Impel Down, [VM 18] aspettando l'esecuzione a Marineford...

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view post Posted on 31/5/2011, 18:09
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The storm is approaching

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Ace D. Portgas

Dopo la trasformazione a lungo attesa del fratello, Ace s'incamminò per il corridoio assieme Iva-san ed i suoi scostumati scagnozzi senza proferir mezza parola. Ora che Rufy era di nuovo uomo avrebbe potuto regolare i conti con quel dannato transessuale per tutto ciò che aveva dovuto subire e sopportare a causa del suo bislacco potere sforna-tette, ma se Ivankov non fosse piovuto dal ponte della nave proprio sulla testa di Crocodile, con ogni probabilità Rufy avrebbe avuto ancora quell’uncino puntato alla gola per chissà quanti altri infiniti minuti.

Sospirò.
Era irritato. Parecchio irritato.
Guardava dritto davanti a sé, col volto cupo, come se stesse silenziosamente tentando di fagocitare la rabbia repressa, avvertendo ad ogni passo i capelli gocciolargli su spalle e schiena, e lo zigomo illividito dal pugno di Crocodile pulsare, nemmeno stesse urlando di tornare indietro a prendersi la sua rivincita.
"Fottiti, maledetto Crocodile! La prossima volta non ti andrà così bene" pensò a denti stetti. Ma l’ex flottaro non era che l’ultimo dei pretesti per essere così scocciato.
Infatti non solo aveva dovuto interrompere sul più bello lo scontro con lui, non solo quel dannato Marokko, Miriku, o come diavolo si chiamava lo aveva impiastricciato con un estintore, non solo i detenuti di Impel Down fino alla fine sbavavano come sciacalli attorno alla sua proprietà...

CITAZIONE
<< Sul sevio Cvoco-boy ha fatto una cosa del geneve? Ma pensa un po’ e io che lo cvedevo un bravo ragazzo,in fondo infondo... anche se, in fin dei conti non posso cevto davgli completamente tovto… evi molto cavina come vagazza , Cappello di Paglia boy! Sì davvevo molto gvaziosa! >>

..e non solo quel babbeo di un travestito continuava ancora a ricordare quanto fosse carino e molestabile suo fratello in vesti da donna (!!), ma...

Il suo sguardo indugiò per qualche frazione di secondo su Rufy, salvo poi tornare a guardare davanti a sé.

Ma c'era anche lui.
Lui che gli aveva fatto fermare il cuore prima per l’emozione e poi per la rabbia, lui che gli aveva tolto il respiro per la sorpresa e la paura, lui che era scappato senza plausibile motivo dalle sue braccia, che lo aveva fatto preoccupare come al solito, che si era ficcato nei guai come al solito, che gli aveva infiammato anima e corpo... e che fresco come una rosa, adesso, camminava al suo fianco. Come se nulla fosse accaduto.

"Non è cambiato di una virgola" si disse, evitando accuratamente i contatti visivi, fin quando non fu Rufy stesso a chiedere ed ottenere di essere lasciato solo con lui.
Il pirata di fuoco si fermò poco più in là dell'uscio dell'infermeria e restò a guardare il gruppetto dei fanatici in reggicalze allontanarsi da loro, meditando sulle parole migliori da usare in quella circostanza.
Peccato che con le parole non era bravo tanto quanto a fare i fatti. Anzi, era proprio negato.. a differenza di qualcuno che aveva conosciuto in un passato non troppo lontano, su quella montagna di spazzatura chiamata Grey Terminal, che adesso non c'era più.
Non fargli una ramanzina, non è più un bambino.
Avrebbe detto così, Sabo?
O magari avrebbe solo sdrammatizzato l'accaduto e preso le difese del fratellino più piccolo, nonostante avesse ben più di sette anni, ormai...

Registrò un movimento con la coda dell'occhio ed intravide Rufy poggiarsi di schiena alla porta. Il rumore dei passi di Iva-san e dei suoi non era che un ricordo in quel silenzio fatto di respiri e di scroscii d'onde distanti.

CITAZIONE
< Allora Che cosa vuoi fare ora? … Ace? >>

Ace si voltò completamente a guardarlo, serio ed impassibile per pochi secondi, notando suo malgrado che effetto produceva quel corpo così scoperto e familiarmente mascolino su di lui.
Ma resistette.

<< Che voglio fare..? >>
La voce gli uscì stentata tra le labbra, a metà tra un sibilo ed un sussurro, mentre si avvicinava al fratello.
Poi, improvvisamente, s'alzò di tono.
<< Razza di... SCIOCCO! >> gli afferrò con una mano il colletto della giacca, costringendolo a guardarlo dritto in faccia (menomale che non doveva fargli la ramanzina) << Che diavolo ti è passato per la testa? Andartene in quel modo senza dire una parola!
E se non fossi arrivato in tempo?? E se quel bastardo fosse arrivato a fare i suoi porci comodi?! E se ti avesse.. >>
Tentennò.
Lo sguardo fisso e, al tempo stesso, smarrito su quel viso che gli pareva di non vedere da un'eternità.

<< Se ti avesse.. >>

Non era ciò che stava per dire, il problema. Non era nemmeno il pensiero di Crocodile, anche se certamente contribuiva scuotergli il sistema nervoso.
Erano quegli occhi, quel respiro, quelle labbra davanti a sé che spazzavano via ogni cosa, persino la sua rabbia, persino le sue preoccupazioni.. e con esse, anche le ultime parole del discorso sospeso a metà.
La presa sulla giacca da carceriere si ammorbidì, mentre l'altra mano libera di Ace scattava a spingere la testa del fratello verso la propria.
Lo tirò a sé, impulsivo, impaziente, affamato del suo sapore come della voglia di sentirlo di nuovo suo, lasciando vincere il desiderio su tutto il resto, almeno per il momento.
E mentre il bacio s'approfondiva, le mani scendevano sul collo, sul petto, sugli addominali ben delineati di Rufy, ispezionando con cura ogni centimetro del corpo che Ivankov si era divertito ad alterare, ma che ora era tornato esattamente come lo ricordava.

Quando la mancanza d'ossigeno, infine, lo costrinse a staccarsi dall'altro, Ace poggiò un avambraccio alla porta, poco sopra Rufy, facendo combaciare le loro fronti in un intimissimo incontro di sguardi.
Trasse un sospiro profondo, nel quale i suoi occhi, per quanto seri, persero rigidità.
Era inutile rinfacciargli colpe che, in fin dei conti, neanche aveva (l'incappare in Crocodile era stata sfortuna, dopotutto), inutile mascherare il motivo reale di quella collera.

<< Non farlo più.. >> disse, socchiudendo le palpebre e ricordando il viso femminile di Rufy che lo guardava, disorientato, prima di allontanarsi da lui.
Una mossa, un'espressione che non aveva capito fino in fondo, ma che gli era bastato vedere per sapere di non volerla più rivivere.

<< Non scappare mai più in quel modo! >>


avevo in mente tutt'altro per la parte finale, ma non sono riuscita a scrivere di meglio
 
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virgo.86
view post Posted on 1/6/2011, 21:46




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Rufy D. Monkey
CITAZIONE
<< Se ti avesse.. >>

Anche in una situazione del genere, Ace non aveva abbandonato il suo ruolo di fratello maggiore e non aveva resistito alla tentazione di fargli un’altra ramanzina, com’era suo solito. Ma stavolta c’era qualcosa di diverso … qualcosa di strano … in lui.
Trasalì, avvertendo una fitta tremenda in pieno petto, ma non vi prestò comunque molta attenzione in verità, perchè ciò che faceva male davvero, sopra ogni altra cosa, era lo sguardo del fratello.
Rufy riusciva a stento a guardarlo negli occhi. Soffermò invece la propria attenzione sulle goccioline che continuavano a colare dai capelli corvini di Ace, senza riuscire, però , a trovare niente di sensato per uscire da quella situazione di stallo che si era venuta a creare tra loro due.
Ace era arrabbiato, su questo non c'era alcun dubbio, anzi ... la presa per niente gentile sulla sua giacca ne era la dimostrazione tangibile.

Che fare?

Poi all'improvviso, senza nessun preavviso Ace gli catturò le labbra in un bacio improvviso. Iniziò lentamente, come una carezza, solo labbra su labbra, poi divenne via via sempre più intenso quando la lingua di Ace s'insinuò nella sua bocca . Dal canto suo, il giovane accettò con calore quell'intrusione chiudendo gli occhi e lasciando che la mente si concentrasse su quelle magnifiche sensazioni.
Si strinse di più al fratello cercando di sentire ogni centimetro di quel corpo contro il proprio, mentre quest'ultimo aveva cominciato a far scivolare le mani sul suo corpo facendolo rabbrividire. Fu a malincuore, quindi, che dovette separasi da quelle labbra infuocate, quando i suoi polmoni cominciarono a bruciare reclamando ossigeno.

CITAZIONE
<< Non farlo più … Non scappare più in quel modo! >>

<< Non darmi più motivo di farlo allora! >> sussurrò specchiandosi in quegli occhi neri come la pece, e giocherellando con una ciocca di capelli dell'altro.
In quel momento, voleva solo sentirlo vivo dentro di sè, voleva sentirsi esplodere di quelle emozioni che solo Ace era in grado di fargli provare.
Fissandolo un’ultima volta in viso, si avvicinò lentamente alle labbra dell’altro e vi posò sopra le sue in un casto bacio a fior di labbra, chiudendo gli occhi per gustarsi il sapore del fratello, mentre armeggiando dietro la schiena, riuscì a trovare alla fine il pomello della porta, che si aprì dietro di lui.
Camminando all’indietro, senza mai smettere di baciarlo e mordicchiargli l’orecchio, condusse Ace fino a una branda lì vicino e lo fece stendere sul materasso, sedendosi poi al suo fianco. Si concesse ancora qualche minuto per tormentare il suo collo con piccoli morsi prima di mettersi a cavalcioni sopra di lui, costringendo l’altro a sdraiarsi .
Allora si chinò per baciargli il petto e l’addome, mordendo piano i capezzoli che subito si indurirono e si arrossarono e per infilare la lingua nell’ombelico ripetutamente, prima di risalire nuovamente e incontrare il collo del moro, su cui cominciò a lasciare un’altra serie di morsi, quasi fosse un vampiro affamato che ha appena catturato una preda squisita.
<< Non permettere più a nessuno di toccarmi ... >> disse chinandosi sopra di lui, a pochi centimetri dalle sue labbra. << nessuno ... a parte te ... Ace! >> concluse serio, mentre velocemente scendeva tra le gambe del moro slacciandogli i pantaloni, con una noncuranza incedibile, e buttando dietro di sé la cintura.
<< Sei proprio senza speranze! Basta così poco per farti eccitare? >> disse il moro, sorridendo sornione e mordendo, facendo ben attenzione, la stoffa dei boxer dell’altro.
Gli sfilò completamente i pantaloni e dopo averlo torturato ancora un po’ con baci sparsi un po’ per tutto il corpo, tolse ad Ace anche i boxer. Infine, senza attendere una risposta da parte dell’altro, Rufy iniziò a lasciare una scia di piccoli baci sul sesso dell’altro, prima di saggiarne la punta già umida, facendo scorrere la propria lingua per tutta la lunghezza.
Sollevò il viso, sorridendo malizioso in direzione di Ace, prima di riabbassare la testa prendendolo completamente in bocca compiendo movimenti lenti e calcolati, aiutandosi anche con una mano laddove non riusciva ad arrivare,cercando così di provocare maggior piacere al moro.


CITAZIONE
avevo in mente tutt'altro per la parte finale, ma non sono riuscita a scrivere di meglio

ma cosa dici ... è bellissimissimo :*.*: ... e ora :fua: carpe diem sorellona :fua: :fua: :fua: :fua: :fua:


Edited by virgo.86 - 2/6/2011, 15:12
 
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view post Posted on 16/6/2011, 23:27
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Ace D. Portgas

CITAZIONE
<< Non darmi più motivo di farlo allora! >>

Ace sostenne lo sguardo di Rufy in silenzio, consapevole che nessuna parola, promessa o rassicurazione a voce avrebbe garantito meglio delle sue azioni. Oltretutto era abbastanza difficile, per non dire impossibile, formulare lucidamente un pensiero con quegli occhioni scuri che gli leggevano dentro, e quelle dita che vicine al suo viso giocavano ad intrecciargli qualche ciocca bruna.
Deglutì, sentendosi avvolgere da una sensazione tanto familiare quanto nuova.
Perché era, sì, simile a quella delle volte in cui Rufy lo aveva guardato con lo sguardo languido, per i più svariati motivi, e alle notti in cui, sonnecchiante, si era accoccolato vicino a lui come un cucciolo randagio e si era messo ad ingarbugliargli i capelli tra le manine da bambino (non senza incorrere talvolta nelle violente proteste dello stesso Ace), ma era anche qualcosa di diverso.. era un'attrazione, una voglia incontenibile di lui, che solo in poche occasioni dopo la sua partenza dal villaggio di Foosha si era manifestata così intensamente a partire da gesti talmente semplici e banali per loro.

Sentì le labbra del fratello posarsi sulle sue, in un casto e morbido tocco di velluto che gli tolse ogni cognizione del tempo e dello spazio, quindi si trovò ad avanzare, quasi per inerzia, nella penombra della stanza che odorava vagamente di disinfettante e di qualche altro medicinale già respirato nell'infermeria della Moby Dick, o forse nella camera del babbo quando le infermiere lo attorniavano, mentre Rufy riprendeva il discorso non-verbale -e tutt'altro che casto- che avevano interrotto una mezz'oretta prima.

E' così determinato che se ti fermi anche stavolta te lo staccherà a morsi, l'orecchio... gli fece notare una vocina coscienziosa nella sua testa, a cui Ace rispose soavemente:
"E chi ha voglia di fermarlo?"

D'improvviso Rufy arrestò il passo e lui si ritrovò seduto su una branda, con due file di adorabili, bramosi dentini a mordicchiargli il collo in modo concitato, così stuzzicante che il pirata di fuoco ben volentieri si prestò al gioco, reclinando leggermente la testa nel lato opposto e offrendo altra pelle al suo cucciolo affamato.
"Hai voglia di giocare eh?" pensò con un sorriso smaliziato e divertito al tempo stesso.. almeno prima che i morsetti del suo cucciolo non si trasformassero in un assalto da predatore in piena regola.
E per l'ennesima volta da quando di quei momenti aveva memoria, si sentì esplodere dentro di amore per tutto ciò che di Rufy aveva maledetto: la sua imprevedibilità, il suo dannato istinto di prendere in quinta ogni cosa senza riflettere, quell'eccesso di vitalità colpevole di ficcarlo sempre in qualche casino, che ora gli mandava in delirio ogni centimetro di pelle che sfiorava, tormentandolo, eccitandolo come e anche più di quanto non si sarebbe aspettato.
<< ..Hn.. >>
Lo voleva. Voleva sentirgli scorrere dentro quella febbre di lui, voleva sentirla vibrare in ogni umida carezza della lingua sul suo corpo.. sentirsi bruciare sulla carne dello stesso viscerale desiderio di fondersi in una cosa sola.

CITAZIONE
<< Non permettere più a nessuno di toccarmi ... nessuno ... a parte te ... Ace! >>

Il moro sussultò, cercando con lo sguardo già parzialmente appannato dal piacere gli occhi ed il volto del ragazzo sopra di lui.
Rufy parlava tanto, e spesso a vanvera, ma c'erano momenti in cui con poche sillabe riusciva a spiazzarti abbastanza da toglierti la facoltà di parola. Una risposta ben evidente, comunque, pensò a darla l'erezione sotto i suoi boxer, che se prima già protestava per l'ingombro dei vestiti, adesso urlava di impazienza, come stesse soffocando sotto la stoffa.

"Nh-h... che ti esalti, idiota?! Ti ha solo detto che non vuole che gli mettano le mani addosso..!"
Vuole che lo tocchi tutto... tradusse (o meglio travisò) immediatamente un'altra parte del suo cervello, in distaccata sede dalla testa.
In quel momento la morsa dei vestiti venne a mancare, concedendo al pirata una breve pausa di sollievo, destinata a morire in fretta.

CITAZIONE
<< Sei proprio senza speranze! Basta così poco per farti eccitare? >>

"Piccolo.. perverso che non sei..." cominciò a mettere in fila le parole Ace, ma non fece in tempo ad esprimerle perché in un guizzo colse Rufy abbassarsi su di lui e..
"Dio, ti prego non lo fare..."
Dio, ti prego, fallo...

..e lo sentì farlo.
Prima un bacio, poi un altro ed un altro ancora.. infine un tocco caldo e bagnato proprio lì in cima, dove la carne pulsava rovente, fomentata dalle contrazioni di un desiderio incontrollabile.

<< ..Ah! >>

Il cuore di Ace esplose in un battito più forte degli altri, per aumentare in velocità, mentre il respiro gli si affannava ad ogni passaggio della lingua del fratello sul suo sesso, culminando in carenza d'ossigeno quando un abbraccio caldo glielo avvolse completamente.
Soffocò un gemito, pervaso dall'estasi che dal basso ventre gli risalì ogni arteria e nervo, facendogli tendere la testa all'indietro.
Non aveva del tutto realizzato, fino ad allora, quanto l'astinenza prima, e l'interruzione forzata poi, lo avessero reso sensibile al contatto con Rufy... adesso lo sapeva. E piuttosto che fermarsi, avrebbe preferito morire sul patibolo.
Strinse le dita di una mano tra i capelli dell'altro, assecondando e accompagnando i suoi movimenti per un numero imprecisato di volte, forse nel tentativo di saziare o perlomeno placare quella pulsione tra le gambe, ma constatò che otteneva solo l'effetto contrario, e di quel passo avrebbe imboccato la via del non ritorno alla lucidità.
Quindi, con uno sforzo mentale e fisico non indifferente, si rimise a sedere a schiena dritta e sospese gli affondi di Rufy, prendendogli il viso tra le mani e indirizzandolo verso il proprio, già evidentemente arrossato.

<< ..Ripeti.. hn... >> fece, ansimando e costringendosi a ignorare il formicolio di protesta dell'erezione, che così stimolata ora soffriva esposta all'aria fredda << ..ripeti un po'... chi è l'unico che può toccarti? >>
Sorrise, o meglio, accennò un sorriso che si completò tra le labbra dell'altro, prima di mutare in un ennesimo bacio colmo di passione, durante il quale Ace svestì il fratello dalla giacca che ancora gli copriva braccia e schiena. Era così smanioso di sentire la sua pelle sotto i polpastrelli che al solo contatto temette di accendersi come i fili di paglia del paese di Wa, quando aveva tentato d'intrecciarli -con risultati catastrofici- la prima volta in uno dei suoi viaggi. Per fortuna, a prendere fuoco furono soltanto i ricordi degli eventi appena trascorsi.

<< Stupido.. >> mormorò, staccandosi finalmente dalle labbra di Rufy, per dedicarsi al territorio che avevano violato davanti i suoi occhi << pensavo ti fosse chiaro ormai... >>
Gli lambì il collo con le labbra, aspirando avidamente la pelle punto per punto, cancellando ogni traccia del passaggio di quel bastardo di Crocodile.
<< ..che non ti divido con nessuno! >>
Un singolo sussurro, breve ed essenziale, ma pieno d'una fermezza che non lasciava spazio ad obbiezioni.
Allora, proseguendo a stampare qualche succhiotto oltre l'incavo del collo, Ace fece sedere davanti a sé il fratello, divaricando leggermente le gambe perché poggiassero entrambi sul materasso (per intenderci, tipo così: x ) e con le mani armeggiò sulla cintura, su cui campeggiava lo stemma di Impel Down, slacciandola e abbassando la cerniera in piena trepidazione.
Allora lanciò un'occhiata verso il basso, lì dove nonostante la fioca luce riusciva a scorgere chiaramente il rilievo pronunciato sotto i boxer.
E ha il coraggio di dire a me che sono senza speranze?! Io non l'ho neanche sfiorato!

<< Sembra che qualcuno qui sia felice di essere tornato al suo posto, fratellino >> ridacchiò, pronto a bearsi dell'espressione di Rufy nell'esatto istante in cui il suo indice premette sulla punta del sesso, da sopra l'indumento umido ed innaturalmente teso, come se volesse solo indicarlo ingenuamente.
Lo carezzò scendendo giù con le dita appena una volta, quindi abbassò i boxer quel tanto che bastava a scoprirlo e, appellandosi a tutto il suo autocontrollo, lo fece sfregare con decisione contro il suo membro.

"..N-Ngh!"


Una violenta scossa d'eccitazione lungo la spina dorsale: il suo autocontrollo che lo mandava bellamente a fare in culo.
D'accordo. Se lo meritava.
Ma se ne sarebbe presi altre mille di quei vaffanculo pur di sentirsi di nuovo invaso da una sensazione simile.

Tremante d'impazienza chiuse la mano sull'apice di entrambe le erezioni facendole combaciare, e iniziò a stimolarle velocemente con movimenti ritmici, dall'alto verso il basso e viceversa, in un'afrodisiaca tortura che gli spezzava il respiro.


ehm.. mi sa che ti dovrai inventare qualcosa per fermarli, prima che Ace mandi l'incestuoso idillio a farsi benedire ed è ancora presto per il battesimo.... :crazy:
(va bene, dopo questa mi chiudo in convento)
 
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virgo.86
view post Posted on 17/6/2011, 22:12




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Rufy D. Monkey

Continuò, incoraggiato dai gemiti mal trattenuti del moro, a spingersi più a fondo che poteva; dapprima con una lentezza quasi esasperante, poi via via sempre più velocemente, lasciandosi guidare dalle mani del fratello che s'intrecciavano bramose tra i suoi capelli.
Sorrise compiaciuto al pensiero di essere stato lui a ridurre l'altro in quelle stato.

"Vendetta!"

Di tanto in tanto sollevava lo sguardo su Ace, per bearsi della vista di quel viso imporporito dal piacere che diventava via via sempre più espressivo, man mano che si avvicina al limite... e c'era quasi... Rufy lo sentiva... avvertiva il corpo dell'altro tremare, tendersi come una corda di violino ... lo sentiva reclamare altro ...
E lo avrebbe fatto ... se non fosse stato per ... Ace.
Fu Ace infatti, a interrompere quella delizia: allontanò con una mano la testa di Rufy, interrompendo sul più bello il suo operato, facendogliela poi alzare per fissarlo serio in volto.

CITAZIONE
<< ..Ripeti.. hn...ripeti un po'... chi è l'unico che può toccarti? >>

Tentò di rispondere, ma la bocca di Ace catturò la sua impedendogli qualunque altra mossa. Ricambiò immediatamente il bacio, infilando la lingua nella bocca dell'altro, mentre Ace gli sfilava lentamente la giacca che cadde sul pavimento abbandonata. Poteva sentire i propri gemiti perdersi in quella bocca diabolica, mentre percepiva quelle labbra sadiche piegarsi in un sorriso divertito e soddisfatto.

CITAZIONE
<< pensavo ti fosse chiaro ormai... che non ti divido con nessuno! >>

Non riuscì a mettere insieme un solo pensiero coerente, anche perché Ace lo stava accarezzando tra le gambe, e anche se c’era ancora la stoffa dei suoi pantaloni ad intromettersi, quel contatto gli fece perdere la testa. Spalancò gli occhi avvampando violentemente quando sentì la mano dell'altro chiudersi intorno al suo membro ormai scoperto, strappandogli un gemito, mentre i suoi occhi non si staccavano nemmeno per un istante dai suoi.
Inarcò la schiena gemendo con forza, quando Ace si strinse ancora di più al suo corpo, in modo che le due erezioni venissero in contatto l’una con l’altra, stimolandole con movimenti ritmici.
Dire che era eccitato a livelli stratosferici sembrava una riduzione; gemette ancora più forte mentre Ace imperterrito continuava il suo operato, facendolo infiammare e tremare come mai in vita sua.
Dio, stava rischiando la pazzia!
Tremante, sussurrò il nome di Ace con voce incrinata al limite della sopportazione.
<< A- Ace ... ti ... ti prego! >> riuscì a dire , mentre cercava di controllare almeno il respiro.
Aveva capito subito che il moro non intendeva concludere in fretta, e anche se tutte le sensazioni che gli stava regalando erano incredibili, stava letteralmente impazzendo. Voleva prolungare quel piacere il più possibile anche lui, ma sapeva anche che, almeno quando era coinvolto l’altro, la sua capacità di resistenza precipitava drasticamente.

"Maledizione!"
pensò prima di gettarsi sul fratello, immobilizzandolo contro il materasso, imprigionandolo sotto il suo peso e soffocando ogni lamento in un bacio a fior di labbra che già prometteva tutto quello che sarebbe successo di lì a poco.
Vagò nuovamente su quel corpo imperlato di piccole goccioline di sudore assaporando il suo sapore salato oltrepassando i segni rossi lasciati precedentemente, strusciandosi contro quel corpo caldo che sembrava circondarlo protettivo, dandogli una sensazione che mai aveva provato fino a quel momento e che adesso, proprio adesso, gli stava togliendo il fiato mentre il sangue scorreva più veloce nelle vene.

<< Adesso...Ti prego. >>

questo post fa schifo *fugge prima che le tirino dietro gli ortaggi*
 
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view post Posted on 25/6/2011, 17:45
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WrzMh
Ace D. Portgas

In quegli istanti di pura lussuria, mentre la mente gli si annullava, trivellata dal battito furioso del petto, due sole cose al mondo apparivano migliori di qualunque altra al pirata di fuoco: la sensazione che Rufy gli regalava, e le sensazioni che lui riusciva a regalare a Rufy, testimoniate da ogni gemito ed ansimo di quest'ultimo.
Entrambe cose che, del resto, facevano parte di quella capacità, così intima ed esclusiva del loro legame, di sapersi trasmettere le stesse emozioni a vicenda, di condividere, come avevano sempre fatto, tutto il condivisibile.. e anche di più. Di più e più intensamente di due fratelli normali, o di due comuni innamorati.. di chiunque altro in quello sconfinato oceano blu.

CITAZIONE
<< A- Ace ... ti ... ti prego! >>

Sorrise nell'udire la voce di Rufy incrinarsi dal piacere e, per un breve istante, non potè non sperare di sentirlo esplodere su di sé, contrarsi per la più lunga ed intensa volta nella sua mano, cedere a quella frenesia talmente forte da riuscire a strappargli le forze tutte insieme, tutte in un colpo solo.
Ma Rufy.. era pur sempre Rufy. Testardo in ogni obbiettivo che si prefiggeva, determinatissimo nel raggiungerlo. E l'obbiettivo, evidentemente, adesso era non cedere ad Ace prima di essersi preso tutto ciò che voleva, come voleva lui.
Così, con un movimento improvviso, il moro fu costretto ad immobilizzarsi, bloccato tra il materasso ed il peso del fratello, mollando la presa su quelle membra infuocate ed insaziabili l'una del contatto dell'altra.

<< Ru-.. m-mh..! >>morì in un mugugno la protesta di Ace, scoprendo tuttavia che essere zittiti da un bacio non era poi tanto male...
Strinse le braccia attorno al giovane pirata sopra di lui, lasciandogli appena lo spazio indispensabile per muoversi: un modo più o meno esplicito di dire che poteva fargli quel che voleva, anche ricoprirlo di morsi e torturarlo con chissà quale altro giochetto.. a patto che non si allontanasse dal suo corpo.

Provò qualche lieve brivido, simile a piccole scosse, quando il fratello prese a saggiare la pelle, strusciandovisi con movimenti che parevano studiati apposta per farlo fremere, ma nulla fu paragonabile alla scarica di bramosia che lo pervase quando Rufy pronunciò quelle tre semplici parole..

CITAZIONE
<< Adesso...Ti prego. >>

Il pirata di Barbabianca non seppe dire se fosse stato il tono, la richiesta in sé o l'espressione affamata e imporporita dall'affanno del fratello: seppe solo che si era totalmente, definitivamente fottuto il cervello a favore dell'impulso più cieco e irrazionale.
Non fu capace neanche di dare una risposta a voce: si avventò sulle labbra di Rufy, assediandole con un bacio che sfociò senza mezze misure in un libidinoso scontro di lingue, mentre inchiodava stavolta lui il fratello con la schiena contro il materasso, sfilandogli del tutto pantaloni e boxer. Fece risalire le mani trepidanti oltre le caviglie dell'altro, fino a fermarsi sotto l'articolazione delle ginocchia, su cui fece presa, inducendolo ad aprire le gambe quel tanto che bastava per permettergli di arrivare a sfiorare il suo bacino col proprio.

<< ..Rufy... >>

Non aveva nulla da dire. Semplicemente le labbra sussurrarono in automatico il nome di colui che, entrato nel suo cuore molti anni prima, non se n'era mai andato, e che adesso il suo corpo anelava, come un bisogno primordiale, per diventare tutt'uno ancora una volta.
Senza ulteriori avvertimenti, Ace si spinse in avanti, penetrando nel corpo del fratello con un singolo movimento che gli incendiò i polmoni e, con essi, il respiro.

<< ..Ah..! >>
Strizzò le palpebre, sentendosi le guance avvampare, mentre dalle sue spalle guizzò fuori qualche scintilla di fuoco, prontamente repressa.
Probabilmente, in un remoto anfratto del suo cervello si stava dando dell'idiota per non aver preparato almeno un minimo il fratello a quella irruzione -pratica che, seppur non indispensabile per loro, avrebbe facilitato le cose ad entrambi-, ma la vampata di calore e di eccitazione che l'aveva pervaso come un fiume in piena, appena entrato in Rufy, era riuscito a renderlo sordo a qualsiasi altro pensiero che non fosse quella stretta bollente sul suo sesso.
Se continua a stringerlo così non potrai neanche muoverti senza accenderti come un cerino, lo sai, sì?
<< Nh..h... >>

Riuscendo a riappropriarsi di un po' di fiato, il pirata rinsaldò la presa sulle giunture dell'altro, indietreggiando e spingendosi più a fondo di prima. Cercò di farlo lentamente, perché Rufy si rilassasse il più possibile e di quei gesti cogliesse solo il piacere, ma non era affatto facile controllarsi quando ti sentivi una miccia di dinamite accesa, carico d'eccitamento ai limiti dell'esasperazione.
"Ngh.. cavolo!"
L'ennesimo sintomo di impazienza che gli saettava lungo la schiena, la consapevolezza che non bastava.. che ne voleva di più e maledettamente più forte.

<< Ru-Rufy... >> mormorò, con gli occhi socchiusi, protendendosi verso il viso arrossato del ragazzo, come per coglierne da vicino ogni singola sfumatura ed espressione che lo attraversava << ..Se fa male.. fermami, capito..? >>

Beh, okay. "Fermarlo" era un parolone. E di certo Ace non doveva essere il ritratto dell'affidabilità, con il corpo così tremante e avido dell'altro, pronto a scattare come un grilletto di pistola senza sicura.
Ma se Rufy lo voleva, si sarebbe fermato.
Non importava come, con quali mezzi, se tirandosi un pugno lì in mezzo o picchiando la testa contro la parete tante volte quante ne servivano a rinsavire per il dolore... si sarebbe fermato: bastava guardarlo negli occhi per capire che diceva la verità.
Affondò allora per la terza volta nell'antro del fratello, con una spinta più secca e vigorosa, che gli permise finalmente d'entrare del tutto, per godere di quella morsa infuocata, aderente come una seconda pelle su lui, facendolo gemere di piacere e desiderare immediatamente un bis, che non tardò ad arrivare...


Sai qual è una delle cose che amo di più nella Ace/Rufy? Che anche nella più mera porcaggine, Ace è sempre tanto premuroso nei confronti di Rufy*O*

e adesso faccio la domandina per il convento
 
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virgo.86
view post Posted on 27/6/2011, 15:14




MfNDa
Rufy D. Monkey

Bruciare, bruciare e bruciare ancora..
Il suo corpo non faceva nient’altro, bramoso di sentire quelle mani su di se, quegli occhi che gli scorrevano addosso come quella bocca affamata che si impossessava ancora una volta di lui.
Sorrise malizioso, non appena percepì le mani del fratello scivolargli voluttuosamente ai fianchi, mentre lentamente gli sfilava i pantaloni di dosso...
CITAZIONE
<< ..Rufy... >>

Un flebile suono,
un sussurro,
la sensazione familiare di quel corpo sopra il suo.
La sua voce,
Il suo profumo
e quel calore quasi intossicante che lo rendeva suo prigioniero.


Trasalì chiudendo forte gli occhi contro il dolore di quella prima intrusione e l'estasi improvvisa. Si morse un labbro a sangue per non urlare, ma non riuscì a trattenere i propri gemiti quando Ace iniziò a spingersi dentro di lui, senza dargli nemmeno il tempo di tornare a respirare, sempre più velocemente.
Afferrò le spalle del fratello aggrappandosi ad esse come un marinaio si aggrappa alla propria nave quando viene colto dal mare in tempesta, lasciandogli anche dei piccoli graffi probabilmente, anche se nessuno dei due sembrava farci caso, troppo presi com'erano l’uno dall’altro. Le gambe gli si erano sciolte ed erano crollate sulle coperte, ma ad ogni spinta vibravano di anticipazione, smaniose di avere di più.
Inarcò la schiena gemendo il nome del fratello; poteva solo bruciare e bruciare mentre sentiva il suo corpo accarezzarlo, avvolgerlo, sentire la tua voce spezzarsi dal piacere, vedere quello sguardo dolce che riservava solo a lui, sentirsi suo e di nessun altro,
sentirsi riempire di quel calore che sempre avvertiva quando facevano l’amore.
Quel calore che non proveniva dal suo corpo di fiamma, ma quel calore che solo l’affetto di una persona può donare.
CITAZIONE
<< Ru-Rufy... Se fa male.. fermami, capito..? >>

Nonostante la frenesia del momento Rufy lo guardò per qualche istante con le sopracciglia aggrottate.
L'espressione sul volto dell'altro era quasi comica, ma Rufy non si soffermò a ridere di lui.

Se fa male ... fermami??

Lo ringraziò per la premura con un morso alla base del collo.
"Scemo!" pensò adagiando la testa sulla spalla muscolosa dell'altro, mentre sul suo volto arrossato compariva una strana estressione, che non aveva niente a che fare con il dolore.
Ace era lì, tra le sue braccia, un pò ammaccato, ma sano e salvo; e allora cos'era quella fitta al cuore improvvisa, che per un attimo gli aveva tolto il respiro?
Si strinse di più all'altro, gemendo ancora, quando affondò i fianchi contro l'altro, strofinando il glande umido contro il suo ombelico, eccitandosi a morte per la sensazione della sottile striscia di riccioletti neri che da lì gli scivolavano fino all’inguine, dove si andavano moltiplicando all’infinito.

<< Promettilo! Promettimelo un'altra volta Ace!>>>> disse, soffiando leggermente nell'orecchio del maggiore. << Promettimi che non morirai mai! Cha starai sempre con me! Promettimi ... di non lasciarmi ... mai! >>


CITAZIONE
e adesso faccio la domandina per il convento

*bussa al convento* Chiedo scusa madre , ma sarebbe così gentile da restituirmi la sorellona? :fua: o al massimo ha una celletta anke per me???? :fua: :fua: :fua: d'ora in avanti può chiamarmi suor virgo


Edited by virgo.86 - 2/7/2011, 18:12
 
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view post Posted on 6/7/2011, 22:26
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Ace D. Portgas

Come se non bastasse il ritmo incalzante ed il calore che ne scaturiva a farlo sprofondare sempre più in un voluttuoso oblio piacere, Ace dovette incassare anche l’effetto di quel morso sul collo, carico d’una provocazione più bruciante del dolore stesso.
Sentì ogni vertebra della schiena fremere e costringerlo a tendersi, come se una mano avesse appena teso la corda del suo arco improvvisamente.
Figurarsi.
Figurarsi se quella peste gli avrebbe dato retta, pur con il respiro spezzato ed il corpo in pieno delirio sensoriale.
Non c’erano più probabilità che accettasse di fermarsi di quante che avesse acconsentito ad entrare nella ciurma di Barbabianca, il giorno in cui glielo aveva proposto.. lo sapeva. Ma come allora, aveva voluto provarci ugualmente.
Soffocò un gemito di puro e spontaneo godimento nel sentire il bacino del fratello premere contro il suo, accompagnato dal tocco umido dell’eccitazione sul suo ventre: era una sensazione indescrivibile.. ma lo era altrettanto, e forse ancor di più, avvertire quel corpo sotto il suo stringersi a lui, cercarlo, nonostante ogni brivido gli sottraesse un po’ di forza.
Ace allora rafforzò il contatto, cingendogli la schiena con le braccia e stringendoselo addosso più che poteva, conscio che non avrebbero resistito entrambi ancora per molto, quando...

CITAZIONE
<< Promettilo! Promettimelo un'altra volta Ace! Promettimi che non morirai mai! Cha starai sempre con me! Promettimi ... di non lasciarmi ... mai! >>

I suoi occhi si spalancarono, sussultando per la sorpresa e riportandolo alla lucidità, quasi si fosse svegliato di soprassalto da un sogno troppo coinvolgente perché la sua mente potesse uscirne dolcemente.
“Prometterlo un’altra volta...”
Già... perché una prima l’aveva preceduta e, seppur lontana negli anni, era vivida più che mai nei suoi ricordi.

<< Ti prego! Ace.. promettimi di non morire mai! >>

<< Che scemenze vai dicendo?
Preoccupati per te piuttosto! Tu sei molto più debole di me!!
Ascoltami bene Rufy, e non dimenticarlo mai!
Io non morirò!

Anche Sabo mi ha chiesto di occuparmi di te.. perciò è una promessa:
io non morirò, qualunque cosa succeda!

E poi come potrei morire e lasciare da solo un fratellino così debole e piagnucolone? >>



Sorrise.
Non con la bocca, ma con gli occhi; mentre tra i battiti forsennati del suo cuore si faceva largo un sentimento straordinariamente dolce e totalizzante.
Perché quella promessa aveva segnato l’inizio di una svolta nelle vite di entrambi. Perché li aveva avvicinati, più di quanto già non fossero vicini, e aveva plasmato il loro legame, più definitamente e indissolubilmente di quanto si sarebbero aspettati...
Ma soprattutto perché grazie a quella promessa di bambino, pronunciata come un giuramento da uomo, Ace era diventato per Rufy il fratello che era.
Perché senza quella promessa, forse, quell’Ace.. non avrebbe amato Rufy come l’amava oggi.

<< Stupido... >> sussurrò di rimando al suo orecchio, con un sospiro << ..credi che le mie promesse abbiano una scadenza? >>

Non capiva.. né come mai sentisse il bisogno di una seconda conferma, né perché l’avesse tirata in ballo proprio adesso, nel bel mezzo di un momento così.. intenso. Ma infondo non aveva molta importanza: Rufy era imprevedibile e non ci pensava neanche lui troppo al perché delle cose che diceva. Lui le diceva e basta, tutto qui: quello che contava era solo il loro contenuto.
Un contenuto tutt’altro che irrilevante, nel caso in questione...
E per un solo momento, sul suo braccio sinistro, quella lettera sbarrata sembrò bruciargli sulla pelle come non faceva dal giorno in cui se l’era tatuata addosso.

L’avevo promesso anche a te.. ricordi, Sabo?

“Ti avevo promesso che mi sarei preso cura di lui, che l’avrei protetto come avresti fatto tu...” sorrise dentro di sé, mentre in uno scorcio di memoria il piccolo Rufy di sette anni si lamentava dei suoi modi duri e poco affettuosi, rinfacciandogli la gentilezza dell’altro fratello.
..d’accordo, forse non era proprio riuscito a farlo come avrebbe fatto Sabo.
Ma ce l’aveva fatta lo stesso: Rufy aveva diciassette anni, ora.. ed era un pirata.
Aveva una ciurma, una taglia sulla testa, una forza sufficiente a proteggere i suoi compagni e a perseguire il suo sogno... e in tutto questo portava il suo sorriso grande, che un tempo aveva illuminato le loro giornate a Grey Terminal e sul monte Corvo, ancora stampato in faccia, più radioso che mai.

..Guardalo, Sabo...
Guarda com’è cresciuto.. il nostro fratellino!


Ci aveva già pensato dopo Alabasta, e di nuovo ad Impel Down... a quel punto del viaggio, buona parte dell’impegno preso con Sabo poteva considerarsi saldato: Rufy era perfettamente in grado di camminare sulle sue gambe, ormai, e anche se restava il solito imprudente, a difenderlo aveva un’intera ciurma, forse un po’ piccola, sì, ma di tutto rispetto.
Il compito di primaria importanza che in qualità di fratello maggiore aveva rivestito, s’era molto alleggerito rispetto al passato.. al punto da rendere non più indispensabile la sua presenza.

Però c’era dell’altro, adesso.
Un altro motivo, non meno importante del suo predecessore, che avvalorava quella promessa e la riempiva di un’altra, intima, preziosissima sfumatura.
Un motivo che stavolta non aveva niente a che fare con le responsabilità.. né col patto stretto con Sabo.
Un motivo che apparteneva solo a loro. Ad Ace e Rufy... e nessun altro.

<< Te lo ripeto, Rufy.. >> disse, cercando finalmente i suoi occhi e fermando le spinte, perché il fratello potesse ascoltare quelle parole cogliendone appieno la fermezza quanto il significato.
<< ..Io non morirò mai! >>

Lo amava.
In tutti i modi in cui si potesse amare una persona, senza nemmeno saperlo. Senza che nessuno gli avesse mai spiegato come fare e senza che gli fosse mai stato chiesto di farlo.
Quello era il motivo. Quello contava.
Quello bastava a rinnovare il valore di una promessa tanto importante: lo amava e non avrebbe potuto continuare a farlo se uno dei due fosse morto.
Ecco perché doveva continuare a proteggere Rufy..
..ecco perché non si sarebbe mai permesso di morire.

<< ..E non ti lascio. >> aggiunse, scostandogli dalla fronte sudata qualche ciocca di capelli, con la faccia di chi trovava inutile precisare una cosa tanto ovvia, ma col sorriso che s’era già irrimediabilmente lasciato intenerire da quella ingenuità << Non ti lascerò... mai. Te lo prometto! >>

Suggellò le sue parole posandogli un bacio sulle labbra. Lento e carico di dolcezza sulle prime, rapidamente lo sentì animarsi, farsi passionale in quella bocca che non riusciva mai a star zitta quando doveva, e audace nella danza serrata delle lingue, mentre le sue mani correvano giù, ad accarezzare ogni centimetro di pelle del fratello, fino ad arrestarsi sui fianchi, per lì rimanere ad esercitare una presa sicura.
Indietreggiò col bacino e diede un'altra spinta che arrivò fino in fondo, rovente, ingorda del calore e del piacere che solo quel corpo riusciva a donargli.
Allora a malincuore, ma per il bene dei polmoni di entrambi, il pirata dovette separarsi dalle labbra di Rufy e, quasi senza concedersi di riprendere fiato, ripeté lo stesso movimento ancora, ancora e ancora.. sempre più veloce, sempre più incalzante, concentrando ogni residuo di lucidità che gli restava nei gemiti del fratello, nel recepire le contrazioni sul suo sesso, più forti e maledettamente eccitanti quando toccava i punti giusti.
Si morse il labbro inferiore, serrando le mani su quelle anche, conscio di stare arrivando pericolosamente al limite. Ma non mollava.
Non ancora.
Non prima di farlo impazzire del tutto di piacere, non prima di sentirgli mozzare il respiro a conferma di ogni colpo andato a segno... Non senza dimostrargli quanto dannatamente fosse vivo, per lui, oggi come ieri, e come per sempre sarebbe stato.


Ti ho fatto aspettare tanto.. ma spero ne sia valsa la pena^^' ci tenevo che Ace restasse assolutamente IC e la promessa mi ha reso le cose un po' difficili..!

Comunque.. le suore rispondono che non hanno cellette per te nono2
E quanto alla mia permanenza, dopo avergli annegato il convento di bava drool e aver sbandierato questo ai bambini del catechismo SZqok.. mi hanno cacciata T.T
 
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virgo.86
view post Posted on 8/7/2011, 13:55




MfNDa
Rufy D. Monkey

Avvertì la presa delle mani del fratello, sotto le giunture delle ginocchia, farsi più debole, così come anche gli affondi nel suo corpo.
"Brutto segno!" pensò, ansimando pesantemente.
Chiuse gli occhi restando in attesa del pugno che l'altro gli avrebbe sicuramente rifilato, proprio come era successo la prima volta che gli aveva strappato quella promessa, ma, inaspettatamente, il pugno non arrivò.
Riaprì lentamente gli occhi. Ace era immobile, con lo sguardo assorto, perso in chissà quali ragionamenti.
Lo guardò interrogativo per qualche secondo, incontrando il sorriso dolce e un pò malizioso che era comparso sul suo viso, osservando quelle iridi nere ardenti che sembravano sempre essere capaci di scrutarlo fin nel profondo della sua anima.

CITAZIONE
<< ..Io non morirò mai! >>

Il suo cuore ormai batteva come un tamburo impazzito, a una velocità che non pensava minimamente possibile e avvertiva le mani tremare leggermente.

<< Quindi quando io sono con te, ti senti meglio? >>
<< Si! >>
<< E senza di me invece, ti senti male? >>
<< Si ! >>
<< Vuoi che io viva? >>
<< Certo che si! >>
<< D'accordo! ... ma detesto gli sfigati come te! >>


Avvampò sotto lo sguardo intenso di Ace, mentre questo gli toglieva dal viso sudato e imporporito una ciocca di capelli, riportandolo al momento presente.

CITAZIONE
<< ..E non ti lascio. Non ti lascerò... mai. Te lo prometto! >>

Rimasero a fissarsi serissimi per alcuni secondi, poi Ace si avvicinò ancora e lo baciò nuovamente, dolcemente.
Rufy rispose immediatamente muovendo piano le labbra su quelle del fratello; il bacio era lento, quasi timido e inizialmente era solo un gioco di labbra che si intrecciavano le une alle altre, poi Rufy si strinse ancora di più al moro, portando entrambe le mani ai lati del viso di Ace per tenerlo fermo e approfondì il bacio accarezzando con la lingua le labbra del ragazzo che subito le dischiuse appoggiando le mani sui suoi fianchi e iniziando una lotta all’interno della sua bocca tra le loro lingue.
Sentire il sapore dell'altro lo stimolò ancora di più e la stessa cosa valeva per Ace che rispondeva con passione ad ogni suo minimo gesto.
Gemette fortte quando Ace ricominciò a spingersi dentro di lui, senza dargli nemmeno il tempo di tornare a respirare, sempre più velocemente. Si aggrappò con entrambe le mani alla testiera di ferro del letto, il quale sbatteva violentemente contro al muro ad ogni affondo.
Ogni spinta di Ace era una scarica elettrica di puro piacere e il suo membro era intrappolato tra il proprio corpo e quello del fratello, così che ad ogni movimento riceveva un indicibile stimolo; ormai ansimava e gemeva senza controllo, mordendosi le labbra per non fare troppo rumore, cercando di più dal corpo dell’altro, aggrappandosi al fratello con tutte le sue forze, come se avesse paura che potesse sparire da un momento all’altro. Avrebbe voluto che quel momento durasse in eterno, ma sapeva che, ormai, non avrebbe resistito ancora a lungo.
Con alcune ultime spinte piuttosto profonde, Rufy venne gemendo forte il nome del fratello, aggrappandosi alle spalle larghe di Ace come se stesse cercando un appiglio a cui tenersi per non essere trascinato via, mentre lo mordeva leggermente sul collo, di nuovo.
<< Guai a te se infrangi la promessa! >>, aggiunse stremato trascinando l'altro con sè sul materasso.



Dannate suoracce , cmq
CITAZIONE
SZqok

fvwc1t il cartello me gusta assai .

*rilegge parte finale* ma che roba sdolcinata ho scritto? :e.e: vedi che succede a guardarsi Love Story la mattina presto emotsuicidebv8 *va a nascondersi*


Edited by virgo.86 - 15/7/2011, 16:17
 
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view post Posted on 17/7/2011, 19:46
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Ace D. Portgas

E dire che da quando era partito dal villaggio di Foosha per diventare pirata, di sensazioni capaci di togliere il fiato ne aveva vissute tante, Ace. Ma i gemiti di Rufy, il suo calore, le scosse di piacere e il modo in cui pronunciava il suo nome in quei momenti... rimanevano la più eccitante, irrazionale, inestimabile meraviglia del mondo. Tanto che era una sorpresa, ogni volta, riviverla e rendersi conto di averla così a portata di mano.. di averla sempre avuta lì, vicina a lui, ancor prima di scoprirla.
Incrinò la schiena nel sentire l'orgasmo attraversare il corpo dell'altro, mentre la stretta infuocata delle contrazioni sul suo sesso si traduceva in un'esplosione di estasi troppo violenta e repentina perché potesse resistere oltre.
Con un'ultima, tesa spinta, ed un lungo gemito mal trattenuto, il pirata di fuoco riversò il suo seme nell'antro del fratello, cedendo anch'egli all'oblio dei sensi, lasciando finalmente che il piacere lo pervadesse completamente.

<< ...hn..n.. R-Rufy.. >>

Gli ci volle qualche secondo per riacquistare lucidità e mettere a fuoco le immagini.
Tremava ancora dal piacere, poteva sentire la pelle rabbrividire tra i denti dell'altro, il suo membro formicolare lievemente mentre abbandonava il calore che lo aveva avvolto fino a quel momento, ma non ci riusciva.. non riusciva proprio a smettere di sorridere.
Strinse le braccia attorno a quella visione che era il suo fratellino col viso imporporito ed il respiro affannato, come il suo, lasciandosi trascinare sopra di lui sul materasso.

CITAZIONE
<< Guai a te se infrangi la promessa! >>

Sollevò la testa e lo scrutò con aria indignata.

<< Se avessi in mente d'infrangerla non te l'avrei mai fatta, e poi io mantengo sempre le promesse! Perciò piantala di dire scemenze! >>
Gli mollò un pizzicotto sulla guancia, tirando la pelle e lasciandola d'improvviso tornare indietro a mò di elastico con un sonoro slap.
Comunque il broncio sulle labbra del moro non durò più di qualche secondo. Appena un attimo dopo, infatti, stava già baciando il fratello sul collo, leggero, concentrato ad ascoltare quel petto battere ancora vivido e concitato contro il suo.
Si spostò di fianco a Rufy per permettergli di riprendere meglio fiato e fece sfregare le loro fronti in un intimissimo incontro di sguardi.
Allora sorrise di nuovo, sornione.

<< E' stato meglio che a Impel Down! >> ridacchiò (in effetti non avere le manette di agalmatolite ai polsi aveva una lunga serie di vantaggi, oltre che essere un sollievo) << ..E immagina la faccia del vecchio se sapesse che l'abbiamo fatto in una nave della marina..! >>
Se lo vedeva già, nella sua impeccabile divisa da vice-ammiraglio, con la faccia allibita di chi non sapeva se essere più sconvolto per il fatto che due pirati avessero profanato una loro nave o che quei due pirati fossero niente e poco di meno che i suoi nipoti, cresciuti come fratelli sotto il suo vigile -ma quando mai?- sguardo.
"Sarà la volta che schiatta.." pensò "..o che tenta sul serio di uccidermi.."
Beh, non che ci fosse andato lontano in passato, sia con lui che con Rufy.

<< Ad ogni modo... >>
Stavano per arrivare a Marineford e avrebbero dovuto quantomeno ricomporsi, rivestirsi e tornare sul ponte con gli altri, lo sapeva, e quello probabilmente stava per dirgli. Però...
Indugiò di nuovo sulle guance arrossate del fratello davanti a sé, sulle ultime goccioline che gli imperlavano una tempia e su quegli specchi d'onice che aveva visto velati dal più intenso piacere e che ora riflettevano languidi il suo volto.
Il sorriso gli si attenuò, senza un preciso motivo.
Non voleva che quell'attimo finisse.
Non voleva separarsi da Rufy, neanche fosse stata l'ultima occasione che avevano per stare insieme. Ma visto che il tempo non si sarebbe fermato in quell'attimo come sperava, l'unica cosa che poteva fare era prolungarlo lui più che poteva.

<< ..andiamo a cercare da mangiare? >> chiese, scompigliandogli con una mano i capelli scuri, già ribelli per loro natura. Ma più che una domanda, poteva considerarsi un'affermazione.


Non sai come spupazzerei selvaggiamente Rufy in questo momento*.* :*.*: :*.*:
Schiatta pure vecchio Garp :urca:

(finalmente ho fatto un post di lunghezza umana.. sono commossa! :sob: )
 
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virgo.86
view post Posted on 20/7/2011, 21:50




MfNDa
Rufy D. Monkey

Mentre sentiva il resto del corpo raffreddarsi, Rufy trovò piacevole che tutta la zona del ventre su cui Ace si era disteso restasse calda: si sentiva prigioniero di una calma chimica, impigrito dal rumore monotono che producevano le onde sullo scafo della nave.
Si beò della tranquillità che quella situazione gli donava, con i battiti accelerati del cuore del fratello che gli risuonavano nell’orecchio mentre si regolarizzavano, il calore del suo corpo e il suo odore che lo cullavano.
Rimase parecchi minuti così ... in silenzio assoluto, immobile mentre l'altro continuava a baciarlo sul collo, facendogli di tanto in tanto il solletico.
Qualcosa, nella sua testa, gli suggerì vagamente che era il caso di tornare dagli altri. Nemmeno considerò l’ipotesi: aveva solo un sonno allucinante, e poi stava benissimo lì dove si trovava.

CITAZIONE
<< E' stato meglio che a Impel Down! >>

<< Già! >> rispose già mezzo andato, scoprendo la sua voce arrochita e sciolta come le fusa di un felino, mentre stirava il braccio in modo da offrire la zona più morbida, nell'incavo del gomito, all'altro che nel frattempo si era spostato al suo fianco. Chiuse gli occhi aspettando che alla fine la stanchezza prendesse il sopravvento su di lui ...

CITAZIONE
<< ..andiamo a cercare da mangiare? >>

<< Che stiamo aspettando? >> disse scattando subito sull'attenti; il bisogno di riposare, ormai completamente sparito, aveva ceduto il posto al bisogno più impellente di mettere qualcosa nello stomaco, che cominciò subito a brontolare.
Raccattò i vestiti sparsi ai piedi del letto e cominciò a vestirsi in fretta e furia. Più di una volta tentò d'infilare la gamba in una delle maniche della camicia,o almeno di quello che restava, (tante grazie Croco ) ma alla fine dopo vari tentativi falliti riuscì a vestirsi del tutto.
Scese dal letto con un salto, continuando a ripetere << Carne, carne, carne! >>

Una fitta fastidiosa all'altezza delle natiche, e la spiacevole sensazione di non avere più il controllo sulle sue gambe.
Si ritrovò, lungo, disteso per terra, la faccia premuta sul pavimento.

" Che accidenti ...?" pensò sollevando la faccia dal pavimento. Nel caos di quei minuti interminabili, ricordò nel peggiore dei modi che Ace era ancora lì e lo stava guardando. Si voltò verso il fratello, fulminandolo con lo sguardo.
<< Ridi, e giuro sul mio cappello che chiedo a Iva-chan di farti ritornare donna! >> sbuffò infine, con un'espressione sul volto, che diceva : "E' tutta colpa tua!" (allego immagine dimostrativa X)
Tentò di rialzarsi, ma le gambe gli cedettero di nuovo e lui cadde in avanti; sbattè la faccia a terra, di nuovo. Rotolò su un fianco, riuscendo alla fine a mettersi almeno in ginocchio.
<< Bhè? Hai intenzione di startene lì impalato ancora per molto? Dammi una mano! >> disse alla fine arrossendo violentemente.

CITAZIONE
Non sai come spupazzerei selvaggiamente Rufy in questo momento*.* :*.*: :*.*:

approvo approvo :sisi: :sisi:


Edited by virgo.86 - 21/7/2011, 00:12
 
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view post Posted on 23/7/2011, 16:50
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Ace D. Portgas

Scosse la testa ridacchiando, mentre Rufy si animava improvvisamente alla parola magica mangiare, recuperando in tutta fretta i vestiti e indossandoli alla meno peggio. Con ogni certezza, non sarebbe stato così rapido ad alzarsi nemmeno se gli avesse appiccato fuoco ai capelli.
"Almeno in questo, non è cambiato di una virgola" si disse il pirata, infilandosi boxer e pantaloni con calma "e credo che se cambiasse dovrei cominciare a preoccuparmi.."

Allora un tonfo attirò la sua attenzione, zittendo di colpo le invocazioni al cibo che riempivano il silenzio della stanza come un brusio continuo. Ace indirizzò lo sguardo oltre il bordo del materasso, dove avrebbe dovuto trovarsi Rufy.. e infatti c'era. Solo che invece di atterrare in piedi, era caduto di faccia sul pavimento, e ora se ne stava spiaccicato lì per lungo come un pesce sulla battigia.

<< Pfff... >>
Per cadere in quel modo senza alcun ostacolo davanti, o eri ubriaco o dovevi proprio impegnartici!

CITAZIONE
<< Ridi, e giuro sul mio cappello che chiedo a Iva-chan di farti ritornare donna! >>

Gli credeva sulla parola, altroché, anche senza che giurasse sul cappello. Era capacissimo di fare stronzate pur sapendo che dopo le avrebbe buscate alla grande (i fatti lo avevano dimostrato in più occasioni).
Ma Ace trovò talmente irresistibile quella smorfia che gli era comparsa in faccia -a evidenziare che no, non era caduto per caso come sembrava- che nemmeno provò a contenere le risate.
Poco male, avrebbe corso il rischio.. dopotutto Iva-san sembrava tenere abbastanza caro alla sua pellaccia da non rischiare di vedersela carbonizzata per un paio di tette indesiderate.
Comunque, dopo il secondo tentativo fallito di rimettersi in piedi, forse Rufy non aveva tutti i torti a minacciarlo.

CITAZIONE
<< Bhè? Hai intenzione di startene lì impalato ancora per molto? Dammi una mano! >>

Si fermò; le mani ancora strette alla fibbia della cintura e gli occhi che scattavano con interesse verso il volto dell'altro, a fissarne il rossore, così chiaro anche nella penombra, quasi come l'ago di un logpose che captava il campo magnetico di un'isola.
Ah.. dannazione.
Eccola lì, una delle cose, e forse la prima, in cui Ace non era cambiato di una virgola in tutti quegli anni.
Per quanto fosse duro e bravo a non farsi abbindolare da nessuno, davanti ad un Rufy che arrossiva in quel modo, o che lo guardava languido, le sue difese crollavano rovinosamente...
Il giorno in cui capirà come prenderti sarai un uomo fottuto.
Infatti non aveva la minima intenzione di dargli a capire che effetto gli faceva, per quanto possibile.

Sospirò, chiudendo la fibbia e lasciando penzolare il resto della cintura fuori dai passanti, quindi scese dal letto, raggiunse il fratello e si piegò sulle ginocchia per avere di fronte il suo viso.

<< Tu e la tua stupida fretta.. la cambusa non scappa mica! >>
Lo apostrofò con lo sguardo, sentendo però la sua espressione ammorbidirsi.
Tutto inutile...
<< Ah.. >> si arrese infine, evitando d'istinto gli occhi dell'altro, come temendo che Rufy potesse leggervi dentro << ..vieni qui >>
Fece passare un braccio sotto le gambe e uno attorno alla vita del fratello, tirandolo su con sé mentre si rialzava.
Un gesto che una volta era stato praticamente la routine.. e ch'eppure adesso gli scaldava il cuore, con un battito più forte degli altri.
Non si aspettava che potesse mancargli così, perfino quello.

<< Spero per quei travestiti che ci abbiano lasciato qualcosa.. >> disse affrettandosi verso l'uscio.
Spinse la porta con la schiena e perlustrò di corsa le stanze del corridoio, sempre con Rufy stretto in braccio. La prima e la seconda si rivelarono essere una cabina e un ripostiglio pieno di cianfrusaglie, la terza uno studio, e la quarta..
"Al diavolo.." pensò entrando.
Era un altro alloggio con un ampio scrittoio sulla destra, un letto a due piazze più in fondo a sinistra, e una porticina nelle immediate vicinanze che dava accesso al bagno in camera. Tutto, dalle rifiniture in oro dei mobili alla lussuosa tappezzeria, lasciava intuire che appartenesse a qualche marine di alto grado. Ma per Ace, che non desiderava altro che vedere credenze e tavoli da cucina, e respirare l'odore di pietanze nell'aria, non era poi questo granché.

<< Che rottura, l'ultima volta è stato facile trovare la mensa su una nave così... >> borbottò, voltandosi per uscire.
Ma non fece in tempo a muovere un passo che una figura ben nota e scintillante di paillettes li raggiunse dal corridoio.

<< Ace-boyyy! Rufy-chaaaaan~! ♥ Vi ho trovatiiiiiii ♥ >>
<< ..Purtroppo Mikaru.. >> fece il moro senza entusiasmo e senza nascondere una punta d'irritazione (lo scherzetto dell'estintore ce l'aveva ancora legato al dito).
L'unico motivo per cui restò a sentirlo parlare, comunque, fu quel bel cosciotto che stringeva nella mano destra.
<< ..Vengo per conto del grande Ivan! ♥ Ha detto di portare questi a Rufy-chan! ♥ >>
Nell'altra mano in effetti reggeva dei vestiti piegati: un paio di pantaloni rossi e una maglia gialla, che Ace notava solo ora.
<< ..e ha detto anche che manca un po' di tempo prima di arrivare a Marineford (bbrrrr... che paura! ♥) e dovreste approfittarne per riposare, sarete di sicuro molto stanchi! Penseremo noi a mantenere la rotta! ♥♥ >>
"Certo, come se potessimo perderci in un tragitto che va solo a Marineford..."
<< D'accordo, allora ci chiamate voi quando arriviamo. >> stabilì il pirata e, con una specie di inchino, aggiunse << Grazie Miryoku! >>
L'okama fu sul punto di commuoversi -era la prima volta che Ace azzeccava il suo nome-, se non fosse che l'altro precisò:
<< Grazie per quello ovviamente.. >>
E un secondo dopo, si rese conto che il succulento cosciotto di vitello gli era sparito dalle dita.


l'hai preso tu il cosciotto? confessa :addit: :rotfl:
 
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virgo.86
view post Posted on 27/7/2011, 12:14




MfNDa
Rufy D. Monkey

“Idiota!” pensò tra sé e sé alla vista del fratello, che nonostante gli avvertimenti, se la rideva di gusto. Decise di soprassedere anche perché, veder sorridere Ace in quel modo era la cosa più bella che gli fosse capitata quel giorno (tralasciando il sesso di poco prima ovviamente).

CITAZIONE
<< Ah...vieni qui >>

Si sentì sollevare dal pavimento, e un attimo dopo era tra le braccia muscolose del fratello.
<< Ehi, ehi, ehi, ehi Ace? Che stai facendo? Mettimi giù subito! >> disse arrossendo ancora di più. Guardò l'altro con fare interrogativo per qualche secondo in attesa di una risposta, incontrando il suo sorriso e perdendosi in quelle iridi nere ardenti che lo guardavano con complicità.
<< Che ti passa per la testa? >> chiese ancora, mentre l'altro si chiudeva, non senza qualche difficoltà, la porta dell'infermeria alle spalle.
Niente! Ace non sembrava averlo minimamente ascoltato.

Cavolo! Si era lasciato fregare per l'ennesima volta.

"Come vorrei che tutti vedessero Monkey D. Rufy adesso! "
pensò furibondo mentre si stringeva di più all'altro per non cadere , tutto sudato e con il fondo schiena dolorante. Sbuffò cercando di non pensarci, sforzandosi in tutti i modi mentre il suo sguardo veniva inesorabilmente catturato dai segni rossi che aveva lasciato sul corpo del fratello.

CITAZIONE
<< Ace-boyyy! Rufy-chaaaaan~! ♥ Vi ho trovatiiiiiii ♥ >>

Si voltò verso la figura in costume da bagno celeste e immancabili calze a rete che si dirigeva verso di loro, tutto contento ammiccando a destra e a manca.
<< Ah! Tu sei il tizio di prima! >> disse riconoscendo infine il bislacco personaggio. << Quello con l'estintore! >>concluse allegramente notando che la vena sulla tempia del fratello aveva preso a pulsare insistentemente.

CITAZIONE
<< ..Vengo per conto del grande Ivan! ♥ Ha detto di portare questi a Rufy-chan! ♥ >>

<< Uh? Ah, ti ringrazio! >> disse distogliendo momentaneamente lo sguardo dal succulento cosciotto che Miryoku teneva nella mano destra. Scese dalle braccia del fratello, poggiando con fare incerto i piedi sul pavimento; rimase immobile, il tempo necessario per riacquistare stabilità nelle gambe, dopodichè allungò le mani per prendere i vestiti che l'okama gli porgeva. << ... ehi Ace! Lasciane un pò anche a me ! >> disse rivolto al fratello che già stava affondando i denti nel cosciotto fregato a Miryoku senza che questo se ne accorgesse. Cominciò a spogliarsi togliendosi per prima cosa la camicia tutta sbrindellata. << Finalmente! Non ne potevo più di indossare questa rob--- ehi? Ti dispiace? >> disse rivolto all'okama che si era comodamente seduto per terra per osservare meglio la scena.
<< ♥ No! ♥ >> rispose l'okama. << ♥ Oh! Già! Certo! Scusate! ♥ >> disse poi rimettendosi lesto in piedi, dopo aver scorto l'espressione che era comparsa sul volto del Comandante della seconda Flotta di Barbabianca. << ♥ Ci vediamo dopo! ♥ >> concluse allontanandosi velocemente, non prima però di aver dato un'ultima sbirciatina a Rufy.
<< E' impazzito o cosa? >> chiese rivolto al fratello, mentre in lontananza udiva la voce in falsetto di Miryoku che canticchiava allegramente << ♥ ♫ It's ok to be gay, let's rejoice with the boys in the gay way! Oh yes, it's okkkkkkkkkk! ♥ ♫ >>


:mumble: Non sono riuscita a scrivere di meglio lo sò! Ma se penso che non vedrò la mia adorata role per un pò, :sob: :sob: :sob: :sob: :sob: :sob: :sob: :sob: :sob: :sob: :sob:
 
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view post Posted on 30/7/2011, 17:43
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The storm is approaching

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Ace D. Portgas

Anche se aveva il digiuno e la prigionia alle spalle ad alterare il suo metro di giudizio, Ace decise dopo solo il primo morso che quel cosciotto era la pietanza più buona che avesse mai messo sotto i denti.
Quegli okama in cucina dovevano essere molto meno disastrosi che in tutto il resto.. eccezione fatta per Miryoku, ovviamente, stando ai suoi racconti.
...E a proposito di Miryoku: che diavolo aveva da fissare in quel modo il suo fratellino?!

CITAZIONE
<< Finalmente! Non ne potevo più di indossare questa rob--- ehi? Ti dispiace? >>

<< ♥ No! ♥ >>

Fosse stata un'altra persona -maschio o femmina, poco importava- a guardare Rufy spogliarsi senza malizia, ci sarebbe passato tranquillamente sopra. Ma quel babbeo non si sforzava neanche di fingere che fosse interessato ad altro..!!

<< E-Ehm.. >>
Ace si schiarì la voce, attirando l'attenzione del tizio e iniziando a rosicchiare con aria famelica l'estremità del cosciotto, che adesso rivelava una buona porzione biancastra di osso.
Miryoku lo vide e deglutì, mentre una piccola gocciolina di sudore gli colava dalla fronte: lo sguardo del pirata sembrava dire che se avesse continuato a spogliare Rufy con gli occhi, le prossime ossa a finire tra i suoi canini sarebbero state le sue, quindi decise saggiamente di defilarsi.

CITAZIONE
<< ♥ Oh! Già! Certo! Scusate! ♥ Ci vediamo dopo! ♥ >>

Il moro lo scrutò allontanarsi e chiudersi la porta della stanza alle spalle, certo che non avesse tutte le rotelle a posto.
CITAZIONE
<< E' impazzito o cosa? >>

<< Te lo dico io, non ha mai visto un uomo in vita sua >> borbottò vagamente scazzato, non potendo far a meno di pensare a Izou, amico d'infanzia –nonché presunta vittima- del gay che aveva appena lasciato la camera << ..o nessuno che ci somigli abbastanza >>
Mollò un altro morso alla carne che profumava l’aria di spezie, quando di nuovo il suo sguardo fu attratto dal fratello a torso nudo.
Fino a quel momento Ace non si era reso conto delle sue reali condizioni, forse perché troppo preso dalla foga degli eventi, ma ora vedeva chiaramente quali erano state le conseguenze della folle spedizione a Impel Down. Il corpo di Rufy era coperto di graffi e ferite, alcune neanche troppo superficiali, lividi e tracce di sangue coagulato, a cui si aggiungevano i segni ancora freschi dell'uncino di quel verme di Crocodile. A contornare il tutto c'era qualche segno inequivocabile di succhiotti sul collo.
Ingoiò il boccone, lanciando un'occhiata anche su di sé.
..Beh, non si poteva certo dire che fosse messo meglio di lui! -tante grazie all'essenza di Eros che aveva completato l'opera, impiastricciandogli i capelli-
Allora si ricordò di aver visto il bagno in fondo alla lussuosa cabina, proprio vicino al letto.
<< Tieni qua >> disse a Rufy, cedendogli il resto del cosciotto con una faccia che lasciava intendere "non ti ci abituare" Quindi prese i vestiti puliti dalle mani dell'altro e li lasciò sulla spalliera della sedia davanti allo scrittoio.

<< Visto che manca ancora un po' prima d'arrivare, approfittiamo della doccia >> spiegò rapido e, scompigliandogli i capelli, aggiunse << Anche perché ne abbiamo un bisogno disperato! >>
Nuovamente, si tolse in fretta i pochi vestiti che indossava, eccezione fatta per i boxer, e si dedicò ai pantaloni del fratello (ecco a cosa serviva distrarlo col cosciotto). Sbottonò l'indumento e ne abbassò la lampo, mentre gli posava un casto -come no- bacio sul ventre, poco sotto l'ombelico.
<< ..E poi stai per conoscere il mio capitano >> disse tirandosi su, dopo avergli abbassato del tutto i pantaloni.
Gli tornarono in mente Makino e le sue lezioni di buone maniere, una delle quali riguardava proprio il presentarsi puliti e in ordine dinnanzi a persone importanti. E il babbo non era semplicemente importante, ma era soprattutto la persona che più rispettava e stimava al mondo.
<< Non puoi presentarti in queste condizioni! >>

Gli diede un altro sguardo complessivo, irresistibilmente attratto da quel corpo che aveva visto crescere negli anni, poco a poco, e che sembrava impossibile appartenesse allo stesso piccolo frignone che il vecchio gli aveva affibbiato come fratello, un giorno qualsiasi, di punto in bianco. Eppure era proprio lui, e a vederlo così, Ace capì di non poter criticare gli sconci desideri di Miryoku.
"..Peccato che lui sia mio. Soltanto mio."
Bastò il pensiero a farlo gongolare.
Si avvicinò dunque a Rufy e se lo mise in spalla, come una preziosa refurtiva appena conquistata (così: X) e corse verso il bagno ridendo già per l'espressione che doveva essere comparsa sul volto dell'altro.


in questi giorni come sai l'ispirazione mi ha lasciato in tredici T.T spero non sia troppo malaccio.. anche perché è l'ultimo che leggerai per un bel po' di tempo :sob: :sob: :sob:
 
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virgo.86
view post Posted on 5/9/2011, 15:19




MfNDa
Rufy D. Monkey
CITAZIONE
<< Tieni qua >>

Fece per ribattere, ma Ace gli ficcò a tradimento un grosso pezzo del cosciotto che stava mangiando fino a pochi istanti prima in bocca. Rufy quasi soffocò e l'altro ne approfittò , dopo essersi privato dei pochi indumenti che aveva addosso, per cominciare a sbottonargli i bottoni del pantalone.
<< Cos'è?>> chiese con fare languido, dopo essere riuscito finalmente a mandar giù il boccone. << Non ti sei divertito abbastanza? >>
Rabbrividì quando l'altro gli posò un bacio leggero sul ventre, trovandosi inconsciamente a desiderare di sentirlo proseguire, di nuovo... ma ciò non accadde.
Invece, per la seconda volta, nel giro di pochi minuti, si ritrovò nuovamente sollevato da terra, solo che stavolta Ace se l'era caricato sulle spalle a mò di sacco di patate.
Ancora una volta cercò di esprimere il suo disappunto all'altro per il trattamento subito, ma ancora senza nessun risultato.
" Tanto alla fine me le pagherai tutte!" pensò.

La porta del bagno si aprì cigolando.
Il suo primo pensiero fu che ,forse, valeva la pena diventare un alto ufficiale della Marina solo per poter usare un bagno come quello: era illuminato dolcemente, ed era tutto di marmo bianco, compresa quella che sembrava una doccia rettangolare incassata in una parete. Lunghe tende di lino bianco pendevano alle finestre; una grossa pila di soffici asciugamani candidi si ergeva in un angolo, e sulla parete c'era un solo dipinto con la cornice dorata: ritraeva una bellissima sirena bionda, i lunghi capelli che le fluttuavano al viso mossi dl vento.
Approfittando di un momento di disattenzione da parte del fratello, ne approfittò per liberarsi dalla presa dei suoi muscoli.
<< Vado prima io! >> disse allegramente aprendo la porta del box doccia per poi richiuderla velocemente alle sue spalle. Chiuse gli occhi sotto la confortevole carezza dell’acqua calda sulla sua pelle, cercando di lavare via l’intorpidimento dei muscoli, cancellando ogni traccia di sonno rimastagli. Girò la manopola dell’acqua un po’ più verso il simbolo azzurro, godendosi l’acqua tiepida liberando la mente in completo relax.
Un movimento alle sue spalle lo fece voltare. Aldilà del vetro appannato vide Ace di spalle che trafficava in giro per la stanza forse in attesa del suo turno di entrare in doccia. Sorrise, godendosi la magnifica vista data dai vetri trasparenti, anche se semi appannati, facendo scorrere il proprio sguardo sulle linee dorsali della schiena del fratello, prima di decidere il da farsi.
Picchiò leggermente sul vetro per attirare l’attenzione del fratello , dopodiché cominciò a scrivere sulla superficie appannata, la lingua tra i denti per lo sforzo.
Si scostò un po’ verso la parete fredda per ammirare meglio il suo operato, infine rivolse al fratello un gran sorriso mentre gocce di condensa grondavano lungo i vetri appannati dalle parole VIENI DENTRO CON ME!


roluccia mia quanto mi sei mancata :*.*: :*.*: :*.*: :*.*: :*.*: :*.*:

 
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view post Posted on 20/9/2011, 16:05
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Ace D. Portgas

Appena varcata la soglia, Ace indagò lo sfarzo che li circondava con occhi attenti e increduli. Quel bagno sembrava addirittura più lussuoso dell'intera cabina che si erano lasciati alle spalle!
Mosse qualche passo verso la cosa che lo colpì prima di ogni altra lì dentro -un grande dipinto a olio raffigurante una sirena bionda coi capelli al vento-, quando sentì il peso mancare improvvisamente sulla sua spalla e Rufy correre verso la doccia, per barricarcisi dentro prima di lui.

CITAZIONE
<< Vado prima io! >>

<< Ehi! >> esclamò preso alla sprovvista, fissando l'anta di vetro che si chiudeva. Il broncio indispettito sul volto parlava più di cento parole messe insieme: perché, tanto per cominciare, non potevano entrare insieme in un box così grande? E, soprattutto, da quando quella piccola peste aveva la precedenza sulla doccia? Lui era il più grande e, da che mondo e mondo, era sempre spettata a lui!
Però dopotutto..
Ripensò alla fatica che aveva fatto per portarlo via da Impel Down e alle ferite che gli aveva visto addosso, pochi minuti prima.
Per stavolta, se lo merita.
Decise di lasciar impunito Rufy sotto il getto dell'acqua corrente e tornò a volgere lo sguardo al quadro.
La sirena sorrideva radiosa, piena di angelica grazia, baciata dalla luce del tramonto. Soavi e straordinariamente belle... se l'era immaginate esattamente così anche lui, prima di vederle dal vivo sull'isola degli uomini pesce. Lì, quelle creature marine lo avevano colpito più per la spiccata velocità nel nuoto che per altro, e invece che incantare i marinai con canti melodiosi e seducenti farsetti, aveva visto loro incantarsi al passaggio del babbo. Sembrava che nutrissero un'autentica venerazione per lui. Chissà, forse perché proteggeva la loro isola..
Il pirata sorrise, con un velo di malinconia.
..non certo perché quell'idiota di Satch provava apertamente ad abbordarle, ogni volta.
Prima che la malinconia di quel ricordo potesse farsi più dolorosa, un picchiettio dietro di sé attirò la sua attenzione.
Ace si voltò verso la doccia, dove Rufy stava scrivendo qualcosa dall'altra parte del vetro.

!EM NOC ORTNED INEIV

".....??"
Sbatté le palpebre un paio di volte, manco si fosse trovato di fronte un frammento di Poigne Griffe da decifrare.
Allora inclinò la testa da un lato e provò a leggere al contrario, con migliori risultati.

"Vieni dentro con me!" lesse, e non se lo fece riscrivere nel verso giusto.

Si tolse i boxer alla velocità della luce ed entrò in doccia, richiudendo in fretta la porta trasparente già rigata da gocce cristalline.
L'acqua tiepida gli trasmise immediatamente una sensazione di sollievo, lavando via sangue e polvere, ma non vi si soffermò. Aveva ben altro a cui dedicare attenzione.

<< Ti sono mancato? >> chiese al fratello, mentre il suo sorriso s'illuminava, marcato da una punta di malizia.
Non attese risposta. Prese il viso di Rufy tra le mani, senza dargli possibilità di ribellione, e lo baciò avidamente sulle labbra per un'ennesima volta.
Quanto tempo era passato dall'ultima? Dieci, forse quindici minuti? Troppi, comunque.
Sembrava mancasse da mesi.
Schiuse la bocca, cercando alla cieca il sapore dell'altro, e nel farlo mantenne ermetico il contatto tra le loro labbra, per il timore che l'acqua potesse dilavarlo. Odiava quando succedeva.. ecco perché quello fu probabilmente uno dei baci più intensi e frenetici che si fossero scambiati, non solo nell'intero l'arco della giornata.
Quando fu costretto a sospendere l'apnea per respirare, Ace aveva ancora una fame disperata del fratello, tanto che fu tentato di riprendere immediatamente da dove aveva interrotto, ma desistette. Sapeva che avevano bisogno di riposare entrambi, e il tempo a loro disposizione per farlo era davvero esiguo ormai.
Scelse dunque a caso una delle tante boccette profumate, in ordine sul pannello interno della doccia, e la porse all'altro dopo averne versato un po' del contenuto su di un palmo.

<< Faccio io dietro >> disse sbrigativo, portandosi alle spalle di Rufy.
Cominciò con uno shampoo veloce e proseguì verso il basso, lungo il collo e le clavicole, massaggiando la pelle con entrambe le mani mentre la scia di schiuma e bollicine, simili ad un'ombra candida, le seguivano durante il tragitto. Stette attento ad evitare i tagli più estesi, ancora non del tutto cicatrizzati, quando gli percorse la schiena e i fianchi, insaponando ogni centimetro che toccava giù fino alle natiche, dove pensò fosse saggio fermarsi, prima che la situazione prendesse un'altra piega.
Deviò la traiettoria e strinse le braccia attorno alla vita di Rufy, abbracciandolo da dietro, avvertendo l'acqua scorrere a fiotti su di sè. Una sensazione strana, quando il tuo corpo era fatto di fuoco.. rilassante sì, sotto certi aspetti, ma sotto altri anche soffocante. Eppure Ace avrebbe dato qualsiasi cosa per restare così un'intera giornata, con lui.
Abbassò la testa e gli posò le labbra tra il collo e una spalla, ormai completamente prive di sapone: segno che il suo lavoro era completo.

CITAZIONE
Quanto tempo era passato dall'ultima? Dieci, forse quindici minuti? Troppi, comunque.
Sembrava mancasse da mesi.

Forse perché un mese è passato davvero

*rilegge*
Okay, Ace è appena uscito dal barattolo del miele.. mai venuto così sdolcinato :smoke: (l'astinenza fa brutte cose )
 
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114 replies since 26/8/2010, 18:04   4981 views
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