SaboAncora cinque minuti e mi alzo, promesso... si stava ripetendo Sabo da circa... Non lo sapeva di preciso, probabilmente almeno mezz'ora, forse di più. E' che era troppo bello rimanere sdraiato su quel divano. All'inizio non si era mosso per paura di non farcela: doveva aspettare di calmarsi, di ritornare padrone del suo corpo, prima che del suo cervello. Adesso però che quella preoccupazione si era allontanata, se n'era aggiunta un'altra, il pensiero che una volta in piedi sarebbero dovuti tornare alla realtà delle cose, ognuno alla propria vita che purtroppo non sembrava contemplare una loro vicinanza. Già quella notte era stato uno strappo non indifferente alle regole. Per quel motivo Sabo stava cercando di rimandare l'inevitabile, di cercare di godersi senza pensare a quelle che sarebbero state le conseguenze il contatto con suo fratello che respirava accanto a lui e i baci che ogni tanto gli dava sulla fronte.
Ma poi fu lo stesso Ace a rompere quel silenzio che era sceso fra di loro.
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"Sabo... io starei qui per l'eternità ma credo sarebbe meglio vestirsi, non so se sia il caso che il tuo amico ci trovi così..."
No, non è decisamente il caso..! Sabo riaprì gli occhi che finora aveva tenuto rigorosamente chiusi e lo guardò. Da quando era diventato più imprudente di suo fratello?
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"E temo di aver bisogno di una doccia.."
"Mi sa che non sei l'unico... Vai prima tu," disse tirandosi su ed accennando con la testa verso la stanza da bagno.
E poi, improvvisamente, manco l'avessero chiamato, si sentì una voce provenire dall'entrata del bunker. "Sabo, ci sei? Sono arrivato!"
"Cavoli..!" Sabo si alzò di scatto, quasi buttando Ace giù dal divano.
E' arrivato troppo presto..! Afferrò al volo tutta la roba del fratello (che fortunatamente non andava in giro particolarmente vestito) e passandogliela gli disse: "nasconditi un attimo in camera, dai." Gli dispiaceva un po' mandarlo via così in malo modo, ma per il bene di tutti era meglio che non si facesse vedere. Sperava di avere tempo dopo di salutarlo in maniera migliore.
Poi prese la camicia ormai inutilizzabile, la usò per pulirsi alla bell'e meglio, e poi la nascose sotto il divano. Mentre si rinfilava i pantaloni prese il mantello al volo e lo appoggiò sul divano, sdraiandosi sopra per fingere di aver passato a dormire tutta la serata.
"Ah, sei arrivato..." commentò quando il compagno fece il suo ingresso nel bunker.
"Ehilà," lo salutò affettuosamente Iulo, fresco come una rosa. "Scusa il ritardo."
Sabo gli scoccò un'occhiata. Strano a dirsi, ma il compito principale di Iulo all'interno dei rivoluzionari era quello di fare sesso con quante più donne possibile per carpire loro informazioni che avrebbero potuto interessare loro, compito che prendeva fin troppo sul serio. E d'altronde, guardandolo, si capiva perché le donne gli cadevano ai piedi, visto che era un bellissimo ragazzo. Ma dato che aveva solo qualche anno più di lui, i due avevano legato abbastanza, quanto puoi farlo all'interno dei rivoluzionari, s'intende.
Si alzò, fingendo di stiracchiarsi (be', in realtà aveva i muscoli abbastanza indolenziti, senza contare un discreto dolore al sederino), per poi accorgersi che l'altro lo scrutava in maniera strana.
"Sabo..."
"Che c'è?"
"...Hai i pantaloni al contrario."
Sabo abbassò lo sguardo per controllare.
Cavoli. Se li era messi talmente di fretta che non aveva badato a quel piccolissimo particolare. Quando rialzò gli occhi, Iulo aveva gli occhi blu zaffiro che brillavano ed un sorriso sbarazzino sul volto.
"Eri con una donna!" concluse soddisfatto. "E l'hai portata addirittura qui..! Non me lo sarei mai aspettato! I miei insegnamenti stanno finalmente facendo effetto!"
"Cos- No, aspetta! Come puoi dire una cosa del genere solo perché ho i pantaloni al contrario?!" protestò Sabo tutto agitato.
"Be', i pantaloni sono la prima cosa..." replicò Iulo saccente. "Poi c'è la camicia che hai nascosto sotto il divano, presumo che sia sporca e per finire,i due bicchieri sul tavolo. Non puoi fregare me su queste cose, mi capitano continuamente!"
Sabo si arrese all'evidenza che non sarebbe riuscito a convincerlo del contrario, perciò rimase in silenzio.
"Com'è? E' carina? Perché per me possiamo anche fare una cosa a tre!"
"Fuori."
Iulo scoppiò a ridere. "Va bene, va bene," disse sorridendo. "Ti aspetto fuori, fate con calma!"
Sabo si risedette sul divano, coprendosi il volto con le mani. Fra i rivoluzionari più giovani, lui, Iulo e Anna erano i tre ai livelli più alti, ma il più serio e responsabile era sempre stato lui, ma d'ora in poi non avrebbe potuto più rinfacciare a Iulo di essere troppo spericolato. D'altra parte, però, era stata una fortuna che fosse stato lui a beccarlo, perché di sicuro non sarebbe andato a raccontarlo in giro.
Accidenti... Bastava quello a far capire che razza di effetti avesse la presenza del fratello su di lui. Ma, in fin dei conti, non è che quella sensazione gli dispiacesse poi tanto...
In effetti erano tanto carucci *.* Però dobbiamo complicargli un po' la vita...