sul collare.
"Chi ..."
la risposte venne del tutto naturale, e solo una persona su quella nave avrebbe voluto spiare la riunione dei comandanti.
Slegò l'oggetto e lo portò vicino alla bocca.
"Ace! so che ci sei ti dall'altra parete! sta volta non ti farai perdonare tanto facilmente!"
Chi ci credeva? Non di certo Marco.
"Cos'hai in mente?"
 
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view post Posted on 26/2/2011, 10:43
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Portgas D. Ace

CITAZIONE
"Ace! so che ci sei tu dall'altra parte! sta volta non ti farai perdonare tanto facilmente!"

Ace si svegliò di colpo a sentire Marco che urlava dall'altra parte del lumanofonino. Accidenti..! Dato che il resto della riunione era stato moooolto noioso per quanto lo riguardava (d'altronde, stavano solo cercando sistemi per sfamarlo!), aveva finito per appisolarsi sul comodo letto di Marco, scordandosi completamente di Stefan che faceva da spia.

CITAZIONE
"Cos'hai in mente?"

Avrebbe potuto mentire, naturalmente, dire che era semplicemente curioso e basta, ma sapeva che Marco non gli avrebbe creduto. Così non restava che un'unica soluzione. "Tu cosa pensi?" rispose. "Ho intenzione di andare sull'isola delle sirene a prendere a calci quei pirati o quello che sono per aver cercato di infangare il nome del babbo. E lo farò con o senza il tuo permesso, comandante."
Aveva calcato apposta la parola, per dimostrargli che non era una questione personale: se Marco aveva intenzione di comportarsi come un suo superiore, be', Ace avrebbe agito di conseguenza (anche se, come gli stava suggerendo una parte ben precisa del suo corpo, quello significava astinenza).
Ace chiuse la comunicazione col lumacofono e si gettò fuori dalla stanza. Ora che Marco l'aveva scoperto, non poteva più fare le cose con calma, doveva partire immediatamente prima che trovassero il modo di fermarlo! Quindi prima vestiti e zaino dal dormitorio, e poi via verso lo striker.
 
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view post Posted on 26/2/2011, 12:31
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Marco

CITAZIONE
"Ho intenzione di andare sull'isola delle sirene a prendere a calci quei pirati o quello che sono per aver cercato di infangare il nome del babbo. E lo farò con o senza il tuo permesso, comandante."

La comunicazione si intereuppe bruscamentete e marco sapeva che Ace, a quel punto, avrebbe preso e sarebbe partito perl fisher isald alla velocità della lucie.
Sospirò dirigendosi immediatamente allo Skiter, in quanto era certo che Ace avrebbe preso lo stretto necessario per per partire.
Aveva cinque minuti buoni.
Non poteva, in alcun modo, premettere ad Ace di partire, quella situazione era molto particolare, c'èerano in gioco equilibri delicatissimi da difendere perchè si potesse laciare fare al caso.
Aveva grande ammirazione in Ace, e sapeva che era capcace tanto quanto era impulsivo.
Arivvò e si mise comandamente a sedere sopra la piccola imbarcazione aspettando che il moro arrivasse.
Non dovette aspettare molto, lo vidie comparire ad una velocità impressionate.
"Ace, se essite una distinzione fra comandanti e tutti gli altri, c'è un motivo! non si può fare sempre quello che si vuole. Se vuoi difendere il nome del babbo, devi ragionare prima di agire." iniziò.
Sì avvicinò a la ragazzo così vicino da poterlo sfiorare e mise le mani su i finachi per attrarlo a sè.
"Facciamo un patto: se deisti di partire adesso e subito, e aspetti l'arrivo di Jimbei, dirò a Namur di portarti con sè..."
strofinò il suonnaso contro il suo così che anche i bacii si fiorassero (vero ppropio tentativo di sedunzione).
"...e stasera farò anche gli straodinari."

SPOILER (click to view)
cortino, ma bisogna andare avanti^.- lascio a te la parte di Jimebei (ed eventualmente anche quelle piccanti :fua: )

 
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view post Posted on 26/2/2011, 17:11
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Portgas D. Ace

Avrei dovuto immaginarlo... pensò Ace seccato quando vide Marco seduto comodamente sul suo striker.
CITAZIONE
"Ace, se esiste una distinzione fra comandanti e tutti gli altri, c'è un motivo! Non si può fare sempre quello che si vuole. Se vuoi difendere il nome del babbo, devi ragionare prima di agire."

Sapeva che Marco aveva ragione, ma pensare non era mai stato il suo forte.
CITAZIONE
"Facciamo un patto: se deisti di partire adesso e subito, e aspetti l'arrivo di Jimbei, dirò a Namur di portarti con sè..."
"...e stasera farò anche gli straordinari."

"Così non vale..." Ace appoggiò le labbra sulle sue, facendo poi uscire la lingua e strofinandola sui denti di Marco, prima di lasciarla scorrere sulla lingua dell'altro. L'aveva completamente incastrato. Ora come faceva ad andarsene, soprattutto dopo l'astinenza che aveva avuto in quei giorni e soprattutto con i brividi che gli provocava sentire i loro due bacini affiancati? "Va bene," acconsentì alla fine. "Ma gli straordinari iniziano da adesso." E giusto per evitare eventuali proteste, lo baciò di nuovo, mentre lasciava scorrere le mani lungo la schiena di Marco, dalla base del collo, fino alle natiche. Sì, il viaggio poteva decisamente essere rimandato.

Quando arrivò Jinbe, Ace era seduto sul parapetto, cercando di passare il tempo in qualche maniera (purtroppo gli straordinari di Marco della notte avevano implicato un grande lavoro mattutino). Fu una circostanza strana, dato com'era finito il loro ultimo incontro: si limitarono a fissarsi per un tempo che sembrò lunghissimo, senza parlare, finché l'uomo pesce non si decise a proseguire oltre Ace, verso la stanza del capitano, dov'era atteso da lui e dai comandanti.
Giacché Marco gli aveva promesso che lo avrebbe fatto partecipare a questa missione, Ace decise di fidarsi di lui e di non ascoltare di nascosto le loro conversazioni.

Jinbe domandò, come prima cosa: "E quel tizio là fuori?"
Barbabianca capì subito di chi stava parlando. "Ace?" E scoppiò a ridere. "E' forte e capace almeno quanto è testardo e imprudente! Dovresti dargli una possibilità. Un bravo ragazzo."
Satch sorrise all'indirizzo di Marco. "Chiedi a lui, se hai bisogno di informazioni accurate."
Namur decise di interrompere questi discorsi, d'altronde era il più coinvolto negli avvenimenti. "Allora, com'è la situazione?"
"Dovete venire sull'isola!" esclamò allora Jinbe, riportando tutti all'ordine.
"La situazione è così grave?" domandò Barbabianca.
"Erano anni che non accadevano così tante sparizioni, insomma, da prima del vostro arrivo," spiegò l'uomo pesce. "Ultimamente gli unici uomini pesce che venivano catturati erano quelli che si recavano in superficie, ma così, nella nostra stessa isola... C'è il panico in giro, e le voci di dissenso sugli umani rischiano di diffondersi."
"Immagino," annuì Newgate. "C'è qualche pirata dietro tutto questo, che tu sappia?"
"Secondo me, no, e questo è il secondo motivo per cui penso ci sia bisogno della vostra presenza," rispose Jinbe. "Le sparizioni sono sicuramente opera di qualcuno che conosce bene l'isola, uno del luogo. Che poi abbia dei complici umani è possibile, ma non ne ho le prove... Ma questa cosa è stata fatta solo per screditarvi."
"Sono anni che dei gruppi di uomini pesce cercano di spodestare Nettuno, quindi la cosa non mi sorprende affatto," intervenne Namur. "Con noi a non controllare più la situazione..."
Jinbe annuì. "Ho provato ad indagare, ma se si tratta di chi penso io, con me sono troppo prudenti. Ma se veniste voi..."
"Non mi piace," affermò Barbabianca. "Non mi piace che vengano toccate isole sotto la mia protezione, e non mi piace che qualcuno venda i propri simili. Ci recheremo subito a sistemare la situazione." Poi rifletté. "Jinbe, tu torna pure sull'isola prima di noi, ma non annunciarci, faremo una bella sorpresa. Vorrei però mandare uno dei miei con te, per tastare il terreno da esterno."
"I miei uomini sono già pronti, basta sceglierne uno adatto a questo tipo di missione," affermò Namur.
Jinbe passò lo sguardo da lui a Marco. "E se venisse con me Pugno di Fuoco?"
 
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view post Posted on 26/2/2011, 18:04
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Marco
CITAZIONE
"E se venisse con me Pugno di Fuoco?"

Marco ridacchiò, e rispose: "E' una buona idea, ancora non si è sprsa la voce della sua entrata in questa ciurma così non desterà sospetti. E lui ne sarà più che felice." rispose Marco.
"Come vuoi Jmbei, ne sei sicuro?" chiese Namur.
"Sì. volgio vedere di che pasta è fatto quel ragazzo, e come ha detto Marco, nessuno sopetterà del vostro arrivo."
"Sempre il solito sospettoso, eh?" notò Marco.
Non c'era da stupirsi visti i trascorsi che l'uomo pesce aveva avuto con Ace, e lo consoceva da abbastanza tempo per capire che Jimbei non avrebbe cambao idea se non prima di aver visto con i suoi occhi.
"Allora, qual'è il piano?" chiese Vista.
"Semplice, Jimbei e Ace andrannò avantiper scoprire maggiori informazionii, che ci passaeranno tramiti le solite vie comincative. prima dobbiamo avere un bersaglio d'attacare, solo dopo potremo intervenire.guraguraguraaaaa" rispose Barbabianca.
Tutti erano d'accordo sul dafarsi, dopo gli ultimi ritocchi al piano, Jimbei, Marco, e Satch andarano ad avvertire Ace.
"Non ti dispiace un po' lasciarlo?" chiese Satch.
"Francamente, non si può fare diversamente."
"Poresti andare con loro..."
"Così va arrotoli il piano...Ace!"
Satch aveva ragione gli dispiaceva, ma non sarebbe stato per molto, e non c'era alternativa.
"Piccolo cambio di programmi...andraii con Jimbei a Fischer Island!"
 
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view post Posted on 27/2/2011, 12:41
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Portgas D. Ace

CITAZIONE
"Piccolo cambio di programmi...andraii con Jimbei a Fischer Island!"

Ace passò dal "yahoo!" per la notizia che la missione sarebbe stata sua, alla faccia seccata "perché ci devo andare con lui? Non puoi venire tu?" Così Satch dovette spiegargli per bene per quale motivo era importante che non fosse uno conosciuto della ciurma e cosa esattamente dovessero fare.
"Capito..." Ace fece comunque una faccia perplessa, quindi prese Marco per un braccio e lo trascinò via. "Scusateci un secondo..." Era contento di poter partire, naturalmente, ma d'altra parte gli dispiaceva non poter andarci con lui, visto cos'era successo l'ultima volta.
"Tornerò presto, promesso," disse, baciandolo. "E potremo riprendere questo discorso..." Lo baciò alla base del collo, quindi iniziò a scendere lentamente, sia semplicemente con le labbra, sia toccandolo ogni tanto con la punta della lingua: quando raggiunse ed ebbe leccato in maniera circolare l'ombelico, smise. "Il resto dopo." Poi sorrise. Era di ottimo umore. "Ti voglio tanto bene, Marco." E lo abbracciò stretto prima di andarsi a preparare per la partenza.

Durante il viaggio, Ace e Jinbe praticamente non parlarono mai: era strano per uno come lui, ma non riusciva a trovare argomenti di conversazione, perché l'uomo pesce era sempre così serio e concentrato... E tra l'altro nuotava così veloce che persino con lo striker faticava a stargli dietro, cosa che lo faceva irritare non poco. Solo una volta Jinbe aprì bocca e chiese: "Perché ti sei unito a loro?"
"Perché penso che Barbabianca sia il miglior pirata che io abbia mai incontrato e voglio che diventi il re dei pirati," rispose Ace senza un attimo di esitazione.
"Ed il comandante Marco non ha niente a che fare con questo?"
Lui inarcò un sopracciglio. "Cosa vorresti dire?" Jinbe si limitò a guardarlo, così Ace non resistette alla tentazione di sparargli contro alcuni proiettili di fuoco, che però l'altro evitò con facilità. "Non mi sono unito per cercare di ucciderlo a tradimento, e non sto andando a letto con Marco per sfruttarlo," replicò con rabbia. "Marco mi piace sul serio, e porto questo tatuaggio sulla schiena con onore. E te lo dimostrerò!"

Così, quando furono arrivati sull'isola delle sirene, in barba agli ordini che aveva ricevuto, Ace approfittò della prima occasione per dileguarsi e lasciare Jinbe da solo. Non gli erano piaciute per niente le sue insinuazioni: avrebbe svolto quel lavoro da solo e bene, e gliel'avrebbe fatta vedere. E poi sarebbe tornato da Marco prima che quei sospetti gli arivassero.
Si recò al Mercato Corallo, dove sapeva che avrebbe potuto trovare qualche informazione: Proteo, un uomo pesce di tipo cavalluccio marino, era un suo vecchio amico e conosceva la zona.
"Per tuttu gli anemoni, Ace! Il conquistatore del Nuovo Mondo! Che ci fai qui?" lo salutò allegramente Proteo, che lavorava come barman in uno dei vari locali della zona. "E la tua ciurma?"
"E' una storia lunga," rispose Ace ricambiando la stretta. "Hai un minuto? Devo chiederti delle cose in privato."
"Sicuro!" Mise via i tre cocktail che stava preparando con le mani e con la coda e lo seguì fuori dal locale.
"Sto indagando sulle sparizioni delle sirene che ci sono state in questo periodo," gli disse. "Cosa ne sai?"
"Perché mai-" iniziò, ma Ace lo interruppe subito. "Non è importante. Devo sapere chi può esserci dietro a tutto questo."
"Se lo sapessi avrei avvertito chi di dovere, ti pare?" replicò l'amico.
"Ma sai di qualcuno che si sta approfittando di queste sparizioni per infangare il nome di Barbabianca, vero?"
"Oh, certo, sono in molti, e la cosa non mi sorprende, ma-"
Ace mise una mano sul muro, bloccandolo contro la parete. "Un nome, Proteo, mi serve un nome."

"Signora Scilla!" La donna-medusa alzò leggermente gli occhi per ascoltare quello che il suo servitore aveva da dirgli. "Lord Jinbe è tornato."
"Sarà andato a comunicare quello che sta succedendo a Barbabianca, come un delfino ammaestrato," replicò lei. "Era da solo?"
"Forse no," rispose l'altro, porgendole un avviso di taglia. "Pare che sia stato avvistato con questo tipo, che ora sta facendo domande riguardo alle sparizioni... Ace Pugno di Fuoco, il capitano dei pirati di picche."
"Uhm..." Scilla incrociò le braccia e allungò uno dei suoi tentacoli per prendere la taglia ed osservarla più da vicino. "Questo ragazzino sta per cacciarsi in un mare di guai..."

SPOILER (click to view)
Scusa il ritardo, ma ho avuto da fare e poi volevo scrivere un post più decente del precedente...^^''
 
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view post Posted on 28/2/2011, 15:55
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Marco

Marco si sgrinchì le cambe prima di alzarsi dalla sedia ed andare a pranzo; Aveva lavorato tutta la mattina per assegnare taglie e compiti alle flotte, ma ancora prima una doccia fredda per colpa di Ace.
Lo aveva trascinato in un lugi discreto e buio per salutarlo prima di partire.
Come sempre lo aveva secondato per poi pentirsene due secondi dopo.
CITAZIONE
"Tornerò presto, promesso, e potremo riprendere questo discorso..."

il baciò che seguì lo lasciò senza fiato e un briviido di piacere gli percorse su tutto il corpo il quale iniziò a regaire in un modo che a Marco non piacque per niente. E quando Ace iniziò la sua discesa, le cose peggiornarono ancora di più.
"Ace! smettila! ci rivedremo a Fisher isalnd fra una senttimana non vai dall'altra parte del mondo..."
ma quello manco fece caso ale sue parole.
CITAZIONE
"Ti voglio tanto bene, Marco." E lo abbracciò stretto prima di andarsi a preparare per la partenza.

Il biondo rimase femo dov'era strabiliato da quella rivelazione...e piendo di desiderio.Sapeva già che Ace era sniceramente innamorato di lui, ma non lo aveva mai detto, non a parole almeno.
marco sorrise, in qualche maniera quel ragazzino impulsivo e fuori di testa si faceva perdonare sempre in qualche maniera.
Oppure, era lui che si era ammorbidito?
aprendo la porta della cabusa venne accolto dal solito vociare rumoroso, il tinntinio di posate e bicchieri.
Quella nave era l'unico posto in cui sarebbe voluto riamnere, ed ora aveva anche Ace e non voleva piùdalla vita.
Forse!
"Marco! devi partire subto per Fisher Island!" urlò Namir.
"E perchè?" chiese.
"Quel pazzo di Ace, si è allontantato da Jimbei per fare le richerche da solo! Tu sei l'unico che possa fermarlo!"
"Namur, capisco la tua posizione, ma non so se è una buoan idea. laggiù tutti sanno chi sono, e se i colpevoli vengono a scoprire che siamo lì porebbero darsi alla fuga."
"Questo'è vero..."
"Facciamo così, io ela prima divisione prenderemo una flotta domani, e vi precederemo, se le cose peggiorassero saremo abbastanza vicini per intervenire."
Non era la balia di Ace, e non poteva correre ogni volta che ne faceva una delle sue, voleva dargli fiducia e allo stesso tempo che Ace imparasse dai suoi errori.
"marco, ha ragione!"
Il biondo si avvicinò al babbo per chiedergli se era d'accordo, ma non ci fu bisogno di parlare.
"Vai, filgio!"

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scusa, scusa, scusmai tanto, sono in ritardo,ma volevo ma non ho avuto tempo per scrvere, fino ad ora ^^"


 
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view post Posted on 28/2/2011, 22:11
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Portgas D. Ace

Negli ultimi giorni, Ace aveva passato il suo tempo a controllare i movimenti del centro estetico nella Zona Vip gestito da Scilla dei Cani, una delle donne pesce più famose dell'intera isola. Aveva imparato così bene tutti i suoi movimenti, da accorgersi subito che, quella sera, c'era qualcosa di diverso: così, quando vide uno dei pesci scorpione che facevano da fattorini a Scilla entrare dalla porta di servizio con un grosso pacco sulle spalle, si decise ad agire. Sfondò la porta senza difficoltà e dopo aver battuto le guardie, si diresse senza esitazioni in quello che sapeva essere il magazzino: lì trovò Scilla, che però sembrava tutt'altro che sorpresa di vederlo.
"Mi aspettavi?" domandò, mentre scoccava uno sguardo alla pila di pacchi pronti per essere spediti sulla superficie. Se ci fosse stata una sirena lì dentro...
"Sì," rispose semplicemente Scilla, scoccando le dita. Immediatamente, la porta alle spalle di Ace venne chiusa dai pesci scorpione, e da due fori alle pareti l'acqua iniziò ad innondare la stanza.
"Pensi di potermi fermare con questo trucchetto?" Ace lasciò uscire le fiamme dalle gambe, che facevano evaporare l'acqua attorno a lui, impedendogli di salire talmente tanto da indebolirlo. Maledizione..! pensò, notando che il vapore acqueo che si formava di conseguenza gli impediva una visuale chiara.
Strinse il pugno per cercare di colpire immediatamente uno dei suoi avversari, ma prima di rendersene conto Scilla si era avvicinanata a lui slittando sulla supeficie, e lo aveva afferrato con i suoi tentacoli. "Mi chiamano 'dei Cani', perché i miei aculei sono come i morsi dei cani," gli spiegò lei. "Ma ti assicuro che non è vero: sono molto peggio." Ace aveva sentito come delle punture brucianti lungo tutta la superficie toccata e, quando Scilla lo aveva finalmente lasciato, le sue braccia e le sue gambe si rifiutavano di muoversi e di emettere fiamme. "Possono paralizzare." Incapace di reggersi ancora in piedi, cadde, il colpo attutito dall'acqua.
Scilla scioccò di nuovo le dita, e la stanza venne piano piano prosciugata.
Solo allora, guardando il corpo del ragazzo di fronte a sé, Scilla si accorse di una cosa: gli alzò lentamente la camicia, scoprendogli la schiena ed il tatuaggio presente. "Sei un uomo di Barbabianca..." esalò, e poi sorrise. "Pensavo di consegnarti ai marine ed intascare la taglia, ma puoi essermi molto più utile..."
Ace strinse i denti, cercando di concentrare le forze. "Lucciole di fuoco..." C'era una cosa che la sua avversaria non aveva considerato: poteva emettere fiamme da tutto il suo corpo, non solo dagli arti. "Deflagrazione!" I suoi obiettivi furono Scilla ed i suoi due uomini, ma anche la montagna di pacchi: aveva fatto in modo da danneggiarla il meno possibile, solo per... E lentamente vide emergere dalle macerie una coda di pesce.

Quando Ace riaprì gli occhi, si ritrovò in una stanza totalmente sconosciuta, ma con gli arti fasciati e molto meno doloranti. Dio mio... pensò. Scilla l'aveva scoperto, l'intera missione era andata a rotoli. Cosa avrebbe detto al babbo? E soprattutto a Marco, che si era fidato di lui e che gli aveva fatto ottenere l'incarico? L'ultima cosa che voleva era deluderlo.
Poi una sirena fece il suo ingresso. "Sei sveglio! Sono Syria, questa è casa mia," si presentò. "Grazie per avermi salvato ieri!"
"Tu hai salvato me, siamo pari," sorrise lui amaramente.
"Sei qui da parte di Barbabianca?" Ace annuì. "Non ho mai dubitato di lui!" affermò lei seria. "Ma le cose si stanno mettendo male, purtroppo..." E gli passò delicatamente il giornale del giorno.

"Impossibile," affermò Jinbe deciso. "Barbabianca non si metterebbe mai a rapire sirene."
"Sai che la penso come te," replicò il principe Fukaboshi. "Ma Scilla dei Cani è una persona molto influente, quello che dice viene di solito creduto. E non puoi negare che Ace Pugno di Fuoco sia un suo uomo, vero?"
"No," rispose l'uomo pesce amaramente.

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Non preoccuparti ^^ Tra l'altro mi sa che non ti sto rendendo le cose facili... ^^


Edited by Akemichan - 28/2/2011, 22:37
 
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view post Posted on 28/2/2011, 23:07
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Marco
La notizia che la ciruma di babrbabinca, cioè loro, campeggiava sul giornale, leggendo tutto l'articolo a marco gliandò di travero quello che aveva mangiato.
Sbiancò capendo che Ace si era cacciato nei guai.
"Comandante?" chiese un suo uomo titubane.
"Il rivestimento è pronto, giusto?"
"Sissigiore!"
"bene andiamo immediatamente A Fisher island!"
marco aveva un Eternal Pose per raggiungere l'isola senza dover passare per l'arcipelago Saubady, e si era fermanto molo vicino alla linea rossa, per essere più vicino possibile nell'aeventualità di doversi abissare.
Avvertì Jimbei dle suo arrivo, e si misero d'accordo sul luogo in cui si sarebbero incontrati.
Non sapeva dove Ace fosse, non sapeva chi fossero i nemici, ed ora la situazione stava peggiornado improvvismante.
Quel silla, avea fatto loro accuse troppo precise, e anche, aveva dato particolari che soltanto chi ne fosse invischiato poteva conoscere.
Forse era lui ch rapiva le sirene?
ma aveva un altro problema da risolvere, convincere Jimbei che Ace non c'entrava nulla.
Non che fosse diffficile, visto il tempo che Ace era con loro, e visto che non lo avevano mai alsciaot solo (lui sopratutto), come poteva venire nell'isola a rapire le sirene?
La sua parola vale molto, non solo perchè era un uomo di Edward Negwete ma anche perchè aveva giò dato prova di essere uno che sapev il fatto suo e di cui ci si poteva fidare.
Avrebbe potuto arginare le cose per un po', giusto il tempo di trovare Ace e conoscere ciò che aveva scoperto.
Per poi picchiarlo adovere.
"Avevete avvertito subito il babbo?"
"Sissignore! si sono messi subito in moto per raggiungerci."
"bene!"
Trovò jimbei già ad aspettarlo, quando lo vide lo raggiunse in un barterd'occhio.
"Marco-san..."
"Jimbei-san, ti chiedo di inizaire dal principio!"
L'uomo pesce iniziò a raccontargli cosa fosse sucesso per filo e per sengo.Non si mostrò sorpeso della reazione del moro, ormai aveva iparato a capirlo troppo bene.
"marco-sam..."
"Non è stato lui, Jimbei."
"Ma..."
"Non è perchè lo consoco o perchè...insomma quello! Ma perchè è imposssibile chhe abbia potuto rapire sirene, stanto con noi per mesi e mesi. O, non ti fidi più del babbo!?"
"Questo mai! Ma dovrai dirlo a tutti..."
"Lo farò puoi starne certo!"

SPOILER]Non tanto me, piuttosto marcoxD Eì abbastanza arrabbiato con ace :hihi: [/SPOILER]
 
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view post Posted on 1/3/2011, 10:03
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Portgas D. Ace

"Non è possibile..." Ace leggeva il giornale con le braccia che gli tremavano e gli occhi spalancati: Scilla lo accusava non solo di essere il responsabile di tutte le sparizioni, ma di aver ricevuto ordini a questo proposito da Barbabianca in persona! "Non ci crederà nessuno!"
"Sfortunatamente, temo di sì," rispose Syria tristemente. "Scilla è una persona molto influente qui in città, e si è sempre prodigata per gli uomini-pesci maltrattati dagli umani. Io stessa stento a credere che fosse tutta una copertura..." Allargò le braccia. "E poi è una di noi. Tu sei un pirata ed un umano, e be', i fatti sono contro di te."
Ace continuò a leggere mestamente, finché non arrivò al paragrafo su Proteo: il suo amico era stato ritrovato in fin di vita nel suo appartamento e tutt'ora le sue condizioni erano gravi. "Non sono stato io! Non avrei mai fatto una cosa del genere! Proteo è un mio amico!"
"Forse stavano cercando te..?" ipotizzò la sirena.
"Io quella la uccido!" Il giornale divenne un cumulo di cenere in un batter d'occhio, mentre Ace si alzava per andarsene in tutta fretta, con le fiamme che gli uscivano dal corpo.
Syria lo afferrò per le ginocchia. "Non te ne andare, per favore! Ti prego! Verrano a cercare anche me!"
Ace si fermò di botto. "E' vero! Tu sai come sono andate le cose! Puoi raccontare tutto!"
Lei annuì. "Ma non so quanto la mia parola possa valere..."
Era sempre meglio che niente, comunque. La cosa più importante al momento era proteggere Syria in maniera che quelli non potessero fare del male anche a lei, mentre lui continuava ad indagare su di loro per discolparsi. E sfortunatamente, con Proteo in ospedale, c'era solo un'altra persona a cui Ace potesse affidarsi, anche se la cosa non gli piaceva per niente.
"Dobbiamo trovare Jinbe," affermò.

Syria poteva parlare con i pesci, come ogni sirena che si rispettasse, e quello fu utilissimo a ritorvare in fretta le tracce dell'uomo pesce: poi, ci accompagnò Ace di persona, grazie alla sua velocità. Dopo di che, Ace dedusse che non gli piaceva nuotare tanto quanto non gli piaceva volare, almeno, non in quella maniera!
Arrivati nel luogo indicato, la prima cosa che notò fu la nave della prima flotta ormeggiata. Marco è qui..! Il sollievo iniziale provato nel sapere della sua presenza lasciò presto il posto allo sconforto. Non voleva rivederlo prima di aver risolto il casino in cui era finito; non aveva alcun dubbio che Marco non avrebbe creduto ad una sola parola di quelle scritte sul giornale, tuttavia sapeva benissimo di averlo deluso dopo che aveva riposto fiducia in lui, ed Ace voleva solo fargli dimostrare che era stata ben riposta. Non così... Accidenti, non dovevano arrivare così presto... Ma non aveva altra scelta che affrontare la situazione.
"Marco! Sei qui?"

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Be', Marco ha ragione in questo caso XD ps: Auguroni!!


Edited by Akemichan - 1/3/2011, 12:31
 
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view post Posted on 1/3/2011, 15:27
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Marco

Stava parlando animatamente con Jimbei quando Vide arrivare Ace aggrapato ad una sirena, Era troppo preoccupato per star ad far attenzione ad un particolare simile.
Era sollevato, ma allo stesso tempo arrabbiato.
CITAZIONE
"Marco! Sei qui?"

Spiegamelo tu, Ace...Cosa è accaduto?"
Si fideava di ace, ed era certo delle sue abilità, e non voleva che il moro pensasse che lo avev deluso.
Tuttavia, voleva che imparasse la lezione, che capisse l'importanza di ragonare primadi agire.
Sapeva anche che Ace non sarebbe cambiato, e lui ne era felice.
marcò sorrise esanttamente come la volta in cui gli aveva siegato cos'erano loro per il babbo.
"Sono felice di rivederti,Ace! ma, se non risolvi la qustione giuro che non ti rivolgo più la parola."
poi la sua attenzione si spostò sulla sirena, che si nascodeva dientro la schiena di ace.
"E tu chi sei?"
" Io sono Syria...ce mi ha salvato da Scilla"
jimbie trannte il fiato prma di uare tutto il suo stupore, non poteva credere alle sue orecchie.
Se Ace aveva salvanto la sirena da Silla, significava che, chi rapiva le sirene era quella donna pesce(?).
"Ti ha savato da scilla?! che vorebbe dire?"
"Jimbei-san, è la verità! E' scilla a rapire le sirene, avvicinadole con la scusa di offrigli un lavoro prestigioso e importante..."
Le cose iniziavano a prendere una luce quanto mai diversa, le zone d'ombra si stavano finalmente schiarendo. Scilla aveva accusato Ace, ben sapendo di mentire e potendo dare prove attedibili. La sua credibilità nel l'isola avrebbe fatto il resto.
ora scilla cercava la Sirena per tapparle la bocca, poi si ricordò ce nell'articolo si parava di un tizio di nome Proteo, il quale era stto visto in compagnia di Ace.
Sì decisamente, dovevano mettere al sicuro la sìrena.
"Jimbei, porta syria al sicuro sotto la stiva e tienila d'occhio."
Jimbei non se lo fece ripetere due volte, e accopnago la sirena sottocoperta.
Il passo sucessivo era era quello di trovare un posto nascoto per evitare che scilla li ragiungesse prima del'intervento del babbo.
Didede ordne di fare rotta verso la Fortesta marina.
"Ace, vieni, dovrai informare il babbo."
lo attirò a sè, perchè l voglia di sentirlo vicino era tanta e perchè voleva che ace capisse che lui gli era vicino, sempre.
SPOILER (click to view)
grazie, collegaxd


Edited by Risa-chan - 1/3/2011, 23:43
 
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view post Posted on 1/3/2011, 19:26
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Portgas D. Ace

CITAZIONE
"Siegamelo tu, Ace...Cosa è accaduto?""Sono felice di rivederti,Ace! ma, se non risolvi la qustione giuro che non ti rivolgo più la parola."

In circostanze normali, Ace avrebbe dato una rispostaccia, ma vuoi per la frase in sé (che indicava che Marco si fidava ancora di lui) sia per il grandissimo sorriso che l'altro gli aveva rivolto, il tono fu molto meno aggressivo del previsto. "Ma certo che la risolvo la questione! Per chi mi hai preso?"

CITAZIONE
"E tu chi sei?"
" Io sono Syria... Ace mi ha salvato da Scilla"

Suo malgrado, Ace non potè trattenersi dal sorridere un attimo: Jinbe ci aveva veramente creduto che potesse essere colpevole, e sinceramente era una soddisfazione vederlo scioccato per essersi sbagliato. Comunque sembrava deciso a proteggere Syria e quella era la cosa importante. Dopotutto, non è che fosse un male avere un membro della flotta dei sette dalla propria parte.

CITAZIONE
"Ace, vieni, dovrai informare il babbo."

Temeva quel momento: era andato sull'isola degli uomini pesce apposta per pulire il suo nome, e aveva finito per infangarlo ancora di più. Si tranquillizzò solo quando sentì Marco avvicinarlo a sé. Non era tutto perduto, avevano ancora possibilità di dimostrare che la vera colpevole era Scilla, ed Ace aveva tutte le intenzioni di farlo.
Il fatto che Marco non gli avesse urlato contro (be', aveva detto che non gli avrebbe più parlato, ma questa per Ace era una motivazione in più a sistemare le cose in fretta) gli era servito a calmarsi. Gli mise un braccio attorno alla vita, poi si voltò per dargli un picolo bacio dietro l'orecchio. "Grazie..."
Strinse la presa. Gli era mancato un sacco, soprattutto visto che aveva passato la maggior parte del tempo da solo a sorvegliare quella donna. Be', gliel'avrebbe fatta pagare anche per quello.

E poi venne il fatidico momento di spiegare al babbo com'erano andate le cose. Quando Ace ebbe finito il racconto, dall'altra parte il lumacofono rimase silenzioso. Scoccò un'occhiata a Marco, per avere suggerimenti su cosa fare, ma alla fine si decise a reagire come al suo solito. "Non posso perdonare quella donna per quello che ha fatto!" esclamò. "Ma sistemerò io tutta la faccenda! E quando avrò finito, non ci sarà più nessuno che oserà parlare male di Barbabianca!"
E finalmente il vecchio pirata rise. "Stavo aspettando proprio questo da te!" rispose con il suo solito vocione. "Ora ascoltatemi, figlioli. Anche tu, Marco. Agli uomini che comprano le sirene, gli uomini-pesce piacciono ancora di meno, non farebbero mai affari con loro. Scilla deve avere un intermediatore umano: trovatelo e avrete risolto metà del problema."
Ace sorrise: avrebbe avuto un'altra missione con Marco.

"Il mio cliente non è stato per niente contento che l'affare sia saltato..."
"Ho avuto dei problemi, te l'ho detto," rispose Scilla. "Digli che gli procurerò al più presto un'altra sirena."
"Ma lui non vuole un'altra sirena, vuole quella, con quell'abbinamento di colori tra coda, occhi e capelli. Gliel'hai promessa, ora vedi di mantenere la parola. Non voglio fare di nuovo brutta figura per colpa tua..."
"Devo ricordarti che se non fosse per me non riusciresti a guadagnare tutti quei soldi, contrammiraglio Xander?"
"E devo ricordarti che se non fosse per me a quest'ora saresti rinchiusa ad Impel Down, e lì non le trattano bene quelle come te," ribatté lui. "Io ho fatto in modo che il tuo avviso di taglia sparisse dagli archivi della marina, ma non ci metto niente a rimettercelo."
Scilla agganciò il lumacofono di scatto. Andava tutto bene: dopo quello che aveva detto in giro, l'intera isola stava dando la caccia a Pugno di Fuoco; non pensava ci sarebbe voluto molto a ritrovare lui e la sirena che lo accompagnava.

SPOILER (click to view)
Ho deciso che la tua idea sul marine corrotto si adattava bene ^^


Edited by Akemichan - 2/3/2011, 18:58
 
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view post Posted on 2/3/2011, 20:57
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Marco

"Ace, questa è una piantina delllntera isola degli uomini pesce. Con i suoi vari distretti,come vedi ci sono delle X segante in alcuni punti della mappa."
Marco la fenice era già entrato in azione, e già stava preparando un piano ben congeniato perchè fosse tutto pronto all'arrivo del babbo.
Non sarebbe rimasto in disparte come l'altra volta, ma anzi avrebbero agito insieme. Pungo di fuoco era forte, ma implusivo e doveva imparare ancora molto.
per questa ragione, Marco si era proposto di insegnarli qualche trucchetto alla caccia al l'uomo.
Si tovavano sulla nave nella forsta marina dove non avrebbero dato nell'occhio.
"Quelle X indicano i luoghi più frequenti da dove sono sparite le sirene. Scilla può muoversi liberamente fino a quando non prende la sirena e la richiude. Potrebbe dare nell'occhio, perciò deve essere veloce ed efficace. Secondo me, il luoghi dove tle tiene prima di venderle o molto più probabile, prima di consegnarle al complice. Deve essere vicini altrimenti qualcuno avrebbe potuto vederla insime prima della scoparsa delle sirene. Ecco perchè dubito che non non le tenga tutte in un posto ma le scaioni a seconda del luoco in cui le rapisce."
Chiese ad ace di sengnare tutti i posti in cui Scilla era stata mentre lui la pedinava. In quel modo avrebbero potuto sciscostrivere l'aria d'azione della donna pesce.
"Sapere dove è non è un problema, è famosa e riconsuscitua per cui se qualcuno la vede se ne ricorda."
"Il problema, è non farsi beccare." continuò il biondo.
"Ecco perchè è importante avere sempre quacuno appresso, sopratutto se ti trovi in terra nemica. Non è come immare, dove è più facile scappre e nascodaersi."
Un altro problema fondamentale era capire come sceglieva le sue vitteme: erano casuali? o era no le facili prede del momento? Ancora, c'era una selezione da parte del cliente?
Ciò che gli era parso strano, in un primo momento, era come il centro città, così sempre affollato, pieno di gente e pieno di possibili testimoni.
Strano... una mezza idea gli veniva in mente, forse avrebbero potuto prendere il complice figendosi un possibile acquirente.
marco sorrise: "Ti piacerebbe ricervere per egalo una bella sirena?

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un marine corotto ci sta alla grande*.* invece che ne dci della mia idea?

 
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