On the ship., [VM 18] KiddxKiller.

Eustass Kidd



Aveva esclamato prima di aprire la parte inferiore della maschera per poter bere più agevolmente.
"No, no. So popo sicuro io! E toglite qua maschera, non ce sta n'anima dato che stanno tutti ne proprie cabine."
Pronunciò una volta scolato il primo bicchiere e riempiendosi il secondo.

Killer Il Massacratore


Killer aveva ignorato la frase.
Era un'evento storico, perché il minore non ignorava mai il suo Capitano.
Non sarebbe stato normale, infondo, se un Vice avesse ignorato il proprio comandante.
Comunque era davvero la prima volta che Killer faceva orecchie da mercante.
Riempì il secondo bicchiere, tracannandolo velocemente, e riempendosene subito un terzo, senza rispondere.

Eustass Kidd

Il rosso se lo guardò per qualche minuto in silenzio, non era mai successo che Killer non gli rispondesse.
Alla fine si portò il bicchiere alle labbra pronto a bere ma all'ultimo secondo abbassò la mano poggiando la bevanda e avvicinatosi al casco del suo vice, gli bussò sopra la nuca.
"Ma ce senti co sto coso su a testa?" Domandò interdetto per poi scolarsi il bicchiere di rhum.

Killer Il Massacratore

Per un attimo Kidd pareva voler lasciar perdere la questione, ma poi aveva abbandonato il bicchiere e si era alzato, avvicinandosi al suo Vice.
Questi lo osservò perplesso, vedendolo 'bussare' al suo casco.

"Me pare che t'ho sempre sentito!" si lamentò il minore, scostandosi "Sei 'ncefalitico?!".

Eustass Kidd

Il biondo si lamentò a quel suo gesto e se non ci fosse stato il casco forse avrebbe anche potuto scorgere i suoi occhi guardarlo male.

"Ma senti chi parla oh! E poi che ne sò 'n me risponni!" Esclamò Kidd rimanendo sempre vicino a lui.
"Guarda che se 'n to togli te o tolgo io eh!"
Cristo non c'era nessuno in giro e se pure avesse avuto paura che gli altri lo vedessero poteva sempre chiudere la porta a chiave e amen.

Killer Il Massacratore


Killer sbuffò, alzandosi dalla sedia per allontanarsi da Kidd, che pareva essersi fissato con il suo casco tutto insieme.
Dannazione al suo Capitano e quando faceva il bambino.

"Nun ce devi da provà. Chiaro?" ringhiò il minore, sulla difensiva, quasi fosse pronto a fuggire al primo segnale di 'pericolo'.
Non aveva intenzione di togliersi il suo casco, minimamente.

Eustass Kidd


Killer si era alzato pronto ad andarsene.

"Ce provo, ce provo!"
Così dicendo si incamminò verso il biondo, perfettamente stabile dato che alla fine di boccali di rhum se ne era bevuto solo uno, purtroppo.
Lo raggiunge in poche falciate e per non farlo scappare chiuse a chiave la porta con il proprio magnetismo.

Killer Il Massacratore


Dicendo questo, Kidd si era alzato, per mettere all'angolo il minore.
La porta era bloccata dal potere della Supernova con la taglia più alta, che l'aveva siggillata.
Killer pensò che distruggerla con le sue lame non era l'idea migliore.
Sarebbe stato troppo plateale e non voleva far pensare a Kidd che fosse così grave.
Non che Kidd si preoccupasse, in apparenza, ma al suo Vice ci teneva, ovviamente.
"Senti, eh, 'n't'accollà. C'hai strizza de perde a beve, che te ne esci co' 'ste cose?" provocò, svicolando lateralmente, con passi calibrati e attenti.

Eustass Kidd


Se era un modo per raggirare l'argomento beh ci era riuscito.
Figurarsi se il rosso si sarebbe fatto accusare di aver paura di perdere una gara di bevute. In fondo l'argomento "casco di Killer" poteva anche risolverlo anche un'altra volta e oltretutto non voleva mica che il suo vice lo odiasse!
"Io strizza? Ma de cheeee?! Viè quà che to faccio vedè io chi vincerà 'sta sfida!"
Esclamò sicuro di sé ritornando al tavolo e imbracciando l'intero barile di birra prontissimo a scolarselo.

Killer Il Massacratore

Era così ovvio che Kidd ci sarebbe cascato, che Killer per poco non credette che non l'avrebbe fatto.
Insomma, era scontato lo stesse provocando, mica Kidd era così idiota.

O forse sì.
Infondo non si faceva dare del codardo da nessuno, per nessuna ragione.
< Grazie ar cielo > pensò il minore, sedendosi di nuovo.
"Voi scolattelo 'ntero?" chiese, osservando perplesso l'altro prendere il barile " 'N ja pò fà!".

Eustass Kidd

L'altra supernova ormai era tornato al tavolo osservandolo dubbioso.

"E che 'no posso fà?!"

Ignorò il commento del vice alzando il barile in proprio possesso e aperto il rubinetto, che di solito serviva per riempire i boccali, si riempì la bocca della bevanda che ne sgorgava fuori cominciando a bere.
Una gara era sempre una gara e lui aveva tutta l'intenzione di vincerla.

Killer Il Massacratore

Il maggiore aveva completamente ignorato Killer.
Aveva aperto il rubinetto del barile, ma invece di riempirci il boccale, si era attaccato cominciando a scolarselo come fosse acqua.
Killer lo guardava tra il perplesso e lo sconvolto.
"Te sei rincojonito" disse, avvicinandosi "Così 'n'è che 't'embriachi, t'ammazzi!" fece notare, preoccupato che Kidd potesse strozzarsi.
Non sarebbe stata una novità, vista la foga con cui la Supernova dalla taglia più alta beveva.

Eustass kidd

Dopo diversi minuti in cui aveva scolato più di un quarto del barile si fermò ascoltando le parole del biondo.
Il rhum aveva già quasi mezzo invaso le sue vene cominciando già a farlo star brillo.
"Guà che se 'n te sbrighi.. hic... te batto! eheh"
Praticamente non aveva sentito neanche mezza parola di quello che gli era stato detto ma cominciò a ridere alla genialata che gli era appena venuta in mente e non perse tempo ad esporla all'altro.
"Hic... aò! Chi perde penitenza! ahahaha"
Forse le risate oltre che dalla formidabile idea, a suo detto, erano probabilmente date anche dalla forte presenza di rhum nel suo circolo sanguigno.

Killer Il Massacratore

Alla fine il maggiore si era scostato dal barile, anche se probabilmente aveva quasi finito di scolarlo.

Killer roteò gli occhi.
< Si bevo pure io poi chi te riporta a letto?! > pensò, scocciato.
Era certo che Kidd si sarebbe addormentato come un bambino.

"Mar de testa pen mese!" lo prese in giro il Vice.

Eustass Kidd


Sentì Killer farfugliare qualcosa ma anche questa volta non è che capì a pieno le sue parole, troppo preso a far girare i meccanismi del suo cervello per pensare una degna penitenza.
Il fatto poi che non gli venisse in mente nulla era assolutamente un altro conto perciò, con quel po' di razionalità che gli era rimasta dopo la bevuta, pensò che forse era meglio sapere prima quali erano i progetti dell'altro pirata.
"Aò ma se perdo io, anche se impossibile, che me fai fà? ...Hic"