Gol D. Roger -Roger passò piano le mani sulla sua schiena, abbagliato dal sorriso felino della 'gatta'.
Era bianca, marmorea. Il suo corpo era flessuoso, morbido nei punti giusti e sodo nei punti adatti. Si ritrovò a ripercorrere la linea della schiena e dei glutei, quella delle coscie per poi risalire e armeggiare con il gancetto del reggiseno.
Ormai era un esperto in materia reggiseni e non gli fu difficile sganciarlo e lasciare che scivolasse lì vicino.
Non guardò subito le meraviglie che aveva scoperto, si era prima concentrato su quel piccolo lampo di incertezza che aveva attanagliato lo sguardo di Rouge per poi sparire, nascosto dalla solita calma.
Si chiese se doveva essere nobile, com'era solito fare con i componenti della sua ciurma, perché quello era Rouse, un componente della famiglia - decise di accantonare un attimo il paragone perché gli suonava quasi strano -. Le toccò con calma i seni, quasi a volerle dire che aspettava una sua risposta, una sua conferma a quello che stava succedendo. Aveva bisogno di sapere che lei era contenta di quello e che non se ne sarebbe pentita. Aveva inoltre bisogno di saperlo subito, perché Roger si conosceva e sapeva che oltre un certo punto non sarebbe stato facile fermarsi. Già era difficile in quel momento. Dove i seni caldi di Rouge si nascondevano sotto le sue mani grandi. Dove si toccava quel morbido paradiso che estorceva ogni pensiero poco puro che un pirata fosse in grado di fare. La baciò, forse un bacio dolce, un bacio che però sapeva di mare. Sì, mare. Mare calmo e non in tempesta. Quel mare che poteva dare solo sicurezza, il mare che era casa per Roger e che presto sarebbe stato casa per Rouge. La strinse a sé, facendo aderire quel piccolo bocciolo di rosa che era il suo corpo contro il proprio.
I capelli quasi rosati di lei scendevano sinuosi, leggermente mossi e rendevano il tutto quasi surreale. Una dea forse. Riuscì, da così vicino, a scorgere le lentiggine leggere che le spruzzavano il viso, le labbra carnose al punto giusto e morbide e accoglienti. Le baciò ancora una volta, beandosi della sensazione di buono, di bello, di caldo.
Era la donna più bella che avesse mai visto? Forse. Ora Roger non era più dell'idea che fosse una ragazzina, proprio per niente.
Guardando il suo corpo magnifico era l'ultima cosa che poteva passare in mente.
Era praticamente nuda, avrebbe viaggiato con lui ed era sul suo letto. Sì, un sogno, ma non aveva voglia di darsi un pizzicotto, preferiva rimanere a sognare, se così era.
Peeeeerdonami ç.ç Davvero! Ma con l'allergia stare al computer mi è impossibile e in più questa è la mia ultima settimana di scuola prima di Pasqua e ho una o due verifiche al giorno, da morirci.
Scusa davvero, è tre giorni che penso questo post e non è venuto neanche così bene ._. *si deprime* scusa ancora cara!