Isola Istukushima., [VM 18] Benn x Shanks.

Shanks il Rosso


Benn non permetteva ai loro sguardi di perdersi nemmeno per un secondo e Shanks non aveva nessuna intenzione di perderlo nemmeno un secondo. Sarebbe rimasto ad osservare quegli occhi neri ed intensi in ogni momento della giornata, Benn era sempre pronto a mostrarsi freddo e indifferente a tutto e tutti, ma a lui quegli occhi non erano mai riusciti a nascondere niente.
Forse perché conosceva Benn da tanto e meglio di chiunque altro, e sapeva che la cosa era reciproca.
Il respiro era più veloce e spezzato, mentre Benn continuava le sue attenzioni con cura e reverenza, dolcezza e delicatezza, un mix forse anche nuovo per loro, ma che stava avendo l'effetto desiderato.
Gemette e inarcò la schiena verso il maggiore, socchiudendo gli occhi ma mantenendoli aperti solo per poter continuare a fissarli in quelli dell'altro.
Forse era davvero una sua impressione, una sua sensazione, forse per gli effetti del frutto del diavolo su tutto il suo corpo, ma sentiva di essere già vicino al limite forse troppo velocemente e non poteva dire che la cosa gli facesse piacere, anche se era tutto maledettamente bello e talmente intenso che probabilmente non avrebbe retto ancora molto.
Schiuse le labbra per pronunciare il nome dell'altro, ma ne uscì solo un verso strozzato quando, chiudendo gli occhi per pochi secondi soltanto, venne prima di quando avrebbe voluto, inarcando la schiena, per poi rilassare tutto il corpo e riallacciare gli occhi con quelli del maggiore.

Benn Beckman

Anche il minore pareva deciso a non far lasciare i loro sguardi neanche un secondo, quasi a volerci leggere tutto quello che nella sua freddezza esteriore il maggiore non mostrava mai.
Infondo si conoscevano a vicenda meglio di chiunque al mondo, Benn adorava guardarlo e scrutarne ogni segreto in quegli occhi neri che adesso erano appena più grandi e adolescenti.
Shanks era venuto tra le labbra del suo Vice, prima di quanto quest'ultimo si aspettasse, anche se Benn sapeva già che quel corpicino era meno resistente dell'adulto.
Alzò le labbra, leccandosele, per poi baciare con foga il Rosso, facendogli gustare il suo stesso sapore.
Lo desiderava talmente tanto che sarebbe potuto impazzire, ma temeva di fargli male, quindi si sollevò, guardando il minore, quasi ad attendere un permesso.

Shanks il Rosso


Stava cercando di riprendere fiato, steso su quella coperta, un respiro ancora un po' affannoso. Osservò Benn tirarsi su e leccarsi le labbra, prima di baciarlo con foga. Foga a cui il Rosso rispose senza esitazione, saggiando il suo sapore mischiato a quello delle labbra di Benn e decidendo che era un incrocio, un gusto che gli piaceva.
Poi però il maggiore si era alzato, guardandolo come se volesse fargli capire che aveva paura di fargli male, ma anche che lo voleva da morire, e che stava a lui in definitiva dire se se la sentiva oppure prima preferiva tornare adulto.
Shanks immaginava che sarebbe stato un po' diverso, visto che adesso era un adolescente e tutto il resto, e anche prima aveva mostrato di avere una percezione e una resistenza diversa dal solito. Era una cosa che lo lasciava perplesso e indifferente al tempo stesso. Significava che il frutto del diavolo aveva un certo effetto sul suo fisico e non poteva farci niente, ma in fin dei conti non era una cosa che gli interessava più di tanto in quel frangente.
Forse era davvero il corpo sbagliato per andare fino in fondo, ma Benn gli aveva detto che lo voleva dall'inizio e per lui la cosa era sempre stata così, inoltre vederlo ancora insoddisfatto non lo aiutava a fermarsi. Avrà avuto l'aspetto di un quindicenne in quel momento, ma non lo era in verità, e se si mischiava ciò che normalmente provava con Benn ai suoi ormoi che al momento parevano impazziti, si otteneva un mix esplosivo, che lasciava poco spazio ai dubbi.
Si alzò sul gomito e poi a sedere, per poi spingerlo di lato, sedersi sopra di lui e baciarlo con foga e passione, giusto per fargli capire che se voleva andare avanti dopotutto problemi non ce n'erano e che non si doveva preoccupare. Poi allungò la mano all'indietro, sfregandola contro il cavallo dei pantaloni "Vorrai mica rischiare di rimanere insoddisfatto, vero?" lo provocò.
Non ne poteva fare a meno nonostante tutto, era sempre il solito Shanks.

Benn Beckman

Il maggiore poté osservare l'altro preda del respiro affannoso sotto di sé, mentre pareva concentrarsi sui suoi occhi come a cercare chissà cosa.
Probabilmente Shanks era immerso nei suoi pensieri, pensieri che a Benn pareva di leggere nitidamente.
Era stato un grosso sbaglio dire al Capitano che lo desiderava, perché ora non voleva tirarsi indietro.
Non che fosse una bugia, ma fare male all'Imperatore era l'ultimo dei desideri di Benn.
Il primo era farlo suo, ma quella era un'altra storia.
Anche se era molto più piccolo di lui, al momento, Benn non riuscì a sorprendersi di trovarsi rivoltato con quella splendida creatura provocante sopra.
Infondo era sempre Shanks e adolescente o no era il più forte, finché si controllava.

Benn sospirò appena, strozzando un gemito nel sentire quella manina impudente sfiorarlo.
< Non voglio farti male > pensò, ma dirlo sarebbe stato sminuire Shanks e Benn non l'avrebbe mai fatto.
Era stupido tormentarsi a quel modo, quasi gli passava la voglia di sfiorarlo, nonostante fosse dannatamente eccitante.
Sarebbe impazzito.
Improvvisamente il modo per rigirare la frittata gli balzò in testa e ghignò.
"Allora soddisfami, no?" provocò, prima di scrutarlo dall'alto in basso, e non che ci volesse molto "O non ne sei capace?".

Shanks il Rosso


Shanks aveva strusciato maggiormente la mano quando l'aveva sentito strozzare un gemito, soddisfatto.
Però il maggiore sembrava ancora soprappensiero, e guardandolo negli occhi Shanks non poteva che chiedersi se il suo problema fosse la paura di potergli fare del male in qualche modo. Qualsiasi modo conoscendo Benn.
Ed in effetti, forse, non era il caso di andare oltre, ma l'impressione che Benn gli stava dando in quel momento era quella di qualcuno che sarebbe impazzito a breve, diviso fra il desiderio, l'eccitazione, e la ragione che gli dice di non farlo e di non dirlo per non sminuirlo o qualcosa del genere. Una cosa che gli parve molto dolce in certi aspetti, si disse Shanks, baciandolo con tenerezza e passione, prima di tirarsi su e guardarlo di nuovo. Comunque Shanks aveva tutte le intenzioni di soddisfarlo almeno, prima, e Benn sembrò arrivare al suo stesso pensiero.

Lo provocò, guardandolo dall'alto in basso senza alcun problema. Shanks sogghignò, iniziando a scendere a gattoni fino a trovarsi col viso a poca distanza dal cavallo dei pantaloni del maggiore.

Gli occhi gli brillarono, mentre ancora fissi in quelli del più grande -molto più del solito- strusciava il mento sull'intimità ancora coperta dell'altro.
Non ci fu bisogno di rispondere, anche perché Benn sapeva perfettamente quale sarebbe potuta essere la risposta, slacciò i pantaloni e li abbassò il necessario per trovarsi davanti l'intimità dell'altro ancora coperta. Ci strofinò sopra la punta del naso e poi baciandola, con lo sguardo sempre inchiodato a quello del maggiore, strafottente e malizioso, prima di abbassare l'intimo e iniziare a baciarne dalla base alla punta.

Benn Beckman

Il Vice di Shanks, incontrando gli occhi del suo Capitano, ebbe la netta impressione che il minore volesse leggerci dentro.
E Benn d'altro canto glielo lasciò fare, mostrandogli l'eccitazione per la situazione e per quel corpo adolescente così sensibile, il desiderio che provava sempre per l'Imperatore e la paura - il terrore - di poter far male al Rosso in quelle condizioni, in qualsiasi modo.
Il maggiore sapeva con sicurezza, però, che in ogni caso Shanks non l'avrebbe lasciato insoddisfatto, neanche in quelle condizioni o per tutto l'oro del mondo.
Shanks a quanto pareva aveva intenzione di provocare l'altro, che si limitò a mordersi il labbro, stringendo la coperta per evitare di artigliare quella bella testolina fulvia e spingerlo con foga.
Benn chiuse gli occhi e reclinò il capo all'indietro, quando il suo Capitano iniziò a baciarlo dalla base alla punta della sua intimità iper-sensibile.
Fu solo un istante, poi il maggiore tornò a osservare gli occhi maliziosi dell'altro.
< Dannazione, poi uno lo sbatte al muro > pensò, lasciando che i gemiti morissero sulla gola.
Forse perché aveva quel corpo adolescente, ma a Benn sembrava che Shanks fosse più eccitante del solito.

Shanks il Rosso


Lo vide reclinare un po' la testa all'indietro e chiudere gli occhi per un attimo prima di fissarli ancora nei suoi quando aveva sfiorato la sua intimità. Continuò ancora quindi a sfiorarlo e baciarlo, e quando lo vide artigliare la coperta quasi ad impedirsi di afferrare altro sogghignò, schiudendo appena le labbra sulla punta della sua intimità.
Benn sembrava starlo maledicendo, forse perché quello che stava facendo o come lo stava facendo non lo aiutava a mantenere la sua idea. Ma a Shanks in quel momento non interessava affatto, era concentrato su quello che stava facendo e sul farlo nel modo migliore possibile, tutto il resto veniva in secondo piano.
Sentendolo sforzarsi di trattenere i gemiti in gola, prese l'intimità del maggiore fra le labbra, fin dove riusciva, continuando comunque ad accarezzarla con la mano così da poter stimolare tutta la lunghezza.
C'era poco che potesse fare, gli veniva naturale e spontaneo, e forse né quello né il suo corpo ora adolescenziale aiutava il maggiore a controllarsi, ma Shanks sapeva comunque che non avrebbe fatto niente più perché non voleva fargli del male in nessun modo, glielo leggeva chiaramente negli occhi, e con quella consapevolezza voleva solo riuscire a dargli il maggior piacere possibile, quindi continuò a leccare, baciare e carezzare più velocemente e con maggior foga, non perdendo mai di vista gli occhi dell'altro.

Benn Beckman

Continuando di quel passo, il maggiore era più che sicuro che non sarebbe riuscito a controllarsi.
Si sentiva stordito come non mai, mentre quella dannatissima bocca scendeva sulla sua virilità leccandola, insieme a quella manina che continuava a carezzarlo.
Imprecò mentalmente in qualche lingua che era quella di chi sta totalmente impazzendo dal piacere.
A quanto pareva, adulto o adolescente, Shanks riusciva sempre a farlo uscire di testa.
Solo che quando l'Imperatore era quarantenne, Benn non si faceva un problema a farlo suo, dopo mille preghiere e supplice del Rosso.
Adesso invece doveva dannatamente trattenersi.
"Shanks" gemette, non potendoselo impedire.
E al diavolo se sembrava il richiamo di un disperato che potrebbe morire a non possedere subito la persona che ama.

Shanks il Rosso


Benn sembrava sul punto di impazzire. Shanks aveva l'impressione che di lì a breve se avesse perso il controllo sarebbe stato capacissimo di sbatterlo sulla coperta e farlo suo al momento. Perché davvero, forse stava facendo qualcosa di diverso dal solito, ma gli stava dando davvero la sensazione che se non l'avesse fatto suo all'istante, sarebbe morto, per la troppa voglia, per tutto il resto, non poteva saperlo.

E anche il modo in cui pronunciò il suo nome, gli diede quella stessa sensazione. Shanks non sapeva se essere soddisfatto di se stesso di come riusciva a far perdere la testa all'altro in qualsiasi situazione o se preoccuparsi davvero che gli morisse sotto gli occhi.
Forse entrambe le cose, ecco.
Shanks non sapeva più se limitarsi a soddisfarlo in quel modo o altro. Sembrava desiderarlo da impazzire, ma se si fosse lasciato prendere senza pudore sicuramente al maggiore sarebbe tornato il terrore puro di potergli far del male. E anche Shanks in fin dei conti non era certo che in quella situazione per lui sarebbe stato come al solito. Era troppo piccolo, o almeno questo era quello di cui aveva paura il maggiore, il Rosso non ne era troppo sicuro.
Quello che sapeva Shanks in quel momento era che voleva risentirsi chiamare ancora, con la voce roca e intrinseca di piacere che aveva il maggiore in quel momento, e che voleva sentirlo gemere, lui che si stava ancora trattenendo come poteva.
Poi se voleva sbatterlo sulla coperta e prenderlo per evitare di impazzire o morire o chissà cos'altro poteva anche farlo, all'Imperatore sicuramente non sarebbe dispiaciuto.
Continuò quindi il suo lavoro di bocca con più foga, continuando anche a muovere la mano, ancora, più forte, su e giù, mentre la bocca la seguiva e la lingua lambiva la punta di quell'intimità eccitata e sensibile, fino a sentirlo vicino al limite, e ancora di più.

Benn Beckman

< Non ce la faccio più >.
Fu questo, più o meno, l'ultimo pensiero logico che passò per la testa di Benn prima che quella bocca iniziasse nuovamente a scendere e salire con foga su di lui, insieme alla mano.
Poi non ci fu più niente.
Il Vice di Shanks era una di quelle persone che sanno controllarsi, in un modo o nell'altro, anche nelle situazioni limiti.
Lo dimostravano il modo in cui affrontava Kaido anche se ne aveva terrore e il modo con cui aveva sfidato apertamente Akainu senza basi solide.
Quando era con il suo Capitano, Benn tendeva a lasciarsi andare, appena di più, quel tanto che bastava per far capire a Shanks e solo a Shanks che tutto quello gli piaceva.
L'unica altra volta in cui aveva totalmente scollegato il cervello era stata quando si era concesso totalmente all'Imperatore, e nel bene o nel male, erano finiti a dirsi 'Ti amo'.
Non che fosse negativo, ma a far perdere il controllo a Benn non si sapeva mai cosa s'otteneva.
Il maggiore sollevò quel capino rosso, ansimando pesantemente nell'osservarlo.
Stava impazzendo, altro che storie.
Non era sicuro di riuscire a raggionare, figurarsi a parlare.
"Shanks" sussurrò "Ti desidero".
E probabilmente suonava banale, perché era fin troppo evidente, ma Benn non avrebe saputo dire altrimenti.
Se non avesse fatto suo Shanks in quel momento, probabilmente sarebbe uscito fuori di testa.

Shanks il Rosso


Shanks aveva la vaga sensazione che il maggiore non avrebbe resistito ancora a lungo.
Che stava impazzendo, e vedere Benn in quello stato anche se ultimamente si lasciava spesso andare con lui, anche solo per fargli capire che apprezzava, era strano.
Benn riusciva sempre a controllarsi, sempre, e la dimostrazione era ciò che era successo in quei giorni, con Kaidou, Akainu, la guerra, l'influenza che aveva avuto. Ma sentendosi sollevare il capo con delicatezza e incrociando nuovamente quegli occhi, ebbe la certezza assoluta che si, decisamente Benn non stava ragionando più e che se prima aveva avuto un qualunque genere di dubbio, adesso non riusciva a pensare ad altro, quasi davvero, potesse costargli sanità mentale o vita.
Era bello vederlo in quello stato, con il respiro affannoso tanto da potergli dare persino difficoltà a a ragionare o parlare, non c'era altro da dire. Ed essere nuovamente di Benn era l'unica cosa che Shanks potesse desiderare.

E all'Imperatore sembrò così vicino al baratro della pazzia se non avesse fatto quello che desiderava più di ogni altra cosa, che non poté far altro che baciarlo, guardarlo fisso e sogghignare.
"Prendimi, allora" gli rispose con un sussurro a sua volta, quasi volesse dargli quel permesso che il maggiore aspettava e temeva al tempo stesso fin dall'inizio.
Di certo non voleva vederlo impazzire.

Benn Beckman

Il maggiore era vagamente - molto, vagamente - consapevole che probabilmente il corpo di Shanks oltre a essere tornato quello di un voglioso adolescente in crisi ormonale era anche tornato vergine.
Sapeva di doverlo preparare e l'idea gli faceva girare la testa.
Non capiva più nulla di nulla, se non che una cosa: nel caso Shanks si fosse rifiutato, Benn non avrebbe risposto più delle sue azioni.

Un consenso temuto, tanto quanto desiderato.
Il maggiore mise il suo Capitano steso, con cura, come potesse rompersi sotto le sue mani che tremavano appena, desiderose.
Prese a masturbare il Rosso, mentre con la lingua leccava l'apertura del minore, così da lubrificarla ancor prima di poterla allargare con le dita.
Completamente schiavo del piacere era un conto, far male a Shanks un altro.

Shanks il Rosso


Benn l'aveva fatto sdraiare sotto di sé, come fosse un tesoro prezioso e temesse di romperlo. Poi prese a masturbarlo nuovamente, quasi volesse distrarlo mentre lubrificava l'apertura con la lingua. Offuscato dal piacere, sì, ma sempre attento a lui in qualsiasi situazione, e questo non poteva che fargli piacere. Sorrise, prima che un sospiro lasciasse le sue labbra.
Probabilmente se gli avesse detto di no, Benn avrebbe perso totalmente il controllo, ma comunque Shanks non aveva motivo di rifiutare, e dubitava al tempo stesso che Benn avrebbe mai fatto qualcosa che lui non voleva anche se completamente rapito dal piacere.
Sul momento non ci aveva pensato, era una cosa che non gli era passata nemmeno per la testa quando si era ritrovato quindicenne in quella situazione, ma adesso che Benn lo stava lubrificando, pronto a prepararlo, si rendeva conto che probabilmente era tornato anche vergine, dato che tutto il suo corpo era ringiovanito, e non sapevano dopotutto fino a che punto arrivasse l'effetto del frutto del diavolo.
La cosa lo spaventava da un punto di vista, capendo le preoccupazioni che Benn aveva avuto fin dal principio nei suoi confronti, ma allo stesso tempo lo eccitava all'inverosimile.
E sapeva che Benn avrebbe avuto tutti i riguardi del mondo nei suoi confronti, quindi non poteva essere più tranquillo.

Benn Beckman

Probabilmente il fatto di essere potenzialmente vergine non era neanche passato per l'anticamera del cervello di Shanks, per questo aveva accettato così velocemente la richiesta del maggiore.
Benn era sicuro fosse andata così ed, in ogni caso, non aveva intenzione di far rimpiangere quella scelta al suo Capitano.
Sentiva il Rosso sospirare, sotto le attenzioni della sua lingua, che umidificava il passaggio con cura e minuzia di attenzioni, neanche volesse ispezionare quella pelle al millesimo.
Mentre ancora masturbava il minore, andò con l'altra mano in direzione delle labbra di Shanks.
Ora che l'Imperatore era così basso gli risultava anche più facile carezzarlo in ogni dove.
"Leccale" sussurrò, prima di tornare con la lingua in anfratti più eccitanti per lui e per il Rosso.

Shanks il Rosso


Benn continuava a leccare e lubrificare la sua apertura con parsimonia, quasi fosse indispensabile farlo millimetro per millimetro. Shanks non aveva pensato affatto ad un'eventualità come quella che gli si prospettava adesso, ma non riusciva comunque a pensare a nient'altro che non fosse la lingua o la mano di Benn in quel momento, qualsiasi altra cosa risultava in secondo piano e non gli interessava più niente.
Sospirò, mentre la mano del maggiore si avvicinava alle sue labbra, sfiorandole.
Ora Benn sembrava in grado di raggiungerlo ovunque volesse con quella mano, e non poteva che fargli tremendamente piacere.

Era stato appena un sussurro, tanto che per un momento, quando Benn tornò a fare quello che stava facendo, pensò di esserselo sognato, ma ugualmente schiuse le labbra, sospirando, e accogliendo subito dopo fra di esse le dita di Benn, leccandole e succhiandole quasi fossero una caramella, con gusto.
Allargò un po' di più le gambe, per dar modo a Benn di muoversi con più libertà e come meglio voleva, avvolgendo con la lingua la punta delle dita come a volerlo provocare anche con quei piccoli gesti.
E in fondo, era proprio così.