Ace D. PortgasCITAZIONE
<< Non darmi più motivo di farlo allora! >>
Ace sostenne lo sguardo di Rufy in silenzio, consapevole che nessuna parola, promessa o rassicurazione a voce avrebbe garantito meglio delle sue azioni. Oltretutto era abbastanza difficile, per non dire impossibile, formulare lucidamente un pensiero con quegli occhioni scuri che gli leggevano dentro, e quelle dita che vicine al suo viso giocavano ad intrecciargli qualche ciocca bruna.
Deglutì, sentendosi avvolgere da una sensazione tanto familiare quanto nuova.
Perché era, sì, simile a quella delle volte in cui Rufy lo aveva guardato con lo sguardo languido, per i più svariati motivi, e alle notti in cui, sonnecchiante, si era accoccolato vicino a lui come un cucciolo randagio e si era messo ad ingarbugliargli i capelli tra le manine da bambino (non senza incorrere talvolta nelle violente proteste dello stesso Ace), ma era anche qualcosa di diverso.. era un'attrazione, una voglia incontenibile di lui, che solo in poche occasioni dopo la sua partenza dal villaggio di Foosha si era manifestata così intensamente a partire da gesti talmente semplici e banali per loro.
Sentì le labbra del fratello posarsi sulle sue, in un casto e morbido tocco di velluto che gli tolse ogni cognizione del tempo e dello spazio, quindi si trovò ad avanzare, quasi per inerzia, nella penombra della stanza che odorava vagamente di disinfettante e di qualche altro medicinale già respirato nell'infermeria della Moby Dick, o forse nella camera del babbo quando le infermiere lo attorniavano, mentre Rufy riprendeva il discorso non-verbale -e tutt'altro che casto- che avevano interrotto una mezz'oretta prima.
E' così determinato che se ti fermi anche stavolta te lo staccherà a morsi, l'orecchio... gli fece notare una vocina coscienziosa nella sua testa, a cui Ace rispose soavemente:
"E chi ha voglia di fermarlo?"
D'improvviso Rufy arrestò il passo e lui si ritrovò seduto su una branda, con due file di adorabili, bramosi dentini a mordicchiargli il collo in modo concitato, così stuzzicante che il pirata di fuoco ben volentieri si prestò al gioco, reclinando leggermente la testa nel lato opposto e offrendo altra pelle al suo cucciolo affamato.
"Hai voglia di giocare eh?" pensò con un sorriso smaliziato e divertito al tempo stesso.. almeno prima che i morsetti del suo cucciolo non si trasformassero in un assalto da predatore in piena regola.
E per l'ennesima volta da quando di quei momenti aveva memoria, si sentì esplodere dentro di amore per tutto ciò che di Rufy aveva maledetto: la sua imprevedibilità, il suo dannato istinto di prendere in quinta ogni cosa senza riflettere, quell'eccesso di vitalità colpevole di ficcarlo sempre in qualche casino, che ora gli mandava in delirio ogni centimetro di pelle che sfiorava, tormentandolo, eccitandolo come e anche più di quanto non si sarebbe aspettato.
<< ..Hn.. >>
Lo voleva. Voleva sentirgli scorrere dentro quella febbre di lui, voleva sentirla vibrare in ogni umida carezza della lingua sul suo corpo.. sentirsi bruciare sulla carne dello stesso viscerale desiderio di fondersi in una cosa sola.
CITAZIONE
<< Non permettere più a nessuno di toccarmi ... nessuno ... a parte te ... Ace! >>
Il moro sussultò, cercando con lo sguardo già parzialmente appannato dal piacere gli occhi ed il volto del ragazzo sopra di lui.
Rufy parlava tanto, e spesso a vanvera, ma c'erano momenti in cui con poche sillabe riusciva a spiazzarti abbastanza da toglierti la facoltà di parola. Una risposta ben evidente, comunque, pensò a darla l'erezione sotto i suoi boxer, che se prima già protestava per l'ingombro dei vestiti, adesso urlava di impazienza, come stesse soffocando sotto la stoffa.
"Nh-h... che ti esalti, idiota?! Ti ha solo detto che non vuole che gli mettano le mani addosso..!"
Vuole che lo tocchi tutto... tradusse (o meglio travisò) immediatamente un'altra parte del suo cervello, in distaccata sede dalla testa.
In quel momento la morsa dei vestiti venne a mancare, concedendo al pirata una breve pausa di sollievo, destinata a morire in fretta.
CITAZIONE
<< Sei proprio senza speranze! Basta così poco per farti eccitare? >>
"Piccolo.. perverso che non sei..." cominciò a mettere in fila le parole Ace, ma non fece in tempo ad esprimerle perché in un guizzo colse Rufy abbassarsi su di lui e..
"Dio, ti prego non lo fare..."
Dio, ti prego, fallo.....e lo sentì
farlo.
Prima un bacio, poi un altro ed un altro ancora.. infine un tocco caldo e bagnato proprio lì in cima, dove la carne pulsava rovente, fomentata dalle contrazioni di un desiderio incontrollabile.
<< ..Ah! >> Il cuore di Ace esplose in un battito più forte degli altri, per aumentare in velocità, mentre il respiro gli si affannava ad ogni passaggio della lingua del fratello sul suo sesso, culminando in carenza d'ossigeno quando un abbraccio caldo glielo avvolse completamente.
Soffocò un gemito, pervaso dall'estasi che dal basso ventre gli risalì ogni arteria e nervo, facendogli tendere la testa all'indietro.
Non aveva del tutto realizzato, fino ad allora, quanto l'astinenza prima, e l'interruzione forzata poi, lo avessero reso sensibile al contatto con Rufy... adesso lo sapeva. E piuttosto che fermarsi, avrebbe preferito morire sul patibolo.
Strinse le dita di una mano tra i capelli dell'altro, assecondando e accompagnando i suoi movimenti per un numero imprecisato di volte, forse nel tentativo di saziare o perlomeno placare quella pulsione tra le gambe, ma constatò che otteneva solo l'effetto contrario, e di quel passo avrebbe imboccato la via del non ritorno alla lucidità.
Quindi, con uno sforzo mentale e fisico non indifferente, si rimise a sedere a schiena dritta e sospese gli affondi di Rufy, prendendogli il viso tra le mani e indirizzandolo verso il proprio, già evidentemente arrossato.
<< ..Ripeti.. hn... >> fece, ansimando e costringendosi a ignorare il formicolio di protesta dell'erezione, che così stimolata ora soffriva esposta all'aria fredda << ..ripeti un po'... chi è
l'unico che può toccarti? >>
Sorrise, o meglio, accennò un sorriso che si completò tra le labbra dell'altro, prima di mutare in un ennesimo bacio colmo di passione, durante il quale Ace svestì il fratello dalla giacca che ancora gli copriva braccia e schiena. Era così smanioso di sentire la sua pelle sotto i polpastrelli che al solo contatto temette di accendersi come i fili di paglia del paese di Wa, quando aveva tentato d'intrecciarli -con risultati catastrofici- la prima volta in uno dei suoi viaggi. Per fortuna, a prendere fuoco furono soltanto i ricordi degli eventi appena trascorsi.
<< Stupido.. >> mormorò, staccandosi finalmente dalle labbra di Rufy, per dedicarsi al territorio che avevano violato davanti i suoi occhi << pensavo ti fosse chiaro ormai... >>
Gli lambì il collo con le labbra, aspirando avidamente la pelle punto per punto, cancellando ogni traccia del passaggio di quel bastardo di Crocodile.
<< ..che non ti divido con nessuno! >>
Un singolo sussurro, breve ed essenziale, ma pieno d'una fermezza che non lasciava spazio ad obbiezioni.
Allora, proseguendo a stampare qualche succhiotto oltre l'incavo del collo, Ace fece sedere davanti a sé il fratello, divaricando leggermente le gambe perché poggiassero entrambi sul materasso
(per intenderci, tipo così: x ) e con le mani armeggiò sulla cintura, su cui campeggiava lo stemma di Impel Down, slacciandola e abbassando la cerniera in piena trepidazione.
Allora lanciò un'occhiata verso il basso, lì dove nonostante la fioca luce riusciva a scorgere chiaramente il rilievo pronunciato sotto i boxer.
E ha il coraggio di dire a me che sono senza speranze?! Io non l'ho neanche sfiorato!<< Sembra che qualcuno qui sia felice di essere tornato al suo posto, fratellino >> ridacchiò, pronto a bearsi dell'espressione di Rufy nell'esatto istante in cui il suo indice premette sulla punta del sesso, da sopra l'indumento umido ed innaturalmente teso, come se volesse solo indicarlo ingenuamente.
Lo carezzò scendendo giù con le dita appena una volta, quindi abbassò i boxer quel tanto che bastava a scoprirlo e, appellandosi a tutto il suo autocontrollo, lo fece sfregare con decisione contro il suo membro.
"..N-Ngh!"Una violenta scossa d'eccitazione lungo la spina dorsale: il suo autocontrollo che lo mandava bellamente a fare in culo.
D'accordo. Se lo meritava.
Ma se ne sarebbe presi altre mille di quei
vaffanculo pur di sentirsi di nuovo invaso da una sensazione simile.
Tremante d'impazienza chiuse la mano sull'apice di entrambe le erezioni facendole combaciare, e iniziò a stimolarle velocemente con movimenti ritmici, dall'alto verso il basso e viceversa, in un'afrodisiaca tortura che gli spezzava il respiro.
ehm.. mi sa che ti dovrai inventare qualcosa per fermarli, prima che Ace mandi l'incestuoso idillio a farsi benedire ed è ancora presto per il battesimo....
(va bene, dopo questa mi chiudo in convento)