The sixth level, [VM 18] Sady-Chan x Domino

Domino


Sbuffò.
-E' per caso una sfida?- domandò senza distogliere gli occhi dal punto fisso che stava scrutando intensamente.
-Se così fosse, sappi che non avrai vita facile!-
Era da sempre la prima donna di tutta la prigione, visto anche che Sady-Chan era temuta dalla maggior parte dei dipendenti di Impel Down quasi tutti andavano ad appellarsi a lei quando c'era qualche problema ed anche il suo fascino era spesso motivo di discussione e interessamento da parte dei prigionieri, che lei prontamente ignorava senza fare una minima piega.
Il fatto che Sady-Chan cercasse di avere il sopravvento su di lei non poteva che peggiorare il suo umore, che già quella mattina non era dei migliori.
Se le avesse fatto fare una pessima figura di fronte al direttore il giorno stesso della carcerazione di Ace non l'avrebbe mai perdonata.

Sady-chan


La giovane Vice-capo Carceriera aveva sbuffato.

Sady-chan ghignò maliziosa, poggiando la mano sul fianco roseo nudo.
Entrambe prime donne affascinanti e ricercate, uniche nella prigione di massima sicurezza, vantavano un carattere da dittatrici capace di affascinare e di tenere testa a chi, ufficialmente, aveva un grado più alto del loro.

“Interessante” disse la donna, avvicinandosi a Domino con pochi passi.
L'ascensore, infondo, non era abbastanza largo da poterle dividere quanto l'altra avrebbe voluto.
Tutto a vantaggio della Comandante, insomma.
“Che sfida vuoi propormi, Domino?” chiese con tono basso e malizioso, sollevandole il viso con la mano fino a far quasi combaciare le loro labbra.
La provocazione di una pantera che ha trovato la preda ferita a terra, ma non immagina neanche che ben altro predatore non meno pericoloso l'ha presa di mira.
Una sfida ormai lanciata, che nessuna delle due si sarebbe rimangiata.
Non volevano di certo perdere la faccia davanti all'altra.

Domino

La fissò duramente come se volesse schiacciarla sotto l'ingombrante peso del suo sguardo e si riscosse solo quando l'altra finalmente pronunciò la frase che tanto attendeva.

I loro visi quasi combaciavano, solo l'aria era in grado di passare da quello spazio così stretto da essere quasi impercettibile.
La sua risposta tacita non si fece attendere; si alzò lievemente sulle punte degli stivali lucidi e stampò un lieve bacio sulle labbra pesantemente truccate di Sady-Chan.
-Ti piace questo tipo di sfida?-
Sapeva di aver fatto centro.
La guardò con malizia e poi voltò sui tacchi facendo ondeggiare i fluenti boccoli color oro.

Sady-chan


La Vice-capo Carceriera la fissava duramente, e l'altra non aveva intenzione di abbassare lo sguardo, nel pronunciare la frase che Domino pareva attendere.
E davvero la sfida era stata accettata, anche se Sady-chan non si era mai aspettata diversamente.
Le punte degli stivali avevano premuto sul pavimento di ferro dell'ascensore e le labbra sottili struccate di Domino si erano premute su quelle della Comandante, solo un attimo, quasi un fruscio, la carezza di una madre al neonato.

Decisamente la Vice-capo Carceriera aveva centrato la gara che a Sady-chan piaceva.
Osservò i tacchi della donna girare su loro stessi, facendo ondeggiare i boccoli biondi lunghi fin sotto le spalle.
Non esitò a schiacciarla al muro, bloccandola nell'immediato con la sua adorata frusta che pareva riuscire a prendere anche in un decimo di secondo, tanto veloce era stato lo scatto.
“Non mmmmmmh ti conviene provocarmi” le sussurrò, passando la mano sulla coscia bianca scoperta, che la divisa non copriva neanche minimamente “Domino” sibilò, quasi quel nome fosse una crudele minaccia, tirando il cappio della frusta, ghignando maliziosa.

Domino

Si sentì premere contro il muro dal seducente e giunonico corpo di Sady-Chan; sentiva le sue curve accarezzarle sensualmente la schiena in quella stretta morsa che le annebbiava i sensi e le lasciava la gola secca.
La fissò negli occhi con sguardo liquido e poi si morse un labbro segno che non ne aveva abbastanza di tutto ciò.
Senti qualcosa di caldo percorrerle la gamba candida e capì troppo tardi che fosse la mano dell'altra che stava tentando di risalire la coscia per esplorare gli anfratti più oscuri di quella divisa che quotidianamente indossava.
Per un momento sperò che l'ascensore non giungesse mai al capolinea ma ciò accadde fin troppo presto e prima che lei potesse rispondere nuovamente all'ennesima provocazione le porte di ferro si spalancarono mostrando un Hannyabal allibito che le fissava con gli occhi sbarrati.

Sady-chan


Sebbene avesse gli occhiali, non era difficile immaginare che lo sguardo di Domino fosse liquido ed eccitato dal corpo della Comandante premuto al suo.
Quando Sady-chan aveva visto l'altra mordersi il labbro aveva allargato il sogghigno, decisamente soddisfatta che fosse ancora troppo poco.
Vide la Vice-capo Carceriera lasciarle percorrere la pelle candida della gamba, quasi sperasse che quella mano arrivasse in fretta negli angoli più nascosti del suo corpo.
L'unica pecca fu che, proprio mentre la mano di Sady-chan saliva ancora fino a raggiungere l'orlo della biancheria di Domino, la porta dell'ascensore si aprì.
Il Vice-Direttore di Impel Down, e un cospicuo numero di guardie, erano lì a osservare la scena con gli occhi fuori dalle orbite.
La Comandante ghignò maliziosamente, sollevando senza pudore la gonnellina corta a Domino.
Prima, però, che la Vice-capo Carceriera o Hannyabal potessero protestare, Sady-chan aveva già premuto nuovamente il bottone per far riscendere l'ascensore, lasciando il povero Vice-Direttore con un palmo di naso.

Domino

Con forza si divincolò dalla presa di Domino e distanziò i loro corpi.
-Cosa hai fatto idiota?! Io avevo intenzione di salire non di continuare avanti indietro!-
Brandì un pugno furente.
Si avvicinò di nuovo a Sady-Chan facendo riecheggiare i tacchi degli stivali sul solido pavimento ferroso dell'abitacolo; afferrò con due dita il mento della donna e depositò un soffuso bacio, come se il petalo di un qualsivoglia fiore si fosse posato su quella pelle delicata.
Con foga scese lungo il collo fino a raggiungere la spalla coperta da quel tessuto rosso e la scostò lievemente per darle un secondo bacio.
Si staccò da quel contatto e continuò a guardarla furente.

Sady-chan

Domino si era scostata a forza dal corpo della Comandante, anche se quest'ultima non le aveva certo permesso di prendere troppo le distanze – cosa per altro impossibile, visto il luogo.

Sady-chan avrebbe volentieri chiesto dove voleva salire, visto che al primo piano sicuramente avrebbero trovato Magellan che voleva il rapporto di Domino su come procedeva la situazione.
Ovviamente ogni domanda, frecciatina e via discorrendo passò in secondo piano appena la Vice-capo Carceriera la baciò delicatamente, tenendole il mento con due dita.
Nonostante il carattere forte, la Comandante era più che sicura che a Domino s'addicesse di più un modo di fare leggero, che uno aggressivo.
Sady-chan si era gustata lo spettacolo dell'altra donna che scendeva per il suo collo, per baciare la spalla dopo aver scostato lo striminzito tessuto rosso.
A quanto pareva, però, la Vice di Hannybal era ancora furiosa con lei.
“Chiedo mmmmmmmmh scusa” sussurrò, prima di baciare la donna attirandola con una mano contro il suo corpo praticamente svestito.
Il corpo di Domino era un poco esile, nell'aderire al suo più prorompente, ma non per questo risultava meno desiderabile.
Poi – Sady-chan ne era convinta – la pelle di quelle gambe candide, era fatta decisamente apposta per essere risalita pian piano dalle sue unghie laccate.

Domino

Resto immobile assaporandosi appieno il contatto delle loro sottili labbra, percepiva il sapore del rossetto scarlatto di Sady-Chan e per la prima volta si sentiva davvero eccitata per qualche avvenimento all'interno delle mura di quella angusta prigione.
Chiuse gli occhi, ancora schermati dagli scuri occhiali da sole, per godere maggiormente con gli altri sensi quel momento.
Ad un certo punto il suo cervello tornò in azione e capì che in tutto quello che stava facendo c'era un fondo di sbagliato... o forse no. In qualsiasi caso non era quello il luogo adatto per scambiarsi delle effusioni, tanto meno con un'essere spregevole e malato come quella donna.
Interruppe il bacio e si scansò dalla donna, riuscì a staccarsi ma quasi le manco il fiato come se un qualche legame che permetteva ad entrambe di sopravvivere si fosse spezzato improvvisamente.
-Ora basta!- ringhiò furente -hai superato ogni limite!-
Premette il pulsante verde che aveva contrassegnato il numero uno e prontamente, con la manica verde della divisa, si pulì le labbra ancora sporche di rossetto.

Sady-chan


Domino era rimasta immobile, inizialmente.
Quella era forse una delle rare occasioni in cui si poteva dire che stava accadendo qualcosa di divertente nella grande prigione.
E Sady-chan trovava eccitanti molte delle cose che si trovavano ad Impel Down, visto che adorava torturare i prigionieri appena arrivati, ma quella era decisamente tutt'altra storia.
La giovane Vice-capo Carceriera pareva essersi totalmente abbandonata all'altra, che era totalmente intenzionata a continuare la risalita di quelle cosce lattee che sicuramente nascondevano un rifugio accogliente in cui nascondersi.
Improvvisamente però il bacio ardente che si stavano scambiando venne interrotto e Domino si scostò, con il fiato corto, neanche quel movimento le avesse tolto l'aria più del bacio stesso.

Sady-chan seguì la mano dell'altra premere il pulsante del primo piano, e poi ancora la vide passare la manica sulle labbra per ripulirsi dal rossetto.
< Lunatica > pensò, imbronciandosi leggermente.
Erano al quarto piano e Domino pareva intenzionata ad arrivare al primo senza concederle null'altro.
La Comandante ghignò, afferrando il mento della donna "Vuoi farmi credere ti sia mmmmmmmmh dispiaciuto?" chiese, beffarda.
E anche le avesse risposto di sì, non c'avrebbero creduto neanche le fredde mura di metallo dell'ascensore.

Domino

Un leggero e quasi impercettibile brivido la percorse quando le dita di Sady-Chan sfiorarono il suo mento appuntito.

-Se ti dicessi che mi è dispiaciuto sarei una bugiarda e sai benissimo che non lo sono- le rispose duramente.
Si divincolò da quella lieve presa facendo un passo deciso all'indietro.
-Ma non posso dirti che è stato un qualcosa di piacevole. Come potrei apprezzare qualsiasi cosa fatta con te- questa volta mentiva, per la prima volta.
Iniziò a camminare avanti e indietro per l'angusto ascensore iniziando a parlare a vanvera per guadagnare tempo.
-Tu non sei normale- mormorò appena -ti piace far del male alle persone, godi nel vederle soffrire e preferisci la compagnia di tre bestie rispetto a quella della gente comune- scosse il capo.

Sady-chan



La Comandante ghignò, arcuando le belle labbra rosse in una smorfia sadica e piena di malizia, lasciando appena s'intravedessero i denti bianchi e un poco appuntiti, quasi fossero quelli di una bestia feroce alla quale i canini servono per strappare la carne dalle vittime.

Quella probabilmente era una bugia, e Sady-chan era più che convinta lo fosse in effetti, soprattutto contando che Domino si era scostata e aveva iniziato a vagare per l'ascensore come un'anima in pena che sta per essere portata al patibolo.
Un modo per guadagnare tempo, nessun dubbio su quello.

La Comandante osservò i movimenti concitati della Vice-capo Carceriera mentre sussurrava quella frase.
Il ghigno sul volto di Sady-chan si sciolse quasi non fosse mai esistito.
“Tu godi nel dare mmmmmmmmh ordini, ma non ti dico che non sei normale” fece notare, con tono diverso dal suo solito provocante.
Poi il ghigno tornò, come nulla fosse, e la Comandante afferrò l'altra donna per un polso, portandoglielo dietro la schiena, stringendola quindi contro di sé.
“Sei mmmmmh gelosa delle mie bestioline?” le chiese, stuzzicandola “Posso sempre rimediare”.
E pareva quasi una minaccia.

Domino


-Ti sbagli..- le dise -dare ordini è il compito che mi viene impèosto costantemente, non è stata una mia scelta nemmeno entrare a far parte del personale di questa prigione, ma ormai ci lavoro e devo continuare. Io mi sono limitata ad adeguarmi a ciò che questo posto impone!-
Chinò il capo mestamente. Con mai nessuno prima d'ora si era sfogata riguardo al poco piacere che provava nel lavorare ad Impel Down e mai avrebbe creduto che la prima che l'avesse saputo fosse stata Sady-Chan.
Sentì la stretta di Sady-Chan farsi sempre più salda attorno al suo polso, cominciando quasi a farle mare.
Tentò inutilmente di divincolarsi, ma ogni qualvolta opponesse resistenza la presa si faceva ancor più solida e le pareva di percepire le fragili ossa del polso scricchiolare sotto la mano curata della donna; di certo Sady aveva parecchia esperienza visto che era abituata a trattare con le sue bestie demoniache e se animali del genere erano sottomessi da una semplice donna, quest'ultima doveva possedere una grande forza di persuasione e di leader.

Alzò un sopracciglio e la guardò divertita -Ti piacerebbe vero?- le disse in tono di sfida, dopo essersi ripresa dal momento di sconforto di poco prima.

Rise.
-Sono proprio curiosa di sapere come farai...-
Sady-Chan mollò la presa sul suo polso e lei riuscì ad allontanarsi; un sorriso le dipingeva le labbra rosee, aveva lanciato l'ennesima sfida implicita con la certezza che avrebbe trovato terreno fertile.
Si posizionò in mezzo all'ascensore con le braccia incrociate al petto e le gambe leggermente divaricate, mentre sempre sorridendo, scrutava ogni minimo movimento dell'altra in attesa di una sua risposta.

Sady-chan



La Comandante ascoltò con lieve stupore quelle parole, sebbene non mostrato.
Domino non avrebbe voluto essere lì, nonostante questo eppure svolgeva i suoi compiti con minuzia di dettagli, attenta che tutto fosse sempre al posto giusto, con la cura maniacale di chi quel posto l'ha sempre ambito.
Era stato però un attimo, il tempo che impiega un orologio per scandire i secondi, la puntura di una zanzara non notata che si maledirà solo quando ormai la bolla è rossa.
Un secondo solo, poi la Vice-capo Carceriera era tornata al suo solito modo di fare.

Ovviamente Domino sapeva che la sfida sarebbe stata raccolta subito, pareva divertirsi a provocare Sady-chan e quest'ultima certamente non si tirava indietro, sogghignando divertita.
La Comandante aveva lasciato il polso dell'altra donna, solo per permetterle di muoversi e piazzarsi al centro dell'ascensore, le braccia incrociate sotto il bel seno e le gambe appena schiuse.
“Allora mmmmmmmh è vero che ti piace” ghignò Sady-chan, afferrando con fermezza un fianco dell'altra.
I guardiani Demoniaci non le obbedivano per simpatia, infondo, e la donna aveva la mano decisa e una forza sovrannaturale nello stringere l'altra.
Le cosce bianche ed invitanti della Vice di Hannybal vennero carezzate dalla mano birichina di Sady-chan che si dirigeva verso l'alto, senza pudore.

Domino


-Non mi pare di aver mai affermato il contrario!- esclamò con la voce che pian piano moriva tra le sue labbra come una candela che si smorza quando lo stoppino è finito.
Sentirsi afferrare in quel modo la faceva sentire da un certo lato "importante" e dall'altro le faceva soltanto piacere.
Mai un uomo le aveva fatto percepire tali emozioni. I prigionieri della prigione si limitavano ad urlarle contro qualche complimento che a chiamar volgare era dir poco, che lei non apprezzava, ma ignorava con tutte le sue forze.
Gli uomini che aveva conosciuto fuori dalla prigione preferivano il suo corpo prorompente rispetto al suo modo di essere e di fare e i pochi amanti di cui aveva potuto godere l'avevano sempre sottomessa e resa loro schiava, forse per via del suo carattere docile e dalla sua forza allora decisamente scarsa.
Ormai era divenuta una donna e quel carattere mansueto che possedeva l'aveva tramutato in quello sicuro e forte che ora la caratterizzava.
Nessuno mai l'aveva più sopraffatta... fino a quel momento.
Un brivido fugace le percorse la gamba, dove la mano di Sady-Chan passava.
Si tolse il cappello dalla testa e lo gettò in terra, lasciando poi ricadere morbidamente i capelli fluenti sulle spalle.
Avvicinò il viso a quello di Sady e si avventò sul collo, baciandolo leggermente e avidamente.