Family, Marco x Ace

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 20/2/2011, 20:18
Avatar

Senior Member

Group:
Admin
Posts:
17,190
Location:
Flower Town

Status:


image
Portgas D. Ace

Ace era sulla via del ritorno al porto quando, alzando gli occhi, vide un grande uccello blu che sorvolava la zona. E la prima cosa che gli venne in mente fu: ottimo, ho giusto fame! Ma prima che potesse preparare uno dei suoi colpi, l'uccello in questione si gettò verso di lui. Ma che strano... rifletté osservandolo. E' di sicuro l'uccello più ridicolo che io abbia mai visto... Sarà commestibile? Ma c'era anche qualcosa di familiare, forse gli occhi, o quello srano ciuffo a forma di... Non dirmi che...

CITAZIONE
Ace! missione compiuta?"

Marco atterrò davanti a lui riassumento la forma normale, e Ace non poté far altro che fissarlo con gli occhi spalancati. Poi scoppiò a ridere, non sapendo bene se trovasse più divertente il suo aspetto in forma di fenice oppure il fatto che aveva pensato di mangiarselo (be', in realtà Ace voleva decisamente mangiarselo, ma in un altro senso).
"Oh mio Dio... Oh mio Dio..." cominciò, fra le risate e le lacrime. "No... Scusa... Sai... Tu... L'uccello..." E non riusciva assolutamente a spiegare per quale motivo stesse ridendo senza scoppiare a ridere di nuovo.
Alla fine riuscì a smettere solo perché rimase senza fiato.
"Tutto bene," disse, rispondendo finalmente alla domanda di Marco. "C'era un altro gruppo di pirati, ma li ho battuti, ora se ne possono occupare gli abitanti." Si ritoccò la ferita. "C'era anche Circe dei Vicoli, ma è scappata, e poi..." No, forse non era il caso di raccontare anche a lui quello che era successo, ma per prudenza diede una breve occhiata in giro: stavolta, non sembravano esserci gatti nei dintorni.
E nemmeno bellissime piratesse.
Lentamente, mise le braccia attorno al collo di Marco. "La mia prima missione è stata un successo, ovviamente," sorrise. "Posso avere la mia ricompensa adesso?"
Le parole di Circe gli rimbombarono in testa, ma Ace le scacciò: non ho intenzione di accontentarmi delle briciole.

SPOILER (click to view)
Grazie, mi sembrava che fosse più adatto all'umore di Ace nei nuovi post ^^
 
Web  Top
view post Posted on 20/2/2011, 20:51
Avatar

Senior Member

Group:
Member
Posts:
10,721
Location:
dal paese delle Meraviglie

Status:


image
Marco
Non ci poteva credere... eAce voleva mangiarlo.
E secondo lui era anche ridicolo, sì snetì un po' offesso, am non glielo disse.
Aspettò pazienze che smettesse di ridere, e sentire cosa era accaduto.
Non gli disse molto, in realtà, perchè capì poi, avevava ben altri piani, sentì le braccia del molo cingegli il collo, il suo viso viicinissimo al suo e quell'epressione maliziosa (che mai avrebbe creduto potesse avere:
CITAZIONE
"Posso avere la mia ricompensa adesso?"

"hmm...non so se te la meriti...ci devo pensare..."
nonostance quello che aveva detto, anullò la distanza che lo separava dalle labbbra del giovane pirata e inizando una lotta di lingue senza precedenti.
Come gli era mancanto.
Dopo un tempo che pareva interminabile si staccò da Ace per riprendere fiato e queldiscorso che si era premuntio di fare.
"Ace... prima di tornare alla moby dick e perciò prima dell'assedio che gli altri sicuramente ci faranno, dobbiamo parlare dell'accaduto."
prese fiato e continuò:
"Non è un gioco, non è un passatempo...e non è un ripiego, come la tua testa probabilente ha pensato. Faccio sul serio, Ace. tu cosa vuoi fare?"
prima che l'altro potesse rispondere gli occhi di Marco si fermarono sulla ferita, che ad un prima occhiata pareva superficiale.
"Dobbiamo curare quella ferita, Ace. Non sembra grave ma, è sempre meglio star trnaquilli. Il babbo non mi perdonerebbe se tu morissi prima del tempo."
Ridacchiò, pensando alla sua piccola vendetta.
"Per far prima, voleremo."
si staccò con rituluttanza dal ragazzo, e iniziò la sua trasformazione: ali, gambe e infine ritrnò la fenice.
Acchiappò Ace per gli artigli,e sialzò in volo ad una altezza considerevole e partire come un razzo verso la nave di White bay, senza risparmiarsi in velocità.


 
Top
view post Posted on 20/2/2011, 23:29
Avatar

Senior Member

Group:
Admin
Posts:
17,190
Location:
Flower Town

Status:


image
Portgas D. Ace

CITAZIONE
"Non è un gioco, non è un passatempo...e non è un ripiego, come la tua testa probabilente ha pensato. Faccio sul serio, Ace. tu cosa vuoi fare?"

Ace era rimasto così colpito da quelle parole, che non comprese bene il senso di quelle successive, finché Marco non ebbe completato la trasformazione.

CITAZIONE
"Per far prima, voleremo."

"Ehi ehi, aspetta... Che cavolo vuoi far-!" Ma due secondi dopo si ritrovò a volare aggrappato a Marco. E quando finalmente atterrarono sul ponte della nave di White Bay, la fame gli era passata del tutto (no, quello era impossibile). "Sei pazzo! Se dovevi trasportarmi, potevi almeno farmi salire sul dorso!" protestò. Scoccandogli un'occhiata, capì che quella doveva essere una sorta di vendetta, quindi scosse la testa, ma sorrise. Se è così...
"Ah, eccovi tornati," li accolse la piratessa. "Abbiamo fatto tutto, quindi direi che la missione è conclusa. Vi diamo un passaggio sulla Moby Dick, che ne dite?"
"No, grazie, torniamo con il mio striker," rispose Ace tranquillo, senza nemmeno dare a Marco la possibilità di decidere. Per prima cosa, voleva passare gli ultimi momenti da solo con lui, e per seconda cosa... Questa del volo te la faccio pagare...
"Mi sembra giusto," sorrise la piratessa, che sembrava aspettarselo.

Tuttavia, quando partirono, Ace, per un motivo o per l'altro, non era ancora riuscito a rispondere alla domanda di Marco. Sentirlo dire quelle cose gli aveva fatto piacere - no, di più. Aveva perfettamente capito quello che si agitava nel suo cuore, e gli aveva risolto tutti i dubbi. C'era solo un'altra persona che lo capiva così, ed era Rufy, mica uno qualunque.
Ora era il suo turno di essere altrettanto onesto.
Fermò lo striker in mezzo all'oceano, praticamente nel vuoto.
"Senti, Marco..." iniziò, non sapendo bene cosa dire. Si alzò dalla sua postazione per raggiungerlo e gli cinse la vita con le braccia, appoggiando la tesca contro la sua schiena. "Nei rapporti con le persone, io faccio sempre sul serio. Che siano miei fratelli, mie compagni, o..." Si affacciò con la testa oltre la sua spalla. "...qualcosa di diverso." I loro visi erano vicinissimi, perciò Ace non poté trattenersi dal baciarlo. Naturalmente sapeva che se avessero giocato troppo a lungo avrbbero perso il controllo, e sullo striker sfortunatamente non era il caso, quindi (suo malgrado) si staccò subito, e poi lo guardò seriamente.
"Però di questa cosa glielo dici tu, a Satch."
 
Web  Top
view post Posted on 21/2/2011, 00:06
Avatar

Senior Member

Group:
Member
Posts:
10,721
Location:
dal paese delle Meraviglie

Status:


image
Marco

Dirlo a Satch...era una parola! ma dovevano proprio dieglo? poi dirgli cosa? Ace, però ci teneva veramnente, per cui non aveva potuto che assentire alla sua richiesta.
CITAZIONE
"Però di questa cosa glielo dici tu, a Satch."

ma ora era lui nella m....più totale.
Grazie, Ace..."
Satch, era una persona meravigiosa, in ottimo amico, un combattente eccezzionale, era divertente, e tutto il resto.
però quando si trattava di certe questione era...assolutamente un gran idiota. la sua fantasia volava così in alto, che a stento si poteva credere a ciò che lui pensava.
Ace aveva l'abitudine di meterlo nei pasticci, in tutti i sensi. Con i cuochi, con quello che si era ritrovato a provare per lui, e ora con questa storia di dirlo a Satch.

Erano tornati sulla Moby Dick, il giorno segeunte (perchè qualcuno di sua conosceza aveva voluto fare per forza tappa in quella che era la" loro" isoletta) verso le tre del mattino., quando ormai tutti dormivano.
Si erano dieretti sotto coperta e davanti alla lsua cabina marco si fermò.
"Ace...cosa..."
Considerando che Ace dormiva dall'altra parte , capì subito qualii fossero le intenzioni di Ace.
"Va bene...ma sia chiaro sta volta non ci dormo sul pavimento!"
Non aveva chiuso occhio ( immaginate per colpa di chi), ed ora si trovava di fronte alla stanza di Satch, cercando il coraggio di bussare.
Il biondo si diede dello stupido :"cosa sarà mai? Non è mio padre, o il padre di Ace..."
Bussò energicamente e un secondo dopo comparve il volto sorridente del comandante.
"Marco! siete tornati!"
"Satch, devo parlarti..."
L'altro si fece da parte, Marco e entrò e si sedette sulla sedia vicinò l'oblò.
"Allora..." cominciò Satch chiudendo la porta alle sue spalle.
"Avete fatto sesso selvaggio?" chiese.
Sembrava un maniaco pervertito ansioso di avvere i particolari più piccanti, O meglio, un quindicenne manico in crsi ormonale acuto.
"Finiscila! Non è un particolare rilevante!"
"non è rilevante? e io che ti ci ho mandato a fare in quell'isola con Ace?"
Marco alzò gli occhi al cielo, Satch non sarebbe cambiato anche fra mille anni.
"Da quando sei così interessato alla mia vita sentimentale?"
Nel frattempo si era messo comodo, sentendosì sul letto, con alcuni cuscini appoggiati per sorrggergli le spalle, e aspettando il racconto dettagliato che pretendeva da Marco.
"Va bene...sì, siamo arrivati al dunque. ma non è solo sesso."
"ovvio che no! non avrei permesso che il mio piccolino fosse usato come animale d aletto!"
"Il tuo piccolino?" chiese.
"Ace, no?"
"...."
"Sto scherzando! comunque sono felice per voi! E' una cosa meravigliosa.."
Marco sospirò sollevato, un altro inghippo risolto, era certo che Satch con la lingua che si ritrovava avrebbe raccontato a tutti gli altri, ossia i 1600 pirati di barbabianca.
"Bene! vado dal babbo..."
Satch lo afferò per un polso e lo fece mettere a sedere di nuovo.
"Non vai da nessuna parte! ora, volgio i particolari!"

SPOILER (click to view)
spero non avevi in mente qualcosa di diverso^^


Edited by Risa-chan - 21/2/2011, 15:45
 
Top
view post Posted on 21/2/2011, 15:07
Avatar

Senior Member

Group:
Admin
Posts:
17,190
Location:
Flower Town

Status:


image
Portgas D. Ace

Ace si svegliò di ottimo umore tra le lenzuola sfatte del letto di Marco. Non c'era niente da dire, la spiaggia di un atollo poteva essere suggestiva quanto si voleva, ma i posti tradizionali restavano i migliori. Ora che ci penso, è comodo avere un ragazzo con la camera singola... Si crogiolò tranquillamente, indeciso se andare a mangiare o aspettare che Marco tornasse (senza ovviamente alzarsi da letto).
Poi qualcuno bussò alla porta. Lo ignorò.
"Ace, so che ci sei."
Lui alzò gli occhi. "Sono nudo."
"Ti ho già visto nudo e, francamente parlando, non sei tutto 'sto granché. Apri."
"Non è vero e lo sai!" replicò lui, punto nel vivo; alla fine si decise ad aprire, e lui e Clau dissero nello stesso momento: "ti devo parlare."
Poi lei sorrise. "Sei nudo nella stanza del comandante Marco, direi che so già quello che mi devi dire."
"Non ti da fastidio?"
"Figurati, sai che non faccio mai sul serio," rispose lei alzando le spalle. "Ma prevedendo questa cosa, sono venuta a darti un consiglio, perché sai cosa succederà quando lo scopriranno gli altri, e soprattutto quando lo scoprirà Satch?" L'espressione di lui fu più che eloquente. "Appunto. Ma conosco un sistema per prevenire almeno una parte del danno." Clau si avvicinò e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
"No!" esclamò lui, indeciso se essere più sorpreso o più divertito.
"Ora hai il potere, usalo con saggezza," affermò lei solenne.

Dato che ormai si era alzato, finì di prepararsi e andò a fare colazione (notanto con suo sommo disappunto che i cuochi avevano trascurato l'allenamento riguardo alle sue porzioni mentre non c'era). E fu lì che Satch lo intercettò.
"Ecco l'eroe del giorno. Stanno tutti parlando del tuo successo in missione!" esclamò, sedendosi al tavolo con lui. "Allora, raccontami tutto!"
"Niente di che, c'erano questi pirati che-"
Ma Satch lo interruppe. "Chi se ne frega! Sto parlando delle tue piccanti avventure con Marco!"
Ace lo guardò storto. "Pensavo te ne avesse già parlato Marco."
"Infatti, ma ora voglio sentire la tua versione della storia," replicò tutto contento. "Insomma, come faccio a sapere se è andato davvero tutto così bene? Su, su, voglio i particolari!"
"Senti, vai pure a spettegolare di questa storia con gli altri, non mi interessa," rispose Ace, cercando di stare calmo. "Ma i particolari restano fra me e Marco, chiaro?"
"Ehh?! Così mi togliete tutto il divertimento! Non vorrete costringermi a spiarvi per avere notizie di prima mano, vero?"
"E io non vorrei che mi scappasse detto, per puro caso..." Ace, sorridendo, si sporse in avanti per sussurargli nell'orecchio, "...che sei andato in bianco con Clau, ma non perché ti ha detto di no, ma perché hai avuto qualche problemino... ai piani bassi." Quindi si risedette con un sorriso soddisfatto sul volto.
Satch era sbiancato. "Doveva rimanere privato."
"Quindi concordi con me sul fatto che non si raccontano in giro certe cose."
Satch lo fissò quasi offeso.
"Giuro che lo faccio," ribadì Ace.
"Hai vinto, mi arrendo!" fece il comandante della quarta flotta, sconsolato.
"Dove vai?" gli chiese, vedendo che si alzava.
"A recuperare la mia virilità prima che sia troppo tardi." Poi, prima di uscire dalla stanza, si voltò. "Ah, Marco è andato a parlare con il babbo."
Ottimo, visto che voleva andare a cercarlo e doveva comunque parlare con Barbabianca anche lui. Insomma, era una magnifica giornata, aveva riempito lo stomaco, con Marco le cose andavano a gonfie vele e persino Satch lo avrebbe lasciato in pace.
Cosa poteva andare storto?

"...Quindi Circe dei Vicoli non ci ha detto niente di più di quanto sapessimo, a parte il fatto che secondo lei il motivo per cui si è unito ai pirati di Barbabianca è "perché così il comandante della Prima Flotta se lo può scopare", cito testualmente."
"Va bene, continuate le indagni come deciso," fece sconsolato Sengoku mettendo giù la cornetta del Lumacofono.
A Garp, appena entrato e ancora fermo sulla soglia, sfuggì un risolino. "Da quando ti interessi alla vita sessuale del comandante della Prima Flotta di Barbabianca?" chiese, con un ampio sorriso.
"Da quando quello con cui va a letto è il tuo nipote adottivo." Accidenti, gli era scappata. E dall'espressione di Garp, non era stata una buona idea dirglielo.

SPOILER (click to view)
Non avevo in mente niente di particolare, ma il tuo post mi ha fatto morire XD
 
Web  Top
view post Posted on 21/2/2011, 17:32
Avatar

Senior Member

Group:
Member
Posts:
10,721
Location:
dal paese delle Meraviglie

Status:


image
Marco

Il babbo se la rideva di gusto, ma lui, marco detto la fenice, non ci trovava nulla da ridere.
Nossigniri.
"Babbo se sicuro?" chiese spiazzato d a quella rivelazione sciccante.
Sapeva che Circe per vedetta avrebbe parato, ma non sapeva quanto sapeva, o anzi non sapeva quanto sapesse...
"Gururaaaa! ho i miei formatori, dovresti saperlo. Inoltre, consoco garp da anni, è stato lui ad avvertirmi."
Non gli importava più di tanto che gli avesse spiati quella serpe, perchè un sesso così quella non loa veva mai veduto.
Ciò che lo preccupava era la reazione di Grarp.
Non sapeva che aveva un nipote (anzi due visto che Ace aveva un fratello),e la cosa buffa è che fosse Ace.
ma , allora, chi era suo padre?
Non era mai stato interessato al passato di nessuno, e figuriamoci se uno come lui potesse andare a spettegolare di cose simili, tuttavia quella parentela lo aveva incuriusito.
Salutò il babbo e andò sul ponte e subito trovare Ace.
"ciao Comandante Marco!" esclamò una voce.
"Ehii clau... hai visto Ace per caso?"
"L'ultima volta che lo visto era nella sua cabina, comandante..."
Ingiorò volutamente la malizia celata nella frase e si allontanò.
Non divette cercare in lungo e in largo sulla nave, individò Ace e si fiondò su di lui come un falco.
"Ace..."
"Ci sono anche iosai?" esclamò indispettita haruta.
"Ciao haruta... Ace c'è qualcosa che devi dirmi e che io dovrei sapere ma che tu non mi hai detto?"
"Inolte...chi diavolo è tuo padre?" continuò Marco.

SPOILER (click to view)
contenta che ti piaccia^///^ ho adorato il tuo ultimo*.*


Edited by Risa-chan - 22/2/2011, 22:02
 
Top
view post Posted on 21/2/2011, 19:00
Avatar

Senior Member

Group:
Admin
Posts:
17,190
Location:
Flower Town

Status:


image
Portgas D. Ace

Uscito sul ponte, Ace venne intercettato da Haruta. "Bentornato!" la salutò. "Congratulazioni per il successo della tua missione!"
"Grazie, è stato abbastanza semplice però."
"Davvero? Eppure ho sentito che avete beccato di nuovo Circe dei Vicoli. Un peccato che non ci fossi anche io, avrei voluto farla in tanti piccoli pezzettini per quello che stava combinando l'altra volta..."
"Già, comunque Marco ha detto che non dovrebbe creare più problemi... E dire che a me piacciono i gatti."
"Non dirlo a Stefan, potrebbe offendersi!" fece Haruta (che era la sua dog-sitter ufficiale, assieme a - non si sapeva bene perché - Jaws).
"Ma mi piace molto anche Stefan," si affrettò ad aggiungere Ace.
"Oh, ecco Marco!" esclamò lei indicando il comandante della prima flotta che si stava dirigendo a spasso spedito verso di loro. Stranamente, non aveva fatto nessuna battuta maliziosa riguardante quel fatto. Prima Ace trovava irritante che tutti parlassero di loro, ora che invece era così felice che avrebbe voluto urlarlo al mondo intero, nessuno ne parlava più. Ed era irritante comunque.
Forse sono stato troppo duro con Satch... Nah, non si è mai troppo duri con lui. Stava per aprire bocca per salutare Marco, quando notò l'espressione seria sul suo volto, e si bloccò. Non è che il babbo si era arrabbiato?

CITAZIONE
"Ace..."
"Ci sono anche io, sai?" esclamò indispettita haruta.
"Ciao haruta... Ace c'è qualcosa che devi dirmi e che io dovrei sapere ma che tu non mi hai detto?"

Ace inarcò il sopracciglio, cercando di districarsi in quello scioglilingua che Marco aveva appena pronunciato. Qualcosa che so... Qualcosa che dovrei dire... Qualcosa che dovrebbe sapere... Come entrare in dispensa senza essere beccato dai cuochi? "Uhm... No?" rispose infine, non sicuro né della domanda né della risposta.

CITAZIONE
"Inoltre...chi diavolo è tuo padre?"

In quel momento, Ace fu certo di sentire qualcosa rompersi. Forse era una corda che si era spezzata nelle vele, o un vaso che era caduto sfracellandosi a terra. O più probabilmente era il suo cuore che si era appena sgretolato. Cos'era quella domanda a bruciapelo? Marco sapeva qualcosa? Come, perché? Proprio adesso che andava tutto bene...
No, aspetta un attimo. Aveva detto "inoltre", quindi la cosa che doveva dirgli era un'altra, non c'entrava con suo padre. Probabilmente no. Era una buona possibilità. Forse no. Dio, ti prego fa' che sia così!
Ace non avrebbe voluto dire a nessuno di suo padre, nemmeno se non ci fosse stata questa cosa della vecchia rivalità con Barbabianca. Non l'avrebbe detto nemmeno a Rufy se non fosse stato per Dadan.

"E' tutta colpa di suo padre, di quel sangue che si porta appresso!" stava urlando Dadan, protestando per qualcosa che avevano combinato.
"Ad Ace non piace parlare di suo padre," aveva cercato di interromperla Rufy, tra una boccata di cibo e l'altra.
"Certo che no, visto che suo padre è Gold Roger!"


Ora che ci ripensava, Rufy aveva detto così per via di un'altra discussione che i due fratelli avevano avuto qualche tempo prima.

"Ace, tu hai un padre?!" aveva esclamato Rufy, con gli occhi spalancati dalla sorpresa.
"Che c'è di tanto strano? Tutti hanno un padre," aveva risposto Ace, disinteressato.
"Io no." Un ragionamento che non faceva una piega. E giacché nemmeno Ace era sicuro di che fine avesse fatto (probabilmente si era suicidato dopo aver capito di essere figlio di Garp), lasciò perdere.
"Non mi va di parlare di mio padre, possiamo cambiare argomento?"
"Ok. Che si mangia stasera?"


Rufy aveva risposto semplicemente così perché... Era Rufy. Ma si chiese se la stessa cosa avrebbe potuto funzionare con altre persone. Valeva comunque la pena di fare un tentativo, perché non aveva altre risposte pronte. Deglutì, cercando di recuperare la voce che aveva perso.
"Non mi va di parlare di mio padre, possiamo cambiare argomento?"

SPOILER (click to view)
Mi fa piacere ^///^ Devo dire che mi hai veramente spiazzato con l'ultimo ^^
 
Web  Top
view post Posted on 21/2/2011, 19:27
Avatar

Senior Member

Group:
Member
Posts:
10,721
Location:
dal paese delle Meraviglie

Status:


image
Marco

"Come sarebbe a dire hm..no? mi vuoi far credere che circe dei Vicoli non ti ha detto che ci ha spiati quella sera? e che ha visto TUTTO?"
Era certo che con un tipo come Ace, quella strega aveva sicuramente fatto mensione. Sapeva che sarebbe riuscita a stuzzicarlo, cosa che con lui non sarebbe mai riuscita a fare.
"Lo ha detto alla marina, che lo ha detto a tuo nonno garp...ecco perchè ti chiedevo di tuo padre, ero curioso di sapere perchè che razza di tipo sia il figlio di garp."
Non doveva essere un bel tipo a qaunto pareva dall risposta che Ace aveva dato alla sua domanda.
CITAZIONE
"Non mi va di parlare di mio padre, possiamo cambiare argomento?"

"Se non ti va di parare capisco..."
Però, un po' era deluso, singificava che Ace non si fidava di lui, aleneno non abbastanza da confidargli il suo passato.
"Non ho la più vaga idea...Haruta?"
Il comandante della pria divisione fu distolto dall'espressione che la compagna aveva assunto: due occhioni grandi e comossi che li grudava estasiata.
"Allora è vero quello che dice Satch! state insime! siente una bellissima coppia!" esclamò
Gli venne da ridere, oramai il povero Satch non veniva creduto quasi più per quante ne raccontava.
"Pura verità, per una volta."
"Vi lascio soli" disse scappandovia
Alemneo haruta sapeva cosa significasse la parola intinità, e marco gliene fu grato.
dicevo... non so come potrebbe reagire tuo nonno...non è che pretenderà che io ti chieda la mano, vero?"
Si avvicinò al more per dargli il buon giorno come si deve.
Le labbra di Ace sapevano di marmellata lal fragola, dolce ma non troppo,ed erano deliziose.
"Hmmm...sento ancora l'odore del caffè , svegliato tardi dormigione?"
 
Top
view post Posted on 22/2/2011, 18:32
Avatar

Senior Member

Group:
Admin
Posts:
17,190
Location:
Flower Town

Status:


image
Portgas D. Ace

CITAZIONE
"Se non ti va di parare capisco..."

Il sospiro che Ace emise (internamente) avrebbe potuto resistuire il fiato ad un morto, probabilmente. Marco non sembrava aver intenzione di insistere su quell'argomento. Be', in realtà era stato anche lui che aveva equivocato: innanzittuto, si era completamente scordato di Circe (e ne stava parlando un attimo prima, il furbo!), e per secondo, Marco era solo interessato a sapere chi fosse il figlio di Garp, visto che pensava che fossero veramente parenti.
Un attimo... Ora il nonno sa di questa storia?! Ma che cavolo..! Tra l'altro, perché diavolo Circe era andata a dire quella cosa alla marina?! E soprattutto, perché la marina indagava sulla sua vita (sessuale, in questo momento)? Il magone di un attimo prima ritornò immediatamente.

CITAZIONE
"Allora è vero quello che dice Satch! state insime! siente una bellissima coppia!" "Pura verità, per una volta."
"Vi lascio soli" disse scappandovia

Fu distratto dai suoi pensieri dallo scambio di battute fra Marco e Haruta: ecco spiegato perché non le avea detto niente, all'inizio! Povero Satch... Ace gli augurò mentalmente di poter recuperare almeno un po' della sua credibilità, se non la virilità. Fu comunque grato alla ragazza che, con quegli occhioni, in quel momento gli aveva ricordato troppo Rufy.
Purtroppo poi Marco tornò all'argomento principale.

CITAZIONE
dicevo... non so come potrebbe reagire tuo nonno...non è che pretenderà che io ti chieda la mano, vero?"

Ace inarcò un sopracciglio, mentre nella sua mente si formavano immagini alquanto bizzarre, tipo di lui stesso vestito da sposa (con Rufy a tenere il velo dietro) che veniva accompagnato all'altare dal nonno, con Makino, Clau e Dadan (!) come damigelle d'onore e Satch che faceva le funzioni di prete (tanto ormai...). Quindi arrivavano all'altare e il nonno non aveva migliore soluzione che dare il benvenuto a Marco in famiglia con uno dei suoi 'amorevoli pugni'.
"Ma non dire cavolate!" esclamò, scoppiando a ridere. "Tra l'altro, come se io dessi retta a mio nonno... E' pazzo! Pensa che quando Rufy era bambino lo abbandomava da solo nella foresta o lo attaccava a dei palloncini facendolo perdere in cielo... E tutto questo perché voleva che diventassimo dei fortissimi marine! E' pazzo!" Già, chissà cosa starà pensando ora che sono un pirata di Barbabianca... Spero solo di non beccarlo, perché non ho proprio voglia di farmi spaccare i timpani.
Visto poi che Marco lo baciò, Ace capì che aveva scartato appieno l'idea di chiedere qualcosa a suo nonno (i suoi timpani erano salvi, e anche quelli del resto della ciurma).
CITAZIONE
"Hmmm...sento ancora l'odore del caffè , svegliato tardi dormigione?"

"Non è colpa mia se qualcuno non mi ha fatto dormire stanotte..." rispose lui, praticamente saltandogli addosso nel tentativo di abbracciarlo.
Sarebbe stato divertente dire a Marco chi fosse il vero figlio del nonno, era sicuro di soprenderlo, per una volta. Ma finché avesse continuato a credere che Garp e lui erano parenti di sangue, non avrebbe mai potuto sospettare la verità. La situazione era risolta, e per una volta per merito del nonno.
Deglutì, stringendo Marco strettissimo. La realtà è che non andava bene niente. Stava mentendo alle persone che se lo meritavano di meno, e mentire non avrebbe comunque cambiato quello che era. Si staccò da lui. "Mi sono ricordato che ho una cosa da fare... Ci vediamo dopo ok?" Gli diede un leggero bacio sulle labbra e si allontanò in fretta.
Arrivato al parapetto della nave, in una zona nascosta, si affacciò sul mare e vomitò parte della sua colazione. Si sentiva uno schifo.
"Ace? Tutto bene?"
Si voltò, e vide Jaws che lo guardava preoccupato. Forse era la prima volta che si parlavano da soli. "Sì, certo. Alla grande," replicò, pulendosi la bocca col dorso della mano e cercando di fare un sorriso sincero.
"Ok..." rispose l'altro, non troppo convinto. "Volevo solo dirti che ci stiamo dirigendo sull'isola di Wanokuni, ci andiamo sempre per la festa della Tanabata."
"Oh, non ci sono mai stato..."
"Lo immaginavo. Ho già detto ai nostri sarti che tu e gli altri ragazzi avrete bisogno di un kimono, ma dovresti andare a farti prendere le misure... Ah, e il colore preferito di Marco è il giallo," aggiunse, un attimo prima di andarsene.
Ace sorrise. Era una ciurma meravigliosa. Erano stati un po' stupidi, all'inizio, ma la realtà era che facevano veramente il tifo per lui e Marco, come una vera famiglia.
E lui li stava inganando tutti. E' solo che non voglio che mi odino come tutti gli altri... Perché loro non sono gli altri.

SPOILER (click to view)
E alla fine ce l'ho fatta... ç.ç Ho pensato di far andare un po' avanti la storia, e visto che Ace quell'isola la nomina, ho pensato di utilizzarla e di sfruttare la teoria che somigli al Giappone tradizionale.
 
Web  Top
view post Posted on 23/2/2011, 14:07
Avatar

Senior Member

Group:
Member
Posts:
10,721
Location:
dal paese delle Meraviglie

Status:


image
Marco

Rimase fermo un attimo preso in contropiede si voltò per vedere scoparire Ace chiedendosi cosa gli fosse preso.
Non aveva dubbi, Ace aveva un segerto che gli pesava da morire e lo faceva stare male.
Ancora non riusciva a comprederelo fino in fondo, quado diceva ecco finalemnte si è rilassato,finalmente si sente uno di noi, qualcosa cambiva e che lo riallontanava.
Ace, per lui, era una specie di enigma. Era una delle cose che gli iaceva di lui, così insatabile, ma allo stesso tempo così deciso e fermo nelle posizioni.
Decise di lascirgli del tempo, forse con il tempo avrebbe risolto tutto quello che lo turbava
"Ciao!"
Marco si voltò verso Satch il quale pareva un cane bastonato.
"Cos'è quella faccia?"
"Ace, non ti ha detto nulla?"
Su quella nave nessuno che gli racontasse mani nulla! prima la cosa di Circe, ora questa di Satch,anche se non credeva fosse un grosso problema.
"No, niente. ha il brutto vizio di tenersi le cose per sè."
"Ti racconterò mentre ci prepariamo per il Tanabata."
Il Tanabata...se l'era quasi scordato! Non c'era anno che la ciruma di barbabianca non partecipasse a quella festa, era un rito inrrinucuable.
Si vesitivano tutti con gli abititi tradizionali, le frasi auruali, i fuochi d'artificio, e le bancarellie per le vie della città.
C'era anche una leggenda molto suggestiva secondo la quale nel cielo vivevano a Ovest gli uomini e a Est le divinità; il pastore Hikoboshi (la stella Altair) e la dea Orihime (la stella Vega) si innamorarono e si sposarono in gran segreto contro la volontà del padre della dea. Ebbero anche due figli, un maschio e una femmina. Quando il padre lo venne a sapere allontanò i due sposi, riconducendo la figlia nella terra degli dei e, per evitare il ricongiungimento, creò un fiume celeste, la Via Lattea. I due ne soffrirono moltissimo e alla fine il padre di Orihime finì commosso dalle tante lacrime versate e accordò che potessero rincontrarsi, ma solamente una volta l'anno, la settima notte del settimo mese.
"Satch, sono cose che capitano."
"Non capitano a te, però!" piagnucolò il risposta il comandante della quarta divisione.Era accucciato in un angolo a fare funghi.
Marco era intento a tirare fuori dall'aramadio il suo vestito, gli tolse l'incolucro protettivo, lo appese fuori poi si voltò verso di lui e spiegò:
"Il tuo problema, Satch, è che hai l'ansia da prestazione, hai paura di fare brutta figura e finisci per farla davvero..."
"...e forse non hai pensato che sbagli a scegliere partner?"
Satch si voltò di scatto,verso di lui come se un fulmine lo avesse colpito in pieno.
"Che vuoi dire?"
"Mi spaventa molto come tu continui a ignorare la tua omosessualità, Satch."
"Non ignoro un bel niente! a me piacciono le donne! "
"Se lo dici tu..."
Era un gran testone,alle volte, quasi quanto Ace. Si voltò verso il suo abito per controllare che fosse ancora utilizzabile.
"Farai un gigurone...Ace non potrà staccarti gli occhi di dosso!"
"Se lo dici tu, mi fido!"
SPOILER (click to view)
spero che ti piaccia :*.*:


Edited by Risa-chan - 23/2/2011, 21:40
 
Top
view post Posted on 23/2/2011, 18:42
Avatar

Senior Member

Group:
Admin
Posts:
17,190
Location:
Flower Town

Status:


image
Portgas D. Ace

"Quindi è questa la leggenda della festa..." mormorò Ace, dopo che Izou ebbe finito di raccontargliela. Quando si era sentito un po' meglio, aveva deciso di tenere occupata la mente andando a farsi prendere le misure del kimono, come gli aveva consigliato Jaws, e aveva così beccato l'okama, che gli si era praticamente incollato addosso. "Non è un po' troppo romantica?"
"Forse, ma noi pirati siamo dei sognatori," replicò l'altro. "Quindi queste cose fanno per noi..."
"Tesoro, mi sa che il giallo non ti starebbe bene addosso," fece l'anziana sarta, che stava tirando fuori dall'armadio una ventina di tessuti diversi. Ace la guardò con un'espressione da cane bastonato. "Ok, ok, vedrò quello che posso fare..."
"Comunque non c'è solo la leggenda, più che altro è una festa e basta, si beve e ci si diverte, questa è una cosa da pirati," preseguì Izou. "Solo che si va in giro in kimono."
"Quindi per te non cambia nulla," concluse Ace.
"Ma per una volta mi confonderò fra la massa..." fece l'altro facendo degli strani gesti con le mani. "E poi a mezzanotte fanno i fuochi d'artificio, ed ogni anno sono sempre meglio. Dovrebbero essere il tuo genere di cose, no?"
Ace lasciò fuoriuscire alcune lingue di fuoco dalla punta delle dita, guardando le fiamme che danzavano davanti ai suoi occhi prima di sparire. Idea! "Senti, puoi aiutarmi ad evitare Marco finché non arriviamo a Wanokuni?"
Izou lo guardò sorpreso. "Ma come? Credevo che le cose andassero bene fra voi due!"
"Infatti! Voglio fargli una sorpresa, e ho bisogno di un po' di tempo per prepararmi."
Immaginava che Marco ci fosse rimasto male per come l'aveva salutato prima, ma la realtà è che quella storia lo aveva sconvolto più del previsto. Non voleva stare lontano da lui, ma il suo corpo gli faceva ancora schifo, per il momento, e avrebbe avuto bisogno ancora di un po' di tempo per convincersi definitivamente che non gli importava, purché potesse stringerlo ancora fra le braccia. E d'altronde, voleva anche fargli capire che, nonostante tutto, a lui teneva moltissimo.
"Oh, le sorprese sono una cosa così carina!" applaudì la sarta. "A parte quando torni a casa prima dal lavoro e trovi tuo marito a letto con un'altra..."
Ace la guardò preoccupato. "Vuoi dire che corro questo rischio?!"
"Ma no!" intervenne subito Izou. "Marco è una persona seria!"
"Ma se dovesse succedere," aggiunse lei, "dimmelo che ci penso io a dargli una bella lezione!"
"Grazie," sorrise Ace. "Allora, mi aiuti?"
"Non capisco a cosa ti servo," replicò il comandante della sedicesima flotta. "Siamo 1600 persone, non puoi evitarlo e basta?"
"Ma se lo evitassi si arrabbierebbe, o si preoccuperebbe," rispose Ace. "Se invece sembra che ho da fare..." Lo guardò, cercando di imitare gli occhioni alla Rufy. "Per favore..."
"Oh, come puoi resistere a questo faccino?" intervenne la sarta.
"Va bene, lo faccio. Ma chiederò aiuto anche agli altri, così Marco non potrà picchiare solo me," acconsentì Izou. "Ti faremo lavorare come non mai."
"Guarda che dev'essere per finta però!" esclamò Ace, improvvisamente preoccupato di ritorvarsi a pulire tutti i ponti della Moby Dick. "Altrimenti non avrò il tempo di preparare la sorpresa."
Alla sarta brillavano gli occhi. "E io ti preparerò il miglior kimono del mondo, così sarai il ragazzo più incredibile della festa! Non che tu ne abbia bisogno, comunque," aggiunse, parlando fra sé. "Ah, se solo avessi quarant'anni di meno..."
I due ragazzi si guardarono fra di loro, sorridendo. Poi Izou disse: "Fai che questa sorpresa valga la pena, visto i rischi che correremo con Marco."

SPOILER (click to view)
Era ottimo ^^ Povero Satch XD ps da' un'occhiata alle pagine do dou che ho messo nella sezione doujinshi incompleti, ce ne sono alcuni che ispirano secondo me XD
 
Web  Top
view post Posted on 23/2/2011, 23:16
Avatar

Senior Member

Group:
Member
Posts:
10,721
Location:
dal paese delle Meraviglie

Status:


image
Marco

Isola di Wanokuni

Facendo il punto della situazione poteva dire di aver fatto molte cose, aveva spesso lavorato sulla nave, aveva scofitto a pocher Satch per ben venti volte consegutive, sgridato suoi uomini, letto molto.
Di Ace nessuna traccia.Nè ai pasti, nè sul ponte, nè in infermierie, non aveva dormito più nella sua cabina.
Era diventato più sfuggevole e invisibile di un fantasma.
marco non ra arrabbiato, infindo lavorva un sacco, doveva svlgere molte mansion pr conto di questo o quell'altro comandante.
No, Marco era furioso. Non che lo dasse a vedere, riusciva ad ostentare calma e pacatezza, anche quando gli mentivano spudoratamente.
Il punto era che Ace non lo voleva vederlo, parlarci, o passarci dle tempo.
Si fosse offeso per la questione del padre? oppure Ace aveva capito di aver fatto un errore?
nma anche no! Tutte le sere, alla stessa ora, Stefen grattava alla sua porta portandolgi dei "doni", delle cose che avrebbero potuto fargli piacere, insiema ad dei bigliettinicon scritto "Sorry".
Era certo che fossero da parte di Ace.
Tutto ciò lo rendeva fuoroso, perchè non ne capiva il motivo. che sesno aveva quello strano comportamento?
Continuava a chiederselo per le strade di Wanokuni, insime Satch, vesito con il suo abibito delle occassioni.
Avrebbe voluto andarci con Ace, ma stranamente, sembrava irreperibile.
"Faremo conquiste, oggi! gurda quante belle ragzze!"
"Satch, non cominciare..."
"Vero, tu sei quello "super-impegnato-non-gurdo-nessuno-oltre-ad-Ace"!" esclamò ridendo.
"cns'era quella cosa improniciabile?" chiese
Si avvcinarono ad uno stend e dal nulla molte ragazze si avvcinarono a loro, per chiaccherare.
Eppure, marco aveva la testa da tutt'altra parte.
SPOILER (click to view)
ho pensato di andare avanti^^ spero di non aver rovinato niente


 
Top
view post Posted on 24/2/2011, 13:16
Avatar

Senior Member

Group:
Admin
Posts:
17,190
Location:
Flower Town

Status:


image
Portgas D. Ace

E così era finalmente arrivato il giorno della festa. Ace, con il suo bel kimono nuovo (nella quale aveva moltissime difficoltà a muoversi, in realtà) nero con le decarazioni floreali alle estremità rigorosamente gialle, era sceso sull'isola tra i primi: la sorpresa era quasi pronta, doveva trovare solamente il posto più adatto per farlo. E fu proprio Jaws a trovarlo per lui. "E' perfetto!" esclamò, quando l'amico glielo ebbe mostrato. "Ora devo solo trovare Marco."
"Per quello non c'è problema," rispose Jaws, estraendo un lumacofonino. "Ho incaricato Haruta di tenerlo d'occhio per avvisarci." Ace sorrise: era tutti assolutamente stupendi. "Vieni, andiamo."
Trovarono lui e Satch ad uno nei numerosi stand della fiera, ovviamente circondati da una folla di ragazze Figuriamoci..., che però Jaws riuscì ad allontanare semplicemente guardandole con le sopracciglia inarcate. "Satch, andiamo," disse poi, praticamente afferrandolo per la collottola. "Aspetta le ragazzeeee..." si lamentò l'altro mentre veniva trasciato via.
Ace, impegnato com'era a preparare quello che aveva in mente, non aveva avuto il tempo di rendersi veramente conto di quanto Marco gli fosse mancato in quel periodo. Al diavolo tutto, compreso (e soprattutto) suo padre, l'unica cosa che aveva voglia di fare in quel momento era appiccicarsi a lui e farsi riempire di baci. Ma prima doveva farsi perdonare.
"Stai..." iniziò, osservandolo. "Stai benissimo!" Poi, prima che si potesse rovinare l'atmosfera, lo afferrò per un braccio, iniziando a trascinarlo. "Ti devo far vedere una cosa. Ah, ed è una sopresa, quindi occhi chiusi! Mi raccomando!"

Il luogo che Jaws aveva trovato non era lontanissimo dalla città, ma abbastanza da fare in modo che non si avvertisse nessun rumore e in maniera che l'oscurità (a parte la luce delle stelle) fosse pressoché totale. Ace si fermò sulla riva del piccolo fiume che scorreva in quella zona, fuoriuscendo dal bosco di bambù. "Ok, siamo arrivati..." Gli lasciò il braccio, ma non resistette alla voglia di dargli un leggero bacio sulla bocca. "Non è questa la sorpresa quindi occhi chiusi! Ti tengo d'occhio. Aspetta qui."
Fece un balzo ed atterrò dall'altra parte del fiume, quindi alzò le mani in avanti, infiammandole, ed iniziando a fare uscire, lentamente, tante piccole sferette di fuoco. "Lucciole di Fuoco." Normalmente quella tecnica prevedeva la loro esplosione dopo un certo tempo, ma Ace era riuscita ad affinarla in maniera da poterle controllare ancora meglio di quanto non sapesse fare. Le fece disporre in maniera continua sopra tutta la superficie del fiume, come a riprodurre il corso della via lattea, e ad alzarsi fino al cielo. Le piccole sfere di fuoco crepitavano, spargendo attorno una luce calda.
"Ora puoi aprire gli occhi."
Quando pensò di aver fatto durare quelle fiamme sufficentemente a lungo, le fece spengenre facendole scendere lentamente verso l'acqua del fiume, come una specie di pioggia di stelle cadenti. Poi fissò Marco sorridendo.

SPOILER (click to view)
Forse non era un granché come sorpresa ^^'' Ma mi era troppo piaciuta la scena nel doujinshi ^^
 
Web  Top
view post Posted on 24/2/2011, 14:08
Avatar

Senior Member

Group:
Member
Posts:
10,721
Location:
dal paese delle Meraviglie

Status:


image
Marco

Sì voltò improvvisamente verso destra e lo vide bello come non mai con il suo kimono nuovo, le decorazioni in giallo.
"Era ora che ti facessi vedere...quel kimono ti sta benissimo."
Non fece in tempo neanche a parlare che venne trascinato via, fra la gente, e ne aveva di cose da dirgli in realtà, ma decise di fare come Ace voleva.
CITAZIONE
"Ti devo far vedere una cosa. Ah, ed è una sopresa, quindi occhi chiusi! Mi raccomando!"

"D'accordo"
Chiuse gli occhi accontentando il moro, il quale sembrava particolarmente contento. Marco non sapeva o stava trascinando ne cosa stesse accadendo. Fra l'oro vigeva il silenzio più assoluto, nonostante questo si sentiva appaganto lo stesso.
Ace era uan di quelle persone con cui poteva passare ore insime senza parlare, ed avere la sensazione di aver avuto la più bella coonversazione mai avuta.
Ad un certo punto si fermarono.
CITAZIONE
"Ok, siamo arrivati..."

"Dove siamo? e cosa intenzione di fare?"
per risposta ricevette un leggero bacio sulle labbra, il quale non rispose alle sue domande, ma ebbe il potere di farlo dessitere.
CITAZIONE
"Non è questa la sorpresa quindi occhi chiusi! Ti tengo d'occhio. Aspetta qui."

Non aveva intenzione di muoversi da lì, ora era cuorioso di vedere la sorpresa che Ace aveva riservato per lui.
Quando aprì gli occhi, ebbe davanti uno spettacolo meravilgioso, le luccilo di fuoco di ace avevano formato la via lattea a ricordo della leggeda sulla festa delle stelle.
"E' uno spettacolo stupefacente ace...però, credo che si agiunto per gli amanti il tempo di ricongiungersi, non credi?"
Marco non aspettò la risposta di Ace, lo attirò a sè, cercando le sue labbra morbine per baciarlo come desiderava da un po'.
"Ace, in questi giorni ho capito una cosa devono avre provato Hikoboshi e Orihime, per la prima volta."
fece scorrere le sue mani dal colo al viso,firndao la pelle impercettibilmente.
Erano lì circondati ma milioni di luccile di fuoco, soli, e Marco non aveva nessuna intenzione di predere tempo prezioso.

 
Top
view post Posted on 24/2/2011, 19:30
Avatar

Senior Member

Group:
Admin
Posts:
17,190
Location:
Flower Town

Status:


image
Portgas D. Ace

CITAZIONE
"Ace, in questi giorni ho capito cosa devono avere provato Hikoboshi e Orihime, per la prima volta."

Ace non poteva essere più d'accordo con quella frase. In realtà non era passato un anno dall'ultima volta che aveva potuto sentire le labbra di Marco sulle sue, ed il suo tocco sulla sua pelle, ma i brividi che gli stava provocando erano qualcosa di così indescrivibile che non importava che fossero tre giorni o tutta l'eternità, ormai non poteva più farne a meno.
Anche se lo stava ingannando, anche se gli stava nascondendo delle cose importanti del suo passato, in quel momento Ace voleva solo concentrarsi a sentire ogni minima sensazione che il suo corpo gli trasmetteva.
Le loro labbra si staccavano in sincrono solo per prendere fiato, prima di rincollarsi nuovamente: Ace adorava sentire la punta della lingua di Marco che le sfiorava, prima che lui stesso gli andasse a solleticare il palato.
Aveva messo le mani sulle sue spalle, ma quando lo sentì iniziare a sfiorargli il collo, le fece scendere lentamente, andando a cercare la fascia che gli stringeva il kimono, per slegare il nodo. Mentre sentiva i polpastrelli di Marco premere sulla sua pelle, che si tramutava istantaneamente in fuoco senza che lui potesse farci alcunché, staccò per un momento le labbra, leccando un attimo quelle di Marco per pulirle dalla saliva; quindi, una volta slacciata la fascia, strinse Marco per i fianchi per avvicinarlo maggiormente a sé e baciarlo sul collo e dietro l'orecchio.
Il nonno sapeva? La marina sapeva? Che lo sapessero tutti, era l'unica cosa che non avrebbe mai voluto nascondere! Che guardassero tutti quelli che lo odiavano com'era felice ora che poteva sentire di nuovo il sapore della pelle di Marco, ed i brividi che il suo tocco gli provocava mentre infilava le mani sotto il vestito.
"Io sono un uomo di Barbabianca," gli sussurrò. "Il mio corpo, il mio cuore, sono per lui." Si staccò un attimo, lasciando scendere le maniche del suo kimono oltre le spalle. "Tutto questo è anche tuo."

SPOILER (click to view)
Scusa se ci ho messo tanto, stavo cercando di fare un a scena lemon quantomeno decente...-.-
 
Web  Top
332 replies since 5/2/2011, 14:12   7125 views
  Share