I hate you, idiot!, [VM18] Zoro/Sanji

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view post Posted on 19/10/2017, 00:29
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dbZ2mqj
Avvenne tutto in una manciata di secondi infernali per Sanji: Zoro che lo tirava a sé, lui che si ritrovò inginocchiato, la mano dello spadaccino immersa tra i propri capelli e, infine, le labbra d'entrambi ebbero un contatto; secondi che parvero secoli, con la mente totalmente inerme, mentre un mix indefinito d'emozioni si scatenò dentro il cuoco: sorpresa, rabbia, stupore, orrore... Perché, questa volta, non era stato un incidente, come quel pomeriggio, non si poteva dare la colpa alla nave che s'era inclinata all'improvviso, che avevano perso l'equilibrio, e che per sbaglio s'erano baciati. Quello era uno sbaglio, questo era qualcosa di voluto, dal Marimo, ma che cazzo gli passava in quella cazzo di testa?!
Come se non ci fosse limite al peggio, la lingua dello spadaccino entrò prepotente nella sua bocca, facendogli sentire il sapore del vino che si mischiò a quello del tabacco; che diavolo pensava di fare?
D'istinto, Sanji pensò d'usare la bottiglia per romperla in testa a Zoro, ponendo fine a tutto, però quel poco di vino che c'era rimasto sarebbe andato sprecato... Allora, decise di mordergli la lingua, il più forte possibile, così da fargli passare la voglia di fare qualsiasi altra cazzata!
-Ti ha dato di volta il cervello?!- gli chiese, non appena fu libero di parlare e dare fiato a tutto il proprio ribrezzo, per quello che era appena accaduto.

 
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view post Posted on 14/1/2018, 23:17
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Forse fu il dolore o forse fu più la sorpresa a riportare Zoro brutalmente alla realtà. Si staccò dalle labbra di Sanji sentendo ora in bocca, oltre al sentore di tabacco e vino, il sapore metallico e inatteso del sangue.
Lo fissò stralunato. Quel maledetto idiota gli aveva morso la lingua!

CITAZIONE
-Ti ha dato di volta il cervello?!-

Fece per replicare con un insulto ma si bloccò, realizzando in una scintilla di lucidità che cosa aveva appena fatto. Che cosa aveva appena innescato.
Doveva aspettarsi quella reazione da parte di Sanji, alias Io-guardo-solo-le-donne... o forse no? Non era stato lui a provocarlo per primo con tutte le sue allusioni da pervertito?! E non era lecito aspettarsi che anche solo una minima parte del cuoco, in fondo, molto in fondo, volesse ciò che voleva lui...?
Zoro si leccò via il sangue da un angolo della bocca continuando a guardare Sanji negli occhi, come se lì e solo lì potesse trovare una risposta sincera alla sua domanda. Peccato che in quel momento fosse decifrabile quanto un Poigne Griffe senza Robin nei paraggi: anche se conosceva quell'idiota da mesi, non riusciva a capire cosa gli passasse per la mente, non riusciva a leggere oltre la rabbia, l'orrore, l'ostilità di Sanji. Intuiva solo di aver fatto una gran bella cazzata non pensando alle conseguenze delle sue azioni.
Restò in silenzio, completamente immobile, finché dal mare non si sollevò una leggera brezza.
Il vento scompigliò i capelli biondi del cuoco e fece di nuovo respirare a Zoro il suo profumo, gli lasciò intravedere i tratti perfetti dei suoi zigomi, la tonalità chiara del suo incarnato che alla luce della luna aveva un nonsoché di regale.
Cazzo.
Sanji era molto più attraente che irritante, adesso. E no, cazzo, per quanto odiasse ammetterlo, per quanto fosse sbagliato, per quanto si ritrovasse con la lingua in fiamme, Zoro non rimpiangeva di averlo baciato.
Distolse lo sguardo da lui come finì di formulare quel pensiero. Notò di sfuggita il movimento di un oggetto sulle assi del ponte e allungò un braccio a raccogliere la sigaretta di Sanji, ormai spenta.
«Ti è caduta questa... porcheria» disse, avvicinandogliela alle labbra con una smorfia. «Non so come faccia a piacerti!»

Ok, si merita le botte, ne sono consapevole xD
 
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view post Posted on 19/3/2018, 11:14
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Respirava con affanno, mentre non spostava l'attenzione da Zoro, pronto ad un altro probabile attacco da parte sua... Davvero, se avesse provato a fare un'ulteriore mossa, non si sarebbe limitato ad un semplice morso sulla lingua.
Si preparò per assestargli un calcio, vedendolo muoversi, ma si trattenne quando vide che Zoro gli stava raccogliendo la sigaretta, avvicinandogliela poi alle labbra; se fosse stato un altro momento, in cui entrambi discutevano per qualcosa di poca importanza, Sanji avrebbe forse anche accettato quel gesto, certo, sempre a modo suo... Si mise in piedi, a distanza di sicurezza.
CITAZIONE
«Ti è caduta questa... porcheria. Non so come faccia a piacerti!»

"Sempre meglio questa porcheria, che ritrovarsi qualcosa di più disgustoso in bocca."
Prese la sigaretta, sfiorando involontariamente la mano del Marino, e lo guardò.
Nonostante la rabbia per quello che aveva fatto, giustificò il tutto come un effetto collaterale dell'alcol che Zoro aveva in corpo, chissà chi pensava d'avere avanti a sé... Sicuramente gliel'avrebbe fatta pagare da sobrio, ma una piccola battuta ci stava, quindi non ci pensò due volte nel dirgli:
"A meno che tu non voglia ripetere l'esperienza, ma osa farlo e ti cambio davvero i connotati!"
D'accordo, era più una velata minaccia, in realtà, però era meglio fissare bene i paletti, altrimenti quella testa d'alga avrebbe capito tutt'altro, tipo che gli era piaciuto, cosa assolutamente non vera, anzi: sarebbe andato a lavarsi per togliersi qualsiasi gene infetto dalla bocca... Si chinò per posare la bottiglia, tanto a pensarci era più vuota che piena, non avrebbe avuto senso metterla a posto.
"Se proprio vuoi sfogarti, tappati la bocca con questa e pensa di star a fare un ottimo servizio con quella lingua, almeno sarà utile a qualcosa."

Come ho detto, perdona il ritardo 🙇


Edited by Kira. - 9/4/2018, 10:00
 
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view post Posted on 15/4/2018, 22:13
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CITAZIONE
"Sempre meglio questa porcheria, che ritrovarsi qualcosa di più disgustoso in bocca."
[...]
"A meno che tu non voglia ripetere l'esperienza, ma osa farlo e ti cambio davvero i connotati!"

Appurato che il rifiuto di Sanji era stato categorico, Zoro si ritenne fortunato ad avere ancora la mascella tutta intera e al suo posto. Almeno in parte.
Un'altra parte di lui, quella meno pragmatica e più irrazionale, quella che aveva -di nuovo- tremato al contatto con la mano del cuoco, come percorsa da un'improvvisa scossa elettrica, non la pensava allo stesso modo.
Era assurdo e innaturale e inaccettabile, eppure era concreto quanto il sapore del sangue che sentiva in bocca.
Sanji gli piaceva, cazzo!
Per questo a Thriller Bark aveva voluto proteggerlo ad ogni costo, per questo non riusciva a toglierselo dalla mente, per questo lo aveva baciato. Per questo le sue parole, ora, facevano più male dei suoi calci o di certe ferite contratte in battaglia che ancora gli bruciavano addosso.

CITAZIONE
"Se proprio vuoi sfogarti, tappati la bocca con questa e pensa di star a fare un ottimo servizio con quella lingua, almeno sarà utile a qualcosa."

Zoro si sentì avvampare. Ringraziò che fosse notte e che l'altro non potesse notarlo, dato che in quel momento dava le spalle alla luna piena, brillante come un riflettore.
Bastardo pervertito da strapazzo... stava sottilmente insinuando che baciava da schifo?!
Scusa tanto se non ho seguito il corso di pomiciate al chiaro di luna!
Strinse i pugni, l'indignazione e l'imbarazzo che facevano a gara dentro di lui. Se avesse avuto la coscienza apposto gliele avrebbe cantate -e suonate- di santa ragione, a rischio di svegliare l'intera ciurma per l'ennesima baruffa. Se avesse avuto la coscienza apposto... e un macigno in meno sul cuore.
Il cuoco era di sicuro un pervertito, lo aveva indubbiamente provocato a parole e coi fatti -come spiegare quei dolci a forma di dita, altrimenti?!- ma quelle, Zoro lo capiva solo ora, erano provocazioni fini a sé stesse.
Come aveva potuto pensare, anche solo per un secondo, che volesse quello che voleva lui?
«Farò proprio così» replicò, raccogliendo la bottiglia e dando le spalle a Sanji. Bevve un altro sorso di vino e si asciugò le labbra contro il dorso della mano, mentre ritornava a passi lenti verso il timone. «Tornatene pure a dormire, non mi addormenterò. Non sono ubriaco.»
In effetti, avrebbe preferito esserlo.

Non scusarti, io sono di una lentezza imperdonabile.
...Poor Marimo!
(Oh, pensavo che potremmo far passare qualche giorno per evidenziare il distacco tra i due, se non hai altro in mente, ovviamente :) )
 
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view post Posted on 16/8/2018, 12:34
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La Sunny navigò serenamente per giorni, durante i quali la ciurma potè riposarsi e trascorrere il tempo a coltivare i propri hobby, e Sanji stava aiutando la sua dolce Nami a cogliere i mandarini, con un enorme sorriso stampato in faccia. Appena capitava, il cuoco le faceva i complimenti su quanto la ragazza fosse più bella e raggiante del solito e quest'ultima evitava di rispondergli ormai, sapendo che il discorso sarebbe continuato all'infinito in una miriade di complimenti.
Il biondo si sentiva rilassato a stare lì, soprattutto per l'ottima compagnia, ma anche perché negli ultimi giorni aveva discusso poco o niente con Zoro e la cosa non gli dispiaceva, anche se un po' lo innervosiva quando lo spadaccino gli rispondeva a mezza bocca o per niente, ma erano attimi che passavano velocemente, in un batter di ciglia.
"Abbiamo finito, Sanji-kun, puoi metterli a posto," Nami si fece spazio tra i suoi pensieri con la sua voce soave.
"Ma certo, mia adorata~♡ Desideri che ti prepari qualcosa?"
La navigatrice scosse la testa, rimandando lo spuntino più tardi, al momento sarebbe andata a rilassarsi sotto il sole.
Non avendo ricevuto alcun compito specifico, Sanji si diresse verso la dispensa, incontrando sulla propria strada un Marimo che stava dormendo, e fu naturale per lui commentare.
"Tsk! Non fa mai niente, ma sempre in mezzo ai piedi sta!," per poi sorpassarlo e continuare a camminare.
Una volta arrivato alla dispensa della cucina e sistemò per bene i frutti, tuttavia non s'accorse che la porta si chiuse alle sue spalle e, appena se ne rese conto, tentò di tutto per aprirla, girare la maniglia, spingere, calciare la porta, ma niente, fece più rumore possibile per farsi sentire dagli altri, ma nessuno arrivò; d'accordo, non era il caso di farsi prendere dal panico, cominciò a ripetersi a mente, avrebbe aspettato che qualcuno -- tipo Luffy -- chiedesse del cibo e immediatamente si sarebbero accorti di quello che gli era successo.

Erano passati minuti, o forse ore? Probabilmente non più di un paio, provò a fare mente locale, ma non sapeva dirlo con certezza... Il freddo gli era entrato nelle ossa, neanche il poco calore della sigaretta riusciva ormai a riscaldarlo; Sanji aveva provato a muoversi ma poco dopo il freddo aveva avuto la meglio, adesso era seduto in una posizione rannicchiata, con la testa coperta da gambe e braccia, il fondoschiena ormai non lo sentiva più, le mani erano intorpidite, la bocca serrata per tentare di non battere i denti...
Sicuramente era stata colpa del freddo, ma iniziò a pensare al bacio che Zoro gli aveva dato qualche sera prima... Si morse le labbra, ricordando quel contatto, ma il calore che gli aveva provocato (dovuto alla rabbia!, assolutamente!) adesso lo sentiva necessario. Il cuoco cominciò a pensare anche a quei giorni trascorsi dal bacio, a come lo spadaccino evitava di guardarlo, d'insultarlo, a quanto gli mancassero quei momenti riservati solo a loro... Aprì la bocca e sussurrò un faticoso "Ma-a-ri... Mo...," sorridendo subito dopo perché se iniziava a chiamare il suo rivale, aveva davvero perso la testa e adesso sragionava su cose stupide... Ripensare a quel bacio solo per provare un po' di calore, ma come gli era venuto in mente? Doveva pensare alle sue dee, al calore che entrambe irradiavano con la propria bellezza, perché invece i suoi pensieri erano rivolti a quel troglodita del cazzo che aveva cominciato a ignorarlo, troppo preso dai suoi stupidi allenamenti, quando invece doveva solo riposarsi e stare attento alle ferite, e invece Mr. Alga umanoide doveva fare di testa sua, come al solito, perché se non si faceva come lui, sarebbero stati cazzi, se lui decideva di ignorarlo doveva accettarlo, punto, se voleva baciarlo doveva essere accondiscendente e, anzi, ringraziare qualche divinità diversa da quel coglione fulminato perché aveva riservato quelle attenzioni indesiderate a lui, che gran bella cosa! In un impeto di rabbia, Sanji s'alzò in piedi e provare un'altra volta ad aprire la porta, ma i piedi gelati e le gambe formiccicolanti non ressero il cambiamento improvviso e cedettero quasi subito, cosicché il cuoco cadette a terra, a pancia in giù.
Che qualcuno venga a dargli una mano, che diavolo stanno facendo per non accorgersi di lui?!

spero tu mi possa perdonare per l'immenso ritardo -- 4 mesi t'ho fatta aspettare, mi dispiace tantissimo!!! 😢😭😭😭😭😭😭😭😭😭😭 -- scusa! Scusa! Scusa! Perdonami!!! 🙇🙏🙇🙏🙇🙏🙇🙏🙇🙏🙇🙏🙇
Come spero che ti piaccia l'idea della dispensa 😭😭😭😭😭😭 scusami ancora!!! 😭😭😭😭😭
 
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view post Posted on 29/1/2019, 19:23
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mWPLkil

CITAZIONE
"Tsk! Non fa mai niente, ma sempre in mezzo ai piedi sta!"

Zoro grugnì, limitandosi ad aprire un solo occhio mentre Sanji si allontanava verso la cucina. Per quanto lo trovasse irritante, lo ignorò come aveva fatto negli ultimi giorni.
Non era stato facile, all'inizio, non cedere alle provocazioni e interrompere quella che per entrambi era una routine consolidata, fatta di screzi e battibecchi quotidiani, ma il ricordo di ciò che era successo col cuoco, quella sera sotto la luna piena, alla fine si era imposto sull'istinto meglio della più ferrea volontà.
Zoro non si era semplicemente limitato a mantenere le distanze da Sanji; le aveva amplificate, evitando di guardarlo, di parlarci, di avere a che fare con lui se non per le cose indispensabili (Dove cavolo hai nascosto il sakè? era una di queste). E quando i suoi pensieri scivolavano in quella direzione, lui li si auto infliggeva una sessione di esercizi extra sul ponte della Sunny o in palestra, come per espiare un peccato mentale attraverso lo sforzo fisico. Non sempre funzionava, a dire il vero, ma ci stava lavorando.

«Non avete ancora fatto pace, eh?» La voce di Usopp lo riportò al presente, interrompendo il suo sonnellino mattutino.
Zoro vide il compagno fermo di fronte a lui, le braccia incrociate sul petto e lo sguardo rivolto al corridoio appena imboccato dal cuoco.
Sbadigliò, stiracchiandosi. «Di che parli?»
«Di te e Sanji, è ovvio.»
«Ma non abbiamo fatto niente.» Impossibile che Usopp sapesse qualcosa.
«È proprio questo il punto! Voi litigate sempre, mentre adesso... non mi ricordo più quando è stata l'ultima volta che vi ho visto discutere!»
Questa poi...
Ogni volta che discutevano, non era forse Usopp a predicargli di smetterla?
«Ohi!! Ragazzi!» Il vocione di Franky (di vedetta, in quel momento) pose fine alla discussione con un tempismo perfetto. «Terra in vista!»

***

Più che di un'isola vera e propria, si trattava di un piccolo atollo sperduto in mezzo al mare, invisibile per il Log Pose di Nami come per le poche mappe disponibili dell'area. Una macchia di terra selvaggia e incontaminata, che aveva ben poco da offrire a pirati e viaggiatori, se non una pausa dalla navigazione, o una gita fuori programma.
«Non so, mi sembra una perdita di tempo» avversò Nami, quando Rufy cominciò a scalpitare per scendere.
«Ma potrebbero esserci degli orsi da cacciare!»
«Non dire idiozie! Con questo clima, è impossibile che ci vivano animali del genere.»
«Orsi no, ma coleotteri sì. Magari anche specie molto rare!» ipotizzò Usopp, con Chopper e Rufy che già si entusiasmavano all'idea.
«Oppure potrebbero viverci delle creature mostruose che uccidono chiunque osi invadere il loro territorio...»
«Ah! Robin, così mi fai accapponare la pelle. Anche se io la pelle non ce l'ho più! Yohoho!»
«Sentite, abbiamo la stiva ancora carica di provviste, il vento a favore, non mi sembra il caso di perdere tempo a...»
«...E se ci fosse un suuuuper-tesoro nascosto da qualche parte?»
«...ripensandoci, scendere a terra ci farà sicuramente bene. Ammainate le vele e gettate l'ancora!»
«Fai presto a cambiare idea...» borbottò Zoro alla Gatta Ladra, e prima che lei potesse dargli dello zotico indisponente, si preparò alla reazione del cuocastro, sempre in prima linea quando si trattava di giustificare i capricci di una donna.
Sanji, tuttavia, non partì alla carica. Zoro si guardò intorno e notò che non era presente, nello stesso istante in cui parve accorgersene anche Chopper:
«Ragazzi, ma... dov'è Sanji?»
«Sicuramente in cucina, a preparare qualcosa di buono!» esclamò Brook.
«Non certo per noi...» commentò tristemente Usopp.
«Non è il caso di avvisarlo? Potrebbe perdersi qualcosa di veramente super!»
«OHIIII SANJIII!!» cominciò a gridare Rufy, ma fu stroncato immediatamente da un pizzicotto di Nami.
«Non urlare, stupido! Sicuramente sta riposando, non si è fermato un attimo, stamattina...»
Zoro, in effetti, ricordava di averlo visto con Nami a raccogliere i mandarini, subito dopo aver preparato la colazione (e rimesso in ordine la cucina, che non era mai cosa da poco, con Rufy nei dintorni).
«Meglio lasciarlo riposare, allora» fece Usopp, pensieroso «Voglio dire, se Rufy cattura qualcosa, poi Sanji dovrà cucinarla e...»
E Rufy non aveva il senso della misura quando si trattava di prede, questo era poco ma sicuro.

Forse fu l'entusiasmo dopo lunghi (e troppo tranquilli) giorni di navigazione, o forse fu l'insenatura particolarmente favorevole allo sbarco, comunque l'equipaggio della Thousand Sunny impiegò solo mezz'ora a raggiungere l'isolotto e meno di venti minuti a scendere sulla terraferma. Quasi un record, secondo la navigatrice.
Zoro inspirò a pieni polmoni l'aria salmastra mista all'odore di piante esotiche che soffiava dalla riva, affacciato al parapetto. Era una giornata ventosa, ma il sole alto nel cielo limpido prometteva temperature miti sino al calare della sera.
«Sicuro di non voler scendere?» gli domandò di nuovo Brook, in tenuta da turista «Potrei restare io di guardia e suonare qualcosa qui fuori. Con questo vento, mi sentirete anche dal versante opposto dell'isola!»
Zoro scosse la testa, declinando l'offerta per la seconda volta. Non gli sarebbe dispiaciuto scendere dalla nave per sgranchirsi un po' le gambe, però... «Da quanto tempo non vedi un posto nuovo, tu?»
Brook era rimasto confinato nella soffocante oscurità di Thriller Bark per lunghi anni; aveva molto più bisogno di lui di una bella passeggiata all'aperto.
Prima che lo scheletro canterino potesse scoppiare in lacrime di commozione, Franky lo richiamò («Datti una mossa, mucchietto d'ossa!»), spronandolo a seguirlo sulla sabbia bianchissima. In testa alla ciurma, munita di binocoli, pale e retini, Rufy già correva e vociava, spaventando qualche sventurato gabbiano lungo la battigia e sollevando schizzi sulle ragazze.
Zoro li seguì con lo sguardo finché il gruppo non sparì dentro il boschetto al limitare della spiaggia. Gli venne da pensare a Sanji, a come sarebbe andato su tutte le furie nel momento in cui avesse saputo che Nami e Robin erano andate in giro per un’isola sconosciuta in bikini e pareo e in compagnia di un branco di bifolchi -per usare una sua espressione-, e gli venne quasi da sorridere. Non lo avrebbe ammesso a se stesso, ma era come se una parte di lui non aspettasse altro che quello. Che Sanji venisse a piantar grane. Che lo venisse a cercare, più semplicemente.
Scosse la testa per ricacciare quell'ultimo pensiero e tornò ad allenarsi.

Passò un'altra mezz'ora, minuto più minuto meno. Concentrato nei suoi esercizi, Zoro non trovò sospetta l'assenza del cuoco, almeno fin quando uno dei bislacchi orologi a cucù costruiti da Usopp e Franky in un pomeriggio di noia non prese a suonare, annunciando sgraziatamente che era mezzogiorno in punto.
Quasi due ore che Sanji non si vedeva.
Lo spadaccino si tamponò la fronte sudata con un asciugamano, osservando la cucina deserta. Doveva ancora eseguire una serie da trenta flessioni secondo la sua personale tabella di marcia ai limiti dell'umano, ma decise di prendersi un break per controllare.
Pazienza se il Torciglio si fosse svegliato. D'altra parte, non era lui che si lamentava sempre di vederlo poltrire?

Attraversò il corridoio sottocoperta, diretto alla cabina che condivideva col resto dei ragazzi della ciurma, ma a metà tragitto si arrestò. Non aveva propriamente sentito qualcosa, aveva più avuto l’impressione di sentire qualcosa. Dei colpi...?
Tendendo le orecchie, Zoro riuscì solo a sentire il rumore delle onde agitate dal vento.
Tornò a guardare in direzione delle cabine, con una strana e sgradevole sensazione addosso. Raggiunse la stanza ad ampie falcate, ma quando girò la maniglia della porta era quasi certo che non vi avrebbe trovato nessuno, all'interno. E così fu.
«Cuoco?»
Non serviva accendere le luci: la stanza era illuminata a giorno e dentro non c’era l’ombra di Sanji. Non era mai venuto a riposarsi, dopo aver aiutato Nami. La porticina del bagno era solo socchiusa: nessuno, anche lì.
«Ohi, cuoco!» lo richiamò Zoro, e stavolta con una nota allarmata nella voce.
Dove cavolo era finito? E, soprattutto, perché lui si stava agitando per quell'idiota? Era capacissimo di badare a se stesso!
Perché non sparirebbe in questo modo per farsi un sonnellino. Perché non manderebbe mai Nami e Robin su un'isola deserta, con un "branco di bifolchi". E perché tu te ne stai accorgendo solo ora.

Ripensò alla sensazione che aveva avuto poco prima ed ebbe un sussulto. Tornò velocemente sui suoi passi, raggiunse la cucina e spalancò la porta senza chiedere permesso. Non c'era nessuno, eppure...
Non manca qualcosa?
Qualcosa che aveva a che fare con Nami, o con qualcosa che aveva detto.
«I mandarini» pensò a voce alta, come se gli si fosse accesa la proverbiale lampadina.
L'ultima volta che l'aveva visto, quella mattina, Sanji aveva le braccia occupate da una cesta di mandarini. Eppure in cucina non ce n'era nemmeno uno!
Certo, se li avesse lasciati alla portata di Rufy, i frutti di tre mesi sarebbero scomparsi nell'arco di tre giorni (per essere ottimisti), e poi di solito venivano riposti in frigo.
Zoro puntò la dispensa, si avvicinò e, non propriamente convito che la cosa avesse una qualche importanza, aprì la porta. Una nebbia di condensa lo investì e... il mistero dei mandarini fu risolto.
I frutti arancioni erano sistemati su un ripiano del frigo, sgargianti e freschissimi. Si era preoccupato per nu...
Sanji.
A terra.
Merda!
«Ehi!»
Zoro si chinò sul compagno, immobile e a pancia in giù sul pavimento ghiacciato.
La porta cigolò malignamente alle sue spalle. Prima ancora che il cervello dello spadaccino potesse collegare le due cose, l'istinto gli fece scattare la mano alla spada. Zoro sguainò la Kitetsu e la ficcò tra lo stipite e la porta, impedendo a quest'ultima di chiudersi. Maledetta serratura di merda!
«Ehi... mi senti?» riprovò Zoro, girando il rivale di schiena. «Non fare scherzi, bastardo!»
Ma Sanji non scherzava affatto. Aveva il volto pallidissimo, le labbra livide per il freddo, e sembrava impossibile che circolasse ancora del sangue nelle sue vene, talmente era gelido il suo corpo.
Cazzo! Da quanto tempo è chiuso qui dentro?!
Gli si annodò lo stomaco a quel pensiero.
Zoro lo sollevò per le spalle e lo scosse leggermente, scostandogli i capelli dal viso. «...Sanji?»


Sono io a dovermi scusare, ti ho fatto aspettare una vita per questo post! Sappi che non è dipeso in alcun modo dalla role, sono stata bloccata di mio con la scrittura, in questi mesi, ma voglio rifarmi e spero che tu abbia voglia di continuare!
Per la cronaca, se non si fosse capito ho amato quest'idea della dispensa ♥♥♥ amo l'hurt/comfort**
 
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view post Posted on 7/5/2019, 01:31
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Il sole di mezzogiorno era divino, l'ombra che il piccolo bosco al centro dell'atollo creava regalava una sensazione di benessere alla ciurma, e tutto sarebbe stato tranquillo se non fossero stati presenti Luffy, Usopp e Chopper ad esultare per ogni insetto catturato.
"UHHHH OHHHHHH! QUESTA LIBELLULA È ENORME!!!"
"Non vale, l'avevo vista prima io, Usopp!"
Il cecchino sorrise trionfante, strofinandosi il naso con orgoglio e facendo bella mostra del proprio tesoro, "Solo gli esperti come me riescono a catturare insetti del genere, infatti ho avuto come maestro il grandissimo cacciatore--"
"OI, NAMI! VIENI A VEDERE COS'HA APPENA CATTURATO USOPP!!!"
La navigatrice alzò le mani, in segno di scuse, mentre delle gocce di sudore rotolavano dalla fronte, "Preferirei evitare grazie!"
Robin, incuriosita dalla grandezza di quell'insetto, s'avvicinò e gli diede un'occhiata, osservandolo.
"Che strano," mormorò, portandosi un'indice sotto il mento, senza distogliere lo sguardo dalla creatura.
"Cosa?"
"Questa specie dovrebbe essere estinta da milioni di anni."
"Vorresti dire che anche questa è un'isola preistorica, come Elbaf?"
La voce entusiasta di Luffy non venne smorzata affatto dalla constatazione di Nami, la quale non si preoccupò di nascondere un sospiro di sollievo, "Sì, ma no, di sicuro non ci sono dinosauri come ad Elbaf, c'è troppo poco spazio anche solo per ospitare un tirannosauro... Per fortuna!"
"YUHUUUUUUUU! ANDIAMO A TROVARE MOSTRI GIGANTI!!!"
Una vena cominciò a pulsare minacciosa sulla tempia di Nami, e la cosa divertì non poco l'archeologa, "Devono svagarsi per questi giorni di assoluta calma."
"Già, in effetti è sembrato anche a me che questi giorni siano trascorsi lentamente come se fossero stati mesi."
Le due ragazze affiancarono Usopp, che aveva ascoltato il loro piccolo discorso e s'era fermato un attimo per dire la propria, prima di riprendere la caccia, "Credo che sia dovuto a quei due testoni."
"Tu dici?"
"Prova a pensare a quand'è stata l'ultima volta che si sono beccati per davvero."
Nami provò a ricordare, e in effetti erano trascorsi giorni.
"Forse è un bene che siano rimasti loro sulla nave," s'intromise la mora.
"Con la fortuna che abbiamo, dovremmo ricomprare una nuova nave perché la Sunny verrà distrutta da quei due deficienti, e tutto il denaro raccolto verrà sprecato inutilmente."
Franky, che era stato dietro di loro, diede segno della propria presenza dichiarando a gran voce "Stai tranquilla, pupa! La mia creatura è forte ed indistruttibile, anche per due come Sanji e Zoro. Non riusciranno neanche a farle un graffio... E anche se ci riuscissero, eh eh--" il cyborg ghignò malefico mentre s'aggiustava gli occhiali "avranno una sorpresa che li attende!"
La rossa si mise a ridere, rincuorata da quella rassicurazione, ma il suo buon umore durò poco, in quanto il capitano ebbe la straordinaria idea di presentarle il suo nuovo animaletto, uno scarabeo stercorario.

* * * * *

I muscoli erano intorpiditi, respirava a malapena e l'unico rumore che sentiva a tutti gli effetti era il lento battito del proprio cuore; c'era anche una voce che lo chiamava, ma chi era che gli disturbava il sonno? Quel qualcuno lo sollevò per scuoterlo e i capelli gli vennero scostati, gesti gentili e talmente affettuosi che potevano appartenere rispettivamente a Nami e Robin; voleva sorridere, rassicurarle che stava bene, che il loro principe era sano e salvo, ma muovere le labbra risultò difficile.
Il calore di quelle mani strette sulle spalle gli provocò dei piccoli brividi per tutto il corpo, buon segno si disse, e la voce continuò a parlare, nel tentativo di svegliarlo... In quel momento, il cervello del cuoco riuscì a registrare che la voce era maschile, e la cosa lo mandò un attimo in tilt, chi era?
Le dita di mani e piedi erano ancora intorpidite, la testa gli risultò troppo pesante per il collo, per questo si chinò in avanti, trovando un ottimo appoggio per la fronte: la pelle dell'altro era calda, invitante, piacevole... Dopo altri attimi durante i quali veniva scosso da brividi sempre più frequenti, il cuoco trovò la forza di prendere un profonto respiro e iniziò a sorridere lievemente quando il suono di alcuni orecchini venne percepito dalle sue orecchie. Dunque era Zoro. I battiti accelerarono e gli occhi riuscirono ad aprirsi leggermente, mentre la propria voce gli arrivò ancora troppo roca.
"Scu... Sa..."
Per cosa, poi? Per averlo fatto preoccupare? Per non avergli dato abbastanza fastidio in questi giorni, ma averlo lasciato troppo stare nel suo bozzolo di allenamenti e dormite verie? Per averlo trattato malissimo quella sera?
Era troppo infreddolito per darsi una risposta, nonostante ciò quella parola sconnessa gli sembrò l'unica cosa giusta da dire, niente soprannomi, niente rassicurazioni sulla propria salute -- anche perché stava bene... Solo un semplice scusa, dettato dalla coscienza che ancora non era sotto il controllo dell'orgoglio e della stizza.


ammetto che, nel momento in cui sanji barcolla, volevo fargli appoggiare la testa sui gioielli di zoro, però poi mi sembrava che smorzasse un po' troppo la situazione :asd: comunque, sono felicissima che l'idea ti sia piaciuta! :green: e sadicamente godo nel vedere lo spadaccino preoccupato :evil: :cruel: mi spiace che la parte del cuoco sia meno lunga rispetto a quella dedicata alla ciurma, ma è ancora un po' intontito, prometto che al prossimo post Sanji si riprenderà del tutto :sese: :ace:
 
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view post Posted on 28/9/2019, 22:00
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The storm is approaching

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mWPLkil
Quando la fronte di Sanji ricadde su di lui, Zoro sobbalzò come punto da una scossa elettrica. Il cuore prese a martellargli forte nel petto –in netta contrapposizione a quello del cuoco, anche se lui non poteva sentirlo– non seppe bene per cosa. Non sapeva dare un nome al casino che albergava nella sua testa in quel momento, ma di certo, sopra ogni altra emozione, prevaleva la paura. Paura perché non aveva mai visto il cuoco così vulnerabile prima d'ora, nemmeno dopo tutte le mazzate che aveva preso a Thriller Bark. Paura perché non era sicuro di cosa fare (e il medico di bordo era a farsi una scampagnata sull'isola, accidenti a lui!) e perché si sentiva la persona meno adatta a fare qualunque cosa che coinvolgesse Sanji.

CITAZIONE
"Scu... Sa..."

Zoro si accigliò, la paura che mutava in una lucida preoccupazione.
Merda... sta delirando!
L’idea che Sanji si stesse effettivamente scusando con lui non gli attraversò le sinapsi nemmeno per un secondo, nemmeno per sbaglio.
Devo portarlo fuori di qui, subito.
Ma il cuoco non era in grado di reggersi in piedi, figurarsi di camminare: Zoro non avrebbe potuto limitarsi a offrirgli un braccio per accompagnarlo fuori. Doveva prenderlo di peso e portarlo con sé. Questo presupponeva annullare totalmente le distanze tra loro, per la prima volta dopo settimane –cioè dopo quella maledetta notte di luna piena, sul ponte della Sunny, quando lui lo aveva...
Lo spadaccino serrò i pugni, reprimendo a fatica il ricordo. Per quanto la situazione costituisse un'emergenza, una parte di lui sentiva di violare una promessa, oltre che lo spazio personale dell'altro.
Scostò il corpo del cuoco da sé, tenendolo saldamente per le spalle per impedirgli di cadere in avanti.
«Ti porto in infermeria» lo informò, cercando i suoi occhi tra le ciocche bionde che gli ricadevano sulla fronte. Non sapeva quanto Sanji fosse consapevole né se riuscisse a comprendere le sue parole, ma ora lui aveva la coscienza apposto.
Cautamente, lo sollevò tra le braccia e lo trasportò fuori dalla dispensa, aggirando la Kitetsu che bloccava ancora il pesante sportello a chiusura ermetica. Più tardi sarebbe tornato a riprendere la spada; per il momento, puntò dritto all'infermeria.


Nel frattempo, gli altri sette membri della ciurma di Cappello di Paglia si godevano la loro esplorazione nel bosco, tra piante dalle forme bizzarre e fiori dai colori più disparati.
Il vento era leggermente calato e il sole alto nel cielo splendeva caldissimo, ma all'ombra delle fronde si stava divinamente. Perciò quando Chopper propose ai compagni di tornare alla nave, quasi avvertisse il bisogno della sua presenza a bordo, fu accolto da un borbottio generale di proteste. Solo Nami sembrava propensa a rientrare: per quella mattina, di artropodi giganti e disgustosi ne aveva visti fin troppi!
«Dai, Chopper, reshtiamo ancora un po'!» bofonchiò Rufy, con la faccia gonfia per il pugno assestatogli dalla Navigatrice dopo lo scherzetto dello scarabeo stercorario «Non ti shtai divertendo anche tu?»
«Sì, ma... è tutta la mattina che noi siamo fuori...» fece la renna, pensierosa «Non credo sia giusto per Sanji e Zoro...»
Prima che Franky o Usopp potessero rassicurarlo in proposito, Nami colse la palla al balzo: «In effetti, nemmeno io lo trovo giusto. Meglio tornare a dare il cambio! O almeno ad assicurarci che non litighino per ammazzare il tempo...»
«Come sei generosa, Nami! Mi riempi il cuore di commozione, anche se io il cuore non ce l'ho più, yohoho!»

«Ehi, torna qui!!»
Poco distante da loro, un Usopp equipaggiato di tutto punto per la caccia entomologica tentò di riacchiappare la libellula che era sfuggita abilmente dalla sua rete.
«Ehi!» protestò Franky, travolto –si fa per dire– dallo scatto del cecchino «Guarda dove metti i piedi, fratello!»
Robin ridacchiò, limitandosi a scansarsi con garbo e a seguire la scia luminosa che disegnava l'insetto muovendosi nell'aria. Era una creatura stupefacente. Aveva visto un esemplare di quella specie di libellula solo in un libro illustrato, tantissimi anni prima, ma la carta stampata non rendeva minimamente giustizia allo sgargiante blu cobalto del suo corpo e alla sorprendente iridescenza delle sue ali. Sembrava uscito da un mondo fantastico, più che da un bosco tropicale.
«Uh, le shta andando addosso! Fermati Usopp, o picchierà anche te!»

Nami, del tutto ignara della situazione, si riavviò i capelli dietro l'orecchio e sorrise alle moine di Brook: «Non mi importa un fico secco che quei due testoni si azzuffino. Sono stufa di questo posto! E odio gli insetti!» poi trasalì, portandosi una mano alla bocca, come se non avesse avuto intenzione di parlare in modo così schietto «C-cioè, volevo dire...»
«...sei senza cuore anche tu!!» si amareggiò Brook.
«Ohi, Nami!» Franky li interruppe, sollevandosi gli occhiali da sole sulla fronte «Hai quella strana la libellula appiccicata alla schiena.»
«HO... COSA!? TOGLIETEMELA DI DOSSO!!»
Usopp levò prontamente il retino in aria, nello stesso momento in cui Rufy caricava il braccio di gomma: «Non muoverti, ci penso io!!» gridarono all'unisono.
Ma prima che potessero colpire (e combinare l'ennesimo disastro per cui Nami li avrebbe linciati), due paia di braccia dalla pelle nivea li bloccarono, fiorendo letteralmente alle loro spalle.
«Fermi, per favore» Robin si fece avanti, le braccia incrociate davanti a sé e le dita affusolate rivolte morbidamente verso l'alto «Non vuole fare del male a nessuno.»
Fiorì un altro arto anche sulla spalla di Nami e raccolse con delicatezza la libellula, che si librò in volo sopra le loro teste, senza allontanarsi troppo. Forse era curiosa. Del resto, rifletté Chopper, agli occhi di un insetto preistorico gli uomini dovevano sembrare strani esemplari di primati senza pelo.
Fino a quel momento tesa come una corda di violino, Nami si rilassò, precipitandosi ad abbracciare l'archeologa. «Robin, menomale che ci sei tu!»
«Uffaaa, Robin! Potevo catturarla col mio infallibile retino!»
«Fratello, se ha lasciato scappare un insetto così grosso, non so proprio cosa ci potresti pescare con quell'affare...»
«Non credo che tu abbia bisogno di catturarla» intervenne Chopper, indicando la libellula «Sembra che voglia venire con noi...»
«FANTASTICO!! VUOI UNIRTI ALLA NOSTRA CIUR-»
«Assolutamente NO, Rufy!» tornò alla carica Nami «Non voglio quell'affare in giro! E poi, non sappiamo nemmeno se sopravvivrebbe, lontana da qui...!»
«In effetti, non sappiamo neanche cosa mangia la nostra amica, yohohoho!»
«Ah non preoccuparti, a quello ci penserà Sanji.»
«Dubito che Sanji voglia un insetto gigante svolazzare per la cucina!!»


Mentre il gruppo discuteva dell'adozione di un nuovo e improbabile animaletto domestico, Zoro rientrava con una certa fretta nell'infermeria della Thousand Sunny.
Stavolta reggeva tra le braccia due paia di pesanti coperte di lana, recuperate in fondo ad un armadio che la ciurma apriva solo quando le temperature esterne precipitavano sotto lo zero. Si avvicinò al letto dove aveva disteso Sanji poco prima e gliele mise addosso, tirandogliele su fino al mento, quindi sedette accanto a lui.
«Oi.» Lo chiamò, camuffando la preoccupazione dietro il solito tono burbero. «Va meglio?»


CITAZIONE
ammetto che, nel momento in cui sanji barcolla, volevo fargli appoggiare la testa sui gioielli di zoro,

In quel caso la prima a impazzire sarei stata io x°D ma meglio così, è stato un momento molto dolce! (Se possiamo già parlare di dolcezza tra questi due idioti)

La libellula a cui mi sono ispirata è questa: x e avrei una mezza idea di cosa potrebbe combinare nella ciurma, se qualcuno non la schiaccia al prossimo post. Te ne parlo via mp!
 
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view post Posted on 13/11/2019, 23:54
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dbZ2mqj
CITAZIONE
«... in infermeria»

La voce dello spadaccino gli risultava ancora un po' lontana, Sanji provò a fare un cenno di consenso a quella frase, ma senza risultati decenti per far comprendere a Zoro che andava bene per lui, qualunque cosa andava bene purché uscisse di lì; sentì il proprio corpo essere afferrato e il pavimento non risultò più un punto di riferimento: di lato avvertì ancora quella fonte di calore tanto accogliente da indurlo ad avvicinarcisi lentamente, almeno con la guancia, mentre appoggiava la mano su della stoffa, il corpo riprese a tremare, respirava a denti stretti per evitare in tutti i modi di farli sbattere tra loro. Sanji provò ad aprire gli occhi, ma preferì affondare ancora di più la testa, premendo contro una porzione del corpo di Zoro; in circostanze normali avrebbe evitato, non sarebbe ricorso all'aiuto di quel troglodita per una cosa da niente, adesso non aveva neanche la forza di scostarsi e urlargli di non preoccuparsi, desiderava solo far tornare normale la propria temperatura corporea.
Fece un verso di disappunto quando venne fatto appoggiare su qualcosa di morbido, ma freddo rispetto al corpo che lo sosteneva; seguendo l'istinto si raggomitolò su un fianco, precisamente quello che aveva appoggiato la guancia all'altro corpo, facendo in modo di trattenere il più a lungo possibile quel calore che aveva ricevuto, avvicinando anche le ginocchia al petto.
Zoro l'aveva scortato fino a lì... Ancora non se ne capacitava... Dopo giorni di silenzio... Il cuoco ripensò con rammarico a quei giorni di silenzio, che lui stesso aveva mantenuto per quel bacio che Zoro gli aveva dato... Mentre ripensava alla percezione di quelle labbra incollate alle sue, sentì un leggero peso coprirgli l'intero corpo fino al mento, regalandogli una bellissima sensazione di benessere; strizzò gli occhi e piano piano riuscì ad aprirli, notando davanti a sé un'inconfondibile macchia verde, era ancora lì?
CITAZIONE
«Oi. Va meglio?»

"Se p-potessi vedere le mie due d-dee... Direi di sì," le labbra gli si incurvarono in un piccolo sorriso e un tremore del corpo si trasformò in una leggera risata.
Sentì la temperatura salire con calma, iniziava a riuscire a muovere le dita cominciò a vedere sempre più nitido, notando il viso crucciato dello spadaccino, "Fa' scomparire quella ruga sulla fronte, peggiora la tua faccia già brutta di per sé."
Nonostante in parte voleva ringraziarlo, non ce la fece a resistere nel fare un commento sarcastico sul suo compagno, per recuperare il tempo sprecato nel silenzio, non gli sarebbe dispiaciuto se Zoro avesse preso la palla al balzo e gli avesse offerto lo stesso trattamento, così da fargli capire che nulla era cambiato tra di loro, che potevano ancora battibeccare come prima, che quel silenzio non aveva minato per niente il loro rapporto. Guardò Zoro con un'espressione piena d'aspettativa mista a speranzosa, non rendendosi conto che il cuore aveva iniziato a battere più velocemente del normale, schiudendo appena le labbra e stringendo la coperta in un pugno.


CITAZIONE
«Dubito che Sanji voglia un insetto gigante svolazzare per la cucina!!»

"Eddai, potrà essere divertente! Immagina averla durante le battaglie, tutti ad ammirarla e noi li colpiamo."
"Oppure ha qualche supermegapotere ultrafichissimo!"
"Uhhhh! Tipo i raggi laser?"
"O i raggi fotonici!"
Mentre la ciurma saliva sulla Sunny, Franky, che stava ascoltando il discorso di Chopper, Rufy e Usopp, iniziava a sentirsi un po' infastidito da quel discorso, era lui quello addetto alle super tecnologie, veder il proprio posto soffiato da un insetto non gli piaceva. Dopo dopo, l'insetto decise di posarsi sulla sua spalla, il cyborg si voltò per guardare la libellula e, dopo l'ennesima insinuazione, avvertì le cola bollire tra i circuiti e sbottò.
"Hey! Qui l'unico vero suuuper esperto di raggi laser sono io! Uno stupido fossile vivente non può competere con il sottoscritto!!!"
Il trio si ricompose, più o meno, fu il cecchino a domandare cosa gli fosse successo, ma la leggera risata di Robin, poco dietro di loro, attirò la loro attenzione, avvicinandosi nuovamente per prendere la libellula tra le mani, mentre Franky s'allontanava dall'archeologa, con ancora l'insetto addosso.
"Eh, no, pupa! Non ho voglia di farmi stritolare ancora le palle! L'unico che poteva era Iceburg!"
Immediatamente, calò un silenzio tombale che venne spezzato dalle risate di Rufy e Usopp mentre Nami, visibilmente contrariata a quella confessione troppo personale, si portò una mano sulla fronte, "Lieta d'esser venuta a conoscenza delle tue tendenze da masochista, Franky."
"Hey, io non volevo dirlo!"
"Allora perché l'hai detto?!"
"La libellula."
Tutti si voltarono verso Robin e l'insetto, come se si sentisse più al sicuro in vicinanza dall'archeologa, decise di cambiare, "Ha la capacità di far dire alle persone la verità."
"Uhuhhhhh! Scopriamo i segreti degli altri!"
Rufy, curioso di sapere se davvero gli scheletri facevano la cacca, si scaraventò sulla mora per afferrare la libellula, ma questa iniziò a librarsi in aria e si diresse all'interno della nave, non venendo inseguita perché il capitano s'era ricordato del suo nuovo scarabeo, e doveva assolutamente farlo vedere ad Usopp.
 
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