Impel Down, [VM 18] aspettando l'esecuzione a Marineford...

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virgo.86
view post Posted on 2/4/2011, 18:37




Rufy D. Monkey

CITAZIONE
<< ... Ace, Rufy! E anche voi altri.. vi chiediamo solo questo: continuate a vivere! Per noi e per tutti i compagni persi lungo la strada! >>

<< Come potete chiedermi di fare una cosa del genere? >> urlò Rufy in risposta alla richiesta dell'uomo pesce.
<< Cappellino!>> disse Bon-chan riappropriandosi del lumacofono. << Vai a Marineford! Ferma la guerra! Ritrova i tuoi amici! Lo so per certo, lo so che ce la farai. Lo faccio in nome … della nostra amicizia! Ci rivedremo ancora in un modo o nell’altro. Parola di Bon-chure! >>
<< Grande Iva! Il cancello!!!>> ripetè Inazuma
<< Jinbe… Bon-chan… Il cancello si stà per chiudere… purtroppo dobbiamo andare … Grazieee di tutto!!!!! >>

Improvvisamente il rumore di una porta che sbatte riecheggiò attraverso il lumacofono e poi la voce di Magellan, velenosa, quanto il potere del suo frutto del diavolo che urlò...

CITAZIONE
<< ..MALEDETTI!!! …Dite le vostre ultime parole! >>

Il lumacofono tacque con un ultimo ronzio, poi... silenzio.
<< Addio ... amico mio!>>
In quella il Cancello della Giustizia si chiuse alle loro spalle.


Intanto a Marinefrod.
<< CHE COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA???>> urlò Sengoku.
La piccola capretta bianca lì vicino smise per un attimo di mangiargli i documenti sollevando la testa, poi dopo aver dato una rapida occhiata agli altri due occupanti della stanza, riprese come se niente fosse la sua merenda.
<< E come le ho detto signore!>> disse il povero marinaio al quale era stato affidato l’ingrato compito di essere il latore della notizia. << Abbiamo stimato che i progionieri evasi da Impel Down presenti a bordo della nave dovrebbero essere all’incirca 200. Il responsabile è Rufy detto Cappello di Paglia; a quanto sembra con lui ci sono anche l’ex membro della Flotta dei 7 Crocodile e Ivankov il rivoluzionario. Sembra inoltre che siano riusciti a liberare Ace Pugno di Fuoco e ora si stanno dirigendo qui a Marineford!>>
<< GAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARPPPPPPP!!! Possibile che quando succeda qualcosa ci sia sempre di mezzo la tua dannatissima famiglia? >>
<< E bravo il mio nipotino! Chi l’avrebbe mai detto che ci sarebbe riuscito! >> disse ridendo il vice ammiraglio della Marina, Monkey D. Garp
<< Fa silenzio ! Se non fossi conosciuto da tutti come “l’Eroe della Marina” ti avrei sbattuto a Impel Down tempo fa! >> gli urlò di rimando Sengoku afferrandolo per il bavero della giacca.
<< Su avanti Sengoku non agitarti che poi ti sale la pressione. Piuttosto …>> rispose facendo scivolare dalla tasca della giacca un pacchetto. << Ti ho portato dei biscotti speciali, che ne dici se ci facciamo una tazza di thè?>>
<< Dannazione Garp, finiscilaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! O giuro che ti strozzo con uno dei tuoi fottuti biscotti! >>

<< Un brindisi per festeggiare la prima e ultima evasione da Impel Down. Salute! >> urlò uno dei prigionieri sollevando in aria un bicchiere di rhum.
<< SALUTE!!!>> urlarono in coro tutti gli altri alzando i rispettivi boccali.
Sulla nave c'era aria di festa...qualcuno dei prigionieri aveva trovato la stiva con le cibarie e avevano organizzato una specie di pic nic sul ponte della nave; ma non tutti erano dell'umore adatto per prendere parte ai festeggiamenti.
<< Povevo Bon-boy, come mi dispiace. Mi manchevà quello zucchevino! >> disse Ivankov , appoggiato al parapetto.
<< Già!>> rispose Rufy cercando ancora una volta di trattenere le lacrime. << Proprio adesso che ci eravamo ritrovati. Si è sacrificato per salvarmi.>>
<< Bon-channnnnnn…Jinbeeeeeeee…. ci mancherete! >> piagnucolarono in coro tutti i travestiti.
<< Ehi voi, hic! >> disse uno dei prigionieri che Buggy si era portato dietro. << Per quanto tempo avete intenzione di stare lì a piagnucolare,hic? D’accordo Bon-chan era un bravo ragazzo hic, sempre che uno come lui si potesse definire ragazzo hic, ma ormai non possiamo farci più niente, hic! Dobbiamo ringraziare entrambi hic! E dai pupa, festeggiamo l’evasione hic. >> disse mettendo, reso ormai ardito dall’alchool, un braccio intorno alle spalle di Rufy. << E approfittiamone per fare un brindisi alla buon’anima di Bon-chan e di Jinbe e … >> ma non fece in tempo a dire o fare nient’altro perché si ritrovò per terra con il naso rotto e qualche dente di meno.
<< Non è affatto detto che per Bon-chan e Jinbe sia finita! Sopravvivranno! Chiaro? >> disse allontanandosi velocemente da qul branco di idioti.

Voleva restare da solo... doveva restare da solo... almeno per un pò.

<< Cappello di paglia-boy aspetta! Inutile. Stà soffvendo molto, è cevto. Tuo fvatello eva molto affezionato a Bon-boy. >> disse rivolgendosi ad Ace. << Vedi Ace-boy, quando Cappello di paglia-boy è stato vidotto in fin di vita da Magellan , è stato pvopvio Bon-boy a tvovavmi e supplicavmi di salvavgli la vita. Duvante tutto il tvattamento, non l’ha lasciato da solo pev un momento. Hanno soffevto insieme! Hanno lottato insieme! E ova , il povero Bon-boy… >> si soffiò il naso in un enorme fazzoletto tutto pailletes e lustrini. << Ha bisogno di te, Ace-boy, in questo momento. Stagli vicino!>> concluse.
<< Ehi svitato in autoreggenti? >> disse, facendosi avanti un altro dei prigionieri. << Prima Mr 2 parlava del Comando Generale della Marina; che cosa c’entra? Voglio sperare che questa nave non sia diretta proprio là.>>
<< E invece si!>> rispose Ivankov.
<< Ma sei matto! Forse non lo sai ma sta per scoppiare una guerra tra la Marina e Barbabianca, e tu vuoi infilarti tra di loro?>>
<< E’ tardi per cambiare destinazione! >> disse Crocodile, comodamente seduto su uno dei cannoni della nave. << Una volta oltrepassato il cancello si può andare solo in due direzioni: Enies Lobby e Marineford. Se siamo evasi non è solo per riprenderci la nostra libertà … ma per partecipare alla guerra! >>
<< Pev una volta sono perfettamente d’accovdo con te Cvoco-boy!>>
<< Purchè non diventi un’abitudine Ivankov! >> rispose l’ex membro della Flotta dei 7 accendendosi l’ennesimo sigaro con l’altro che si stava esaurendo.
"Bvutto maleducato!"
Si alzò un coro di grida e di proteste da parte dei prigionieri, tra cui il povero Buggy che disperato continuava a ripetere di voler tornare a Impel Down; a suo parere , la grande prigione sottomarina non era poi un posto così malvagio, in fin dei conti.
<< Allova? Mi sembva che ci sia ancova una faccenda da sistemave! Dico bene Ace-boy? >> disse il regnante di Kamabakka in mezzo a tutta quella confusione, ammiccando con fare seducente in direzione di Ace.


SPOILER (click to view)
I casi sono due: o è la situazione particolare che sollecita la mia vena creativa, oppure sorellona, mi hai contagiato con la malattia dei post lunghi :e.e: non c'è altra spiegazione


Edited by virgo.86 - 3/4/2011, 12:35
 
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view post Posted on 5/4/2011, 22:38
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Ace D. Portgas

Ace continuò a fissare il cancello per diversi secondi dopo la chiusura delle gigantesche ante, come se il suo sguardo ed il suo cuore, contrariamente a quanto aveva fatto la ragione, non riuscissero ancora a lasciarsi indietro i compagni.
Quante probabilità c'erano che Jinbe e Bon-chan sopravvivessero a Magellan? Quante che il direttore di Impel Down decidesse di lasciarli in vita?
Ad entrambe le domande, il pirata diede un'unica risposta: non voleva pensarci. Non doveva pensarci.
Per quanto fosse dura e difficile da accettare, adesso bisognava voltare pagina e concentrarsi sul prossimo obbiettivo, così da onorare il sacrificio di Jinbe e Bon-chan e da mettere un punto definitivo a tutta quella vicenda.
Sospirò profondamente volgendo lo sguardo al cielo, là dove il sole splendeva radioso, incurante del suo stato d'animo.

Dovete andare e tornare dalle vostre ciurme.. solo così darete un senso ai nostri sforzi.


Ace si posò una mano tra il collo e la spalla sinistra, quasi a cercare il contatto col simbolo che portava sulla schiena e che fieramente avrebbe continuato a mostrare al mondo, con gli occhi ardenti di una nuova determinazione.
"Babbo, ragazzi... sto arrivando, aspettatemi!"

D'altro canto, c'era chi aveva fatto molto più in fretta di lui a superare l'accaduto (primo tra tutti, un certo nasone che si gingillava tra i suoi neo-seguaci brindando e festeggiando senza ritegno) e chi, al contrario, ancora non si dava pace.
<< Sniff... Mr Two... >> mormorò Tre asciugandosi gli occhialini (o quel che ne rimaneva), ancora visibilmente scosso << Non eri poi così male... e non ho mai avuto occasione di dirtelo! >>

CITAZIONE
<< Povevo Bon-boy, come mi dispiace. Mi manchevà quello zucchevino! >>

<< Già! Proprio adesso che ci eravamo ritrovati. Si è sacrificato per salvarmi.>>

Ace guardò Rufy di soppiatto, colpito dal tono controllato, seppur malinconico delle sue parole. Ma a sorprenderlo fu la reazione ch'ebbe dopo, quando un prigioniero già mezzo sbronzo gli propose un brindisi (con tanto di approccio da rimorchio) alla memoria di Jinbe e Bon-chan. E no, non che non si aspettasse di vedere il pugno di Rufy rompere il naso al detenuto, né tantomeno di sentir urlare al fratello quelle cose sulla sopravvivenza dei loro amici... ciò che lo lasciò di stucco fu vederlo allontanare così di corsa, come se stare un altro secondo in mezzo agli altri fosse per lui insopportabile, come se volesse unicamente.. restare solo.
Questo la diceva lunga su come si sentiva veramente il suo fratellino, molto più delle lacrime versate e delle parole dette, perché mai in tutti gli anni che avevano vissuto assieme, Rufy aveva cercato di isolarsi se non per una reale e lacerante sofferenza interiore.
Mosse un passo per seguirlo, ma proprio allora Iva-san parlò, a conferma dei suoi pensieri.

CITAZIONE
<< Cappello di paglia-boy aspetta! Inutile. Stà soffvendo molto, è cevto. Tuo fvatello eva molto affezionato a Bon-boy. Vedi Ace-boy, quando Cappello di paglia-boy è stato vidotto in fin di vita da Magellan , è stato pvopvio Bon-boy a tvovavmi e supplicavmi di salvavgli la vita. Duvante tutto il tvattamento, non l’ha lasciato da solo pev un momento. Hanno soffevto insieme! Hanno lottato insieme! E ova , il povero Bon-boy…
Ha bisogno di te, Ace-boy, in questo momento. Stagli vicino!>>

Rimase ad ascoltare in silenzio, rendendosi conto che Rufy aveva più che validi motivi per non riuscire ad accettare la scomparsa di Bon-chan, né che qualcuno si permettesse di parlarne con tanta superficialità, ma d'altro canto era sollevato di poter fare qualcosa, stavolta.
Perché se al mondo c'era una persona che sapeva come prendere Rufy, in tutti gli stati in cui potesse trovarsi, beh.. era proprio lui.

Poi un prigioniero sollevò la questione della prossima meta da raggiungere, Marineford, e Crocodile non perse tempo a suscitare il panico tra i presenti.

CITAZIONE
<< E' tardi per cambiare destinazione! Una volta oltrepassato il cancello si può andare solo in due direzioni: Enies Lobby e Marineford. Se siamo evasi non è solo per riprenderci la nostra libertà … ma per partecipare alla guerra! >>

Tra i gridi di protesta dei detenuti, Ivankov che andava appresso allo sfregiato e Buggy che rimpiangeva Impel Down, Ace ebbe uno scatto d'intolleranza.
<< Non ci sarà nessuna guerra! >> disse seccamente, zittendo buona parte dei presenti << Andremo a Marineford solo per comunicare al mondo il fallimento della marina... visto che non hanno più nessuno da giustiziare >> sogghignò pensando alla faccia che avrebbero fatto i tre ammiragli e suo nonno nel vederlo libero come l'aria, a proclamare alle telecamere la sua evasione.
In effetti l'unico suo intento era quello di avvisare l'intera ciurma dei pirati di Barbabianca, dovunque fossero disseminate adesso le sue flotte, che non dovevano preoccuparsi per lui -e quindi potevano tenersi lontani da Marineford-.
Questo avrebbe voluto anche Jinbe...

<< Una volta a Marineford sarete liberi di darvela a gambe >> concluse, con aria non proprio convinta << sempre che ci riusciate... >>

CITAZIONE
<< Allova? Mi sembva che ci sia ancova una faccenda da sistemave! Dico bene Ace-boy? >>

Ace sentì una specie di brivido accapponargli la pelle e non ci volle molto a svelarne la causa: voltandosi in direzione dell'aura maligna, infatti, si ritrovò il faccione di Ivankov ammiccargli con fare seducente.

<< Tu.. cosa... stammi lontano! >> fece con raccapriccio, istintivamente, aspettandosi (ma rifiutandosi di immaginare) il peggio.
Ivankov sollevò un sopracciglio, perplesso.
<< Cvedevo che ci tenessi a tovnave un bel vagazzone, Ace-boy! Ma se vuoi vestave donna... >>
Il moro non gli lasciò terminare la frase che un istante dopo aver intuito le reali (e benevolenti) intenzioni del viola, gli scattò davanti, togliendosi la maglietta che gli copriva il petto (cosa che scatenò un'epistassi collettiva) e ordinandogli con impazienza:
<< Non dire altro! Muoviti con quei maledetti ormoni! >>

Inazuma e Ivankov non trattennero un risolino.
<< Molto bene Ace-boy! ...ECCO A TE! >>
E di nuovo il pirata si trovò conficcati gli artigli del re in reggicalze nella pelle, all'altezza di un fianco, riprovando la sgradevole sensazione del suo corpo mutare tanto all'interno quanto all'esterno. Stavolta però, nonostante il fastidio doloroso non emise un grido né un lamento di protesta: rimase assolutamente immobile, in paziente attesa di tornare ad essere sé stesso in ogni sua parte.
Dopo alcuni minuti, l'opera era conclusa. per la gioia di tutti :Q____

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<< Voilà! >> esclamò Ivankov raggiante, estraendo le perfide unghiette aguzze dal fisico scolpito di Ace << Devo ammetteve che questa fovma ti si addice di più, Ace cavo.. >>

<< Ma dai? >> sbuffò Ace, lieto che la tortura fosse finita, ma ancora più lieto di risentire la sua voce maschile.
Si lanciò un'occhiata generale, mentre risistemava la cinta alla solita misura, constatando con sollievo che il suo fisico era tornato esattamente come prima, coi gioielli di famiglia al loro posto -bene-, e senza traccia di tette sul suo petto -ottimo-.
<< Ricordati che devi sistemare anche Rufy >> disse minaccioso al signore dei miracoli, con l'aria di chi lasciava intendere "quando hai finito anche con lui ti faccio la festa".
<< Povtalo puve qui quando vuole >> rispose Iva-san asciugandosi la fronte, che aveva ripreso a sudare freddo.
Ace annuì e si voltò senza aggiungere altro, diretto sottocoperta, dove aveva visto allontanarsi il fratello. Centinaia di detenuti -inconsapevoli che lui, che prima era una lei, fosse QUELL'Ace- lo fissarono con la mandibola spalancata a mo' di merluzzo.
<< ..P-Pugno di fuoco Ace?!? >>
<< Beh? Che cavolo avete da guardare? >> fece l'interpellato alzando le spalle, poi, come se nulla fosse, si allontanò.

I corridoi sottocoperta che conducevano alle varie stanze della nave erano piuttosto grandi, ma erano nulla paragonati a quelli della Moby Dick, ragion per cui Ace non ebbe particolari difficoltà a destreggiarvisi. Lo stesso però non si poteva dire per la ricerca del fratellino.

<< Ohi, Rufy! Dove sei? >>
Tentò di chiamarlo più volte, aprendo un paio di porte a vuoto, per trovarsi sempre di fronte a camere ricolme di robaccia sulla marina, fino a raggiungere la porta socchiusa della cabina di un qualche ufficiale.
La spinse piano, con la netta sensazione di trovarlo lì.

<< ..Rufy? >>


SPOILER (click to view)
Okay, questo post è stato un parto cesareo
Torniamo a fare dei post normali o divento pazza image image
 
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virgo.86
view post Posted on 6/4/2011, 21:08




Rufy D. Monkey

<< Nonno, ho deciso! Da grande non farò il pirata!>>

<< Oh bene! Sono felice di sentirtelo dire. Sapevo che alla fine ti sarebbe ritornato il buon senso. Sono fiero di te, Rufy!>>

<< Da grande, io farò il re dei pirati!>>

<< Non dire idiozieeeeeeeeeeeeeeeee!>>

<< Ahiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Mi hai fatto male! … Perché mi hai colpito nonno?>>

<< Te ne do un altro se non la finisci con queste fesserie! Mio nipote … un pirata … bhaaa! Dove andremo a finire? >>

<< Non sono fesserie! Avrò anche una nave grandissima e viaggerò….Ahi!>>

<< Tsè… Ascoltami bene, Rufy! L’unica nave su cui metterai piede sarà quella della Marina militare.
E queste sono le mie ultime parole! Sono stato chiaro?>>



“Chissà che faccia farebbe il nonno, se sapesse che sono su una nave della Marina… proprio come voleva!”
pensò, senza smettere di camminare tra quei corridoi deserti; ma sopratutto, si chiese, perchè tutto questo gli tornava in mente proprio ora, a distanza di anni, in quella situazione.
Andò avanti e indietro nei corridoi per un bel po’, respirando affannosamente, sforzandosi di non pensare.
Ma doveva pensare … non c’era scampo…
Era insopportabile, non riusciva a crederci, non poteva … avvertita dentro di sè un vuoto tremendo che si rifiutava di riconoscere o di esaminare.
Voleva fuggire, voleva correre senza più fermarsi e non guardarsi mai indietro.

<< Non smarrire te stesso! Se comincerai a tergiversare ora... noi finiremo per perdere la fiducia che riponiamo in te! Capitano! >>


" Non ci riesco Zoro, non ne sono capace!"
Corse d'impeto alla porta che aveva di fronte a sè e scrollò con forza la maniglia, facendo scattare la serratura ...

Si guardò intorno e scoprì di essere nella stanza di un qualche ufficiale, a giudicare dalle dimensioni. La percorse a rapidi passi, andando poi a sedersi sul bordo del letto vicino a uno degli oblò che davano luce alla stanza. Rimase per un po’ a fissare l’orizzonte, con una guancia schiacciata contro il vetro freddo. All’orizzonte il profilo del Cancello della Giustizia, ormai lontano, come un pallido e sbiadito ricordo.
Non riusciva a sopportare quella quiete, turbata solo dal rumore delle onde che s’infrangevano sullo scafo della nave e dal verso dei gabbiani. Se la stanza avesse potuto riflettere le sue emozioni , tutto , ogni cosa lì dentro avrebbe urlato.
Jinbe ... Bon-chan ...
"No! Staranno bene! Noi ci rivedremo ancora!" pensò scuotendo la testa , quasi stesse scacciando una mosca particolarmente fastidiosa e irritante.
Distolse lo sguardo dall’oblò, soffermandosi per la prima volta sull’ambiente che lo circondava.
La stanza era disseminata di vari oggetti e di una certa quantità di quelle che lui avrebbe definito “cianfrusaglie”, ma che Nami, Robin avrebbero invece trovato interessanti.
Un grande baule campeggiava al centro della stanza. Era aperto, come in attesa, eppure era quasi vuoto, a parte un residuo di cambi d’abito e altra robaccia della Marina che ricopriva il fondo.
Logpose di varie misure, alcune carte nautiche ingombravano la scrivania, parecchi libri sulla navigazione e sulle vecchie leggende marine giacevano alla rinfusa e una catasta disordinata di giornali si levava in una pozza di luce sul pavimento.
Uno dei titoli recitava:

INCIDENTE ALL'ARCIPELAGO SABAODY


Afferrò il giornale, allungando il braccio. Non che avesse davvero voglia di leggere il giornale; non l'aveva mai fatto e di certo non avrebbe cominciato ora.
Gran parte della prima pagina era occupata da una grande foto in bianco e nero, che mostrava un volto familiare: un uomo abbastanza anziano, con i capelli ed una lunga barba, che immaginò stesse guardando il fotografo con altezzoso disprezzo e disgusto, tipico dei Nobili Mondiali, dietro gli occhiali neri. Disgusto e rabbia salirono in lui come vomito; appallottolò il giornale e lo gettò con tutte le sue forze contro la parete.
Si sentiva soffocare, gli bruciavano i polmoni e gli occhi, mentre il respirare gli sembrava la cosa più faticosa al mondo…
Abbassò la testa sentendo presto una coppia di calde lacrime rigargli il volto.

CITAZIONE
<< ..Rufy? >>

" Ace!" pensò asciugandosi rapidamente gli occhi.

<< Niente più tette? >> disse alla vista del fratello sull'uscio della porta.

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Torniamo a fare dei post normali o divento pazza image image

così va meglio?


Edited by virgo.86 - 7/4/2011, 19:48
 
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view post Posted on 11/4/2011, 12:16
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Ace D. Portgas

Vide Rufy fare un movimento veloce mentre gli dava le spalle, cogliendolo però troppo di sfuggita per avere conferma di ciò che sospettava. Poi la domanda scema in materia di tette lo rincuorò: se non altro non aveva ancora perso la voglia di scherzare.
<< Già, quel travestito è stato di parola.. >> disse entrando nella stanza e grattandosi la nuca come a dire "per fortuna l'ho lasciato vivere" << è pronto per ritrasformare anche te >>

Lo guardò negli occhi. Aveva un'aria strana, le palpebre leggermente arrossate, lo sguardo spento, ma sembrava fare di tutto per mantenere la calma e non lasciarsi intristire dall’accaduto.
Ace provò un misto di tenerezza e d’orgoglio verso il fratellino; non si contavano infatti le volte in cui, da piccoli, gli aveva tirato un pugno vedendolo frignare, o l’aveva chiamato piagnone, o gli aveva ricordato a suon di insulti che i veri uomini non piangevano come faceva lui.
..E ogni volta Rufy si tirava giù il cappello di paglia, che allora arrivava a coprirlo fin sotto il nasino, sforzandosi di trattenere i lacrimoni senza riuscirci.

<< Sei troppo duro con lui, Ace... ha solo sette anni! >>


Fissò il pavimento, concedendo a quel ricordo un tenue sorriso.
"Dopotutto, forse è servito a qualcosa... no Sabo..?"

Decise dunque di assecondare il comportamento di Rufy e di spostare il discorso sui progetti futuri, che per entrambi avrebbero dovuto essere di gran lunga più piacevoli degli eventi appena trascorsi.
<< Sai una cosa fratellino? Quando ce ne andremo da Marineford daremo un banchetto enorme in tuo onore, sulla nave del mio capitano >> preannunciò con un gran sorriso, prendendo la bottiglia d’acqua sulla scrivania della stanza e mandando giù un bel sorso << Ti presenterò alla ciurma e al babbo in persona, sono sicuro che ti piacerà un sacco! >>
Si soffermò a pensare alla reazione di Barbabianca e degli altri durante un ipotetico racconto di Rufy su come era riuscito a infiltrarsi a Impel Down e a farlo evadere sotto il naso di Magellan: vedeva già gli uomini scoppiare in fragorose risate, sormontate da quel "Gurararararara!" che bastava a mettere il loro mondo di buonumore.

<< Piacerai anche tu a loro, senz'altro >> continuò, correggendosi subito << ..voglio dire, voi gli piacere. Perché festeggeremo anche insieme a tutta tua ciurma, naturalmente! >>
Allora fece per avvicinare di nuovo la bottiglia alle labbra, ma rimase interdetto dai suoi stessi pensieri.
La ciurma di Rufy.. dove cavolo era adesso?
Se era già strano che i suoi compagni non l’avessero accompagnato a Impel Down, era ancora più strano che suo fratello non ne avesse motivato l’assenza nemmeno una volta, nemmeno di sfuggita.

<< Rufy ma.. >> fece dunque, tornando a guardare il diretto interessato << a proposito, dove hai lasciato la tua ciurma? >>


SPOILER (click to view)
Decisamente meglio xD
Sono proprio curiosa di leggere la reazione di Rufy adesso!

 
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virgo.86
view post Posted on 11/4/2011, 21:34




Rufy D. Monkey

Da qualche parte, fuori dalla stanza, Rufy sentì un suono di voci, forse di ex prigionieri diretti alla cambusa alla ricerca di altro cibo e sopratutto di altro rhum (:Q_).
Sembrava impossibile che su quella nave ci fossero persone che avevano voglia di mangiare e ridere, persone che non soffrivano come lui.
Jinbe e Bon-chan sembravano già lontani milioni di chilometri; eppure, una parte di lui ancora sperava, di aprire la porta, e di trovare Bon-chan sull'uscio che gli restituiva lo sguardo, pronto a salutarlo con quella sua faccia impastata di trucco.

CITAZIONE
<< Ti presenterò alla ciurma e al babbo in persona, sono sicuro che ti piacerà un sacco! >>

Per un attimo tutto il dolore, la sofferenza e la frustrazione si dissolsero di colpo, quasi come le bolle dell'Arcipelago Sabaody, di fronte al sorriso di Ace.
In un'altra situazione gli sarebbe bastato solo quello, oltre alla prospettiva di un banchetto con i fiocchi; ma non quella volta. Si limitò quindi a rivolgere un breve cenno di assenso, senza però troppa convinzione.

CITAZIONE
<< Rufy ma.. a proposito, dove hai lasciato la tua ciurma? >>

Un dolore acuto proprio in mezzo al petto. Si voltò di scatto verso il fratello, gli occhi sbarrati e il respiro affannoso, come dopo una lunga e massacrante corsa. Non riuscì a parlare. Ace non sapeva niente di quello che era successo a Sabaody, nè di quello che aveva fatto Kuma, ma lui non aveva la forza di dirglielo.
Avrebbe significato rendere la cosa definitiva, assoluta, irreversibile.
il senso di colpa che da giorni riempiva il petto di Rufy come un mostuoso parassita si contorse e si agitò e anche se Ace lo stava guardando dritto negli occhi con un'espressione neutra e non di accusa, non riuscì a sostenere il suo sguardo.
Si alzò di scatto dandogli la schiena cercando di riprendere almeno il controllo del suo respiro.

<< Se dovessi fare un viaggio, dove ti piacerebbe andare? >>


Chiuse forte gli occhi per scacciare indietro quelle che non potevano essere altro che altre lacrime, pronte a farsi strada sul suo viso.
<< La mia... ciurma? >> disse con voce tremante, fissando senza vederlo il giornale accartocciato per terra.
<< LA ... MIA... CIURMA ?? >> ruggì tanto forte da avere l'impressione che gli si lacerasse la gola. Afferrò un delicato strumento nautico dalla scrivania accanto a lui e lo scaraventò dall'altra parte della stanza; si fracassò in mille pezzi contro la parete.
<< SONO SCOMPARSI! >> urlò afferrando un'altro oggetto e lanciandolo contro la parete. << ... DAVANTI AI MIEI OCCHI, UNO... DOPO ... L'ALTRO! >>
Sollevò di peso la scrivania e la scaraventò sul pavimento, le gambe sottili si spaccarono e rotolarono ciascuna in una direzione diversa.
Si addossò di spalle alla parete lasciandosi scivolare sul pavimento cosparso di frammenti di vetro e schegge di legno. Appoggiò la fronte sulle ginocchie, lasciando alla fine che due rivoli caldi gli bagnassero il volto.
<< Non sono stato capace di proteggerli! >>


SPOILER (click to view)
Ecco che succede a guardare la puntata spoiler papyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy T^T


Edited by virgo.86 - 11/4/2011, 23:13
 
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view post Posted on 16/4/2011, 14:22
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Ace D. Portgas

Alla vista di quegli occhi sbarrati, di quel senso d'angoscia e di tormento immortalato nel suo volto, Ace sussultò, non potendo far altro che osservare attonito i sentimenti di Rufy sfociare in rabbia e poi in furia. Una furia carica più di dolore e frustrazione che di odio, una furia di cui non conosceva a fondo la causa, ma che, stando a quel poco che aveva potuto intuire, nasceva dal senso di colpa per non essere riuscito a proteggere i propri compagni (da chi o da che cosa, non aveva evidentemente molta importanza).
Dopo la sorpresa iniziale per la reazione del fratello (che comunque non equiparava il delirio da facocero impazzito di Dadan quando lui o Rufy ne combinavano una al villaggio di Fusha), il moro sentì una stretta al cuore.
L'ultima frase, poi il suo cedere così amaramente alle lacrime, come se il risentimento con cui aveva appena fatto a botte l'avesse infine annientato e inchiodato a quella parete, richiamarono in lui le immagini di un passato non lontano in cui qualcun altro, un po' troppo ambizioso per la sua giovane età, aveva tentato di sopraffare uno dei quattro Imperatori, Barbabianca, finendo non solo col fallire come pirata, ma soprattutto come capitano dei pirati di picche.
Anche Ace, in quella occasione, non era stato in grado di proteggere i suoi nakama. Anche lui era stato costretto ad urlare loro, similmente a quanto aveva fatto Rufy -ma non poteva saperlo-, di scappare perché incapace di aiutarli in altro modo. Anche lui si era ritrovato ad un certo punto con le spalle al muro, la testa sulle ginocchia ed un peso sulla coscienza così grande da privarlo di ogni forza, dilaniarlo molto più dell'orgoglio ferito.
E adesso, stranamente, la storia si ripeteva davanti ai suoi occhi, incarnandosi nell'ultima persona al mondo cui Ace avrebbe voluto veder infliggere un dolore tanto insopportabile.
Ma se qualcosa di buono c'era stato nel vivere e rivivere quei momenti di sconforto era proprio la comprensione di cosa stesse provando Rufy adesso: il potergli stare vicino prima con la mente che con il corpo, nei sorrisi e nelle lacrime, come quando erano bambini.

Sospirò abbandonando la bottiglia in terra e avvicinandosi lentamente al fratello; il silenzio attorno a loro rotto solo dallo scricchiolio sommesso delle schegge che andava calpestando.
Quando gli fu davanti, Ace si piegò sulle ginocchia per avere a pochi centimetri il suo viso, ancora ostinatamente nascosto.

<< Rufy... guardami >> disse piano, rialzandogli il mento tra il pollice e l'indice di una mano, svelando quelle guance rigate, con una serietà che non rimproverava né giudicava, non provava compassione né senso di pietà, ma, semplicemente, capiva.
<< Non so cosa sia successo ai tuoi compagni, e neanche te lo chiederò se non vorrai parlarne.. >>
Era giusto così.
Rufy era un capitano, ormai. Aveva preso la sua strada, stava conquistandosi un posto nel mare con la sua ciurma, vivendo le sue avventure, le sue disavventure, i suoi sogni.. tutte cose che non poteva condividere con lui, sebbene fossero uniti da un legame profondo e indissolubile.

<< ..Ma tu hai protetto me, oggi >> sorrise allora, più fiero del giorno in cui aveva letto su una taglia da trenta milioni di berry il nome "Monkey D. Rufy" << mi hai tirato fuori da Impel Down, mi hai salvato la pelle alla faccia di chi già mi vedeva sul patibolo! >> accentuò il tono per fargli capire quanto avesse dello straordinario ciò che aveva fatto, probabilmente senza capirlo fino in fondo -in suo perfetto stile, d'altronde- << ..E se sei stato capace di fare tutto questo, sono sicuro che sarai anche in grado di riprenderti i tuoi compagni, dovunque siano finiti >>

Non per caso né per dimenticanza, il figlio di Roger non si propose di aiutarlo.
Certo, sarebbe stato più che felice di accompagnarlo in un'impresa, si sarebbe sentito più tranquillo avendolo con sé, potendolo stingere nei momenti di difficoltà e difenderlo in caso di pericolo.. ma fargli una proposta del genere ora avrebbe significato dubitare delle sue capacità, non ritenerlo all'altezza di risolvere un problema, dirgli che era troppo debole ancora per fare a meno di lui.
Ed Ace non pensava nulla di tutto questo. Non più. Non dopo Alabasta, men che meno dopo Impel Down.
Però una cosa non gliel'avrebbe mai fatta mancare. Neppure tra dieci, venti, trent'anni, nemmeno quando sarebbe diventato il famigerato Re dei pirati ed il mondo intero avrebbe imparato a temerlo...

Sciolse le dita dal suo mento e allungò le braccia, cingendogli le spalle, offrendogliene una delle sue come appoggio per la fronte corrucciata dallo sconforto.
Strinse forte, forte solo di quell'amore che gli scoppiava nel petto, perché quello era l'unico modo per dirglielo.
L'unico, per dargliene la certezza...

<< Non ti arrendere, per nessun motivo.. mai! >>

..La certezza che non gli avrebbe mai negato un aiuto, se fosse stato lui a chiederlo. Che avrebbe sempre avuto qualcuno da cui tornare quando si sentiva perso o smarrito, e una spalla a cui appigliarsi quando le forze gli venivano a mancare.
Qualunque cosa fosse accaduta, qualsiasi ostacolo avesse incontrato lungo la sua strada... Ace ci sarebbe stato.
Per Rufy, ora e per sempre.


SPOILER (click to view)
ed ecco cosa succede a scrivere la role mentre ascolti la nuova sigla dell'anime image
 
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virgo.86
view post Posted on 16/4/2011, 21:34




Rufy D. Monkey

CITAZIONE
<< Non ti arrendere, per nessun motivo.. mai! >>

Le lacrime gli sgorgarono prima che potesse trattenerle, bollenti e poi immediatamente gelate sul suo volto, e a cosa serviva asciugarle o fingere?
Le lasciò cadere, le labbra strette.
<< Dannazione! >> disse infine gettando le braccia intorno al collo del fratello. Se non altro poteva approfittarne per farsi coccolare un pò dall'altro; adorava starsene tra le sue braccia, con il viso sprofondato nella curva del suo collo, a respirare il profumo della sua pelle. Non ricordava nemmeno quando aveva cominciato a farlo ... forse ...
"... da bambini ..." pensò.

<< Rufy, questo è Ace! Ha tre anni più di te.
Da oggi in poi vivrai qui assieme a queste persone! >>



Ricordava bene quel giorno; il giorno, non molto tempo dopo il suo incontro con Shanks, in cui il nonno lo aveva portato via dal villaggio di Fusha. Lui e quella sua stupida quanto balorda idea di farlo diventare un marine a tutti i costi.
Ricordava quanto fosse stato felice, superato lo shock del momento (Dadan mi inquieta non poco :e.e: ), al pensiero che non sarebbe stato più solo ... che avrebbe avuto finalmente un'amico ... e perchè no ... un fratello maggiore con cui trascorrere le giornate nelle foreste del Monte Corvo.
Ricordava però anche la tristezza e il senso di vuoto quando si era visto respinto da quel ragazzo, lo stesso che poche ore prima l'aveva amato con tutto se stesso ; quel ragazzo che continuava a ripetergli di stargli lontano, quel ragazzo che odiava il mondo e se stesso più di ogni altra cosa .

Si accoccolò meglio sulla spalla del moro, lasciando vagare distrattamente la mano prima sul torace di Ace, poi via via sempre più in basso, godendosi la meravigliosa sensazione di ogni curva dei muscoli dell'altro, che scorrevano sotto la punta delle sua dita.
Alzò lo sguardo verso il fratello, cercando di assumere un'aria seria nonostante gli occhioni lucidi e arrossati.
La verità era che si sentiva morire dall'impazienza: lo desiderava, lo voleva; voleva sentire quelle labbra infuocate sussurrare il suo nome, voleva sentire le sue mani accarezzarlo e stringerlo possessivamente, voleva sentirlo dentro di se fin dentro alla sua anima, così che potesse essere solo suo.
Non desiderava altro, mentre la sua mente resa pazza dal desiderio non faceva che ripetere il nome della persona che aveva incontrato in un giorno di sole, in un posto improbabile, in una situazione assurda e che gli aveva sconvolto la vita ... per sempre.
<< ... Ace ... >> sussurrò, senza smettere di mordicchiargli la punta dell'orecchio o baciargli il collo lasciandogli anche una serie di piccoli morsi, quasi fosse un vampiro affamato che ha appena catturato una preda squisita, mentre le sue mani scesero frettolose fino alla cintura dei pantaloni dell'altro.
Per quanto desiderasse tornare uomo, in quel momento non poteva fare a meno di lui, delle sue mani, della sua bocca, del suo corpo premuto contro il proprio.


SPOILER (click to view)
promemoria per me... smettere di scrivere guardando le puntate spoiler image ACEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.... abbracciamiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
 
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view post Posted on 26/4/2011, 16:34
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Ace D. Portgas

Quando eri nato e cresciuto con la convinzione di essere il figlio di un demonio, con il dubbio opprimente di meritare o meno la tua vita, con l'odio verso te stesso e gli altri radicato nel cuore, certe sensazioni potevano solo avere il nome di utopie.
Le leggevi negli occhi della gente comune, anche in un piccolo villaggio come quello dove abitavi, ma non le conoscevi. Le sognavi, sperando di poterle provare anche tu come tutte le persone normali, ma non le vedevi realizzare.
Perché a te non erano concesse. Perché il disprezzo era tutto ciò che avresti ricevuto dagli altri; nessuno ti amava e nessuno mai l'avrebbe fatto, sapendo chi eri.
Così era la felicità, la semplice gioia di essere al mondo, per Ace. Un'utopia effimera, che lasciava il tempo che trovava tra i suoi pensieri, alimentata dal debole fuoco della speranza di un bambino costretto a diventare troppo in fretta adulto.
Eppure un giorno, quando aveva ormai smesso di aspettarla, quella felicità gli si era presentata davanti, con un buffo cappello di paglia in testa, due occhioni neri carichi di cristallina innocenza ed il sorriso più grande e luminoso che avesse mai visto.
Certo, non ci avrebbe scommesso sopra un soldo bucato, all'inizio, ma contro ogni più lontana aspettativa, da quando quello scricciolo piagnone e buono solo a cacciarsi nei guai aveva iniziato ad illuminarlo col suo sorriso, perseguitarlo con quella sua instancabile allegria, ogni utopia era diventata reale.. e non se n'era più andata.
L'ennesima conferma la stava avendo proprio adesso, mentre Rufy gli gettava le braccia al collo, si stringeva a lui e cercava conforto nel contatto così intimo, così unico, tra i loro corpi.

Affondò le labbra e il naso tra i capelli del fratello nel sentire le sue lacrime bagnargli la spalla e le dita affusolate percorrergli il torace, concentrando tutti i sensi in quei gesti per non lasciarseli strappare dai minuti che scorrevano, senza sciogliere mai il loro abbraccio.
Poi Rufy alzò lo sguardo ed Ace andò a sbattere contro un paio di profondi, lucenti pozzi d'onice, resi ancora più grandi dai poteri di Ivankov.
Formulare un pensiero divenne improvvisamente impossibile -ma del resto ogni parola era superflua-, fin quando a riscuoterlo non giunse un sussurro.

CITAZIONE
<< ... Ace ... >>

Deglutì.
Tra tutte le volte in cui Rufy aveva pronunciato il suo nome, non ne ricordava una ove l'avesse fatto con tanta sensualità. Beh, per forza... Rufy nemmeno sapeva cosa significasse essere sensuali, e se in qualche occasione era risultato tale, le spiegazioni potevano solo essere due: 1) Ace era ubriaco, 2) Rufy stava agendo inconsapevolmente (quindi era ubriaco anche lui o non stava bene).
Ora alla lista si aggiungeva una terza voce, per quanto assurda e paradossale: Rufy era diventato femmina.
Comunque, non seppe se più per quel tono, per la pelle sollecitata dai morsetti di lei, ancora per quei tocchi di velluto che scendevano rapidi fino alla sua cintura, ma avvertì immediato ed impellente il bisogno delle sue labbra, quasi si fosse trovato di punto in bianco come un pesce agonizzante sulla battigia e Rufy fosse il mare che onda dopo onda, sussurro dopo sussurro, lo attirava a sé offrendogli la via della salvezza.
Senza fare complimenti, né pensare a quali conseguenze avrebbe potuto portarlo, il moro le prese il viso tra le mani, posandole appena sotto i lobi delle orecchie, e si tuffò in quell'oceano con l'unico desiderio di perdervisi completamente.
L'impatto dolce e passionale tra le loro labbra durò pochi istanti, cedendo subito posto allo scontro umido della sua lingua con quella di Rufy, che Ace cercava, sfiorava, accarezzava, sempre più smanioso, in un intreccio talmente serrato da soffocare ad entrambi il respiro.

Chiuse quindi gli occhi il pirata di fuoco, lasciandosi guidare dal tatto e dai ricordi indelebili che serbava di lui, di loro, non solo muovendosi tra le sue labbra: aveva appena cominciato, infatti, a far scorrere le mani sulla schiena del fratello, per raggiungere i fianchi e insinuarle con facilità sotto la giacca pesante da guardia carceraria. Finalmente, poteva godersi anche lui la pelle dell'altro senza nessuno stupido paio di manette d'agalmatolite ai polsi.
Risalì lento e trepidante ogni centimetro di quel corpo che pareva tessuto con la seta, come se stesse comunicando quanto gli fosse mancato e quanto profondamente gli appartenesse, ma con la mente lontana, immersa nel suo bacio affamato, non pensò a quali altre differenze avrebbe trovato nel fratello... se non nel momento stesso in cui le ebbe sotto gli occhi. O meglio, sotto mano.

"Ma cos-..."

Sussultò.
Proprio lì, dove avrebbe dovuto trovarsi il petto asciutto del suo Rufy, proprio sotto i palmi delle sue mani..

"..-a...!?"
..campeggiavano due 'cose' grandi, tonde ed incredibilmente morbide.
Ace aprì gli occhi di colpo, forse nella speranza di svegliarsi e ritrovarsi nel letto della sua cabina sulla Moby Dick, una notte come tante, ma ottenne solo di peggiorare la situazione.
Avvampò, staccando le labbra da quelle delle ragazza: adesso vedeva, con tutta l'evidenza possibile, che ciò che stava palpando erano davvero i seni del suo fratellino!


SPOILER (click to view)
Ace ha appena sfiorato l'infarto :e.e: (e non è ancora riuscito a godersi Rufy come si deve da quando si sono ritrovati, che crudeltà! ç.ç)

Ah, ogni riferimento ad una certa fanart è puramente casuale...
 
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virgo.86
view post Posted on 27/4/2011, 13:06




Rufy D. Monkey

Le labbra di Ace erano morbide a contatto con le sue, ma ben presto i suoi movimenti si fecero tormentati, passionali come mai prima di allora.
Gli strinse ancora di più le braccia attorno al collo; a contatto con la pelle rovente del fratello il suo corpo sembrava fatto di ghiaccio.
Stava tremando, ma non di freddo.
Nonostante questo, non smise per un solo momento di ricambiare il bacio di Ace, malgrado i suoi polmoni cominciassero a dare segno di cedimento.
Rabbrividì, quando percepì quelle mani infuocate scivolare lente lungo la propria schiena, facendogliela inarcare leggermente. Gli scappò un gemito quando quelle stesse mani si spostarono sul suo petto, facendolo sussultare, ancora e ancora.

Era bellissimo... No di più ... era meravigliosamente insopportabile ...

Ad un certo punto, però, le mani di Ace si bloccarono in un punto all'altezza del suo petto; riuscì quasi a sentire il campanello che risuonò nella testa del fratello quando si rese conto dell'evidenza dei fatti.
Vide l'altro allontanarsi subito da lui, con un'espressione strana sul volto.
<< Perchè ti sei fermato? >> mormorò, ben sapendo di conoscere la risposta, ma non riuscì a trattenersi.
Alzò gli occhi verso il viso del fratello, per vedere la sue espressione seria e confusa.
Serrò le mascelle.
<< Perchè no? >> disse, gli occhi fissi sul volto dell'altro. << E' a causa di queste? >> riprese, sciogliendosi dall'abbraccio del moro, e serrando le proprioe mani sui seni impiantatigli dal regino di Kamabakka.
Stentava a crederci. Dunque era solo quello il nodo della faccenda?
Respirò a fondo per ritrovare l'equilibrio. Quando la rabbia iniziò a sbollire, provò una sensazione diversa. Gli ci volle un pò per capire perchè tenesse lo sguardo basso e perchè il suo stomaco fosse sottosopra ... perchè all'improvviso avrebbe voluto uscire di corsa dalla stanza.

Si sentiva respinto ... Ancora ... di nuovo.

Fu una percezione istintiva e forte, che lo attraversò da capo a piedi. Sapeva che era un fatto del tutto irrazionale, ma la realtà era che non si era mai sentito così vulnerabile prima di allora. Guardò torvo il pavimento e provò a scacciare la sensazione di essere indesiderato e indesiderabile.

<< Ace?>> disse, fissandolo negli occhi per un minuto interminabile. Non intavide nessun segno di compromesso. << Ti prego >>, sussurrò alla fine, con il cuore che batteva sempre più forte.
<< Sono sempre io, dannazione! >> gli suggerì con il fiato corto. Alla vista dell'espressione dell'altro, Rufy scosse la testa lentamente in un chiaro segno di resa. Il suo cuore, che già batteva forte, impazzì frenetico.
Si alzò di scatto avviandosi verso la porta. Il dubbio che stesse per fare un'idiozia lo attraversò, ma fu soltanto per un istante.

Aria ... aveva bisogno di aria...


<< Torno di sopra! >> disse, chiudendosi la porta alle spalle.

SPOILER (click to view)
Ace non ha considerato che Rufyna in quanto donna... è moooooolto suscettibile ora cattivo
 
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view post Posted on 30/4/2011, 21:19
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Ace D. Portgas

CITAZIONE
<< Perchè ti sei fermato? >>

<< Perchè no? E' a causa di queste? >>

Ace non seppe cosa rispondere. Teneva il volto fisso su quello di Rufy, immobile, spostando gli occhi su ciò che stringevano le mani del fratello con degli scatti nervosi, per non più di qualche istante.
Anche se sulle prime l'aveva messo in imbarazzo, volendo essere precisi non era il seno di Rufy a costituire un problema, quanto, piuttosto, la sua inesistente esperienza con le donne.

"Andiamo, non sarà poi così diverso, è pur sempre Rufy..."
Certo, nel corpo di una femmina.
"Basta fare come al solito e andrà tutto bene!"
Sempre che ad una donna piaccia essere trattata come un uomo.
Deglutì ancora, accorgendosi di avere la gola secca.
Che idea stupida. Era ovvio che fosse diversa da un maschio e che quindi andasse trattata in un altro modo! Sembrava così delicata...
..E se poi le avesse fatto male? E se non fosse riuscito nemmeno a darle piacere?
Sai, in primo luogo, COME darle piacere??
"...."
Qualche balla di fieno solitaria cominciò a rotolare nel deserto che era appena diventato il centro nervoso di Ace, rispondendo per lui con la massima eloquenza.
Ecco. Appunto.

Allora Rufy si alzò, riportandolo alla realtà e togliendolo, non proprio nel più lieto dei modi, da ogni impiccio:
CITAZIONE
<< Torno di sopra! >>

<< Eh..? >> fece Ace, cadendo dalle nuvole.
Si era decisamente perso qualche passaggio, a partire dalle ultime parole di Rufy che durante tutta la sua full immersion mentale in "Donne: queste sconosciute" aveva recepito solo come un eco lontano; comunque a giudicare dalla reazione di lei qualcosa doveva averla infastidita, e anche parecchio.

<< O-Ohi, Rufy!! >>
Troppo tardi. Per quanto alta, la sua voce fu coperta da un sonoro SLAM di battente, chiusosi alle spalle della ragazza.
Ace rimase sbigottito a fissare la porta, manco fosse un rarissimo ritrovamento risalente ai 100 anni di vuoto, in attesa che un'illuminazione giungesse a chiarirgli l'accaduto.
"Ma che gli è preso??!"
Beh, forse con le donne non sarebbe mai stato capace -né di farci l'amore né tantomeno di capirle-, ma sarebbe riuscito ad interpretare ogni smorfia di quello stupido anche a occhi chiusi, e l'ultima espressione che gli aveva visto stampata in viso era inconfondibile...
Si è offeso. Su questo non ci pioveva.
"Si è offeso.. Perché... non l'abbiamo fatto..?" pensò, saltando subito alla conclusione più idiota "Ma ci stavo arrivando..!"
Beh, sì, con calma.. ma ci sarebbe arrivato...
Però il punto era probabilmente un altro.

<< Ace? Ti prego>>
<< Sono sempre io, dannazione! >>


Infine, la lampadina che avrebbe dovuto accedersi già da un pezzo, si accese. E non tanto per le parole di Rufy, che il moro a stento aveva udito, ma per il modo in cui l'aveva guardato. Come se lo stesse.. pregando di accettarlo anche così, in quella forma che gli arrecava -forse per la prima volta in simili circostanze- imbarazzo.
"Non avrà sul serio pensato che non volessi farlo per le tette?? Che razza di scemo!"
Si mise in piedi di colpo, con la mente proiettata già oltre l'uscio.

<< Rufy! Asp...! >>
Ma non appena mosse il primo passo, si rese conto di avere un piccolo, grande, ingombrante impedimento sotto i pantaloni.
..Menomale che non ti piacevano le donne... peccato tu abbia dimenticato di farlo sapere a lui!
Il pirata si schiaffò una mano sugli occhi, sconcertato dai suoi stessi pensieri, imprecando tra sè e sè frasi sconnesse e cose del tipo "ma ti sembra il momento?! non vedi che se n'è andato??"
Raggiunse infine l'uscita come meglio poteva e spalancò la porta.

<< Aspetta un attimo! >> esclamò. Ma a riceverlo ci fu solo il silenzio cupo del corridoio.
Cavolo. Non gli aveva neanche dato il tempo di muoversi che già era sparito..
<< Quando imparerà a contare fino a dieci prima di agire d'istinto? >> si chiese, già ben consapevole della risposta. Dopotutto, si trattava di Rufy, donna o uomo che fosse..
Il pirata sospirò, arrendendosi con un sorriso all'idea di doverlo cercare e fargli sparire il broncio dal muso come lui solo sapeva, quando alla destra del corridoio avvertì un rumore di passi.

<< Ah, eccoti.. >> disse voltandosi (un po' sorpreso che il fratello ci avesse ripensato, per la verità) << ..si può sapere che diavolo ti è saltato in ment-..eh? >>

<< Uh? Ace-boyyyyyy~! ♥♥ Eccoti! >>

Il figlio di Roger rabbrividì. Un uomo in costume da bagno celeste con due coscioni imbrigliati stretti stretti nelle calze a rete gli si avvicinava ammiccante, in evidente stato d'ebbrezza.

<< Finalmente ti ho trovato.. zuccherino! ♥ >> fece muovendo i labbri enormi color mirtillo verso di lui.
E tanti saluti all'erezione.

<< No, ehm.. guarda, hai sbagliato persona >> tentò di scaricarlo Ace con nonchalance, oltrepassandolo.
Ma per quanto ubriaco, l'okama ci vedeva benissimo.
<< No, no! E' proprio te che cercavo, Pugno di fuoco boy... hic! Mi presento, il mio nome è Miryoku! ♥ >> disse mentre lo tratteneva per un braccio e sfoderava un sorriso a trentadue denti, battendo le grandi ciglia come ali di farfalle << Tu sei nella ciurma del vecchio Barbabianca giusto? >>
<< S-Sì, ma adesso non ho tempo, cia.. >>
<< Allora di sicuro conoscerai Izou-san! ♥ >> continuò il (presunto) omone, strattonandolo << Ohh dimmi come sta, dimmi come sta ti prego! >>
<< Izou..? >> Ace inarcò un sopracciglio: come faceva quel tizio strambo a conoscere uno dei suoi compagni? << Il comandante della sedicesima flotta? *nota: gli c'erano voluti anni per ricordarsi i nomi di tutti* Sta bene o almeno stava, l'ultima volta che ci siamo visti.. >>
<< Ohhhh anch'io lo trovo adorabileeee!! ♥♥ >>
"Ma questo idiota mi ascolta!??"
<< Sai, io e lui eravamo grandi amici quando ancora abitava a Kamabakka..♥ sniff sniff.. che anni indimenticabili! >> si soffiò il naso in un enorme, orrido fazzoletto con paillette e bordi merlettati e riprese << Ricordo che il giorno del mio compleanno venne a truccarmi personalmente, io preparai del sushi per sdebitarmi.. oh lui adorava il sushi!! ♥ ♥ ... >>
<< ...zzzZZZZzzzzzz.... zzz...ZZZzzzz... >>
<< ..ma io ero ancora giovane e inesperto in cucina, e poi quel pesce non era fresco, non lo era ti dico!! hic! >>
<< ......zzzzzZZZZZZZzzzzzzzz.... zzzZZZZz...zzzzz....zzz... >>
<< ...ovviamente Izou disse di non preoccuparmi ma... Ohi..? Ace-boy??? Ma dorme all'impiedi??!! >>

Ace si svegliò di soprassalto.
<< Mh? Eh? >> borbottò, mettendo a fuoco la sagoma del travestito dopo l'attacco di narcolessia << AAAAAAAAHHH!!! Rufy!! che ti è succe-.. ah no, giusto, tu sei Mikaru, l'amico di Iva che ha avvelenato Izou col sushi scaduto.. >>
O giù di lì.
<< ..No zuccherino, io sono Miryoku, il grande Iva è il mio signore, mentre Izou è il mio amico e il sushi... >>

Ace decise di spegnere il senso dell'udito per un po', sia perché non poteva fregargliene de meno del trucco, del sushi e del pesce non fresco, sia perché il pensiero che Izou fosse cresciuto -e quindi verosimilmente anche nato- nell'isola dei travestiti gli aveva provocato un mancamento improvviso (se per lo stupore o per le risate, non era dato saperlo).
Beh, non che in effetti sembrasse tanto normale, però...
<< Quindi Izou verrebbe dalla vostra isola? >> tagliò corto, interrompendo quella catena di inutili discorsi.
<< Sì Ace caro! >> esclamò Miryoku entusiasta.
<< E tra voi è quello che somiglia più a una donna.. >>
<< Sì è vero!! E' bellissimooooooooo~!!!♥♥♥ >>
<< E questo fa di lui il meno peggio degli okama. >>
<< Esatto! E-Ehi!! Aspetta, che significa!? No!! >>

Più confuso che persuaso, Ace trasse un altro sospiro, ormai al limite della sopportazione.
<< Senti, adesso ho da fare. Dirò a Izou che ti ho incontrato! >>
<< Sì mandagli i miei saluti!! hic! e digli che quando ha del tempo libero passi a trovarmi!! >>
<< Certo certo.. >> lo liquidò Ace << Ah senti, non è che hai visto il mio fratellino andare da quella parte? >>
L'altro negò scuotendo la testa.
<< Va bene, grazie lo stesso Maroko! >>

E mentre il pirata imboccava di corsa la sinistra del corridoio, l'okama sbronzo si chiedeva se fosse stato giusto non avvertirlo che una brunetta deliziosa aveva fregato il cappello di paglia a suo fratello, correndo proprio in direzione opposta a quella di Ace.


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Dannato okama gaio Sarà mica la vendetta di Rufyna?
 
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virgo.86
view post Posted on 1/5/2011, 15:20




Rufy D. Monkey

Accellerò il passo, il cuore che ancora gli batteva con forza nel petto.
"Stupido, stupido, stupido Ace!" pensò, calandosi ancora di più il cappello sulla testa.
Dove accidenti era finito(a?) Iva-chan? Ma cosa ancora più importante! Dove era finito lui?
Quegli stramaledetti corridoi sembravano tutti uguali.
Continuò a girare a vuoto per un bel po’, rifiutandosi di credere di essersi riuscito a perdere anche lì.
Non appena ebbe svoltato un angolo, andò a sbattere contro qualcosa di veramente duro, tanto che si ritrovò seduto per terra senza nemmeno accorgersene.
Fece solo in tempo a dire << Ouch! >> prima di ritrovarsi di fronte ad un ammasso di pelliccia. Gli ci vollero un paio di secondi per capire che quella montagna di pelo amorfa altro non era che Crocodile avvolto nel suo inseparabile cappottone da +40° all'ombra.
<< Ah! Sei tu! >> disse rialzandosi da terra, non preoccupandosi affatto di nascondere o mascherare il tono decisamente ostile.
<< Chi ti aspettavi che fossi? Un certo pirata di fuoco, magari? >> rispose l'altro avvicinandosi lentamente.
<< Uh? Senti! Levati dai piedi, non è aria! Stò cercando Iva-c--->>
<< Non così in fretta, Cappello di Paglia! >> ringhiò l'altro, appoggiando la mano uncinata sulla parete di fronte, bloccando così il passaggio a Rufy.
<< Io non mi tiro indietro da un patto che ho stretto. Non è nel mio stile. ma abbiamo concordato solo il fine, i mezzi sta a me deciderli! >> disse afferandogli il mento con la mano che gli restava, tra il pollice e l'indice, obbligandolo ad alzare il viso verso il proprio.
Rufy ricambiò con un'occhiataccia, ma la sua espressione imbronciata ebbe l'effetto opposto; non intimidì affatto Crocodile, la cui testa si mosse, scattando in avanti quel poco che occorreva per annullare quei pochi centimetri che lo separavano dalla sua preda.
Le loro labbra si scontrarono e Rufy sgranò gli occhi, spintonando l’uomo che andò a sbattere con la schiena contro la parete.
<< Razza di idiota, che diavolo ti salta in mente? >> ruggì, passandosi la manica sulle labbra per ripulirsi.
Una risata alquanto grottesca abbandonò la gola dell’uomo , che afferrò l’altro per un braccio scaraventandolo a terra. Rufy cominciò a dimenarsi per cercare di liberarsi dalla presa dell’ex membro della flotta dei 7, ma invano.
Benché fosse forte, forse anche di più del suo avversario, in quel momento era una donna, e quiandi fisicamente più debole.
Crocodile ne approfittò per salirgli addosso e cercare di spogliarlo, ma il pirata sotto di lui non sembrava intenzionato a rendergli le cose semplici; gli mollò un pugno nello stomaco stordendolo il tempo necessario per inserire un ginocchio tra quelli del ragazzo, forzandolo ad aprire le gambe.

Nonostante il colpo l’avesse stordito più del dovuto, Rufy riuscì con grande difficoltà a girarsi su di un fianco e contemporaneamente sferrò un calcio verso un bersaglio imprecisato; ma Crocodile era talmente vicino, che in un punto o nell’altro l’avrebbe sicuramente colpito ; e fu anche veloce abbastanza da non dargli il tempo di trasformarsi in sabbia per evitare il colpo. Infatti, attraverso le ciocche di capelli che gli erano cadute davanti agli occhi, lo vide cadere per terra appoggiandosi su un ginocchio, mentre con la mano si teneva l’altro, mormorando tutta una serie di imprecazioni.

“Dannato moccioso!” pensò Crocodile, tenendosi con la mano che gli restava , il ginocchio dolorante . Anche col corpo di una donna, il pirata rimaneva comunque pericoloso … e imprevedibile.
"Sarà stato un mio errore!" pensò; una disattenzione, certo ... dovuta alla frenesia del momento. "Ma non si ripeterà!"
Vide il pirata giovane rialzarsi lentamente dandogli le spalle.
“Troppo facile!” pensò.
Rufy Cappello di Paglia sarà anche diventato un pirata da 300.000.000 di berry, un ragazzino che aveva sfidato apertamente il Governo Mondiale, ma in fin dei conti restava il solito idiota sempliciotto che aveva conosciuto ad Alabasta.
Si alzò di scatto, afferrandogli il polso , costringendolo a voltarsi, e con un gesto improvviso l’attirò verso di sé, colpendolo violentemente e scaraventandolo contro la parete, abbastanza forte da farla scricchiolare.
<< Lezione n°1. Si danno le spalle solo ad un cadavere. >> ringhiò Crocodile bloccandogli le braccia sopra la testa.
Rufy si sentì mancare il respiro, e dovette imporsi di ignorare l'ondata di nausea che il colpo aveva provocato. Avvertì il sangue invadergli la bocc, e per un attimo non vide più nulla; avvertì solo la lingua di Crocodile scivolare lenta lungo il suo collo, mentre la mano uncinata gli strappava i bottoni della camicia graffiandogli il petto ormai nudo.
<< Niente di personale, Cappello di Paglia! Sono solo affari! >>

"Ace!"
Si stava ormai rassegnando a ciò che sarebbe successo, quando ll'improvviso il peso del corpo dell'ex membro della Flotta dei 7 venne a mancare e potè respirare di nuovo liberamente.

SPOILER (click to view)
Fatto questo, mi dileguo perchè vedo la sorellone correre con in mano un bazooka.... :e.e:
*fugge*


Edited by virgo.86 - 2/5/2011, 11:57
 
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view post Posted on 14/5/2011, 21:55
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Ace D. Portgas

“Ma dove diavolo si è cacciato?” si chiese Ace dopo aver percorso quasi interamente il corridoio che portava al ponte, di corsa “Se è andato di qua, avrei dovuto incontrarlo da un pezzo...”
Proseguì aumentando la velocità per accertarsi che non fosse già arrivato al cospetto di Ivankov e della sua schiera di transessuali, sebbene le ipotesi che Rufy si fosse perso sottocoperta o che avesse trovato le dispense della marina e ne stesse facendo piazza pulita parevano molto più plausibili.
All’improvviso dei rumori di colpi e di assi scricchiolanti lo raggiunse dall’intricata rete di viuzze alle sue spalle.
Ace si fermò, indirizzando lo sguardo sul tragitto appena percorso: non che gliene fregasse qualcosa di una eventuale rissa tra travestiti o detenuti, ma l’esperienza di tanti anni gli aveva insegnato che il posto più sicuro dove trovare Rufy quando si smarriva era in mezzo a qualche casino, e di norma ogni casino cominciava proprio con sentori di quel tipo.
“Non è nel tuo stile fare qualcosa senza ficcarti in qualche guaio, vero fratellino?” pensò, un broncio tra labbra ed il sorriso acceso negli occhi.
Perché se da un lato tirare fuori Rufy dai disastri poteva considerarsi una rottura di scatole o una semplice responsabilità da fratello maggiore, dall’altro aveva un significato molto più profondo.
Perché tutto era partito da lì...
Perché quello era stato il suo primo, vero motivo di esistere, e non lo provava da così tanto tempo che adesso ne sentiva quasi la nostalgia.

Tornò quindi sui suoi passi con la stessa rapidità impiegata all’andata, tendendo l’orecchio per recepire meglio quei rumori, ora divenuti voci indistinte, e usarli come bussola in mezzo al labirinto di legno scuro.
Ma tra tutti i disastri e gli imprevisti in cui il pirata immaginava potesse incappare quella peste ambulante di diciassette anni, non ve n’era uno che si avvicinasse minimamente alla realtà, e ciò rese ancor più devastante la visione che gli si parò davanti, appena svoltato l’angolo di un corridoio deserto, ultima oasi calma prima della tempesta.

CITAZIONE
<< Niente di personale, Cappello di Paglia! Sono solo affari! >>

Un vibrare roco di corde vocali sui suoi timpani, poi più nulla.
Il pirata ebbe un fremito, mentre la mente precipitava in black-out.
Non un singolo muscolo del suo corpo riuscì a restare rilassato, non una singola cellula poté evitare di andare in escandescenza. I suoi occhi, spalancatisi dapprima per lo stupore, un attimo dopo erano ridotti a due aspre fessure traboccanti di ira.

Crocodile...

Quel verme.
Quello schifoso.
Quel viscido bastardo...

...Addosso al suo Rufy.

Era troppo, troppo. Troppo assurdo, troppo folle per essere vero.
Eppure così vero da fargli ribollire il sangue nelle vene.

Ace non stette a chiedersi come né perché. Non pensò, né disse mezza parola.
Ace, semplicemente, agì.

Crocodile si voltò all’istante non appena colse il guizzo di fiamme con la coda dell’occhio, riuscendo a capire di chi si trattava ancor prima di vederlo scattare nella sua direzione.
“Tsk.. stupido. Un attacco fisico è perfettamente inutile contro di me!” fu l’ultimo pensiero che riuscì a formulare prima che anche la tua testa andasse in black-out..
Sì, per il dolore.
Contro ogni previsione, infatti, il pugno di Ace lo colpì in pieno volto, centrandolo tra uno zigomo e il naso: inaspettato.. micidiale. Di sicuro non aveva molto da invidiare ad un Poigne Griffe in caduta libera dalla torre del palazzo reale di Alabasta, quanto a delicatezza.
La violenza del colpo schiantò l’ex membro della flotta dei sette a diversi metri di distanza, sulla parete che chiudeva ad angolo retto il corridoio, facendogli sfondare quello che si rivelò essere uno studio per la cartografia.

Ace restò un paio di secondi a fissare da lontano l’uomo, o meglio le macerie che lo coprivano, tra fogli svolazzanti di carte nautiche, respirando affannosamente l’aria come se all’improvviso fosse diventata carica di anidride carbonica.
Dentro e fuori di lui la rabbia dilagava, facendogli ardere su tutto il corpo fiamme di un giallo-arancio intenso. Malgrado stesse tentando di contenersi e nonostante avesse scaricato la tensione nel colpo, la scena di quel bacio era talmente vivida in lui da farlo impazzire.
Ma un pensiero riuscì momentaneamente a frenarlo. Trovandosi nel punto esatto dove stava poco prima mister sfregiato/aspirante suicida, infatti, aveva Rufy a meno di un passo, proprio alla sua sinistra.
Si voltò veloce verso la ragazza, annullando la loro distanza.

<< ..Rufy >> le posò la mano su una guancia, rialzandole il viso verso il proprio, rigido e tremante dalla collera ma ben attento a non lasciarsi sfuggire nemmeno una scintilla dalle dita << Stai bene? >>

Il suo sguardo vagò rapido e veemente su di lei. Moriva dalla voglia di pestare a sangue Crocodile, ma accertarsi delle condizioni del fratello aveva la priorità.
Nulla gli risparmiò la vista annebbiata da quel tumulto interiore; dopo appena qualche frazione di secondo dei particolari gli saltarono agli occhi come macchie di inchiostro nero su bianco: Rufy aveva il petto completamente nudo, segnato da una riga rossastra e irregolare -traccia inequivocabile di un noto uncino- e un rivolo di sangue gli colava ad un angolo della bocca.
..Crocodile l’aveva colpito senza riserve, anche se era una donna.
L’aveva spogliato e sporcato con quelle sue luride mani... e Dio solo sapeva cos’altro avrebbe fatto, se lui non fosse arrivato in tempo.
Ace non ci vide più.

“Lo ammazzo...
Io.. quel bastardo... LO AMMAZZO!!!


Allontanò immediatamente la mano dal fratello, sentendo le fiamme divampare sulla sua pelle, implacabili, e senza prestare ascolto alla risposta partì in quarta verso il capo opposto del corridoio, dove il soggetto si era appena -per miracolo o per eccessivo sprezzo del pericolo- rimesso in piedi.

<< Maledetto... hai usato l’Haki..! >> sibilò Crocodile furente, con una vistosa perdita di sangue da naso e labbra << Il vecchio ti ha addestrato bene... >>
Ace non aveva la minima idea di cosa stesse blaterando –pur conoscendo l’Haki, era ignaro di possederlo- e francamente al momento qualunque scempiaggine o rivelazione fosse uscita dalla bocca di quell’uomo non avrebbe potuto che scivolargli addosso.
Prese la rincorsa e si levò in aria per sferrargli un calcio ben assestato all’altezza della mandibola, ma questa volta l’avversario si dissolse davanti a lui, trasformandosi in sottili granelli di sabbia.
“Non credere che sia così facile, ragazzino!” pensò Crocodile, lieto di constatare che Pugno di fuoco non sapesse gestire l’Haki a suo piacimento.

<< Non so come ti sia saltato in testa, anche solo per un momento, di potergli mettere le mani addosso... >> fece Ace, voltandosi truce in direzione dell'avversario << ..ma speravi davvero poi di riuscire a salvarti il culo? >>

<< ...Geloso del tuo giocattolino, Portgas? >> biascicò l'altro per tutta risposta << O ti rode non avere l'esclusiva? >>

<< Sta' zitto >> ringhiò lui, serrando i pugni e preparandosi al nuovo attacco << Mi fai proprio incazzare! >>

Ciò che seguì quel breve scambio di battute fece tremare l'intero tribordo della nave. Fu chiaro sin da subito, per Crocodile, che il comandante della seconda flotta di Barbabianca non aveva la benché minima intenzione di mollarlo senza avergli prima rotto tutte le ossa. Faceva sul serio, e niente lasciava intendere che si sarebbe fermato sul più bello, a differenza di Cappello di paglia.
Ma la fortuna girava ancora dalla sua parte: sebbene Portgas lo superasse in forza e velocità, i poteri del frutto Sand Sand riuscivano ad assicurargli una buona difesa e sembravano perfino avere un qualche effetto nel reprimere il fuoco. Comunque non sarebbe durata a lungo senza una strategia.. lo sapevano entrambi.

Intanto sul ponte dell'imbarcazione, lungo la zona maestra...
<< GRANDE IVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!>>
<< Miseriaccia! Che ha quel gay da urlare!?? Rovina le prove per il mio discorso ai microfoni della marina! >>
<< Guardate l'ira spaventosa del grande Buggy!! Metterebbe paura anche ai quattro imperatori! >>
<< Questo vestito ti sta divinamente oh possente Buggy! >>
<< ..Ma come fate a farvi prendere in giro da un tipo del genere...?!! >>

<< GRANDE IVAAAAAAAAAAAAAAAAAAA E' SUCCESSA UNA COSA TERRIBILEEEEEE!!!! >>
<< Calmati zucchevino, respiva! >> fece Iva-san al suo adepto, giunto in corsa da sottocoperta << Ho sentito il rumove. Mivyoku-boy ha di nuovo fatto esplodeve la cucina? >>
<< Noooo di peggio!!!! >>
<< Si è votto un'unghia e se l'è pvesa con i mobili? >>
<< NOOOO MOLTO PEGGIO!!!! >>
<< Ci ha provato col tuo boss magari? >> ridacchiò Buggy punzecchiando Tre con un gomito, ma arrestandosi immediatamente dopo l'occhiataccia di Mr One.
<< CROCODILE E PUGNO DI FUOCO! SE LE STANNO DANDO DI BRUTTO! Di questo passo si ammazzeranno...!! >>
<< ..Lasciamo che se la sbrighino tra loro! Sono pirati rivali! E due avversari in meno, muahahaha! >>
<< Grande Buggy!! Sniff.. i tuoi discorsi ci riempiono di commozione... sei un vero uomo!!! >>

<< ...e distruggeranno la fiancata della nave! Creperemo tutti!!!! >>
<< TREEEEEEEEEEEEEEE!! VAI A FERMARE QUEL PAZZOIDE DEL TUO CAPO!! NON POSSO MORIRE COSì!!! >>
<< Ma non dovevano sbrigarsela tra loro..? E poi ti pare che io possa fermare un tipo come quello!!? Vacci tu!!! >>
<< Sì capo! Dacci prova della tua grandezza!!! >>
<< ..gghhh.... i..io fermare quei d-due..? >>

<< Dateci un taglio con questo fvacasso! >> sbottò Ivankov imbestialito(a?), poi si rivolse al messaggero in calze a rete << Possibile che quei due non viescano a starsene buoni pev più di cinque minuti!? Zucchevino! Povtami subito da lovo, dobbiamo fevmavli! >>


SPOILER (click to view)
ho omesso il meglio dello scontro con il carissimo Croco-boy per sbrigarmi, ma se non me lo togli dalle mani.. sai a cosa va incontro

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virgo.86
view post Posted on 18/5/2011, 21:54




Rufy D. Monkey

Rufy riaprì lentamente gli occhi e per un attimo fu accecato da una sfavillante luce rossa e oro; non sapeva che cosa fosse successo esattamente, sapeva soltanto di essere seduto sul pavimento, la schiena addossata alla parete di legno.
Si sforzò di inspirare aria nei polmoni che sentiva compressi , battè le palpebre e scoprì che quel bagliore sgargiante altro non erano che fiamme, fiamme che crepitavano incessantemente sul corpo del fratello.
Poi, all'improvviso, qualcosa si mosse vicino al suo viso.

CITAZIONE
<< ..Rufy ... Stai bene? >>

<< Mi dispiace … mi ha colto di sorpresa … io ...>> sussurrò in risposta, e si tastò il petto ferito con una smorfia. Prima che potesse riuscire a dire altro vide Ace partire di nuovo all'attacco.

L’attacco del pirata di fuoco fu improvviso, rapido e deciso; ma il suo comunque non fu da meno. Crocodile contrattaccò subito, senza esitazione, facendo scontrare le proprie spire di sabbia con le lingue di fuoco dell’altro in un attacco micidiale, che fece tremare violentemente, ancora una volta, l'intera nave.
Inspirò nuovamente il sigaro che aveva in bocca, assaporandone l'aroma acre fino in fondo, mentre con la mano sana si scrollò di dosso, con fare quasi annoiato, le ultime schegge di legno che ancora resistevano attaccate sulla sua pelliccia.
Il suo avversario era in piedi con uno sguardo inumano sul volto, e le fiamme che lo avvolgevano completamente.
Indubbiamente i poteri del comandante della seconda Flotta di Barbabianca erano straordinariamente potenti, e le pareti mezze carbonizzate e ancora fumanti ne erano la prova eclatante.
Le ferite sul suo corpo stavano andando scomparendo grazie al potere del frutto Sand Sand. Erano inutili gli attacchi fisici con lui, lo sapeva, ma comunque voleva togliersi la soddisfazione di tirargli quanto meno un pugno. Ma non era questo il momento di perdere la concentrazione.

Quanto avrebbe resistito ancora? A meno che ...

Incrociò lo sguardo del suo avversario per quella che sembrò un'eternità, poi l'ex membro della Flotta dei 7 sorrise. Un sorriso sadico che fece accapponare la pelle a Rufy.
<< Che vogliamo fare Portgas ? >> disse. Stava a qualche spanna di distanza dal pirata di fuoco, a braccia conserte e guardava i due fratelli con curiosità. Non c'era ombra di minaccia nella sua espressione, nè nella sua posa.
<< Vogliamo colpirci e ferirci a vicenda fino a quando uno dei due non collasserà a terra, stremato? >> riprese aspirando nuovamente il sigaro; la sua voce si era vagamente indurita con un velo di sarcasmo a sporcare tanta compostezza.
Fece un'altro passo in avanti, finchè non fu a pochi centimetri di distanza dal pirata.
<< Io ho un'idea migliore! >> disse, prima di scomparire in un turbine di sabbia.


Da dietro la schiena tatuata del fratello, Rufy vide Crocodile dileguarsi in una nuvola di sabbia. Glielo aveva già visto fare in passato, ad Alabasta.
"Che cos'ha in mente?" pensò rialzandosi lentamente.
Un soffio leggero alle sue spalle lo fece trasalire, e in un batter d'occhio si ritrovò bloccato ancora una volta dalla presa ferrea del'uomo, e la punta dell'uncino dorato alla gola.
<< Una mossa, una sola e il tuo fratellino si farà molto, molto male! >> sussurrò Crocodile. << Non stò scherzando! >> strillò di nuovo, premendo la punta acuminata dell'uncino sul collo.
<< Anche se ... sarebbe un vero... spreco! >> disse poi, afferrando una ciocca dei capelli di Rufy annusandola delicatamente.
Con l'ultima parola, si sentì un curioso scricchiolio venire dall'alto. Rufy guardò in su appena in tempo per vedere il soffitto di legno che vibrava; poi con uno scricchiolio ancora più forte, cominciò a incrinarsi.
Crocodile era proprio sotto; lasciò andare Rufy e si gettò di lato.
Le assi del soffitto si fracassarono sul pavimento in un esplosione di schegge e detriti. Mentre Rufy correva in direzione di Ace, dal polverone che si era sollevato lo raggiunse una voce molto familiare.
<< Cof cof ... Grande Iva ♥ ? Non è esattamente questo quello che ci aspettavamo quando hai parlato di una scorciatoia ♥ ! >> tossì uno degli uomini (.-. ??) di Ivankov
<< Quante stovie, pev una piccola deviazione! L'impovtante è esseve avvivati, no?>>
<< Ivankov? >> abbaiò Crocodile. << Che diavolo stai cecando di fare? >>
<< IO!! >> strillò il regino di Kamabakka. << Sono qui per porre fine a questo scontro e ... cosa c'è zucchevino, pevchè mi tivi il mantello? >> chiese Ivankov a uno dei travestiti che si era portato dietro.
<< Ehm grande Iva, non vorrei disturbarti ma ♥ ... stai calpestando il povero Miryoku-kun ♥! >>
<< Ops! Mi dispiace molto Mivyoku-boy! >> squittì Ivankov, mentre due travestiti estraevano il povero malconcio Miryoku da sotto i detriti e sopratutto da sotto i tacchi a spillo del regino di Kamabakka. << Dov'evo vimasto(a?)?? Ah sì!! Cvovo-boy esigo subito una spiegazione pev tutto questo! >>

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CITAZIONE
ho omesso il meglio dello scontro con il carissimo Croco-boy per sbrigarmi, ma se non me lo togli dalle mani.. sai a cosa va incontro

:hihi: ricevuto
 
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view post Posted on 29/5/2011, 15:58
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The storm is approaching

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Ace D. Portgas

Mentre approfittava dei pochi istanti di tregua per pianificare la prossima mossa, Ace notò con un filo di disappunto i segni dei suoi ultimi attacchi sparire dal corpo dell'avversario.
Era un osso duro, doveva ammetterlo, specie nel gestire i poteri del Rogia.
Ma per quanto fosse stato abile a schivare e incassare senza danni i colpi, prima o poi avrebbe dovuto stancarsi, o commettere qualche piccola distrazione.. e il pirata non aspettava altro che quel momento con smania crescente.
"Portala pure per le lunghe.." pensò, sicuro di sé, senza distogliere gli occhi dall'obbiettivo "tanto non la scampi"
Lo vide avanzare a passi lenti verso di lui, inquietante, eppure non apparentemente ostile. Il tenue bagliore del fuoco gli danzava sulle iridi, rendendone ancor più enigmatica l'espressione.

CITAZIONE
<< Che vogliamo fare Portgas ? Vogliamo colpirci e ferirci a vicenda fino a quando uno dei due non collasserà a terra, stremato? >>

<< Tsk.. >>
Il moro gli rivolse una specie di smorfia carica di ironia, lontana anni luce da ciò che poteva considerarsi un sorriso. Nonostante Crocodile stesse allentando la tensione, la rabbia nei suoi confronti era tutt'altro che sbollita.
<< Come se non sapessimo entrambi che quello a crepare sarai tu >> sentenziò, non potendo far a meno di pensare, ancora, quanto fosse pazzo e privo di senno quel tipo.
Figurarsi se aveva qualche speranza di spuntarla con lui. Doveva già ringraziare che non gliele avesse suonate Rufy in versione donna...

Infine se lo ritrovò davanti. Fermo a pochi centimetri da lui, Ace sostenne sprezzante lo sguardo dell'uomo.
Non gli interessavano le trattative, ma era curioso di sapere dove volesse andare a parare, anche qualora il suo si fosse rivelato un diversivo per attaccarlo di sorpresa.
"Non riuscirai neanche sfiorarmi, razza di idiota!"
Ma ci volle poco perché quella spavalderia si traducesse in un clamoroso passo falso.
C'era un dettaglio, un dettaglio di importanza essenziale, che aveva trascurato..

CITAZIONE
<< Io ho un'idea migliore! >>

..anche lui aveva un punto debole.
E quel verme di Crocodile l'aveva focalizzato maledettamente bene, già dentro le mura di Impel Down.

Ace vide il colosso dissolversi davanti a sé in un polverone di sabbia sempre più confuso, spostando lo sguardo, smarrito, su quei granelli che turbinavano sparpagliandosi in aria, senza riuscire a spiegarsi o prevedere l'esito della tecnica.
Fu solo quando la nuvola si diradò, sparendo totalmente dalla sua visuale, che capì. E in quell'esatto istante, il cuore gli balzò in gola.
Si voltò immediatamente verso il corridoio, ma troppo tardi.
La lunga cicatrice scavata sul sadico volto dell'ex flottaro si era già materializzata alle spalle di Rufy e sembrava guardarlo beffardo, mentre l'uncino d'oro premeva minaccioso sulla gola del suo prezioso ostaggio.

<< B-Bastardo...!! >>
Fu lì lì per muoversi e scattare verso il fratello, d'istinto, ma Crocodile non tardò a fargli notare chi aveva il coltello dalla parte del manico, adesso.

CITAZIONE
<< Una mossa, una sola e il tuo fratellino si farà molto, molto male! Non stò scherzando! >>

Ace si bloccò, arrestando sul nascere la contrazione dei muscoli.
Eccezione fatta per quel pulsare frenetico sotto il pomo d'Adamo ed il tremolio nervoso dello sguardo, tutto il suo corpo s'era paralizzato, piegandosi, più che alle intimidazioni dell'uomo, dinnanzi alla sensazione che gli pugnalava il petto:
Era rabbia per essere caduto in un errore così sciocco?
Certo.
Odio per quel lurido vigliacco, che di nuovo posava le mani su una pelle che mai avrebbe dovuto anche solo sfiorare?
Sicuro.
Ma era anche qualcosa in più. Più opprimente della rabbia, più angosciosa dell’odio.
Qualcosa che lo soffocava, disarmandolo come e forse peggio di un bagno in un abisso d'acqua salata.
..Era paura.
Paura di cosa poteva succedere a lui. Paura di non riuscire a proteggerlo come avrebbe voluto. Paura di sbagliare, se avesse provato ad intervenire, di non fare la mossa giusta. Paura di vedergli fatto del male solo per un suo stupido, banale, fottutissimo errore...
"Torcigli solo un capello ed io.. Io..."

<< Non lo toccare..! >> esclamò, la voce incrinata da una punta di frustrazione << E' contro di me che devi batterti, lui non c'entra! >>

Ma il bastardo sembrava sordo tanto alle sue parole quanto alla lealtà in un duello, evidentemente, perché lo ignorò annusando con avidità una ciocca dei capelli corvini di Rufy.

CITAZIONE
<< Anche se ... sarebbe un vero... spreco! >>

"Lurido... PORCO..."
Lo aveva sottovalutato. Non solo sapeva come attaccarlo, ma aveva anche la straordinaria capacità di mandarlo in bestia, logorandolo dall'interno.
Ace serrò i pugni.
I battiti del suo cuore divennero rombi di cannone, che tuonavano tanto forte da fargli vibrare le tempie.
Non poteva sopportarlo. Non l'avrebbe sopportato.
Ma cosa poteva fare..?

<< ..smettila SUBITO!! >> ringhiò, proprio nel momento in cui il soffitto sopra i due cedeva, costringendo Crocodile a scansarsi e a mollare la presa su Rufy per non rimanere coinvolto nel crollo.
Ace quasi non credette ai suoi occhi; e dire che la fortuna sembrava essersi dimenticata di lui, da un po' di tempo in avanti... Comunque, per quanto l'avesse gradita, non si fermò a ringraziarla.
Corse.
Corse così veloce da non riuscire a prendere fiato, corse col cuore a mille verso la figura che gli andava incontro e che, per dei minuti parsi interminabili, aveva temuto di poter perdere per una distrazione tanto stupida.

<< Rufy! >> sussurrò col fiato mozzato, stringendolo forte tra le braccia, come se avesse appena recuperato un pezzo essenziale di sé. Ed in fondo, era proprio così.
Chiuse gli occhi, intrecciò le dita di una mano tra i suoi capelli, respirandone a pieni polmoni il profumo, mentre il cuore tornava a battere via via più regolare nel petto.
Rufy era di nuovo con lui. Al sicuro.
Bastava questo a restituirgli tutte le energie, a rasserenarlo anche se per pochi attimi.

CITAZIONE
<< Ivankov? Che diavolo stai cercando di fare? >>

Ace spalancò le palpebre, irrigidendosi. La dolcezza dell'abbraccio già spezzata, rotta dal singolo eco che lo chiamava a scatenare l'Apocalisse.
E lui, da figlio d'un demone qual era, non si sarebbe certo tirato indietro.
<< Aspettami. Torno subito.. >> comunicò al fratello, con impressa nella mente l'immagine del secondo uomo al mondo, dopo Teach, che s'era guadagnato il suo più profondo disprezzo.

Lasciò Rufy per lanciarsi di nuovo all'attacco, saltando letteralmente addosso a Crocodile, che distratto dall'entrata rocambolesca di Ivankov e dei suoi non fece in tempo ad evitarlo coi poteri del frutto.
Finirono entrambi per terra, l'uno sopra l'altro, impegnati in una caotica e avvelenata lotta corpo a corpo, che agli occhi dei presenti assunse subito le sembianze di una grande tempesta di sabbia e fiamme.
Troppo grande per un corridoio di quelle dimensioni.

<< Uaaaaaaaahhh!! Fermiiiiii!!! Brucerete tutta la naveeeeeeeee!!! >> strillarono alcuni okama abbracciandosi al compagno più vicino.
<< Imbarcheremo acqua e affonderemooooooooooo!! >>
<< No.. probabilmente verremo cremati >> fece notare Inazuma, poi guardò le lingue di sabbia e rettificò << ..o forse prima mummificati. E infine affonderemo >>
I poveri travestiti sbiancarono. Nemmeno gli avessero detto che la produzione di cosmetici a Kamabakka fosse definitivamente fallita.
<< MA E' TERRIBILEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!! >>
<< NON VOGLIO MORIRE COSìììììììììììììì!!! >>
<< LA NOSTRA FLORIDA BELLEZZA DETURPATA!! CHE CRUDELTA'!!! >>
<< MA VI SIETE VISTI!?? >> strillò Buggy, affacciandosi dal soffitto sfondato con Mr Tre e mostrando loro uno specchio, il quale, rifiutandosi di riflettere cotanta "florida bellezza", andò in mille pezzi.
<< Grande Iva!! Che facciamo!?? >>
Ivankov contemplò per un paio di secondi quello scenario infernale, impotente.
<< Beh.. l'unica soluzione è cevcave di favli vagionave! >>
<< In altre parole: siamo morti >> sussurrò Tre al suo fraterno compagno di sventure.
Ma la provvidenza parve volerli aiutare, mandando loro in soccorso un salvatore senza macchia e paura -perché annebbiato dall'effetto dell'alcol, ovviamente-.
Un folle okama amante dei sushi scaduti..
..un prode gay di nome Miryoku.

<< Grande Iva, compagnucci adorati!! Penserò io a domare le fiamme: sono stato prescelto dal dio Eros! Le sue frecce mi hanno trafitto come dardi carichi di passione!! ♥♥ >>
<< ERANO I TACCHI A SPILLO DEL TUO CAPO, PEZZO DI IDIOTA!! >> strepitò Buggy, sempre più scioccato e terrorizzato nel vedere da che soggetti dipendeva la sua vita ed i suoi tanto agognati sogni di gloria.
<< Mivyoku-boy! Aspetta! >>
<< Solo io posso farlo... ♥ >> si convinse il salvatore correndo a staccare un banalissimo quanto utilissimo oggetto rosso dalla parete.
<< Per carità, fermatelo, è così sbronzo che troverà il modo per ucciderci tutti!! >>
Ma indomito, Miryoku partì in direzione della tempesta, si piazzò davanti ai due possessori dei Rogia sfoderando la sola arma in grado di decidere le sorti della battaglia.

<< Non c'è inferno che l'amore non possa spegnere!! ♥ VAI ESSENZA DI EROOOOOSSSSSS!!!! >>

Miryoku azionò l'estintore, inondando con un getto di liquido bianco tutto l'ambiente circostante, senza risparmiare alcuna persona e oggetto entro il raggio di quattro metri.
Ace e Crocodile, interrotti nel bel mezzo della loro zuffa, ancora afferrati saldamente il primo al cappotto dell'altro, il secondo alla collana di perline del primo, grondanti di acqua e schiuma, si fermarono con un'espressione indecifrabile in volto.

<< Essenza di.. COSA..? >> fece Ace inorridito, guardando su di un braccio la sostanza bianca che gli aveva appena spento le fiamme.
Crocodile non disse nulla, ma a giudicare dalla sua faccia aveva avuto il medesimo, orripilante pensiero. Quando poi sopraggiunse la consapevolezza di essersi bagnato, e dunque essere diventato tangibile agli attacchi del pirata, investì il povero Miryoku con uno sguardo assassino.

<< Tu.. dannato gay... >> sibilò, prontandosi a sferrargli un colpo letale, ma il dolore lancinante allo stomaco lo stroncò.
<< Cough..! >>
Prima di sentirsi la bocca invasa dal sapore dolciastro del sangue, prima ancora di intercettare la fonte di quel dolore, l'uomo si ritrovò sopraffatto da un brutto, bruttissimo presentimento.

<< Niente più sabbia, eh? >>
Il ghigno sinistro dipinto tra le lentiggini sembrò concedergli qualche istante apposta per godersi la sua espressione.
Si stava davvero mettendo male.

<< KYAAAAAAAAAA IVA-SAAAAAAAAAN!!!~♥ >> urlò Miryoku dandosela a gambe verso i suoi, incapace di assistere a tanta esplicita violenza.
Ace e Crocodile si menavano a mani nude con furia feroce, mirando al volto e alle costole ormai senza possibilità di dissolversi nell'elemento del proprio frutto, incassando e sferrando pugni con tutte le forze che avevano.
"Che vazza di sciocchi!" tuonò dentro di sè il regino di Kamabakka "Buttave via così tante pveziose enevgie, con quello che ci aspetta a Mavineford!"

<< BASTA COSI!!! HELL WINK!!!! >> urlò, mentre l'onda d'urto colpiva i due avversari e li costringeva a fermarsi << DIVIDETELI! >>
Per quanto anche loro intimoriti dalla scazzottata, gli okama si fiondarono in parte a trattenere Crocodile, in parte da Ace, obbedendo senza fiatare agli ordini del viola, che arrabbiato com'era sembrava essersi gonfiato il viso come un pallone.

<< Siete impazziti?!? Ci aspetta una guevva e voi vi mettete a spvecave le fovze pev le vostve questioni pevsonali??! >>
<< Tu non t'immischiare! >> sbottò Ace, che tra le vecchie, già numerose ferite risalenti allo scontro con Teach e alle torture di Impel Down, sfoggiava uno zigomo gonfio e una contusione sanguinante al lato destro della fronte << E voi lasciatemi, idioti! >>
Crocodile restò impassibile, seppur con l'affanno ed il volto ben più martoriato di quello di Ace.
Sentiva la rabbia corrodergli i visceri, ma la prospettiva di una sconfitta da parte del pirata di Barbabianca appariva molto più frustrante ed umiliante di un salvataggio da parte di Ivankov, al momento, così si risolse di concludere lo scontro.
Sputò del sangue in terra e con uno strattone allontanò infastidito le mani degli okama da lui.
<< Per una volta devo convenire con te, Ivankov >>
Ma il pirata di fuoco non era della stessa opinione.
<< Dove credi di andare, vigliacco!?? Non ho ancora finito! >>
<< Iva-saaaaann! >> piagnucolarono i travestiti addossati ad Ace, che prendevano pugni e gomitate a destra e sinistra << Non riusciamo a trattenerlo! >>
Ivankov sospirò. Non aveva ben capito cosa fosse successo tra lui e Crocodile, ma quel ragazzo era davvero impossibile!
Fortunatamente, c'era ancora una persona in grado di mettere un punto definitivo alla rissa.
Si voltò in direzione di Rufy, un po' più distante da loro, attorniato dagli sguardi incuriositi di alcuni prigionieri scesi direttamente dal ponte della nave attraverso la "scorciatoia".
<< Ehi voi! >> gridò con voce volutamente acuta << Lasciate in pace Cappello di paglia-boy! >>
E come previsto da Ivankov, quelle poche semplici parole sortirono l'effetto sperato.
Il moro smise di dimenarsi e puntò bieco i prigionieri vicini al fratello: era già la terza volta che qualcuno ronzava attorno a Rufy sotto i suoi occhi, cominciava davvero ad averne piene le scatole!
Fece allora dietrofront e in un baleno arrivò dal fratellino, che in quello stato così scomposto e svestito faceva evidentemente più gola del normale.

<< Che cavolo guardi..? >> ringhiò ad un evaso di Impel Down, colpevole solo di aver lanciato una fugace occhiata sul seno della ragazza, mentre si stringeva Rufy al petto per coprirlo << ..Levati dai piedi! >>
Alla faccia di chi lo riteneva incapace di gestirlo, non servì l'Haki ad infondere terrore nei presenti. I suo sguardo fece tutto da solo.


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4 pagine e mezzo di word.. ho bisogno di una vacanza image image
 
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virgo.86
view post Posted on 30/5/2011, 12:47




Rufy D. Monkey
CITAZIONE
<< Rufy! >>

Due braccia calde e accoglienti lo strinsero forte, seguite da una sensazione stranamente confortante e familiare… la stessa che aveva provato tante volte in precedenza, sopratutte nelle lunghe nottate insonni dopo la morte di Sabo : la consapevolezza di essere al sicuro, e la certezza che non sarebbe più stato costretto a combattere, perché c’era qualcuno che si sarebbe preso cura di lui.

CITAZIONE
<< Aspettami. Torno subito.. >>

<< Ace! Aspetta! >> urlò, ma l’altro era già partito all’assalto dell’ex membro della Flotta dei 7.
<< Se le stanno dando di santa ragione, non trovate anche voi?>> disse uno degli ex prigionieri di Impel Down accorsi soltanto per godersi lo spettacolo.
<< Di questo passo si faranno fuori a vicenda! >>
<< Ehi! Guardate un pò cos'abbiamo qui! >> replicò un'altro, con i capelli lunghi, neri e il volto scavato, rivolgendosi verso Rufy, che intanto non perdeva d'occhio il fratello.
<< Uh?? Dici a me? >> chiese alla fine il moro rendendosi finalmente conto di essere al centro dell'attenzione del gruppo di ex prigionieri.
<< Ehi fermati! >> urlò uno dei prigionieri all'uomo con i capelli lunghi, che si stava avvicinando un pò troppo a Rufy. << Ti ha dato di volta il cervello per caso? Quella lì stà con Portogas! Vuoi farci finire arrosto per caso? >>
<< Tsk! Punto primo, Portogas ha ben altro per la testa in questo momento ... >> disse, alludendo con un cenno del capo alla rissa che continuava alla sue spalle nonostante l'intervento del prode Myroku . << ... e punto secondo, sono dieci anni che non sento il corpo di una donna fremere sotto il mio ... quindi... >>
Rufy indietreggiò. Per la prima volta in tutta la sua vita, il coraggio gli venne meno, avvertendo una scossa di paura in fondo al cuore; in quelle condizioni avrebbe sicuramente avuto la peggio ...
"Ace! "
CITAZIONE
<< Ehi voi! Lasciate in pace Cappello di paglia-boy! >>

Per la seconda volta, nel giro di 5 minuti , Rufy si ritrovò tra le braccia del fratello, in un'abbraccio da togliere il fiato ... nel vero senso della parola.
<< Ace! Mollami! Non ... non respiro! >> bofonchiò il pirata, con il viso schiacciato contro il petto dell'altro.
<< Oh ADESSO BASTA!!!!>> urlò esasperato il regino di Kamabakka strappando, non senza qualche difficoltà, il pirata più giovane dalla stretta del maggiore.<< Visolviamo la faccenda una volta pev tutte! >>
E di nuovo il pirata si trovò conficcati gli artigli del re in reggicalze nella pelle, all'altezza di un fianco, riprovando la sgradevole sensazione del suo corpo in fiamme. Di nuovo la sgragevole sensazione di un groviglio di serpenti che si agitavano furiosamente nel suo stomaco.
Poi , esattamente come era successo precedentemente, tutto cessò di colpo.

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Si rimise lentamente in piedi, chiedendosi anche come c'era finito per terra, ascoltando il battito accelerato del proprio cuore.
<< Ehi? Svitato in autoreggenti che diavolo le hai fatt --- >> urlò l'uomo dai capelli neri, ma non riuscì a terminare la frase perchè si ritrovò letteralmente spiaccicato sul pavimento di legno.
<< Promemoria per il futuro, amico! >> disse il moro sistemandosi il cappello sulla testa.
<< IO... sono un uomo! >>


Intanto qualche piano più in basso, l'ex membro della Flotta dei 7 osservava le sue ferite rimarginarsi grazie al potere del suo Rogia.
<< Dannato Portogas! >> bofonchiò aspirando a fondo il suo sigaro. << Pagherai tutto questo, o non sono più un pirata! >>

<< Sul sevio Cvoco-boy ha fatto una cosa del geneve? Ma pensa un po’ e io che lo cvedevo un bravo ragazzo,in fondo infondo... anche se, in fin dei conti non posso cevto davgli completamente tovto… evi molto cavina come vagazza , Cappello di Paglia boy! Sì davvevo molto gvaziosa! >> commentò il regnante di kamabakka continuando a camminare di fianco a Rufy, facendo ondeggiare il suo mantello ad ogni passo. Rufy annuì distrattamente; sinceramente aveva smesso di prestare attenzione ad Ivankov e a ciò che era successo poco prima già da un bel po’. Era ritornato uomo, con tutti gli attributi al loro posto e questa era la cosa importante.
Ora c’era solo una faccenda da sistemare.

Stavano percorrendo i corridoi per tornare di sopra da un bel po’, quando, all’improvviso, lo sguardo del pirata si posò su una porta alla sua destra, sulla quale un’insegna riportava a caratteri ben leggibili la scritta INFERMERIA. Si fermò di colpo.
<< Iva-chan! Ti dispiace andare avanti? Vorrei parlare un momento da solo con Ace, se non ti dispiace. >> disse rivolto al regino, sapendo che non avrebbe rifiutato la sua richiesta. In un primo momento il viola fu sorpreso di quella richiesta, ma se c'era una cosa che aveva imparato della famiglia Monkey, era che era meglio non fare molte domande e limitarsi ad eseguire.
<< Uh? Va bene Cappello di paglia-boy! Su zucchevini, da questa pavte!>> disse alla fine Ivankov rivolgendosi ai suoi uomini (.-. ??) e incamminandosi lungo il corridoio.
<< Grande Iva?>> chiese a un tratto uno dei travestiti in autoreggenti. <<secondo te di che cosa dovevano parlare quei … grande Iva, perché stai piangendo? >>
<< Ah !!!!!!!>> sospirò rumorosamente il regino di Kamabakka asciugandosi i grandi occhioni impastati di trucco in un’altrettanto enorme e orrendo fazzoletto tutto lustrini e pagliettes. << L’amove fvatevno è una cosa mevavigliosa! Ancha a me savebbe piaciuto aveve un fvatello!!!!!!>>
<< EHHHHHHHH?????????>> fecero tutti in coro.
<< Uh??? Non impovta, voi non potete capive. Su covaggio miei adovati zucchevini, tovniamo di sopva. Tutto questo combatteve mi ha messo un cevto appetito!>>
<< Ma se non fai fatto niente!>> intervenne Inazuma bevendo una lunga sorsata di vino dal suo inseparabile bicchiere.
<< Bhè l’intenzione c’eva, no? >>
<< Grande Iva ♥ , se vuoi posso preparati del sushi ♥ ! >> replicò l'impavido Miroku
<< Non ci provare Myroku-kun l’ultima volta hai usato il pesce palla al posto del salmone! Per poco non ci mandavi tutti all’altro mondo >> sbraitò un'altro
<< Quante storie per un errore piccolo piccolo ♥ !>>

Sentì le voci di Ivankov e dei suoi farsi sempre più tenui man mano che si allontanavano. Solo quando non avvertì alcun rumore, se non quello dei loro respiri si mosse lentamente verso la porta dell’infermeria.
<< Allora?>> disse appoggiando la schiena sulla porta e incrociando le braccia sul petto a stento coperto dalla camicia strappata. << Che cosa vuoi fare ora? … Ace? >>


SPOILER (click to view)
ciao ciao Rufyna, e ora Rating rossso... arriviamoooooooooooooooooooooooo :fua:


Edited by virgo.86 - 30/5/2011, 14:57
 
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