Rob LucciSalutò Kaku che si allontanava affianco alla madre e al gruppetto di nobildonne -signora Kokoro esclusa- con un breve gesto della mano, ma continuò a seguirlo con lo sguardo fin quando non sparì sottocoperta.
<< Lucci? >>Era davvero adorabile.. con quel naso, la carnagione chiara e quei grandi occhioni azzurri da far invidia al cielo e al mare...
<< Hic! Figliolo? >>..e poi la sua risata, allegra e cristallina, che ancora gli risuonava in testa ammaliandolo come la voce delle sirene...
<< ..dite che ha bisogno di una trasfusione? >>Tra tanti prostituti e uomini d'ogni sorta nessuno gli aveva mai fatto quell'effetto... Nessuno aveva mai ridestato in lui pensieri così
harditi, tutti in una volta.
Forse il Titanic non sarebbe stata la nave dei sogni ancora a lungo, ma il cuore di Lucci aveva trovato in Kaku il ragazzo dei sogni, per una vita intera.
<< Lasciate fare a me, ho una certa dimestichezza... >>Poi il sangue riprese a circolare, portando ossigeno al cervello, e Lucci rinvenne.
Stava semidisteso sul ponte, con le spalle contro il parapetto, di fronte ad un cameriere biondo dall'aria familiare che gli porgeva un fazzoletto.
<< Tieni, perdi ancora sangue dal naso >> disse con fare comprensivo << ma ti ho somministrato un coagulante istantaneo, non dovresti più rischiare di dissanguarti >>
Il moro fece un segno di assenso e cominciò a tamponarsi il naso, notando tra l'altro che s'era imbrattato la camicia di sangue. Pazzesco.
"Il potere latente delle giraffe, eh..?"<< Mille grazie buon uomo! >> tubò Hattori appollaiato sulla spalla di Lucci, sventolando freneticamente le alucce per fargli aria.
<< Ma lei gira sempre con quella roba in tasca? Non preferisce un buon vecchio whisky? Hic! >>
<< L'alcol non è di grande aiuto per fermare le emorragie.. >> spiegò il biondo -che con le emorragie ci aveva fatto ormai il callo- accendendosi una sigaretta, poi si rivolse nuovamente a Lucci << Comunque, se fossi in voi lascerei perdere.. non credo abbiate la vaga idea del guaio in cui vi state cacciando con quella gente di prima classe >>
Quello scosse la testa. A meno che Kaku non si fosse presentato nudo a cena, non vedeva altri rischi per la sua incolumità.
Il cameriere fece un sospiro, espirando il fumo.
<< Se vi presentate con quegli stracci addosso non la faranno nemmeno entrare al ristorante, figurarsi sedersi al tavolo con loro >> alzò le spalle << ma non sono affari miei, perciò fate un po' come credete. E adesso vogliate scusarmi, ho una cena da servire >>
Mentre il biondo si allontanava, Lucci realizzava sempre più che quel problema all'apparenza di poca importanza, poteva fare la differenza tra il rivedere Kaku quella sera o meno. Ma come procurarsi un abito adatto? E, soprattutto, da chi?
<< Stai tranquillo giovanotto, in cabina ho ancora il vecchio vestito da sposo del mio defunto marito! Hic! >>
Come no, piuttosto ci sarebbe andato in mutande.
(oh sì Lucci, fallo! :Q____)Ma poi il malvagio assistente alato, Hattori, gli diede l'illuminazione.
<< Lucci.. quel cameriere non è quello dei marimi? >> ghignò, coprendosi furbescamente il beccuccio con l'ala << Sembra un giovanotto di classe, sarà pieno di vestiti eleganti.. >>
Rob Lucci rievocò alla mente le notti passate a ritrarre il biondo col suo amante dai capelli verdi, mentre davano il meglio di loro in un angolino della prua. Aveva talmente tanto materiale su di loro che avrebbe potuto cavarci un album fotografico e venderlo a qualche pervertito benestante. Ma il vestito da sera, in quel momento, valeva molto di più.
<< Ohi, aspetta..! Sanji, giusto? >> chiamò quindi il biondo, andandogli dietro.
<< Mh? Come fai a sapere il mio no-? >>
<< Ho qualcosa che ti potrebbe interessare.. >> continuò, ammiccante << si tratta di te e del tuo amico che ama mangiare i marimi >>
<< Pppffff.. No no, quello è proprio così
verde e
scemo di natura, non dipende dall'alimentazione! >> si fermò, arrossendo vistosamente. Perché le uniche occasioni in cui poteva averli visti insieme, erano quando...
<< Ci hai visto l'altra notte? >>
<< Quale delle tante? >>
<< Di lunedì avete dato il meglio! >> cinguettò Hattori, e sfilò dall'album di Lucci un ritratto alquanto osè dei due.
Il cameriere ora era paonazzo (per la visione dello spadaccino, mica per l'imbarazzo).
<< V-va bene.. dove vuoi arrivare? >>
<< Mi serve un vestito per stasera >>
<< Se te lo regalo, me la fai una copia ingrandita di quello? >> e indicò il marimo nudo.
Lucci sorrise: <<
Gigantesca >>
Stavolta fu Sanji a doversi fare iniettare il coaguante istantaneo.
Un'ora più tardi o poco meno, chiunque avesse incrociato Rob Lucci sulla sua strada, non lo avrebbe mai e poi mai riconosciuto come l'artista di strada che era fino a quel pomeriggio. Persino Paulie, che ormai lo conosceva meglio di sua madre, lo avrebbe scambiato per un nobile. Anzi, per il più nobile dei nobili.
Sanji quanto a classe la sapeva davvero lunga.
Aveva fatto indossare al moro un elegantissimo smoking nero (sicuramente apparteneva al marimo, vista la corporatura) con camicia e papillon bianchi, ma non contento dell'incanto di quell'abito sul corpo di Lucci
:Q_____, aveva deciso di sistemargli anche i capelli, tirandoli indietro e raccogliendoli in una coda bassa, dietro le orecchie, che esaltava i lineamenti scolpiti del viso.
Così, appena messo piede nel lussuoso ristorante insieme ad Hattori sulla spalla (con tanto di cravattino nero), tutti lo avevano guardato, ammirandolo estasiati dalla sua regalità.
<< Buonasera signore>> fece un aristocratrico passandogli vicino.
Lucci rispose con un cenno del capo. Stava tentando di memorizzare ogni mossa, ogni più piccolo comportamento di quella gente così diversa da lui, facendo prove ai piedi della grande scalinata assistito dal pennuto, che per l'appunto fu il primo ad accorgersi dell'ingresso di Kaku.
<< Eccolo, Lucci! >> fece, pronto con la puntura coagulante.
Il felino si voltò e lo vide: più bello ed elegante che mai, sorrideva scendendo la scalinata. Era così stupendo che i suoi occhi sembrarono allargarsi per riuscire a trasmettere meglio quella visione alla mente.
Andò ad incrociarlo sull'ultimo gradino delle scale e, con lo sguardo ancora sognante, gli prese la mano destra e se la portò alle labbra, posandovi un bacio.
<< L'ho visto fare una volta in un cinema di terza visione, non vedevo l'ora di rifarlo... >> confidò a bassa voce, sorridendo.
mogliettina ti ho fatto aspettare un secolo, perdonami ç_____ç
ma quanto sono belli lorooooooooooo waaaaaaa!! *sprrruuuuzzzzzzzz*
e tra poco in terza classe *O*