In the Red Force., [VM 18] BennxShanks.

Benn Beckman

Benn sentiva la pelle di Shanks sotto le dita.
Gli piaceva carezzarla, sfiorarla in quel modo intimo, massaggiando ogni nervo, ogni lembo di pelle.
Percepiva l'Imperatore sorridere in quella maniera tipica.
Sapevano come sarebbe finita, tutti e due.

"Non ti va bene?" domandò il maggiore, spostando le mani un po' più giù, all'altezza del coccige "Cosa sto sbagliando?".

Shanks il Rosso

Percepì le mano dell'altro sempre più in basso, fino ad arrivare al coccige, che continuavano quelle carezze circolari, leggere e delicate.
Amava il modo con cui Benn lo toccava, una carezza appena accennata, intima. Quel genere di tocchi che anche uno come Shanks risparmiava per quando erano solo loro due.

Si puntellò sul gomito per tirarsi un po' su, abbastanza almeno da riuscire a guardarlo dritto negli occhi e spostò appena la testa di lato.
"Dovresti metterci più forza, penso" rise "oppure..." continuò, girandosi col busto e tirandosi a sedere fino a sfiorare le labbra del più grande con le sue "...oppure avvicinarti di più"

Benn Beckman

Il maggiore sapeva che al Rosso piacevano quei tocchi.
Si divertiva a vedere le piccole smorfie che attraversavano il volto dell'Imperatore.
Vide Shanks alzarsi un poco, per rispondergli guardandolo negli occhi.

Benn roteò gli occhi.
La scusa del secolo, ogni volta la stessa.

Il maggiore sogghignò, togliendosi le scarpe.
Si mise a cavalcioni sulla schiena del rosso, poco sotto dove stava massaggiando, ma praticamente seduto sull'imperatore, anche se si teneva sollevato con i talloni per non pesargli.
"Così va meglio?" chiese, mentre le dita premevano sui punti più sensibili di quella schiena scura.

Shanks il Rosso

Benn si mise praticamente seduto su di lui, pur senza pesargli affatto, subito sotto il punto dove ancora teneva le mani e dove si stava propagando una piacevole sensazione di calore.
Sospirò al tocco di quelle dita all'apparenza esperte che sapeva decisamente quali erano i suoi punti più sensibili.

Senza rispondere alzò il braccio fino a riuscire ad afferrarlo per la nuca e ancora lo avvicinò al suo viso, tanto da riuscire a sentire il suo fiato caldo sul viso.
"Meglio così, sì" sorrise

Benn Beckman
Sentendo Shanks sospirare, Benn sorrise.
Gli piaceva toccare i punti più sensibili del suo Capitano, sentirlo fremere di piacere sotto le sue mani.

Il maggiore sogghignò, ad un palmo dalle labbra e dal viso di Shanks, sentiva l'alito caldo dell'Imperatore.
"Eccomi, Capitano" soffiò, con tono basso e suadente, le mani non smettevano di toccare abilmente.

Shanks il Rosso



Unì le labbra con quelle del suo vice in un bacio. Dapprima appena uno sfiorarsi di labbra, poi il Rosso passò la lingua su quelle più carnose del compagno approfondendo il bacio.
Il massaggio continuava, e Shanks fremette d'aspettativa al suono di voce basso del compagno.
Sogghignò, e gli afferrò delicatamente i capelli ormai sul grigio, unendo nuovamente le labbra.

Benn Beckman
Il primo bacio era stato sì e no uno sfiorarsi, come quello di due bambini timidi.
Prometteva tanto, ma ancora non dava niente, infantile come lo era Shanks.
Gli aliti caldi e le labbra così vicine, ma che ancora non si incontravano.
Benn non cessava quel massaggio, ormai le punte dei pollici sfioavano di tanto in tanto i glutei del suo Capitano, in carezze leggere ma eccitanti per entrambi.
Il maggiore si sentì afferrare per i capelli grigio-argentati, e poi ricevette un bacio vero.
Lo ricambiò, ma con reverente dolcezza, passionale ma senza esagerare.
Non poteva fare a meno di mettere anche in quei gesti il rispetto che provava verso Shanks, e il bacio era lussurioso, ma anche dolce.

Shanks il Rosso

Shanks ridacchiò davanti alle premure che il suo vice gli dimostrava. Qualsiasi cosa facesse, a lui o con lui, ogni gesto di Benn era sempre accompagnato da quell'aria di stima e rispetto che lo faceva sentire più importante.
Non c'era bisogno del titolo di Imperatore per sentirsi degni di nota se uno come Benn mostrava rispetto nei tuoi confronti. E Shanks stesso ne aveva troppo per il suo secondo per rimanerne indifferente.
Carezzò la cicatrice a forma di X che il più grande aveva sull'occhio sinistro col pollice prima di tirarsi su -attento a non costringerlo a smettere con quelle carezza suadenti- e la baciò.

Benn Beckman
Il maggiore, nel sentire Shanks ridacchiare, roteò leggermente gli occhi, sbuffando solo un po'.
Il Rosso si sentiva più importante per quelle attenzioni, ma al maggiore non dispiaceva, infondo il suo Capitano a quel modo stava bene, ed era quello che Benn voleva: Che Shanks stesse bene.
Lasciò che il minore carezzasse quella cicatrice antica sotto l'occhio, e poi quando vide Shanks sporgersi lo fece a sua volta, ricambiando quel bacio senza mai smettere le carezze ormai sui glutei del minore.

Shanks il Rosso

Continuarono a scambiarsi baci ed effusioni per un po'. Per Shanks potevano anche rimanere così, ma i movimenti circolari delle dita del più grande sui suoi glutei, beh, gli fece cambiare velocemente idea.
Si mosse appena da sotto di lui, approfittando del fatto che l'altro, puntellandosi sui talloni per non gravargli, non gli impedisse nemmeno i movimenti. Fece pressione sulle gambe e sulla spalla sinistra dell'altro, spingendolo indietro e invertendo, con un veloce movimento di reni, le posizioni.
Poi gli si sedette sul bacino senza remore, pur stando attento, e ghignò.

Benn Beckman
I baci e le semplici carezza parevano eterne, ma il maggiore sapeva che le sue carezze lasciavano Shanks tutto tranne che indifferente.
E infatti ben presto lo vide muoversi sotto di sé, così si sollevò ancora un po' spingendo sui talloni, per lasciare all'altro più libertà, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa si trovò steso di schiena sul letto del suo Capitano con suddetto seduto di sopra.
Visione gradita, niente da contestare.
Il petto nudo di Shanks, i suoi capelli cremisi, i pantaloni stretti, il ghigno.
Benn, furbetto, gli mise le mani intorno ai fianchi e tornò a toccare, premendo i nervi sensibili dei glutei dell'Imperatore.
Rimaneva immobile con il corpo, per evitare che il minore potesse sbilanciarsi o cadere, ma le sue mani continuavano il loro gradito e suadente trattamento al Rosso.

Shanks il Rosso

Chiuse gli occhi un secondo e si concentrò nuovamente sulle mani fatate di Benn. Se non l'avesse fatta finita, presto anche, probabilmente il Rosso non si sarebbe più accontentato di stuzzicarsi a vicenda. Anche se la cosa lo divertiva.
Passò la mano sul petto dell'altro, ancora coperto dalla maglia nera. Lo guardò per un po', prima di decidere che quella maglia, lì, stava male. Lui era a petto nudo -anche se con una menomazione così evidente non doveva essere un bello spettacolo. Lasciò scivolare la mano sotto la maglia e la tirò su, cercando di toglierla.
Sbuffò, pur continuando a sorridere: con una mano, e senza Benn che collaborava, era abbastanza difficile.
"Resti lì a guardare?" chiese, invitandolo indirettamente a dargli una mano.

Benn Beckman
Il maggiore capì che quello stuzzicarsi a vicenda non bastava più nel momento stesso in cui Shanks chiuse gli occhi.
Benn sogghignò appena, vedendo l'unica mano di Shanks sulla sua maglia nera, cercando di sollevarla.
Si permise - un secondo solo - di rimanere ad osservarlo.

Ma ovviamente alla frase del Rosso si sollevò, togliendo la maglia e buttandola chissà dove.
Aveva un petto scolpito, Benn, i muscoli lisci e non pompati, ben proporzionati.
Sul fianco destro una cicatrice profonda e larga, pareva che degli strati di pelle fossero stati strappati con violenza.
Era l'unica imperfezione su quel petto, anche se non lo deturpava di certo, così come il braccio in meno non deturpava Shanks.
Anche quello sinistro del maggiore portava una lunga cicatrice ormai cucita all'altezza del gomito.
Infondo era un pirata da anni, normale il suo corpo fosse segnato, e la pelle mediterranea del petto non faceva eccezione.

Shanks il Rosso

Benn aveva un corpo a dir poco perfetto, e anche quella cicatrice sul fianco lo rendeva più attraente. Erano pirati dopotutto, fra i più forti, e quelle ne erano la testimonianza.
Disegnò dei cerchi immaginari percorrendo tutto il petto del maggiore sotto di lui fino a portare la mano sul suo basso ventre, poco sopra la cinta dei pantaloni scuri che indossava, ed imitare -o almeno cercare di imitare- i movimenti che l'altro aveva esercitato sui suoi glutei fino a poco prima, il tempo di togliere la maglia.

Benn Beckman
La mano di Shanks aveva prima giocato sul suo petto, poi era scesa.
Quando si era poggiata sul suo basso ventre, Benn aveva schiacciato il capo contro il cuscino e aperto le labbra come improvvisamente a corto di aria.
Teneva saldi i fianchi del minore, ma le sue dita si erano fermate dal massaggiare, e si godeva la mano dell'Imperatore su quel punto sensibile.