Sady-chanUrla.
Cosa esiste di meglio se non il suono soffocato che raschia la gola, rimbomba tra le pareti, si diffonde nell'aria e annebbia il cervello in un nero oblio?
Versi provenienti dal più profondo dell'essere, capaci di far rabbrividire la pelle pallida di chi li provoca.
Sady-chan adora le urla.
Il sangue che profuma l'aria con il suo adore metallico simile a rame, dalle mille sfumature di rosso ogni volta diverse è la sua passione.
Adora vederlo scorrere, macchiare pelli e spezzare anime, imprigionare vittime libere in un vortice di piacere da cui non si può uscire.
Una volta provato il brivido della violenza, l'unica cosa che si può desiderare fortemente è sentire gli altri soffrire più di quanto tu potrai mai fare.
Ridurli a involucri, spezzare il loro animo sotto la frusta precisa.
Ma sta volta non è solo quello.
Le dita dalle unghie laccate si muovono rapide, mentre preme il corpo della bionda collega contro il muro, impedendo che cada.
Sà che le gambe non le reggono, ma il piacere che le sta dando non è ancora sufficiente.
Le grida non bastano ancora.
Morde il lobo dell'orecchio nascosto dai capelli, ciocche fluenti tendenti al riccio più chiare delle sue e molto più corte.
"Hai, mmmmmmmmmmmmmmnh, una bella voce" sussurra, rocamente.
La frusta schiocca più forte, intrappolata nella veste ma fluida nei movimenti.
Le due dita diventano tre, affondano maggiormente muovendosi accuratamente nell'antro umido.
"Fammela sentire ancora".
Sono viva anche io, o così dicono. Ammetto che l'ispirazione non c'è, e nemmeno la voglia di scrivere. Sono in una fase di stanchezza acuta