On the ship., [VM 18] KiddxKiller.

Killer Il Massacratore

Kidd ormai era ubriaco, era ovvio non capisse il minore.
E probabilmente non aveva mezza idea per quella sfida improvvisata.

Killer roteò ancora gli occhi, trattenendosi dallo sbuffare platealmente.
"Aò, 'n'dimo cazzate. Te metto a letto, che sei annato ormai".

Eustass Kidd



Di tutte quelle parole il rosso capì ben poco se non -Te metto a letto.- al che rimase un po' a guardarselo, con ancora il barile di rhum fra le mani.
"Hic... e così me ..hic.. vorresti portà a letto? Eh!?"
Un mega sorriso si era formato sulle sue labbra avendo ben confuso le parole che gli erano state rivolte.
"N'immaginavo avessi sti desideri.. hic..."
Disse prima di bersi un altro po' di rhum.

Killer Il Massacratore.

La Supernova più grande era evidentemente ubriaca.
Killer ne ebbe la prova definitiva quando vide Kidd osservarlo un attimo, quasi a squadrarlo.

Il minore arrossì - fortunatamente nessuno poteva vederlo - e pensò che decisamente Kidd era andato.

Per evitare che accadesse qualcosa che non voleva immaginare, strappò il rhum dalle mani dell'altro.
"Statte bono. Ne parlamo oggi pome. Mo' stai fori!".

Eustass Kidd

Si ritrovò senza rhum dato che il vice glie l'aveva tolto di mano.

"No shò ubriaco... hic... Parlamo ades..."
Si alzò in piedi a metà discorso quando un capogiro lo fece barcollare, facendolo cadere addosso a Killer e accidentalmente gli toccò il sedere con una mano prima di perdere momentaneamente i sensi.

Killer Il massacratore


Kidd insisteva con non essere ubriaco, ma non gli avrebbe creduto nessuno.
Giusto a riprova, avvicinandosi al minore, barcollava vistosamente.
Cadde adosso al minore, sfiorandogli il sedere, ma Killer prima di poter rimanere sconvolto lo vide perdere i sensi.
"Ma guarda 'sto cojone" borbottò, caricandosi il suo Capitano "S'è scordato de riaprì la porta" sbuffò.
Facendo roteare una delle sue lame aprì, e portò la Supernova più grande nella cabina che le apparteneva, mettendola a letto.
Come al solito Kidd esagerava sempre.

Eustass Kidd


Piano aprì gli occhi, gli faceva un male cane la testa e solo dopo pochi secondi di accorse che era fra le braccia di Killer che lo stava mettendo a letto proprio in quel momento.
Non si ricordava nulla se non che avevano iniziato una gara di bevute per evitare la noia e che c'era, forse, una penitenza.
Sbuffò piano comportandosi così ancora più dolore alla testa ma non aveva potuto evitarlo.
Il fatto che fosse lui a essere mezzo sbronzo, mentre il biondo lo metteva a letto, significava senza dubbio che aveva perso la gara.
"Me fa male la testa." commentò giusto per far capire all'altro che si era 'vagamente' ripreso.
"Beh... quindi ho perso, che me tocca fà pe penitenza?" mormorò sommessamente non volendolo ammettere nemmeno a se stesso, ma non voleva fare la figura del vigliacco: una sfida era una sfida.

Killer Il Massacratore

La prima cosa che aveva detto Kidd riprendendosi era stata alquanto scontata.

Il minore era seduto lì vicino al letto, composto, con le braccia incrociate.
Sembrava pacato e calmissimo come sempre.
< Grazie ar cazzo, hai bevuto venti litri in un secondo > pensava invece, alquanto scocciato.

Killer rimase ancora un attimo in silenzio.
"Che cazzo ne so io. Hai parlato der letto, ma n'eri molto cosciente. 'N ce pensà" stabilì, per evitare di dire al suo Capitano che gli aveva proposto una cosa alquanto indecente.

Eustass Kidd



Dichiarò il minore, stando tranquillamente seduto vicino al letto.
Kidd strabuzzò gli occhi; aveva parlato del letto? Ma cosa cazzo aveva detto? Non osò neppure immaginarlo, anche perché al solo sforzo di ragionare il mal di testa diventava allucinante.
"Port.f..ame 'na medm..icina." Farfugliò con la testa premuta sotto al cucino, con la convinzione di attutire il fastidio.

Killer Il Massacratore

La Supernova dalla taglia più alta aveva spalancato gli occhi, ma Killer sperava non avesse capito cosa aveva chiesto.

Il minore andò immediatamente, tornando in un lampo "Sei 'n cretino. Tojite 'sto cazzo de cuscino, che 'n respiri sennò" disse, osservando critico il più grande.

Eustass Kidd



Il rosso riemerse da sotto il guanciale, prendendo il bicchiere con la medicina che l'altro gli porgeva, osservandola critico.
Non gli erano mai piaciute le medicine, avevano un sapore schifoso e gli lasciavano sempre l'amaro in bocca.
Lasciò perdere l'argomento 'letto', almeno per il momento comunque, non riuscendo a pensare bene in quell'istante.
" 'A debbo beve pe forza 'sta sghecia?!" chiese continuando a guardare schifato il liquido biancastro, ignorando il fatto che l'avesse chiesta lui stesso.

Killer Il Massacratore

Il minore osservò la Supernova dalla taglia più alta osservare la medicina che lui stesso aveva chiesto con disgusto.

"Te poi tené er mal de capoccia, se 'n la voi" disse, tranquillo, segretamente sollevato che l'argomento 'letto' fosse passato in secondo piano e magari rimosso del tutto.

Eustass Kidd



"Mazza che 'nfame, oh!"
Borbottò sconfortato avvicinando il bicchiere al naso e odorando capì quanto quella roba puzzasse.
Rassegnatosi a non volere comunque più il mal di testa si portò la medicina alle labbra, mandandola giù in un solo sorso sperando di non avvertirne il saporaccio, cosa che in realtà accadde.
Storse le labbra.
"Che merda che è sta roba!"

Killer Il Massacratore


Killer roteò gli occhi.
Il suo Capitano sapeva essere alquanto infantile, soprattutto quando si trattava di medicine.
Fortunatamente odiava più il mal di testa che quella roba - anche se Killer ammise almeno a se stesso che aveva un pessimo aspetto, quella medicina.

Il minore si riprese il bicchiere, poggiandolo lì vicino.
"Così t'empari a'nbriacatte in quer modo" disse, guardando critico la Supernova.

Eustass Kidd



Disse guardandolo critico e poggiando il bicchiere là vicino.
"M'annoiavo!" borbottò come se potesse essere una giustificazione al suo comportamento.
"Ma mò voi dì che me tocca fà pe' penitenza?!" chiese ad un tratto, a brucia pelo, dato che anche se lo infastidiva la sconfitta non aveva intenzione di farsi passare per codardo di fronte alla disfatta.

Killer Il Massacratore


Kidd l'aveva borbottato quasi fosse una giustificazione.
Il minore non poté che pensare a quanto fosse dannatamente infantile, alle volte.

E ovviamente non voleva passare per codardo.
Killer rimase un secondo in silenzio.
Non mentiva a Kidd - era il suo Capitano, non l'avrebbe mai fatto - ma quella volta decise che doveva fare un'eccezione.
"Alla fine 'n'hai deciso".