AceAce fu sicuro che il grido di Rufy quando lo vide si sarebbe udito in tutti i sette mari.
il fratellino più piccolo gli si lanciò addosso, non fece fatica a mantenere l'equilibrio, e Rufy lo avvolse nelle sue braccia di gomma ... sembrava quasi che avesse intenzione di stritolarlo.
il cappello di paglia di Rufy per la potenza con qui si era lanciato gli ricadde placidamente sulle spalle.
"Ace! Ace! Ace!" non faceva che gridare e cantilenare allegramente il suo nome.
Portuguese ridacchiò divertito della sua reazione.
poi gli scompigliò i disordinati capeli corvini.
"Ehilà marmocchietto!" esclamò, nel tentativo di scollaserlo da dosso.
Ma il agazzo di gomma non sembrava minimamente interessato a lasciarlo in pace.
"Uffa! ti ho detto che non sono più un marmocchioooo! ora sono grande e ti posso battere quando voglio" fece Rufy in tono saccente.
Ace con qualche sinuoso e rapido movimento lo fece cadere a terra, balzò giù dalla ringhiera e esibì un sorriso fortemente provocatorio.
"Tsk! non ci credo nemmeno se lo vedo!" disse poi, mentre il fratellino si rialzava.
Fece appena in tempo a gettare un distratto sguardo a Robin che chiacchierava con la sua amica, la ragazza dai capelli rossi che poco prima ascoltava scocciata i complimenti del cuoco.
non si soffermò troppo su di lei e non tentò nemmeno di intuire di cosa stavano parlando per non attirare troppa attenzione.
"Come hai fatto a trovare Robin?" chiese Rufy senza smettere di saltellargli intorno eccitato.
gli occhi bruni del più piccolo scintillavano di gioia senza distogliersi al volto di Ace.
Ace soffocò una risata ripensando al loro brusco incontro.
"Guarda che è stata lei a riconoscermi." spiegò Ace, mentre senza pochi risutati cercava di allontanarsi dall'appiccicoso fratellino.
Rufy si voltò verso Robin, poi sorrise riconoscente.
"GRAZIE!" strillò con la sua vocetta acuta.
Poi si voltò lentamente verso Ace, aveva la stessa espressione sconcertata di un bambino che ha perso il suo giocattolo.
Inarcò un sopracciglio, Ace sperò tanto che non volesse rivolgergli quella domanda che sicuramente gli frullava nella testa.
No, non dirlo marmocchio! stai zitto!"Dov'è il cibo? e che cosa avete fatto tutto questo tempo se non avete comprato nulla?" chiese Rufy ingenuamente, Sanji lanciò a Ace uno sguardo sospettoso e per niente amichevole.
Ace avrebbe voluto voltarsi in direzione di Robin ma fu abbastanza accorto da evitare.
"Siamo andati in un bar e mi sono bevuto una birra, mentre mi raccontava qualche tua marachella" spiegò Ace convinto e soddisfatto, sperò solo che i compagni di Rufy se la sarebbero bevuta.
"Rimani a mangiare con noi!!!" chiese Rufy giungendo la mani come in una taciturna preghiera e usando il solito tono supplicante.
poi assunse quell'espressione da cuccioletto smarrito.
Ace sorrise, lui adorava mangiare a scrocco.
"Ok, se proprio insisti" rispose calcandogli il cappello di paglia in testa con fare dispettoso.