Due Sorrisi, Rosso e Blu, [VM18] BagyxShanks

Bagy il Clown

Si stupì parecchio quando si vide strappare il cappello dalle mani con tanta furia. Sembrava quasi che il rosso volesse strappargli il braccio! Ma perché?


- Capisco… -, rispose Bagy, ancora confuso dal comportamento dell’altro.
Lo osservò mentre si rivestiva e notò che i suoi gesti erano meccanici; il suo sguardo e la sua testa erano altrove, persi in chissà quali pensieri…
Stava quasi per richiamarlo, quando il rosso uscì dal trance in cui era caduto e si voltò verso di lui.
Bagy inarcò leggermente un sopracciglio quando si accorse che gli occhi dell’altro erano leggermente appannati, come se stesse per piangere o qualcosa del genere.
- Ehi, ma… ti senti bene…? -, gli chiese titubante, avvicinandoglisi, - Scusa, se ho fatto qualcosa che non dovevo… beh… insomma ma che hai?! -, sbottò alla fine, quasi contrariato; che gli prendeva adesso a quel ragazzo?! Dov’era finito il sorriso che aveva prima?!
Mentre gli stava vicino, il suo sguardò si posò poi sui suoi capelli; quella era stata la prima cosa che aveva notato di lui. Rossi come il fuoco, o come il sole al tramonto quando lancia i suoi ultimi raggi come una sfida verso la notte, i capelli di quel ragazzo sembravano risplendere di luce propria!
Senza accorgersene, si ritrovò ad allungare una mano per toccarli: erano morbidissimi, anche se parecchio disordinati, era decisamente un peccato tentare di nasconderli sotto quel cappello, per quanto importante fosse.
Fu un tonfo proveniente dal piano superiore a distrarlo da quei pensieri e a farlo ritornare in sé; si affrettò a scostare la mano dalla testa del rossino e alzò lo sguardo, in ascolto di altri eventuali rumori. Niente, la nave era tranquilla, la festa doveva essere ormai finita da un pezzo! Ma per quanto tempo erano rimasti in cabina?!
- Vabbè, meglio così. Finalmente potrò andarmene da questa nave! -, mormorò, senza pensare.
Si affrettò a raggiungere i barili in cui era nascosto il suo tesoro per accingersi a riportarli al loro giusto posto, quando si sentì tirare i capelli: era stato il rosso!
- Ehi! Ma si può sapere che vuoi adesso?! Lasciami! -, gli ringhiò contro, tentando al tempo stesso di liberare i capelli dalla sua stretta.

Bagy il Clown

Dopo alcuni secondi, riuscì finalmente a liberare i suoi poveri capelli dalla stretta del rosso.


Gli sentì dire, prima di vederlo indietreggiare, inciampare nei propri piedi e cadere rovinosamente a terra!
Vedendolo così steso, a gambe all’aria e con quell’espressione che era un misto di dolore e imbarazzo, Bagy non riuscì a resistere e scoppiò a ridere; beh, in un certo senso il rosso se lo meritava pure, con tutte le volte che aveva riso di lui!
Quando finalmente riuscì a calmarsi, si accorse delle occhiatacce che l’altro gli stava mandando e si affrettò a dirgli: - Scusa, non sono riuscito a trattenermi. Mi spiace. Ti sei fatto male… ehm… Shanks, giusto? -, gli disse, mentre gli tendeva una mano per aiutarlo a rialzarsi, senza però riuscire a trattenere una lieve risatina, nel pronunciare il nome del rosso, - Certo che è un nome un po’ strano però -.

Bagy il Clown


Gli rispose Shanks, gonfiando appena le guance e voltandosi. Bagy smise di ridacchiare; sembrava l’avesse offeso molto. E dire che non gli sembrava un tipo tanto permaloso, prima. Lo aveva insultato per quasi tutta la serata e quello non aveva detto niente, e solo adesso si faceva dei problemi? Certo che era proprio lunatico!


Gli aveva detto poi, rivoltandosi verso di lui e poggiando la fronte contro la sua, incatenandolo con lo sguardo in quegli occhi ora pieni di tristezza.
Si scostò da lui quasi subito, imbarazzato da quel contatto troppo ravvicinato e scosse la testa.
Non poteva capire. Non sapeva lui cosa voleva dire essere sempre deriso e tormentato perché si è diversi. Era per quel motivo che voleva diventare pirata a tutti i costi; voleva dimostrare a colore che sempre lo avevano emarginato, che anche lui poteva farsi valere!
Ma come avrebbe potuto riuscirci se fosse rimasto su quella nave? D’altro canto….
D’altro canto, però, c’era Shanks. Non sapeva perché, ma in quei pochi momenti passati con lui si era sentito… accettato? Forse.
Sarà che anche se l’aveva sbeffeggiato, dopo si era dimostrato subito disponibile, sarà stato per il fatto che fosse stato l’unico di tutta la ciurma a non ridere del suo sogno – perché si, l’aveva visto mentre cercava di zittire gli altri mentre lo deridevano -, o sarà anche solo per il fatto che stava cercando a tutti i costi di diventare suo amico nonostante lui cercasse di mantenere le distanze… con lui riusciva a non alzare i muri che era di solito creare contro gli altri per proteggersi. Ma poteva davvero fidarsi? Era stato troppe volte deluso da persone che credeva vicine, persino i suoi genitori l’avevano allontanato. Poteva correre di nuovo il rischio?
Guardò di nuovo negli occhi il rossino, che ancora lo fissava con quell’aria dispiaciuta da cuccioli bastonato.
“Ma si”, si rassegnò con un sospiro, “Stiamo a vedere come si svolge la faccenda. Un altro buco nell’acqua non potrà farmi nulla, tanto ci sono abituato. Basterà solo non legarmi troppo e semmai mi troverò male, potrò sempre scappare alla prima occasione”.
Sospirò sonoramente, dopodichè fece quello che gli riusciva meglio; si mise in posizione da duro – braccia incrociate, sguardo da duro e ghigno strafottente -, e annunciò: - E va bene, rosso. Voglio dare una possibilità a questa ciurma di manigoldi! Resterò finchè non avrò accumulato il denaro necessario e avrò fatto un po’ di esperienza della vita piratesca, dopodichè partirò per realizzare il mio sogno! Ma mettiamo bene le cose in chiaro, - e qui gli puntò un dito in pieno petto, premendo leggermente, - Vedi di non farmi arrabbiare o per te saranno guai seri! E soprattutto non starmi troppo vicino, rovineresti la mia bellissima e stupenda immagine di futuro pirata! -.

Bagy il Clown

Quando ebbe finito di parlare, vide Shanks mettersi le mani davanti alla bocca in un evidente tentativo di non scoppiare a ridere. Peccato che non ci riuscì, in quanto dopo pochi secondi scoppiò in una risata allegra e vivace e, prima che prima che potesse fermarlo, gli si gettò addosso abbracciandolo stretto, sempre continuando a ridere come uno scemo!
- Ehi, ma che ti è preso?! -, protestò Bagy, cercando senza successo di liberarsi.


Per poco non gli sfondò i timpani con quell’urlo felice e terribilmente infantile!
Ma alla fine, anche Bagy scoppiò a ridere, trasportato dall’ilarità del compagno.
“Eh si, credo proprio di aver fatto la scelta giusta”, pensò, sorridendo sia a se stesso che al rosso.
Dopodichè, visto l’ora tarda, si decisero entrambi ad andare a dormire.

Il mattino dopo arrivò forse un po’ troppo presto per Bagy, a cui piaceva poltrire e restare a letto fino a pomeriggio inoltrato. Ma visto che i raggi del sole che entravano dalla finestra erano decisi a non dargli tregua, si arrese e si alzò, sbadigliando sonoramente.
La prima cosa che notò fu l’assenza del compagno; chissà dove si era andato a cacciare?
Uscì dalla stanza, deciso a cercarlo e si diresse verso il ponte; quando arrivò, osservo stupito la scena del Vice-capitano che afferrava Shanks per la collottola, neanche fosse stato un gatto, e se lo trascinava dietro, mentre il rossino lo pregava di lasciarlo andare.
Ma che stava succedendo?
Deciso a saperne di più, Bagy si decise a seguirli, attento a non farsi vedere dal Vice, e vide che lo portava nella stanza del Capitano. Una volta entrati, si chiusero la porta alle spalle, e Bagy, dopo aver controllato che non stesse arrivando nessuno dal corridoio, si avvicinò e appoggiò l’orecchio al legno scuro, deciso ad ascoltare quello che si stavano dicendo il capitano, il vice e Shanks.

Bagy il Clown

Bagy seguì il discorso tra i tre presenti nella cabina con il fiato sospeso. Quando poi sentì Shanks pregare Roger di non far scegliere al Vice la punizione per lui, gli corsero dei brividi sulla schiena. Ma quanto facevano paura quei due se riuscivano ad intimorire il rossino fino a farlo piangere?!
Per poco poi non venne scaraventato a terra quando il ragazzo si precipitò fuori dalla stanza ad una velocità pressoché inumana; stava quasi per seguirlo quando venne bloccato dal Vice che, uscendo, lo aveva scoperto.
- E tu cosa ci fai qui dietro? -, gli chiese afferrandolo per un braccio e, per impedirgli di scappare, lo introdusse nella cabina del Capitano, guadagnandosi un’occhiataccia da quest’ultimo che stava per rimettersi a dormire: - Rayleigh, per la miseria! Che altro c’è ancora? -, poi posò lo sguardo su Bagy e sogghignò, - Ah, sei tu mocciosetto. Che ci fai qui? Non dovresti essere a sbrigare qualche lavoretto con gli altri? -.
- Io… io… ecco… -, balbettò il ragazzo, intimorito da quello sguardo indagatore, - Io ero venuto per… per chiedervi di… di non punire Shanks -.
“Ma da dove cavolo mi è uscita questa?!!! Ora scopriranno che li ho sentiti!!!”, si rimproverò mentalmente non appena chiuse bocca.
Infatti gli altri due non ci misero molto a capire che stava origliando e il Vice lo rimproverò dicendo: - Ma bene, sei appena arrivato e già ne combini una eh? Vorrà dire che dovrò trovare una punizione anche per lui, vero Roger? -.
- Eh già. Questi ragazzi proprio non vogliono imparare a rispettare chi è più grande di loro -, rispose Roger ridacchiando.
- Aspettate un momento per favore! -, disse Bagy in preda al panico, - E’ vero, stavo origliando, ma era perché ero preoccupato per Shanks. Il fatto è che lui ha fatto tutto questo perché…. -, ma qui si fermò, temendo di dire troppo. Che cosa sarebbe successo se avesse rivelato che Shanks voleva proteggere il suo tesoro dal Capitano? Non sarebbe stato peggio? Accidenti in che razza di situazione si era andato a cacciare!
- Perché…. Su continua moccioso, non ho tutto il giorno -, lo incalzò Roger in tono burbero; in realtà gli faceva piacere che quei due avessero già legato così bene da difendersi l’un l’altro contro le sue “ire” e quelle di Rayleigh.
- Ecco… il fatto è che gliel’ho chiesto io di prendere il liquore per tutti. Era un modo per nascondere il mio tesoro -.
Ormai era già nei guai fino al collo, tanto valeva vuotare il sacco e cercare di rattoppare la faccenda quanto più poteva. Lui e la sua bocca larga, accidenti! Ma non poteva farsi gli affari suoi e andarsene prima che lo scoprissero?!
“Ma in fondo glielo devo”, riflettè Bagy, guardandosi la fasciatura alla mano, “Se non fosse stato per lui, nemmeno il mio tesoro sarebbe arrivato qui. E poi nel caso, potrò sempre rifarmi col tesoro di questi pirati quando sarà il momento di scappare!”.
- Un tesoro? Tu avevi un tesoro nascosto? Questa si che è bella! -, rise il capitano, evidentemente convinto che tutta la faccenda forse un’altra bugia architettata dal ragazzo, - E a quanto ammonterebbe questo “tesoro”? -.
- 10 milioni -, affermò Bagy con convinzione. Aveva capito che non gli credevano, ma era deciso ad andare fino in fondo, - Ho convinto Shanks ad ordinare da bere per tutti, poi ho nascosto il mio tesoro in tre botti e l’ho mescolato con le altre, e quando è arrivato sulla nave l’ho messo nella cabina mia e del rosso. Shanks non ha colpa è stata tutta opera mia -, confessò, senza distogliere lo sguardo dagli occhi di Roger che ancora lo fissava incredulo.
Questi sembrò rifletterci, poi si rivolse al Vice: - Segui questo moccioso fino alla cabina e appurati che stia dicendo la verità. Poi mandalo insieme al mozzetto a pulire il ponte. Per quando mi alzerò voglio trovarlo splendente! Capito Rayleigh? -.
- E del tesoro che ne faccio? -, gli chiese il Vice.
- Se è vero che c’è, me lo porti qui e poi si vedrà -, concluse, rigirandosi nelle coperte e rimettendosi a dormire, segno che il discorso era chiuso.
- Andiamo ragazzo -, Rayleigh spinse Bagy fuori dalla cabina, dirigendosi poi con lui verso la stanza che condivideva con il rosso.
Quando vide il tesoro quasi non credette ai suoi occhi; allora non aveva mentito!
Si voltò verso il ragazzo dai capelli azzurri che guardava ora lui, ora le monete, quasi avesse paura che da un momento all’altro scomparissero.
- Beh, che ci fai ancora qui? Forza hai un lavoro da svolgere -, gli disse, indicandogli la porta con un cenno del capo.
Bagy annuì tristemente e si diresse fuori; se pensava a tutta la fatica fatta per racimolare quei 10 milioni gli veniva da piangere, ma ormai il danno era fatto.
Trovò il rossino seduto a terra vicino alla balaustra della nave, con la testa fra le mani e un’espressione sconvolta e spaventata sul viso.
Gli picchiettò leggermente sulla testa con le nocche e quando ebbe la sua attenzione gli disse: - Il Capitano ci ha ordinato di far risplendere il ponte. Dove trovo scopa e stracci? -, gli chiese, cercando di essere il più indifferente possibile.

Bagy il Clown


Gli chiese il rosso con un’espressione confusa.
- Esatto, l’ha ordinato a entrambi. Ora mi vuoi dire per favore dove… -


Lo interruppe l’altro con un sorriso enorme sul viso.
- Io? Difenderti?! Ma sei imp… -.
Ma di nuovo venne interrotto dall’altro, che lo strinse in un caloroso abbraccio, e prima di riuscire a protestare si ritrovò trascinato verso uno sgabuzzino; qui, il rosso gli diede un secchio, una scopa e una pezza per pulire il ponte.
Quando ci ritornarono, Shanks gli propose di dividersi il lavoro per fare più in fretta e Bagy accettò. Si raccolse i capelli in una coda, visto che aveva dimenticato il cappello in cabina, e iniziò a pulire; ma per quanta buona volontà ci mettesse, dopo circa tre ore era riuscito a fare solo una parte di lavoro.
Si fermò per un attimo, esausto, e si chiese se anche il rossino fosse nelle sue stesse condizioni, quando se lo vide arrivare alle spalle, manco lo avesse evocato.


Gli chiese.
- Vuoi dire che hai già finito?! -, esclamò stralunato Bagy, guardando l’altro lato del ponte che sembrava davvero risplendere sotto il sole.
Ma si riscosse subito, e deciso a non fare la figura dell’incompetente sbottò: - Io? Bisogno di aiuto? Ma non farmi ridere, rosso! Posso farcela benissimo da solo! -, e si voltò, deciso a dimostrargli che non era un pappamolle.
Ma sfortuna volle che, scivolando sul pavimento bagnato, il povero Bagy cadde, e insieme a lui il secchio pieno d’acqua, che gli finì in testa, bagnandolo completamente! Una scena davvero poco dignitosa!
Arrossendo furiosamente e imprecando a voce alta, il ragazzo si rialzò e, mentre si toglieva il secchio dalla testa, strillò all’indirizzo del rosso: - Ma la vuoi piantare di ridere?! Non è per niente divertente! -.
Ma visto che l’altro non la smetteva, con un ghigno malefico stampato sul viso, Bagy afferrò lo straccio ancora zuppo d’acqua, e lo strizzò completamente sulla schiena del rossino, per poi piegarsi in due dalle risate.
Stavano per darsele di santa ragione, quando vennero interrotti dal Vice che tuonò: - Ma si può sapere che state combinando?! Avete un lavoro da svolgere, non perdete tempo a giocare! Muovetevi che tra poco si salpa! E tu -, e si rivolse a Bagy, - Sappi che il Capitano vuole vederti per parlare della faccenda di prima, quindi appena hai finito, vai immediatamente nella sua cabina. D’accordo? -.
Bagy annuì, intimorito da quel tono di rimprovero e lo guardò allontanarsi.
- Mamma mia che tipo! Ma è sempre così spaventoso? -, chiese al rossino, mentre ricominciava a pulire il ponte.

Bagy il Clown


La domanda del rossino lo lasciò stupito; come faceva ad essere così perspicace?
- Beh, si -, ammise Bagy, - Ma tranquillo, non gli ho detto che è stata un’idea tua. Li ho convinti che tu non c’entri niente e che sono stato io a nascondere il tesoro nelle botti e a mischiarle con quelle di liquore. Per cui non devi preoccuparti di niente -, spiegò.


Si scusò Shanks, mettendogli una mano sulla spalla, con aria dispiaciuta.
- Ah, lascia stare! Tanto erano solo 10 milioni. Non ci metterò molto tempo per recuperarli. Ormai sono un asso nell’arte del rubare! -, si vantò il giovane.


Spiegò poi Shanks, rispondendo alla sua domanda di prima.


Aggiunse poi, rimettendo mano alla scopa.
Bagy annuì, e insieme finirono il lavoro in un batter d’occhio!
Una volta posati gli utensili nello sgabuzzino, poi, si diresse verso la cabina del capitano, quando si sentì chiedere:


- Se vuoi… -, Bagy scrollò le spalle continuando a camminare. Raggiunse la stanza del capitano e quando vi entrò vide che c’era anche il vice ad aspettarlo.
- Allora Bagy -, cominciò quest’ultimo, - Io e Roger abbiamo riflettuto e abbiamo deciso di comune accordo di ridarti il tuo tesoro -, gli sorrise.
- Davvero?! Non ve lo terrete?! Ma è grandioso! -, Bagy quasi non riusciva a crederci, mentre osservava Rayleigh sollevare una coperta sotto la quale c’erano le sue tre botti colme d’oro!
- Si, ma a una condizione! -, aggiunse il capitano, - Devi restituire a Shanks i soldi che ha utilizzato per comprare il liquore a tutti. Siamo intesi? -.
Bagy annuì: - Certo, nessun problema -.
- Benissimo, ora andate nelle vostre cabine a cambiarvi. Sarete stanchi dopo tutto il lavoro che avete fatto! -, ridacchiò Roger, osservando i loro volti sudati e le loro magliette completamente fradice.
- Si, grazie Capitano -, sorrise Bagy e si affrettò a trasportare le botti in corridoio fino alla cabina di Shanks, mentre di sopra si sentivano i rumori degli altri pirati che preparavano la nave per la partenza.
Una volta arrivato ella stanza però, il giovane venne colto da un pensiero improvviso: - Oh no! I miei vestiti sono tutti nella baracca sull’isola -, esclamò, ma ormai era troppo tardi; la nave era già salpata!
- Fantastico -, mormorò, - E adesso? -, sbuffò contrariato, afferrandosi una ciocca di capelli azzurri e arrotolandosela attorno alle dita della mano destra; lo faceva sempre quando era nervoso, era un vizio che non si era mai riuscito a togliere.

Bagy il Clown


Gli disse a un certo punto Shanks, cominciando a frugare nell’armadio e tirando fuori alcuni vestiti che poi posò sulla sua amaca.
- Ma no! Non è necessario! -, provò a protestare Bagy, ma quello non lo ascoltava nemmeno.


Bagy stava per ringraziarlo, quando quello si cambiò in fretta i vestiti e guadagnò in quattro salti la porta, chiudendosela dietro dopo avergli gridato un:


Ma dov’è che stava andando così di fretta? Bah!
Bagy scrollò le spalle, dopodichè prese una maglietta azzurra e un bermuda nero dai vestiti che il rossino gli aveva lasciato e li osservò; in effetti erano un po’ troppo grandi per Shanks, ma per lui potevano andare anche bene, dopotutto.
Uscì dalla stanza, e dopo aver chiesto indicazioni a un pirata di passaggio, si diresse verso il bagno della nave; era una stanza enorme, con le mattonelle del pavimento e delle pareti color verde bottiglia, delle docce sparpagliate qua è la lungo il muro e persino una vasca. Davvero un bagno di lusso!
Si svestì velocemente, buttando gli abiti sporchi in un cesto dei panni che aveva trovato vicino all’entrata, e si buttò sotto l’acqua calda; che sensazione meravigliosa!
Si lavò con cura, soprattutto i capelli, e guardandoli si accorse di avere qualche doppia punta.
“Sarà il caso di spuntarli”, pensò, prima di chiudere l’acqua e di asciugarsi.
Tornò poi in cabina, e dopo aver recuperato un paio di forbici, cominciò a sistemarsi i capelli; erano anni che lo faceva e ormai per lui era diventata quasi un abitudine.
Finì nel momento esatto in cui Shanks ritornò nella stanza.
- Ah sei qui -, gli disse Bagy, vedendolo entrare, - Ma che fine avevi… -, ma si bloccò, notando solo in quel momento l’aspetto del rosso: aveva graffi, lividi e tagli su buona parte del corpo, soprattutto braccia e gambe, e anche la maglietta si era strappata in un punto.
- Ma che hai combinato?! Hai fatto a botte con qualcuno?! -, chiese preoccupato Bagy, avvicinandoglisi, - Accidenti! Sei ridotto uno straccio! Dai siediti, prendo il kit di pronto soccorso -.
Lo costrinse a sedersi sull’amaca e a levarsi maglietta e pantalone (non senza essere comunque arrossito per l’imbarazzo!) e cominciò a disinfettargli i tagli e i lividi.
- Accidenti a te! -, sbottò, - Possibile che ti cacci sempre nei guai?! Ma con chi hai litigato? -, lo rimproverò.
- Ops, scusa -, si scusò poi, accorgendosi di aver tamponato un po’ troppo forte su una ferita del ginocchio.
Si sedette anche lui sull’amaca, dietro al rosso, cominciando a disinfettargli anche la schiena e a massaggiargli i lividi con della pomata per far sparire gli ematomi, cercando di essere il più delicato possibile.
Gliene stava curando uno proprio sul fianco, quando sentì il rosso rabbrividire. Credendolo di esserselo immaginato, ricominciò riottenendo la stessa reazione insieme a una risatina.
- Ehi rosso -, ghignò malefico, - Non dirmi che soffri il solletico? -, e lo punzecchiò di nuovo sul fianco destro, ridacchiando leggermente alle sue reazioni.
- Ma guarda un po’, ho trovato il tuo punto debole rossino! -, rise ancora Bagy, senza smettere di colpirlo per farlo ridere, approfittando del fatto che fosse di spalle e che non potesse raggiungerlo per vendicarsi. Se l’avesse fatto sarebbe stato in guai seri!