ISOLA NATSUSHIMA (夏島), su un isola estiva del Grande Blu!

Shanks

Dopo lo scontro tra i boccali, Shanks tracannò il "dolce nettare" davvero come se fosse acqua di fonte, sentendo la familiare ed inebriante sensazione dell'alcol incendiargli la gola, fino a scendergli nello stomaco.
Compiaciuto, notò inoltre che anche il suo ospite sembrava gradire quella delizia. Forse era riuscito a rabbonirlo, almeno un po'...


Shanks si riempì prontamente il boccale.
<< Sicuro! >>
Ma il suo sorriso era destinato a spegnersi, appena un attimo dopo, alle parole di Mihawk.


Restò col boccale sollevato a mezz'aria, con l'espressione congelata di ciò che rimaneva della sua contentezza.
Occhi di falco diceva sul serio, e non si trattava di una sorta di ripicca per il torto subito, no.. quello sarebbe stato il loro ultimo incontro necessariamente.
Perché che motivo avrebbe avuto di venirlo a cercare, se non poteva più combattere con lui? Cos'avevano ormai da condividere? Non certo la passione del bere, del banchettare, o del far baldoria. Quelle cose non interessavano a Mihawk.. accettava di parteciparvi, ogni volta, solo per coronare i loro lunghi e durissimi scontri. In quel caso gli aveva solo fatto una cortesia.

<< L'ultimo eh..? >> fece eco il Rosso, con tono serio e velato da una lieve malinconia.
Abbassò il bicchiere e vi guardò dentro, distorto, il riflesso del suo volto. Non sopportava quella situazione, quel non poter fare niente per trattenere lo spadaccino.. era come se lo stesse in qualche modo perdendo, e forse per la prima volta dall'incidente di Foosha, il braccio che gli mancava lo fece sentire impotente.

<< E vorresti mandare al diavolo tutto così, per... questo? >> chiese, inasprito, indicando con un cenno della testa la sua spalla sinistra e dunque l'arto che gli mancava << ..per un fottuto braccio..! >>

Shanks

"Tsk.."
Le labbra di Shanks si contrassero in un sorriso teso, incupito da quella sgradevole sensazione che albergava in lui.

<< Lo so >> disse, quando Mihawk non trovò forse le parole per dirglielo o per non infierire. Ma al pirata non importava l'orgoglio, non importava di essere considerato più debole o meno abile a combattere per la menomazione, no: era solo il pensiero che Occhi di falco se ne sarebbe andato senza fare ritorno, che avrebbe rinunciato ai loro rapporti tanto facilmente, a fargli male. Un male che il Rosso stesso non si aspettava di provare.

<< Lo so che non siamo più ad armi pari >> completò la frase, poi trasse dei lunghi sorsi dal boccale quasi a voler soffocare nell'alcol i suoi pensieri, e riprese << ..ma potresti darmi la possibilità di provarci, almeno. Non ho problemi a perdere.. me ne farò una ragione! >>
Ed era la verità. Preferiva combattere ed essere sconfitto da Mihawk per altri quarant'anni, piuttosto che non vederlo affatto. Quello era l'unico legame che avessero.. l'unico modo di trattenerlo a lui, e Shanks voleva sfruttarlo ad ogni costo.

Shanks

Apparentemente, il Rosso sembrò restar fermo con la mente a riflette sulle ultime parole di Mihawk, riguardo le loro incompatibili posizioni da imperatore nel Nuovo Mondo e da membro della Flotta dei sette. Ma ciò che aveva colpito il pirata, in realtà, era stato quel riferimento di prima sul fine dei loro scontri.

"Già, cos'era Mihawk?"
Avrebbe voluto chiedergli Shanks, perché anche lui, dal suo canto, non ne conosceva del tutto la risposta. Sapeva sì che adorava il brivido dello scontro, il suono delle lame infrangersi l'una contro l'altra, e l'attenzione di quegli occhi da falco puntati sui suoi.. ma non aveva mai dato importanza al risultato finale del combattimento. Forse perché era quasi sempre scontato che finisse in parità, o forse, chissà, perché semplicemente non aveva importanza per lui.
Shanks amava agire e cogliere il bello di ogni occasione, mica stare a rimuginare sul perché di tutto.

<< Sì, immagino non sarebbero troppo contenti di sapere che vieni a brindare col nemico >> convenne infine il pirata, ridacchiando, mentre vuotava il boccale << ma sanno in che rapporti stiamo da anni, no Mihawk..? >>
Alzò lo sguardo sul pirata e si sentì fissare da quelle iridi auree che avrebbero messo in soggezione chiunque, e che qualunque pirata nell'oceano si sarebbe augurato di non incontrare mai. Ma per lui era diverso.. così come era diversa la natura del fremito che adesso lo attraversava.
Shanks non tremava per il nervosismo, né per la paura.. ma al contrario, per l'eccitazione. Perché quegli occhi avevano un qualcosa di magnetico che amava tremendamente anche se non sapeva spiegarsi il motivo.
<< Potresti sempre fingere.. che tenti di uccidermi >> propose, con un sorriso complice.

In quell'istante si avvicinò Yasop con un piccolo barile di liquore che Shanks -incredibilmente- sconosceva.
<< Capitano! Scusate l'interruzione, ma è tornato il resto della ciurma dalla città. Hanno portato una specialità del posto e ho pensato di portarvene un po' >> disse radioso, posando il barile vicino al tavolino improvvisato << Ma andateci piano, è così forte che Lou dopo appena un boccale non si reggeva in piedi! >>
Poco ci mancava che al Rosso brillassero gli occhi di felicità.
<< Grazie Yasop! Lo assaggeremo volentieri >>
Il cecchino si congedò rapidamente a lui e Mihawk, tornando ad aiutare gli altri per il banchetto.

Shanks fece un cenno verso il barile, rivolto al suo ospite.
<< Lou è un gran bevitore.. batte persino il sottoscritto, a volte _{(per forza, con quella stazza x°D)}.
Facciamo un patto: se resti sobrio più a lungo di me, accetto le tue condizioni.. ci salutiamo qui, una volta per tutte e questa sarà davvero la nostra ultima bevuta. >>
Sorrise, sfidandolo ancora.
<< ..Ma se vinco io, allora si fotta la Marina con la sua Flotta dei sette.. tornerai a cercarmi Mihawk! >>

Shanks


Il Rosso non poté non accennare una risata, in parte per l'entusiasmo con cui aveva raccolto la sfida Mihawk, in parte per la sicurezza che ostentava. Credeva di vincere tanto facilmente solo perché in ogni occasione lui finiva con l'ubriacarsi? Beh.. si sbagliava. Quella sarebbe stata una bevuta diversa dal solito. Shanks aveva molto più da perdere che la sua sobrietà, a differenza delle altre volte... lo sapeva bene, ed era determinato più che mai a non cedere.

<< Staremo a vedere, occhi di falco! >>
Riempì prima il boccale del moro, poi il suo (fino all'orlo come sempre). Esclamando un << A noi >> come l'apertura di una gara, portò il bicchiere alle labbra e mandò giù.
Dopo appena il primo sorso, aveva l'esofago in fiamme. Quella roba era davvero il liquore più forte che avesse mai assaggiato!
Ma non poteva permettersi di tentennare -non in modo manifesto, almeno- prima del suo rivale.

Shanks

Al pari dello spadaccino, Shanks perse subito il conto di quanti boccali aveva vuotato: dopo il primo o il secondo la vista gli si era annebbiata e la testa aveva cominciato a galleggiargli come una scialuppa alla deriva nel mare orientale. Ma non cedeva, non crollava: doveva vincere, per rivedere Mihawk. E quel desiderio bruciava molto più dell'alcol dentro di lui.
Riprese il bicchiere mezzo pieno sul tavolo con la mano incerta, tremolante, ma la determinazione gli permise di portarlo alle labbra e mandare giù. Il fegato gli urlava "Basta", il cuore di continuare fino allo sfinimento, se necessario, senza darlo a capire all'uomo dagli occhi di falco.
Non seppe quanti minuti passarono dopo quel lungo sorso, rimase a guardare il boccale vuoto ancora stretto in mano, fin quando Mihawk non lo richiamò:


Shanks aveva la vista appannata, la scialuppa (la sua mente cioè) sembrava aver preso da un pezzo il largo, ma si ridestò come mosso da un imperativo categorico a quella voce.

<< Tsk! Io non mi arrenderò mai... ricordatelo, Occhi di falco..! >> parlò lentamente, scandendo bene ogni parola per apparire più lucido che mai, dunque rialzò lo sguardo e... lo vide. Sì, un po' male per via della vista annebbiata ma.. lo vide. Le guance pallide di Mihawk avevano ora un colore rosato, virante quasi sul rosso, ed era uno spettacolo così eccezionale che gli occhi del pirata parvero ingrandirsi per poterlo rimirare meglio.

<< Mihawk, tu... >> fece Shanks, il sorriso montava irrefrenabile sulle labbra << ..non ci credo.. >>
Di scatto si alzò e, come se fosse una cosa del tutto normale, o come se non avesse alcuna importanza, in quel momento, rovesciare bicchieri e bottiglie in terra, salì sul tavolo con le ginocchia e si spinse in avanti per guardare meglio Mihawk. Arrivato a pochi centimetri dal viso dell'altro -tanto dovette avvicinarsi per poter vedere decentemente- accentuò il suo sorriso ed esclamò:
<< ..Hai preso colore!! >>
Si lasciò andare in una breve risata. Lo trovava così raro, così.. irresistibile. Quindi gli venne un altro pensiero: forse era anche accaldato... e privo di ogni inibizione, Shanks decise di togliersi il dubbio.
Lasciò il bicchiere ormai vuotato sulla sabbia per sfiorare col dorso delle dita uno degli zigomi perfetti del rivale. Non solo era caldo.. ma era saturo di un calore che si tradusse in fremito nel corpo del Rosso.

Shanks

Restò di sasso quando Mihawk si tolse il cappotto per metterlo sulle sue spalle, tanto che immediatamente credette ad uno scherzo dell'alcol. Lo spadaccino non era propriamente il tipo di persona che mostrava quel genere di attenzioni per qualcuno.. anzi, non mostrava attenzioni e basta.
Di sicuro, se non si trattava solo di allucinazioni da parte di Shanks, era ubriaco una cifra anche lui.

<< Ahah grazie.. ma non ho freddo.. >>
Rispose, prima che lo sguardo indugiasse su quel torace marmoreo, perfettamente scolpito, dinnanzi a lui.
Lo trovava tremendamente attraente...
"..Attraente?" fece eco la sua parte razionale, seppellita da qualche parte nella sua testa "Che roba mi ha propinato Yasopp..?"
Eppure quel pensiero non se ne andava ed i suoi occhi appannati scrutavano attentamente ogni centimetro della pelle diafana di Mihawk, desiderando di toccarla, di sapere se era calda come quella guancia che ancora emanava calore contro la sua mano, più fredda.
Shanks guardò di nuovo il moro e sorrise inclinando la testa da un lato.

<< Ma da quando sei diventato così premuroso e.. caldo? Credo proprio che il liquore la stia spuntand-... >> sentenziò, ma a conferma del fatto che l'alcol la stesse spuntando anche su di lui, non fece in tempo a terminare la frase che perse l'equilibrio e si ritrovò addosso a Mihawk, con le labbra congiunte alle sue.
Sussultò. Non per l'imbarazzo (Shanks praticamente non sapeva cosa fosse l'imbarazzo), ma perché quel contatto, seppur improvviso ed involontario, era stato un brivido di piacere ed eccitazione pura. Gli ricordò vagamente quando impugnava la spada e lo fronteggiava sul campo di battaglia.

<< Ups.. >> fece, facendo leva su una spalla del moro col braccio per distaccarsi da lui.. però non si allontanò più di tre centimetri.

<< ..scusa.. >> sussurrò. E al contrario di quel che gli diceva di fare la testa, al contrario di quel che lui stesso aveva intenzione di fare appena un secondo prima, si riavvicinò di nuovo, istintivamente, alle labbra dell'altro per catturarle in un bacio che non lasciava spazio ad equivoci.

Shanks

Seppure con una dose massiccia di alcol in circolo ad annebbiargli la mente, Shanks capì subito, sin dalle prime parole tese del moro, che si trovava di fronte ad una scena tanto bella quanto squisitamente rara.
Il tono di Mihawk era così strano, diverso.. così... sorpreso. Volendo azzardare, imbarazzato.
No, d'accordo.. forse l'imbarazzo era solo un miraggio legato agli effetti collaterali della pozione superalcolica di Yasopp, ma certo era che il suo bacio avesse, almeno per un momento, messo Occhi di falco in difficoltà. La mano che adesso gli chiudeva la bocca, allontanandola dalla propria, e le parole che incerte l'avevano preceduta, ne erano una chiara conferma.


Shanks ebbe l'istinto di ridere, non per quell'affermazione (fondata in buona parte), ma per come l'uomo chiamato Taka no Me non si fosse smentito, recuperando la sua consueta calma in un istante.
Però non lo fece; era come incantato dalla sua espressione, dal rendersi conto di quanto lo allettasse e di come lui non se ne fosse mai accorto prima d'ora.
A questo punto il rosso aveva due scelte: tentare di recuperare la ragione perduta e far resistenza all'alcol per vincere la sfida (persa in partenza) ingaggiata col rivale, oppure seguire l'istinto di riassaggiare quelle labbra fin tanto che poteva, fin tanto che lui era lì... forse per l'ultima volta, anche a costo di beccarsi un pugno in faccia.
Non ebbe bisogno di pensarci più di due secondi.
Gli prese la mano e la scostò dalle sue labbra, per poterle riavvicinare a quel viso imperturbabile, solo vagamente imporporito dal liquore (a differenza del suo, che già doveva essere avvampato).

<< E se fossi tu quello completamente ubriaco, Taka no Me..? >> sussurrò a fior di labbra, con un sorriso che sapeva di provocazione.
Già, perché la domanda sott'intesa, in realtà, era un'altra: "e se questa fosse solo una tua imbarazzante fantasia, che faresti..?"