Città di San Popula, [VM 18] il CP9 dopo Enies Lobby...

Rob Lucci

Non fu il pensiero di fare quel tipo di respirazione ad un uomo a far inorridire Lucci.. bensì il pensiero che Kumadori o qualcun altro potesse posare la propria lurida boccaccia su quella di Kaku. L'idea lo sconvolgeva e lo irritava così tanto che fermò in tronco il capellone, spingendolo indietro con un una mano (e fece una fatica enorme per trattenersi dallo schiantarlo contro qualche barile lì sul ponte!)

<< Kumadori, hai già fatto il tuo dovere >> gli disse, fingendo calma e lucidità << qui ci penso io, tu riprendi il controllo del timone con Fukuro, stiamo andando alla deriva.. >>
Il resto del gruppo lo fissò sconvolto, attonito.. era più probabile che Lucci decidesse di mangiarsi Hattori allo spiedo, ma non che facesse una cosa del genere!
Il felino però non vi diede importanza, aveva in mente solo la vita di Kaku.

Gli chiuse il naso tra due dita e gli spinse leggermente il mento verso il basso, così da fargli aprire la bocca appena quanto bastava. Esitò allora qualche istante nell'avvicinarsi al suo viso, così immobile, così vicino come non lo aveva mai visto.. tirò un respiro profondo.. e posò le sue labbra su quelle di lui.
Se non fosse appena uscito da un ospedale, Lucci avrebbe detto in tutta certezza che gli stesse venendo un collasso, o che qualche vaso principale gli fosse saltato dopo lo scontro con Cappello di paglia.
Già, come altrimenti spiegare quel brivido lungo la schiena.. e il fatto che il suo cuore si fosse apparentemente fermato..?
"Che diavolo mi prende.." pensò Lucci in un barlume di lucidità "devo farlo respirare subito.."
Spinse l’aria nei polmoni di Kaku, fino ad esaurire la sua dose d'ossigeno, e si distaccò da lui.. a malincuore. Ma non vide reazione.

<< Forza Kaku.. >> sussurrò, forse perché potesse sentirlo solo lui, trasse un altro respiro e fece combaciare per la seconda volta le loro bocche.
Di nuovo, le labbra umide di dolce acqua piovana incontrarono quelle salate di Kaku... di nuovo quella maledetta sensazione gli arrestò il cuore, facendogli perdere cognizione di sé, facendogli intensamente desiderare quella bocca, quella pelle... quel ragazzo che con tanta apprensione tentava di risvegliare...
Travolto (e sconvolto) da quelle emozioni, Lucci si allontanò dal viso di Kaku dopo averlo rifornito di aria, gli sembrava di aver avvertito una reazione...

Rob Lucci

Quando Kaku iniziò a tossire dando segni di ripresa Lucci si sentì immediatamente più leggero, quasi gli si fosse spostato un macigno dal cuore.
Lo rialzò un po' di più dalle spalle mentre Califa, Jabura e Blueno, dietro di lui, tiravano un sommesso sospiro di sollievo.
Allora Kaku pronunciò il suo nome: nei suoi occhi e nella sua voce si poteva leggere lo stesso stupore degli altri, anche se forse non era del tutto cosciente dell'accaduto e dell'intervento di Lucci...

<< Kaku.. stai bene? >> domandò senza dare a capire quanto fosse felice e sollevato..
...Ma i gesti lo tradirono.
Istintivamente gli spostò delle ciocche di capelli dalla fronte per evitare che gli facessero gocciolare l’acqua sugli occhi, poi prolungò il percorso della sua mano lungo una guancia di Kaku, la sfiorò fino al mento.. come se non volesse staccarsi da lui, da quella pelle, da quel viso che aveva ripreso vita.
Probabilmente quella fu la prima, sola carezza che Lucci avesse mai fatto spontaneamente ad essere umano... Subito dopo, però si rese conto di quanto fosse scemo, assurdo, incomprensibile ed inconsulto ciò che aveva fatto.
Ritrasse velocemente la mano e deglutì, un po' nervoso, sperando che nella confusione della tempesta e con la poca luce che c'era nessuno l'avesse notato.
Ma non erano tanto i giudizi dei suoi "spettatori" a preoccuparlo, al contrario.. era lui stesso. Non capiva che diavolo gli stesse succedendo!

Rob Lucci

Massì, infondo era così naturale.. vedere quella spietata macchina sanguinaria di Lucci fare una respirazione bocca a bocca a Kaku, e vedere quest'ultimo arrossire dopo la carezza..
"C-CAREZZA!?" pensarono all’uninsolo Califa, Blueno e Jabura, ma si convinsero immediatamente di aver avuto le allucinazioni per via della pioggia forte.
D’altro canto il cuore di Lucci aveva accelerato i battiti accorgendosi del rossore di Kaku, senza un motivo plausibile, giungendo al culmine quando vide un sorriso delinearsi sulle labbra di lui... gli ricordò quanto amasse vederlo all’opera a Water Seven.. quanto lo faceva sentire bene constatare che fosse felice...
Poi il subbuglio interiore cessò di colpo: Kaku aveva perso i sensi e giaceva immobile tra le sue braccia.
Lucci sbiancò, pur sapendolo fuori pericolo.

<< Che rammollito! >> esclamò Jabura << è svenuto di nuovo! >>
<< Magari potrei.. >> Lucci stava per proporre una nuova "respirazione" bocca a bocca, ma si rendeva perfettamente conto che non fosse più necessaria << ..Cioè, magari deve solo riposare un po'. Blueno accompagnaci in cabina, Califa vai a procurare delle coperte e dei vestiti asciutti.. Jabura... fissami ancora in quel modo e giuro che le prossime parti anatomiche ad avere le cerniere saranno le tue palpebre >>
Califa soppresse una risatina, pur facendo di tutto per nasconderlo. Il lupastro ribattè qualcosa, ma Lucci non se ne curò affatto mentre Blueno prendeva Kaku su una spalla e aiutava lui a rialzarsi per camminare fino alla cabina del comandante.
<< Lucci, porto Kaku nelle altre cabine? >>
<< Non è necessario >> rispose il felino << Lascialo qui, lo terrò d'occhio io >>
Blueno era alquanto perplesso. La premura di Lucci verso Kaku si stava rivelando reale, non solo un frutto della loro immaginazione.
Ma l’ex leader del CP9 aveva la risposta pronta.
<< Beh.. devo fare anch’io la mia parte mentre voi gestite la nave >> il suo tono fu quello risoluto e convincente di sempre << adesso vai, controlla che Jabura e gli altri non facciano danni >>
Blueno annuì del tutto convinto, adagiò il compagno sul letto (matrimoniale, per la cronaca) e uscì dalla cabina. Lucci restò seduto sul bordo del materasso, prese la coperta che diversi minuti prima Blueno aveva dato a lui, e la usò per coprire Kaku.. ma quando se lo trovò di nuovo così vicino, così a stretto contatto, fu investito dai fremiti.
Fissò le sue labbra. Cosa non avrebbe dato per assaggiarle ancora una volta...

Rob Lucci

Kaku rinvenì e Lucci per l'ennesima volta in quella giornata sentì uno sbalzo nel suo ritmo cardiaco: aveva ripreso ad accelerare senza motivo. Fantastico. Cappello di paglia l'aveva ridotto peggio di quando pensasse! Adesso ogni volta che Kaku gli stava vicino si comportava in modo strano!
Ma che nesso potevano avere le ferite subite col desiderio di Kaku...?


Per un istante gli balenò in mente l'idea che Kaku avesse letto le sue intenzioni e non riuscì a proferire parola, poi, con sollievo, capì che si sbagliava. Era solo probabilmente imbarazzato da quella situazione... dopotutto non si erano mai trovati così, soli in una stanza, su un letto, insieme.
Sembrava addirittura che Kaku avesse il respiro affannato...
"Al diavolo, che idiozie!" si rimproverò Lucci per i suoi comportamenti, le sue voglie del tutto prive di senno e logica "E’ tutto come sempre, siamo solo storditi da quella stupida tempesta"


<< Forse è sul ponte, o è caduto in mare.. >> rispose Lucci, poi notò che l’altro si stava togliendo la coperta e lo fermò, posando una mano sulla sua << E’ meglio che riposi, sei quasi annegato là fuori >>
..Ma quel tocco era come elettricità pura e se ne rese subito conto. Più restava accanto a lui immobile, più pensava al sapore delle sue labbra.. alla pelle bagnata di sale, sotto i vestiti..
Deglutì e si costrinse a distogliere lo sguardo (e la mano) da lui, come se stesse mandando già un cucchiaio di veleno. Si concentrò su Hattori, ma continuò a parlargli.

<< Comunque, non è da te.. rischiare in quel modo. Che ti è passato per la testa? >>

Rob Lucci


Sorrise, sicuro di sé ma specialmente di Kaku. Aveva una grande forza di volontà, anche se era così piccolo e così ancora invisibile rispetto altri altri bambini. Ma Lucci lo sapeva.. sentiva che era speciale.

<< Se non riesci, riprovi. Anche altre cento volte.
Non ti romperai nulla stavolta.. >>
Gli prese la mano destra con la sinistra chiudendo le dita a pugno, fatta eccezione per l'indice che tese in avanti insieme a quello di Kaku, a formare una sorta di pistola. La levò di fronte al piccolo coi capelli arancio per mostrargliela.

<< ..Adesso non sei solo >>
Avendo le dita più lunghe, avrebbe attutito l'urto prima di Kaku. E se necessario, poteva imprimergli una piccola forza per spronarlo a esercitarsi.