ShanksIl banchetto che si era parato dinanzi agli occhi dei due era di proporzioni gigantesche e l'Imperatore ne era stato ben lieto.
Tutti i compagni di Rufy parevano stare bene e anche gli uomini del Rosso erano in perfetta salute.
Un po' ammaccati, forse, qualche graffio qui e la già curato dal loro medico, ma stavano tutti bene.
Assicuratosi di questo, anche Shanks poté riempirsi per bene lo stomaco.
Era parecchio che non mangiava, in quei giorni era già tanto avesse trovato il tempo per respirare.
Ma l'aver rivisto Rufy, dopo tanto tempo, aveva fatto passare tutto in secondo piano.
Forse anche in terzo, a ben pensarci.
Ed ora aveva davvero molte cose a cui pensare.
Per esempio al modo in cui lo guardava Benn.
Sembrava sapere tutto nei dettagli, neanche avesse visto o ci fosse stata una telecamera nascosta da qualche parte.
Non lo stava giudicando, però, perché infondo Shanks sapeva che il suo Vice non accaparrava certo diritti.
Semplicemente lo stava controllando, neanche qualcuno dovesse tentare di ucciderlo.
E forse qualcuno ci avrebbe provato anche.
Uno spadaccino dai capelli verdi, per la precisione, che pareva fortemente geloso di un certo Capitano dal cappello di paglia.
Shanks ghignò.
A quanto pareva il suo
pupillo aveva parecchi ammiratori.
Nei giorni seguenti, era stato un continuo via vai.
La Red Force andava riparata, la bandiera rifatta da capo, l'isola rimessa a nuovo dopo i vari casini delle notti precedenti.
Shanks bramava vendetta, e non vedeva l'ora di tornare per mare per poter incontrare quel dannato bastardo di Kaido.
Avrebbe assaggiato cosa significava essersi messo contro Shanks il Rosso, quel piratuncolo di quinta categoria che si sfacciava per un Imperatore.
Vide Rufy, sulla spiaggia.
Sorrise appena, anche solo nell'osservarlo.
Baci fugaci si scambiavano in quei giorni, leggeri come il vento biricchino che ora scompigliava quella chioma mora già di natura selvaggia.
Il mare lo stava chiamando, voleva il suo futuro Re in viaggio per conquistarlo, come una madre che richiede la presenza del figlio con forza, che lo vuole vicino a sé.
E stava chiamando anche Shanks, con il tono suadente di un'amante, di quelle onde leggermente mosse dal vento che gli sussurravano promesse di libertà.
"C'è un buon vento per salpare, oggi" disse, sedendosi pesantemente accanto al ragazzo "Dovresti ripartire".
Pareva più un ordine, che una richiesta.
Il mare lo pretendeva, così come lo richiamava il vento.
Rufy doveva tornare a solcarlo, a solcare quelle acque cristalline fino a Raftel e poi oltre.
Ormai era tempo, aveva rimandato fin troppo.
La sua ciurma stava bene ed erano ben pronti per andare.
Forse, c'era anche una domanda implicita nella frase del maggiore.
< Perché sei ancora qui, Rufy? >.
Che bello tornare