SOTTOMARINO DEI PIRATI HEART, [VM 18]

Trafalgar Law

Eustass era scioccante, ma così fottutamente figo. Non si era assolutamente accorto della sua presenza e continuava a cantare a squarcia gola immedesimandosi chitarrista. Law sorrise malignamente e si avvicinò all'altro con passo felpato. Gli arrivò proprio alle spalle.
-Eustass!!- gli urlò.
Anche lui era entrato nella doccia, con anche i boxer che si era dimenticato di togliere.

Eustass Kidd

Kidd trasalì e per poco non spiccò un balzo.
Si limitò a smettere di "suonare" e "cantare" e fece ruotare a scatti il collo tozzo verso il medico, fradicio e in boxer alle sue spalle.
-Da... da quanto cazzo sei qui?- chiese, cercando di trattenere l'isterismo e l'imbarazzo. Invano. La sua voce terminò in un verso leggermente acuto per cui si sarebbe pestato a sangue da solo.

Trafalgar Law

Gli si avvicinò un poco ridendo divertito.
-Da un pò...- disse poi con un enorme ghigno, che non promettava nulla di buono. -Bella performance comunque... ehehehe...- aggiunse senza staccargli gli occhi di dosso. Gli accarezzò i capelli bagnati, con dolcezza. Sorrise poi con sguardo sincero, non di scherno o astio.
-Che ti avevo detto? I capelli ti stanno decisamente mille volte meglio così...-. Si stava facendo sopraffare troppo dalle emozioni ma infondo, cosa c'era di male nel diventare umani ogni tanto?
Si alzò sulle punte e lo baciò lievemente sulle labbra. Rimase per un pò a guardarlo mentre intanto regnava il silenzio e l'unica cosa di cui si poteva udire il suono era l'inesorabile scrosciare dell'acqua. Si voltò quindi e fece per andarsene...

Eustass Kidd

Kidd lo afferrò per il polso. Quel bacio era stato davvero troppo.
Troppo poco.
-Non crederai che ti lascerò andare così impunemente?!- esclamò, poi lo tirò verso di sè e avvicinò il suo viso a quello del medico. Erano occhi negli occhi, così vicini...
-Se parlerai di quello che hai visto, giuro sulla testa di mia madre che ti stuprerò a morte.- poi fissò le labbra dell'altro e lo sbattè sotto la doccia, abbastanza con forza -Ora ti darò un assaggio. Come monito per il futuro, medicastro dei miei stivali.-

Trafalgar Law

Di colpo si sentì afferrato per il polso e trascinato tra le braccia dell'altro.

Con violenza, poi, Kidd lo sbattè contro il muro facendogli emettere un piccolo gemito di dolore. Porca puttana poteva fare anche più piano!


Eh no, quella frase non gli era per niente piaciuta. Sapeva di quello che era capace Kidd, l'aveva inoltre già sperimentato. Cercò di divincolarsi, non voleva dargliela vinta, non subito almeno... e poi, come si era permesso di sbatterlo sulla parete con tutta quella violenza?! C'è sempre un limite a tutto no?
Law riuscì a mollargli uno schiaffo, diretto sulla guancia facendola arrossare come i suoi capelli. Poi sorrise sfacciato.
-Non ti permettere mai più a darmi ordini o altro... e se provi di nuovo a farmi così male, giuro che ti faccio a pezzi!-.

Eustass Kidd

Kidd ringhiò per la sorpresa dello schiaffo e bloccò Trafalgar per le spalle, fra lui e la parete.
Gli strinse i polsi fra le mani e tornò ad avvicinare il viso al suo.
-Mi farai a pezzi?- sogghignò -Provaci.- lo sfidò, piantandogli un ginocchio proprio nei gioielli. Non con forza. Lo premette lentamente e con l'intento di infastidire l'altro. Di fargli male giusto quanto bastava.
-Nessuno ti sentirà urlare...- suonava come una minaccia -Perciò griderai il mio nome, stavolta.- disse.
Era diventato un'ossessione...

Trafalgar Law

Dannato bastardo... Eustass gli aveva piantato un ginocchio proprio lì in mezzo e lo muoveva lentamente, molto lentamente.


Il suo tono di voce non era dei migliori, era alquanto alterato. Davvero lo ossessionava il fatto che non aveva gridato il suo nome? I polsi iniziavano seriamente a fargli male e si lasciò sfuggire, di nuovo, un gemito di dolore.
-Kidd... i polsi... mi fai male...!- disse cercando di convincere l'altro ad allentare un pò la presa, tanto non sarebbe scappato. Di certo non ora che era riuscito ad ottenere quello che voleva.
Socchiuse un pò le labbra e chiuse gli occhi, in attesa di un bacio che Law sapeva, sarebbe stato assai violento e sadico come quelli che Kidd era solito dare...

Eustass Kidd

Kidd non lasciò andare i suoi polsi. In compenso lo baciò proprio come si aspettava.
La cosa buona di farlo con Law, almeno per lui, era che non doveva preoccuparsi eccessivamente. Uno o due lividi di passione non erano confrontabili con spade conficcate nella carne ed ossa rotte e palle di cannone ecc...
Entrò con forza nella sua bocca, premendo il suo corpo contro la parete gelida, ancora di più. La sua lingua si fece strada dentro la bocca dell'altra come un viscido serpente. In quel momento si sentiva forte e crudele, a suo agio con se stesso e a posto con la sua crudele e contorta coscienza che predicava distruzione e abiliva l'amore che rende deboli.

Trafalgar Law

I suoi polsi erano ancora saldamente stretti nelle grandi mani di Kidd. Il rosso poi lo baciò con violenza, quasi a morderlo.
Oramai Eustass era ritornato quello di sempre, il solito bastardo cinico che si divertiva a fargli male. Forse Law era davvero masochista perché quel suo lato perverso lo faceva eccitare di minuto in minuto, sempre più.
Tentò di liberarsi, ma poi si arrese abbandonandosi a quel bacio.
Avrebbe voluto aggrapparsi al suo possente collo e cingerlo con le braccia ma ciò era impossibile, dato che il caro Capitano lo teneva ancora prigioniero per i polsi.

Eustass Kidd

Kidd era esaltato da quel bacio così focos e carnale e come i suoi uomini aveva ben in mente di divertirsi col chirurgo. tanto più che quello era ben disposto ai suoi modi bruschi e spicci. Bastava non andare oltre. Essere sadico ma signore.
Non come tanti altri porci che giravano per i settemari.
Quanti ne aveva impalati solo per il disgusto?
A dozzine.
E non certo per fregiarsi di paladino della giustizia.
Semplicemente gli facevano estremamente schifo.
Mentre trovò artistico ed esaltante legare i polsi di Law con il tubo metallico della doccia e usare il suo potere per tenerlo sospeso in aria, con le braccia alzate e inchiodate al muro.
E trovò artistico afferrargli la cassa toracica stretta fra le sue mani sottili e artigliate, baciare i suoi pettorali e i muscoli addominali.
I boxer erano ancora lì pronti solo ad essere strappati via a tempo debito.

Trafalgar Law

Nel sesso è divertente provare diversi giochetti perversi, almeno Trafalgar Law la pensava così. E dovette ammettere che Eustass ci stava riuscendo alla grande; d'improvviso con il tubo della doccia gli legò i polsi, ma non era finita di certo qua. Eh no, Kidd doveva aver dato fondo a tutta la sua dannatissima perverzione; difatti utilizzando il suo potere, lo bloccò a mezz'aria con le braccia in alto completamente attaccate al muro.
Iniziò poi a baciargli i pettorali per poi continuare a scendere con la lingua lungo gli addominali. E Law non poteva fare nulla. Assolutamente nulla. Appeso alla parete come un salame, iniziò ad imprecare e a lanciare le peggiori minacce di morte tra gemiti e mugolii indefiniti.
-Me la pagherai Eustass... me le pagherai tutte...!- disse intanto tra un gemito e l'altro; ma lui sapeva che non sarebbe successo... mai.

Eustass Kidd

-Certo, Trafalgar, certo...- disse, ignorando i suoi sproloqui e le sue dolci paroline.
Gli faceva quasi tenerezza appeso lassù.
Ma finiva lì, mica l'avrebbe liberato per un delicato e originale -Vaffanculo Kidd!-
Continuò il suo lavoro di voraci baci sulla sua panacia e sulle fossette dell'inguine, proprio appena sopra i boxer, dannati indumenti scatenenati perverse fantasie.
Si fermò, meditando su quelle mutande e costatò che Trafalgar era proprio fissato col maculato -Le hai comprate insieme al cappello?- chiese, serio e apparentemente interessato, con le palpebre socchiuse, in contemplazione più del bozzo che si era venuto a formare sotto l'indumento che alla fantasia.

Trafalgar Law

-Ahhh.....-.
Eustass continuava imperterrito con la sua serie di baci bollenti, spostando la bocca dal ventre fino ad arrivare alle fossette del linguine.
Poi ad un tratto si bloccò e si mise ad osservare i boxer del moro.


Law per un attimo rimase sconcertato. Che cazzo di domanda era quella?!
-Io sono appeso qui al muro come un idiota e tu pensi alla fantasia dei miei boxer?!-. Un pò c'era rimasto male e poi era arrossito leggermente nel vedere Kidd che contemplava proprio lì, in mezzo alle sue gambe. Sarebbe sceso volentieri e lo avrebbe preso a pugni; eppure tutta quella situazione in un certo senso lo eccitava.

Eustass Kidd

-Sul serio...- continuò, continuando a fissarlo -Sei un feticista delle macchie?- chiese prendendo poi la punta dell'erezione fra due dita.
Dei colpi alla porta lo distrarono. Si voltò verso l'ingresso del bagno seccato.
-Capitanoooo!- era la voce di Penguin e sembrava avesse una certa urgenza di comunicare col suo capo.
Kidd rivolse a Law uno sguardo del tipo "Attento a quello che fai o ti estraggo le budella dalla bocca".
-Capo, abbiamo un problema!!-

Trafalgar Law

Qualcuno bussò alla porta, d'improvviso, poi udì la voce di Penguin chiamarlo con insistenza. Eustass gli lanciò uno sguardo a dir poco truce, come ad intendere che se avesse fatto qualche cazzata se la sarebbe vista brutta. Di sicuro non era il caso di rendere noto a tutti che si stava facendo scopare da Eustass Capitano Kidd in persona.
-Dio, sto facendo la doccia... dammi 10 minuti!- era la prima cosa che gli era venuta in mente, ma alla fine non era del tutto una bugia.
-Capitano è urgente!-. Law scosse la testa, davvero un peccato interrompere tutto ciò.
-Ok, ok... adesso arrivo, intanto vai dagli altri.-. Lentamente sentì l'altro andarsene e tirò un sospiro di sollievo.
-Kidd slegami e andiamo a vedere che succede...-.
Poi ad un tratto, sentì un rumore nella proprio camera adiacente al bagno, che Penguin non se ne fosse andato? C'era qualcosa che non andava... aveva sentito dei rumori strani, che fosse uno scherzo? Che i loro uomini avessero sentito tutto?
Abbassò il tono della voce.
-Kidd... hai sentito?-. Si divincolò un poco nella speranza di riuscire a slegarsi, quella situazione iniziava a renderlo nervoso...