Città di San Popula, [VM 18] il CP9 dopo Enies Lobby...

Kaku

-Da-davvero?- chiese spalancando gli occhi e guardando Lucci. Poi fissò ancora la corteccia e si sentì fiero di quel piccolo solco. perché Kaku in fondo era un bimbo semplice. Bastava poco per farlo felice, ma altrettanto poco per farlo piangere.
Il dito non gli faceva così male dopo quel colpo. Non come gli altri. Forse era perché il colpo l'aveva dato con Lucci o forse perché la tecnica era riuscita.
La pioggia intanto smetteva lentamente di cadere. Kaku, bagnato fradiciò tremò, poi starnutì, ancora fra le braccia di Lucci. Poi lo guardò ancora -Secondo te, posso rimanere qui?-

Kaku

Arrossì quando Lucci gli passò le dita fra i capelli. Poi quella frase
l'aveva reso ancora più felice di tutto quanto.
Uscirono dalla foresta e continuarono a camminare verso i dormitoi. Non c'era nessuno in giro. Forse erano ancora al dojo.
Poi sentirono Kumadori cantare da sotto la doccia della sua stanza e capirono che gli allenamenti erano finiti sul serio.
-Eeeetciuùùù!- starnutì Kaku, poi si asciugò il muco con le mani.

Kaku


Entrò nella stanza dell'altro piuttosto intimorito.
Era una camera semplice e molto pulita. Il bagno era perfettamente in ordine e si sentì fuori luogo con i capelli e i vestiti fradici.
Lucci gli mise l'asciugamano addosso, per poi cercare bende e medicinali vari e Kaku prese ad asciugarsi come potè.

Arrossì e chinò lo sguardo... Il suo naso era causa di scherno da sempre e solo i suoi cari defunti e il suo amichetto anche lui trucidato non lo prendevano in giro.
Gli altri ridevano di lui, in faccia e alle spalle.
Continuò a passarsi l'asciugamano sui capelli, lentamente, a capo chino.


-Eh?- non riuscì a dire altro. Era troppo meravigliato per riuscire a concepire una risposta decente.
E il sorriso di Lucci era semplicemente delizioso.
Kaku riprese a piangere, per la felicità.

Kaku


Kaku rimase in silenzio per tutto il tempo in cui Lucci gli fece la medicazione.

CITAZIONE

Anche io le ho rotte tante volte...

Spalancò gli occhi.
Lucci si era rotto le dita? Era così improbabile e incredibile che una persona così forte, al quale le cose riuscivano al primo colpo avesse iniziato come lui, o quasi...
Quando la medicazione fini, si strinse le mani al petto un attimo, per fare il punto di quella strana situazione.
Poi sentì uno starnuto, che suo non era.
Lucci aveva fatto una cosa da comune mortale!
Kaku si tolse l'asciugamano dalla testa e lo mise sui capelli dell'altro, tamponandoli.
-Mi spiace, ti sei raffreddato per colpa mia... Se vuoi ho delle medicine per il raffreddore in camera. Io mi raffredo sempre...- iniziò a dire. Era piccolo, ma a furia di stare con adulti e bambini più grandi di loro, a aveva già acquisito una parlantina da vecchio.

Kaku


-Ti fanno male?- chiese indicando i lividi di Lucci.
Era veramente impressionato, perché Lucci si muoveva come se niente fosse nonostane quei brutti ematomi.
E nonostante fosse solo un bambino, cavolo se non era più adulto di un adulto.
Si curava da solo, riusciva a resistere ai duri allenamenti, sapeva fare un sacco di cose... era indipendente, a differenza di lui.
Iniziò in silenzio a togliersi la magliettina e anche i pantaloncini.
Rimase solo con gli slip, che per fortuna erano asciutti.