PACE
Quando finalmente mi risvegliai, la prima cosa di cui mi resi conto era che mi trovavo nuovamente nell’infermeria e che, a giudicare dalle stelle che vedevo dagli oblò, doveva essere notte fonda. Chissà da quanto tempo era che dormivo…
Per un attimo, pensai con sollievo che tutto quello che doveva essere accaduto nelle ultime ore fosse stato solo un sogno, anzi un incubo, che la mia mente mi aveva giocato, ma non appena provai ad alzarmi, una fitta dolorosissima al fianco mi rivelò che quell’incubo era stato reale e quasi mortale, sia per me che per….
- Shanks! -, esclamai, allarmato come non mai; dov’era Shanks?? Che gli era successo??? Stava bene??
Mi guardai in giro, nella speranza di NON scorgerlo tra i lettini accanto a me, così da potermi rassicurare sul fatto che stesse bene, ma il ricordo di tutto il sangue che aveva sul viso, più il fatto di riconoscere quella sua inconfondibile zazzera rossa su due letti più in là, mi fece ricredere e ricadere nel panico.
Strisciai quanto più velocemente e silenziosamente possibile fuori dal letto, con il fianco che mi pulsava terribilmente quasi stesse per spaccarsi, e raggiunsi il rossino dall’altro lato della stanza.
Era girato su di un lato e stava dormendo e aveva una pesante fasciatura tutto intorno alla testa, ma per il resto sembrava stare bene.
Quando però, con un lieve mugugno indistinto, si voltò verso di me, vidi che la fasciatura gli prendeva anche tutto l’occhio sinistro.
Mi portai una mano sulla bocca per reprimere un gemito, mentre ricordavo tutto il sangue che gli avevo visto in viso, e pensando immediatamente al peggio: Shanks era forse diventato….
Improvvisamente, con un altro lieve movimento e uno sbadiglio, Shanks aprì l’occhio sano, puntandolo poi sulla mia figura, cercando di metterla a fuoco nonostante il velo di sonno che ancora lo possedeva.
Per un attimo, provai l’istinto di tornarmene indietro, di non farmi vedere e di fingermi addormentato nel mio letto, ma una fitta al fianco me lo impedì inchiodandomi sul posto.
Aspettai dunque, che Shanks si risvegliasse del tutto, senza fiatare e senza osare muovermi; non mi sentivo ancora pronto per affrontarlo, non dopo tutto quello che….
- Bagy…? -, la sua dolce voce impastata dal sonno mi riscosse, - Bagy sei tu? -.
Cavolo quanto mi era mancato sentire quella voce!
- S-Si… sono io -, faticai a rispondere, mentre lo osservavo alzarsi pigramente e stropicciarsi l’occhio destro. Quando poi si toccò quello sinistro, trattenni un attimo il fiato, in attesa della sua reazione incredula e poi agitata.
Ma Shanks si limitò semplicemente a sfiorarsi la fasciatura, sbuffare e mandare una piccola maledizione a Crocus, borbottando su quando si sarebbe deciso a levargli quell’orrendo pezzo di stoffa dalla faccia.
Si rivolse poi verso di me, con il suo solito sorriso a 32 denti (il sorriso più bello che avessi mai visto!) e mi disse: - Bene, vedo che finalmente ti sei svegliato anche tu. Mi fa piacere -.
- A-Anche a me… -, balbettai incerto, - Ma da quanto tempo… insomma… per quanto ho… -.
- Russato come un ghiro borbottando frasi sconnesse nel sonno? -, ghignò il rossino, aspettando poi una mia reazione a quella frecciatina; ma vedendo che non emettevo un fiato, si decise a rispondermi: - Per quasi una settimana. Crocus ti ha dovuto dare sedativi su sedativi per evitare che ti lamentassi per il dolore. È una brutta ferita quella -, e indicò con un cenno della testa il mio fianco fasciato.
- Già… -, borbottai, pensando a come me l’ero fatta, - Ma tu… come stai? -, chiesi titubante, cercando di non svelare la mia preoccupazione.
- Intendi questo? -, sorrise, mentre si indicava l’occhio, come se non fosse niente di grave, - Crocus ha detto che l’occhio non è danneggiato e quindi tornerò a vedere, ma che purtroppo mi rimarranno tre cicatrici parallele l’una all’altra. A parte questo e qualche altra ferita superficiale, sto bene -.
- Di te che mi dici, invece? -, aggiunse poi, - Ti fa ancora male, vero? -.
Annuii distrattamente, sentendomi a disagio sotto quello sguardo che sembrava potesse leggermi l’anima, nonostante derivasse da un occhio soltanto.
- Vieni nel letto con me -, disse all’improvviso il rossino, prendendomi una mano e tirandomi piano verso di lui.
- Cosa??? Ma che fai? No. Non voglio… Aspetta -, ma le mie proteste furono vane, perché venni trascinato di peso sul materasso, mentre Shanks mi si avvinghiava contro peggio di un koala, mozzandomi il respiro.
- Scusa, ma era da tanto che non lo facevamo. Mi mancavi -, sorrise a mò di scusa, appoggiando la sua testolina sul mio petto come se niente fosse, mentre io diventavo più rosso dei suoi stessi capelli.
Ma che gli prendeva tutto a un tratto?
Che stesse in qualche modo cercando di riallacciare i rapporti con me?
Dio, che confusione!
Rimanemmo così per qualche minuto, in assoluto silenzio, fin quando la sua voce non si fece di nuovo sentire: - Bagy, sei arrabbiato con me? -.
- Perché me lo chiedi? -, gli domandai a mia volta.
- È da un po’ che ti comporti in modo strano con me. Mi eviti, a stento mi rivolgi la parola, e ora che siamo vicini nemmeno mi tocchi -.
Esitai un po’ prima di rispondergli: - Beh… ti ricordo che non stiamo più insieme, quindi è normale che io non possa prendermi certe libertà -.
- Ma non centra! Siamo amici, il contatto fisico è una cosa normale -, obbiettò lui, alzandosi e appoggiandosi alle braccia per guardarmi in viso, ma io distolsi lo sguardo: - Non è così semplice come pensi… -, mormorai.
- Invece lo è, sei tu che rendi le cose complicate -, sbuffò lui, toccandomi la guancia, ma io mi ritrassi.
I suoi tocchi mi facevano male, ardevano come fuoco sulla mia pelle più volte ferita da un male più profondo di quello che un’arma può dare.
- Shanks, per favore, voglio tornare nel mio letto. Se Crocus ci vede finiremo nei guai -, cercai di protestare, ma lui mi bloccò la strada: - Perché mi stai evitando? Che cosa ti ho fatto, Bagy? -.
- Tu non mi hai fatto nulla, voglio solo andare a riposare -.
“Ti prego, lasciami andare! Non toccarmi, non me lo merito!”.
- Puoi riposare qui, accanto a me. Cos’è ti faccio ribrezzo ora? -.
- No, no, è solo che… -.
“Semmai dovresti essere tu a provare ribrezzo e schifo nei miei confronti, e non sai quanto!”.
- Solo che cosa? Qual è il problema? -.
- Il problema è che state facendo troppo casino, voi due -.
Una voce alle nostre spalle ci fece sussultare, ed entrambi ci voltammo verso la porta, in tempo per vedere Crocus che se la richiudeva dietro e avanzava verso di noi.
- Si può sapere che ci fate nello stesso letto e perché state urlando tanto? Lo sapete che ore sono? -, chiese con tono di rimprovero.
- Scusaci Crocus, torno subito a letto -, colsi la palla al balzo, cercando di scappare, ma Shanks mi trattenne fulmineamente per un braccio, impedendomi la fuga: - Può rimanere almeno questa notte? Per favore -, chiese, sfoderando uno dei suoi soliti sorrisi innocenti e supplichevoli.
- Assolutamente no -, fortunatamente, Crocus era un tipo abbastanza irremovibile.
- Allora solo per il tempo che mi devi cambiare la fasciatura. Ti prego Crocus -.
- … Oh e va bene, ma solo fino a quando non avrai finito -.
Avevo detto “abbastanza”, eh!
Così, rassegnato all’idea che non sarei riuscito ad andarmene, mi risedetti sulle lenzuola, la mano di Shanks ancora stretta attorno al mio polso, e osservai Crocus sciogliergli piano le bende.
Se avessi saputo cosa avrei visto sotto di esse, avrei fatto di tutto per andarmene via di lì, anche rompere il braccio al rossino!
Tre cicatrici, di colore rosso scuro, partivano da sopra al sopracciglio di Shanks fino ad arrivare allo zigomo, disegnando tre strisce perfettamente parallele anche se dai bordi zigzaganti.
Dei brividi gelidi mi corsero lungo la schiena, mentre sentivo qualcosa risalirmi lungo la gola; la testa mi girava e il sudore mi scendeva freddo e copioso dalla fronte.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo dallo sfregio sul bellissimo viso di Shanks, nel frattempo che la mia mente ripercorreva gli eventi di quel giorno fino al ritrovamento di Shanks col volto coperto di sangue.
Non potevo sopportare oltre quella vista.
Scesi velocemente dal letto, infischiandomene sia del dolore al fianco sia degli sguardi preoccupati dei miei due compagni, e corsi a rifugiarmi in bagno, dove vomitai perfino l’anima.
Quando finalmente riuscii a calmare i tremiti del mio corpo, mi lasciai scivolare a terra, lungo la parete della stanzetta, mentre il senso di colpa mi assaliva.
“È colpa mia!”, mi ripetevo, “Avrei dovuto saperlo che sarebbe tornato alla carica! Dovevo saperlo che ne avrebbe approfittato! Maledizione! Maledizione! MALEDIZIONE!!!”.
- Bagy? -, la voce incerta di Shanks, mi arrivò da dietro il legno della porta, prima che questa si schiudesse (mi ero dimenticato di chiudere a chiave) e mi lasciasse intravedere il viso del rosso… senza fasciatura.
Distolsi immediatamente lo sguardo, intanto che le lacrime premevano contro i miei occhi per uscire.
“Ti prego, Shanks, lasciami stare. Va via. Va via!”.
- Bagy -, sospirò lui, sedendosi accanto a me, provando ad abbracciarmi; ma io lo respinsi nuovamente, intimandogli con voce rotta di starmi lontano.
Sapevo che forse lo stavo ferendo e che forse lui avrebbe capito che non volevo toccarlo perché mi faceva schifo, ma la realtà era un’altra: ero io che mi facevo schifo da solo e non volevo che lui mi toccasse.
Ma Shanks, come suo solito, non demorse, afferrandomi per le spalle e stringendomi a se con forza, nonostante le mie, seppure deboli, proteste.
- Bagy, ti prego, smettila! Non è colpa tua se ho queste cicatrici, smettila di colpevolizzarti! -.
Cosa?
Che ne sapeva lui di quel che stavo pensando?
Che avesse intuito i miei sentimenti?
O forse…. Teach gli aveva raccontato tutto….
- Rayleigh-san e il Capitano mi hanno spiegato che eri preoccupato per me dopo quello che aveva provato a farmi la volta scorsa, ma che non volevi avvicinarti a me per rispetto nei miei confronti e nel fatto che ci eravamo lasciati -, continuò il rossino, lasciandomi basito.
Rayleigh e Roger si erano davvero inventati quella semi-bugia per proteggermi dal rivelare la verità? Se era davvero così, quei due avrebbero dovuto farli santi!
- E mi hanno anche detto che probabilmente ti saresti sentito in colpa per non avermi tenuto d’occhio abbastanza -, disse ancora Shanks, inconsapevole dei pensieri che mi giravano per la testa, - Ma tu credi davvero che se fossimo stati insieme lui non mi avrebbe sfidato lo stesso a duello? -.
- Sfidato a duello? -, finalmente la mia voce si decise a venire fuori, - Lui ti ha sfidato a duello e tu hai accettato?? Nonostante sapessi che non avevi possibilità??? Nonostante sapessi quello che voleva farti???? -.
- Ho dovuto farlo! Lui… -.
- Dovuto?? DOVUTO??? E chi te l’ha detto?? Avresti potuto benissimo rifiutare!! Che motivo avevi per… -.
- L’ho fatto per PROTEGGERTI, Bagy! -, m’interruppe, - Aveva giurato che ti avrebbe fatto qualcosa di male se non avessi accettato di combattere. Non potevo lasciar perdere -.
Rimasi di sasso per qualche minuto, mentre mi costringevo ad alzare lo sguardo verso il rossino, tentando di non badare alla cicatrice che aveva e che sembrava quasi brillare di luce propria.
- Proteggermi? E perché…? Che bisogno avevi di farlo?... I-Io mi so difendere, lo sai? -.
Bugia, ENORME bugia.
Ma comunque aveva ragione. Anche se fossimo stati insieme, non sarei comunque riuscito ad evitare quel combattimento.
Shanks esitò qualche istante prima di rispondere; sembrava a disagio, come se quello che stesse per dire fosse il più grande segreto del mondo.
- Lo so, ma… La verità è che… Io non volevo che ti accadesse nulla…. Perché… io… io ci tengo ancora a te…. -.
Per un attimo, dopo quella frase, sentii le parole del Vice di giorni e giorni fa rigirarmi nella testa: “Non credere di aver sofferto solo tu a causa della lontananza tra di voi in questi mesi. Anche se rideva e scherzava, lui continuava a pensare a te…. Con i gesti, gli sguardi e il modo con cui gli parlavi, era ovvio che tu provassi ancora qualcosa per lui. Come Shanks prova ancora qualcosa per te”.
- Capodanno… -, mormorai.
- Eh? -.
- A Capodanno. Tu non stavi mentendo. Non eri solo ubriaco. Facevi sul serio -.
Shanks arrossì, ma annuì poco dopo, chiarendomi il dubbio che ancora mi attanagliava il cuore; Shanks, quindi, provava davvero ancora qualcosa per me….
- Bagy -, la sua voce, esitante come la prima volta in cui ci eravamo confessati cosa provavamo l’un per l’altro, arrivò alle mie orecchie, dolce come allora, - Bagy ascolta… so che… tra me e te ci sono state tante cose… belle e brutte… e so che tu, forse, non vuoi più avere niente a che fare con me… ma… -, e qui, i suoi occhi scuri incontrarono i miei, e io vi potei leggere tutta la speranza che custodivano, tutta la voglia di andare avanti e lasciarsi il passato alle spalle che il rossino voleva trasmettermi, - Potremmo… si insomma… credi che… noi… potremmo… -.
- Ricominciare? -, finii io per lui, mentre sentivo il mio cuore battere più forte nel frattempo che annullavamo senza accorgercene la distanza che ancora c’era tra noi.
- Si.. io… vorrei… -.
- Si -, conclusi, sorridendo appena, - Si, lo voglio -.
E in quell’istante, ci baciammo.
Fu un bacio lungo, passionale, che sapeva di attesa, lontananza, desideri costanti, promesse rinnovate e memorie ritrovate.
Un bacio che valeva più di mille parole, un bacio che cancellava il passato, confinandolo nell’oblio delle nostre menti, per lasciar spazio al presente e al futuro che sarebbe venuto poi e che avremmo vissuto insieme.
Un bacio che, però, almeno per me, significava un segreto non detto, una realtà mai raccontata e della quale avrei sempre temuto le conseguenze.
Un dovere a cui mi ero sottratto e che avrebbe continuato a perseguitarmi fino a quando non fossi diventato adulto….
raaaaaagaaaazziiiii uuuuuuuuuuuuh!!!! eccomi qua! sono tornata dopo.... SOLO UN GIORNO???? WTF???? no vabbè vi spiego, è che ho tanta di quella voglia di levarmi di tor... ehm cioè... di finire questa bellissima fiction, così da poter tornare a dedicarmi all'ltra su Mirella che sto trascurando, che questo finale della storia di Bagy mi è venuto in un lampo. Ora però attenzione, perchè ci sarà l'ATTO FINALE! Bagy riuscirà finalmente a liberarsi dall'incubo del suo passato e dire tutto a Shanks? e Alvida che fine ha fatto? si sarà tagliata le vene afuria di ascoltare tutta questa sfilza di disperazione e agonia, oppure è ancora viva??? lo scoprirete nel prossimo capitolo! a presto!!!