Family, Marco x Ace

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view post Posted on 11/2/2011, 19:11
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Portgas D. Ace

CITAZIONE
“Perché lui ci chiama figli.”
“Il mondo ci odia per quello che siamo e anche se è solo una parola,ci rende felici."

Ace tirò su con il naso (non stava piangendo, perché era grande, e i bambini grandi non piangono). Conosceva bene la sensazione, ma non immaginava che Marco potesse capirla. Eppure era lì, davanti a lui, a spiegargli perché, nonostante tutto, potevano essere felici.
Anche io voglio provare questa sensazione...

CITAZIONE
“Non so quale decisione prenderai ma se deciderai di rimanere sai accolto a braccia aperte.”

Sì, come no... Non si poteva certo dire che Ace non avesse problemi di fiducia, e questi problemi riguardavano sia il suo rapporto con gli altri, che quello che pensava di se stesso. Se lui stesso non sarebbe stato suo amico, anche gli altri non avevano motivo di farlo, tanto più visto il comportamento che aveva avuto per tutto il tempo.
Perché ora non credi più a Marco..? gli chiese una vocina interiore. Gli aveva già concesso fiducia una volta, poteva farlo ancora... Forse. Ma quando alzò gli occhi, Marco se n'era andato. Ace ci rimase un po' male, sperava che sarebbe rimasto.

Intanto, gli schiamazzi continuavano sul ponte. Sei forse un codardo..? aggiunse la vocina interiore. E aveva ragione, era ora di smetterla. Poteva andarsene, se voleva, aveva (sperava) ancora la sua ciurma. Ma se non voleva andarsene, doveva affrontare la cosa. Si alzò in piedi, e attraversò il ponte per dirigersi verso Barbabianca. Quando arrivò davanti a lui, gli schiamazzi cessarono di botto: lo stavano tutti guardando.
"Perché vuoi che entri nella tua ciurma?" domandò Ace, senza scomporsi.
Barbabianca lo guardò stranito, come se trovasse assurda la domanda. "Ci sono un sacco di motivi, ma direi che è semplicemente perché mi piaci," rispose infine. "E sarei orgoglioso di averti come figlio. Il punto è se tu vuoi me come padre."
"Io..." Ace aveva visto come si era comportato con Haruta, qualcosa che ricordava molto da vicino il suo comportamento con Rufy. Quindi sì, la risposta era sì. Solo che era troppo orgoglioso per dirlo.
"Ace, unisciti a noi e basta!" Satch si era avvicinato a tradimento e lo aveva afferrato per il collo. "Non stare a farti tanti problemi, vieni a bere con noi, su!"
Barbabianca scoppiò a ridere. "Ben detto, figliolo!" Un attimo dopo, il casino era riniziato più forte di prima, e tutti sembravano aver ripreso come se la presenza di Ace all'interno ci fosse da sempre. Forse aveva veramente aperto la finestra...
Satch lo trasciò nel suo gruppo e gli versò un bicchiere di saké. "A proposito, entrerai nella mia flotta, vero?"
Per averti come comandante? Manco morto!
"E' meglio se entri nella mia, invece," commentò Haruta (ora in perfetta forma), comparsa alle spalle del compagno. "Ci sono un sacco di belle ragazze!"
"Ma se la tirano e non te la danno ma neanche... Da me sono molto più simpatici!"
"A partire da te, vero?" ribatté l'altra.
"Dov'è Marco?" domandò Ace, che si stava guardando intorno serza vederlo.

Marco era stato il primo che gli aveva dato importanza (ovviamente, escludendo Barbabianca), e quello con cui alla fine aveva più confidenza. Voleva restare in quella ciurma, lo voleva più di qualsiasi altra cosa, e sembrava che anche agli altri andasse bene. Ma lui non riusciva ad ammetterlo.
Con Rufy ci erano voluti anni! Ma non aveva anni di tempo, quella volta, doveva prendere una decisione.
Andrò a chiedere a Marco se mi vuole in ciurma, si disse. Se dirà di sì, resterò.
Bussò alla porta della sua camera. "Marco? Stai dormendo?"

SPOILER (click to view)
Povero Stefan, che nomi volevano dargli XD
 
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view post Posted on 11/2/2011, 22:16
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Marco

Marco se ne stava straiato sul letto senza riuscire a prendere sonno, qualsiasi rimendio provasse, nonostante la stanchezza che provava e quel terribile dolore alla testa. Provò con un po' di lettura...Ninete.Aveva provato a cambiare posizione...niente. A provare a contare le pecore...niente.
Era come se qualcosa dentro di lui si ribellasse a l'idea di dorimire, si agitava facendo sì che ogni volta che provava a chiudere gli occhi sentiva di dovrerli riaprire.
Sbuffò, e rinuciò, alzandosi.
La sua mente non faceva altro che pensare agli occhi smarriti di Ace, Ace che fa il broncio, ace che si ingozza di cibo e che poi si addrmenta, Ace che attacca il babbo con tutti i metodi possibile per poi finire in mare (e di consegunza qualcuno deve andarlo a ripescare).
Che diavolo gli succeddeva? Non lo sapeva perchè non si era mai sentito così.
Mai in tutti i suoi ventisette anni di vita.
Ace era entrato nei suoi pensieri e non voleva andarsene... cercò di razzionalizzare, dicendosi fra sè che si era affezzionato a lui e gli dispiaceva che se ne andasse dopo tutto quel tempo sulla nave.
Ace gli piaceva davvero.
Sentì bussare alla porta, e sobblzò dallo spavento.
CITAZIONE
"Marco? Stai dormendo?"

Ace? l'oggetto dei suoi pensieri si era materailizzato improvvisamente davanti alla sua porta e bussava insistentemente.
Marco andò subito ad aprire.
"Ace! E' successo qualcosa?" esclamò.
trovanselo davati alla sua cabina, era una vera sorpresa. Di slito era lui che lo cercava,oppure s'incontravano sulla nave così per caso. Ace, di solito, lo evtava.Perciò fu così sorpreso di quella visita notturna.
"Entra!"
"Scusami, per l'abbilgiamento, non aspettavo visite" disse sorridendo, e indicandosi.
Addosso aveva solo un paio di pantoli del pigiama molto leggeri, che non facevano altro che mettere in mostra il suo fisico slacianto e muscoloso più del solito.
"Volevi parlarmi?" cercò di incoraggare il ragazzo dato che non aveva rofeito parola.

SPOILER (click to view)
E' ancora più scioccante sapere che ci sono poveri cani reali che hanno quel nomeXD






 
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view post Posted on 12/2/2011, 13:32
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Portgas D. Ace

Ora che Marco gli aveva aperto la porta, ad Ace la sua idea non sembrava più una grande idea. Ma ormai era un po' tardi per tirarsi indietro.
CITAZIONE
"Entra!"

"Grazie..." mormorò, passando la soglia.
CITAZIONE
"Scusami, per l'abbilgiamento, non aspettavo visite"

Ace (che stava pensando a tutt'altro) gli scoccò una rapida occhiata: Clau aveva le sue ragioni, ed erano tutte validissime, doveva ammetterlo.
CITAZIONE
"Volevi parlarmi?"

"Ah-ah..." annuì lui, non sapendo bene come impostare il discorso. Era molto più bravo ad agire che a ragionare su quello che doveva fare. Mentre rifletteva, si guardò attorno per la stanza, ed individuò il libro che giaceva abbandonato sul letto.
"Hai lasciato una festa per venire a leggere?" si stupì. "Che razza di pirata sei?" Si sedette sul letto e afferrò il libro per guardare il titolo sulla copertina. "Non lo conosco," fece, rilanciandolo dove l'aveva trovato.
Non che gliene importasse molto, comunque, anche Sabo leggeva un sacco; anzi, forse erano proprio queste piccole differenze che lo rendevano interessante.
"Penso che resterò qui," disse. Poi, riflettendo che la frase poteva essere fraintendibile, si corresse: "non qui, in questa stanza, voglio dire. In generale. Su questa nave." Gli scoccò un'occhiata rapida. "A te va bene?" In realtà aveva un po' paura della risposta. Si appoggiò totalmente con la schiena al letto (quant'era che non dormiva su qualcosa di decente?) e allungò le braccia dietro la testa. "Scommetto che non vedevi l'ora che me ne andassi..." commentò. "Niente più problemi, niente più confusione, nessuno che saccheggia la dispensa ad orari improponibili..."
Chiuse gli occhi, aspettando la risposta.

SPOILER (click to view)
Poveri cuccioli... XD ps anche io voglio vedere Marco in pigiama XD
 
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view post Posted on 12/2/2011, 16:34
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Marco

Marco si accorse che Ace era un po' nervoso, da come continuava a gurdare da tutte le parti, doveva trovarsi in forte disagio.
CITAZIONE
"Hai lasciato una festa per venire a leggere?" si stupì. "Che razza di pirata sei?" Si sedette sul letto e afferrò il libro per guardare il titolo sulla copertina. "Non lo conosco," fece, rilanciandolo dove l'aveva trovato.

Marcò alzò le siopracciaglia e ridacchiò:"Non mi stupisce che non lo conosci! Ma non me ne sono andato per leggere ma perchè ero stanco. cosa. allora, volevi drimi qualcosa?"
CITAZIONE
"Penso che resterò qui," disse."non qui, in questa stanza, voglio dire. In generale. Su questa nave." "A te va bene?"

Quella sera, Ace aveva deciso di stupirlo, mon che fosse una novità, Ace era una ragazzo imprevedibile che riusciva sempre a torgliere le parole di bocca.
Ace voleva sapere se Marco fosse contento che lui restessa, tanto importante da non poter aspettare il giorno seguente.
CITAZIONE
"Scommetto che non vedevi l'ora che me ne andassi..." commentò. "Niente più problemi, niente più confusione, nessuno che saccheggia la dispensa ad orari improponibili..."

continuava a blaterare Ace.
"Certo che sono contento!" esclamò ridendo.
"E per dimostrartelo, apriò una bottiglia di sakè che tengo per le occassioni speciali..."
"E questa lo è di sicuro..."
Abdò verso un piccolo armadietto appeso al muro e prese una bottiglia e due biccchieri, appoggiò tutto sul tavolino e verso il liquore.
Ne diede uno ad Ace .
"Ti do il ufficcilamente Benvenuto nella ciruma di Barbabianca!"
Marco sentiva un peso in meno nel cuore, Il fatto che Ace aveva accettato lo rendeva molto felice. Capì che avrebbe veramente sentito la sua mancanza: quella forza della natura (perchè lo era), lo aveva conquistato...marco non riusciva a trovare una parola diversa.
Dal suo primo incontro, quel caratterino lo aveva colpito moltissimo, lascinado un segno dentro di lui.
Marco quasì iniziò a preoccuparsi, temeva di spingersi troppo oltre.
Erano così diversi...eppure erano simili.
Marco scacciò quei pensieri, era troppo presto per preccuparsene, voleva godere di quel momento.
"Allora, quale è la prima cosa che farai da mebro di questa ciurma?" chiese mettendosi accantto al moro.
 
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view post Posted on 12/2/2011, 18:55
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Portgas D. Ace

CITAZIONE
"Certo che sono contento!"

A quella frase, Ace aprì gli occhi di scatto. Si sentiva come alleggerito da un peso enorme, come se fosse bastato quello a fargli capire che aveva preso la decisione giusta... E sì, era contento di aver sentito quelle parole.

CITAZIONE
"E per dimostrartelo, apriò una bottiglia di sakè che tengo per le occassioni speciali..."

"Questo è parlare da pirati!" Si tirò su sorridendo, quindi si tolse gli stivali e si accomodò meglio sul letto, a gambe incrociate.

CITAZIONE
"Ti do il ufficcilamente Benvenuto nella ciruma di Barbabianca!"

"Grazie!" replicò, con un grande sorriso. Prima di bere in un sorso, diede un'occhiata al liquido nel bicchiere: certo che ne faceva venire in mente di cose... Involontariamente, fece scorrere la mano sulla S del suo tatuaggio, e scoccò un'occhiata a Marco. Quindi... Adesso siamo tipo fratelli..? Era una strana sensazione, Ace non sapeva gestirla bene: trovava Marco una persona interessante, ed era in un certo senso attratto da lui (e sì, ok, fisicamente è figo, Clau), però non era ancora pronto a capire che cosa questo potesse comportare.

CITAZIONE
"Allora, quale è la prima cosa che farai da mebro di questa ciurma?"

La domanda di Marco lo riscosse dai suoi pensieri. "Oh, be', dunque..." Si grattò in testa, riflettendo. "Ad esempio, potrei imparare a fare il fratello minore," si disse (era una cosa insolita, per lui). "Rufy combina danni, mi fa preoccupare, si caccia nei guai..." contò, sulla punta delle dita. "Non sembra difficile!" Poi scosse la testa: "però perde sempre contro di me, questo non mi va tanto. Perde persino a morra cinese, perché fa solo forbici!" E scoppiò a ridere.
Poi allungò il braccio per versarsi un altro bicchiere, quando gli venne in mente una cosa. "Ah! Ma cosa più importante di tutti, devo evitare di finire nella quarta flotta! Non voglio avere Satch come comandante!"

SPOILER (click to view)
Post corto, ma visto che stanno parlando non possiamo fargli fare dei monologhi stile tragedia greca XD


Edited by Akemichan - 19/2/2011, 23:53
 
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Marco

CITAZIONE
"Ah! Ma cosa più importante di tutti, devo evitare di finire nella quarta flotta! Non voglio avere Satch come comandante!"

"Ah, ah,ha! scoppiò a ridere Marco.
"Non preccuparti...non c'è rischio. La flotta di Satch è al completo...le flotte hanno sempre un numero omogeneo di uomini, altrimenti non avrebbe senso divirdere una ciruma in flotte..."
bevve un sorsso letamente per assaporare meglio il sapore del liquore, aiutava a pensare di più.
"...Ma la seconda flotta ha bisogno di uomini, credo che il babbo ti metterà lì! pensa non ha nemmeno un comandante!"disse ridendo.
Ace sembrava essersi rilassato, e questo lo rendeva felice. Ace aveva un sorriso così caldo che era un peccato che lo nascondesse dietro quel broncio, o l'epressione perennemente arrabbiata.
Era un buon inizio, no?
"A domani ti preseterò Akihiko-san...per il tatuaggio. Per essere un mebro a tutti gli effetti di questa ciurma bisogna aver tautato il sibolo del babbo." disse indicando il grosso tatuaggio che aveva nel petto.
"Tu dove prefeirsti farlo?"

SPOILER (click to view)
Tranquilla^^ non dobbiamo fare sepre post cilometrici. l'ho fatto anche io corto per lo stesso motivoxD puoi concludere la conversazione e passare al successivo se vuoi
 
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view post Posted on 13/2/2011, 15:57
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Portgas D. Ace

CITAZIONE
"...Ma la seconda flotta ha bisogno di uomini, credo che il babbo ti metterà lì! pensa non ha nemmeno un comandante!"

Fiuu, pericolo scampato... "Tanto meglio, allora, non sono molto bravo ad ascoltare gli ordini," sorrise, mentre beveva il terzo (o era il quarto? Aveva perso il conto cinque bicchieri prima) bicchiere di saké.

CITAZIONE
A domani ti preseterò Akihiko-san...per il tatuaggio. Per essere un mebro a tutti gli effetti di questa ciurma bisogna aver tautato il sibolo del babbo." "Tu dove prefeirsti farlo?"

Ace non ci aveva proprio pensato. Riappoggiò il bicchiere a terra e si sdraiò sul letto, riflettendo. Quello che aveva sempre voluto fare nella vita era andare per mare, vivere libero, e soprattutto far conoscere il suo nome a tutti. Sì, era sempre stata quella la cosa importante: tutti dovevano sapere chi era. Un giorno avrebbe potuto camminare a testa alta, davanti a tutti. E allora tutti avrebbero dovuto vedere il simbolo della persona che aveva creduto in lui.
"Sulla schiena," rispose deciso.
Poi, un po' per la stanchezza, un po' per l'ansia che se n'era andata, un po' perché era una vita che non si sdraiava in qualcosa di così comodo, un po' (tanto) per via dell'alcol, finì per addormentarsi profondamente.

"Ma non ci credo..." commentò Clau a questo riguardo il mattino dopo, mentre stavano facendo colazione assieme (Ace e i cuochi avevano raggiunto un accordo: porzioni doppie anche fuori orario a patto di smetterla di saccheggiare la dispensa), anche se lui non fu ben sicuro di cosa intendesse.
"A voi va bene, comunque, restare qui?" chiese. "Alla fine non vi ho detto niente..."
"Ma certo, sei il capitano, si fa quello che dici tu," replicò lei, che stava ancora scuotendo la testa a pensare a chissà cosa. "A proposito, tieni. Te lo volevo dare da un po'."
"Il mio cappello!" esclamò Ace allegro. "Credevo di averlo perso. Sei grande, Clau!"
"Lo sai che se non ci fossi io andresti giù per l'acqua..."
Ace se lo rigirò fra le mani tutto contento. "Ci tengo a questo cappello, sai, è un regalo di-" Si bloccò di colpo. Era vero, gliel'aveva regalato Rufy, su idea di Makino, quando lui si era arrabbiato perché era venuta fuori la storia di suo padre. Con tutto quello che era successo, Ace se n'era completamente scordato, ma la realtà non era cambiata nel frattempo: lui era e restava il figlio di Gold Roger. E Gold Roger era stato l'acerrimo nemico di Barbabianca.
Se lo scoprissero, potrebbero cacciarmi via...
"Ace, tutto bene? Sei impallidito di colpo." Clau lo riscosse dai suoi pensieri.
"Benissimo," replicò lui, alzandosi e ficcandosi il cappello in testa. "Devo andare a cercare Marco, per la storia del tatuaggio, a dopo, ciao."

Marco, cioé l'ultima persona a cui dire quello che gli era venuto in mente. Non glielo avrebbe mai perdonato, proprio ora che erano diventati amici.
Riflettendo, Ace ragionò che non avrebbero potuto scoprirlo. Le uniche persone a saperlo erano: lui stesso (e se ne sarebbe stato zitto), Dadan e la sua banda (distanti mille miglia da lì), il nonno (meglio per lui che non dicesse niente) e Rufy (che non avrebbe mai fatto qualcosa per danneggiarlo). Non potevano scoprirlo. Nessun'altro lo sapeva. Doveva solo evitare di pensarci e sarebbe andato tutto bene.
Non posso permettere a quel buono a nulla di mio padre di rovinare anche questo!

"E' solo una voce degli abitanti di Foodvalten, non sappiamo quanto sia affidabile, ma questo è quello che abbiamo scoperto..."
"Grazie dell'informazione." Il Grand'Ammiraglio della Marina Sengoku mise giù la cornetta del lumacofono e sospirò. Il figlio del re dei pirati sulla nave dell'uomo più vicino allo One Piece? Potrebbe essere un problema...

SPOILER (click to view)
Non potevo non infilarci Sengoku XD Visto che il tatuatore l'hai nominato tu, lo lascio fare a te, non so se avevi in mente già qualcosa di particolare ^^


Edited by Akemichan - 19/2/2011, 23:55
 
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Marco

Marco aveva un gran mal di schiena dato che aveva finito per dormire sul pavimento. Ace, ubriaco si era addormentato sul suo letto, e non era riuscito a svegliarlo.
"Ah,ah,ah,ah!"
Satch si rotolava sul pavimento dalle rsate, quando Marco gli aveva raccontato il fatto.
"Sono felice che ti stia divertendo..."
"snif... scusami...ma l'idea di te e ace nella stessa camera, lui che se la dorme nel tuo letto, e tu sul pavimento..."
Marco avrebbe preferito non racconatre nulla a Satch, tuttavia fu inevitabile.
Quando era a far colazione, era passato nella sua cabina per dirgli la buona notizia (l'entrata di Ace).
Quando vide che ad aprilgi non c'era marco ma Ace, aveva iniziato a costruire castelli su castelli su cosa tra i due ci fosse stato.
"E tu che pensavi che fossi andato a letto con lui..."
"cosa dovevo pensare scusa? quella era la tua cabina..." mise un braccio attorno al collo di Marcoe continuò:"...per un atimo ho credeuto che mi tradissi..."
"No, Satch, non potrei tradirti, anche perchè solo un pazzo potrebbe mettersi con te"
"ehi!" escalmò offesso allontanadosi da lui.
Marco scoppiò a ridere alle espressione che il compagno aveva fatto.
"Così mi offendi..."
"...così impari a dire stuidaggini!"
"ci vediamo dopo!" disse marco allontadosì.
Akihiko-san lo aspettava in infermieria, il luogo più consono per fare un tatuaggio, Ace gli avrebbe raggiunti lì dopo aver fatto colazione.
"Marco sei tu?" disse l'uomo snetendolo entrare.
"Sì...oh, vedo che sei già pronto!" esclamò gurdando tutti i suoi atrezzi da lavore esposti in bella fila su un tavolino.
"Sapevo già da un po' che quel moccioso sarebbe entrato in ciurma."
"Hai doti veggenti, adesso?"
"Oh no, no!" rispose ridendo.
"C'eri tu accanto a lui. sapevo che l'avresti convinto."
"cosa centro io?"
Non poteva credere a ciò che ascoltava,perchè credeva che fosse stato lui a convincere Ace?
"E' stato il babbo...non io." fece notare.
"Non sei cambiato affatto. Eri così anche quando ti ho conosciuto...calmo, risposte secche e nulla che potesse scalfirti."
"Mi chiedo, allora perchè il babbo ha chiestoa te e a Satch, di dargli una mano?"
"Gli piaci, quanto lui piace a te. non sarebbe venuto nella tua cabina ieri sera."
"cosa ti ha raccontato Satch?"
Era leggermente arrabbiato, e se Satch aveva anche solo detto una parola su quelle strane teorie...era un uomo morto.
"Nulla, l'ho visto io. comunque Satch, la pensa come me."
"Marco rimase in silenzio non perchè non avesse una risposta, semplicmente credeva che non serviva.
"Ricordo quando ci siamo conosciuti, sai? quando sei entrato in questa ciurma. ti conosco quasi quanto il babbo, a me non puoi mentire..."
Aveva rgione...Akihinko-san, lo conosceva bene: era stato lui a presentarlo al babbo. Lo vide trasformarsi in fenice, e decide di corregli a presso.

Lo sai che hai dei bei poteri?" esclamò una voce.
Marco si voltò di scatto e vide un uomo sulla quarantina che lo gurdava strabiliato, no sapaventato anzi quasi ammirato.
"I miei poteri non ti saventano? sono praticamente inbattibile...sono una fenice."
"Moccioso, ne ho viste di cose strambe, e tu non sei certo una grande novità"


"Questo lo so..." rispose.
Non avrebbe potuto ignorare a lungo ciò che si agitava in lui, sapeva che presto o tardi avrebbe dovuto farci i conti, ma non voleva saltare alla conclusione sbagliata.


SPOILER (click to view)
parte in corsivo è un flashback
come ti sembra? ho voluto palrare un po' costruire la storia di marco :ross:


Edited by Risa-chan - 13/2/2011, 23:50
 
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Portgas D. Ace


Uscendo dalla sala da pranzo, Ace incrociò Satch, il quale lo guardò con un sorrisone. Non che fosse una novità, dato che sorrideva sempre, ma quella mattina la cosa era sospetta.

"Ehi, Marco, volevo dirt- Oh, Ace!" si interruppe di colpo, vedendo chi gli aveva appena aperto la porta al posto del proprietario. Un po' incredulo, cercò di sbirciare oltre la stanza.
"Marco è uscito prima, non so dove sia andato," rispose Ace, guardandolo storto. "Si può sapere che stai facendo?"
"Io? Niente!" cercò di ricomporsi Satch. "Vado a cercare Marco!"


"Che c'è?" chiese quindi, inarcando un sopracciglio.
"Marco mi ha detto quello che è successo ieri sera," rispose allegro Satch. "Non preoccuparti, non lo dirò a nessuno."
Ace era sempre più confuso: non gli sembrava di aver fatto chissà che, e se si era addormentato su quel letto non era certo perché era ubriaco, ma perché era stanco.
"Sai, sono cose private, non che ci sia niente di male," proseguì Satch sembre più allegro. "Siete entrambi adulti, avete certi bisogni-"
Ace iniziò a capire il senso del discorso. "Marco ti ha detto che abbiamo fatto sesso?" lo interruppe. Non credeva che Marco fosse capace di una cosa del genere, e infatti...
"No, lui mi ha detto che ti sei addormentato sul suo letto e lui ha dovuto dormire sul pavimento, ecco perché gli è venuto mal di schiena," rispose il comandante della quarta flotta. "Ma so leggere fra le righe."
Ace alzò gli occhi al cielo. "Satch, se vai a raccontare a qualcuno di questa storia, io ti meno." E giusto per sottolineare il concetto, alzò una mano e le fece prendere fuoco.
"Ok, ok..." alzò le mani Satch. "Oh, ma quella non è Clau? Devo scappare!"

Accidenti anche a Satch che mi mette in testa queste idee... pensò Ace scuotendo la testa. Non ci aveva minimamente pensato, ieri sera, ad una cosa del genere. Era in una situazione particolare, aveva appena fatto una scelta che gli avrebbe cambiato la vita e voleva condividerla con una persona con cui si trovava bene. E Marco? Lui ci aveva pensato? Forse Clau gli ha raccontato cos'è successo l'ultima volta che mi sono ubriacato...
Stava per aprire la porta dell'infermeria, quando sentì una voce all'interno:
CITAZIONE
"Gli piaci, quanto lui piace a te. non sarebbe venuto nella tua cabina ieri sera."

Ecco, appunto. Ok, doveva assolutamente andare a menare Satch. Però più tardi, adesso era molto più interessante ascoltare il resto della conversazione. Quindi piaccio a Marco... Ma in che senso?
Non gli piaceva per niente la pulce nell'orecchio che gli aveva messo Satch.

CITAZIONE
"Ricordo quando ci siamo conosciuti, sai? quando sei entrato in questa ciurma. ti conosco quasi quanto il babbo, a me non puoi mentire..."

L'argomento era passato su tutt'altro tono, ma non che questa coversazione non fosse interessante. Avrebbe voluto conoscere meglio il passato di Marco... E se poi lui mi chiede di mio padre? Be', posso sempre dire che non so chi sia e passare a parlare di Rufy... Ma quella era una cosa che poteva sapere (presumibilmente) anche senza stare ad origliare come un pero fuori della porta, quindi entrò. "Ciao a tutti!"
"Ehi, benarrivato!" lo salutò Akihiko. "Vieni, sdraiati qui. Anche se non è comodo come il letto di Marco..."
Ace gli scoccò un'occhiata di fuoco degna del suo frutto del davolo. Poi ci ripensò e disse: "pazienza, vorrà dire che noi due non faremo sesso."
Quell'altro scoppiò a ridere. "Bella risposta, ragazzo!"
"Scusami per ieri, sia per la schiena che per Satch," aggiunse poi Ace, rivolto a Marco, mentre si toglieva la camicia e si sdraiava.
"Ti assicuro che io sono molto bravo," disse Akihiko. "Non come quello che ti ha fatto quel coso... Sbagliare nome..."
Ace sorrise amaramente. "Mi piacerebbe che questo fosse solo uno sbaglio..."

SPOILER (click to view)
Hai fatto bene, è una buona idea *.* Ma visto che non so quanto l'hai pensato, per ora ho lasciato solo la possibilità di parlarne ^^ Non so se sono riuscita a tenere Ace IC in questo pezzo però... ^^''


Edited by Akemichan - 19/2/2011, 23:56
 
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Marco

Quando ace arrivò, Akiniko-san iniziò subitò a parlare del suo letto, tanto per smorzare la tensione ed imbarazzo. ì.
L'avrebbe fatta pagare anche a lui, un giorno.
CITAZIONE
"pazienza, vorrà dire che noi due non faremo sesso."Quell'altro scoppiò a ridere. "Bella risposta, ragazzo!"

A quanto pareva anche ce si difendeva bene in quanto a battute,e decise di lasciar perdere, perchè era una causa persa in partenza.
Il tatatuatore iniziò a fare il suo lavoro, chiacchierando con Ace, Non ci sarebb stato nulla di male se non fosse che l'oggetto dei loro discorsi era lui, Marco.
La cosa non gli facieva certo piacere, era seduto lì vicino a loro, mentre parlavano del suo passato, degli aneddotti come se lui non fosse presente.
"Marco è orfano, sai? i suoi genitori sono morti...e si è trovato in mezzo ad uan strada. Poi ha mangiato il frutto, ed è stata la sua condanna finale. un ragazzo di strda che rigenera quasiasi ferita è un po' spaventoso."
"Vuoi raccontrgli tutto? magari anche quando sono stato concepito? vorrei ricordare che non c'eri."
"vero ma so che sei nato il cinque ottobre!"
Nemmeno si eli ricordava più i suoi genitori, aveva solo ricordi confusi, tratti del viso indefinibili. Ma che importava infondo? Il babbo diceva che erano tutti figli del mare.
"Ti da fastidio?"
"certo che no...non vedo cosa ci sia di tanto interessante"
Marco non era il tipo che si vergognava o aveva segreti, e non volesse che qualcuno sapesse qualcosa di ciò che aveva fatto prima. Il problema che a porre un sacco di domande ad AKiniko-san, era Ace.
"Tutto ciò ha un nome, sai?"
Gli aveva detto, l'amico.
E temeva quale fosse la risposta...ma ace avolte era così ingenuo, e di certo, non aveva mai pensato...
...No, stava veramente prendendo in considerazione l'idea dì?
Era fuori di ogni logica.
Non sapeva perchè rimaneva lì.
"ovvio, te l'ha chiesto Ace." diceva una vocina dentro di lui.
Se si trattava di Ace, qualcosa dentro di lui prendeva fuoco, e tutta la sua calma andava a farsi benedire, almeno all'interno di sè.

"Ah,ha,ah! non ci credo!" rise Ace.
"Fidati ragazzo. Marco non sapeva che pesci prendere..."
Andavano anche molto d'accordo, a quanto pareva. Avevano dirottato la conversazione su altro argomento, non meno spinoso.

"Era enorme...quella donna era enorme, e pretendeva di sposarlo! Con quella capigliatura mi sono sempre chiesoto come mai avesse tanto successo in amore!"
"Tu che ne dici, Ace? perchè marco piace così tanto?"
marco trattenne il fiato, senza farsi accorgere da gli altri due. Che intenzioni aveva Akihiko? Voleva fare una specie di cupido mal riuscito?
Tuttavia rimase fermo ad ascoltare la risposto che Ace avrebbe dato.

SPOILER (click to view)
Ho adorato Ace in questo ultimo post(più del solito), invece^^




 
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view post Posted on 14/2/2011, 14:44
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Portgas D. Ace

Ace stava ad ascoltare con interesse tutto quello che Akihiko gli stava dicendo: da quando aveva iniziato, non aveva praticamente smesso di parlare di Marco, aiutato anche dalle sue domande, e la cosa era sempre più interessante. Non sapeva se questa discussione stesse mettendo Marco in imbarazzo, ma Ace era troppo interessato per curarsene.

CITAZIONE
"Marco è orfano, sai? i suoi genitori sono morti...e si è trovato in mezzo ad uan strada. Poi ha mangiato il frutto, ed è stata la sua condanna finale. un ragazzo di strda che rigenera quasiasi ferita è un po' spaventoso."

Meglio orfano che con un padre come il mio... Poi rifletté sulla seconda parte della frase: anche Rufy aveva mangiato un frutto del diavolo quand'era piccolo, ma nessuno di loro l'aveva mai trattato come un mostro: né lui, né Sabo, né tantomeno Makino o la gente del villaggio. Forse basta solo incontrare la persona giusta... Anche Marco aveva provato cosa significasse essere considerato un demone, forse è per quello che riusciva a capirlo così bene. Tuttavia, un conto è aver mangiato un frutto del diavolo, un conto era...

CITAZIONE
"Vuoi raccontrgli tutto? magari anche quando sono stato concepito? vorrei ricordare che non c'eri."
"vero ma so che sei nato il cinque ottobre!"
Nemmeno si eli ricordava più i suoi genitori, aveva solo ricordi confusi, tratti del viso indefinibili. Ma che importava infondo? Il babbo diceva che erano tutti figli del mare.
"Ti da fastidio?"
"certo che no...non vedo cosa ci sia di tanto interessante"

Ace si annotò mentalmente la data, poteva sempre tornargli utile. Quindi a Marco dava un po' fastidio questa cosa... Gli scoccò un'occhiata di traverso. Pazienza... si disse, era un'occasione da non perdere. Purtroppo, se ne pentì non molto dopo, perché Akihiko chiese:

CITAZIONE
"Tu che ne dici, Ace? perchè marco piace così tanto?"

Avrebbe potuto essere una domanda totalmente innocente se detta tra due amici, peccato solo che si ricollegasse facilmente a quello che Ace aveva sentito poco prima, e cominciava a pensare che la cosa nascondesse un secondo fine. Sentendo le fiamme che affioravano dal corpo, cercò di controllarsi.
"Be', se lo guardi bene, alla fine la capigliatura non si nota nemmeno, visto tutto il resto," rispose. Poi, accorgendosi di quello che aveva detto, aggiunse: "almeno così dice la mia vice, e lei se ne intende. Oppure è la capigliatura che ipnotizza," cercò di buttarla sullo scherzo.
"Potrebbe essere!" replicò l'altro.
Ma in realtà Ace ci stava ancora pensando. Marco gli piaceva (e no, non era ancora pronto ad ammettere in quel senso), ma non aveva mai riflettuto sul perché. All'inizio si era aggrappato a lui semplicemente perché era quello che gli aveva teso la mano (proprio come Barbabianca). Ma mentre Barbabianca si era comportato da padre, con Marco... Le cose erano andate in maniera diversa.
Chiuse gli occhi e appoggiò la testa contro il cuscino. La realtà è che Marco era "caldo" (non nel senso che pensate!): gli dava una sensazione piacevole, di tranquillità, gli faceva dimenticare quello che era e quello che aveva passato. Era qualcosa che non aveva più provato, da quando aveva lasciato Rufy.
Era come se con Marco potesse di nuovo essere se stesso.
Il principio, però, era che oltre a quello, Marco era caldo pure nell'altro senso.
"Comunque, credo che sia per il sorriso," concluse la discussione, dicendo semplicemente quello che gli era venuto in mente da subito.

Akihiko sorrise. "E tu invece?"
Ace si irrigidì. "Io cosa?" Non chiedermi di mio padre-non chiedermi di mio padre-non chiedermi di-
"Il tuo successo femminile," spiegò l'altro. "Avevi una donna come vice e, be', ho sentito i commenti delle infermiere quando ti stavano curando."
"Ah..." rispose Ace. "Niente di che. Io non piaccio molto alla gente." Le parole di Dadan gli rimbombavano in mente ogni volta: più un ragazzo è odiato, più avrà successo in futuro. E non aveva avuto torto, non del tutto, almeno.
"Se per gente intendi i cuochi, posso capirlo," replicò Akihiko. "Per il resto... Tu piaci a tutti qui. Il Babbo ti adora: se non fosse così, non avrebbe insistito tanto. Dovevi vedere com'era orgoglioso ieri!"
Ace sorrise. Non durerà... gli disse una voce dentro. Non sanno ancora chi sei...
"E anche Marco ti adora. Non è vero?" chiese conferma, rivolgendosi all'altro.
Ace aprì gli occhi di scatto. Ma che gli saltava in mente? Anche se però... voleva ascoltare la risposta.

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Ok, ora tocca a Marco rispondere ad una domanda imbarazzante :P


Edited by Akemichan - 19/2/2011, 23:57
 
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view post Posted on 14/2/2011, 16:09
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Marco

Non poteva credere alle sue orecchie, iltatautore lo aveva detto seul serio. Che intenzioni aveva?
Akiniko non siera mai comportato così prima d'ora.
CITAZIONE
"E anche Marco ti adora. Non è vero?"

Soppoesò la risposta: non poteva dire che non lo adorava (anche perchè non è vero), avrebbe potuto offendersi, ma non potteva neanche rispondere sì.
Ace avrebbe potuto reagire male; Era certo che se lui era confuso era certo che Ace non aveva nemmno preso l'eventualità di una relazione.
Si preoccupava così tanto delle reazioni di(e di) Ace, che non potè negare l'evidenza. ma da qui ad ammetterlo ce ne passava di acqua sotto i ponti.
"Adoro Ace quanto il babbo e come il resto della ciurma, compreso te Akiniko-san; non vedeva l'ora di conoscerti!" esclamò sorrisendo.
" ah,ah,ah! vero... ma ormai è una star! con tutti i tentativi falliti di uccidere il babbo..."
"Quanto ti manca ancora?" chiese poi Marco.
"Un po', è un tatuaggio complicato, volgio fare un ottimo lavoro...non potrei mai rovianre una schiena così bella."
Ancora, ci aveva fatto a posta, voleva che Marco gurdasse.
"Tu finisci con clama, devo andare, non posso stare con le amni in mano, ho una flotta intera che aspetta ordini. Ah, Ace...dopo Haruta ti farà vedere dove dormiarai da orain poi." detto questo lì salutò e uscì il più veloce che potè per evitare altre domande imbarazzanti.

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mi sembra giustoxD post corto ma prometto di fare di meglio nel prossimo
 
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view post Posted on 14/2/2011, 20:46
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Portgas D. Ace

"Ehi, sveglia!" Akihiko picchiettò la testa di Ace finché lui iniziò lentamente a muoversi e a stiracchiarsi.
"Scusa, mi sono addormentato..." mormorò, con la voce ancora impastata dal sonno, mentre si strofinava gli occhi. "Hai fatto?"
"Sì, tutto fatto..." replicò l'altro. "Certo, senza Marco qui non avevi molti motivi per stare sveglio..."
Ancora?! "No, in realtà è stata la tua incredibile bellezza che mi ha fatto svenire, da solo non la reggevo..." Scese dal letto cercando (inutilmente) di controllare come fosse venuto il tatuaggio. La risposta venne da Haruta, che era appena entrata in infermeria:
"Niente male!"
"Lo so, lo so, sono un mito," alzò le spalle Akihiko, modesto.
Poi Haruta salutò Ace. "Oggi hanno incaricato me di farti da guida. A proposito, conosci Izou? E' il comandante della sedicesima flotta," aggiunse, indicando il compagno che era con lei.
"Piacere," disse Ace stringendole la mano. "Ho sempre voluto dirti che penso che tu sia una bellissima donna."
A quella frase, Haruta e Akihito scoppiarono a ridere. "Vero," commentò quest'ultimo fra una risata e l'altra. "Peccato che sia un maschio."
"Davvero?! Caspita, cioè... In effetti avevo notato anche che eri un po' carente sul davanti... Be', resti comunque un bellissimo uomo."
Izou (abituato ad essere costantemente scambiato per una donna) non riuscì a non sorridere a quella faccia tosta nonostante la gaffe appena fatta. "Grazie. Però so comunque che hai una preferenza per i biondi il cui nome inizia per la M."
Ace alzò gli occhi al cielo. "Non è bello dirlo dopo solo un giorno che sono in questa ciurma, ma ho serie intenzioni omicide nei confronti di Satch."
"Nah, è proprio perché fai parte di questa ciurma che ce le hai," lo tranquillizò Haruta.
"E comunque non prendertela," aggiunse Izou. "E' uno scherzo. Mica fate sul serio?"
E già, non facciamo mica sul serio...

Come Haruta e Izou gli spiegarono strada facendo, a parte il capitano, i comandanti, le infermiere e i cuochi, gli appartenenti ad ogni flotta avevano degli enormi cameroni a loro disposizione (naturalmente divisi tra maschi e femmine), e la propria tavolata in sala da pranzo, oltre ad una piccola Moby Dick in caso di missione. Anche gli altri pirati di picche erano stati aggregati al suo stesso gruppo.
"Attualmente non c'è un comandante della seconda flotta, ma se hai bisogno di qualcosa puoi rivolgerti a chiunque di noi, o a Teach che del tuo gruppo è il più anziano," terminò Haruta. "Eccoci, questa è la camerata della seconda flotta."
Appena entrati, Ace fu investito da una pioggia di coriandoli, stelle filanti e da voci festose che si coprivano a vicenda non permettendogli di capire un accidente di quello che stavano dicendo (ma suppose dal tono che non stessero cercando di attentare alla sua vita ma semplicemente di salutarlo).
Poi un omaccione enorme riuscì a farsi largo fra la folla per stringergli la mano. "Benvenuto a bordo, ragazzo. Sono Marshall D. Teach."
"G-grazie..." rispose Ace, cercando di liberarsi da quella presa ferrea.
Poi, il casino cessò di colpo: Barbabianca si era appena materializzato dietro di loro e tutto il gruppo era improvvisamente diventato diligente. Il gigantesco pirata fissò Ace e, notando il tatuaggio sulla schiena, si commosse. "Sono così orgoglioso," disse, sringendogli le spalle. "E naturalmente sono molto contento di avere qui anche il resto del tuo gruppo."
"G-grazie..." mormorò di nuovo Ace. Gli stava venendo un assurdo groppo in gola.
"Su, su, Babbo, non commuoverti." Izou diede al capitano qualche amichevole pacca sul ginocchio (anche perché alla spalla non ci arrivava come altezza).
"E stasera festa!" propose Haruta, la cui proposta fu accolta dal riniziare del caos all'interno della stanza.
"Se vi interessa," la voce di Clau sovrastò tutti, "se Ace si ubriaca abbastanza può anche capitare che faccia uno spogliarello!" Ma ti pare?! Peccato che non riuscisse ad individuarla tra la folla per darle l'occhiataccia che si meritava.
"Oh, allora," fece Barbabianca, "dovremo dirlo a Marco..." Ace tornò a voltarsi verso il capitano. Ma lo sanno proprio tutti di questa storia?! "... è lui quello incaricato di portare gli alcolici..."
"Tutto bene? Sei un po' pallido," disse Haruta, che in realtà ridacchiava perché aveva capito cos'era successo (malefica). Ace le rivolse un sorrisetto di circostanza.

A stare lì in mezzo a quella gente festosa, ad Ace era tornata in mente la frase di Marco a quella domanda imbarazzante di Akihiko.
"Adoro Ace quanto il babbo e come il resto della ciurma, compreso te Akihiko-san; non vedeva l'ora di conoscerti!"
Marco era contento di averlo in ciurma quanto tutti gli altri. Per lui Ace era... un nakama, come chiunque altro a bordo. D'altronde, anche per Ace doveva essere così, no? Un nuovo compagno, come tutti quelli che lo stavano salutando in quel momento.
L'unica persona diversa da chiunque altro al mondo era Rufy, perché era suo fratello, e niente poteva superare il legame che li univa.
Tutti gli altri a cui voleva bene erano i suoi compagni, vecchi e nuovi, e il capitano. Tutti, compreso Marco.
Ma credi davvero a quello che stai dicendo..?

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Figurati, non preoccuparti, sono sempre io che sono logorroica XD Ho mio malgrado dovuto inserire Teach... ç.ç


Edited by Akemichan - 19/2/2011, 23:58
 
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view post Posted on 14/2/2011, 22:55
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Marco

Da giorni non si parlava altro che della loro love story (peraltro inesitente), senza che l'interesse fosse diminuito.
Anzi, gli parve aumentanto perchè più negavano e più tutti gli altri sì convicevano che fosse tutto vero.
Satch e Clau facevano di tutto perchè rimanessero soli, mentre Marco faceva di tutto per non rimanere solo con Ace.
Doveva trovare una soluzione a quella situazione, perchè non si poteva certo andare avanti così.
Perchè non ammetti i tuoi sentimenti? la solita vocina fastidiosa chiese dentro di lui.
Bella domanda... non era cosa facile, Ace aveva accettato la proposta del babbo da poco, non poteva complicare le cose.
Poi ammaettere cosa? c'era qualcosa da ammettere?
Sì che c'è...
Amare Ace era fin troppo semplice, era troppo semplice affezzionarsi ad un ragazzo così: divertente, testardo, orgolgioso, ma anche gentile e pieno di vitalità.
Sentì dei passi avvicniarsi e subito riconobbe a chi appartenevano:
"Vista, non iniziare nemmeno..."
"Ah,ah,ah! se non ho neache parolato!"
"So cosa sei venuto a fare..."
"Mi spiaceva che fossi così giù...e comunque anche il babbo è daccordo!"
Marco si lanciò un calcio a Vista il quale però lo parò.
"Ehi..."
"Te lo avevo detto, Vista!"
Calò il silenzio e i due si separarono, senza mai staccare gli occhi dai suoi.
" Se ti arrabbi così significa che abbiamo ragione, lo sai?"
"Tra me ed Ace non è accduto nulla..."
"Ma succederà.."
"Cosa te lo fa credere?"
"Sesto senso!"
Era possibile che a nessuno venisse l'idea che Ace non fosse interessato? La cosa gli dispiaceva, non poteva negarlo...però era quella l'impressione che aveva avuto.
"La cena è pronta, vieni si o no?"
"Vengo..."
La sala da pranzo era già piena, tutti i pirati, compreso barbabinca stavano già mangiando di gusto. Gurda caso l'unico posto libero era davanti ad Ace.
"Non strozzarti Ace..."
Iniziò a mangiare silenziosamente, come se nulla fosse; Era una delle sue milgiori qualità mantere la calma in quasiasi situazione.
Sembrava calmo, ma invece pensava velocemnete.
Doveva chiarire le cose prima con se stesso.
Va bene, Si stava innamorando di Ace.
Suonava così strano, non tanto perchè Ace era un uomo, piuttosto perchè non se lo sarebbe mai aspettato.
Il punto tuttavia era un altro: Ace si stava innamoendo di Marco?

SPOILER (click to view)
che dici, procediamo con la nostra idea?





 
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view post Posted on 15/2/2011, 11:00
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Portgas D. Ace

Quando Marco si sedette davanti a lui, Ace gli rivolse un "ciao" stiracchiato, sia perché si stava ficcando in bocca cibo da cinque piatti diversi, sia perché era irritato.
CITAZIONE
"Non strozzarti Ace..."

Gli fece segno di stare tranquillo, senza ovviamente smettere di mangiare. Non era irritato con Marco, al contrario era contento di vederlo, era irritato con Clau, la quale era seduta in quell'esatto posto un secondo prima che Marco entrasse nella stanza, ma che si era misteriosamente volatilizzata al suo arrivo.
Ace non ne poteva decisamente più.
Gli faceva piacere restare da solo con Marco, ed era anche convinto che Satch e Clau non stessero facendo tutto quel casino solo per potersi divertire alle loro spalle (almeno, non solo), ma aveva notato benissimo che, al contrario, Marco stava facendo di tutto per evitare di beccarlo.
Non è che ci fosse molto da riflettere a questo proposito: ora che Ace era entrato in ciurma, non c'era più bisogno che Marco gli facesse da balia, e quindi era tornato a comportarsi come si sarebbe comportato con qualunque altro compagno. Fine del discorso.
E dato che Ace, a priori, aveva difficoltà sia a comunicare i suoi sentimenti alle persone che a se stesso, aveva optato per la tattica "faccio finta di niente, non me ne importa niente", anche se non era sempre facile. Perché, effettivamente, quello che provava per Marco era un po' diverso dal resto.

Quando fu riuscito ad ingoiare tutto quello che si era messo in bocca, finalmente riuscì a salutarlo come si deve. "Allora come va? Ti consiglio di provare il pollo, è strabuono. Sempre che ne sia rimasto..." Probabilmente tre quarti della sua scomparsa erano imputabili a lui.
In quel momento, Atomos entrò nella stanza sventolando degli annunci di taglia. "Babbo, le ho trovate, erano nel giornale di oggi."
"Che roba è?" domandò Haruta, che era la più vicina.
"Sono quei pirati che hanno attaccato una delle navi nostre alleate qualche giorno fa," gli spiegò il compagno. Barbabianca guardò le taglie, poi le appallottolò e le gettò a Stefan, felicissimo di avere un nuovo giocattolo. "Pirati di poco conto," commentò.
"A quanto pare però si stanno dirigendo verso l'isola di Hina."
"Che è nel nostro territorio," terminò Izou. "Che facciamo?"
Ace si alzò in piedi. "Vado io." Tutti i presenti nella sala si voltarono a guardarlo. "Sono qui da due settimane e non ho ancora combinato niente, ho bisogno di movimento o finirò per rammollirmi. Inoltre, i carpentieri mi hanno costruito un mezzo apposta, posso spostarmi più velocemente di qualsiasi nave. E posso occuparmi di quei pirati da solo," aggiunse.
"Nessuno lo mette in dubbio, figliolo," disse Barbabianca.
"Ma non possiamo mandarlo da solo," ribatté Izou. "Siamo nel Nuovo Mondo, non si sa mai cosa può succedere."
"Ma certo che può andare da solo, non è mica un bambino," replicò Haruta.
Jaws tossì per attirare l'attenzione. Era strano che parlasse, quindi tutti ascoltarono con attenzione. "Sono d'accordo che Ace possa cavarsela da solo, ma sono anche d'accordo che, per la prima volta, sarebbe meglio che qualcuno andasse con lui, solo per sicurezza," affermò. "E dato che il suo mezzo può portare al massimo un'altra persona, direi che due persone sono più che sufficienti per una missione del genere."
"Hai ragione," annuì Barbabianca. "Va bene, Ace, vai pure. Chi vuole andare con lui?"
I comandanti si guardarono fra di loro, sorridendo, ma nessuno parlò.

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Spero intendessi questo con andare avanti con la nostra idea ^^


Edited by Akemichan - 19/2/2011, 23:59
 
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