Family, Marco x Ace

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view post Posted on 15/2/2011, 22:11
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Marco
Marco sì servì un po' di tutto, era tranquillo ora che finalmente aveva chiarito le cose con se stesso.
Sarebbe bastato un solo sengale da parte di Ace, e avrebbe agito di conseguenza. Fino ad allora, non avrebbe fatto nulla che avrebbe potuto mettere a disagio Ace, fino ad allora, si sarebbe comportato da amico, da fratello e da compagno.
Anche se, avrebbe rischiato che quel momento non venissime mai.

CITAZIONE
Allora come va? Ti consiglio di provare il pollo, è strabuono. Sempre che ne sia rimasto..."

"bene! Il pollo è una secialità dei nostri cuochi....ma vedo che qualcuno, ha gà provvedduto a far sperirne un bel po'!" esclamò divertito.
Atomos arrivò proprio in quell momento con delle informazioni sui pirati che avevano attaccato una nave pirata alleata e non si sopreprese affatto del desiderio di Ace di entrare in azione.
Era da un po' che era con loro e non era accaduto nulla di che ad esclussione di qei gosspip rosa di dubbio gusto.
Non si aspettava però che i suoi compagni ( o quei bastardi che si ritenevano tali) avevano un bel programmino in serbo per lui.
CITAZIONE
"Hai ragione," annuì Barbabianca. "Va bene, Ace, vai pure. Chi vuole andare con lui?"

Tutti i comandanti, misteriosamente, si voltarono in direzione del biondo, senza fiatare, aspettando che Marco si offrisse volontario.
"Beh, che c'è? perchè mi gurdate?" esclamò calmo.
Silenzio.
"Nessuno vuole accompagnare Ace? mi sembrava che tutti foste daccordo a non madarlo da solo..."
Silenzio.
Marco si arresse:"D'accrdo! acompagnerò io Ace."
Un esulto generale, scoppiò fra i pirati di Barbabianca. Fu così che Marco si ritrovò a viaggere dentro una barchetta molto piccola con Ace come autista.
"Se siamo fortunati arrivveremo lì in circa due giorni, facendo tappa in una piccola isola deserta che abbiamo ribattezzato Tokelalu"
"se continuerai ad anadre a questa velocita, arriveremo prima, ma io vomiterò anche il sague." continuò reggendosi forte.
Il biondo si accorse che i ragazzi avevano calolato tutto: lui ed Ace avrebbero passato parecchie ore solo su un isola deserta.
Imprecò silenziosamente.

SPOILER (click to view)
Tokelau è un gruppo di atolli realmente esistenti della Nuova zelanda

SPOILER (click to view)
Era proprio quella ne vedremo delle belle mi sa tanto :fua: :shifty:


Edited by Risa-chan - 17/2/2011, 00:18
 
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Portgas D. Ace

Ace alzò gli occhi al cielo al silenzio che si era creato dopo la domanda di Barbabianca. Era chiaro cosa avessero in mente quei cretini dei suoi compagni, peccato che il diretto interessato non ne volesse sapere nulla.

CITAZIONE
"nessuno vuole accompagnare Ace? mi sembrava che tutti foste d'accordo a non mandarlo da solo..."

Ace tamburellò leggermente con le dita sul tavolo, irritato. Gli sarebbe bastato veramente poco per togliersi da quella situazione: avrebbe potuto parlare e dire che poteva andare Clau con lui, o Izou, o chiunque altro (ad eccezione di Satch, naturalmente. Due giorni da solo con lui sarebbero stati da suicidio). Il problema è che preferiva di gran lunga che fosse Marco, il suo compagno di viaggio. D'altro canto, il suddetto non sembrava particolarmente intenzionato a proporsi, ed Ace non voleva forzare nessuno. Quindi rimase in silenzio.

CITAZIONE
"D'accordo! acompagnerò io Ace."

Quanto entusiamo..! pensò Ace amaramente, vedendo che gli unici due che non stavano esultando per quella scelta erano proprio i due che dovevano effettivamente partire. Marco sembrava veramente seccato da tutta l'intera storia, e ad Ace dispiaceva perché, al contrario, voleva davvero partire con lui.

Morale della favola, la spedizione partì nel peggiore dei modi.

Ace se ne stava seduto in fondo all'imbarcazione, con la schiena appoggiata all'albero maestro ed il cappello calato sugli occhi, mentre lasciava che le fiamme uscissero dalle gambe e dai piedi per alimentare la nave. Marco era a prua a controllare la direzione.
CITAZIONE
"Se siamo fortunati arrivveremo lì in circa due giorni, facendo tappa in una piccola isola deserta che abbiamo ribattezzato Tokelalu"
"se continuerai ad andare a questa velocita, arriveremo prima, ma io vomiterò anche il sangue."

"Quante storie per un po' di velocità," ribatté Ace. "Potrei andare anche più forte, se volessi."
La realtà era che adorava lo Striker (e i carpentieri che gliel'avevano costruito): poteva muoverlo come gli pareva con un'estrema facilità, e portarlo a velocità altissime solo grazie all'aiuto del suo frutto; ed era molto piacevole sentire il vento sferzare sul viso e gli schizzi d'acqua che si alzavano ai lati.
E poi era veramente esaltato dal fatto finalmente di poter andare in missione, per la prima volta sotto il nome di Barbabianca, e le fiamme uscivano quindi con più intensità del solito. Peccato che... Ace alzò leggermente il cappello per scoccare un'occhiata a Marco, quindi si decise a decellerare, per prudenza.
Tuttavia, ciò li costrinse appunto a fermarsi a Tokelalu, cosa che Ace avrebbe voluto evitare. Sì, insomma, lui, Marco e un'isola deserta...

Come vi immaginate un atollo? Piccolissimo, con due o tre palmette qua e là, tutto coperto di sabbia finissima e bianchissima, ed un mare azzurrissimo attorno? Ecco, Tokelalu era proprio fatta così.
Ace fermò lo striker proprio in prossimità della spiaggia e scese: era quasi sera, giusto il tempo di mangiare (cena composta da uno dei mostri marini che avevano sconfitto strada facendo) e dormire. Fare una cena sulla spiaggia gli ricordava i tempi con Rufy, quando scendevano giù al villaggio e si accampavano là, con Makino che preparava da mangiare. Ma Marco era completamente diverso da Rufy, già normalmente dubitava che sarebbe andato in giro per la spiaggia gridando eccitato "evviva la carne alla griglia!", figuriamoci in quella situazione.
Perché, diciamocelo, Marco si era offerto "volontario" di accompagnarlo, si, 'sta cippa. Ci sarebbe solo mancato che i loro compagni avessero iniziato a fare dei gesti mantici con le mani mormorando "vacci tu, vacci tu" e la farsa sarebbe stata completa.
Era meglio chiarire la situazione prima che la cosa diventasse ingestibile, perché non voleva che l'atteggiamento cretino degli altri rovinasse quel poco che era rimasto del suo rapporto con Marco da quella maledetta sera in cui aveva avuto la brillante idea di andare a trovarlo in camera.
E dato che ad Ace non piaceva parlare dei suoi sentimenti, si disse che lo sforzo che stava per fare valeva almeno un aumento di taglia considerevole per la missione che stavano per fare.
"Senti, mi dispiace, ok? Lo so che vorresti essere da tutt'altra parte in questo momento e sicuramente non con me, ma sono solo due giorni. Pensi di potercela fare senza tenere quel muso? Poi torneremo sulla Moby Dick e potrai riniziare ad evitarmi come stavi facendo prima."
Uhm, non era sicuro che questa frase servisse a migliorare i loro rapporti, ma almeno si era tolto un peso sulla coscenza: perché sì, l'aveva notato che lo stava evitando, e la cosa non gli piaceva per niente.
Invece gli sarebbe piaciuto molto se Marco avesse evitato di essere depresso solo per essere rimasto da solo con lui.

SPOILER (click to view)
Piccola citazione da "la vita è bella" di Benigni XD Già, sempre che Ace riesca a capire di aver completamente sbagliato interpretazione (d'altronde il cervello in famiglia quello è) XD


Edited by Akemichan - 20/2/2011, 00:02
 
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view post Posted on 16/2/2011, 15:56
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Marco

CITAZIONE
"Senti, mi dispiace, ok? Lo so che vorresti essere da tutt'altra parte in questo momento e sicuramente non con me, ma sono solo due giorni. Pensi di potercela fare senza tenere quel muso? Poi torneremo sulla Moby Dick e potrai riniziare ad evitarmi come stavi facendo prima."

marco alzò lo sgurdo verso il compagno e si accorse di quanto gli cosstasse dirgli, e quanto quella situazione lo aveva ferito.
Non voleva che Ace pensasse così, perchè lui era davvero felice di stare con lui in quell'isola. Non avrebbe voluto starci con nessun altro,e per Ace era la stessa cosa, se lo sentiva.
Tuttavia, non in quel mondo, non con gli altri che continuavano a sperare che finissiero assime mandando messaggi sulibinali di quasiasi tipo.
"Non è affatto vero, Ace. Volevo venire a questa mission con te, anche se può sembrare il contrario. Non sto tenendo il muso..."
Sono solo concentrato per evitare di saltarti adosso subto...
Questo pensiero, se lo tenè per sè.
"E non ti sto evitando perchè mi va, ma perchè spero che alla fine quegli idioti la smettano, e poter stare in pace di nuovo! E non pensare che non sia stato felice, quella sera, quando sei venuto a pararmi. Sono stato onorato che tu abbia voluto condividere con me quel momento." continò sicuro di sè, parlando con quel suo tono di voce caldo e pacato.
Si avvicinò ad Ace sorridenndo:"Volevo evitare che tu ti sentissi in imbarazzo. E' da poco che sei con noi, io ci sono abituato è già sucesso...ma questa un altra storia."
"Ho sbagliato, e ti chidedo scusa! Niente musi lunghi, promesso."
Sperava di Aver convinto Ace, e scurutò nei suoi occhi cercando di capire se fosse riuscito nel suo intento.
Sorrise di nuovo allontandasi da Ace.
"Bene, domani, ci aspetta una lunga giornata! fatti una bella dorminta!vado a prendere un po' d'acqua. "
L'isola, per quanto piccola, aveva tutto l'indipensabile per poter sopravvivere, infatti grazie ad una flada sotterrane a di acqua dolce, che sgirgava proprio al centro, dove la vegetazione era più fitta, ed ben nascota dalla spiaggia.
Quando aveva appena finito di riempire la botte, accadde una cosa inaspettata. Ancora non si era fatta completamente notte, e ancora si vedeva bene,perciò il biondo riuscì a distinguere uno strano vapore alzarsi poco lontano da lì.
"Che diavolo... un Geyser ?" esclmò sorpreso.
Sì avvicinò ed infatti, trovò una piccolo buca piena di acqua calda, era quella che provocava il vapire.
fu in quell momento che gli venne l'idea: dopo aver controllato la profondità, si spogliò e si immerse nell piscina naturale.
Era quello che ci voleva.

SPOILER (click to view)
lo so, per essere un atollo c'è troppe cose, ma siamo nell'universo di One piece dove tutto è possibilexD ora abbiamo Marco tutto nudo :fua: cosa accadrà?!


Edited by Risa-chan - 17/2/2011, 00:19
 
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Portgas D. Ace

CITAZIONE
"Non è affatto vero, Ace. Volevovo venire a questa mission con te, anche se può sembrare il contrario. Non sto tenendo il muso..."

A quella frase, Ace gli scoccò un'occhiata di sottecchi. Be', non poteva negare che gli facesse piacere sentirglielo dire, anche se sì, sembrava fare tutto il contrario di quello che diceva.
Oppure era lui che non capiva un accidente.

CITAZIONE
"E non ti sto evitando perchè mi va, ma perchè spero che alla fine quegli idioti la smettano, e poter stare in pace di nuovo! E non mensare che non sia stato felice, quella sera, quando sei venuto a pararmi. Sono stato onorato che tu abbia voluto condividere con me quel momento.""Volevo evitare che tu ti sentissi in imbarazzo. E' da poco che sei con noi, io ci sono abituato è già sucesso...ma questa un altra storia."

Ace si sentì stringere il cuore. "Be', sì, in effetti danno fastidio anche a me..." Aspetta un attimo... Che vuol dire che è già successo???!!! Voleva dire che quei cretini tentavano di appiopare Marco ad oni nuovo componente della ciurma? Che storia era quella? Ace si sentì improvvisamente depresso di nuovo. Be', però d'altronde non era mica colpa dei cretini se si era... Sì, insomma, avete capito.

CITAZIONE
"Ho sbagliato, e ti chiedo scusa! Niente musi lunghi, promesso."

"Sarà meglio che tu la mantenga..." Ma sorrideva: d'altronde, da com'erano le premesse di quel viaggio, almeno aveva scoperto che tra lui e Marco non era cambiato niente, e lontani dalla nave avrebbero avuto almeno tranquillità. Per il momento doveva accontentarsi.

CITAZIONE
"Bene, domani, ci aspetta una lunga giornata! fatti una bella dorminta!vado a prendere un po' d'acqua. "

"Ok." Ace stese i sacchi a pelo per la notte sulla spiaggia, e poi accese un falò (grazie al suo frutto del diavolo e alla sua versatilità), quindi si sdraiò sul suo. Effettivamente era un po' stanco (far muovere lo striker per così tante ore non era uno scherzo) e inoltre gli era anche calata la tensione della discussione con Marco.
Al che gli tornò in mente la frase che aveva detto: io ci sono abituato è già sucesso...ma questa un altra storia Quindi non era lui che era speciale, era che gli altri erano cretini e basta... Hai poco da essere geloso! gli disse una voce interna; d'altronde, non è che lui non avesse avuto delle storie, e Marco era più grande di lui e, sì, insomma, poteva capire perché avesse successo.
"A proposito," si chiese, "ma dov'è finito?" Non tornava più, eppure doveva solo andare a prendere un po' d'acqua. Ad Ace vennero in mente una serie di scenari:
1.Si era perso (in un'isola grande sì e no due metri quadrati? Nemmeno Rufy ci sarebbe riuscito!);
2.Era caduto in un fosso e si era storto la caviglia (alquando improbabile, dato che poteva sia volare sia guarire istantaneamente);
3.Aveva avuto un attacco di narcolessia (no, quello al massimo poteva capitare a lui);
4.Basta, la fantasia di Ace era limitata alle prime tre (almeno, quella a rating verde).

Visto che tanto non sarebbe riuscito a dormire finché non fosse tornato, decise di andare a controllare, e fu così che scoprì che, Marco, semplicemente, si stava facendo un bagno nelle terme naturali.
Quindi in questo momento Marco è nudo? Ace fece immediatamente dietro-front, deciso a tornarsene sulla spiaggia cercando di dimenticare quello che aveva visto e soprattutto quello che si stava immaginando di aver visto (e che si esprimeva nel fatto che gli stessero uscendo delle lingue di fuoco da tutto il corpo).
Poi si fermò di colpo. E se i cretini avessero avuto ragione? Nel suo caso, almeno, ci avevano azzeccato, ed erano già al 50%. Inoltre, conoscevano Marco da più tempo... Tanto valeva rischiare: al massimo avrebbe negato con Marco (era una cosa che gli veniva molto bene) e poi avrebbe potuto insultare gli altri con cognizione di causa.
Tornò indietro.
"Marco, non è giusto!" esclamò, per attirare la sua attenzione. "Anche io voglio fare il bagno alle terme!" E stando ben attendo a non guardare in una certa direzione, iniziò a spogliarsi.

SPOILER (click to view)
La mia domanda è: perché non andiamo anche noi su quest'atollo? XD


Edited by Akemichan - 20/2/2011, 00:04
 
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Marco

Ace avveva attirato la sua attenzione eccome, non perchè avesse parolato, ma per quello che fece dopo.
Non riusciva a staccare gli occhi da quel corpo perfetto, mentre Ace si spogliava com movimenti fluidi, i muscoli tesi.
Era una statua greca, perffeta, che non chiedeva che essere stretta fra le sue braccia.
"Non perder il controllo..." pensò.
Senza che fecesse niente, la situazione fra loro procedeva velocemente, quando un secondo prima, a stento si parlavano.
Dopo poco si sono ritrovati nudi dentro una piscina.
Anche se, ragionando, quel gesto poteva non significare nulla, Ace voleva farsi un bel bagno quando aveva visto dove era...ma, perchè Ace lo stava cercando?
Forse, anche Ace provava quello che provava lui?
"pensavo che dormissi...ti avrei chiamato, altrimenti." rispose sorridendo.
Si accomodò meglio lasciando il posto al compagno, aspettando di vedere cosa sarebbe sucesso.
Infondo Satch, non aveva tutti i torti: Satch era un po' chiacchierono, volava un po' troppo con la fantasia, ma era un grande amico.
Per mantenere l'atmosfera rilassata parlò un po' della loro missione; non potevano, in ogni caso, lasciarsi distrarre troppo dal vero motivo di quell viaggio.
"Il babbo, sostiene che ci metteremo poco a scoffiggere i pirati che stiamo cercando, ma vorrei capire anche perchè hanno attaccato la ciurma alleata. Domani conosceraì una nostra alleata,Whitey Bay."

SPOILER (click to view)
Ti piace :*.*: ? E corto considerando che stanno parlando ho pensato bastasse. a proposito ho una mezzai iduezza per Whitey :shifty:

 
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Portgas D. Ace

Ace si accomodò a fianco al compagno, allungando le braccia sul terreno e appoggiandoci la testa sopra. L'acqua era perfetta, non troppo profonda da indebolirlo ma abbastanza da evitare l'emergere di fiamme indesiderate (cosa molto probabile vista la situazione). Marco non aveva fatto una piega per la situazione, ed Ace lo invidiò, lui stava facendo fatica a contenersi.
Se al suo posto ci fosse stato un altro, Ace non si sarebbe fatto tanti problemi a provarci, ma trattandosi di Marco... Non ci riusciva. Aveva brividi per tutto il corpo dal desiderio, ma non riusciva a muovere un muscolo. Quindi si limitò ad accontentarsi di guardare il ben di Dio che aveva davanti (anche perché se avesse chiuso gli occhi avrebbe fatto pensieri poco casti).

CITAZIONE
"Il babbo, sostiene che ci metteremo poco a sconfiggere i pirati che stiamo cercando, ma vorrei capire anche perchè hanno attaccato la ciurma alleata.

"Ti ricordo che questa missione è mia, tu devi solo supervisionare," commentò Ace. In quel momento avrebbe tanto voluto avere quei pirati sottomano, aveva bisogno di sfogarsi.

CITAZIONE
Domani conosceraì una nostra alleata,Whitey Bay."

Ad Ace tornò in mente la frase di prima, che gli stava ronzando in testa (tutta colpa di quei cretini, comunque), e quindi domandò: "Chi è, una tua ex?"

SPOILER (click to view)
La descrizione di Ace... *.* Uh, che idea hai su White Bay? Interessante... *.* Anche il mio è cortissimo, scusa ^^''


Edited by Akemichan - 20/2/2011, 00:05
 
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Marco

Era la situazione più strana e più bella in cui si era mai trovato, Era felcie che le cose si stavano mettendo in quel modo fra lui ed Ace.
Se prima aveva dei dubbi, ora non più, era certo di piacere ad Ace come quest'ultimo piaceva a lui.
Sorrise notanto come Ace lo gurdava di sottecchi e come si cercava di trattenrsi.

CITAZIONE
Ti ricordo che questa missione è mia, tu devi solo supervisionare," commentò Ace.

Poi però Ace fece una domanda ben più personale che di certo non sia spettava di sentrisi dire d aun ragazzo come lui.
CITAZIONE
"Chi è, una tua ex?"

marco non rispose subito per darsi il tempo di analizzare il tono con cui Ace aveva posto la domanda; All'apparenza era tranquillo, e non sembrava interessarsene più di tanto.
Marco si avvicinò ad un millitrmetro dalle labbra di Ace e sussurrò:"Sei forse geloso?" chise con voce suadente.
Si scoscstò dal moro per poter rispondere:
"Diciamo che sì, è una specie di ex."
"La consoco da una vita...almeno così mi pare."
"Perchè la consoco da dieci anni, da quando io sono entrato nella ciruma del babbo, e lei come te, voleva scoffiggerlo!" raccontò ridendo.
White Bay gli assomilgiava molto, non fisicamente ovvio, ma caratterilmente. Sempre fredda e distaccata, in combattimento dsapeva mantenere una clama invidiabile, inoltre, sapeva capilo bennsssimo.
"Sì, era lei quella che Satch voleva farmi mettere insime...è passato troppo tempo anche per palrarne! ora è solo un amica."
Lanciò un occhiata sbieca ad Ace, per osseravere ogni sua reazione. Si alzò su, e si diresse veso i suoi vestiti.
"Siamo stati a mollo abbastanza...è ora di andare a dormire"

SPOILER (click to view)
figurati, così ruoliamo di più.


Edited by Risa-chan - 18/2/2011, 13:47
 
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Portgas D. Ace

Marco sembrava soppesare la risposta da dargli, e quello non era per niente un buon segno. Poi fece qualcosa che non si sarebbe mai aspettato.

CITAZIONE
"Sei forse geloso?"

Immediatamente, Ace abbassò il braccio in acqua e si ficcò le unghie nella pelle della coscia, perché era l'unico modo che aveva trovato per mantenere un minimo di dignità. Probabilmente Marco non si era nemmeno accordo dell'effetto che gli aveva fatto, ma vederselo così vicino, e sentire il suo fiato sulle proprie labbra, gli aveva fatto attorcigliare lo stomaco, senza contare i brividi che ora sentiva in tutto il corpo.

CITAZIONE
"Diciamo che sì, è una specie di ex."
"La conosco da una vita...almeno così mi pare."
"Perchè la conosco da dieci anni, da quando io sono entrato nella ciruma del babbo, e lei come te, voleva scoffiggerlo!"

Ace immaginava di non essere stato il primo (né probabilmente l'ultimo) a cercare di prendere la testa del babbo, anche se nessuno aveva un motivo come il suo. E naturalmente pure lei ora era diventata un'alleata di Barbabianca, esattamente come lui. Ace non era speciale per nessuno, tranne per suo fratello; anzi, per la maggior parte delle persone era uno che non meritava nemmeno di vivere. Avrebbe dovuto saperlo che illudersi non gli avrebbe fatto bene per niente.

CITAZIONE
"Sì, era lei quella che Satch voleva farmi mettere insime...è passato troppo tempo anche per parlarne! ora è solo un amica."

Quindi secondo Satch io sono una specie di ripiego, perché ho fatto come lei? Giuro che la prossima volta che mi capita davanti lo meno. Scoccò un'occhiata di traverso a Marco: diceva che era solo un'amica, ma si capiva che dovevano avere un legame fortissimo. E quindi ecco la spiegazione: in lui rivedeva quello che aveva passato con quella tizia, niente di più.

CITAZIONE
"Siamo stati a mollto abbastanza...è ora di andare a dormire"

In quel momento Ace ebbe uno dei suoi soliti black-out, quando non ragionava più con il cervello ma semplicemente ad istinto, rischiando perciò di cacciarsi in situazioni ad alto rischio. L'unica cosa che sapeva era che una situazione del genere non gli sarebbe mai ricapitata: Marco avrebbe rivisto quella tizia, e si sarebbe reso conto che stava semplicemente cercando di sostituirla. Inoltre, sarebbero poi tornati sulla Moby Dick, e con quei cretini a fare casino, avrebbero ripreso ad evitarsi come prima.
Se voleva qualcosa, doveva prenderla adesso.
Balzò immediatamente fuori dall'acqua e afferrò Marco per un braccio per impedirgli di raggiungere i vestiti, quindi lo baciò senza neanche dargli il tempo di parlare. Era solo un bacio a stampo, ma Ace sentì il sangue nelle vene trasformarsi in fuoco. Le sue labbra erano morbide e umide per il vapore, quindi aprì leggermente la bocca e gli passò la punta della lingua sopra, una volta, lentamente.
Alla fine si staccò, lasciandogli anche il braccio e allontanandosi leggermente da lui. Non si rendeva ben conto se stava tremando al pensiero di aver rovinato tutto o per il piacere che aveva appena provato, sapeva solo che non riusciva più a controllare le lingue di fuoco che uscivano a fior di pelle. Sostenne lo sguardo di Marco, mentre si passava la lingua sulle labbra, a sentire il sapore che era rimasto.
"Siamo da soli, nudi, su un'isola deserta," disse infine. "Vuoi davvero andare a dormire?"

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Oddio, spero di non averlo fatto troppo smielato, non mi so mai trattenere in queste cose...


Edited by Akemichan - 20/2/2011, 00:08
 
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Marco
La sensazione che provò quando le labbra di Ace toccarono le sue fu indesrivibile, la stessa senzazione che provava quando volava in forma di Fenice, sientrisi libero, bene, un emozione intesa che gli scoppiava nel cuore.
CITAZIONE
"Siamo da soli, nudi, su un'isola deserta," disse infine. "Vuoi davvero andare a dormire?"

" Hai ragione, chi ha voglia di dormire?" disse in un sussirro quasi impercettibile.
prese il Viso di Ace fra le mani, lo avviniò a l suo, e pres a baciarlo lentamente ma i maniera più pronda di quello precedente.
Voleva conoscere tutto di quella bocca, ogni piccolo angolino, assaggiare il sapore di Ace, così dolce a suo parere.
Ununo di quei baci con la "b" maiuscola.
Si separò dal moro solo perchè avevano bisogno dia ria per rispirare.
Marco sorrise, e esclamò:" non pensavo fossi così intrapendente, moccioso!"
Non fece rispondere il compagno perchè riprese subito a baciarlo.
Non avrebbe smesso mai, e si accorse solo in quel momento quanto desiderasse averlo così vicino, non solo per una quesstione d'ormoni ma perchè Ace lo aveva conquistato sian nel corpo, nei pesnsieri, in tutto il suo corpo.
Era come se lo avesse stragato.
Acharezzò i capelli di Ace, le sue labbra gonfie, la sua pelle chiara, come se non avesse aspettaton ninet'altro dalla vita.
Continuò quello che aveva iniziato, all'accapmanento e per terra (chi vuol capire capisca).

La mattina seguente, si svegliò con un senso di leggerezza mai provato prima.
Felicità, senso di appagamento?
Nulla di tutto questo: era molto di più, ed era molto più importante.
Si alzò e si vestì, poichè la sera prima Ace gli e lo aveva impedito, e iniziò a prepareare la colazione che presto sarebbero dovuti ripartitr.
benisteso, non che marco volesse, era bello rimanere lì cpn Ace, ma di certo non potevano rimanerci di più nonostante volesse.
In quel momento mentre stava preparando il tutto, arrivò il giornale, sicramente merito della ciruma.
"Vediamo cosa dice..."
Diede una letta veloce fino a pagina cinque, ma già a pagina sei c'era un articolo che li rigurdava da vicino.
"Ma tu guarda...l'isola di Hina è stata attaccata da pirati misteriosi. questo sì che è uno scoop!"

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Scusa il ritardo, ma oggi ho dovevo studiare e non è nemmeno lungo T____T


 
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Portgas D. Ace

Quando Ace si svegliò, la mattina successiva, si sentiva soddisfatto come non gli capitava da un pezzo. Si rannicchiò sul posto, sempre con gli occhi chiusi, richiamando quelle che erano state le sensazioni della notte precedente, che non voleva perdere: le labbra di Marco sulle sue, la lingua che gli solleticava il palato, il profumo della pelle, le mani che scorrevano lungo la schiena, il suo respiro che cresceva di intesità mentre entrava in lui, solleticandogli il collo... Per la prima volta aveva provato piacere non solo nel riceverlo ma soprattutto nel darlo, nel sentire crescere il loro piacere assieme, in sincronia. E nonostante Ace potesse aumentare la sua temperatura corporea a piacimento, era Marco quello che riusciva a riscaldarlo di più (se volete intendere questa frase nel senso più malizioso possibile, fatelo).
Era talmente di buon umore che avrebbe potuto prendere seriamene in considerazione l'idea di perdonare Satch... Insomma, non esageriamo: diciamo che avrebbe evitato di prenderlo a sberle al solo vederlo, ma l'avrebbe fatto non appena avrebbe aperto bocca (cioé, conoscendolo, due secondi dopo).
Uffa! protestò mentalmente, sentendo che Marco si era già alzato e che quindi, probabilmente, con il sole che splendeva avrebbero recuperato entrambi abbastanza autocontrollo da evitare ulteriori effusioni.

CITAZIONE
"Ma tu guarda...l'isola di Hina è stata attaccata da pirati misteriosi. questo sì che è uno scoop!"

La frase di Marco lo riportò alla realtà. Si alzò di scatto immediatamente. "Hai visto? Se non mi avessi fatto rallentare ieri saremo arrivati in tempo per impedirlo." D'altronde, però, se non si fossero fermati per la notte... "Vabbè, diciamo che il bilancio è di parità," ammise. Quindi tentò di vestirsi e fare colazione contemporaneamente per accelerare i tempi, cosa abbastanza problematica visti gli attacchi di narcolessia che lo colpivano ogni tre per due.

Quando finalmente furono in viaggio, Ace non lesinò energie allo striker, che procedeva quindi spedito verso la loro destinazione. L'isola di Hina non era ancora apparsa all'orizzonte, quando sul loro cammino intercettarono un galeone, il cui jolly roger spiccava chiaramente in cima all'albero maestro. Ace riconobbe immediatamente il simbolo presente sulle taglie che Barbabianca aveva accartocciato e gettato via.
"Sono loro!" realizzò e, senza nemmeno pensarci, spiccò un balzo ed atterrò sul parapetto della nave, attirando ovviamente l'attenzione di tutti.
"E tu chi diavolo saresti?!"
Lui fece un leggero inchino. "Il mio nome è Ace, molto piacere..."
"Ace Pugno di Fuoco?" chiese un uomo, che probabilmente era il capitano dalla maniera in cui camminava pieno di sé sul ponte. "Il capitano dei pirati di picche che ha rifiutato di diventare uno shichibukai?"
"Non lo sono più," replicò lui. "Ora faccio parte della ciurma di Barbabianca e l'isola che avete attaccato apparteneva a noi."
"E chi se ne frega," alzò le spalle l'altro. "L'era di Barbabianca è finita, è tempo che i vecchi decrepiti schiattino e lascino il posto alla nuova generazione." Sarebbe bastata questa frase a farlo diventare carne alla brace, ma il pirata peggiorò ulteriormente la situazione. "Una bella caduta di stile, per uno che ha rifiutato di essere un cane del governo, diventare il cane di un morto che cammina."
Le mani di Ace prudevano. "Non sono il cane di nessuno," replicò a denti stretti. "Sono suo figlio!"
Quindi, voltandosi, commentò: "Ero venuto solo ad avvisarvi che sto per fare in mille pezzi questa bagnarola, e voi con lei. Mi sa che siete voi i morti che camminano." Saltò immediatamente giù dal parapetto, atterrando sullo striker con un grande spruzzo dell'acqua attorno. "Hi..." Il capitano avversario non fece nemmeno in tempo a dare l'ordine di sparargli (non che servisse a qualcosa), che Ace aveva già caricato il suo colpo migliore. "...ken!" Il fuoco che si sprigionò dal suo pugno colpì la nave con violenza, aprendola a metà come se fosse stata di pongo, mentre le fiamme si spargevano attorno, divorando tutto quello che incontravano sul loro cammino.
"Il babbo aveva ragione, non erano un granché," commentò Ace una volta che tutto quello che fu rimasto del galeone non erano altro che poche assi bruciacchiate che galleggiavano sulla superficie dell'oceano. Poi si voltò verso Marco con un sorriso soddisfatto sul volto.

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Nn ti preoccupare, capisco perfettamente ^^ Sono andata un po' avanti con la storia, spero che tu non avessi in mente qualcosa di particolare


Edited by Akemichan - 20/2/2011, 00:10
 
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view post Posted on 19/2/2011, 14:16
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Marco

Il comandante della roima flotta di barbabianca rimase sullo Snikers senza muovere un muscolo, gustando si lascna da lì, rispettando iil volere di Ace.
Non che avesse bidogno, s'intende.
CITAZIONE
on sono il cane di nessuno," replicò a denti stretti. "Sono suo figlio!"

sentìurlare Ace con la stessa forza e stessa impulsività di quando voleva uscciderlo.
Era un iacere immensso sentirglielo dire, non per le parole, ma per la convinsione con cui le aveva pronucinate.
Un nuovo fratello, ma per Marco era diventato molto di più: invevitabilemnte i pensieri andarano alla notte passata.
Se chiudeva gli occhi, e evitò di farlo, poteva ancora sentire il profumo della pelle di ace e il suo corpo caldo contro il suo.
Un tonfò lo riportò alla realtà (peccato), segno che Ace era ritornato.

CITAZIONE
"Il babbo aveva ragione, non erano un granché

Ace aveva ridottola nave in un cumolo di detritri che scompari nel fondo dell'ocenao in un batter d'occhio; marco non era interessato un granchè ai resti della nave ma moltissimo al sorriso che Ace gli rivolgeva.
Non avevao parlato più, o per lo meno non avevano parlato di loro, presi com'erano dalla missinone.
"Il babbo ha sempre ragione, Ace. ha più esperienza di tutti noi messe assime." rispose.
Forse avrebbe dovuto dire qualcosa, fose avrebbe dovuto fare un bel discorso su quanto facesse seriamente con lui, ma sapeva che non serviva con Ace.
"Eih, Marco!" si sentì chiamare.
Dal nulla era comparsa la nave di Whitey Bay, probabilemtne mandata dal babbo.
Scoccò un occhata verso Ace, per osservare la sua reazione.
"Volete un pasaggio, ragazzi?"

SPOILER (click to view)
hai fatto bene^^ anche io sono andata velocmente con la mia ideaxD

 
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view post Posted on 19/2/2011, 16:57
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Portgas D. Ace

Ace stava per dire qualcosa, quando venne interrotto dallo squillare di una voce femminile.

CITAZIONE
"Ehi, Marco!"

Ace non era una cima, ma non ci voleva un genio a capire a chi potesse appartenere quella voce. Un po' seccato per l'interruzione, si voltò per vedere la nave più curiosa che avesse mai visto: aveva una forma dello scavo davvero particolare.

CITAZIONE
"Volete un passaggio, ragazzi?"

Ma anche no! E invece si ritrovò a salire a bordo di quella nave e a conoscere più da vicino quella fantomatica White Bay. Doveva ammetterlo, era davvero una bellissima donna, e a discapito del suo soprannome, sembrava anche parecchio espansiva. Inoltre, si vedeva che aveva tantissima confidenza con Marco.
"Quindi tu sei il ragazzo nuovo," fece lei rivolgendosi a lui, e distogliendolo dai suoi pensieri. "Piacere di conoscerti, sono White Bay. Da quello che ho appena visto, posso dire di essere contenta di averti dalla nostra parte."
Ace ricambiò la stretta con un sorriso. "Grazie." La mano di lei era fredda, sottile e bianca. Era completamente diversa dalla stretta di Marco. In un attimo, Ace sentì il sangue scorregli accellerato nelle vene, al pensiero che anche quella mano potesse aver sentito le sue stesse sensazioni, quelle che aveva provato la notte precedente.
D'altronde, se così era stato, pensò che capiva White Bay come nessun altro.
"Qualcosa non va?" domandò lei.
"Penso che dovremo andare a controllare com'è la situazione all'isola di Hina," affermò Ace. "Ma dato che il qui presente Marco ha paura della velocità, credo che un passaggio gli farebbe comodo. Io vi precedo."
Con un balzò ritornò sul suo striker, dando fuoco al motore.

Mentre attraversava i relitti di quello che era stato poco prima il vascello pirata, ammise a se stesso di aver esagerato, ma d'altronde se l'erano cercata. Avevano insultato lui e soprattutto avevano insultato Barbabianca, la persona che stimava di più al mondo, e di cui non erano degni nemmeno di pronunciare il nome. Inoltre, la loro bravata sull'isola di Hina gli aveva messo fretta, così non era riuscito nemmeno a parlare con Marco riguardo a quello che era successo.
Giusto per parlare chiaro, era stata una scopata coi fiocchi, ed Ace non era per niente pentito di quello che era successo, anzi, il problema era proprio quello. Era stato troppo bello per poter finire così semplicemente. Voleva di nuovo provare tutte quelle sensazioni, e voleva provarle perché era lui, non il sostituto di qualcuno.
Ma forse era troppo tardi.
Ace si leccò le labbra: poteva ancora sentire il sapore della pelle di Marco.

SPOILER (click to view)
Ho pensato di lasciar parlare un pochino Marco e White Bay ^^


Edited by Akemichan - 20/2/2011, 00:11
 
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view post Posted on 20/2/2011, 00:20
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Marco

CITAZIONE
"Ma dato che il qui presente Marco ha paura della velocità, credo che un passaggio gli farebbe comodo. Io vi precedo."

"Non dargli retta non ho paura della veloctà, ma è lui che guida da cani!" ribbettè marco.
Ace se ne andò così velocemente che Marco sospettò che quella fosse solo uan scusa per abbandonare la nave.
"Ace, dove corri aspett?"
ma marco non fece intempo a fermalo, non che ci fosse speranza. Il moro sapeva essere così testardo che nulla gli avrebbe fatto cambiare idea.
"hi,hihi...è incamba se la caverà!"
"Non è per questo..."
La donna ridacchiò capendo subito ciò che non andava.
"c'è qualcosa tra te e lui, nè?"
"Non ti si può nascodere niente. ma è da poco, e sa di quella assurda storia"
"Ah,ah,ah! capisco... gli hai detto che sono solo una vecchia amica?"
"Si ma non so quanto abbia funzionato..."
Withe bay si accorse di quanto pungo di fuoco fosse importante per Ace così lo invitò ad una bevuta per palrare un poco di tutto quello che era accaduto.
pararono di Ace tutto il tempo, gli spiegò cosa era accaduto, cosa Satch aveva fatto, e tutto il resto.
beh, quasi. Sorvolò nel raccontare che erano stati al letto insime proprio quella sera, am white bay era troppo furba per non arrivarci da sola.
"Pensi che sia geloso?"
"Non lo so, sembra sempre impulsivo ma poi riesce a dire le bugie molto bene. E' imprevedibile."
"Un po' come te, no? sembri fatto di marmo ma poi scateni un energia impressionate. Si vi vedo bene insime."
"Ho la tua benedizione, per caso?"
"ah,ah,ah! direi di sì."
Sentirono bussare alla porta e un pirata entrò informandoli che erano arrivati sull'isola. Decisero di non fare nulla perchè quella era la missione di Ace, il quale ci teneva particolarmente.
"sei sicuro, marco?"
"non eri tu che sostenevi che era in gamba e sapeva cavarsela?"
"Avevi ragione." continò il biondo.
"Non sei cambianto per nulla!" ridacchiò lei.

"Che diavolo vuoi, testa d''nanas?" rignhiò White bay.
"che caratterino...sei sicura di essere nata donna?" esclamò marco.
"Sarò donna, ma sarò anche un pirata, che ti aspetti?"
marco ridacchio, e prese a trasformarsi.
"Allora che dici se comabattimo come si deve?"


Marco sì appoggiò comodamente alla sedia, e prese un sorso dal suo bicchiere: Succo all'ananas, mischiato al ruhm.
"Nenahce tu.sei sempre stata un tipo con un bel caratterino. prompongo un brindisi..."
"Ci sto...a cosa brindimo?"
"Beh hai vecchi tempi, el bababbo..."
"Ad Ace..." concluse lei colpendo il bicchiere di Marco.

SPOILER (click to view)
Forse un po' troppi dialoghi, ma volevo farli interagire parecchioxD



 
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view post Posted on 20/2/2011, 13:07
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Portgas D. Ace

Quando Ace arrivò al porto dell'isola di Hina, lo trovò completamente deserto, cosa prevedibile, visti i danni provocati dall'attacco di quei pirati. Tuttavia, man mano che si addentrava all'interno del paese, cominciò a individuare delle persone, ben nascoste e barricate in casa.
"Ehi, voi!" chiamò. "Sono della ciurma di Barbabianca, non dovete preoccuparvi."
"Davvero?" domandò un vecchietto, affacciandosi timidamente ad una finestra.
"Certo, guarda," rispose, indicando con orgoglio il tatuaggio sulla schiena. "Sono venuto a sconfiggere i pirati che vi hanno attaccato..." Il suo stomaco brontolò. "Ma prima non avreste qualcosa da darmi da mangiare? Sto morendo di fame." Dopo l'attività fatta la colazione di Marco non gli era certamente bastata.
Il vecchietto lo guardò sbattendo le palpebre: per essere un pirata di Barbabianca, non aveva l'aria molto affidabile!

Dopo lo spuntino (purtroppo la città aveva solo quello da offrire), si recò al tempio che si trovava sulla collina, dove gli era stato detto la nave pirata, salpando, aveva lasciato una piccola guarnigione di controllo. Si trattava di un numero ridotto di uomini, talmente scarsi che Ace non ebbe nemmeno bisogno di usare i suoi poteri del fuoco per batterli (a parte l'intengibilità per evitare i proiettili, che faceva sempre comodo).
Quando ebbe finito con loro, però, sentì un applauso dietro di lui. Si voltò, vedendo Circe dei Vicoli appollaiata comodamente sul tetto del tempio.
"Davvero un bello spettacolo," sorrise lei. "Ma non quanto quello di ieri notte, vero?"
Ace era già arrabbiato per la sua presenza su quell'isola, quindi sbottò: "Di che cavolo parli?"
"Oh, be', diciamo che intendo te, Marco la Fenice e il vostro piccolo... Rituale di accoppiamento a Tokelalu," disse Circe amabilmente. "Ma capisco che in momenti simili sia difficile notare un piccolo siamese che osserva..."
"Maledetta..." Ace si sentì avvampare, e strinse i pugni già trasformati in fuoco. Quello era un momento (e probabilmente sarebbe stato l'unico) privato fra lui e Marco. E adesso quella gli veniva a dire che...
"A proposito, non vedo il tuo principe azzurro - anzi, dalle fiamme azzurre nei dintorni?" proseguì lei. "Ti ha lasciato tutto solo? Cos'era, una notte e via?" Decisamente quest'ultima frase non era molto saggia da dire.
Ace si trasformò in fuoco ed in un attimo fu di fronte a lei. "Se Marco è il principe, io dovrei essere la principessa?" affermò. "Hai sbagliato tutto, perché io sono il drago."
Circe evitò per un soffio il suo pugno di fuoco, quindi rotolò giù dal tetto ed estrasse la pistola, sparandogli mentre correva via. Ace la seguì, evitando i proiettili caricati d'haki, e pose una mano sul terreno, facendo scorrere una lingua di fuoco a circondare tutta l'area. Prima che Circe potesse saltare su un altro tetto per evitare le fiamme, la afferrò per un polso e la sbatté contro il muro, con l'altra mano premuta contro la schiena.
"E adesso parla, cosa c'entri tu con questi pirati e con l'attacco all'isola?"
"Non c'entro niente," cercò di divincolarsi lei. "Il capitano Kaidou aveva sentito di questa ciurma e mi ha mandato a controllare se erano forti abbastanza da essere reclutati, visto che avevano avuto l'ardire di sconfiggere una flotta delle vostre," spiegò, tirando poi un'occhiata ai corpi svenuti dei pirati che Ace aveva sconfitto. "Ma non valevano niente, come hai visto. A Tokelalu mi sono fermata solo a fare rifornimento, come voi."
"Non ti credo."
"Come se mi importasse!"
"Hai minacciato la mia ciurma, e hai..." sbirciato me e Marco, sì, insomma...
"Vuoi uccidermi? Fallo," ribatté lei. "Porta la mia testa a Barbabianca e a Marco la Fenice, così ti daranno una bella pacca sulla testa e potrai provare ad elemosinare qualche briciola della loro attenzione. Sei patetico. Chi è il gattino domestico fra noi due?"
Quella frase peggiorò ancora l'umore già non al massimo di Ace, ma lo distrasse abbastanza da fargli allentare la presa, e Circe ne approfittò. In un attimo si trasformò nella sua forma di gatto e fuggì via arrampicandosi sul tetto prima che lui potesse fermarla.

Ace prese un bel respiro profondo per calmarsi. Sentì un leggero pizzico al braccio, e si accorse che uno dei proiettili era riuscito a colpirlo. Tamponandosi la ferita con l'altra mano, chiuse gli occhi e rievocò le emozioni di quella notte: c'erano ancora tutte, nonostante il pensiero che quella donna fosse lì a guardarli. Non gli importava, poteva anche saperlo il mondo intero, perché era una delle poche cose di cui andava orgoglioso, come quel tatuaggio sulla schiena.
Quello che Circe aveva detto lo aveva colpito al cuore, ma non era la prima volta. Era da quando era nato che le persone lo trattavano così, cercando di distruggerlo. Ma lui sarebbe stato più forte di chiunque altro, e avrebbe ottenuto quello che voleva alla faccia di tutti quelli che lo odiavano.
Voleva far diventare Barbabianca il re dei pirati, e voleva essere speciale anche Marco. E avrebbe ottenuto entrambe le cose.
Si voltò e fece per ritornare al porto.

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No, non mi sono sembrati tanti ^^ White Bay mi piace ^^
 
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view post Posted on 20/2/2011, 17:24
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Marco

C'erano poche cose che il comandante della prima flotta non sopportava solo al sentirle nominare, e una di quelle cose era Virce dei Nobili.
L'essere più viscido e ripugnate sul tutta la faccia della terra.
Vedere la sua barca atteaccataal molto, adirittura in bella vista, fece incazzare raginovolemnte Marco.
"Distruggete quella bagnarola, immediatamente!" esclamò.
Non è che era incazzato, er a furioso.
Quella donaccia sicuramente non aveva perso occassione per mettere zizzania, e se fosse stato anche sfortunato avrebbe rivolto anche la parola ad Ace.
Un colpo di cannone bastò a spazzare via la piccola imbarcazzione.
"Che intensioni hai?" chiese White Bay.
"Sono stufo di trovarlmela sempre tra i piedi." si tirò sul e maniche.
Ed aspettò che Circe si facesse viva, cononscendola doveva solo reclutare pirati in gamba, essendo quello il suo compito principle.
Inoltre sapeva che quei pirati, erano dei piratoncoli di poco conto, i quali si limitavano a saccheggiare piccoli vilaggi o navi passeggere.
Sarebbe tronatada lì a poco tempo, infatti la vide spuntare correndo e con il solito ghigno insopportabile.
Ma c'era una brutta sorpresa ad attenderla.
Ninete più barca, nessuna via di fuga e marco la fenice in persona sul evidente piede di guerra.
Non osò raccontare ciò che aveva visto perchè conosceva bene la fama del pirata e non si poteva di certo scherzare con lui.
Marco non le diede il tempo di fare nulla e mise la donan a K.O nel giro di poco.
"Legatela per bene. e portatela alavamposto della Marina. così per un po' non avremmo a che fare con lei."
"Voi ! prendete una piccola imbarcazione, e fate ciò che vi ha detto. L'avamposto della marina è dall'altra parte dell'isola. Vi riprendermo a bordo lì. intesi?" ordinò White Bay perentoria.
"Sì Capitano!"
"Wihty io vado a cercare Ace! puoi riprendere la barca di Ace e aspettare il nostro ritorno?"
"Nessun problema...vai..." rispose soridendo.
Marco sorrise a sua volta e in forma di fenice sorvolò l'isola finchè non individuò il moro.
"Ace! missione compiuta?" chise atterando difronte al ragazzo.
Erano i nuovo soli, avrebbero dovuto chiarire la loro situazione. Ace era speciale e doveva saperlo, non voleva che ne dubitasse mai, era l'unica occasione per farlo, poichè era certo che nussuno li avrebbe interotti.

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bellissima la nuova icon del post





 
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